domenica 14 Dicembre 2025
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Master Coffee Grinder Championship 2025: la finale a Torino, 29/11

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Gli sponsor (immagine concessa)

TORINO – La finale nazionale del Master Coffee Grinder Championship 2025 approda quest’anno al Mercato Centrale Torino, all’interno di Coffee Reload, la nuova rassegna dedicata al caffè di qualità e agli specialty coffee organizzata dall’Associazione Stampa Agroalimentare.

Un contesto prestigioso e ricco di pubblico, perfetto per celebrare la quarta edizione di un campionato, che ha ottenuto il patrocinio di ASCOM, EPAT Torino e ASA per il suo alto valore culturale e formativo e che ha coinvolto 20 professionisti e 8 giudici in tutta Italia.

Il caffè protagonista

Il caffè utilizzato in gara, tostato dall’esperto Andrea Antonelli, sarà una sorpresa per concorrenti e pubblico.

Antonelli è inoltre trainer dell’unica Academy autorizzata alla formazione ufficiale del campionato di macinatura.

Programma ufficiale

Secondo piano – Mercato Centrale Torino

13:00 – Masterclass introduttiva

A cura di Sauro Dall’aglio, dedicata ai nuovi filtri Barista Improving Taste (BIT Filtri) che debuttano in questa finale. I competitor potranno scoprire le differenze estrattive dei nuovi filtri e come sfruttarli al meglio.

13:30 – Warm-up tecnico

Sessione dedicata alla prova delle Dalla Corte Studio equipaggiate con il nuovo gruppo per portafiltri diametro 58 mm, un upgrade pensato per ampliare le possibilità di estrazione insieme ai nuovi filtri.

14:30 – Inizio della Finale nazionale

I sei finalisti in gara:

  • Cosimino D’Ambrosio
  • Andrea Lo Rizzo
  • Riccardo Vassallo
  • Federico Lombardo
  • Tania Maifredi
  • Nadia Giacomelli
  • Prove della Finale

Estrazione con Pump My Moka del caffè “misterioso” tostato da Antonelli Specialty Coffee.
20 minuti di consulenza simulata per scegliere e presentare la tazza che meglio esprime lo specialty Antonelli, valutando equilibrio, piacevolezza ed efficacia commerciale.
Il vincitore si aggiudicherà la targa realizzata da Parallelolab e un Fiorenzato F64 Sense.

Partner e sponsor

Tutte le aziende che hanno reso possibile il MCGC2025: Fiorenzato – Dalla Corte – IPA Porcellane – Brita – DVG De Vecchi – Pulycaff – Antonelli Academy – Metallurgica Motta – Bialetti – Pump My Moka – Bargiornale – Barista Improving Taste (BIT Filtri) – Antonelli Specialty Coffee – Costadoro Caffè – Brazilcafè – Santino Caffè – Parallelolab

CEME (pompe a vibrazione per il caffè ed elettrovalvole): Alessandro Perrotta nominato AD da Investindustrial

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Alessandro Perrotta, amministratore delegato di CEME (immagine concessa)

TRIVOLZIO (Pavia) – CEME, leader globale nel settore delle pompe a vibrazione e delle elettrovalvole controllata da Investindustrial, annuncia la nomina di Alessandro Perrotta come nuovo ceo del Gruppo.

Manager di lungo corso con diverse esperienze a livello internazionale nel mondo industriale, imprenditoriale e del Private Equity, Alessandro Perrotta succede nell’incarico di Chief Executive Officer a Roberto Zecchi, che dopo 10 anni lascia il Gruppo che ha contribuito a far crescere triplicandone le dimensioni e la competitività su scala globale, con una presenza industriale in Europa, Asia e America.

Perrotta, 56 anni, ha avviato la propria carriera in Motorola iDENÔ, dove dal 1994 al 2000 ha contribuito al lancio di soluzioni innovative in ambito di telefonia wireless. Nel 2000 ha assunto il ruolo di VicePresidente alla Amphenol T&M Antennas e successivamente di Corporate VP & Group General Manager di Amphenol Mobile Consumer Product Division (MCP), produttore statunitense di componenti elettronici e antenne per la quale dal 2001 al 2003 ha curato da Shanghai l’acquisizione di una società cinese.

Dal 2004, trasferitosi a Singapore, ha assunto il ruolo di Sr Corporate VicePresidente di REC Solar ASA – Divisione Cell, Module & Systems – per poi diventare nel 2013 CEO di FCI Electronics, realtà leader nella fabbricazione di materiali e componenti elettrici di Potenza e Alta Velocita.

Dal 2016 al 2023 è stato Group CEO di Interplex – gruppo pioniere nella progettazione e produzione di prodotti meccanici di alta precisione e di sistemi di interconnessione personalizzati per applicazioni nei data center, Medicali, Mobility ed Industrial – per poi fondare nell’aprile 2024 ResurgeTech Advisors, società di advisory per il Private Equity e i Family Offices di Singapore.

“Sono onorato di assumere questo incarico e grato della fiducia espressami dal consiglio di Amministrazione” sottolinea Alessandro Perrotta. “CEME è un leader globale nel controllo dei fluidi di precisione e nella fornitura di soluzioni avanzate per il beverage e l’industria, con un grande potenziale di crescita in nuovi segmenti come i Liquid Cooled Data Center, Water Treatment e MedTech. Punteremo a consolidare ed espandere la presenza del Gruppo negli Stati Uniti e in Europa e a conquistare nuovi mercati, a partire dalla Cina”.

La scheda sintetica di CEME

Fondata nel 1974, CEME è un’azienda leader globale specializzata nella produzione di pompe ad alta e bassa pressione, valvole, pressostati e flussostati che permettono il controllo del flusso di ogni tipo di fluido (acqua, gas, vapore o aria).

CEME opera attraverso otto stabilimenti produttivi situati a Trivolzio (Pavia), Tarquinia (Viterbo), Colico (Lecco), Cavenago di Brianza (Monza), Zhongshan (Cina), Mountmellick (Irlanda), Nogales (Messico) e Vancouver (USA), impiegando circa 1.645 persone. I prodotti di CEME sono distribuiti in 70 Paesi attraverso un’ampia rete di distributori, con ricavi pro forma pari a €363 milioni nei dodici mesi conclusi al 30 giugno 2025.

Mokito Caffè Milano 1931 partner del Congresso APCI Les Toques Blanches d’Honneur

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Mokito Caffè insieme ad APCI – Associazione professionale cuochi italiani (immagine concessa)

MILANO — Mokito Caffè annuncia la sua partnership con APCI – Associazione professionale cuochi italiani come sponsor ufficiale del Congresso Nazionale Les Toques Blanches d’Honneur, tenutosi il 17 e 18 novembre a Milano.

L’evento, promosso da APCI, celebra i cuochi e i professionisti dell’alta cucina che si distinguono per dedizione, creatività e contributo alla cultura gastronomica italiana.

Mokito Caffè, storica torrefazione milanese dal 1931, condivide pienamente questi valori: qualità, attenzione al dettaglio e sostegno al mondo della ristorazione professionale.

La degustazione dei Monorigine Mokito: un successo tra gli chef

Durante il congresso, Mokito ha presentato una selezione dei propri caffè monorigine, offrendo agli Chef presenti un’esperienza sensoriale unica. In particolare, due prodotti hanno riscosso grande entusiasmo:

• India Kaapi Royale – Canephora

Un caffè monorigine di grande personalità, appartenente alla specie Canephora, selezionato per la sua forza aromatica, pulizia in tazza e corpo avvolgente.

Caffè torrefatto in grani (immagine concessa)

• Honduras BIO – Certificazione Naturland – Arabica

Un caffè 100% Arabica di origine honduregna, biologico e certificato Naturland, caratterizzato da eleganza, dolcezza e una chiara identità aromatica.

Gli chef, molti dei quali esperti degustatori, si sono dichiarati piacevolmente stupiti non solo dall’elevata qualità sensoriale dei caffè presentati, ma anche dalla semplicità e costanza di estrazione resa possibile dalle macchine superautomatiche Mokito, progettate specificamente per il settore della ristorazione.

Le macchine Superautomatiche di Mokito consentono di ottenere facilmente un espresso di alta qualità, con la stessa praticità di un caffè porzionato (cialde o capsule), ma con il vantaggio fondamentale del caffè in grani macinato fresco al momento: l’unico metodo che garantisce aroma, freschezza e qualità massima in tazza.

Molti chef hanno sottolineato come questa tecnologia rappresenti una soluzione ideale per ristoranti e cucine professionali: gestione semplice, zero sprechi, estrazione sempre perfetta e un prodotto finale di livello superiore.

Un evento di valore

“Les Toques Blanches d’Honneur” è uno degli appuntamenti più significativi nel panorama professionale italiano, con tavole rotonde, momenti di formazione, networking e la consegna di prestigiose onorificenze.

Per Mokito Caffè, essere parte di questo evento significa contribuire attivamente alla valorizzazione della cultura gastronomica italiana e dialogare direttamente con i protagonisti del settore.

“Siamo entusiasti di essere al fianco di APCI in un contesto che celebra l’eccellenza culinaria italiana,” afferma Umberto Badino, Direttore Commerciale canale HoReCa di Mokito Caffè. “Il grande apprezzamento riscontrato dai nostri Monorigine e dalle nostre soluzioni tecniche ci conferma che innovazione e qualità possono davvero semplificare il lavoro quotidiano degli Chef senza compromessi sul risultato in tazza.”

La scheda sintetica di Mokito Caffè

Mokito Caffè, fondata a Milano nel 1931, è una torrefazione specializzata in miscele e monorigine di alta qualità. Da sempre punto di riferimento per il mondo Ho.Re.Ca., l’azienda combina tradizione, ricerca e tecnologia, offrendo soluzioni pensate per migliorare l’esperienza del caffè nella ristorazione professionale.

La scheda sintetica di APCI

APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani – rappresenta migliaia di cuochi su tutto il territorio nazionale, promuovendo crescita professionale, formazione continua e valorizzazione della cucina italiana. Il congresso “Les Toques Blanches d’Honneur” è uno dei momenti più rilevanti del suo calendario annuale.

Padova: in dieci anni chiusi 200 locali, la crisi del bar

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La chiusura dei pubblici esercizi è una vera e propria realtà critica italiana

Dieci anni fa erano un migliaio i bar a Padova e provincia: oggi sono scesi a ottocento, e spesso non arrivano a spegnere la quinta candelina. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Agnese Capoccia per il portale Prima Padova.

I bar a Padova: numeri alla mano

PADOVA – A Padova e provincia i bar non sono mai stati semplici punti di ristoro: per decenni hanno rappresentato luoghi di incontro, di scambio, di piccole comunità quotidiane. Oggi però questo modello è sotto pressione come mai prima.

L’Appe, l’associazione dei pubblici esercizi, osserva che la categoria sta attraversando una crisi profonda, al punto che molti locali devono cambiare pelle se vogliono sopravvivere.

Crisi dei bar a Padova, in dieci anni chiusi 200 locali

I numeri raccontano un fenomeno evidente. Dieci anni fa erano un migliaio, oggi sono scesi a ottocento, e spesso non arrivano a spegnere la quinta candelina. Le ragioni, spiegano dall’associazione, sono molte e intrecciate.

I costi di gestione continuano a crescere, dalle bollette alla formazione del personale, mentre il covid ha modificato gli orari e i flussi delle città, cancellando una fetta importante degli incassi legati alla pausa pranzo.

Anche la reputazione digitale pesa più di quanto molti immaginino: una serie di recensioni negative può cambiare nel giro di poche settimane il destino economico di un locale, incidendo sensibilmente sulla sua redditività.

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Caffè Svizzero di Cagliari compie 124 anni: la storia del locale

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Il logo del Caffè Svizzero

Il Caffè Svizzero di Cagliari, locale storico aperto nel 1901, rappresenta uno dei luoghi più evocativi del centro città. Alla base di questo luogo simbolico si trovava il lavoro dell’architetto Dionigi Scano, figura centrale nell’evoluzione dell’architettura sarda tra Ottocento e Novecento.

Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Unica Radio.

La storia del Caffè Svizzero di Cagliari

CAGLIARI – Il Caffè Svizzero riemergeva come uno dei punti più affascinanti del centro di Cagliari, un locale aperto nel 1901 e capace di raccontare oltre un secolo di storia cittadina. Situato al pianterreno del maestoso Palazzo Accardo, il caffè rappresentava un autentico salotto urbano, frequentato nel tempo da professionisti, artisti, studenti e viaggiatori che cercavano un angolo raffinato in cui fermarsi.

Alla sua riapertura, l’atmosfera originale tornava a respirare grazie alla conservazione degli arredi storici, che includevano lampadari d’epoca, banconi in legno scolpito e dettagli dell’inizio Novecento rimasti intatti nel corso delle generazioni.

La nuova gestione puntava a recuperare la qualità del passato, rendendo il locale un luogo vivo e contemporaneo. L’ambiente interno, curato nei colori e nelle luci, offriva un percorso che univa la memoria architettonica alla comodità moderna.

L’obiettivo principale era restituire ai cittadini uno spazio elegante e identitario, capace di evocare la Cagliari della Belle Époque pur mantenendo una forte apertura verso il presente. Per chi visitava il centro cittadino, il Caffè Svizzero tornava così a rappresentare un punto di riferimento, anche grazie alla sua posizione nel cuore del Largo Carlo Felice.

Alla base di questo luogo simbolico si trovava il lavoro dell’architetto Dionigi Scano, figura centrale nell’evoluzione dell’architettura sarda tra Ottocento e Novecento.

Scano progettava il Palazzo Accardo con uno stile eclettico e armonioso, caratterizzato da linee eleganti, facciate scolpite e un equilibrio architettonico che ancora oggi definisce uno dei tratti più riconoscibili del centro cittadino.

La sua visione si fondava su una profonda attenzione per la storia, accompagnata da una volontà di innovazione che permetteva di coniugare le forme classiche con le esigenze della modernità.

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Barry Callebaut, Verbania: dopo la chiusura, trenta lavoratori ancora in cassa integrazione

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Il logo di Barry Callebaut

Tra i lavoratori ricollocati, molti hanno trovato un’occupazione lontano e sono costretti a lunghe trasferte. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Rai News.

Il futuro dei lavoratori Barry Callebaut

VERBANIA INTRA (Verbano-Cusio-Ossola) – Sono ancora una trentina i lavoratori della Barry Callebaut, la fabbrica di cioccolato di Verbania che ha chiuso i battenti a fine giugno, ancora in cassa integrazione. E chi ha trovato lavoro spesso si trova in condizione di difficoltà, con sedi lontane difficili da conciliare, ad esempio, con i turni notturni: sono i dati che emergono dalla risposta all’interpellanza presentata dai consiglieri comunali del Partito Democratico in merito al ricollocamento delle maestranze.

Ancora incerto il destino dei lavoratori rimasti a casa dopo la chiusura dello stabilimento
“Una percentuale importante – spiega una nota dell’opposizione consigliare – il cui destino appare al momento incerto, appeso alla scadenza dei termini dell’ammortizzatore sociale”.

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“Il Girevole”, il bar solidale nel cuore di Milano che restituisce dignità a tutti

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Il Girevole logo, bar solidale (Immagine: Il Girevole)
“Girevole” e solidale: il bar nel cuore di Milano che apre le sue porte a tutti. Non per lucro, ma per libertà
MILANO – Cinquanta centesimi. Tanto basta, a volte, per restituire a qualcuno il diritto di sentirsi parte integrante della società. Nel cuore patinato di Milano, in una via semi-nascosta poco distante dal lusso della Galleria Vittorio Emanuele, c’è “Il Girevole”, «un bar sociale, aperto a tutti, ma che si rivolge soprattutto alle persone senza fissa dimora», come spiega Guido Fasano, uno dei volontari dietro il bancone.
Il locale, progetto dell’Associazione San Fedele, era nato nel 2022 con l’idea di mettere a disposizione diversi prodotti alimentari gratuitamente, per soddisfare il desiderio di una vita normale e i bisogni di socialità di chi pensava di non poterne avere. Da circa metà settembre, però, ai clienti del bar – aperto ogni mercoledì e venerdì dalle 18:30 alle 22:30 – è stato chiesto di pagare, con un contributo simbolico, patatine, brioche o cocktail analcolici, mentre acqua, tè e caffè restano gratuiti. Una decisione che può suonare come un paradosso, ma che in realtà vuole essere un’occasione: concedere a chi non ha nulla la possibilità di pagare.
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Fipe: al via l’iniziativa per sostenere la candidatura della cucina italiana all’Unesco

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L'iniziativa di Fipe (immagine concessa)

ROMA – Un piatto del proprio menu dedicato alla candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Il gesto collettivo di orgoglio e identità che unirà migliaia di ristoranti italiani e all’estero è la nuova iniziativa che Fipe-Confcommercio – la Federazione italiana pubblici esercizi – ha organizzato per sostenere il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio universale.

Fino al 10 dicembre, in concomitanza con il periodo in cui la commissione Unesco valuterà le candidature 2025 e renderà nota la decisione finale, i ristoratori italiani e i locali aderenti alla rete RIAE (Ristoranti Italiani Autentici all’Estero) proporranno un piatto simbolo della tradizione italiana, accompagnato da un messaggio di sostegno alla candidatura.

“La cucina italiana è molto più di un insieme di ricette: è un modo di vivere, un patrimonio di conoscenze, di gesti e di relazioni che unisce territori, generazioni e persone”, afferma Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe. “In ogni piatto c’è la memoria di chi lo prepara, la storia dei nostri produttori, la biodiversità che ci rende unici al mondo. Con questa iniziativa vogliamo dimostrare che la candidatura all’Unesco non appartiene solo alle istituzioni, ma a tutta la comunità della ristorazione italiana, in patria e nel mondo”.

Un’iniziativa, promossa da Fipe con il sostegno del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero della Cultura, che attraverserà le tavole di tutto il mondo per raccontare la cucina italiana come linguaggio universale di cultura, creatività e condivisione, interpretata ogni giorno da migliaia di professionisti che custodiscono e rinnovano le nostre radici gastronomiche.

Dal Nord al Sud, dai piccoli borghi alle grandi città, i ristoranti italiani proporranno piatti dedicati alla candidatura, trasformando il menu in un racconto del territorio e della cultura gastronomica italiana. Lo stesso accadrà all’estero, nei locali della rete RIAE, dove la cucina italiana autentica è da sempre un simbolo di qualità, convivialità e tradizione.

Sir Winston Tea lancia una collezione esclusiva ispirata alla quarta stagione della serie Netflix “Bridgerton”

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Bridgerton Supreme Collection (immagine: Pompadour)

MILANO – Sir Winston Tea presenta la sua nuova collezione in edizione limitata dedicata al mondo di Bridgerton, la serie di Shondaland e Netflix che ha riportato sotto i riflettori l’estetica e il fascino dell’epoca Regency.

Il brand italiano, marchio storico dell’infusione appartenente a Pompadour, firma una linea che unisce tradizione britannica, innovazione aromatica e una cura per i dettagli che richiama l’eleganza dei salotti londinesi.

Una reinterpretazione contemporanea dell’ora del tè

L’azienda propone una selezione di miscele pensate per valorizzare il rito dell’afternoon tea, consolidata tradizione inglese che negli ultimi anni sta riscuotendo crescente interesse anche in Italia.

La limited edition si ispira all’atmosfera raffinata della serie, con l’obiettivo di offrire un’esperienza immersiva a chi desidera ricreare, anche a casa, l’eleganza dei ricevimenti in stile Regency.

Il risultato è una gamma di tè neri e aromatizzati, frutto della competenza e della selezione che da sempre contraddistinguono la produzione Sir Winston Tea.

Le miscele: una selezione che racconta aromi e suggestioni

La linea si sviluppa attraverso quattro proposte che dialogano con l’immaginario di Bridgerton mantenendo al centro l’identità del tè.

La prima miscela introduce un profilo più goloso, grazie all’incontro tra note di cookies, lampone e vaniglia. Il risultato è un tè nero che conserva la sua struttura, arricchito però da una componente morbida e fruttata.

A questa segue una variante più vellutata, in cui caramello e panna offrono un sorso avvolgente, capace di richiamare l’atmosfera calorosa e ricercata dei ricevimenti dell’epoca. Le note dolci si integrano al carattere del tè nero, creando un equilibrio che privilegia rotondità e armonia.

Per chi predilige profili più freschi e dinamici, la collezione propone una miscela che combina il limone con il calore speziato dello zenzero. Qui il tè nero diventa una base versatile che sostiene un aroma più immediato, ideale per un consumo quotidiano.

La selezione si completa con l’English Breakfast, la miscela più tradizionale della linea, pensata per richiamare il gusto pieno e corposo tipico delle mattine britanniche.

Un riferimento diretto alla classicità del tè, senza aromi aggiunti, che mantiene un legame forte con il rituale più autentico dell’afternoon tea.

L’EUDR adesso può slittare di nuovo: il Consiglio UE deciderà nelle due prossime sessioni plenarie previste a Strasburgo. L’attuazione potrebbe passare al 30 dicembre del prossimo 2026

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Foto di Hans Bijstra da Pixabay

MILANO – Il Consiglio UE ha adottato il mandato negoziale su una revisione mirata dell’EUDR. L’obiettivo? Rinviare l’attuazione della discussa norma per consentire agli operatori, ai commercianti e alle autorità di prepararsi adeguatamente. Se ne parlerà a Strasburgo in una delle due prossime sessioni plenarie che sono in programma dal 24 al 27 novembre o dal 15 al 18 dicembre.

A seguito delle preoccupazioni degli Stati membri e delle parti interessate riguardo alla preparazione delle imprese e delle amministrazioni, nonché di questioni tecniche legate al nuovo sistema informativo che ha già dato segni di non essere all’altezza, il Consiglio sostiene inoltre la semplificazione mirata del processo di due diligence proposta dalla Commissione.

C’è di più: è stato proposto di introdurre un rinvio uniforme di un anno dell’applicazione del regolamento per tutti gli operatori, fino al 30 dicembre 2026, con un ulteriore margine di sei mesi per gli operatori di micro e piccole dimensioni.

Il periodo di grazia, inizialmente proposto per le imprese grandi e medie, è stato perciò eliminato, optando invece per una estensione della data di applicazione per tutti gli operatori, indipendentemente dalle loro dimensioni.

Perciò, secondo la posizione del Consiglio:

  • Le disposizioni dell’EUDR si applicherebbero dal 30 dicembre 2026 per gli operatori medi e grandi e dal 30 giugno 2027 per gli operatori piccoli e micro.
  • L’obbligo e la responsabilità di presentare lo statuto di due diligence richiesta ricadrebbe esclusivamente sugli operatori che immettono per primi il prodotto sul mercato.
  • Gli operatori e commercianti a valle non dovrebbero più presentare dichiarazioni di due diligence separate, ma solo i primi operatori a valle dovrebbero conservare e trasmettere il numero di riferimento della dichiarazione iniziale
  • Gli operatori primari micro e piccoli presenterebbero solo una dichiarazione semplificata

Il Consiglio ha perciò incaricato la Commissione europea di effettuare, entro il 30 aprile 2026, una revisione di semplificazione per valutare l’impatto dell’EUDR e il peso amministrativo sugli operatori, in particolare micro e piccoli operatori. Se necessario, la revisione dovrebbe essere accompagnata da una proposta legislativa.

Sulla base di questo mandato e della procedura di urgenza si andrà in plenaria già mercoledì 26 novembre, con l’obiettivo di raggiungere un accordo finale prima che l’EUDR vigente diventi applicabile il 30 dicembre 2025.