giovedì 11 Aprile 2024
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Regno Unito: più che la pandemia le caffetterie temono l’impennata dei costi e la mancanza di manodopera

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MILANO – La pandemia ha picchiato duro sui consumi di caffè nel fuori casa del Regno Unito, che contribuiscono per circa il 25% al fatturato dell’industria. La prima ondata Covid, nella primavera 2020, ha portato alla chiusura del 95% degli esercizi: tra marzo e aprile, le vendite sono crollate dell’86%. Il settore si è risollevato parzialmente sin dai mesi successivi dimostrando anche una certa resilienza.

Ma il ritorno ai livelli pre-Covid appare ancora, sotto certi versi, un obiettivo lontano. Anche perché sono insorti, nel frattempo, nuovi problemi, che sono andati a sommarsi a quelli tuttora posti dalla perdurante crisi sanitaria.

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La pandemia ha prodotto vincitori e sconfitti nel mondo del caffè di oltremanica. Tra i primi rientra sicuramente il settore delle vendite online, che ha registrato un vero e proprio boom.

Le statistiche di mercato hanno evidenziato, sin dal 2020, un forte incremento dei consumi domestici nel Regno Unito motivato dai mutati stili di vita indotti dalle limitazioni sanitarie e dallo smart working.

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