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Tazzina e bon ton: il galateo del caffè secondo Csaba della Zorba

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MILANO – Consumiamo (noi italiani) quasi 6 chili di caffè a testa all’anno. Lo consideriamo (quasi tutti) un piacere irrinunciabile. Dati alla mano, il caffè è la seconda bevanda più diffusa al mondo dopo l’acqua.

Secondo uno studio condotto da vente-privee, sito pioniere e leader delle vendite evento online, il 77% degli italiani lo beve prevalentemente a casa, almeno una volta al giorno (36%) per ricaricarsi mentalmente e fisicamente.

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Un italiano su tre, poi, considera offrire il caffè uno dei principali gesti di ospitalità.

Per non sbagliare, dunque, vente-privee ha chiesto a Csaba dalla Zorba (FOTO). Food writer ed esperta del galateo contemporaneo, un bon ton del caffè.

Ecco cinque regole da tenere sempre a mente

  1. Il caffè non si serve a tavola

Il caffè si beve a tavola solo al ristorante. A casa ci si alza e ci si sposta nel salotto, o sul divano. In ogni caso, dove vanno portati il caffè, lo zucchero ed eventualmente del latte.

2. Non lesinate sulle stoviglie

Non si divide il cucchiaino. Così come non si serve la tazzina senza il suo piattino.

Non importa il grado di confidenza.

Se una persona non mette lo zucchero le si serve comunque il cucchiaino.

3. Lo zucchero è aggiunto da chi serve il caffè

Chi sta facendo gli onori di casa, chiederà agli ospiti quanto zucchero vogliono e sarà lei ad aggiungerlo al caffè.

A quel punto, passerà la tazzina all’ospite che se lo mescolerà da solo.

4. Il cucchiaino non si mette mai in bocca

Dopo aver mescolato il caffè il cucchiaino si appoggia sul piattino alla destra della tazzina – e deve essere sporco di caffè.

Che non salti in mente a nessuno di metterlo in bocca prima di appoggiarlo.

Tanto meno di usarlo per raccogliere lo zucchero rimasto sul fondo.

5. Il piattino si tiene in mano

Se si è seduti su un divano o su una poltrona, il piattino non rimane sul vassoio da portata o sul tavolino, ma deve essere tenuto con la mano libera, mentre l’altra porta la tazzina alla bocca.

Una volta finito si appoggia tutto insieme.

FONTEGrazia
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