giovedì 11 Aprile 2024
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Ossa: tre tazze di tè al giorno potrebbero ridurre il rischio di fratture del 30 percento

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In età avanzata, bere tre tazze di tè al giorno potrebbe proteggere le ossa. Il consumo della bevanda, infatti, sarebbe in grado di ridurre il rischio di fratture fino al 30%.

È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition dai ricercatori della Flinders University di Adelaide (Australia). Secondo gli esperti, l’effetto benefico del tè potrebbe essere dovuto al suo elevato contenuto di flavonoidi.

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“C’è un crescente interesse per il ruolo svolto dai fattori nutrizionali nell’osteoporosi e nelle fratture – spiega Jonathan Hodgson, che ha coordinato lo studio -.

È stato dimostrato che i cibi ricchi di flavonoidi, come frutta, verdura e tè, possano influenzare la perdita della densità ossea e gli esiti delle fratture.

I flavonoidi rappresentano una grande classe di sostanze fitochimiche ampiamente presenti negli alimenti vegetali e, per molte popolazioni, la fonte principale di queste sostanze è costituita dal tè.

Il nostro studio ha dimostrato che un consumo elevato di tè nero e flavonoidi è associato a un minor rischio di fratture nelle donne anziane”.

Lo studio

Gli autori hanno monitorato le abitudini alimentari di 1200 donne, dell’età media di 80 anni, per un periodo di 10 anni. Durante questo tempo, le partecipanti hanno riportato 288 fratture, di cui 129 all’anca.

Ma il consumo giornaliero di tè, in particolare di quello nero e verde, aveva protetto le ossa di alcune volontarie.

È, infatti, emerso che le anziane che assumevano almeno tre tazze di tè al giorno avevano il 30% di probabilità in meno di incorrere nella rottura di un osso, rispetto a chi lo beveva raramente o non lo consumava affatto.

I ricercatori ritengono che i risultati dipendano dall’elevata presenza, all’interno della bevanda, dei flavonoidi.

Flavonoidi rafforzano le ossa

Queste sostanze, infatti, sarebbero in grado di rafforzare le ossa, perché accelerano la formazione di nuove cellule ossee e rallentano l’erosione di quelle esistenti.

“I nostri risultati supportano l’ipotesi che il tè e i suoi flavonoidi possano svolgere una funzione protettiva – osserva Hodgson -.

Ma prima di tradurre questi risultati in raccomandazioni dietetiche per la prevenzione dell’osteoporosi, occorre realizzare ulteriori ricerche.

Se anche gli altri studi dovessero confermare una riduzione del rischio pari al 30%, la scoperta rappresenterebbe un significativo progresso per la prevenzione delle fratture ossee attraverso l’alimentazione”.

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