MILANO – Alla Starbucks Reserve Roastery Milano, dove ogni dettaglio racconta un viaggio straordinario nel mondo del caffè, arriva una novità che unisce innovazione e attenzione ai gusti e alle esigenze dei consumatori: il Pistachio Praline Oat Latte interamente plant-based.
Una nuova storia di gusto
Si tratta di un’esclusiva rivisitazione di una celebre bevanda Starbucks Reserve, il Pistachio Praline Latte, che si prepara a conquistare i palati dei visitatori della Roastery con una nuova ricetta raffinata. Infatti, il Pistachio Praline Oat Latte combina la cremosità di una bevanda vegetale di avena, emulsionata con pasta di pistacchio pralinato, a un espresso Arabica di alta qualità dalle note intense. A completare l’esperienza, una guarnizione croccante di granella di pistacchio e zucchero di canna, per un equilibrio perfetto tra dolcezza e consistenza e una texture unica ad ogni sorso.
Un approccio inclusivo per un’esperienza personalizzata
Il Pistachio Praline Oat Latte si inserisce nel menù di interpretazioni fantasiose del caffè e di creazioni esclusive della Roastery milanese.
Questa proposta, inoltre, si affianca alle numerose opzioni plant-based già disponibili, ampliando la scelta – senza distinzioni di prezzo tra le varianti di latte e bevande vegetali – di chi cerca alternative innovative. Infatti, l’introduzione del Pistachio Praline Oat Latte riflette l’impegno di Starbucks Reserve Roastery Milano nel soddisfare le diverse preferenze ed esigenze delle persone, celebrando l’evoluzione del gusto, in linea con il DNA e la filosofia del brand.
Un luogo unico per immergersi nel mondo del caffè
La Starbucks Reserve Roastery Milano è più di una semplice caffetteria: è un luogo dove cultura, design e innovazione si incontrano, offrendo esperienze immersive che celebrano l’arte del caffè. Situata in piazza Cordusio nello storico Palazzo Broggi – ex sede della Borsa di Milano e del Palazzo delle Poste – e con una superficie di 2300 mq, la Roastery presenta diversi spazi: il Main Bar, cuore pulsante per caffè e bevande esclusive; l’Arriviamo Bar, dedicato alla coffee mixology; il Princi Bar, che celebra l’arte della panificazione con proposte artigianali; e una terrazza esterna posizionata prima dell’ingresso per godere delle creazioni dei bar in un’atmosfera suggestiva.
I visitatori della Roastery potranno quindi assaporare in esclusiva il nuovo Pistachio Praline Oat Latte come parte di un’esperienza unica, che unisce sapori ricercati e un ambiente suggestivo nel cuore di Milano.
La scheda sintetica di Starbucks Reserve Roastery Milano
La Starbucks Reserve Roastery Milano è l’omaggio dell’azienda alla cultura dell’espresso italiano che nel 1983 ha ispirato Howard Schultz nella creazione della Starbucks Experience. La Roastery è uno spazio di 2.300 metri quadrati in cui il caffè è il vero protagonista della teatralità della torrefazione, dell’estrazione e della mixology di bevande e cocktail a base dei caffè Starbucks Reserve.
Un’esperienza immersiva che attiva tutti i sensi: la vista, il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto per apprendere e approfondire lo straordinario viaggio del caffè dalla piantagione alla tazzina.
La Starbucks Reserve Experience offre chicchi di caffè arabica da piccoli lotti provenienti da più di 30 Paesi produttori in tutto il mondo, tostati qui nell’unica Roastery Starbucks in Europa, Medio Oriente e Africa.
Il conte Giorgio Caballinidi Sassoferrato, presidente delConsorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, ha scritto una lettera a tutti i soci in occasione dei primi dieci anni di vita dell’organizzazione, ripercorrendone le tappe più significative. Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera.
La lettera del conte Giorgio Caballini di Sassoferrato
“Care socie e cari soci,
quest’anno il nostro Consorzio ha compiuto 10 anni di vita. Due lustri e tante vicissitudini che ci hanno visti comunque coesi in questo nostro percorso verso la candidatura del Rito del caffè espresso italiano.
Il logo del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale
Abbiamo iniziato in pochi, ma convinti e determinati, il 15 settembre 2014 firmando l’Atto Costitutivo e durante questo decennio abbiamo accolto altri imprenditori, altre realtà che hanno creduto e credono nel nostro progetto e che ci sostengono nel superare tutte le battute d’arresto che si presentano da più parti.
Mi piace ripercorre con voi questi anni ricordando le tappe più importanti.
A partire dal 2016, quando abbiamo presentato per la prima volta il dossier di candidatura, allora denominato “Il caffè espresso italiano tradizionale”, alla Commissione Nazionale Italiana Unesco (CNIU) sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (si chiamava così l’attuale MIC). Dossier che lì rimase per ben 3 anni, quando nel marzo 2019 la CNIU decise di riassegnare la candidatura al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo (l’attuale MASAF). Nel corso di quell’anno tante sono state le attività svolte per soddisfare le richieste del Ministero di adeguamento del dossier e, per ampliare il consenso sociale e politico, si tenne una conferenza stampa a Montecitorio alla presenza di tutte le rappresentanze politiche.
A seguito di indicazioni avute dal Ministero nel 2020 nasce la Comunità del Rito (Arte) del caffè espresso italiano tradizionale con la sua Carta dei Valori, documento importante e pregnante di significati per tutte le Comunità rappresentative d’Italia che si costituiranno nel corso di quest’anno.
Il 2021 è l’anno in cui iniziano le trattative con la delegazione napoletana. Lunghe, controverse, combattute, a volte anche aspre nei toni, un lavoro di diplomazia estenuante che ci ha richiesto molte energie e tempo. Ma iniziamo con gennaio, quando il Ministero riceve due candidature che riguardano l’elemento “caffè”: la nostra, denominata “Il Rito e l’Arte del Caffè Espresso Italiano”, e quella de “Il caffè napoletano fra rito e socialità” proposto nel 2019 dalla Comunità emblematica napoletana rappresentata dall’Associazione Gran caffè Gambrinus, dall’Associazione Espresso Napoletano e dall’Accademia Medeaterranea – coadiuvati dalla Regione Campania. A marzo dello stesso anno il Ministero, non riuscendo a far addivenire le due parti ad un dossier comune, presenta entrambe le candidature che vengono rinviate da parte della CNIU. La stessa Commissione invita il Ministero ad approfondire i contatti con i proponenti al fine di condividere un’unica candidatura per il riesame nel 2022.
A seguito di questa decisione, nel corso del 2021 si tengono diversi incontri a Roma tra il Ministero, il Consorzio e la delegazione napoletana per giungere a fine anno ad un unico dossier di candidatura dal titolo “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche tra Venezia e Napoli”. Titolo imposto dal Ministero, non condiviso dall’allora nostro Consiglio Direttivo e approvato, a maggioranza, in Assemblea dei Soci. E’ stata una decisione sofferta, da parte di tutti noi.
Dopo aver elaborato, bene o male, questo passaggio, iniziamo l’anno 2022 convinti – sia noi che la delegazione napoletana – che è stato fatto un ottimo lavoro di condivisione, forti anche dei complimenti ricevuti dal Gruppo di lavoro Unesco del Ministero, e praticamente certi che questo è l’anno in cui avremo soddisfazione di tutto il nostro impegno. A marzo viene quindi organizzata presso lo stesso Ministero una conferenza stampa a supporto e sostegno della candidatura per la presentazione del dossier. Con l’occasione viene firmata la Carta dei Valori da parte delle Comunità rappresentative d’Italia alla presenza dell’allora Ministro Patuanelli e del Sottosegretario Centinaio. Pochi giorni dopo, la CNIU delibera di candidare a patrimonio immateriale dell’umanità “The art of the italian Opera singing”, una notizia inaspettata e una grande delusione difficile da superare, soprattutto dopo tutte le problematicità che si erano riuscite a oltrepassare.
A gennaio 2023 il Ministero ci informa che Unesco ha definito una nuova linea guida: ogni Stato può presentare una candidatura immateriale ogni due anni, salvo che non sia transnazionale. Pertanto, il Consorzio non può presentare nulla, si dovrà lavorare per il 2024. Salvo poi apprendere la notizia che a marzo dello stesso anno la CNIU ha deliberato la candidatura della cucina italiana, voluta e sostenuta dal Ministro Lollobrigida e dall’ex Ministro Sangiuliano.
Ma non ci siamo arresi nemmeno in questa circostanza. Sempre in quest’anno viene costituito un tavolo di lavoro comune con il Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), il Ministero della cultura (MIC), il Consorzio e la delegazione napoletana per il perfezionamento dell’attività istruttoria riguardante la proposta di candidatura per l’anno 2024.
Il dossier viene rivisitato in base alle indicazioni ricevute dal MIC e dai nuovi dettami di Unesco e trasmesso al MASAF a marzo 2024 per l’invio alla CNIU. Alla Commissione il dossier, però, non è mai giunto. Il motivo? Non ci è stato reso noto, ma sappiamo per certo che “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” viene iscritta in via definitiva nella lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Siamo giunti, con questa nostra calvalcata attraverso il decennio di vita del Consorzio e le sue traversie, fino ai giorni nostri. Quest’anno è stato di totale assenza da parte del MASAF e del suo gruppo di lavoro Unesco.
Molti contatti cha avevamo consolidato non sono più utili. Abbiamo nuovi riferimenti, si è costituito un nuovo comitato Unesco che si riunirà probabilmente entro la fine di dicembre e dal quale potremo avere informazioni in merito alla nostra candidatura. Almeno così ci auguriamo.
L’Assemblea di Soci, che si è riunita il 6 u.s. in occasione della Convention annuale dei Soci tenutasi a Padova, ha deciso di ripresentare il dossier di candidatura del Rito del caffè italiano a marzo del prossimo anno 2025 con la rivisitazione che sarà necessaria in base al Format ICH che Unesco renderà pubblico a fine gennaio 2025. Nel mentre, ci stiamo attivando per arrivare a marzo prossimo sostenuti politicamente, perché abbiamo capito che questa è la chiave di tutto, quella che ci aprirà la porta per Parigi, quella che ci permetterà l’iscrizione nella Tentative list di Unesco.
Ed eccoci a Natale anche quest’anno. Insieme, malgrado tutto ciò che abbiamo passato, e ancora ancora ancora (non è una ripetizione, ma un rafforzativo) convinti che ce la possiamo fare, che dobbiamo raggiungere il nostro importante obiettivo di far candidare l’amato Rito del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità da parte di Unesco. Ormai è diventata una questione di principio, è diventata una di quelle cime da raggiungere a tutti i costi, quella che richiede fatica e sudore, costanza e determinazione, quella che una volta arrivati darà tanta soddisfazione!
Carissime tutte e carissimi tutti, nel ringraziarVi per la fiducia che continuate a manifestarmi e al sostegno che seguitate a rinnovami ad ogni occasione, anche quest’anno giungano a tutti Voi e ai Vostri Cari i miei più sinceri auguri di salute e serenità per il prossimo Santo Natale.
MILANO – Comprare e vendere caffè sta diventando un business sempre più rischioso e i commercianti sono alla ricerca di metodi alternativi per fare hedging sui prezzi e ovviare alla volatilità dei mercati. Il problema è evidenziato anche nel report Ico per il mese di dicembre, che abbiamo commentato nel numero di ieri, martedì 7 gennaio.
Il rapporto dell’organizzazione londinese prende le mosse dai problemi del traffico attraverso il canale di Suez, che hanno reso il trasporto marittimo, dai paesi esportatori asiatici ai paesi importatori europei, più lungo e costoso.
Ciò ha fatto sì che la quota totale del caffè non ancora importato sia lievitata a 4-5 milioni di sacchi determinando una relativa scarsità di offerta nei mercati di destinazione del vecchio continente.
“L’effetto combinato degli elevati tassi di interesse, dei tempi di transito più lunghi, dei ritardi nei porti di origine, del basso livello delle scorte certificate e dei prezzi elevati rende sempre più difficile finanziare il caffè fisico” scrive il report, che cita anche una recente analisi di Bloomberg, nella quale si parla appunto dell’affermarsi di metodi di copertura alternativi a quelli tradizionali, che risultano sempre più proibitivi, soprattutto per i competitor meno attrezzati.
Quando i prezzi salgono troppo o troppo rapidamente, le borse o i broker che gestiscono le posizioni di un trader richiedono maggiori margini di mantenimento, per coprire una posizione di vendita sui futures diventata non profittevole.
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MILANO – Per la prima volta nel settore delle macchine da caffè professionali, l’intelligenza artificiale generativa diventa protagonista. Dal 7 al 10 gennaio 2025, in occasione del CES di Las Vegas, la più importante fiera internazionale dedicata all’innovazione tecnologica, Cimbali Group, azienda italiana tra i principali produttori al mondo di macchine professionali per caffè espresso e Visup, azienda specializzata in innovazione tecnologica – attraverso il suo brand di riferimento Things5 – presentano una soluzione che promette di trasformare il modo in cui le macchine interagiscono con gli utenti e soprattutto che potrà offrire un valido supporto ai servizi di maintenance e assistenza post vendita.
Al CES, Cimbali Group e Things5 presenteranno una dimostrazione sulla macchina per caffè superautomatica LaCimbali S30, di come il sistema possa fornire uno strumento immediato ai tecnici sul campo, riducendo i tempi di intervento sulla macchina e ottimizzando la gestione delle operazioni più complesse.
La sinergia tra la competenza tecnica di Cimbali Group e l’intelligenza artificiale ha reso possibile la creazione di uno strumento innovativo, che non solo migliora l’efficienza operativa ma ridefinisce anche gli standard di supporto postvendita nel settore delle macchine per caffè professionali. Questi sono solo i primi passi per un futuro che punta ad integrare l’IA nelle attrezzature.
Inoltre, grazie a Genuin, un assistente digitale basato sull’intelligenza artificiale generativa, sviluppato a partire da Things5, che trasforma i prodotti fisici in collaboratori intelligenti, LaCimbali S30 accoglierà in fiera i visitatori e appassionati e sarà in grado di personalizzare ogni preparazione in base alle richieste specifiche degli utenti, come intensità del caffè o profili aromatici personalizzati.
“La collaborazione tra Cimbali Group e Visup rappresenta un salto evolutivo per l’intera industria” commenta Edgardo Ferrero, group services director di Cimbali Group. “Unendo il know-how di Cimbali Group nel settore delle macchine professionali per caffè con l’esperienza di Visup nello sviluppo di tecnologie avanzate, il progetto dimostra come l’innovazione digitale possa aprire nuove prospettive anche in un settore tradizionale come quello del caffè”.
L’applicazione dell’AI e delle tecnologie connesse non solo risponde alle sfide del mercato, ma migliora l’esperienza per operatori e consumatori, portando l’intero settore in una nuova era.
La scheda sintetica di Cimbali Group
Cimbali Group è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 850 addetti.
Nel 2019, con l’acquisizione di Keber, brand di eccellenza per la produzione di macine di acciaio professionali per l’industria del caffè con sede a Dolo (Venezia), i siti produttivi salgono a cinque.
L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della macchina per caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Cimbali Group a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, centro di formazione, divulgazione e ricerca.
TRIESTE – Bloom Coffee School, lo spazio formativo di Imperator, sarà presente a Rimini, Padiglione D1 stand 093, per la nuova e attesa edizione di SIGEP dal 18 al 22 gennaio, la Fiera con 40 eventi internazionali, discussioni, premiazioni e 60 speaker provenienti dall’industria Out-of-Home.
C’è di più: Bloom Coffee School inizia il nuovo anno celebrando la decima edizione del Bloom Coffee Circus, il campus SCA più atteso che farà il suo ritorno dal 3 al 14 febbraio 2025.
Il campus formativo offrirà la possibilità di seguire tutti moduli SCA dal livello foundation all’ intermediate in sole due settimane. Sarà possibile scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze.
Ecco tutte le date:
Green foundation
3 Febbraio
Roasting foundation
4 Febbraio
Sensory foundation
5 Febbraio
Brewing foundation
6 Febbraio
Barista foundation
7 Febbraio
Green Intermediate Trieste
10 Febbraio
Roasting Intermediate Trieste
da stabilire
Brewing intermediate Trieste
da stabilire
Barista intermediate Trieste
da stabilire
Sensory intermediate Trieste
da stabilire
L’orario approssimativo delle lezioni è dalle 10 alle 17. Per saperne di più o chiedere un preventivo basta mandare una email a hello@bloomcoffeeschool.it
Sensory o Green? Roasting, Barista e Brewing? Per alcune combinazioni di corsi, il prezzo del biglietto è scontato. Si ricorda che le sertificazioni SCA sono incluse nel prezzo.
VICENZA – Julius Meinl, storica torrefazione viennese con oltre 160 anni di tradizione e un cuore produttivo in Italia, torna a SIGEP Rimini dal 18 al 22 gennaio 2025. Al padiglione B1 – stand 034, l’azienda si prepara a stupire i visitatori con un’esperienza che celebra la cultura del caffè viennese, l’eccellenza artigianale e il suo impegno verso la sostenibilità.
Protagonista assoluta sarà la linea The Originals Bio Fairtrade, simbolo di qualità e responsabilità, che unisce miscele pregiate con una doppia certificazione: biologica, per garantire una coltivazione rispettosa dell’ambiente, e Fairtrade, a tutela di un equo compenso per i produttori locali.
Tra le novità presentate spiccano i nuovi macinati Belvedere Blend e Danube Delight, ora disponibili in pack sostenibili da 500g.
Belvedere Blend, una 100% Arabica con origini dal Nicaragua e Honduras, regala un gusto raffinato e sentori delicati, ispirandosi al celebre museo viennese che porta lo stesso nome. Danube Delight, invece, è un blend corposo di Arabica e Robusta che unisce caffè provenienti da Nicaragua, Honduras, Perù e Messico, offrendo note intense di cioccolato fondente e spezie, evocando la ricchezza del fiume che attraversa Vienna.
Pensate per il settore horeca, e in particolare per l’hotellerie, queste miscele rispondono alla crescente richiesta di qualità e sostenibilità, offrendo ai professionisti una soluzione pratica per garantire un’esperienza di caffè eccellente in ogni tazza.
“Le nostre miscele The Originals Bio Fairtrade non sono solo un tributo alla tradizione viennese, ma anche una risposta concreta alle esigenze moderne di sostenibilità e qualità. Ogni dettaglio, dalla selezione dei chicchi al packaging, è pensato per offrire il meglio ai nostri clienti, ovunque si trovino,” ha dichiarato Andreas Hosp, amministratore delegato di Julius Meinl Italia.
A rendere l’evento ancora più speciale sarà un ricco programma di ospiti e appuntamenti imperdibili:
18 gennaio: Il mastro gelatiere Stefano Dassie aprirà il calendario con un cooking show (15:30-16:30), in collaborazione con il gruppo degli Accademici Gelatieri. Il focus sarà sul gelato artigianale al caffè, proposto in chiave moderna.
19 gennaio: Il maestro panificatore Mirko Zenatti (10:00-11:00) presenterà la sua premiata viennoiserie, raccontando il mondo dei panificati, seguito dallo chef stellato Cristiano Tomei (12:30-13:30), che offrirà un pranzo speciale con proposte uniche. Nel pomeriggio è il turno di una masterclass con la campionessa di Latte Art Carmen Clemente (16:00-17:00).
20 gennaio: Il celebre pastry chef e Global Brand Ambassador Antonio Bachour sarà il protagonista di un Meet & Greet (11:00-12:00), dove i visitatori potranno scoprire il mondo della pasticceria più innovativa attraverso le sue creazioni esclusive.
21 gennaio: Bachour tornerà per un workshop di pasticceria (11:00-12:00), seguito da Gianni Cocco (15:00-15:45), che condurrà il workshop “Cappuccino New Era”, con due versioni sorprendenti: cappuccino al caramello salato e cappuccino tiramisù.
Con la sua partecipazione a Sigep 2025, Julius Meinl rinnova la sua missione di ispirare le persone in tutto il mondo attraverso una tazza di caffè che racconta una storia di passione, eccellenza e valori condivisi.
Non perdere l’occasione di vivere un’esperienza unica: vieni a scoprire come Julius Meinl sta ridefinendo la tradizione del caffè a SIGEP 2025.
Julius Meinl @ SIGEP 2025
18-22 gennaio
Padiglione B1 – Stand 034
RIMINI – L’azienda BWT water+more fa il suo ritorno a Rimini in occasione di SIGEP World, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group, che metterà in mostra il futuro tecnico e sostenibile del food service attraverso gli stand delle 1.300 aziende partecipanti.
Il marchio BWT sarà presente al padiglione D1 allo stand 146 dal 18 al 22 gennaio.
A Rimini verranno presentate in anteprima esclusiva i nuovi prodotti del marchio tra cui:
BWT bestbarista ROC Coffee: il sistema per un caffè perfetto. Con un processo a 2 stadi che garantiscono un risultato ottimale indipendentemente dalla qualità dell’acqua di rete locale.
BWT bestico: un ghiaccio trasparente e privo di sostanze indesiderate, unito all’autonomia di della cartuccia.
BWT MonoSoft e BiSoft: addolcitori piccoli e super compatti, altamente performanti. Sono caratterizzati da un innovativo funzionamento che non richiede l’utilizzo di energia elettrica.
Gli esperti BWT saranno presenti presso il padiglione per mostrare l’intera gamma completa e tutte le opportunità per valorizzare l’acqua nella propria attività.
SALE MARASINO (Brescia) – MONT.EL Apparecchiature Elettroelettroniche SRL progetta e produce su specifica cliente cablaggi e quadri elettrici, sonde di temperatura, sensori di livello, ed altre apparecchiature elettro-elettroniche di comando e controllo. MONT.EL è presente sul mercato da oltre 50 anni, e il gruppo industriale che coordina, con sedi produttive in Italia e Romania, impiega più di 450 addetti.
Uno dei prodotti offerti da MONT.EL (immagine concessa)
L’azienda sarà presente a Rimini in occasione di SIGEP World che si terrà dal 18 al 22 gennaio.
Il Gruppo opera in una varietà di settori industriali, con particolare riguardo ai campi della componentistica per attrezzature della distribuzione automatica.
Il team di esperti è a disposizione per co-progettare e risolvere qualsiasi problematica e necessità del cliente.
RIMINI – Il layout di SIGEP World (Fiera di Rimini, 18 – 22 gennaio 2025) rispecchia le filiere rappresentate dalla manifestazione: gelato, pasticceria, panificazione, caffè, cioccolato e pizza. Al centro del quartiere fieristico di Italian Exhibition Group, nella Hall Sud, si trova la Vision Plaza, luogo per eccellenza di formazione della fiera, che ospita talk e convegni di rilievo internazionale tenuti da esperti del settore ed opinion leader.
Il layout di SIGEP World
I padiglioni ospitano le più importanti aziende del settore degli ingredienti, tecnologie, arredamenti, packaging, decorazioni e servizi delle filiere (gelato, pastry, coffee e chocolate, bakery, pizza) distribuiti nei padiglioni della Fiera di Rimini: 12 sono dedicati alla filiera del gelato (da A3 ad A7 e da C1 a C7); 4 padiglioni ospitano il settore caffè (A1, A2, B1, D1); 10 padiglioni raccolgono la filiera della pasticceria e della panificazione (da B4 a B7 e da D2 a D7), mentre nei padiglioni B2 e B3 sono presenti le aziende della filiera cioccolato.
La grande novità di Sigep World 2025 è l’estensione dell’ala est della Fiera di Rimini a due nuovi padiglioni: B8 e D8 adiacenti rispettivamente alle aree B7 e D7. Le due hall sorgono con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente due settori chiave del canale out-of-home, quello della panificazione e della pizza.
Il padiglione B8 sarà interamente dedicato alla pizza con la novità del Pizza Club, fulcro di attività dinamiche, con show-cooking e masterclass guidati da chef e professionisti di spicco del mondo della Pizza.
Nel padiglione A5 debutterà Taste of Tomorrow, l’installazione visionaria che ridefinisce l’esperienza di consumo fuori casa, unendo i principi della bioarchitettura a un concept innovativo: Glacial Drip.
Il padiglione B1 ospiterà il Sustainability District dedicato alla promozione di pratiche sostenibili lungo le filiere del caffè e del cacao, creando un ponte diretto tra consumatori consapevoli e produttori sostenibili.
La Bakery arena da quest’anno sarà collocata nel padiglione D8 e ospiterà l’annuale appuntamento con la competizione internazionale sulla panificazione, Bread in the City.
La Gelato arena, padiglione A7, è il teatro dei maggiori talk di settore e ospita le principali competizioni internazionali come la Gelato Europe Cup.
La Pastry arena, padiglione B5, accoglie un programma di eventi dedicati alla pasticceria di alto livello – tra cui il Campionato italiano di Pasticceria.
La Coffee arena, padiglione D1, vede sfidarsi baristi e professionisti del caffè nell’Area Campionati Italiani Baristi per le categorie Barista, Brewers cup e Cup tasters. A questi si aggiungono il Campionato italiano Latte art, il Campionato Italiano di Coffe in Good Spirits, il Campionato Italiano Coffee Roasting e quello Cezve/Ibrik.
TRIESTE – Prende il via la quattordicesima edizione del master universitario inter-ateneo di primo livello in economia e scienza del caffè – Ernesto Illy ideato da illycaffè e Fondazione Ernesto Illy per offrire una preparazione a tutto tondo sugli aspetti biologici, agronomici, tecnologici ed economici che dalla pianta del caffè conducono al prodotto finale.
Il master, che si rivolge ai giovani laureati in economia, ingegneria e scienze agrarie, vede coinvolti 25 studenti provenienti da 18 Paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Camerun, Rep. Democratica del Congo, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Etiopia, Honduras, India, Indonesia, Iran, Italia, Messico, Mozambico, Nicaragua e Tanzania.
Il programma didattico prevede oltre 430 ore di lezione, erogate da 60 docenti in formato ibrido: inizieranno in remoto per proseguire da maggio 2025 in presenza e si concluderanno con un project work relativo a una delle materie sviluppate nel corso del master.
Ad affiancare illycaffè e la Fondazione Ernesto Illy ci sono l’Università degli Studi di Trieste, l’Università degli Studi di Udine, la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste) e l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste – Area Science Park. Confermata, inoltre, anche per questa edizione l’erogazione di una borsa di studio da parte della Fondazione Friuli e il sostegno finanziario da parte della Fondazione Crtrieste. Sono 16 gli studenti che beneficiano del supporto economico che la Fondazione Ernesto Illy offre ogni anno: 10 studenti del contributo integrale e 6 di quello parziale.
“La Fondazione Ernesto Illy è orgogliosa di poter offrire supporto economico a 16 studenti, continuando così a sostenere i talenti emergenti nel mondo del caffè – dichiara Anna Illy, presidente della Fondazione Ernesto Illy e consigliere di amministrazione di illycaffè – Dal 2008, anno di costituzione della Fondazione, abbiamo lavorato incessantemente per promuovere la ricerca scientifica, l’educazione e i progetti di sostenibilità nel settore del caffè”.
Anna Illy aggiunge: “Il master in economia e scienza del caffè incarna perfettamente questi obiettivi, contribuendo alla formazione di professionisti altamente qualificati che porteranno avanti l’eredità di eccellenza e innovazione di illycaffè. Auguro a tutti i partecipanti un percorso di studi ricco di successo e di soddisfazioni, con la speranza che possano diventare ambasciatori del caffè di qualità e della sostenibilità in tutto il mondo.”
Dalla prima edizione, il Master in Economia e Scienza del Caffè Ernesto Illy ha coinvolto più di 272 alunni provenienti da oltre 30 paesi del mondo, contribuendo alla creazione di figure professionali specializzate nel caffè e interessate ad applicare l’approccio etico e sostenibile che contraddistingue il modello di business della illycaffè, e tutelando, promuovendo e supportando la qualità sostenibile del caffè illy.
La scheda sintetica di illycaffè
illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.
Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.
Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.
La scheda sintetica della Fondazione Ernesto Illy
Nata per tutelare, valorizzare e diffondere il pensiero e la figura del suo eponimo, la Fondazione Ernesto Illy è una corporate foundation espressione della famiglia imprenditoriale, costituita il 30 ottobre 2008 e presieduta da Anna Illy. In linea con il pensiero di Ernesto Illy, il valore fondante della fondazione è l’Etica, intesa come principio guida che regola tutte le attività umane e senso di responsabilità nei confronti della Natura e dei propri simili.
La Fondazione tutela e diffonde il pensiero di Ernesto Illy attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione, l’educazione e la divulgazione, la realizzazione di progetti di sostenibilità̀ e filantropia dedicate alle filiere del caffè. Le attività si concentrano principalmente nell’ambito della scienza e della cultura del caffè e nel campo della formazione e istruzione per produttori e operatori di filiera.
Viene rivolta particolare attenzione allo svolgimento di ricerche agronomiche con i progetti Virtuous Agriculture e Ernesto Illy Colloquia, anche al fine di aiutare i Paesi produttori e gli stessi agricoltori a migliorare le loro condizioni di vita e a individuare soluzioni innovative per la coltivazione del caffè del futuro, e alla formazione con il Master in economia e scienza del caffè.
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