giovedì 18 Settembre 2025
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Roma: la storica pasticceria Andreotti riapre dopo due mesi dall’incendio

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Il logo della pasticceria Andreotti

La pasticceria Andreotti di Roma, storico punto di ritrovo in zona Ostiense dal 1931, è stata costretta a chiudere a causa di un corto circuito pochi giorni prima di Natale. Ora l’insegna annuncia la riapertura al pubblico. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Roma Today.

La riapertura della pasticcera Andreotti di Roma

ROMA – Andreotti, la nota pasticceria in zona Ostiense della Città Eterna, riapre al pubblico dopo mesi di chiusura a causa di un incendio. Le fiamme erano divampate lo scorso 20 dicembre, a seguito di un corto circuito, danneggiando la storica attività a pochi giorni dal Natale.

“Abbiamo subìto un grave danno nel periodo più importante per chi fa il nostro mestiere, ma ora siamo pronti a ripartire”, ha affermato il titolare Marco Andreotti, come riportato da Roma Today, felice di annunciare la riapertura dell’attività prevista da giovedì 27 febbraio.

Una brutta avventura per la storica insegna di via Ostiense: “Avevamo appena ristrutturato ad agosto 2024 e – ha raccontato il titolare – dopo soli quattro mesi, ci siamo ritrovati in un incubo. Pensavamo di non riuscire a riaprire, perché avevamo già sulle spalle le spese del precedente rinnovo. Abbiamo fatto tutti un grande sforzo, dalla proprietà ai dipendenti che sono rimasti a casa. Tutto per restituire ai cittadini un locale storico, amato dai romani e dagli artisti”.

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Dersut Caffè cede al Comune di Conegliano un’area verde di oltre 8000 mq

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La sede di Dersut Caffè (Copyright Giuseppe Dall'Arche)

CONEGLIANO (Treviso) – Si è perfezionato l’atto di cessione al Comune di Conegliano di una vasta area ubicata nei pressi della nuova sede di Dersut Caffè di proprietà della stessa torrefazione. Dersut Caffè ha ceduto gratuitamente all’amministrazione comunale un’area complessiva di oltre 8000 metri quadri composta da un’area verde per sgambamento cani di piccola e di grande taglia, un parcheggio pubblico, postazioni per la ricarica di veicoli elettrici e una pista ciclopedonale di raccordo con via San Giuseppe.

L’area verde (immagine concessa)

Dersut Caffè ha anche predisposto infrastrutture e reti tecnologiche di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, infrastrutture di allacciamento alla fognatura e di distribuzione dell’acquedotto, del gas e dell’energia elettrica, oltre alla segnaletica stradale verticale e orizzontale.

Una delle aree cedute (immagine concessa)

È stata così ufficialmente consegnata da Dersut Caffè al Comune un’area a verde pubblico attrezzato, pensata fin dall’inizio come opera a beneficio della collettività.

L’intesa tra la torrefazione e il Comune prova la volontà dell’azienda e della famiglia Caballini di Sassoferrato di supportare e di rimanere nel territorio, già evidenziata dall’apertura nel 2010 del Museo del Caffè adiacente lo stabilimento storico, e oggi dalla scelta di mantenere la nuova sede sempre a Conegliano.

Tirreno C.T. e Balnearia: successo per la Fiera con 56.000 visitatori tra gare e premi

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Pentathlon e Triathlon a Tirreno C.T. (immagine concessa)

CARRARA (Massa Carrara) – Tanti gli appuntamenti dedicati alla formazione e alle gare quelli che si sono susseguiti nella quattro giorni di Tirreno C.T., appuntamento imperdibile per gli operatori della ristorazione e dell’ospitalità che con il nuovo anno raggiunge la sua 45° edizione. Un evento che nel panorama delle mostre italiane è riconosciuto come uno dei più importanti di incontro e confronto dell’ospitalità.

Premi per pane, colombe, e cioccolato

Per quanto riguarda la gare, la Federazione internazionale di pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) ha eletto i vincitori del Campionato nazionale miglior colomba d’Italia.

Ben 100 migliori maestri pasticceri provenienti da tutte le regioni d’Italia si sono sfidati nella realizzazione del dolce simbolo della Pasqua in due versioni classica e innovativa.

Il primo posto assoluto nella categoria classica è andato a Luigi Barbagallo, pastry chef di San Mango D’Aquino (Catanzaro), quindi medaglia d’argento al maestro pasticciere Raffaele Romano, di Solofra (Avellino), mentre il terzo posto va a Nicola Zanella, pasticcere ventisettenne di Pederobba (Treviso).

Nella categoria innovativa Roberto Moreschi, maestro pasticciere di Chiavenna (Sondrio) ha vinto la medaglia d’oro con una colomba al caffè e cioccolato al limone mentre il secondo posto è stato conquistato da Mattia Buffolo di Palestrina (Roma) e medaglia di bronzo alla colomba innovativa di Giuseppe Salzillo di Montecatini Terme (Pistoia) che ha realizzato una colomba Sangria Rivisitata con impasto rosso e frutti macerati nell’aroma alcolico Alchermes.

Per la panificazione la FIPGC ha premiato gli sfidanti, 30, di quattro categorie: pane tradizionale, pane innovativo, dolce da forno e pane artistico. Nel tradizionale, quella riservata ai prodotti realizzati esclusivamente con lievito madre e farina, ha vinto Antonio Milordo, di Acri (Cosenza). Oro per il miglior Pane innovativo a Rosa Raiola di Torre del Greco (Napoli). Dall’Abruzzo invece, il miglior Dolce da forno è di Massimiliano di Gennaro, di Tortoreto Lido (Teramo) mentre il premio all’originalità Pane Artistico è andato a Maria Grazia Frau, di Siniscola (Nuoro).

Infine, sfide per la Coppa Italia di gelateria organizzata dall’Associazione Italiana Gelatieri.

Gare anche nella ristorazione con il Pentathlon della cucina e il Triathlon del microonde che hanno visto in gara 9 concorrenti per ognuna delle sfide per ciascuno dei quattro giorni di fiera.

Le stelle Michelin a Tirreno C.T. con Metro Italia

Il 25 febbraio, evento di consegna delle targhe Michelin 2025 ai 44 ristoranti toscani che quest’anno hanno ricevuto la stella (in calce al presente comunicato l’elenco per provincia dei ristorante stellati premiati). L’evento è stato organizzato nell’ambito della partecipazione di Metro Italia a Tirreno C.T. La Toscana nel 2025 è al terzo posto per numero di ristoranti stellati Michelin, dopo Lombardia e Campania.

Offerta tutta made in Italy, da dove provengono gli espositori Tirreno C.T.. Presenti in Fiera espositori provenienti da 70 province di 17 Regioni, e 3 dall’estero, dato che conferma la dimensione nazionale dell’evento. La parte del leone ovviamente va alla Toscana, regione dalla quale proviene il 38% delle aziende. Segue la Lombardia, con il 16%. Terzo gradino del podio condiviso da Veneto ed Emilia Romagna, entrambe al 9,5%.

Liguria e Piemonte si attestano al 4,5% ciascuna e a seguire tutte le altre. Per ciò che riguarda le province, Massa Carrara, dalla quale proviene il 10,5% degli espositori, si conferma prima in questa classifica; a seguire Lucca, con l’8% e terze a pari merito Pisa e Firenze con il 6% degli espositori. Fuori dalla Toscana, le prime sono Treviso, al 4%, e La Spezia, con il 3%.

Fiera e turismo a Tirreno C.T., un legame di successo

Il successo della fiera conferma l’importanza del turismo come volano economico dell’Italia. Il turismo italiano ha chiuso il 2024 con segno positivo, registrando un generale aumento in tutti i settori. L’andamento è confermato dai dati Isnart (presentati alla Bit di Milano 2025) e dai dati forniti dal Centro Studi Turistici (CST) di Firenze per Assoturismo Confesercenti. In generale il turismo italiano nel 2024 è cresciuto del 2,5% rispetto al 2023, con oltre 458,5 milioni di presenze stimate. Il turismo è una risorsa cruciale per il Paese e dai dati del 2024 si conferma essere un’industria solida.

Turismo in Toscana 2024: crescono le città d’arte e la campagna

Un incremento generale dei flussi turistici del +2,2%, con risultati migliori per città d’arte e campagna: sono i dati del turismo in Toscana nel 2024 secondo quanto emerso dall’analisi del consuntivo effettuata da CST Firenze per Toscana Promozione Turistica.

Balnearia

Tanti gli appuntamenti organizzati all’interno dell’esposizione dedicata alla spiaggia e al turismo balneare. A chiudere il calendario degli approfondimenti è stato il convegno organizzato nel pomeriggio di mercoledì da Cna Massa Carrara – Toscana dal titolo “La Toscana per una visione del futuro. Nuovo testo Unico del turismo”, dove è stata ampiamente illustrata la Legge Regione Toscana del 31 dicembre2024 n. 61.

I ristoranti premiati da Michelin nel 2025 sono:

Massa Carrara

  • 1 stella: Locanda de Banchieri (Fosdinovo)

Prato

  • 1 stella: Paca (Prato)

Firenze

  • 3 stelle: Enoteca Pinchiorri (Firenze)
  • 2 stelle: Santa Elisabetta (Firenze)
  • 1 stella: Atto di Vito Mollica (Firenze), Borgo San Jacopo (Firenze), Gucci Osteria da Massimo Bottura (Firenze), Il Palagio (Firenze), Saporium Firenze (Firenze), Serrae Villa Fiesole (Fiesole), Osteria di Passignano (Passignano), La Torre (Tavernelle Val di Pesa), Atman (Vinci)

Lucca

  • 2 stelle: Il piccolo principe (Viareggio)
  • 1 stella: Lux Lucis (Forte dei Marmi), La Magnolia (Forte dei Marmi), Bistrot (Forte dei Marmi), Lorenzo (Forte dei Marmi), La Pineta (Marina di Bibbona), Butterfly (Marlia), Lunasia (Viareggio), Romano (Viareggio)

Livorno

  • 1 stella: La Pineta (Marina di Bibbona)

Siena

  • 2 stelle: Arnolfo (Colle Val d’Elsa)
  • 1 stella: Contrada (Castelnuovo Berardenga), Il Poggio Rosso (Castelnuovo Berardenga), L’Asinello (Castelnuovo Berardenga), Il Visibilio (Castelnuovo Berardenga), Osmosi (Montepulciano), La Sala dei Grappoli (Montalcino), Saporium (Chiusdino), Il Pievano (Gaiole in Chianti), Castello di Fighine (San Casciano dei Bagni), Linfa (San Gimignano)

Arezzo

  • 1 stella: Octavin (Arezzo), Terramira (Capolona), Il Falconiere (San Martino)

Pisa

  • 1 stella: Cannavacciuolo Vineyard (Casanova di Terricciola)

Grosseto

  • 2 stelle: Caino (Montemerano)
  • 1 stella: La Trattoria Enrico Bartolini (Castiglione della Pescaia), Bracali (Ghirlanda), Gabbiano 3.0 (Marina di Grosseto), Il Pellicano (Porto Ercole), Silene (Seggiano).

SCA Italy a Tirreno C.T: Asia Zaffaroni vince la 1° edizione Coffee Triathlon

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Coffee Triathlon: Asia Zaffaroni vince la prima edizione (immagine concessa)

CARRARA (Massa Carrara) – Quattro giorni di competizioni, approfondimenti e networking hanno reso la SCA Arena di Tirreno C.T. un punto di riferimento per il mondo della caffetteria professionale in Italia. Il lancio delle nuove competizioni Coffee Triathlon e Latte art throwdown, insieme a momenti di confronto sulle tendenze del settore specialty coffee, ha segnato un’importante evoluzione nel percorso di SCA Italy, confermando l’interesse crescente per il mondo del caffè di qualità.

Coffee Triathlon: Asia Zaffaroni vince la prima edizione

Lunedì 24 febbraio ha debuttato il Coffee Triathlon, una competizione pensata per avvicinare nuovi talenti al mondo delle gare professionali. I partecipanti si sono sfidati in tre discipline fondamentali della caffetteria: espresso, caffè filtro e signature drink.

La competizione ha visto Asia Zaffaroni conquistare il primo posto, aggiudicandosi viaggio, vitto e alloggio per una selezione ufficiale SCA Italy in vista dei prossimi campionati.

A completare il podio:

Secondo posto, Giovanni Migliavacca; Terzo posto, Daniel Caiaffa; Quarta classificata, Beatrice Lino.

Oltre alla classifica generale, sono stati premiati anche i migliori in ogni disciplina, che hanno guadagnato l’accesso alle prossime selezioni delle rispettive categorie Barista, Brewing e Coffee in Good Spirits:

Best Espresso: Asia Zaffaroni

Best Filtro: Giovanni Migliavacca

Best Signature Drink: Beatrice Lino

Tutti i partecipanti hanno ricevuto premi e gadget messi a disposizione dagli sponsor: XLVI, Remidag, Fiorenzato & Pietro, Caffè Carraro, Centrale del Latte di Torino di Torino, Oatly, Metallurgica Motta, Balugani e PulyCaff.

I partecipanti (immagine concessa)

Latte Art Throwdown: vittoria per Elizabeth Restrepo Garcia

Martedì 25 febbraio si è svolto il Latte Art Throwdown, una gara a eliminazione diretta in cui i partecipanti si sono sfidati con versaggi sempre più complessi. Elizabeth Restrepo Garcia ha trionfato, ottenendo viaggio, vitto e alloggio per una selezione ufficiale Latte Art SCA Italy ai Campionati Italiani Baristi 2026.

Al secondo posto si è classificata Julet Gonzales, che ha guadagnato l’accesso diretto a una selezione ufficiale Latte Art di SCA Italy.

Anche in questa competizione, tutti i partecipanti hanno ricevuto premi e gadget messi a disposizione dagli sponsor.

Arena Talk e Villaggio Roaster: confronto sulle tendenze del settore specialty

Mercoledì 26 febbraio si è conclusa la manifestazione con una tavola rotonda dedicata alle sfide e opportunità del mercato specialty coffee, moderata da Andrea Lattuada (events coordinator SCA Italy).

Il Villaggio Roaster ha permesso ai partecipanti di scoprire nuove tecnologie e confrontarsi con esperti del settore, rendendo questa edizione un appuntamento di grande rilevanza per la caffetteria professionale.

“Siamo molto soddisfatti di questo primo appuntamento” ha commentato Andrea Lattuada, coordinatore eventi SCA Italy, “e ci aspettiamo una partecipazione ancora più numerosa nelle prossime tappe. Inoltre, siamo felici di aver contribuito ad avvicinare nuovi soci e partecipanti alla community della Specialty Coffee Association in Italia. Questo evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e crescita, e credo che tutti noi torniamo a casa con nuove conoscenze, maggiore consapevolezza e nuovi spunti di riflessione per il futuro del settore.”

Un evento che segna un nuovo percorso per il settore

Durante i quattro giorni, la SCA Italy Arena ha visto la partecipazione di numerosi esperti, che nei talk hanno affrontato temi centrali come il comportamento d’acquisto del consumatore, la corretta comunicazione del valore del caffè e le prospettive future del settore.

Un ringraziamento speciale va ai torrefattori, ai partecipanti e a tutti gli sponsor che hanno creduto in questo progetto e contribuito alla realizzazione e riuscita dell’evento.

Prossimo appuntamento: Horeca Expo Forum Torino

La SCA Italy Arena torna dal 16 al 18 marzo al Horeca Expo Forum – Lingotto Fiere Torino, per un nuovo appuntamento dedicato al mondo del caffè specialty.

Un’occasione imperdibile per approfondire il settore, scoprire nuove realtà e confrontarsi con i professionisti del settore. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, seguite SCA Italy sui canali ufficiali.

Hausbrandt: una Pasqua dolce e colorata con la colomba Delice

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La colomba Delice (immagine concessa)

TRIESTE – Non c’è Pasqua senza tradizione. E quando una tradizione, fatta di sapori e profumi inconfondibili, incontra un gusto estetico colorato e accattivante, il risultato non può che essere vincente. Non manca la prestigiosa firma di Hausbrandt in occasione del periodo pasquale 2025 grazie al ritorno nelle tavole della regina tra le dolci prelibatezze primaverili: la colomba Delice.

Dolcezza e morbidezza si fonderanno in un grande classico della pasticceria del Bel Paese: un dolce ricco di storia, reso unico da Hausbrandt grazie alla paziente creazione di un impasto soffice e profumato; lievitato in modo naturale e a lungo, impreziosito da scorzette di arancia candita e da polvere di baccelli di vaniglia del Madagascar.

La colomba Delice di Hausbrandt

Materie prime selezionate e lavorate con attenzione e cura: ogni fetta di colomba Delice è una poesia per il palato, che celebra la tradizione con la sua avvolgente morbidezza. La leggerezza della pasta morbida all’interno in contrasto con la friabile glassa esterna di mandorle e nocciole è un’esperienza sensoriale, un trionfo di sapori ed emozioni.

Piacevole al gusto e all’olfatto, colomba Delice sorprende anche alla vista grazie ad un incarto raffinato, che rappresenta a pieno tutte le bellezze della primavera. Il packaging di colomba Delice si trasforma in un fiorito e romantico dipinto primaverile, dove la carta avvolge il dolce come un delicato abbraccio in un trionfo di colori e sfumature. Il fiocco in doppio raso dona un tocco di colore e moderna raffinatezza.

Il brand Hausbrandt accoglie l’arrivo della bella stagione abbracciando la tradizione, con uno sguardo sempre rivolto all’eleganza. Ingredienti selezionati con attenzione e lavorati da mano esperta rendono colomba Delice il dolce ideale per la Pasqua 2025: ogni fetta è come una gioia per il palato.

Campionati nazionali di pasticceria: Milena Russo vince le selezioni per The world trophy of professional tiramisù

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Il tiramisù vincitore (immagine concessa)

MARINA DI CARARRA (Massa-Carrara) – Si sono conclusi con grande successo i Campionati nazionali di pasticceria che hanno trasformato la fiera Tirreno C.T. di Carrara in un vero e proprio tempio della dolcezza. Organizzati e gestiti dalla Federazione internazionale di pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc), i campionati hanno l’obiettivo di celebrare l’eccellenza della pasticceria italiana, promuovere l’innovazione e definire le nuove tendenze del settore.

Oltre 180 maestri pasticcieri provenienti da tutta Italia si sono sfidati in diverse specialità, dando vita a creazioni spettacolari e dimostrando un livello di talento e creatività senza precedenti.

Al termine di una quattro giorni di intense competizioni, i migliori sono stati premiati con l’ambito titolo di Campione d’Italia e la medaglia d’oro.

Il presidente della federazione Matteo Cutolo ha espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’evento, sottolineando la straordinaria partecipazione e l’eccezionale livello delle creazioni presentate: “Questa edizione dei Campionati nazionali di pasticceria ha superato ogni aspettativa. Abbiamo assistito a una vera e propria esplosione di talento e creatività, con opere che hanno lasciato a bocca aperta sia la giuria che il pubblico. La passione e la dedizione dei nostri maestri pasticcieri sono la testimonianza della vitalità e dell’eccellenza della pasticceria italiana”.

Miglior coppa gelato d’Italia: vince il gusto esotico di Raffaele di Benedetto

Il primo classificato del Campionato italiano miglior coppa gelato è Raffaele di Benedetto, maestro pasticciere originario di Avellino ma che vive a Rimini, che ha conquistato la giuria con una creazione raffinata dal nome: “Pesca melba esotica”. Crema alla vaniglia con un delicato profumo di limone, arricchita da un’insalata di pesche, mango, passion fruit e lime, il tutto coronato da meringa croccante e petali di cialde, per un’esplosione di freschezza e sapori esotici.

Al secondo posto si piazza “Come un ricordo” di Fabio Mellace da Catanzaro, Calabria, mentre il terzo posto va a Salvatore Ravese, sempre calabrese, di Gioia Tauro, con “Trilogy Gourmet”, una coppa gelato che celebra la perfezione con tre diverse sfumature di gusto.

La miglior pralina d’Italia è allo zafferano e mirtillo

Il primo classificato per la Miglior Pralina è la “Pralina Goccia d’Oro” di Nicolas Vella, maestro gelataio proveniente Val della Torre, Piemonte. Si è distinta per la sua raffinata composizione, che ha unito una delicata ganache allo zafferano, un croccante e un gel al mirtillo, creando un equilibrio perfetto di sapori avvolgenti.

L’argento va al lombardo Gianpaolo Porrino con la sua “Pralina al Cioccolato e Mandarino”. La composizione, con una ganache al cioccolato Madirofolo al 65%, un gelée al mandarino tardivo di Ciaculli e cioccolato bianco, gli è valso il secondo posto sul podio.

Terzo classificato il catanzarese Fabio Mellace con “Pralina Greenwood”: ganache fondente al 64% arricchita da un croccante al caramello, una ganache al caramello e lampone, e cioccolato bianco. Il tutto completato da una gelatina di lamponi.

Tiramisù: trionfa la versione senza glutine e senza lattosio ai profumi degli agrumi di Sicilia. La concorrente ora affronterà il mondiale a novembre.

I Campionati nazionali di pasticceria sono stati anche teatro delle selezioni per il prossimo campionato mondiale dedicato al dolce più conosciuto al mondo, il The world trophy of professional tiramisù che si terrà a novembre 2025.

A spiccare tra tutti è stata Milena Russo, pastry chef di Capo d’Orlando, Messina, che ha creato un tiramisù innovativo, apprezzato all’unanimità dalla giuria. Milena ha presentato un tiramisù senza glutine e senza lattosio, ispirato ai profumi agrumati della sua splendida terra. La sua creazione includeva gelée di mandarino, gelée di caffè, mousse al mascarpone, savoiardo al cacao, marzapane, sablée al cioccolato e una copertura di cioccolato bianco.

La stratificazione chiara, con sapori ben distinti, e l’esplosione di freschezza del mandarino, che esaltava l’armonia tra il gelée e la mousse al mascarpone, le ha permesso di conquistare il primo posto del podio e la medaglia d’oro.

Ora, a lei spetta l’arduo compito di affrontare il prossimo The World Trophy of Professional Tiramisù, una sfida che la vedrà protagonista nel far valere la sua creatività e abilità, con l’obiettivo di affermarsi come la migliore in tutto il mondo.

Conferito Premio Speciale al maestro pasticciere riminese Simone Fausto Barbuto per la sua eccellente presentazione, la pulizia e l’organizzazione del lavoro.

La scheda sintetica di Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria

La Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) è l’ente che promuove la pasticceria italiana in tutto il mondo. Vanta una presenza radicata e capillare sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. Ha lo scopo di unire tutte le realtà esistenti sul territorio (scuole, grossisti, associazioni, imprese del settore pasticceria, gelateria, cioccolateria, panificazione), per rafforzarne la collaborazione ed ottenere la crescita di tutto il settore e dei prodotti Made in Italy.

Fipgc organizza in tutta Italia eventi, fiere, corsi di formazione di alto livello, preparazione One-to-One o di squadra per gareggiare nei concorsi a livello nazionale e internazionale. Dal 2015 organizza i Campionati Italiani e i Campionati Mondiali di Pasticceria e Cake Design. Nel 2017 nascono anche i Campionati Nazionali di Pasticceria Alberghieri d’Italia: promossi insieme al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è il primo campionato Juniores di pasticceria dedicato agli istituti alberghieri, che dà modo ai giovani che vogliono intraprendere la professione di confrontarsi con i grandi maestri d’Italia.

Fipgc è un soggetto che ha acquisito in questi ultimi anni una grande importanza a livello istituzionale. Un ruolo suggellato dai protocolli d’intesa con il Ministero degli Esteri, con lo scopo di sostenere il made in Italy e delle eccellenze italiane nel mondo e con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro.

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Associazione museo del caffè di Trieste: 4° appuntamento dei Cenacoli con lo storico d’arte Sergio Vatta

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L'artista Xanti Schawinskj (immagine concessa)

TRIESTE – Giovedì 27 febbraio è ritorno il ciclo 2024-2025 dei Cenacoli del caffè, organizzati dall’Associazione museo del caffè di Trieste guidata da Gianni Pistrini e giunti ormai al traguardo dell’ottava edizione. L’incontro si è svolto nella tradizionale sede dell’Hotel Savoia Excelsior, con inizio alle ore 17.30, e ha visto in quest’occasione l’intervento, di specifico rilievo per le vicende della città, dello studioso e storico dell’arte Sergio Vatta, che ha trattato il tema “Dal Bauhaus alla illycaffè, Xanti Schawinskj a Trieste nel 1934”.

Quarto appuntamento dei Cenacoli del caffè

La presentazione trae origine dalla pubblicazione nel 2023 di una ricerca originale di Vatta, riguardante l’attività svolta a Trieste, tra il 1934 e i primi mesi del 1935, da uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento artistico in Italia, in campo grafico e pubblicitario, Xanti Shawinskj, il quale, prima di essere perseguitato dal regime nazista in Germania, fu, fino al 1933, uno dei docenti più apprezzati del celebre istituto Bauhaus di Weimar.

Sono stati illustrati  in particolare i suoi lavori per le aziende triestine in quel periodo e più specificamente l’importante relazione professionale con l’allora giovane torrefazione triestina chiamata con il cognome del suo fondatore: Francesco Illy.

Dopo un rapido excursus sulle origini dell’azienda, sul suo sviluppo nei primi anni di attività in stretta relazione con un’altra celebre impresa triestina del settore, la H. Hausbrandt, sono state esaminate nel dettaglio le realizzazioni tecniche e artistiche che Shawinskj realizzò per la Illy Caffè, che hanno segnato a lungo i percorsi promozionali della ditta.

Sergio Vatta, storico dell’arte nato a Trieste, sin dagli inizi della sua attività ha orientato le sue ricerche nel campo delle arti decorative e della grafica pubblicitaria ed editoriale, con particolare riferimento all’importante e differenziata produzione artistica commissionata dalle grandi compagnie di navigazione triestine nella prima metà del secolo scorso.

Autore di svariate pubblicazioni scientifiche e di ricerche sugli artisti triestini del primo Novecento. A Trieste ha collaborato e in alcuni casi curato mostre al Civico Museo del Mare, Biblioteca Civica, Biblioteca Statale, Civico Museo Revoltella, Civici Musei di Storia e Arte, all’Amministrazione Provinciale e con l’Erpac. Tra i suoi ultimi lavori la pubblicazione del primo volume della nuova collana del Civico Museo del Mare e la cura, assieme allo storico navale Maurizio Eliseo, della mostra “Un mare di carta” tenutasi negli ultimi mesi dello scorso anno al Magazzino delle Idee e della pubblicazione del relativo catalogo.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. L’incontro è stato seguito anche on line sul portale web dell’Associazione: www.amdctrieste.it e tramite il profilo Facebook aMDCTrieste.

Il ciclo dei “Cenacoli” 2024-2025, stavolta organizzato attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, è coordinato anche quest’anno da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) assieme al vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.

Giacomo Biviano, Domori: “Previsto un rallentamento dei prezzi del cacao solo nel 2027: si punta su prodotti di qualità”

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Giacomo Biviano (immagine concessa)

MILANO – Giacomo Biviano, amministratore delegato di Domori e Pintaudi, nonché presidente di Achillea, tutti brand appartenenti al Polo del Gusto, la holding fondata e presieduta da Riccardo Illy, ha analizzato la delicata situazione dell’aumento dei prezzi della materia prima del cacao, esponendo la filosofia del marchio per far fronte ad una forte volatilità di mercato. Leggiamo di seguito la sua opinione.

È stato un anno record per i prezzi del cacao. A cosa sono riconducibili le cause?

“Principalmente la causa è da ricondursi alla crisi climatica, la quale ha portato prima siccità e in seguito diluvi che hanno devastato innumerevoli piante riducendo la produzione di fave di cacao.

Inoltre, c’è una domanda in crescita nel mondo di cacao e le scorte non sono abbastanza per soddisfarla. La somma di tutto ciò ha portato ad un aumento di prezzo incredibile.

Una situazione analoga si riscontra anche nel caffè il cui il prezzo si è triplicato: non si era mai visto un aumento dei costi simili nella storia dei prodotti coloniali. La situazione drammatica si è presentata non solo a causa delle speculazioni ma anche per via di diversi problemi strutturali”.

Come ci si può adattare alla volatilità di mercato? Che filosofia sta seguendo Domori?

“Su una volatilità di questo tipo c’è ben poco da fare. Ovviamente ci si può preparare tramite i futures, ovvero i sistemi finanziari che permettono di bloccare il prezzo ad una certa cifra. Ovviamente questo funziona solo se si scommette su una crescita del prezzo del prodotto.

In questo caso specifico, tutte le aziende nel campo del cioccolato stanno portando degli aumenti di prezzo sul mercato che sono sostanzialmente obbligatori: il costo del cacao è quintuplicato e risulta impossibile non agire altrimenti.

Perciò considerando la domanda che è cresciuta di molto e, a seguire, l’aumento vertiginoso dei prezzi a due cifre, questo porterà ad un rallentamento del mercato e quindi a un riassestamento.

Le previsioni prevedono infatti un piccolo rallentamento dei prezzi nel 2027: è il vecchio e caro principio della domanda e dell’offerta”.

Al convegno sul cacao e cioccolato organizzato da Comunicaffè e Comunicaffe International al SIGEP l’esperta internazionale Monica Meschini ha detto che contemporaneamente all’aumento del prezzo la qualità del cioccolato è diminuita. Che cosa ne pensa ?

“Tanti operatori del settore per riuscire a cagliare questo momento e rimanere competitivi sul mercato vanno a cercare prodotti di qualità inferiore. È sempre stato così anche nel mondo del caffè.

La filosofia di Domori è completamente all’opposto. Lavoriamo solo con fornitori che conosciamo. Abbiamo sempre riconosciuto differenziali dei prezzi in maniera che si tenga conto dell’impegno della filiera nel mantenere una qualità di alto livello. Siamo completamente sul fronte opposto: è la nostra strategia aziendale”.

Domori è sia produttore che coltivatore diretto. Che approcci avete cambiato per far fronte alla situazione?

“Siamo soci di due aziende che producono cacao in Venezuala e Equador. Lì è cambiato relativamente poco. Continuiamo a produrre secondo standard di alta qualità.

Ovviamente siamo stati costretti a subire il costo dell’aumento del prezzo poiché abbiamo registrato danni legati al clima con molte piante inutilizzabili. Ci siamo subito attrezzati per ridurre il danno, ripiantando i campi”.

In che modo la tecnologia, ad esempio la blockchain, sta cambiando la filiera del cacao? Come rende la filiera più sostenibile?

La tecnologia ci aiuta a mappare ogni singolo passaggio della filiera. Ormai è indispensabile per capire tutti i passaggi dell’industria e per avere il controllo assoluto della qualità e tutto ciò che è legato alla sostenibilità.

Sicuramente l’evoluzione della tecnologia aiuterà ad avere un controllo completo della filiera: dalla mappatura delle piante di cacao fino alla garanzia che non ci sarà sfruttamento del lavoro, tipico in alcune realtà dei Paesi produttori”.

Prevedete che la volatilità dei prezzi sia destinata a salire ancora?

“È una domanda a cui è difficile rispondere. Solo un’anno e mezzo fa sarebbe stato imprevedibile anche solo pensare che saremmo giunti a questo punto con un prezzo quintuplicato a quasi 11mila dollari a tonnellata. Non credo che salirà ancora.

Alcuni segnali fanno presumere che tra un anno il mercato dovrebbe riassestarsi poiché di fronte alla domanda in incremento si pianterà di più e ci sarà più produttività. Oggi per molte aziende si tratta di sopravvivenza.

Basta considerare che il capitale circolante è quintuplicato e se prima il cacao si pagava allo scarico, quando la merce veniva sdoganata dalla nave in porto, ora bisogna farlo in anticipo”.

Sono cambiate completamente tutte le logiche di approvvigionamento che esistevano fino a poco prima di un anno fa”.

Quali saranno le sfide nei prossimi anni per Domori?

Domori continuerà la sua strategia di crescita legata alla scommessa che la richiesta di prodotti di qualità sia sempre in crescita: ciò lo abbiamo già riscontrato sia nell’azienda che è cresciuta del 10% nel 2024, ma anche quest’anno siamo partiti bene.

Tutte le aziende le Polo del Gusto sono convinte che la gente sia attratta da prodotti di alta qualità e sani. La nostra strategia di Gruppo perciò è continuare ad offrire il miglior prodotto possibile”.

Domori ha previsto ricavi per il 2024 stimati a 30 milioni di euro, in netta crescita rispetto allo scorso anno che erano 26,3 milioni, aumentando il giro d’affari complessivo.

Inoltre, in un quadro generale, il Polo del Gusto ha pianificato investimenti pari a 50 milioni di euro nel triennio 2023-2025.

Franco Bazzara sui prezzi della tazzina: “Necessario spostare l’attenzione sul valore della bevanda”

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Franco Bazzara, presidente della torrefazione (immagine concessa)

Franco Bazzara, presidente dell’omonima torrefazione triestina, parla del prezzo della tazzina in Italia. Nonostante il costo sia sempre più elevato, Bazzara afferma che è necessario far comprendere al consumatore finale il valore del prodotto e le ragioni per cui il rito dell’espresso sta diventando sempre più caro. Leggiamo di seguito la sua opinione.

Un caffè sempre più salato?

di Franco Bazzara

TRIESTE – “Perché ormai, pagare un caffè 1,50€ fa tanta notizia? Come poter far comprendere il valore del prodotto? Unire le associazioni, divulgare meglio e ampliare la platea: questi sono sicuramente i primi passi da compiere.

L’obiettivo? Spostare l’attenzione dal costo al valore. Un caffè ben fatto merita il giusto prezzo, come qualsiasi altro prodotto di qualità. Ma prima, è fondamentale ribadire ancora una volta le profonde cause della crisi del settore, per comprendere meglio la situazione attuale e le possibili azioni da intraprendere.

Cambiamento climatico

Brasile, Vietnam e Africa: aree lontane, terre di produzione del caffè, unite da una problematica comune, il cambiamento climatico. Il Brasile è il primo esportatore di Arabica al mondo, circa il 30% dei chicchi presenti sul mercato internazionale provengono proprio dal Gigante del Sud America, che negli ultimi anni vive una situazione climatica tragica, condizionata da una gravissima e costante siccità.

La mancanza di acqua, specialmente nella regione di Minas Gerais (area strategica per la produzione del caffè), influisce sul ciclo colturale, portando un netto calo della produzione, con un conseguente aumento dei prezzi. Come recita il detto: “Se Atene piange, Sparta non ride”.

Il Vietnam infatti, roccaforte e leader internazionale nella produzione di Robusta si trova a fare i conti con eventi atmosferici inversi ed estremi, come il tifone Yagi, che a settembre 2024 ha messo in ginocchio il Paese, spazzando via gran parte delle coltivazioni di Robusta.

A mettere il punto esclamativo su questa crisi ci pensa l’Africa, la culla del caffè vede diradarsi giorno dopo giorno le terre da destinare alla coltivazione del verde a causa di temperature costantemente sopra la media storica. Una crisi economica che ricade su intere popolazioni che basano la propria sussistenza sulla produzione dei grani di caffè.

Logistica e crisi geopolitiche

Anche il trasporto del caffè verde dai paesi produttori a quelli di consumo sta diventando un’operazione sempre più costosa.

L’aumento dei prezzi dell’energia, il giusto riconoscimento della manodopera nei paesi produttori e la volatilità delle tariffe dei container – sempre più introvabili -, stanno influenzando il rincaro dei prezzi.

Ad accrescere i problemi di approvvigionamento ci sono anche i conflitti e le crisi geopolitiche in molti stati, specie in Medio Oriente con il blocco del canale di Suez, una serie di condizioni che rendono più ostiche le tratte commerciali.

Aumento della domanda e speculazione

Ma i fattori capaci di far schizzare gli indici finanziari legati a questo prodotto sono molteplici. Tra questi c’è l’aumento della domanda: la cultura del caffè è diventata un fatto globale, non più appannaggio esclusivo dei popoli occidentali, questa nuova dimensione ha portato un incremento delle richieste di grani in molti mercati emergenti, specie in India, Cina e in alcuni stati del Medio Oriente, rallentando ulteriormente una – già di per sé complessa – ripresa del settore.

Non solo, il caffè non è unicamente un prodotto agricolo, ma una commodity (materia prima) scambiata sui mercati finanziari, questo fa rientrare il caffè anche in alcune logiche speculative. Infatti non appena gli investitori percepiscono una potenziale diminuzione del raccolto acquistano i futures (contratti finanziari) sul caffè, facendo lievitare il prezzo e costringendo le aziende a pagare a un costo maggiorato il verde, una dinamica che poi si ripercuote a catena naturalmente anche sul consumatore finale.

Politiche e inflazione

Pure le buone pratiche, come la sostenibilità, hanno un prezzo. Come il regolamento sulle EUDR adottato dal Parlamento Europeo nel 2023 per combattere la deforestazione. Questa legge impone alle aziende legate al commercio di caffè e altre materie prime di garantire che i prodotti immessi nel mercato europeo non siano stati legati alla deforestazione, sia legale che illegale.

Le imprese devono provvedere a fornire prove di tracciabilità e certificazione riguardo la provenienza di tali materie prime. Anche l’inflazione gioca un ruolo rilevante: altri prodotti legati al mondo del caffè, come il latte e lo zucchero, hanno visto negli ultimi anni un incremento dei prezzi.

Proprio in questi momenti l’Italia, emblema di eccellenza e di Grande Bellezza e del marchio riconosciuto in tutto il mondo, del made in Italy, a livello globale dovrebbe valorizzare la propria posizione. Diffondere una nuova sensibilità su ciò che si cela all’interno di una tazzina.

Formazione, cultura, innovazione… tutto ciò ormai non basta più. È necessario:

  • Confederare le tante Associazioni per parlare con una voce sola per avere forza e peso.
  • Informare il consumatore di quanto gravita attorno al duro lavoro del settore per spiegare che il prezzo della tazza va legato al “valore” proposto. In ogni angolo del paese sentiamoci nel dovere di informare i media della “bellezza” ma soprattutto della complessità del nostro comparto.
  • Portiamo finalmente le nostre istanze, con l’aiuto dei grandi del Caffè nazionali a numerose trasmissioni divulgative come quelle diretta da giornalisti del calibro di Bruno Vespa e Alberto Angela, per fare due esempi.

Quindi confederare e divulgare, ovvero fare rete, cosa che noi Bazzara fortemente da sempre auspichiamo per il bene di tutti. Noi porteremo questi argomenti, tra gli altri, all’ottava edizione del Trieste Coffee Experts presso il Savoia Excelsior Palace – Starhotels Collezione di Trieste. Uniti si è forti”.

                                                                                                           Franco Bazzara

Jde Peet’s, #1 mondiale del caffè, chiude il 2024 a €8,8 mld (+7,9%), negli Usa il caffè di Keurig frena a $4 mld (-2,6%)

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Jde Peet's
Il logo di Jde Peet's

MILANO – Risultati superiori alle aspettative per Jde Peet’s, che ha reso noti ieri, mercoledì 26 febbraio, i risultati del bilancio di esercizio per l’anno 2024. Il numero uno mondiale pure-play nel settore del caffè e del tè, ha ottenuto, nell’anno trascorso, un Ebit di 1,28 miliardi di euro, in crescita del 13,2% rispetto al 2023 e superiore al consenso degli analisti posto a 1,25 miliardi, grazie a crescita organica e disciplina dei costi.

Unica nota negativa l’utile sottostante e l’eps sottostante in calo dello 0,7% rispettivamente a 729 milioni di euro e 1,50 euro. Il board ha proposto un dividendo per il 2024 di 73 centesimi, con una maggiorazione del 4,3% rispetto all’esercizio precedente.

Le vendite sono ammontate e 8,837 miliardi di euro, in crescita del 7,9%. La variazione organica, al netto del consolidamento di Maratá e Caribou e di un -2,1% di effetto negativo dei cambi, è stata positiva del 5,3%.

L’utile lordo rettificato è stato di 3,273 miliardi, a sua volta in crescita del 7,3% (variazione organica: 6,1%).

L’utile lordo segna un +7,9% (6,7% organico) a 3,257 miliardi. L’Ebitda rettificato segna un +11,3%, a 1,587 miliardi. L’Ebit rettificato è di 1,277 miliardi (+13.2 % e + 10.4 % organico). Il risultato operativo segna un +54,2% (+52,4% organico) a 1,056 miliardi.

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