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Dalla stevia un dolcificante naturale 300 volte più dolce dello zucchero

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PISA – I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa; in collaborazione con il Laboratorio Utagri-Inn del Centro di Ricerche Enea della Casaccia. Insieme, stanno studiando la messa a punto di un metodo di estrazione, purificazione e formulazione degli steviol glicosidi a partire da foglie di Stevia rebaudiana Bertoni. 

Stevia all’avanguardia

«L’obiettivo – ha spiegato Luciana Angelini, ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee dell’Ateneo pisano – è di ottenere un estratto per il settore alimentare. Ma anche per quello farmaceutico. Utilizzando tecnologie innovative in modo che possa essere impiegato anche per i prodotti biologici».

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Gli estratti attualmente commercializzati sono infatti perlopiù di origine asiatica

Non sempre rispondono a criteri di qualità in termini di efficacia e sicurezza. Buone le notizie diffuse da un articolo in uscita sulla rivista internazionale Journal of the Science of Food and Agricolture.

Da questo emerge come gli estratti di stevia prodotti secondo le procedure messe a punto dai ricercatori dell’Ateneo pisano siano caratterizzati non solo da un elevato contenuto di composti dolcificanti, ma anche da un elevato potere antiossidante.

Il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa è stato il primo ad introdurre in Italia lo studio della stevia negli anni ’90

La pianta è infatti originaria della regione di Amambay, nel nord-est del Paraguay. Per secoli è stata utilizzata dalle tribù locali dei Guarani come dolcificante. Oltre che negli infusi medicinali.

«Gli estratti di stevia – ha detto la professoressa Angelini – rappresentano un’eccellente possibilità per migliorare la dieta di soggetti affetti da varie patologie quali obesità, diabete mellito; malattie cardio-vascolari e carie dentale. Inoltre, sono un’alternativa naturale ai dolcificanti artificiali come l’aspartame o la saccarina. I cui effetti sulla salute hanno recentemente sollevato molte preoccupazioni».

Una filiera produttiva italiana

«Dal 2011, da quando cioè l’uso alimentare degli estratti di stevia è stato ufficialmente approvato in Europa. – ha concluso Luciana Angelini – Così, si è aperta la concreta possibilità di realizzare anche in Italia una filiera produttiva, dalla pianta all’estratto; possibilità sulla quale stiamo lavorando in collaborazione con soggetti diversi del mondo agricolo e industriale».

Fonte: La Stampa

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