lunedì 22 Dicembre 2025
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Café de Colombia all’International Coffee Forum a Mosca

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Fedecafé Colombia
Fedecafè Colombia

MILANO – Caffè colombiani sotto i riflettori all’International Coffee Forum, che si è svolto lo scorso mese a Mosca. In mostra i pregiati caffè della nazionale sud americana e le peculiarità uniche del modello produttivo di Café de Colombia.

Café de Colombia all’International Coffee Forum

“La partecipazione della Federazione a manifestazioni come questa è parte della nostra strategia volta a promuovere il caffè colombiano in tutto il mondo” ha dichiarato il direttore esecutivo di Fedecafé Luis G. Muñoz. Il programma del Forum ha proposto relazioni, tavole rotonde e workshop pratici rivolti agli operatori del settore.

Kona Coffee Cultural Festival torna a novembre la manifestazione hawaiana

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Hawaii terroir
Vista dall'alto di una piantagione di caffè delle Hawaii

MILANO – E’ già conto alla rovescia per il Kona Coffee Cultural Festival, il tradizionale appuntamento che festeggia il pregiato caffè delle Hawaii giunto quest’anno alla sua 42a edizione. Nell’arco di 10 giorni, dal 2 all’11 novembre, il festival proporrà un fitto programma di eventi culturali, competizioni, mostre, visite guidate, per festeggiare 2 secoli di cultura del caffè sulla Big Island.

Kona Coffee Cultural Festival: tra gli highlight, le gare di raccolta e di cupping

E i campionati per baristi, i concorsi culinari e quello per il miglior caffè. Previsti anche concerti, parate, l’elezione di Miss Kona, competizioni sportive. Il caffè venne portato alle Hawaii dal missionario Samuel Ruggles nel 1828.

La coltura trovò condizioni ideali nell’area di Kona, grazie al fertile suolo vulcanico, all’ottimo clima e all’eccellente manodopera locale. L’origine ottenne un primo riconoscimento alla fiera mondiale di Vienna del 1873. Da allora, il caffè si è affermato in tutto il mondo per la sua indiscussa qualità. In questa regione si contano oggi oltre 600 produttori.

Dunkin’ Donuts, il sondaggio: caffè essenziale per la produttività a lavoro

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galateo caffè Come funzionano gli abbonamenti del caffè
Come funzionano gli abbonamenti del caffè

MILANO –Il caffè continua a essere essenziale negli Usa per la produttività sul posto di lavoro. Lo dimostra un sondaggio realizzato da NPD e Group CareerBuilder per conto della catena Dunkin’ Donuts, in occasione della giornata nazionale del caffè, celebrata con varie iniziative sabato scorso in tutti gli States. Secondo il sondaggio condotto su un campione della popolazione adulta di oltre 4.000 persone, ben il 43% degli intervistati dichiara di rendere di meno sul lavoro senza la carica di una tazzina di caffè.

I risultati variano notevolmente da professione a professione. Le categorie che presentano la maggiore percentuale di “caffè-dipendenti” sono quelle degli addetti del servizi e dei ricercatori. Seguono a ruota i venditori, gli infermieri, i giornalisti, i dirigenti, gli insegnanti, gli ingegneri. Dalla ricerca è emerso inoltre che il 63% dei lavoratori che bevono caffè hanno un consumo di 2 o più tazze nell’arco della giornata lavorativa. La maggioranza degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 24 anni (62%) si dichiara meno produttiva se non può bere caffè; la percentuale rimane elevata (58%), anche nella fascia 25-34. Più della metà del campione beve almeno una tazza di caffè al giorno. Geograficamente, la percentuale è maggiore nel nord-est (64%) rispetto al sud (54%), al centro e all’ovest (51).

Dunkin’ Donuts: nel complesso, come già detto, il 43% dei consumatori abituali dichiara di essere meno produttivo se non può bere caffè

La percentuale risulta essere maggiore tra le donne (47%) rispetto agli uomini (40%). “Nella giornata nazionale del caffè celebriamo il ruolo importante e unico che il caffè riveste nella nostra vita quotidiana – ha dichiarato John Costello, chief global marketing and innovation officer at Dunkin’ Brands – come dimostra questo sondaggio, il caffè continua a diventare sempre più fondamentale sul posto di lavoro aiutando gli addetti di tutte le professioni a rimanere produttivi nell’arco della giornata”. “Il caffè è essenziale non soltanto per la carica di energia e produttività che riesce a fornire, ma anche perché favorisce la socializzazione tra i colleghi” ha aggiunto Cynthia McIntyre, vice presidente marketing & comunicazioni di CareerBuilder.

Starbucks aprirà a fine ottobre il primo locale indiano a Mumbai

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starbucks
Il logo di Starbucks

MILANO – Partirà da Mumbai – massima città dell’India, con i quasi 21 milioni di abitanti della sua conurbazione – l’avventura di Starbucks nel secondo paese più popoloso del mondo. La prima apertura è prevista a fine ottobre, ha dichiarato venerdì il responsabile per l’area Asia-Pacifico John Culver, senza specificare la data precisa prevista per l’inaugurazione.

Mumbai: ecco il primo locale targato Starbucks

Che sorgerà all’interno dell’Horniman Circle, un prestigioso complesso in stile coloniale situato in una zona residenziale e commerciale nell’area sud della metropoli. L’investimento iniziale in terra indiana sarà di un’ottantina di milioni di dollari. Il gigante di Seattle avrà come partner locale il gruppo Tata – colosso finanziario i cui interessi spaziano dalle acciaierie ai prodotti di piantagione, dall’energia alle tlc. Tata Coffee assicurerà l’intera filiera di fornitura del caffè destinato a essere servito nei locali Starbucks, dalla produzione della materia prima alla torrefazione. Starbucks aveva annunciato inizialmente l’intenzione di realizzare almeno una cinquantina di aperture nell’arco del 2012, ma tale obiettivo appare ormai di difficile realizzazione e non se ne fa infatti menzione nel comunicato diffuso la settimana scorsa.

Ed è opinione degli analisti, che la catena americana non forzerà i tempi e concepirà il flagship store di Mumbai come una sorta di laboratorio in cui testare le reazioni dei consumatori indiani. La conferma nelle parole del ceo della JV Tata-Starbucks Avani Saglani Davda.

Le espansioni richiedono tempo – ha dichiarato Davda

– aggiungendo comunque che le opportunità offerte dal mercato indiano sono “entusiasmanti”. Anche secondo Culver, l’India presenta per Starbucks un potenziale eccezionale a lungo termine, viste le dimensioni dell’economia, l’affermarsi della cultura del caffè e il crescere del tenore di vita. Positiva intanto la reazione dei mercati, che hanno premiato l’annuncio di venerdì facendo lievitare dell’8,30% le azioni di Tata Global Beverages quotate al Bombay Stock Exchange. Scommette sull’India anche il presidente e ceo di illycaffè Andrea Illy, presidente del comitato di promozione e sviluppo del mercato dell’Ico. Secondo Illy, il mercato indiano è destinato ad avere forte impulso nei prossimi anni, grazie alle campagne promozionali e al miglioramento del tenore di vita.

I maggiori redditi e la globalizzazione dei gusti contribuiranno alla crescita della domanda di caffè in tutti mercati non tradizionali, come l’India e la stessa Cina, dove i consumi sono di poco inferiori a quelli del Portogallo, un paese la cui popolazione è meno di un centesimo di quella cinese. Parlando nel corso di una conferenza stampa a margine delle riunioni londinesi dell’Ico, Illy ha pronosticato per il prossimo decennio una crescita media dei consumi su scala globale del 2-3%, in linea con quella del decennio trascorso. “I consumi cresceranno molto probabilmente in modo proporzionale alla progressione del reddito disponibile” ha dichiarato Illy aggiungendo che la Cina è destinata a diventare, nell’arco di una generazione, uno dei 5 mercati più importanti al mondo. “La globalizzazione porta a una fertilizzazione incrociata – ha aggiunto – gli asiatici consumano più prodotti dell’occidente e gli occidentali più prodotti dell’oriente”.

Host: una vetrina per metter in mostra i trend di caffè, cacao e tè

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host nord terremoto
Una tradizione tutta italiana della torrefazione

MILANO – Caffè, cacao e tè riuniranno tutti gli addetti ai lavori e provenienti da tutto il mondo in uno spazio dedicato a Host 2013, la manifestazione leader dell’horeca in Italia e tra le prime al mondo, al quartiere fieramilano a Rho da venerdì 18 a martedì 22 ottobre 2013. L’abbraccio tra la storica presenza del caffè e le new entry tè e cacao è la novità assoluta per quest’area di Host, che risponde così alle più aggiornate richieste dei mercati internazionali nei suoi diversi canali – dalle Tea House ai bar, dalle pasticcerie e i ristoranti fino a hotel, resort e spa – valorizzando le prossimità di filiera.

Host racchiude il meglio dei settori

Nell’area saranno presenti le aziende che producono caffè, tè e cacao, macchine per la lavorazione, attrezzature e forniture per la somministrazione, aromi e sciroppi. Un’ulteriore, importante tessera che va ad arricchire il mosaico del concept Host: visione complessiva del settore con la capacità di capitalizzare i singoli segmenti e i loro punti di contatto. Il cacao, gusto e salute Sono i nuovi stili di vita e i trend salutistici a sostenere i consumi di questi tre prodotti. Il cacao in particolare, in passato penalizzato da alcune tendenze “dietiste”, sta vivendo un revival per le sue proprietà: ricco di sali minerali e vitamine, contiene teobromina, che aumenta la concentrazione, e stimola in modo naturale la produzione di serotonina.

Nel cioccolato amaro, inoltre, il flavonoide epicatechina esplica un forte potere antiossidante. Grazie a queste caratteristiche, nell’annata 2011 si prevede che saranno prodotte nel mondo 9,6 milioni di tonnellate di cacao. I soli primi dieci produttori mondiali di cioccolato hanno totalizzato nel 2011 vendite nette per oltre 75 milioni di dollari (dati ICCO – International Cocoa Organization). Vantaggi nutrizionali che si possono ottenere senza rinunciare al gusto. Un gusto sempre più raffinato che ha visto nascere per il cacao, come per i vini, i grandi cru: dall’Équateur, che riunisce le varietà prodotte nella fascia equatoriale, ai cru nazionali come Madagascar o Venezuela, o addirittura da un’unica piantagione, come il Villa Grazienda dell’isola di São Tomé. Oggi vengono sposati con successo ad altri prodotti a denominazione d’origine, come le mandorle di Avola, le nocciole del Piemonte, o anche le fragole di Candonga. Senza dimenticare l’abbinamento con vini nobili, come il Barolo Chinato.

Il tè, corroborante e antiossidante Non è da meno nel binomio salute-business il tè, insieme al caffè la bevanda calda più bevuta al mondo

Contrasta i radicali liberi, gli ossidanti e il colesterolo grazie ai flavonoidi. Anche il tè è oggi soprattutto tendenza di lifestyle. In particolare in Italia. Secondo una ricerca di Euromonitor International, gli italiani sono consumatori di tè “evoluti”: ricercano le varietà più particolari e sono molto attenti alle proprietà naturali. La penetrazione ha superato il 60% della popolazione totale e, grazie alla pluralità dei player presenti, nessuno dei quali in posizione dominante, la patria del caffè espresso rappresenta oggi una concreta opportunità di business per gli Operatori internazionali del tè. È il momento di varietà ricercate, come il China Gunpowder, che piace per le sue foglie verdi arrotolate a mano, ricche di oli aromatici. Il Formosa Oolong è richiesto per il lieve retrogusto di noci, più forte dei tè verdi, ma più delicato dei neri. Il Lapsang Souchong è il preferito di chi ama i sapori forti, con le sue sfumature di pino e l’affumicatura con legno di melo. E poi le miscele: l’Earl Grey con il bergamotto, il Moroccan Mint con la menta o il Jasmine con il gelsomino. Il caffè, il grande classico Secondo una ricerca di Global Industry Analysts, il mercato mondiale delle bevande calde (caffè e tè) raggiungerà entro il 2015 un volume pari a 10,57 milioni di tonnellate e un valore di 69,77 miliardi di dollari. E il caffè ne rimane grande protagonista.

International Coffee Organization, nel 2011 sono stati prodotti in tutto il mondo 130 milioni 970 mila sacchi di caffè verde (pari a 7 milioni e 858 mila tonnellate)

Per un valore complessivo del mercato mondiale stimabile in 36,4 miliardi di dollari. Anche per il caffè è il momento del lifestyle: l’espresso, che in Italia è una “commodity” consumata in ben 7 miliardi di tazzine l’anno (dati Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi) si sta imponendo come “specialità” in tutto il mondo: ormai affermato in USA e Nordeuropa, è il turno delle economie emergenti. In omaggio alla scelta, vero leit-motiv del consumatore di oggi, la ricca tradizione italiana del caffè sta esportando anche altre specialità, dal già noto cappuccino alle diverse varietà di macchiati (marocchino, macchiato, moccaccino…) fino all’Americano, inteso come caffè espresso allungato con acqua calda.

Host è il luogo d’incontro e confronto più adatto per intercettare queste connessioni internazionali

Si tiene a Milano, capitale economica d’ltalia e sede dell’Expo 2015, dedicata al tema dell’alimentazione, e tra i principali crocevia dell’economia europea: essere presenti a Host significa aprirsi con una sola chiave le porte di numerosi mercati ad alto reddito. Host favorisce un clima di costante interscambio internazionale, facendo innovazione, anticipando i trend, analizzando i mercati e favorendo l’incontro e il confronto con competitor e clienti. All’edizione 2011 il 34% dei 125 mila Visitatori, tutti professionali, proveniva da 153 paesi diversi, mentre tra le 1.600 aziende presenti (+17%, con 190 new entry) la quota internazionale è cresciuta del +21%. Il grado di soddisfazione degli Espositori ha raggiunto il 96% e l’88% ha dichiarato che sicuramente esporrà di nuovo a Host.

Scarpellini Foodrinks porterà al debutto per il mercato Chocupmedium

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scarpellini foodrinks

TRIESTE – Al Triestespresso EXPO 2012 verrà proposta in assaggio la misura Chocupmedium, da 60 ml, che contiene sia il caffè espresso, sia una delle infinite preparazioni possibili:calde, semifredde o gelate. La sfida di Sergio Scarpellini, il titolare della Foodrinks di Forlì è quella di conquistare i consumatori proponendo Chocup agli addetti ai lavori, poiché possano proporlo ai loro clienti come ingrediente per una ghiotta colazione o piccolo break.

Scarpellini si mostra in fiera

Il gusto di Chocup è perfetto, il cioccolato fondente al 60% di cacao, è particolarmente pregiato. La merenda si presenta facile, rapida economica ed ecologica. In più è pronto per la Moda del finger food. La composizione del bicchierino per caffè da mangiare evita accuratamente i grassi idrogenati, particolarmente nocivi alla salute, per privilegiare gli oli raffinati, più rispettosi del consumatore.

Info: Scarpellini Foodrink Di Scarpellini Cesare Via Talete, 4 47122 – Forli’ – FC – Italy Telefono +39 0543 090113 ; E-mail: info@foodrinks.it

Yunnan: il settore del caffè in crescita, superfici coltivate su 67mila ettari

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MILANO – Cresce il settore del caffè nella provincia dello Yunnan. Secondo una recente indagine condotta dalla locale associazione del caffè, le superfici coltivate si estendono ormai su 67 mila ettari e hanno raggiunto in anticipo di 3 anni gli obbiettivi di espansione fissati dal governo.

Yunnan entra nel business del caffè

Il vice presidente dell’associazione Hu Lu ha auspicato uno sviluppo del comparto che si isdpiri, a livello di marketing, al modello del Blue Mountain giamaicano. I produttori locali si trovano a fronteggiare la concorrenza crescente di alcuni grandi gruppi stranieri che si stanno espandendo nella provincia, a cominciare da Nestlé, con il noto Yunnan coffee project, oggetto di importanti riconoscimenti internazionali, e Starbucks, che ha sottoscritto quest’anno un accordo di joint-venture con il partner locale Ai Ni Group. Dallo Yunnan proviene il 98% del caffè prodotto in Cina

Karnataka (Kpa): 10 miliardi di rupie (190 milioni di euro) nel caffè

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Caffè raccolto in una piantagione indiana

MILANO – Alle prese con una crescente scarsità di manodopera, il settore indiano del caffè dovrà investire non meno di 10 miliardi di rupie (190 milioni di euro) nell’arco dei prossimi 5 anni in tecnologie ecologiche e meccanizzazione. Lo afferma l’associazione dei piantatori del Karnataka (Kpa), stato dal quale proviene il 70% circa della produzione del subcontinente. Parlando in una conferenza stampa a margine della 54a conferenza annuale dell’associazione, il presidente Marvin Rodrigues ha spiegato che il Kpa ha chiesto al Coffee Board e al governo di finanziare almeno un terzo degli investimenti necessari nell’ambito degli interventi previsti dal 12° piano quinquennale per il settore del caffè.

Karnataka: 190 milioni di euro nel business caffè

“La meccanizzazione in certe piantagioni è imperativa considerando la scarsità di manodopera che si sta evidenziando nell’agricoltura da piantagione” ha dichiarato Rodrigues.

Tra le ulteriori priorità da affrontare nell’arco del prossimo quinquennio rientrano il declino della produzione e della produttività

Così come l’aumento dei costi dei fertilizzanti e degli input, e i controlli anti-inquinamento sempre più stringenti e costosi. Il Dpa ha richiesto inoltre al governo di potenziare i sussidi ed estendere l’applicabilità degli schemi mutualistici alla generalità del settore.

Latte art: con pulyMilk la pulizia della lancia vapore è garantita

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latte art pulymilk
pulizia lancia pulyMilk

MILANO – Mai come oggi il cappuccino è stato protagonista del mondo del caffè, complice soprattutto il dilagare della latte art. I decori sulla crema di latte piacciono al cliente, la loro realizzazione diverte e stupisce e i corsi sono sempre più numerosi e affollati. Ed è un piacere vedere alunni giovani e meno al lavoro alla macchina espresso, dove una buona crema di latte prende il via dai giusti “preliminari”: un deciso “sfiato” della lancia, la sua pulizia con una spugna o un panno, quindi l’emulsione che si conclude di nuovo con la fuoriuscita in un panno del vapore e una pulita della superficie.

Latte art: una tendenza ormai consolidata

Dopo di che si impugna la lattiera e largo a manualità e fantasia. Questa sequenza dovrebbe imprimersi bene tra i movimenti automatici da compiere in aula come al banco bar. Purtroppo, strada facendo vengono per lo più tagliate testa e coda (la pulizia), lasciando solo un cuore sulla cui salubrità ci sarebbe molto da dire! Perché questo avviene? La risposta è scontata quanto inconsistente: per non perdere tempo.

E allora, “per non perdere tempo”, non puliamo anche le tazzine, i bicchieri, i piatti! E se davvero è questione di tempo, perché mai, entrando in locali vuoti o quasi a metà mattina o nel pomeriggio, la situazione si presenta per lo più identica? Di recente ho letto alcune recensioni di servizi di prima colazione pubblicati sul portale The Breakfast Review (www.breakfast-reviews.net): finalmente c’è chi “fa le pulci” ai locali, li striglia se necessario, ma tra i tanti particolari osservati, non ho colto – almeno non mi sono capitate – note sulla pulizia della macchina e ancor meno della lancia vapore.

Eppure in questo sito il cappuccino è tra i protagonisti

L’ultima novità Asachimici, è il monodose da 25 ml di pulyMilk: versato in 500 ml di acqua fredda, permette di pulire al meglio la lancia vapore e il cappuccinatore automatico. È un nuovo formato pensato per offrire la massima praticità d’uso, senza sprechi o dubbi sui dosaggi; il suo utilizzo inoltre permette un risparmio di ben il 30% di materiale plastico rispetto a un flacone di uguale contenuto. Sporco aderente Tra il latte e la sua crema c’è lo strumento al quale la professionalità del barista affida la trasformazione del prodotto: la lancia vapore.

La sua funzione ha un duplice effetto: introdurre aria nel latte tramite il vapore per farlo montare e riscaldarlo. Per ottenere il migliore risultato il vapore deve essere “secco” ovvero con una minima percentuale di acqua al suo interno: grazie a ciò (e alla giusta “mano” dell’operatore) si ottiene una crema di latte densa e omogenea: un piacere per l’occhio e il gusto.

Latte art: il piacere alla vista deve permanere anche spostandosi alla macchina e alla lancia vapore

Che si deve presentare sempre ben pulita esternamente, ma anche internamente: la particolare composizione del latte – soprattutto l’azione dei grassi emulsionati e delle proteine – lo rende molto aderente alle superfici, sia idrofile sia idrofobe: un processo reso ancora più rapido e persistente dall’azione del caldo (l’acqua in caldaia è in genere intorno ai 120°C) e dell’elevato contenuto di calcio, che tende a precipitare formando la cosiddetta “pietra lattea”, un deposito progressivo di sporcizia e calcio che si accumula sia all’esterno sia all’interno della lancia con grande rapidità, inglobando grasso e proteine. Il risultato per lo più si evidenzia con incrostazioni – spesso notevoli – che trasmettono un indubbio senso di trascuratezza e di scarsa attenzione all’igiene.

Se è vero che gli oltre 4000 batteri per centimetro cubo che il latte crudo contiene vengono abbattuti drasticamente dai trattamenti di pastorizzazione e ancor più di sterilizzazione, è anche vero che la sua composizione chimica e l’elevata percentuale di acqua lo rendono comunque un terreno fertile per i batteri, che nelle fasi di inattività, quando la lancia si avvicina alla temperatura ambiente, hanno modo di proliferare.

La formazione dello strato di calcio interno alla lancia, inoltre, rende difficoltosa la fuoriuscita del vapore, ne smorza la pressione, e può arrivare all’occlusione dei fori. Pulire la lancia Una volta chiusa ogni via di uscita, il barista si può ingegnare in molti modi; c’è chi arriva a utilizzare chiodi, spilli, trapani: strumenti che tuttavia non gli permettono di ridare funzionalità e mantenere “in salute” la lancia.

Per evitare tutto ciò, almeno una volta al giorno – per chi realizza davvero tanti cappuccini gli interventi devono essere almeno un paio – è importante intervenire con un pulitore certificato per caffetteria, che assicura la pulizia della macchina e la salubrità dei preparati, perché decompone le proteine e quindi, grazie alla componente alcalina, va a intaccare il film di olii e grassi, permettendo all’acqua di rimuoverli.

In pulyMilk l’alcalinità è tamponata a pH11, al fine di dare i migliori risultati rispettando la salute e la macchina

Il prodotto pulisce anche l’interno: per effetto termosifonico (l’acqua calda si muove andando al posto di quella fredda, come avviene, per l’appunto, nei termosifoni di casa), il liquido pulente contenuto nella vaschetta risale per alcuni centimetri lungo il tubicino (esattamente come fa il latte ad ogni montatura); così, erogazione dopo erogazione, con un susseguirsi di fuoriuscite e risucchi di liquido, le pareti si puliscono. Il prodotto è idoneo anche per i cappuccinatori automatici e per pulire a fondo il bricco del latte. Ecco il video per vedere il passo passo sulla pulizia della lancia.

Degli Esposti, ad Kisstech: “Torniamo a Triestespresso perché a noi congeniale”

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degli esposti triestespresso

MILANO – Scrive Gabriele Degli Esposti ad Kisstech: “Abbiamo preso parte al Triestespresso dal 2004, anno di fondazione della nostra ditta. Abbiamo continuato le nostre partecipazioni coinvolgendo anche la nostra società d’allestimenti, la Settebello che, con l’occasione, ha allestito anche per altri espositori. Torniamo al Triestespresso 2012 perché è una fiera che è a noi, congegnale. In genere, durante questa fiera, proponiamo le novità di nostra ideazione.

Degli Esposti: Ad Ottobre 2012 abbiamo una serie di innovazioni nel mondo capsule ed automazione nel confezionamento

Presenteremo una linea completa di capsule e prodotti. Per le capsule siamo operativi con: N. 3 modelli di capsule compatibili per macchine erogatrici NC (la piccola capsula più diffusa al mondo).

Ognuno dei modelli ha specifiche applicazioni, dalla detergenza alla vasta gamma di The messi a punto specificatamente per tale capsula. I modelli sono sia auto protetti (termoformato) sia per bustina (stampati ad iniezione). N. 3 modelli di capsule compatibili per macchine erogatrici LB N. 1 modello per AMM N. 1 modello compatibile K-fee N. 1 modello compatibile C Le capsule suddette possono essere da noi prodotte col caffè del cliente piuttosto che con nostro caffè.

Nell’ambito dei nuovi prodotti abbiamo alcune importanti innovazioni:

• Capsule con concentrati di frutta (per erogare succo di frutta freddo) con relative macchine erogatrici • Capsule per la detergenza di tutte le macchina capsule in commercio. • Vasto assortimento di capsule di the. Il the è stato messo a punto da una primaria azienda Scozzese specializzata in the di alta qualità. Molte delle miscele di the sono state preparate per la specifica erogazione dalla capsula con pregevoli risultati organolettici. Nell’ambito della automazione, sarà lanciata la FFE, macchina automatica per confezionamento capsule in bassa velocità. La FFE è predisposta con cambio formato e lavora sia capsule termo formate, sia capsule stampate ad iniezione.

Il costo è assolutamente imbattibile e la macchina è proposta in versione gourmet per i mercati Europei ed in versione MX per i mercati a basso costo della mano d’opera. Il listino oscilla da € 10.000 ad € 22.000 secondo il tipo di configurazione per una velocità tra le 15 e le 20 capsule per minuto. Insomma c’è qualche motivo per farci visita. Vi aspettiamo e nel frattempo vi salutiamo cordialmente. Gabriele Degli Esposti Kisstech Ltd Halle 7 stand F20 www.kisstechsrl.net www.lasavrosa.com www.settebellostand.com