mercoledì 17 Settembre 2025
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Lindt & Sprüngli, che produce anche in Italia: vendite aumentate del 7,8% a 5,47 miliardi di franchi svizzeri, 5 miliardi 833 milioni di euro

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Il logo di Lindt & Sprüngli

MILANO – Lindt & Sprüngli, azienda svizzera leader nella produzione di cioccolato premium che produce anche in Italia, ha conseguito risultati finanziari eccellenti, superando le previsioni di margine EBIT per l’anno finanziario, nonostante un contesto di mercato complesso. Nel 2024, il Gruppo ha registrato una crescita sia in valore che in volume, guadagnando quote di mercato a livello globale e affermandosi tra i produttori di cioccolato in più rapida espansione, con tutte le regioni in continua espansione.

In questo scenario, il Gruppo ha realizzato un fatturato di 5,47 miliardi di CHF e un margine EBIT del 16,2%.

“I risultati che abbiamo raggiunto in un contesto di mercato complesso dimostrano la dedizione del nostro team: un motivo di grande orgoglio per noi,” Adalbert Lechner, CEO del Gruppo Lindt & Sprüngli

Performance finanziaria

Nel 2024, Lindt & Sprüngli ha registrato una crescita organica del 7,8%, raggiungendo un fatturato di 5,47 miliardi di CHF (rispetto ai 5,20 miliardi di CHF dell’anno precedente). La crescita in franchi svizzeri è stata del 5,1%. Gli effetti valutari hanno inciso negativamente per il -2,7%, principalmente a causa dell’indebolimento del dollaro statunitense e dell’euro. L’utile operativo (EBIT) ha segnato un aumento annuo dell’8,7%, attestandosi a 884,2 milioni di CHF, con un margine EBIT del 16,2% (anno precedente: 813,1 milioni di CHF, margine del 15,6%).

Il costante controllo dei costi, i guadagni in efficienza, l’ottimizzazione dei processi e gli adeguamenti di prezzo per compensare i maggiori costi del cacao hanno contribuito all’aumento della redditività. Di conseguenza, l’utile netto ha raggiunto i 672,3 milioni di CHF (anno precedente: 671,4 milioni di CHF), con un rendimento sulle vendite del 12,3%. Senza l’impatto fiscale straordinario del 2023, l’utile netto avrebbe registrato una crescita ancora più significativa.

Il Free Cash Flow si è attestato a 635,3 milioni di CHF, con un solido margine del 11,6%. La solidità patrimoniale del Gruppo resta robusta: al 31 dicembre 2024, il rapporto di equity era pari al 52,8% (anno precedente: 54,2%).

Eccellenti risultati in Europa

La regione “Europa” ha registrato risultati eccellenti, con vendite pari a 2,59 miliardi di CHF (anno precedente: 2,41 miliardi di CHF), segnando una crescita organica del 9,5%. Lindt & Sprüngli ha ottenuto una crescita a doppia cifra in numerosi mercati europei, con performance particolarmente positive nel Regno Unito, nell’Europa Centrale e Orientale, in Francia e nel Benelux. Altri mercati chiave, come Germania, Italia e Svizzera, hanno contribuito ai risultati con una crescita solida a una cifra media.

Risultati concreti nella sostenibilità

Lindt & Sprüngli sta ottenendo grandi risultati in ambito di sostenibilità: nel 2024 ha raggiunto l’obbiettivo di avere 82% delle sue principali materie prime, dei packaging e oltre l’84% del suo cacao proveniente da fonti responsabili.

Tutti i chicchi di cacao provengono già da programmi di approvvigionamento responsabile e il Gruppo punta a estendere questo approccio a tutti i prodotti a base di cacao entro la fine del 2025. Per ridurre il proprio impatto ambientale, Lindt & Sprüngli sta attuando un piano di decarbonizzazione incentrato su cacao, latticini, packaging e trasporti, supportando così il suo obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.

Prodotti di punta e innovazione guidano la crescita

Nel 2024, la tendenza verso il gifting, le praline e le figure cave di cioccolato si è confermata in crescita. I principali motori di sviluppo sono stati Lindor ed Excellence, che hanno registrato una solida crescita organica e un aumento della quota di mercato in tutte le regioni.

Tra le innovazioni di prodotto, spiccano le nuove varianti di Lindor, come il gusto Tiramisù. Alla fine del 2024, Lindt & Sprüngli ha introdotto nei propri negozi la limited edition Lindt Dubai Chocolate, realizzata a mano. Il grande successo di questa novità ha spinto il Gruppo a sviluppare Lindt Dubai Style Chocolate, con una ricetta simile, per la distribuzione nel canale wholesale.

Prospettive

Per il 2025, Lindt & Sprüngli prevede che il trend dal consumo di quantità a quello di qualità nel settore del cioccolato premium continuerà, sostenendo così la sua strategia a lungo termine come leader di mercato in questa categoria.

Sulla base degli adeguamenti necessari dei prezzi, Lindt & Sprüngli si aspetta una crescita organica maggiore, tra il 7% e il 9% nel 2025, e un miglioramento del margine operativo di 20–40 punti base. Per gli anni successivi al 2025, il Gruppo conferma i suoi obiettivi strategici di crescita organica delle vendite nel medio-lungo termine, fissati tra il 6% e l’8%, con un miglioramento del margine operativo di 20–40 punti base all’anno.

Usa: prevista la crescita delle esportazioni italiane nonostante i possibili dazi a cui sta pensando Donald Trump

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Il talk a SIGEP (immagine concessa)

MILANO – Gen USA, la società italoamericana che dal 2019 supporta le aziende italiane che vogliono operare nel mercato statunitense con successo, ha portato in Italia in occasione del SIGEP i 30 maggiori buyer delle più importanti catene di pizzerie, caffetterie e distributori nazionali in ambito horeca e li ha fatti incontrare con le 90 maggiori aziende negli ambiti della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè; un mercato che nel 2024 ha raggiunto il valore stimato di 29 miliardi di dollari nel quale il made in Italy pesa per circa il 20% del mercato artigianale di fascia alta, con punte più elevate in segmenti come caffè e gelato.

Un giro d’affari che i buyer individuati da Gen USA, che conoscono e indirizzano il mercato, può ancora crescere molto perché la tendenza predominante in atto in quel mercato va verso la ricerca di prodotti che soddisfino il bisogno di salute e benessere del mercato statunitense più alto spendente, quello che compra i prodotti Made in Italy.

“Stiamo assistendo ad una grande richiesta di prodotti gluten free e lactose free, che si accompagnano a linee speciali per allergie e intolleranze; Vegan e plant-based senza derivati animali, – racconta Mauro Bandelli, ceo di Gen USA – ma anche proposte gourmet veg che non rinunciano al gusto e infine ingredienti premium e artigianalità: tutte caratteristiche tipiche della produzione di qualità made in Italy.”

Una potenzialità di crescita delle esportazioni italiane è prevista di almeno il 5% anche a prescindere da eventuali dazi nel 2025 cui sta pensando il presidente Donald Trump, perché si tratta di prodotti di alta qualità apprezzati da un pubblico con buone possibilità economiche a cui una differenza di qualche punto percentuale non fa cambia le abitudini di consumo. Ad esempio emerge dai dati dell’Osservatorio Sigep che sono 1.000 le gelaterie artigianali in America con vendite passate dai 410 milioni di dollari nel 2009 a una stima di 430 milioni di dollari nel 2017 per arrivare a 473 milioni di dollari nel 2020.

Esemplare l’esperienza di Brazzale, una delle più antiche aziende casearie italiane, presente in oltre 60 mercati esteri per un volume d’affari di 320 milioni di euro, compreso quello statunitense, che grazie a Gen USA in occasione del SIGEP 2025 ha avuto modo di entrare in contatto con numerosi e importanti buyer della distribuzione e del foodservice nel Nord America.

“Gli incontri con i buyer portati da Gen USA sono un punto di partenza per lo sviluppo di interessanti collaborazioni commerciali. – racconta Martina Brazzale, export area manager – In particolare abbiamo avuto modo di conoscere nuovi operatori del mercato e di presentare loro i nostri formaggi e burri, che hanno riscontrato un grande interesse per la loro qualità, sostenibilità e versatilità di applicazioni.”

“Se è vero che l’annuncio dei dazi fatto dal presidente Trump non sta impensierendo realmente i produttori di eccellenze italiane, è altrettanto vero che il mercato statunitense ha delle regole che non possono essere sottovalutate se si vuole avere successo. – prosegue Bandelli – In primis sicurezza e certificazioni (ad esempio BRC, IFS, USDA Organic, Kosher, Halal, Non-GMO, Gluten Free Certification), la flessibilità di proposte commerciali in linea con le richieste specifiche di un mercato che spende ma vuole essere soddisfatto: versioni “healthy”, formati monodose, opzioni vegane/vegetariane. Puntualità e affidabilità logistica, fondamentale avere un sistema di distribuzione e spedizione efficiente, con tempi certi e tracciabilità, e servizi di supporto post-vendita: attività di marketing congiunte, formazione del personale e assistenza tecnica (specie nel caso di macchinari e semilavorati).”

“Si tratta di un mercato alto spendente, ma molto esigente che non accetta compromessi al ribasso; – conclude Bandelli – è per questo che una conditio sine qua non per avere successo è avere una presenza in loco sufficientemente agile e strutturata per poter dialogare direttamente e con lo stesso linguaggio di chi lo governa.”

Omix, la macchina compatta che combina più parametri di valutazione in un unico dispositivo

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Omix, la tecnologia in un'unica soluzione
Omix, la tecnologia in un'unica soluzione

MILANO – Le evoluzioni del settore caffè passano indubbiamente attraverso nuovi strumenti al servizio degli operatori: per facilitare il loro lavoro di analisi, selezione e valutazione, un accessorio presentato al World of Coffee di Dubai, è l’Omix targato DiFluid, azienda fondata da Linus Peng.

Omix, vincitore del IF DESIGN AWARD 2025, è una macchina in grado di controllare diversi parametri in uno:

L’attività dell’acqua, il contenuto di umidità, la maglia, la densità, il grado di tostatura, la temperatura, l’altitudine e l’expansion rate. Omix può raccogliere tutti questi dati, per poi rielaborarli rapidamente (meno di un minuto) in risultati accurati.

I metodi di analisi del caffè fino a oggi, spesso comportano l’uso di più dispositivi e processi lunghi, ma Omix li semplifica e riduce la possibilità di incorrere in errori.

Precisione e velocità, elementi essenziali quando si vuole parlare di qualità nel caffè. Tutti lungo la filiera, dal coltivatore (Omix fornisce informazioni che aiutano a ottimizzare i processi di post-raccolta) al torrefattore (consente di impostare i profili con precisione), sino al barista (permette una migliore regolazione della macinatura e dell’efficienza di estrazione), possono usufruire di questa unica soluzione che integra diversi processi e permette di prendere decisioni di business con maggiore consapevolezza.

Potenza e portabilità

Omix infatti, pur occupandosi di tante operazioni in un solo strumento, pesa solo 800 grammi, il che lo rende particolarmente portatile (qualità apprezzabile per chi è sempre in viaggio da una parte all’altra del mondo alla ricerca di nuovi caffè).

Come funziona Omix?

Attraverso un mix di sensori e algoritmi, i sample vengono analizzati in automatico senza il bisogno di specificare il tipo di campione inserito. Omix è in grado di valutare dati a partire dalle ciliegie del caffè, da quelle secche, dal pergamino, dal verde e dal tostato, dei grani integri e del macinato.

Omix utilizza il metodo Chilled-Mirror-Dew-Point per misurare con precisione l’attività dell’acqua in meno di 30 secondi.

Il tutto al costo di 1,899.00 dollari (è possibile acquistarlo sul sito di DiFluid).

 

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Rubens Gardelli e Katherine Nineth Chuy Orellana in tribunale per Brando: la testimonianza di lei su zoom

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roast master amsterdam Rubens Gardelli, Campione Mondiale Roasting 2018, era nella giuria della gara
Rubens Gardelli, Campione Mondiale Roasting 2018, era nella giuria della gara

MILANO – Il campione mondiale di tostatura nel 2017 in Cina a Guangzhou, Rubens Gardelli, titolare della Gardelli coffee roasters di Forlì, torna a far parlare della vicenda famigliare che lo vede purtroppo al centro di una battaglia per suo figlio Brando. Sono stati tanti gli appelli su diversi canali e piattaforme lanciate dal torrefattore e ora la vicenda, iniziata ormai a gennaio del 2024, si è spostata dai media, in tribunale.

Katherine Nineth Chuy Orellana, figlia dell’imprenditore di caffè guatemalteco Pablo Arturo

Dopo aver portato fuori dall’Italia il piccolo Brando, adesso ha affrontato Rubens Gardelli in un’aula italiana, il 4 marzo.

Osservando le disposizioni date dal Tribunale penale di primo grado di Santa Rosa in Guatemala, rispetto al reato di forme di violenza contro le donne e di femminicidio, la questione si fa più complessa della sola sottrazione di minori che fin qui ha attirato le luci dei riflettori.

Katherine Nineth Chuy Orellana attraverso un incontro su zoom, supportata dallo studio romano dei suoi avvocati, Angela Speranza Russo e Emilio Malaspina, ha raccontato la sua versione dei fatti al Corriere della sera.

A sostegno delle sue parole, le testimonianze raccolte dai magistrati guatemaltechi dei genitori di Orellana. Emesse disposizioni contro Rubens Gardelli, accusato di reato di maltrattamento e quindi obbligato a non tentare approccio con l’ex coniuge.

Dall’altra parte, Rubens Gardelli è attualmente appoggiato nella sua battaglia per ricongiungersi con il figlio, del quale ha già ottenuto l’affidamento, da Chiara Baiocchi e Gian Ettore Gassani.

Oggi Rubens Gardelli, assistito dall’avvocato Gian Ettore Gassani, è impegnato in una battaglia (mediatica anche) per riavere indietro il figlio, assieme alla collega di Rimini Chiara Baiocchi e a Roberta Bruzzone: «Parliamo di un processo al quale il mio cliente non ha partecipato e non era rappresentato. Vale la pena, inoltre, di ricordare che il giudice di Forlì ha affidato il figlio a suo padre e che la signora è indagata per aver violato questo provvedimento oltre che per sottrazione di minore. Infine al mio cliente non è consentito neppure videochiamare il figlio: anche ai killer si permette di incontrare i propri bambini…».

Qui il link della notizia pubblicata dal Corriere della sera.

Il bicchiere take away personalizzabile è il nuovo trend tra celebrità e modelli: da Louis Vuitton a Hello Kitty

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Un bicchiere take away (immagine: Pixabay)

Le case di moda hanno reinterpretato all’infinito il bicchiere take away, ora diventato un immancabile oggetto tra le mani di modelle e celebrità concepito come accessorio per elevare lo stile. In Italia il bicchiere take away non gode ancora di una forte popolarità ma il trend del momento potrebbe cambiare velocemente la realtà. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Héloïse Salessy per Vogue Italia.

Il bicchiere take away come status sociale

MILANO – L’entusiasmo suscitato dalle micro-bags, utilizzate per trasportare unicamente gli oggetti piccoli ma essenziali di tutti i giorni, sembra ora scemare di fronte all’avanzata della “tazza nomade”, il bicchiere take away riutilizzabile onnipresente tra le mani di celeb e modelle nei momenti off-duty.

Una sorta di feticcio concepito come un accessorio per elevare il look, un inaspettato oggetto di uso quotidiano che assurge a status, a gesto di stile. L’ultimo esempio è Amelia Gray, fotografata a Milano per la Settimana della Moda autunno inverno 2025-2026. Apprezzata per i suoi look street style ultra-pointy, la modella amercana è apparsa vestita con minigonna, trench corto e biker boots. Al braccio, la borsa Le City di Balenciaga (amata anche da Bella Hadid) e l’immancabile bicchiere portacaffè colorato di Hello Kitty.

Bicchiere take away da caffè, l’accessorio definitivo per il 2025?

Con l’obiettivo di promuovere un consumo sostenibile che ha coinvolto anche gli accessori più diversi, le case di moda hanno reinterpretato all’infinito il bicchiere da caffè da asporto, che nel 2025 è diventata una tela bianca per molti designer. In particolare Pharrell Williams, per Louis Vuitton, che è apparso alla Settimana della Moda primavera estate 2024, tenendo in mano un modello firmato Louis Vuitton con fascia logo, successivamente commercializzata (ma già esaurita online).

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Orso Laboratorio Caffè, la prima caffetteria specialty di Torino, apre la sua seconda sede

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Il logo di Orso Laboratorio Caffè

Orso Laboratorio Caffè, la prima caffetteria specialty di Torino e tra le pioniere assolute in Italia, apre la sua seconda sede in Borgo Rossini dopo 11 anni di attività. Il locale, che segue l’intera filiera dal chicco verde alla tazza, adesso avrà anche una proposta per la pausa pranzo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Vivian Petrini per Cibo Today.

L’apertura della nuova sede di Orso Laboratorio Caffè

TORINO – Orso Laboratorio Caffè non è mai stato un semplice bar, quanto piuttosto un luogo di cultura. Avviato nel 2014 nel quartiere di San Salvario a Torino, il locale ha introdotto ai torinesi il concetto di specialty coffee, portando un approccio radicalmente nuovo alla bevanda più amata d’Italia. “Volevo creare un posto dove la gente si sentisse bene e potesse fare domande, incuriosirsi e avvicinarsi a un prodotto straordinario”, racconta Alessandro Minelli, fondatore di Orso, a Cibo Today.

Ora, dopo 11 anni, arriva la seconda sede in Borgo Rossini, un’espansione attenta e ragionata che conferma il successo dell’insegna.

La storia di Orso: una rivoluzione nel caffè torinese

Alessandro Minelli, già erede e co-titolare della torrefazione Giuliano Caffè di Caluso, nel 2014 ha lanciato – insieme ai soci Riccardo Ronchi e Giulio Panciatici – Orso Laboratorio Caffè con una visione ben precisa: scardinare l’idea del caffè come semplice commodity e trasformarlo in un’esperienza sensoriale e consapevole. “Mi dava fastidio che il caffè fosse trattato come la benzina: qualcosa che si consuma senza pensare alla qualità, all’origine, alla lavorazione, ma badando solo al prezzo. Per questo ho voluto creare un posto in cui si potesse fare cultura sul caffè”, spiega Minelli a CiboToday, ripetendo ragionamenti che oggi sono normali ma all’epoca erano avanguardia pura.

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I caffè storici di Torino e del Piemonte candidati ai luoghi del cuore FAI, Fondo per l’ambiente italiano

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La Mole Antonelliana, simbolo di Torino (immagine: Pixabay)

L’Associazione caffè storici di Torino e del Piemonte ha deciso di candidare i locali più rappresentativi al censimento I luoghi del cuore del FAI – Fondo per l’ambiente italiano. Votare è semplice e gratuito: basta collegarsi al sito ufficiale del FAI e sostenere la candidatura. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Targato CN.

La candidatura ai luoghi del cuore del FAI dei locali storici di Torino e del Piemonte

TORINO – L’Associazione caffè storici di Torino e del Piemonte ha candidato il circuito dei suoi storici locali al censimento nazionale I luoghi del cuore del FAI – Fondo per l’ambiente italiano, la più importante iniziativa italiana di sensibilizzazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.

I caffè storici del Piemonte non sono semplici locali, ma luoghi di memoria e identità, testimoni di epoche, eventi e personalità che hanno segnato la storia d’Italia. Da Torino, culla del Risorgimento e delle avanguardie culturali, fino alle città e ai borghi della regione, questi Caffè hanno ospitato intellettuali, artisti e politici, e ancora oggi rappresentano un tassello fondamentale della tradizione e dell’attrattività turistica del territorio.

“I Caffè Storici sono da sempre spazi di incontro e fermento culturale, di memoria e socialità. Nel tempo hanno ospitato artisti, scrittori, politici e rivoluzionari. Sostenerli in questa candidatura è un atto d’amore per la nostra storia e per il futuro del turismo culturale in Piemonte.” ha affermato il presidente dell’Associazione caffè storici di Torino e del Piemonte, Edoardo Cavagnino (Caffè Gelateria Pepino 1884, Torino), come riportato da Targato CN.

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illycaffè protagonista a Milano MuseoCity 2025 con un’esposizione che ripercorre la storia delle illy Art Collection

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illy Art Collection (immagine concessa)

MILANO – illycaffè, il brand globale di caffè conosciuto per la qualità sostenibile e per il suo legame privilegiato con il mondo dell’arte contemporanea, annuncia per la prima volta la sua partecipazione a Milano MuseoCity 2025, la manifestazione artistica che fino all’8 marzo trasforma il capoluogo lombardo in un museo diffuso.

illycaffè a Milano MuseoCity 2025

Una vista dell’interno del flagship di via Montenapoleone

Per l’occasione, il flagship store illy di Via Monte Napoleone si trasforma in una vera e propria galleria d’arte contemporanea, offrendo ai visitatori un viaggio esclusivo attraverso la storia delle illy Art Collection.

Questa straordinaria raccolta rappresenta oggi una delle più grandi collezioni d’arte contemporanea al mondo: Dal 1992, infatti, l’azienda triestina invita artisti di fama internazionale a decorare la tazzina da caffè disegnata da Matteo Thun per illycaffè, trasformandola in una vera e propria opere d’arte in miniatura.

Nel corso degli anni, oltre 135 artisti hanno lasciato la loro impronta sulle tazzine illy. Tra questi, maestri del calibro di Michelangelo Pistoletto, Marina Abramović, Anish Kapoor, Judy Chicago, Mona Hatoum, Lee Ufan, Ai Weiwei, e molti altri, che hanno saputo reinterpretare l’iconica forma della tazzina illy con il loro stile inconfondibile.

“Siamo entusiasti di portare la nostra storia di ricerca e valorizzazione del bello in uno degli eventi culturali più importanti della città con un’esposizione dedicata alle illy Art Collection” commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. “Milano MuseoCity è il contesto perfetto per celebrare un oggetto che ancora oggi riesce a distinguersi, emozionare ed essere parte attiva della nostra quotidianità, trasformando il gesto di gustarsi un espresso illy, in un’esperienza artistica”.

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Cristina Scocchia amministratore delegato illycaffè (foto concessa)

L’esposizione sarà visitabile nel flagship store illy di Monte Napoleone per tutta la durata di Milano MuseoCity, dal 2 all’8 marzo 2025. Un’esperienza unica che fonde il piacere del caffè con il valore estetico dell’arte, invitando il pubblico a scoprire il perfetto connubio tra creatività, gusto e bellezza.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Gruppo Illycaffè polo gusto illy illetta
Il logo illycaffè

Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

Filtri del tè: ecco dove vanno buttati per evitare la multa

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La bustina del tè (immagine: Pixabay)

Dove vanno buttati i filtri del tè? Si tratta di una domanda che in realtà ci poniamo tutti, perché la destinazione delle bustine degli infusi, così come quella della camomilla, crea non pochi dubbi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesca Guglielmino per il portale d’informazione Ricetta Sprint.

Il corretto riciclaggio dei filtri del tè

MILANO – Iniziamo subito dicendo che, quando facciamo riferimento sia alle bustine di tè che a quelle delle tisane o della camomilla, dobbiamo considerare che si tratta comunque di un prodotto organico. Pertanto, gettarli nell’indifferenziata rappresenterebbe un grave errore.

Non dobbiamo fare altro, quindi, che riporli nel contenitore dell’umido, smaltendoli come previsto dalle indicazioni fornite dalla raccolta differenziata del vostro comune.

Qualora sbagliaste la destinazione, infatti, il rischio di sanzione aumenta considerevolmente, e l’importo da pagare viene stabilito da comune a comune, a seconda di come viene gestito l’illecito.

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London Night Cafe: ecco il locale notturno a Londra con tè e biscotti illimitati

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Il Big Ben (immagine: Pixabay)

Il London Night Cafe è il bizzarro e geniale locale notturno che offre ai londinesi e non solo uno spazio accogliente, rilassato e così invitante per rilassarsi aperto fino alle 3 del mattino dal lunedì al giovedì e fino alle 5 il venerdì. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Katie Forge per il portale d’informazione Secret London.

Il nuovo locale a Londra

LONDRA – Ci sono pochissime cose che riterrei degne di rimanere sveglie oltre le 22.00. Ma se c’è qualcosa che può convincermi a rimanere sveglia oltre l’ora di andare a letto, è una fornitura illimitata di tè e biscotti. Oh, e l’accesso a una spiaggia, a un campo di palline e forse anche a una macchina per le bolle di sapone.

È quindi molto conveniente che a Londra ci sia un caffè che soddisfa tutte le mie esigenze di rimanere sveglia fino alle 3 del mattino. E non solo.

Il London Night Cafe è il bizzarro e geniale locale notturno che offre ai londinesi e non solo uno spazio accogliente, rilassato e così invitante per rilassarsi, chiacchierare e mangiare tutta la crema pasticcera che il cuore e lo stomaco desiderano. So che a volte possiamo essere un po’ liberali nell’uso del termine gemma nascosta. Ma questo locale senza alcol è davvero uno dei gioielli più scintillanti che abbiamo trovato rovistando nel tesoro della nostra capitale.

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