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VOLCAFE – Nuova joint-venture per lanciare il caffè cinese sui mercati internazionali

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MILANO – Dopo Nestlé e Starbucks, anche Volcafe scommette sul caffè cinese. L’importante trader svizzero – appartenente alla multinazionale britannica ED&F Man Holdings – ha annunciato martedì (28 ottobre) il varo di una joint-venture con Simao Arabicasm Coffee Co. (Sacco). Quest’ultima società opera nella provincia di Yunnan, l’area dove si concentra buona parte della produzione di caffè della Cina, che Volcafe stima attualmente in oltre un milione di sacchi all’anno.
La presenza stabile in loco consentirà alla casa di Winterthur di creare una filiera di approvvigionamento per i caffè arabica, con la possibilità di supervisionare processi e logistica.
Sacco è attiva soprattutto sui mercati del vecchio continente, in particolare Germania e Svizzera. Ricordiamo che la Cina è il decimo paese fornitore dell’Unione Europea, con un volume importato di 723.645 sacchi nell’anno solare 2013 (fonte: European Coffee Report, edizione 2013/14).
Mark Furniss – responsabile sviluppo commerciale Volcafe per l’Asia –ha dichiarato che la sua azienda è da anni cliente fisso dei produttori cinesi. I cali produttivi conosciuti in tempi recenti, prima dalla Colombia e poi dai paesi centro Americani, hanno dato un forte incentivo agli acquisti di questa origine, che è diventata ormai un “componente fisso nelle miscele dei torrefattori”.
“Le nuove origini impiegano decenni per affermarsi sui mercati – ha aggiunto Furniss – il nostro impegno costituisce un riconoscimento degli sforzi compiuti della Cina per trasformarsi da produttore locale a fornitore globale”.
L’introduzione del caffè nello Yunnan (tradizionalmente più conosciuto per i suoi tè) è avvenuta nell’ottocento a opera dei missionari francesi. Un’evoluzione della coltura in senso moderno si è avuta però appena a partire dalla fine degli anni ottanta, grazie all’impegno congiunto del governo cinese e dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
La prima multinazionale a interessarsi del caffè cinese è stata Nestlé, oltre vent’anni fa. Più di recente (fine 2010) è arrivata Starbucks, che ha sottoscritto un Memorandum di Intesa con le autorità locali e istituito un centro di supporto tecnico per i produttori (il sesto in ordine di tempo creato dalla catena americana, nonché il primo in Asia).
Stando a fonti locali, la varietà più diffusa nello Yunnan è la Catimor, una cultivar ottenuta incrociando Caturra e ibrido di Timor.
L’Hibrido de Timor è una varietà originaria dell’isola omonima nata dall’ibridazione naturale tra Coffea Arabica e Canephora.

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