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EXPORT – La vendita all’estero di caffè e cioccolato torinese cresce del 10,7 per cento

I dati nello studio di Intesa-San Paolo. E' la crescita più sostenuta in Italia. Balzo in avanti dell'oreficeria di Valenza (più 24 per cento) positivi anche tessile, cioccolato e caffè

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TORINO – Nel secondo trimestre del 2014 l’export dei distretti del Piemonte ha registrato un aumento tendenziale pari al 6,5%. Si tratta di un ritmo di crescita sostenuto, il più elevato nel panorama distrettuale italiano. E’ quanto evidenzia il monitor dei distretti del Piemonte curato dal servizio studi e ricerche di Intesa- San Paolo.

Ancora una volta i distretti piemontesi hanno fatto meglio dell’intero manifatturiero piemontese (+6,5% contro +2%). E’ inoltre confermata la maggiore dinamicità rispetto ai principali competitor europei: l’export di manufatti tedesco, infatti, ha subito un calo dello 0,3%, mentre quello francese ha lasciato sul terreno il -1,2%.

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Nel complesso dei primi sei mesi dell’anno i distretti piemontesi hanno addirittura registrato un progresso del 7,8%. E’ stata così toccata la cifra record di 3,2 miliardi di euro, un valore mai raggiunto prima nella storia dei distretti industriali della regione nel primo semestre dell’anno. Ancora una volta le esportazioni della regione sono state trainate dal balzo dei valori esportati dall’oreficeria di Valenza (+24,1% nel secondo trimestre del 2014). Ha mantenuto un profilo di crescita positivo anche il tessile di Biella, in progresso ormai da cinque trimestri consecutivi. Bene anche la rubinetteria e il valvolame di Cusio-Valsesia (+2,9%) e il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese (+10,7%). Pur mostrando segnali di decelerazione a causa della crisi russa-ucraina, si sono mantenuti in territorio positivo i vini di Langhe, Roero e Monferrato (+1,8%).

Tra i principali distretti della regione è poi tornato a crescere, seppure lievemente, l’export di dolci di alba e cuneo (+2,2%). Sono aumentate, seppure a tassi contenuti, anche le esportazioni di nocciola e frutta piemontese (+4%), riso di Vercelli (+0,5%) e macchine tessili di Biella (+2%). Hanno, invece, chiuso il secondo trimestre in lieve territorio negativo i casalinghi di Omegna (-0,1%) e i frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-0,9%). In termini di sbocchi commerciali, le esportazioni dei distretti piemontesi sono cresciute soprattutto nei mercati maturi (+7,6% la variazione tendenziale nel secondo trimestre del 2014) e, in particolare, in Svizzera, Stati Uniti, Francia e Spagna. Si sono invece fermati il mercato tedesco e quello russo, evidentemente colpito dalla crisi russa-ucraina.

I dati relativi agli ammortizzatori sociali offrono un quadro meno positivo rispetto a quello che emerge dai dati di commercio estero, scontando anche le criticità che continuano a caratterizzare il mercato interno. Nei primi otto mesi del 2014 le ore autorizzate di cig straordinaria si sono mantenute su livelli storicamente elevati. In evidenza, in particolare, la rubinetteria e il valvolame di Cusio-valsesia (1,38 milioni di ore autorizzate di cig straordinaria) e il tessile di Biella (1,06 milioni).

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