martedì 16 Settembre 2025
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Gruppo Evoca presente a Internorga 2025 ad Amburgo con Gaggia Milano, Saeco e Wittenborg

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Il logo Evoca Group (immagine concessa)

VALBREMBO (Bergamo) – Internorga 2025 è un evento imperdibile per gli appassionati di caffè e i professionisti del settore. Quest’anno, i marchi di punta del Gruppo Evoca sono pronti a ridefinire l’esperienza del caffè con una serie di novità, presentate in uno stand completamente nuovo, progettato per accogliere i visitatori avvolgendoli in un mondo di piacere sensoriale.

Un nuovo spazio per connettersi

Ad Amburgo, Evoca incontra i visitatori in uno stand dall’atmosfera rinnovata, dove forme morbide e ricche sfumature, ispirate al caffè creano un ambiente sofisticato e accogliente. Lo stand è pensato per esplorare le ultime innovazioni del Gruppo e partecipare a esclusive sessioni di degustazione alla cieca, un’opportunità unica per coinvolgere i sensi e scoprire la qualità superiore delle soluzioni per il caffè di Gaggia e Saeco.

L’eccellenza del gusto per i professionisti

Evoca continua a innovare ed espandere il proprio portfolio con soluzioni high-tech progettate per soddisfare le esigenze del mondo professionale.

Gaggia Milano si prepara a lanciare la nuova superautomatica G 300 Krea, che inaugura una nuova generazione di modelli affidabili che garantiscono un caffè di alta qualità con un gusto e una consistenza superiori. Dotata di un’interfaccia HTML5 da 10 pollici per un’esperienza utente intuitiva, include anche un sensore intelligente a 3 tazze che ottimizza le operazioni self-service.

Basata sull’affidabilità comprovata di un modello best-seller come Krea, la G 300 Krea assicura prestazioni costanti grazie a componenti durevoli e a una caldaia potenziata da 800 cc, che aumenta la produttività del 30%. La tecnologia avanzata per il latte in polvere riduce inoltre del 40% il costo totale di gestione rispetto al latte fresco, offrendo una soluzione economica per le bevande a base di latte.

Aurora è la nuova macchina bean-to-cup di Saeco che garantisce prestazioni professionali accessibili a tutti e, in linea con la tradizione del marchio, caffè e bevande a base di latte di alta qualità, capaci di deliziare ogni palato. Con un design funzionale, si integra perfettamente in uffici e piccole attività di ristorazione. Aurora è plug & play, facile da installare e pronta all’uso: la sua interfaccia intuitiva rende la selezione delle bevande semplice e immediata.

La W100 è la macchina table-top premium firmata Wittenborg, che incarna l’essenza dell’artigianalità, l’eccezionale qualità in tazza e un forte impegno per la sostenibilità. Riconosciuta a livello internazionale, è stata nominata Top Design Winner nella categoria Beverage and Food ai 2024 European Product Design Awards e ha recentemente ricevuto il prestigioso iF DESIGN AWARD 2025.

Questi riconoscimenti collocano la W100 tra le macchine da caffè più distintive, celebrando la sua combinazione di estetica minimalista, componenti di livello professionale e funzionalità avanzate, tra cui un touchscreen da 12 pollici, una connettività digitale migliorata e una certificazione di efficienza energetica A++.

L’offerta più completa per il settore Out-of-Home

L’esperienza si completa con l’ultima novità nel settore Vending. La nuova Barista 500 Pro Touch di Necta stabilisce un ineditostandard nel mercato, grazie al suo design innovativo, alle prestazioni eccellenti e all’elettronica avanzata con connettività integrata. Questo modello combina l’esperienza di Evoca nelle soluzioni di caffè di alta qualità con l’efficienza del Vending, offrendo un’esperienza intuitiva senza compromessi su gusto e qualità.

Preparati a immergerti nel mondo di Evoca Group a Internorga e a scoprire il futuro dell’innovazione nel caffè. Incontra gli esperti, esplora le ultime soluzioni e lasciati coinvolgere nell’esperienza: il team ti aspetta nel Padiglione A4, Stand 305 dal 14 al 18 marzo 2025.

La scheda sintetica di Evoca

Evoca è un produttore leader a livello mondiale di macchine da caffè professionali e distributori automatici per il consumo fuori casa, con una storia nel settore di oltre 100 anni. Grazie al suo ampio portafoglio di marchi, è in grado di offrire una gamma completa di prodotti agli oltre 10.000 clienti del Gruppo, servendo i consumatori in hotel, ristoranti, uffici, spazi pubblici e molto altro. Per maggiori info basta cliccare qui.

Il Gruppo IMA trionfa nella disputa dei brevetti per il confezionamento delle cialde da caffè, i legali: “Una sentenza storica”

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Il logo di IMA Coffee (immagine concessa)

Il Gruppo IMA ha vinto in Cassazione contro l’azienda Cama1 della famiglia lecchese Bellante in un contenzioso relativo alla tecnologia del confezionamento delle cialde da caffè. La prima parte dello scontro ha visto Cama1 come vincitrice: la multinazionale aveva accusato Ima di violare due dei suoi brevetti. Il gruppo lecchese, come riporta Il Corriere della Sera, aveva venduto a Keurig un macchinario per il contenimento delle capsule.

I brevetti sono stati tuttavia contestati all’Epo, l’ufficio europeo dei brevetti, e infine revocati poiché privi di novità.

Nel giudizio di Cassazione, inizialmente avviato per verificare la correttezza della sentenza d’appello, è emersa una nuova questione: la possibilità di introdurre la conversione del brevetto in modello di utilità all’interno del processo.

Infine, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, stabilendo un principio di diritto innovativo: la conversione amministrativa di un brevetto europeo revocato in modello di utilità è distinta dalla conversione giudiziale e non può modificare l’oggetto della causa se nel frattempo sono maturate preclusioni processuali. La decisione rappresenta una novità dei diritti di proprietà intellettuale. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione inhouse community.

La vittoria di Gruppo IMA

OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) – Il Gruppo IMA, sostenuto dalla propria giurista Maria Lucia Sireci, legal and litigation department manager, ha ottenuto una vittoria decisiva in Cassazione in un contenzioso relativo alla tecnologia del confezionamento delle cialde da caffè.

Gli avvocati Federica Santonocito, Mario Franzosi e Michele Loconsole – recentemente entrati in Morri Rossetti dando vita a Morri Rossetti & Franzosi – hanno assistito la società bolognese in tutte le fasi del procedimento, fino alla pronuncia della Suprema Corte. In Cassazione, il team è stato affiancato dal professor Bruno Sassani, Ordinario di diritto processuale civile presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Il caso ha riguardato due brevetti europei per invenzione, nazionalizzati in Italia, oggetto di opposizione presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO). I giudici di merito avevano confermato la validità e la violazione dei brevetti, con relativa pronuncia sulla restituzione degli utili. Tuttavia, l’EPO ha successivamente revocato i brevetti europei, determinandone l’annullamento anche in Italia.

Nel giudizio di Cassazione, inizialmente avviato per verificare la correttezza della sentenza d’appello, è emersa una questione inedita: la possibilità di introdurre la conversione del brevetto in modello di utilità all’interno del processo, tradizionalmente più rigido e limitato ai profili di diritto già trattati nei precedenti gradi di giudizio. La Corte, accogliendo un’istanza dei difensori del Gruppo IMA, ha riconosciuto l’importanza della questione e ha deciso di discuterla in pubblica udienza, anziché con il rito camerale normalmente previsto per i ricorsi civili.

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Marr, consegne a bar e ristoranti: nel 2024 ricavi totali consolidati a 2.098,0 milioni, risultato netto di 42,7

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Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)
Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)

RIMINI – Il consiglio di amministrazione di Marr S.p.A. (Milano: MARR.MI), società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, ha approvato il bilancio consolidato ed il progetto del bilancio d’esercizio 2024, che verrà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 28 aprile.

La relazione degli amministratori del bilancio consolidato, ai sensi del Decreto Legislativo 125/2024 che recepisce la Direttiva 2022/2464 (cosiddetta CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive), include la Rendicontazione di Sostenibilità redatta secondo gli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards).

I principali risultati consolidati dell’esercizio 2024 di Marr

Il Gruppo Marr chiude l’esercizio 2024 con ricavi totali consolidati a 2.098,0 milioni di euro in crescita rispetto ai 2.085,5 milioni del 2023.

L’Ebitda consolidato dell’esercizio 2024 è pari a 120,2 milioni di euro e nel confronto con i 123,1 milioni del 2023 è stato influenzato dall’incidenza dei costi logistici (in particolare di trasporto e movimentazione merci) il cui incremento ha risentito anche della riduzione del rapporto euro/kg dei prodotti venduti che ha interessato la prima parte del periodo estivo.

L’Ebit consolidato dell’esercizio 2024 si attesta a 80,7 milioni di euro (84,9 milioni nel 2023).

Il risultato netto consolidato è di 42,7 milioni di euro e nel confronto con i 47,1 milioni del 2023 ha risentito nella prima metà dell’esercizio di maggiori oneri finanziari netti legati alle dinamiche del costo del denaro.

Il capitale circolante netto commerciale (Ccn) al 31 dicembre 2024 è pari a 169,2 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 170,6 milioni di fine 2023, con conseguente miglioramento dell’incidenza del Ccn sul totale ricavi, il cui incremento è di 12,5 milioni.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2024 è di 237,9 milioni di euro e si confronta con 223,4 milioni del 2023.

Al netto degli effetti dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 la posizione finanziaria netta alla fine dell’esercizio 2024 si attesta a 170,4 milioni di euro e rispetto ai 141,8 milioni del 31 dicembre 2023 risente di investimenti per 28,5 milioni e della distribuzione di dividendi per 39,1 milioni di euro.

Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2024 è pari a 345,6 milioni di euro (355,5 milioni nel 2023) ed include una riserva per acquisto azioni proprie per 25,2 milioni di euro (12,0 milioni al 31 dicembre 2023) relativa all’acquisto di 2.141.460 azioni proprie pari a circa il 3,2% del Capitale Sociale.

Alla data odierna la Società detiene 2.267.150 azioni proprie corrispondenti a circa il 3,4% del Capitale Sociale.

Risultati della Capogruppo Marr S.p.A. e proposta di dividendo

La Capogruppo Marr S.p.A. chiude l’esercizio 2024 con 1.984,4 milioni di euro di ricavi totali (1.969,4 milioni nel 2023) ed un risultato netto di 43,0 milioni di euro (44,9 milioni nel 2023).

Il Consiglio di Amministrazione odierno ha proposto all’Assemblea degli Azionisti del prossimo 28 aprile la distribuzione di un dividendo lordo di 0,60 euro (0,60 euro l’esercizio precedente) con “stacco cedola” (n. 20) il 19 maggio 2025, record date il 20 maggio e pagamento il 21 maggio.

Vendite per segmento di clientela nell’esercizio 2024

A fronte di Ricavi Totali Consolidati per 2.098,0 milioni di euro, i Ricavi per Vendite dell’esercizio 2024 sono pari a 2.054,0 milioni di euro (2.051,2 milioni nel 2023).

Le vendite al segmento di clientela dello Street Market (Ristorazione Commerciale Indipendente) si attestano a 1.350,4 milioni di euro, in linea con i 1.350,4 milioni del 2023, con 286,6 milioni di euro di vendite nel quarto trimestre 2024 e una crescita di 10,3 milioni rispetto ai 276,3 milioni di euro del pari periodo 2023; dopo che nel terzo trimestre (il più importante per stagionalità dell’attività) del 2024 hanno risentito di una riduzione dell’euro/kg dei prodotti venduti, quale effetto di dinamiche deflative che ha interessato in particolare la categoria dei prodotti ittici.

Le vendite al segmento del National Account sono pari a 495,3 milioni di euro (497,8 milioni nel 2023), di cui 253,4 milioni relative ai clienti delle Chains&Groups della Ristorazione Commerciale Strutturata (247,3 milioni nel 2023) e 241,8 milioni ai clienti della Ristorazione Collettiva (250,5 milioni nel 2023), che nei primi mesi del 2024 avevano risentito nel confronto con il pari periodo del 2023 delle attività implementate per la gestione dell’inflazione alimentare nel corso del 2023.

Nel quarto trimestre 2024 le vendite ai clienti National Account sono pari a 118,9 milioni di euro (117,3 milioni nel pari periodo 2023).

Nel complesso le vendite dell’esercizio 2024 ai clienti della Ristorazione Commerciale – sia indipendente (segmento Street Market) sia strutturata (Chains&Groups, nel segmento National Account) – ammontano a 1.603,9 milioni di euro (1.597,8 milioni nel pari periodo 2023).

In base alle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 2, febbraio 2025) i consumi (a quantità) della voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” in Italia nell’anno 2024 sono cresciuti dell’1,2% rispetto al 2023; mentre per TradeLab (AFH Consumer Tracking, febbraio 2025) il numero di visite alle strutture della ristorazione fuori casa dell’ “Away From Home” (AFH) nell’anno 2024 ha avuto una flessione dell’1,6% rispetto al 2023.

Le vendite dell’esercizio 2024 al segmento dei Wholesale (per la quasi totalità di prodotto ittico congelato a grossisti) sono pari a 208,3 milioni di euro (202,9 milioni nel 2023), con un significativo recupero nel quarto trimestre 2024 in cui le vendite sono state pari a 67,6 milioni di euro (55,8 milioni nell’ultimo trimestre 2023) e sono state influenzate anche dalla tempistica di una campagna di pesca, i cui effetti in termini di vendite nel 2023 erano interamente ricaduti nel terzo trimestre, mentre nel 2024 in parte hanno interessato anche il quarto trimestre.

Evoluzione prevedibile della gestione

 Nei primi due mesi del 2025 l’andamento delle vendite è in crescita, pur confrontandosi con un febbraio 2024 bisestile, e coerente con gli obiettivi per l’anno.

La visibilità sulla tendenza del foodservice in Italia nel 2025 è ad oggi ancora piuttosto limitata, tanto più che la Pasqua, che con i relativi consumi fuori casa rappresenta un primo indicatore dell’andamento della successiva stagione turistica estiva, quest’anno è in calendario nella seconda metà di aprile mentre l’anno precedente era stata a fine marzo.

L’intera organizzazione di Marr è focalizzata sul cogliere tutte le opportunità di crescita rafforzando la presenza sul mercato delle forniture al foodservice, attraverso iniziative di servizio e di prodotto volte a realizzare una Proposta Commerciale di Valore che consenta di aumentare soddisfazione e fidelizzazione del Cliente.

Si conferma inoltre l’attenzione sul recupero di redditività operativa, attraverso la gestione del primo margine e del rapporto euro/kg dei prodotti venduti e il controllo dei costi operativi.

Le iniziative in atto per la crescita e l’efficienza potranno beneficiare dai primi giorni di aprile anche dell’attivazione della nuova Piattaforma Centrale di Castelnuovo di Porto (Roma), per la quale sono in corso in queste settimane le attività operative per lo start-up.

La nuova struttura diventerà operativa all’inizio con i servizi di stoccaggio e ri-distribuzione dei prodotti ai centri distributivi MARR del Centro-Sud, poi la sua messa a regime, che è atteso possa essere completata entro l’ultimo trimestre dell’anno, proseguirà con il ridisegno e potenziamento delle attività logistiche oggi gestite dalle strutture MARR presenti nel Lazio.

L’organizzazione infine mantiene un’elevata attenzione sul controllo dei livelli di assorbimento di capitale circolante.

La scheda sintetica di MARR

Marr (Gruppo Cremonini), quotata dal 2005 al Segmento Euronext STAR Milan di Borsa Italiana, è la società leader in Italia nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica ed è controllata da Cremonini S.p.A.

Attraverso un’organizzazione di oltre 975 tecnici di vendita, il Gruppo MARR serve oltre 55.000 clienti (principalmente ristoranti, hotel, pizzerie, villaggi turistici, mense aziendali), con una proposta che include più di 25.000 prodotti alimentari, tra cui pesce, carne, alimentari vari, ortofrutta e una significativa offerta di prodotti verdi, sostenibili e del Made in Italy (consulta il Catalogo Marr).

La società opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete logistico-distributiva costituita da oltre 40 unità distributive, alcune delle quali con cash&carry, e si avvale di circa 1.000 automezzi.

MARR ha realizzato nel 2024 ricavi totali consolidati per 2.098,0 milioni di euro (2.085,5 milioni nel 2023) con un EBITDA consolidato di 120,2 milioni di euro (123,1 milioni nel 2023) ed un utile netto consolidato di 42,7 milioni di euro (47,1 milioni nel 2023).

Per maggiori informazioni su Marr visita il sito Internet della società cliccando qui.

Fao: l’Agenzia dell’Onu per l’agricoltura spiega perché nel 2024 il clima spinge i prezzi del caffè ad un aumento del 38,8%

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Il logo della Fao

Nel rapporto della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, vengono illustrati i cambiamenti del prezzo del caffè che hanno raggiunto un massimo pluriennale nel 2024 con un aumento quasi pari al 40%. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa e riportato da msn.

L’aumento dei prezzi del caffè: il rapporto Fao

ROMA – I prezzi mondiali del caffè hanno raggiunto un massimo pluriennale nel 2024, con un aumento di quasi il 40% (38,8%) rispetto alla media dell’anno precedente, principalmente a causa delle condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito i principali Paesi produttori. Possibili gli aumenti anche nel 2025. A livello globale l’industria del caffè genera oltre 200 miliardi di dollari di entrate annuali. Unione Europea e gli Stati Uniti i maggiori importatori nel 2023.

Questi i dati contenuti in un rapporto della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, sull’andamento del mercato globale del caffè.

In particolare, rileva la Fao, nel dicembre 2024 l’Arabica, il caffè di qualità superiore preferito nel mercato del tostato e macinato, vendeva con un aumento del 58% rispetto a un anno fa, mentre la Robusta, utilizzata principalmente per l’istantaneo e la miscelazione, ha visto un’impennata del prezzo del 70% in termini reali.

Ciò ha segnato una riduzione del differenziale di prezzo tra le due varietà per la prima volta dalla metà degli anni ’90. In Vietnam, il clima secco prolungato ha causato un calo del 20% della produzione di caffè nel 2023-24, con un calo delle esportazioni del 10% per il secondo anno consecutivo.

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Stefano Andreis, Torrefazione Bontadi: “Nei prossimi 20 mesi si potrebbero toccare i 2,50 euro a tazzina”

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Il logo Bontadi

La stima del costo della materia prima è del 200% in più dal 2020 a oggi. L’amministratore delegato della Torrefazione Bontadi, Stefano Andreis, riflette sul futuro del prezzo della tazzina. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Il Dolomiti.

Il prezzo del caffè secondo Stefano Andreis

MILANO – Rincaro dei prezzi della materia prima, costi che non si abbassano, la crisi climatica che colpisce duramente le piantagioni, una tensione geopolitica costante e trasporti ancora difficili. La tazzina di caffè? Si potrebbe arrivare, e nemmeno tra troppo tempo, a 2,50 euro.

“Per l’ultimo ordine ci hanno assicurato la fornitura di solo il 50% della richiesta”,  Stefano Andreis, amministratore delegato della Torrefazione Bontadi, storica azienda che produce caffè artigianale dal 1790 e che ha attraversato molti mutamenti della società, afferma come riportato da Il Dolomiti. “Ormai le valutazioni sono mensili, non si riesce più a pianificare in prospettiva. Si è costretti quasi quotidianamente a ritoccare la situazione per trovare un equilibrio tra costi e ricavi. E’ un momento di resilienza totale per il settore”.

Nelle scorse settimane la materia prima ha toccato i 4 dollari per libbra, una cifra record. La stima è di un incremento del 200% dal 2020 a oggi. Sono diversi i fattori che influenzano dei costi pazzi. La crisi climatica, in primis. Il caffè è tra le bevande più consumate in tutto il mondo ma la pianta è delicatissima, le coltivazioni sono caratterizzate da determinate condizioni ambientali: America Latina, Asia e Africa.

Le piantagioni crescono in aree dove le temperature si mantengono tra i 18 e i 21 gradi con giornate (non troppo) calde e notti più fresche. Per una fioritura ottimale le precipitazioni non devono essere abbondanti e la stagione deve essere piuttosto secca una fioritura ottimale. La crisi climatica ha ripercussioni drammatiche e influenzano fortemente il raccolto nei Paesi produttori.

“La richiesta di caffè è aumentata nei Paesi produttori, in quelli asiatici e mediorientali”, prosegue Andreis a Il Dolomiti. “A questo si aggiungono le difficoltà logistiche. C’è un -40% di transito delle navi al canale di Suez, un -50% in quello di Panama perché il livello dell’acqua è basso”. E non mancano le speculazioni. “Un chilo corrisponde mediamente a 142 tazzine. Si è forse lasciata troppa marginalità ai bar, il prodotto è stato pagato probabilmente troppo poco e questo spinge ai rialzi”.

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Massimo Bottura presenta l’uovo di Pasqua Lavoratti 1938 e Gucci Osteria al cioccolato fondente e lamponi: “Un contenitore di idee”

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Lo chef Massimo Bottura

Lo chef Massimo Bottura presenta il nuovo uovo di Pasqua Lavoratti 1938 in collaborazione con Gucci Osteria ideato con cioccolato fondente al 70%, lamponi disidratati e fiori di ibisco. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Camilla Setzu per il quotidiano Il Corriere della Sera.

L’uovo di Pasqua Lavoratti e Gucci Osteria

MILANO – “L’uovo di Pasqua non è più solo per bambini, è l’inaspettato, è la sorpresa. Mia madre ci metteva dentro un regalo speciale, che faceva chiudere da una pasticceria a fianco casa nostra. Per me è come un tortellino. Uno scrigno che contiene delle idee, è per questo che si presta a variazioni sul tema come ibisco, lampone e bergamotto, che ti fanno viaggiare e stimolano il palato”, racconta al Corriere della Sera Massimo Bottura sulla collaborazione – giunta al secondo anno – tra Gucci Osteria e Lavoratti 1938, storica fabbrica di cioccolato di Varazze rilevata cinque anni fa da Fabio Fazio e Davide Petrini.

L’uovo nasce dalla creatività dei maestri cioccolatieri di Lavoratti e dei due co-Executive Chef di Gucci Osteria, Karime Lopez e Takahiko Kondo.

Si tratta di una lavorazione dall’approccio artigianale: “Abbiamo fatto essiccare i lamponi nei nostri laboratori — racconta Petrini come riportato dal Corriere della Sera —. Dopo qualche giorno profumava tutto di frutta. Era quello che sognavamo quando io e Fabio abbiamo rilevato Lavoratti, una realtà che ha il potere di riportarci indietro con la mente alla nostra infanzia”.

“Noi non siamo artisti, siamo artigiani ossessionati dalla qualità — aggiunge Bottura —. Per un motivo molto semplice: l’artista è libero di fare ciò che vuole, l’artigiano è un’altra cosa, lavora con le mani e deve costruire qualcosa di buono con seriali. Come ricorda Achille Bonito Oliva, i romani usavano un termine: artiere. L’artiere non è un artigiano né un artista, è un artigiano ossessionato dalla qualità. Noi siamo così. L’ossessione è il segreto del successo”.

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Iginio Massari presenta le uova di cioccolato a 105 euro: una nuova polemica in arrivo?

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Iginio Massari costa panettoni
Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)

Il maestro pasticciere Iginio Massari, dopo le polemiche scaturite dalle chiacchiere firmate a 100 euro al chilo (ne abbiamo parlato qui), presenta l’offerta delle uova di Pasqua per il 2025. Il prezzo più alto è di 105 euro per l’opzione pralinata al cioccolato in tutte le sue versioni (fondente e nocciole, bianco e pistacchi, latte e nocciole). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Fatto Quotiano.

Le uova di cioccolato di Iginio Massari

MILANO – “Non sono care ma costose“: aveva liquidato così la polemica sulle sue chiacchiere a 100 euro al chilo, Iginio Massari. E allora possiamo probabilmente definire “non care ma costose”, cintandolo, anche le sue uova di Pasqua. Ma cosa intendeva il noto pasticcere per “non care ma costose”? “Caro è un prodotto che non vale il prezzo. Costoso è qualcosa di eccellente che non tutti possono permettersi”.

E allora parliamo di costo che, nel caso delle uova, varia a seconda della dimensione: il prezzo più alto è 105 euro per l’uovo pralinato con nocciole (cioccolato fondente). Caro o costoso?

Naturalmente la popolare pasticceria vende anche colombe, a un prezzo intorno ai 45 euro. Ci sarà la stessa polemica che si è scatenata per le chiacchiere?

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Social: la pausa caffè alla vending machine a scuola protagonista del nuovo TikTok con più di 500 mila visualizzazioni

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

MILANO – Alcune testate di settore rivendicano il fatto che i più giovani si stanno lentamente disinteressando all’espresso e al consumo di caffè in generale. Tuttavia, il mondo della Generazione Z è sempre più di difficile interpretazione e non sempre le apparenze corrispondono alla realtà.

Il caffè su TikTok

Un esempio? La popolarità della pausa caffè a scuola in cui anche consumare un semplice macchiato diventa un trend.

Un video originariamente pubblicato sulla piattaforma TikTok ha raggiunto velocemente 500mila visualizzazioni con la descrizione: “Ormai i prof ci vedono più alle macchinette che in classe!”.

Nel post, tre ragazze ballano di fronte alla vending machine con un espresso macchiato sulle note dell’ultima canzone di Tommy Cash (ne abbiamo parlato qui).

Cioccolato Gourmet celebra il mondo dei cocktail con Ciocoshaker, le praline al Negroni, Mojito o Gin Tonic da shakerare

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Ciocoshaker di Cioccolato Gourmet (immagine concessa)

MILANO – Cioccolato Gourmet presenta Ciocoshaker e le serate si animano in un attimo. Le golose praline al cioccolato con l’irresistibile ripieno al Negroni, al Mojito a al Gin Tonic interpretano con creatività il mondo dei cocktail. Ancora una volta il marchio ideato dai fratelli Alberto e Tancredi Alemagna, che con T’a Milano hanno saputo reinterpretare la tradizione familiare dell’alta pasticceria milanese, porta un tocco di divertimento nell’esperienza di gusto.

Ciocoshaker: la nuova esperienza dedicata ai cocktail di Cioccolato Gourmet

Realizzate artigianalmente da esperti maître chocolatier le praline stupiscono fin dal primo morso per l’esplosivo mix di sapori: i ripieni inaspettati esaltano la qualità del cioccolato Grand Cru. Si gustano in compagnia dopo una serata conviviale oppure diventano una piccola concessione a fine giornata.

Come dei veri e propri cocktail da shakerare al momento le 18 praline Ciocoshaker sono proposte in tre diversi ripieni: le praline al cioccolato fondente con ripieno al gin tonic sono formulate con 3/10 di crema al cioccolato e 5/10 di cioccolato fondente arricchiti da 2/10 di Gin Beefeater, tonica e limone, quelle di cioccolato fondente con ripieno al Negroni hanno 3/10 di crema al cioccolato e 5/10 di cioccolato fondente che si combinano con 1/10 di Gin Beefeater e 1/10 di Campari Bitter, Carpano Rosso e arancia, gli ingredienti delle Praline di Cioccolato al latte con ripieno al Mojito sono, invece, 3/10 di crema al cioccolato e 4/10 di cioccolato al latte con l’aggiunta di 3/10 di Rum Havana Club, lime e menta.

Prezzo al pubblico consigliato € 16,00 

Coffee Culture di NKG Bero Italia, la parola ai partecipanti del corso: Gloria Romoli, Giacomo Minuto e Greta Falconi, “Valido sotto ogni aspetto e curato in tutti i dettagli”

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Nkg Bero genova coffee culture
Il logo di Coffee Culture disegnato con una striscia

GENOVA – Coffee Culture è il nuovo centro di formazione NKG Bero Italia inaugurato il 6 febbraio con un’offerta educativa vasta e completa che comprende ogni aspetto legato al caffè verde (ne abbiamo parlato qui). Il 26 febbraio è partito il primo corso Green Coffee Foundation, ideato come introduzione sulle origini del chicco, sulle specie botaniche e sulle pratiche di lavorazione post-raccolta.

Il 25 e il 26 marzo sono le date previste per il nuovo modulo del corso Green Coffee intermediate. Per saperne di più sulla formazione, abbiamo parlato con alcuni dei partecipanti del primo corso: Gloria Romoli, quarta generazione nonché proprietaria della torrefazione Romoli, Giacomo Minuto, uno dei soci titolari di minuto caffè, e Greta Falconi, coffee lover che ha mosso i primi passi nel mondo del chicco proprio grazie a Coffee Culture.

Gloria Romoli afferma: “Ho sempre desiderato ampliare la mia formazione nel campo del chicco. Ho partecipato con grande interesse al corso base e ho intenzione di completare il ciclo di apprendimento con i prossimi appuntamenti in programma. La formazione ha coperto il caffè verde sotto ogni aspetto: su come viene coltivato, trattato e tostato dalla piantagione fino al risultato finale in tazza”.

Il logo di Caffè Romoli

La torrefazione Romoli è una delle prime di Genova fondata nel 1924 da Ugo Romoli con l’avvio della sua attività di commerciante all’ingrosso in piazza Alimonda. Negli anni 50, dopo un periodo di espansione nel dopoguerra, vengono perfezionate le ricette originali e introdotti nuovi prodotti, ancora presenti nei negozi. Negli anni successivi viene inoltre ampliata l’offerta del caffè in monocoltura, che presenta trenta diverse qualità tra Arabica e Robusta, che si aggiungono alle undici miscele storiche dell’azienda.

Le miscele proposte derivano da monorigini tostate singolarmente ed assemblate in una seconda fase al fine di creare una maggiore omogeneità.

La torrefazione Romoli al completo. Da sinistra: Marco, Marina, Gloria e Roberto Romoli (immagine concessa)

Romoli continua: “La formazione in questo campo è fondamentale per riuscire a mantenere un livello qualitativo alto nel proprio lavoro e offrire un buon servizio alla clientela. Consiglio a chiunque lavori in questo mondo di partecipare ai corsi. Essere affiancati dalla coffee coach Deborah Righeschi ha davvero fatto la differenza: la sua competenza e passione sono state motivanti”.

Giacomo Minuto racconta la sua esperienza: “Nonostante la mia famiglia sia nel campo della torrefazione da più di un secolo è importante imparare da sé e arricchire le conoscenze pregresse con le proprie esperienze. La formazione non finisce mai ed è importante aggiornarsi in continuazione. Partecipare al corso è stato emozionante: ho avuto l’occasione di esplorare molti dettagli che non conoscevo, approfondendo il tema dello specialty. Deborah Righeschi è stata di grande disponibilità nell’espandere alcuni temi che abbiamo affrontato nel corso. Il risultato è stato perciò più che positivo”.

Il logo di minuto caffè

Minuto riflette: “Consiglierei alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del commercio di inserire un obbligo di partecipazione a questi corsi come parte del percorso SAB (l’abilitazione obbligatoria per somministrare alimenti e bevande) esattamente come i professionisti che devono accumulare ogni anno dei punti di aggiornamento professionale. In questo settore si dovrebbe dare più peso alla formazione e alla professionalità. Solo attraverso la comprensione del prodotto somministrato c’è una conseguente valorizzazione che passa anche al consumatore finale”.

La storia della torrefazione ha inizio con Michele Minuto che decise nel 1850 di aprire un emporio per il commercio di cereali, zucchero, olio di oliva, stoccafisso e coloniali a Savona. Nel 1929 la nuova generazione della famiglia investì nel caffè e comprà la torrefattrice olandese Van Gülpen dando vita a minuto caffè.

La torrefazione ha vinto nel tempo medaglie d’oro alla competizione International Coffee Tasting per le miscele Fior di Aroma 100% Arabica macinato, Espresso Love 100% Arabica in cialda carta filtro e Bar Gourmet Espresso 100% Arabica in grani, speciale selezione di caffè di piantagione per utilizzo professionale.

Greta Falconi, coffee lover, racconta la sua storia e il suo primo approccio nell’universo del chicco: “La passione per il caffè è nata molto lentamente nell’ultimo anno. Il caso ha voluto che mi imbattessi in un volantino di Coffee Culture. Si è rivela un’esperienza stupenda. Ho scoperto un mondo affascinante che vorrei approfondire. Molti consumatori finali ignorano svariati aspetti del prodotto finito che si consuma: vedere tutto ciò che si cela dietro all’apparenza è davvero suggestivo, dalla produzione all’estrazione. Ogni informazione è una tessera che va a comporre un bellissimo mosaico”.

nkg coffee culture
Il percorso di degustazione (immagine concessa)

Falconi aggiunge: “Il corso è organizzato molto bene ed è curato nei minimi dettagli, dalla preparazione della docente Debora all’organizzazione dell’aula di formazione. Questo è stato il mio primo passo ma ho intenzione di continuare il percorso di formazione anche da autodidatta. In particolare, mi affascina la parte della qualità. Nella degustazione, ho avuto modo di esplorare le mie capacità sensoriali. La parte legata al tasting mi ha particolarmente colpito e miro ad affinare sempre di più la mia abilità”.