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Caffè Moak rafforza la sua presenza nel segmento Horeca

LA torrefazione catanese si fa ancora più solida nel segmento Horeca, con i suoi quasi seimila clienti.

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MILANO – «A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco». Così scrive Erri De Luca. Ma c’è anche chi è riuscito a riempire una città con il profumo del suo caffè. Giovanni Spadola, 74 anni, di Modica. Fondatore e presidente di Caffè Moak.

Caffè Moak. L’azienda siciliana di torrefazione, nata nel ‘67

Negli anni è riuscita a imporsi, anche all’estero, puntando al segmento horeca. Quindi hotel, ristoranti e caffetterie.

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Quest’anno festeggia i cinquant’anni di attività lanciando una nuova linea di prodotti e miscele arabiche. L’avventura di Caffè Moak parte da un piccolo “dammuso” nel cuore del barocco ibleo.

«Mio padre faceva l’operaio alla Fiat a Torino. – racconta la figlia Annalisa, che dirige il marketing di Caffè Moak. – Proprio a Torino tramite un amico e proprietario di una piccola torrefazione, mio padre decide di mollare tutto e di aprire la sua attività a Modica».

Spadola lega il suo caffè al territorio ibleo

Prendendo quindi, dalla dominazione araba in Sicilia, il toponimo Mohac (Modica) e modificandolo in Moak. Oggi Moak dà lavoro a 80 collaboratori con un fatturato 2016 di 17 milioni (+ 4%). Con 6000 clienti nel settore horeca.

Dal 1994 alla guida c’è il figlio Alessandro. Lui ha portato l’azienda a consolidare il suo marchio sul territorio nazionale e dopo, affacciandosi all’estero.

Il brand Moak

Oggi è presente nel nord Europa, Asia, Russia, Medio Oriente e Stati Uniti. Nei primi anni Duemila la Moak si rifà il look; affidandosi a Bob Noorda, prestigioso designer olandese, per il restyling del marchio.

E se il principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse il Gattopardo seduto in un bar di Palermo sorseggiando solamente caffè, è il segno che questa preziosa bevanda nera si sposa bene con l’attività creativa.

Così la Moak lancia nel 2002 un concorso nazionale di narrativa Caffè letterario Moak. Giunto ormai alla sua sedicesima edizione, che premia i migliori racconti sul caffè.

«Nel 2006 abbiamo promosso anche Corto Moak – dice Annalisa Spadola. – concorso internazionale di cortometraggi per giovani registi italiani e stranieri ».

E’ più difficile fare impresa in Sicilia?

«Qui incontri automaticamente degli ostacoli. Dai trasporti inesistenti, alla burocrazia che va a rilento. Insomma, se nasci in questa terra devi correre di più» dice Alessandro Spadola amministratore delegato di Caffè Moak.

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