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Samarani Cafè sotto inchiesta: sequestri della polizia nel locale di Milano

Il Samarani Cafè, locale per pranzi, cene e aperitivi a pochi metri dalla Madonnina, è finito sotto sequestro, a distanza di sole 24 ore dalla chiusura del Gran Caffè Sforza nel centro milanese, nell'ambito di un'inchiesta, stavolta della Procura di Napoli, sulla camorra cutoliana del clan Belforte

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MILANO – Svolta clamorosa nelle indagini della Dda sulla presunta cosca mafiosa dei D’Agosta. La Gdf di Milano ha messo i sigilli ieri allo storico bar-ristorante milanese Samarani Cafè, in piazza Diaz, a due passi dal Duomo. I finanzieri hanno sequestrato le quote di tre società che gestivano, oltre che il Samarani, l’hotel Faro di Molarotto in Costa Smeralda e un bar a Olbia. I beni sequestrati venivano gestiti, anche attraverso prestanomi, da due membri della famiglia, Carmelo e Gianfranco D’Agosta, già condannati, a vario titolo, per associazione di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti.

Samarani Cafè sotto indagine

Stando alle indagini sarebbero emerse una serie di “discrasie” fra i redditi esigui dichiarati dai due e i beni a loro riconducibili. Le quote della società titolare del Samarani, la Gemini srl, costituita inizialmente da un altro “pregiudicato”, erano “fittiziamente intestate per 9/10 alla madre” dei due fratelli, pensionata di 72 anni, “priva di competenze nel settore” e anche lei con “minimi elementi di reddito”.

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Il Samarani Cafè, locale per pranzi, cene e aperitivi a pochi metri dalla Madonnina, è finito sotto sequestro, a distanza di sole 24 ore dalla chiusura del Gran Caffè Sforza nel centro milanese, nell’ambito di un’inchiesta, stavolta della Procura di Napoli, sulla camorra cutoliana del clan Belforte.

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