martedì 23 Dicembre 2025
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Nce rallenta l’attività delle aste, a causa la minore disponibilità di caffè

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Jab Holdings si lancia per conquistare il settore del caffè

KENYA – MILANO – Il Nairobi Coffee Exchange (Nce) ha deciso la scorsa settimana di dimezzare la frequenza delle aste riducendola a una ogni due settimane, a fronte delle scarse quantità disponibili. I volumi offerti settimanalmente sono infatti scesi a una media di 10-20mila sacchi, contro un livello ottimale di almeno 30mila. Nell’ultima asta il volume contrattato è stato di appena 10.851 sacchi.

Nce cambia di passo

Secondo il ceo del Nce Charles Mbaluka la situazione è destinata rimanere tale sino alla fine dell’anno. La disponibilità di caffè in Kenya è generalmente minore all’inizio dell’annata caffearia e aumenta mano a mano che la stagione di raccolta entra nel vivo. Secondo le prime stime del Coffee Board of Kenya, il valore complessivo dell’export di caffè del Kenya nel 2011/12 sarebbe stato superiore del 5-10% ai 26 miliardi di scellini (circa 305 milioni di dollari) realizzati nel 2010/11.

Intanto in HONDURAS Ihcafé prevede la produzione 2012/13 a quasi 6 milioni di sacchi

MILANO – L’export dell’Honduras ha raggiunto nel 2011/12 i 5,673 milioni di sacchi, in crescita del 3,5% rispetto ai 5,478 milioni dell’annata precedente. Maggiori anche le entrate in valuta, che hanno raggiunto il miliardo e mezzo di dollari contro 1,44 miliardi nel 2010/11. In un’intervista concessa la scorsa settimana, il general manager dell’istituto onduregno del caffè (Ihcafè) prevede un ulteriore incremento della produzione nell’annata appena iniziata, che dovrebbe portare il raccolto 2012/13 a 5,98 milioni di sacchi.

Brasile: i prezzi scendono, rallenta il commercio del nuovo raccolto

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BRASILE – I prezzi in calo a seguito del buon andamento della fioritura stanno imprimendo un rallentamento al ritmo di commercializzazione del nuovo raccolto. Lo afferma il Consiglio brasiliano del caffè in un report diffuso. I produttori tengono il caffè nei magazzini, in attesa di una ripresa dei prezzi – si legge in una comunicazione del massimo organo di coordinamento del settore caffeario brasiliano, che esprime inoltre la sua preoccupazione per il basso livello delle scorte governative e auspica un asta per l’acquisto di 6 milioni di sacchi ai fini del reintegro delle stesse.

Brasile: si registra intanto il ridursi del differenziale negativo sulle origini

Dopo che il mercato newyorchese ha perso il 4,4% la settimana trascorsa. La coffee belt ha beneficiato di buone precipitazioni nell’arco del week-end ed è previsto l’arrivo di un nuovo fronte freddo a metà settimana. Il gigante cooperativo Cooparaiso definisce buono l’andamento della fioritura.

“Dopo le piogge dello scorso inverno è subentrato un periodo di siccità seguito dalle precipitazioni di fine settembre, che hanno consentito una fioritura uniforme delle colture.  Le riserve idriche del suolo appaiono sufficienti ad assicurare un’adeguata maturazione dei frutti” ha dichiarato Paulo Elias, uno dei massimi responsabili della cooperativa di São Sebastião do Paraiso (Minas Gerais), che conta quasi 6mila associati, per una produzione media di 3,7 milioni di sacchi.

Secondo Elias, il 30% delle aree sono state interessate lo scorso anno da interventi di potatura drastica e dovrebbero presentare una produttività elevata nell’annata 2013/14. Un ulteriore 40% ha avuto una produttività da media a buona nel 2012 e dovrebbe raggiungere livelli di produttività media nel 2013. Un fattore limitante la produttività del prossimo raccolto potrebbe essere costituito dall’intensa caduta delle foglie provocata durante l’inverno dalle forti escursioni termiche notturne. Peserà inoltre la maggiore incidenza di alcune tipologie di avversità.

L’export brasiliano di caffè verde è stato il mese scorso di 1,94 milioni di sacchi (dati Cecafé), in calo del 25% circa rispetto allo stesso mese del 2011. Anche il Vietnam entra in un’annata di minor raccolto

Da un sondaggio compiuto da Bloomberg presso 8 trader internazionali, è emersa una previsione media di 1,45 milioni di tonnellate (24,2 milioni di sacchi), in calo del 9,4% rispetto ai 26 milioni costituenti la stima Volcafe per il 2011/12. Più pessimistiche le previsioni del vice presidente dell’associazione del caffè e del cacao di Vietnam (Vicofa) Do Ha Nam, che oltre un mese fa ha pronosticato un possibile calo produttivo del 15-20% sull’anno precedente.

A determinare la flessione, oltre allo stress vegetativo delle piante dopo un annata record, le minori piogge durante alcuni dei periodi chiave. In particolare, il basso livello delle precipitazioni a partire da fine giugno e per tutto luglio e agosto. I valori sono stati nettamente inferiori a quelli delle annate passate, secondo il dipartimento di meteorologia della provincia di Dak Lak, massima area di produzione del paese.

La prolungata siccità ha condizionato la maturazione dei frutti rendendo inoltre le piante più vulnerabili agli attacchi dei parassiti e delle malattie. Ulteriori fattori che potrebbero influire sulle rese e sulla qualità sono l’età degli arbusti e il meteo negativo durante il periodo della raccolta. Le operazioni di raccolta sono già iniziate in alcune aree e dovrebbero entrare nel vivo di qui alla fine del mese. Il Vietnam ha esportato a settembre 75mila tonnellate di caffè, stando alle cifre preliminari dell’ufficio generale di statistica (Gso) di Hanoi. Tale dato, sempre secondo il Gso, porterebbe il totale delle esportazioni nell’arco dell’annata caffearia 2011/12 al livello record di 1,6 milioni di tonnellate.

Covim ritorna sui media con una nuova campagna pubblicitaria

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MILANO – Un grande ritorno sulla stampa nazionale con una campagna pubblicitaria di forte impatto: questi i progetti di comunicazione di Covim, storica torrefazione genovese, per l’autunno 2012. A partire dalla fine di ottobre riprende la campagna “Anche in ufficio, i migliori caffè del mondo”, destinata al mondo dei professionisti e degli uffici. Ancora una volta protagonista nel visual le capsule della nuova confezione monodose e la nuova macchina brandizzata Covim.

Covim torna in auge sulla stampa

La campagna, ideata dall’agenzia Alias Comunicazione, ha la durata di un mese e coinvolgerà i principali quotidiani nazionali (Il Sole 24 Ore, La Repubblica, Corriere della Sera, Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino, La Stampa) oltre alla stampa regionale e locale (Il Secolo XIX, Il Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta del Sud, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Unione Sarda, La Nuova Sardegna) e alla radio (con due emittenze prestigiose come Radio 24 e Radio Montecarlo).

In occasione della campagna, viene promossa una vantaggiosa offerta commerciale, che prevede l’acquisto dei kit accessori con lo sconto del 50%. Per informazioni: www.covimcaffe.it

Cometti, l’architetto dietro al design del museo del Gruppo Cimbali Mumac

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MILANO – Nella primavera 2011, il management del Gruppo propone a Valerio Cometti di affrontare il progetto per la realizzazione del MUMAC, museo della macchina per caffè: il rapporto fra il designer ed il Gruppo è intenso. Cometti è da tre anni impegnato nel design delle macchine per il caffè più note al mondo, ovvero le macchine a marchio LaCimbali e Faema. Il progetto richiede diversi mesi di lavoro per giungere alla definizione dell’architettura e dell’allestimento interno, in costante confronto con la Committenza ed il curatore museale, Dott. Andrea Kerbaker.

Cometti dietro il design del Mumac

Il MUMAC si trova nell’area industriale di Binasco e come nucleo prevede l’edificio precedentemente adibito a magazzino dei ricambi: una semplice costruzione prefabbricata in cemento armato con pannelli perimetrali finiti in graniglia, che insiste su una pianta di circa 1.700 mq con un’altezza di 8 metri e che offre spazi di ampie dimensioni, ben illuminati da lucernari ricavati nella copertura piana. Il tema del progetto è stato quello di creare un’architettura di pregio e fortemente caratterizzata, senza tuttavia celare completamente l’edificio esistente, anzi valorizzando la realtà industriale pienamente operativa nella quale è immersa.

Per i visitatori del MUMAC è stato creato un ingresso attraverso il quale si accede ad un’area delimitata da un articolato setto color caffè.

Cometti ha creato uno spazio particolare

La parete di fondo di tale setto è scandita da nove alberi che la dividono in 10 spazi uguali: dieci decenni che simboleggiano il secolo di vita e di successi del gruppo Cimbali che vengono richiamati con sobrietà dai progettisti. Una facciata in doghe di metallo curvilinee di color “rosso Cimbali”, ancorata meccanicamente all’edificio esistente, crea una sorta di grande parete ventilata che accompagna nel percorso il visitatore verso il serramento di ingresso.

Questa delicata composizione di curve e controcurve, che vista dall’alto ricorda i caldi flutti dell’aroma del caffè che si sollevano dalla tazzina, si compone in modo riuscito con la geometria diagonale che sottende il progetto e che si ritrova come principio generatore della divisione degli spazi interni. Balzanelli e Cometti hanno prestato grande attenzione all’illuminazione notturna. Posizionando dei corpi illuminanti fra la parete in cemento esistente e la sinuosa facciata in metallo, si è riusciti ad illuminare la griglia regolare degli interstizi fra le doghe metalliche: un reticolo di luce che avvolge l’edificio, regalandovi energia e solennità.

Il lato opposto dell’edificio, prevede l’ingresso per i visitatori “Corporate”. Tale facciata presenta la medesima giustapposizione di doghe metalliche contro la facciata esistente, ma secondo una geometria differente, ovvero sfoggiando una suggestiva curvatura, estremamente ampia, interrotta al centro da due piani verticali convergenti, che vanno a formare l’area coperta dell’ingresso “Corporate”.

Attraverso questo ingresso si accede ad un’area legata ad un impiego didattico, la cosiddetta “Area della Cultura del Caffè”

Dove il visitatore potrà prendere confidenza con le attuali macchine per caffè LaCimbali e capirne il funzionamento oltre a poter degustare la bevanda. Per l’allestimento interno, ci si è preoccupati di valorizzare il percorso espositivo e narrativo attraverso l’architettura e l’allestimento degli spazi museali. L’area museale propone infatti un percorso ripartito in sei periodi storici, affascinanti scansioni cronologiche di un secolo intenso, durante il quale la macchina per il caffè è cambiata, accompagnando la cultura ed il costume della nostra società.

L’architettura creata dai progettisti è fatta di percorsi chiari, aree museali nette che fluiscono nella successiva attraverso dei restringimenti che elevano la tensione ed enfatizzano l’impatto visivo dell’area seguente. Prospettive curate e volontà di ricreare frammenti di decenni passati in modo garbatamente allegorico, sono due elementi che hanno caratterizzato il lavoro di Cometti e Balzanelli. Elemento forte del progetto, filo conduttore capace di legare tutte le aree espositive, è la presenza di fotografie di grandi dimensioni, lungo tutte le pareti perimetrali. Queste fotografie sono la metafora di un secolo ricco di successi e tragedie, eventi importanti al punto da meritare di diventare parte dell’architettura e che il visitatore può seguire camminando sullo stesso pavimento in resina color seppia, che cambierà colore e finitura solo in corrispondenza dell’ultima area in ordine temporale. Dal periodo Liberty, caratterizzato da un aereo controsoffitto e da affiche memoria di un’epoca lontana, l’architettura espositiva creata dai progettisti diviene severo colonnato fascista, in un gioco di linee ortogonali che vede coinvolti anche gli espositori in marmo scultoreo.

Il ventennio degli anni ’50 e ’60 diventa la ricostruzione di un bar dell’epoca: uno di quei bar nei quali l’Italia si è fermata davanti a due campioni della bicicletta o ballando con un juke-box. In questo periodo così prolifico per il mondo delle macchine per il caffè, l’esposizione diviene un abbraccio, un’imponente struttura interamente a sbalzo supporta le macchine del periodo e le regala al visitatore nel loro splendore, grazie anche all’intuizione di adottare degli specchi per godere di entrambi i lati di queste macchine meravigliose. Volumi in moquette beige reggono i capolavori del design sul finire degli anni ’60 e degli anni ’70: icone immortali, degna cornice di macchine per il caffè che crescono in complessità pronte al grande salto dell’export. Ed è proprio l’internazionalizzazione il tema della quinta sala, dallo scenografico abbraccio dato dalla gigantografia notturna di una Terra incapace di dormire. Minimali volumi in fibra di carbonio reggono le macchine che negli anni ’80 hanno iniziato a viaggiare, portando la cultura del caffè e del made in Italy in tutto il mondo.

Si giunge, quindi, ai giorni nostri

Per l’ultima sala i progettisti hanno voluto un netto cambio di geometrie, colori e finiture. Lo spazio sembra smaterializzarsi, gli espositori rivestiti in resina bianca fuoriescono magicamente dal pavimento anch’esso in resina bianca: in quest’area si trovano le macchine più moderne, quelle del trionfo della tecnologia, quelle rivolte ad una società sempre più veloce ed attenta. Questa sala presenta una pianta ad anello, perché abbraccia un volume rosso a tutta altezza, vero fulcro visivo attorno al quale si snodano gli spazi dell’allestimento, poiché si sviluppa a tutta altezza, finendo con il compenetrare con forza i tegoli del soffitto industriale. All’interno di questo volume è ospitata un’installazione di grande forza espressiva: la nuova Cimbali M100 -firmata da Valerio Cometti e presentata in concomitanza dell’inaugurazione del MUMAC – viene letteralmente “esplosa”, permettendo al visitatore di cogliere i contenuti tecnologici ed il livello di complessità di questo modello, con un chiaro invito a riflettere sul percorso straordinario che la macchina per il caffè ha compiuto in questi cent’anni. La nuova Cimbali M100 “esplosa”

Il progetto MUMAC ha costituito un percorso estremamente stimolante per Cometti e Balzanelli

Che hanno così avuto ulteriore opportunità di rinsaldare il loro sodalizio professionale, basato in primis sull’amicizia. La complessità del progetto, sviscerato e “disegnato” fin nei minimi dettagli, ha richiesto un lavoro impegnativo, al limite dell’ossessione, ricompensato dalla consapevolezza di aver dato forma, grazie al coraggioso investimento del Gruppo Cimbali, ad un Museo che contribuirà a raccontare un fenomeno straordinario, fatto di tecnologia e romanticismo, investimenti ed italianità: la macchina per il caffè. www.v12design.com www.arkispazio.it

La scheda sintetica del gruppo Cimbali

Gruppo Cimbali progetta, produce e distribuisce macchine professionali per caffè, bevande a base di latte, solubili e macinadosatori, ed ha come obiettivo offrire al mercato la più ampia gamma di soluzioni per il bar e la ristorazione professionale, coniugando tecnologia, facilità d’uso, design, elevate prestazioni e massima qualità in tazza, attraverso i brand LaCimbali, Faema, Casadio ed Hemerson.

Il Gruppo ha sede a Binasco (Milano) e conta quattro stabilimenti di produzione, di cui due a Binasco, uno in provincia di Cremona e uno a Ghisalba (Bergamo). L’area totale dedicata alla produzione è di 80.000 mq, dei quali 45.000 coperti. La produzione ha raggiunto le 40.000 macchine per caffè professionali sia tradizionali che superautomatiche a cui vanno aggiunti macinadosatori, macchine per solubili e lava tazzine.

Il fatturato consolidato del 2011 è stato di 132 milioni di euro, con una crescita del 14% rispetto al 2010. Il Gruppo Cimbali esporta l’80% della propria produzione in oltre 100 Paesi, attraverso una rete di 700 distributori e grazie alla presenza diretta con filiali e uffici di rappresentanza in 10 Paesi (UK, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, USA, Hong Kong, Australia, Austria, Russia), oltre all’Italia, che hanno anche il compito di garantire l’assistenza tecnica pre e post-vendita in loco.

Complessivamente, i dipendenti del Gruppo sono oltre 600. Il portafoglio clienti annovera i più grandi nomi mondiali della torrefazione, dell’hotellerie, della ristorazione, catene di coffee shop, linee aeree, stazioni di servizio, convenience stores. Brand del Gruppo Cimbali Il Gruppo Cimbali è forte di un portafoglio di 4 brand, attraverso i quali copre ad ampio spettro le necessità dei professionisti dell’horeca: LaCimbali, Faema, Casadio e, per i prodotti complementari, Hemerson. Mantenendo ciascuno la propria identità, questi marchi ricchi di storia esprimono la mission e i valori aziendali, con l’obiettivo di soddisfare appieno le molteplici esigenze dei clienti professionali declinate sui diversi segmenti del mercato.

LaCimbali e Faema sono i brand leader a livello mondiale nel settore delle macchine professionali per caffè e cappuccino. Con una gamma ampia e profonda di prodotti i due brand storici interpretano e diffondono lo stile di vita italiano modulandone le performance sulle esigenze e sui gusti dei diversi Paesi e rappresentano l’apice del design, dell’affidabilità e della “in cup quality”. Casadio è il brand cui è demandata la produzione e la distribuzione di una gamma completa di macinadosatori professionali e di macchine per bevande solubili, oltre che ad una linea specifica di macchine da caffè in grani destinata ai torrefattori ed ai mercati emergenti. Hemerson produce e distribuisce macchine lavatazzine, integrando l’offerta professionale del Gruppo.

 

Collezione Enrico Maltoni: la storia delle macchine espresso al Mumac

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collezione enrico maltoni coffee please

MILANO – La mostra al Mumac è basata sulle macchine della Collezione Enrico Maltoni, una raccolta unica al mondo che permette di documentare il percorso dell’industria italiana della macchina per caffè, in cui l’Italia, e Milano in particolare, ha ricoperto un ruolo di assoluta eccellenza. Il museo vuole quindi rappresentare l’esemplarità dell’industria delle macchine per caffè in generale e de LaCimbali in particolare, come testimone della forza e del successo dell’imprenditoria italiana nel mondo.

Collezione Enrico Maltoni, un viaggio nella storia

Ponendo l’evoluzione tecnologica come fattore critico di successo, la storia di questa tipologia di industria viene inserita nella più grande vicenda della capacità imprenditoriale milanese legata al mondo della tecnica, della ricerca, del design e della tradizione artigiana lombarda. Viene raccontata l’evoluzione del gusto – con il relativo ampliamento dell’offerta – che, partendo dal caffè, si estende all’intera gamma dell’alimentazione. Un altro aspetto è quello del cambiamento dei locali, nonché delle modalità in cui la bevanda viene servita: dal caffè seduti a quello al banco.

Partendo dall’idea che anche un’esposizione tecnica come questa deve cercare il più possibile di attrarre, oltre agli addetti ai lavori, anche un pubblico allargato, la direzione museale è stata affidata al Prof. Andrea Kerbaker, mentre i lavori sono dell’Arch. Paolo Balzanelli e dell’Ing. Valerio Cometti. Grazie al loro contributo, si è sviluppato un progetto che, al di là degli aspetti tecnologico-industriali, saprà suscitare le molte emozioni legate al secolo di storia trascorso.

Il percorso riproduce, quindi, i tipici ambienti del secolo scorso

Dai primi décor liberty fino all’asciutta levigatezza dei non luoghi tipici della contemporaneità. Il tutto è arricchito da contributi visivi (video e fotografie dei diversi periodi, manifesti, documenti autografi, riproduzione di copertine di libri, giornali e riviste), contributi audio (colonna sonora che varia nel tempo da Mamma mia dammi 100 lire fino a Boulevard of Broken Dreams dei Green Day, e documenti sonori di immediata identificabilità) e oggetti (elementi dell’arredo del bar come tazzine, posacenere e sedie, ma anche importanti icone di design).

I cento anni di industria vengono raccontati anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, contributi video e touch screen interattivi che spiegano le storie documentate dalle macchine a diversi livelli di profondità: da titoli generici per il visitatore frettoloso a contributi approfonditi per lo studente interessato alla parte più scientifico-tecnologica. Il MUMAC conserva anche una ricca biblioteca sulla storia del caffè, con testi che coprono quattro secoli di pubblicazioni e un importante archivio sull’industria.

Mumac, il museo delle macchine delGruppo Cimbali apre le porte

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MILANO – A Binasco, a pochi chilometri da Piazza del Duomo, il gruppo Cimbali inaugura il MUMAC, il museo della macchina per caffè. La collezione più ricca e completa a livello mondiale di macchine per caffè professionali. Commissionato dal gruppo Cimbali per celebrare i suoi primi 100 anni di attività, il museo è ben distribuito su 1700 metri quadrati all’interno del sito produttivo del primo costruttore di macchine professionale di espresso. Un’operazione recupero industriale di grande pregio.

Mumac porte aperte sulla storia dell’espresso

Lo scopo primario dell’azienda, leader nel settore, è quello di creare un’esposizione permanente, aperta al pubblico, capace di offrire tutte le informazioni e gli approfondimenti sulla storia, la cultura e il design della macchina per caffè espresso. Questa raccolta della macchina per caffè rappresenta e tutela il patrimonio italiano in questo settore negli ultimi cento anni. La tecnologia e il design italiano sono infatti raccontati attraverso un percorso multimediale, ricco di stimoli audio-visivi, supportati da un compendio di documenti di grande rilievo storico.

Un racconto che parte dai primi anni del novecento, con un ambiente tipico dei bar Liberty e del ventennio, attraversa gli anni del boom economico italiano e la nascita di un nuovo modo di vivere rappresentato dalla vita nei bar, sino al fiorire del design e alla sua esplosione con grandi designer degli anni sessanta e settanta. Meritano di essere ricordati i Fratelli Castiglioni, Sottsass, Giugiaro.

La storia continua con la metamorfosi internazionale vissuta negli anni ottanta e novanta

Sino ad arrivare nel nuovo millennio con i pezzi più innovativi ad alta tecnologia. MUMAC è un’esperienza che permette al visitatore di rivivere, grazie alla ricca e completa collezione di circa 200 pezzi dei marchi più prestigiosi dell’industria italiana, la nascita e lo sviluppo del Made in Italy. Molti pezzi esposti sono rari, alcuni sono prototipi unici al mondo, altri sono modelli di grande successo industriale.

“Il museo celebra i cento anni di attività del Gruppo Cimbali – afferma Maurizio Cimbali, Presidente del Gruppo – una storia tutta italiana, che in quattro generazioni ha saputo ritagliarsi un ruolo di leadership a livello mondiale. Un traguardo aziendale importante ma soprattutto una leadership di conoscenze e di persone che s’impegnano con passione a promuovere uno dei riti più radicati dell’Italian Style, quello del caffè e del cappuccino. Il MUMAC racchiude ed espone una sintesi di contenuti tecnologici e stilistici eccezionali e pone un’attenzione continua nel contribuire allo sviluppo della cultura del caffè espresso e del cappuccino nel mondo.

MUMAC, composto da oltre 200 macchine espresso da bar, raccoglie la Collezione Maltoni e Cimbali. Quella di Enrico Maltoni, la più completa e meglio conservata disponibile a livello internazionale, è composta da splendide macchine per caffè salvaguardate dall’usura del tempo. Accanto alle macchine il museo è arricchito da un archivio storico di oltre 15.000 documenti selezionati e catalogati che saranno fruibili a un pubblico di ricercatori, un’aula dedicata alla formazione, un laboratorio per i test sensoriali e diversi spazi organizzati per ospitare eventi e progetti speciali. La storia di un marchio può aiutare a capire i percorsi storici e l’evoluzione delle aziende.

MUMAC raccoglie i marchi di case costruttrici ancora presenti sul mercato dopo molti anni come

La Pavoni, La Victoria Arduino, Bezzera, La San Marco, LaCimbali, Rancilio, La Marzocco, La Carimali, Gaggia, Faema, Nuova Simonelli, La Spaziale. MUMAC: area laboratorio e training Il Museo della macchina per caffè è anche area formazione e training per soddisfare le diverse esigenze di un mercato sempre in espansione, un luogo esclusivo per effettuare valutazioni sensoriali sulla qualità del caffè con degustazioni e prove. Il training center è stato ideato per costituire un centro di eccellenza. Formatori interni e consulenti esterni si alterneranno per offrire una formazione adeguata alle esigenze della caffetteria moderna e soddisfare anche le curiosità del pubblico non di settore. L’area assaggi è invece formata da una zona per la conduzione di attività teoriche, da una zona per la preparazione dei campioni e una sala di assaggio vera e propria (con possibilità di “assaggio alla brasiliana”, “assaggio con cabine” e “assaggio tradizionale Inei”).

Maurizio Cimbali: “Abbiamo battuto la crisi con coraggio e investimenti costanti”

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Maurizio Cimbali
Il Cavaliere del lavoro Maurizio Cimbali, presidente di Gruppo Cimbali

MILANO – Come sta il settore delle macchine professionali per l’espresso? Maurizio Cimbali: “Come tutta l’economia occidentale sta soffrendo la crisi, e il mercato europeo è quello che soffre di più. Come già ha fatto il gruppo Cimbali ci si deve aprire agli altri mercati lavorando sempre nel rispetto del cliente puntando sulla ricerca, l’innovazione e l’alta qualità dei prodotti curando i dettagli”.

Nel frattempo Grimac e Brasilia sono fallite, la Cma è in vendita, molti altri costruttori hanno i conti in rosso. “Sono problemi circoscritti e derivano oltre dalla crisi anche dalla gestione di ciascuna delle aziende che ha citato. Soprattutto nei momenti difficili non si deve perdere la rotta, servono coraggio e investimenti costanti nella ricerca. Solo così si possono affrontare le sfide del mercato globale e vincerle”.

Maurizio Cimbali racconta la storia del Gruppo

La Cma, dopo aver stretto un accordo di collaborazione con la WMF sta trattando la cessione “Cma è un’azienda nata è sviluppata attorno alla figura del fondatore Dal Tio. Come tutte le aziende a gestione familiare arriva un momento del delicato passaggio generazionale”. Gruppo Cimbali ha nominato per prima un amministratore delegato: nel settore su contano sulle dita di una sola mano le aziende che vi hanno seguito. “La nostra gestione familiare si è conclusa negli anni ’80 quando abbiamo deciso di fare un passo indietro nominando un amministratore delegato.

Questo non vuol dire che non ci occupiamo dall’azienda. Siamo qui e lavoriamo tutti i giorni, definendo le strategie del gruppo con il management. Ma la responsabilità gestionale è stata affidata ad un amministratore delegato e al suo team”. I suoi figli hanno un ruolo in azienda? “Fabrizia e Federico lavorano ormai da diversi anni in azienda e rappresentano la quarta generazione. Così come la terza anche loro condividono la scelta fatta di una gestione manageriale”.

Come ha affrontato la Cimbali la crisi?

Maurizio Cimbali: “La fase più difficile è stata durante al biennio 2008-2009. Ma anche in quei momenti non abbiamo perso lo slancio e neppure per un momento abbiamo pensato di ripiegarci su noi stessi, anzi abbiamo dato ancora più risorse al settore ricerca e sviluppo, investendo circa il 9% del fatturato. Basti pensare che proprio in quel periodo è uscita la Faema Emblema, una macchina che ha richiesto pesanti investimenti sia in fase di progettazione che di ingegnerizzazione”.

Il risultato?

“Lo legge in questi dati di bilancio. Vede? Nel 2011 abbiamo chiuso con un fatturato di oltre 132 milioni di euro”. Nessun altra azienda rivela l’utile. Gruppo Cimbali? “Uno dei principi del gruppo e della famiglia e la trasparenza. Nel 2011 abbiamo avuto un risultato di un utile netto dopo le tasse di 6 per cento”.

Ci sono delle figure professionali nel settore delle macchine per caffè che sono legati sentimentalmente alla Cimbali. Uno di loro è il fondatore di Dalla Corte che più di una occasione ha sottolineato la sua riconoscenza alla vostra famiglia e anche all’azienda.

“Il signor Bruno Dalla Corte è cresciuto professionalmente prima nella Faema e poi alla Cimbali. Io lo conosco bene e so che ha un grande affetto e riconoscenza per le prime due generazioni della mia famiglia con cui ha lavorato”. Maurizio Cimbali è il presidente del Gruppo Cimbali: è nato a Milano il 15 gennaio 1945, lavora in azienda da 44 anni.

Coffee Show Latte Art: a Siracusa, spazio alla creatività dei coffeelovers

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cappuccino latte italiano randazzo coffee show latte art
La Latte art

SIRACUSA – Domenica 07 ottobre 2012 presso il Centro Commerciale “ I Papiri” di Siracusa si è svolta la seconda edizione della manifestazione Coffee Show Latte Art 2012 organizzata da Gaetano Bongiovanni dedicata ai cultori del caffè, agli appassionati di enogastronomia e agli operatori del settore. L’evento patrocinato dal Comune di Siracusa e da Siracusa Turismo con il contributo di Confindustria Siracusa ha visto la partecipazione dei campioni italiani di Latte Art Andrea Antonelli e Chiara Bergonzi i quali hanno deliziato il pubblico presente con la realizzazione di cappuccini decorati a forma di cuore, fiore, foglie e disegni vari.

Coffee Show Latte Art: grande attenzione è stata dedicata alla sanificazione, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della macchina del caffè

Nonché alle regole delle 5 M per ottenere un espresso a regola d’arte e delle 5 L per realizzare un cappuccino perfetto. Scopo della Kermesse è stato quello di fornire una serie di conoscenze, competenze, tendenze e tecniche nel mondo del caffè e non solo, agli operatori del settore caffetteria, pubblici esercizi, bar, alberghi e ristoranti.

Alla manifestazione hanno partecipato numerose associazioni di categoria del settore enogastronomico (A.i.b.e.s associazione italiana barmen e sostenitori; A.i.s. associazione italiana sommelier; O.n.a.v organizzazione nazionale assaggiatori vino; Slow Food; A.m.i.r.a associazione italiani ristoranti e alberghi; F.i.b Federazione Italiana Barmen; Confraternita della Sciabola D’Oro; Accademia nazionale italcuochi ,Accademia Pizzaioli Ytaliani , A.n.a.g Associazione nazionale assaggiatori grappa , Planet One ) le quali hanno dato delucidazioni in merito ai loro corsi.

Numerose le esibizioni

Di flambage, flair bartending, pizza acrobatica, realizzazione di torte decorate al caffè con l’arte del cake design, degustazione vini , grappe, decorazione sculture vegetali, realizzazione di piatti a base di caffè preparati con prodotti tipici del territorio siracusano che rappresentano delle vere e proprie eccellenze , come la “La Siracusana al ristretto di caffè con coroncina di mandorle flambata con grappa di Nero D’Avola e impreziosita da stringhe di femminello candite ”.

Al Coffee Show Latte Art, particolarmente apprezzate sono state le preparazioni di cocktail a base di caffè shakerato con ciliegine di mozzarella di fior di latte

Preparato da Pierpaolo Vivaldi della F.I.B di Livorno e i cocktail molecolari proposti da Giorgio Puma dell’Ateneo del Bartending Planet One di Ragusa. Il binomio caffè territorio è stato riproposto anche nel cocktail “ Il carato” composto da caffè , vodka “ Il Carrubone” e scorze d’arancio. Gli alunni degli istituti alberghieri presenti hanno distribuito al pubblico una particolare pizza al caffè con panna montata e mandorle tostate realizzate dal Professore Benedetto Guidera.

Oltre alle varie associazioni quest’anno hanno presenziato diverse aziende che operano nel settore, le quali hanno presentato le loro novità e offerte dando modo di farsi conoscere ad un pubblico particolarmente interessato. Il servizio hostess e il servizio in sala è stato garantito dagli alunni dell’ Istituto alberghiero di Siracusa “Federico II di Svevia ” e dell’Istituto alberghiero di Lentini “ Alfio Moncada” coordinati dai Prof. Vincenzo Moncada , Prof. Gaetano Bongiovanni, Prof. Benedetto Guidera. Per informazioni e contatti: caffetteriaenonsolo.com info@caffetteriaenonsolo.com

Vietnam: la produzione promette bene, risultato del rinnovo delle colture

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Vietnam
L'irrigazione di una piantagione

MILANO – Il Vietnam si prepara alla nuova campagna caffearia. Secondo Volcafe, la maturazione prosegue, anche se in modo non omogeneo, nelle principali aree produttive e lo stato vegetativo degli arbusti appare buono. Il paese asiatico continua a raccogliere i risultati del rinnovo delle colture attuato con varietà ibride ad alto rendimento, sostiene il trader svizzero di Winterthur, e la domanda seguita a essere forte in questo avvio di stagione.

Vietnam, alleato il bel tempo

Secondo fonti locali, nell’area degli altipiani centrali, sarebbe già maturato tra il 10- 15% del raccolto. Se il bel tempo continuerà, le operazioni di raccolta potrebbero iniziare su larga scala già nei prossimi 10-15 giorni. A inizio novembre, una percentuale compresa tra il 5% e il 7% del caffè imbarcato potrebbe provenire dal nuovo raccolto, stando a stime fatte da commercianti di Ho Chi Minh City.

Produzione colombiana in crescita: prodotti 519mila sacchi, +13%

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caffè d'altura colombia produzione colombiana
Una coltivazione di caffè sulle montagne della Colombia (Foto © USA-Reiseblogger da Pixabay).

MILANO – Cresce per il sesto mese consecutivo la produzione colombiana confermando il consolidarsi progressivo del trend positivo instauratosi grazie al miglioramento delle condizioni climatiche e all’entrata in produzione di parte degli arbusti rinnovati dal 2007 in poi. Secondo il report mensile della federazione nazionale dei produttori di caffè del paese sudamericano, sono stati prodotti a settembre 519.000 sacchi di caffè, con un incremento di circa 60.000 sacchi (+13%) rispetto allo stesso mese del 2011.

L’annata caffearia 2011/12 (ottobre-settembre) si conclude così con la produzione attestata a 7.653.000 sacchi, ossia il 10% in meno rispetto al volume di 8.523.000 sacchi registrato al termine del 2010/11. Più contenuta la flessione dall’inizio dell’anno: tra gennaio e settembre, il raccolto è stato infatti di 5.417.000 sacchi, in calo soltanto del 3% sul pari periodo 2011.

Considerando l’andamento mensile sin qui osservato, Fedecafé ritiene che la produzione colombiana a fine anno solare 2012 possa risalire a 8,5 milioni di sacchi

Segnando una prima incoraggiante inversione di tendenza, che potrebbe sancire l’uscita definitiva dalla spirale negativa. Cresce analogamente del 13% anche l’export, che raggiunge i 531.000 sacchi, contro i 471.000 di un anno fa. È importante sottolineare che si tratta, per quanto riguarda il mese di settembre, del miglior risultato dal 2008 a oggi.

Su base 12 mesi, le esportazioni risultano pari però ad appena 7.301.000 sacchi

In netto calo (-9%) rispetto agli 8 milioni circa del 2010/11. Da gennaio a oggi, gli imbarchi sono stati di 5.068.000 sacchi, in calo dell’8% sull’analogo periodo dell’anno trascorso. Fedecafé sottolinea che nei primi 9 mesi del 2012 sono stati rinnovati ulteriori 89.020 ha di piantagioni, in massima parte con materiale genetico resistente alle fitopatie e con l’adozione di sistemi agronomici intensivi. Ciò equivale a un totale di 451 milioni di nuovi arbusti, che inizieranno il loro ciclo produttivo nel 2014.