giovedì 11 Aprile 2024
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TORINO – Un caffè contro la crisi, cinquanta bar in più in un anno

Ascom: ci sono luci nonostante le chiusure di locali storici. Dalla Regione un "bollo di qualità", ma ormai è tardi per l'Expo

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di JACOPO RICCA*

TORINO – Marchi storici come Platti hanno abbassato le serrande, ma la città si conferma patria dei caffè. Dopo anni di crisi i primi segnali di ripresa arrivano proprio dal mondo della ristorazione, con il saldo tra aperture e chiusure in città che torna positivo.

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Una ricerca dell’Ascom parla di una crescita attorno al 3 per cento nel 2014: l’anno scorso i nuovi bar sono stati 287, quelli che hanno cessato l’attività 231.

Un segnale che fa ben sperare Carlo Nebiolo, presidente di Epat, l’associazione che riunisce i gestori di pubblici esercizi: “I numeri ci confortano – dice – e mostrano che nonostante le difficoltà sono tanti quelli che scelgono di fare gli imprenditori nel settore. Bar e locali sono tra i pilastri che non hanno fatto crollare l’occupazione”.

Se si considerano anche i “punti ristoro”, cioè gli spazi dove è possibile consumare un pasto, solo nella provincia di Torino si arriva a 5106 locali, e a 10mila in tutto il Piemonte: “In questi anni – aggiunge Nebiolo – stiamo perdendo alcuni esercizi storici, mentre quelli che aprono sono negozi più leggeri e meno legati alla tradizione. Ma va ricordato che per l’occupazione dei giovani il nostro è stato uno dei pochi “settori paracadute”. Penso a intere zone di Torino, come San Salvario, dove lavorano centinaia di ragazzi”.

Al di là dei numeri, la nuova vocazione turistica della città è un elemento su cui insistono sia i commercianti sia le istituzioni: “Il bar – è il commento dell’assessore al Commercio della città, Domenico Mangone – è uno dei primi volti che i turisti incontrano quando arrivano a Torino ed è fondamentale che il livello di professionalità offerto sia elevato. Credo sia uno degli elementi che possono convincere i visitatori a tornare”.

Mangone è intervenuto ieri al convegno in via Massena dove, oltre alla guida “Il Bar” e al servizio “Fare impresa” dell’Ascom, è stato presentato il nuovo marchio di qualità regionale.

Entro settembre circa 200 bar potranno infatti esibire “Sommi – I migliori esercizi”, un bollino assegnato dalla Regione Piemonte ai locali che dopo un periodo di formazione riusciranno a conseguire il certificato di qualità.

“È stato un percorso lungo, iniziato nel 2006, che si era fermato per le difficoltà finanziarie della Regione” spiega il direttore di Epat, Claudio Ferraro. Tra gli elementi di novità, oltre all’assenza di costi per gli esercenti, c’è l’indipendenza del soggetto giudicante e che deve essere ancora individuato dalla Regione: “La copertura finanziaria c’è per questo e il prossimo anno, ma noi speriamo possa andare avanti nel tempo perché è solo con gli anni che un marchio acquisisce credibilità e vorremmo potesseestendere presto anche ai ristoranti. Ci sarebbe piaciuto poter assegnare il marchio ai bar già per l’inaugurazione di Expo, ma i tempi tecnici non lo permettono”.

Proprio Expo, l’ostensione della Sindone e gli attesi turisti a Torino sono uno dei punti su cui si concentra anche Nebiolo: “Se riuscissimo ad attirare anche solo un decimo delle persone che saranno a Milano per l’Esposizione potremmo raddoppiare i visitatori che ha fatto la città nel 2014”.

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