domenica 24 Marzo 2024
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Simonelli Group, Gregori (Rettore dell’Università politecnica delle Marche): “Fondamentale rapporto tra imprese e territorio”

"Penso che il sistema universitario come lo state vedendo con i lavori che stanno andando in questa direzione, sia molto utile. L'università si sta aprendo, parliamo di Open innovation: siamo molto orientati a questo tipo di approccio e quindi è possibile fare bene."

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BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Di seguito vi proponiamo l’intervento tenuto da Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, in occasione dell’inaugurazione del Campus Simonelli Group, esempio concreto di come la collaborazione tra mondo universitario e del lavoro possa avere ricadute positive su tutto il territorio, trasformandolo di nuovo in un polo attrattivo per i giovani e la ricerca.

Uno degli aspetti del rapporto tra impresa e territorio è il trasferimento tecnologico che passa attraverso gli spin off e non solo.

Gregori, focus sul territorio e l’internazionalizzazione

“Ci tenevo molto ad esser qui, perché ci sono tanti amici e tanti laureati che mi hanno fermato. Partirei da un concetto che è quasi un ossimoro che mette insieme Caps e Simonelli Group, cioè territorio e internazionalizzazione. E mi collego al ruolo del sistema universitario.

In primo luogo, la necessità è quella di una strategia di mantenimento è un punto critico: dal punto di vista demografico e dei flussi che stanno interessando le nostre Regioni vedono i propri residenti andarsene via. E, se non abbiamo capitale umano, le imprese non crescono.

Per questo, tutto il sistema universitario nella sua totalità dovrebbe avere una solida credibilità e un forte rapporto con le imprese per attuare una strategia di mantenimento, per chi è rimasto.

Altro tema è l’attrattiva internazionale

Con gli andamenti demografici che conosciamo, se non portiamo avanti con corsi in inglese multidisciplinari attraendo così studenti stranieri, tra 15 anni, perderemo il 25% di iscritti.

C’è un’altra situazione: la necessità di attuare una strategia di conversione. Quei giovani che non studiano e non lavorano, ci mettono di fronte ad un problema di comunicazione congiunta.

Il tema del trasferimento è fondamentale: nell’Università si fa tanta ricerca, ma come innescare un rapporto? C’è un problema legato alle modalità di comunicazione, ai linguaggi, significa ragionare in maniera differenziata per le diverse tipologie di imprese.

Poi c’è il tema di spin off: abbiamo creato da poco una fondazione per lo sviluppo imprenditoriale che si occupa di farli crescere, in modo che possano andare avanti negli anni.

Con ottimismo guardiamo al futuro. Partiamo dalla Regione che è in fase di transizione: abbiamo perso 5.000 imprese negli ultimi anni, sono saltate le grandi imprese e tutte le multinazionali che sono andate vie. Sono rimaste le micro imprese sotto i 50 addetti, il 92% addirittura sotti i dieci.

Penso che il sistema universitario come lo state vedendo con i lavori che stanno andando in questa direzione, sia molto utile. L’università si sta aprendo, parliamo di Open innovation: siamo molto orientati a questo tipo di approccio e quindi è possibile fare bene.

Ma se non facciamo un buon lavoro, le problematiche per il territorio e anche le imprese, nel trovare capitale umano, saranno sempre più significative.”

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