Cono gourmet al pistacchio Grom (immagine concessa)
MILANO – Gelato e cioccolato sono una vera e propria passione nel Belpaese: ogni anno gli italiani mangiano circa 4kg di gelato e consumano circa 3kg di cioccolato a testa . Seppur così amati, non è usanza tipica gustarli “insieme”: invece, non tutti sanno che, se uniti, potrebbero portare piacevoli sorprese.
A lanciare questa idea sono la nota rete torinese di gelaterie Grom e la storica realtà toscana specializzata in cioccolato artigianale d’alta gamma Amedei che, in occasione dell’ingresso delle sue tavolette, praline e napolitains nelle gelaterie Grom, hanno ideato una carta per scoprire l’inedito accostamento tra gelato e cioccolato realizzata dagli esperti di Ricerca & Sviluppo di Grom ed Amedei: un viaggio sensoriale che guida gli amanti del gusto alla scoperta di sensazioni inattese, dove sapori, consistenze e aromi si intrecciano in un equilibrio perfetto.
Le praline Amedei (immagine concessa)
1. Gelato al pistacchio & cioccolato fondente
Il gelato al pistacchio si distingue per la sua autenticità, caratterizzata solitamente da note balsamiche e resinose che ne esaltano l’intensità. A questo si può accostare un cioccolato fondente 70%, ottenuto da una delle varietà di cacao Criollo più pregiate al mondo, delicata ma complessa.
Inoltre, il pistacchio rivela la sua identità più nobile attraverso la cremosità del gelato, mentre il cioccolato fondente si fa ambasciatore di eleganza e raffinatezza, completandosi l’un l’altro in un’esplosione di sentori tostati e profondi, in un gusto equilibrato, pulito e persistente.
2. Gelato alla crema & pralina al cioccolato fondente e frutta secca
Un gelato alla crema all’uovo, con un tocco di granella di cioccolato fondente Ecuador e pezzetti di biscotto, potrebbe essere unito a una pralina al cioccolato fondente e frutta secca.
La cremosità della crema, ricca e avvolgente, trova infatti nella pralina un complemento perfetto: un guscio di cioccolato fondente vellutato che racchiude un cuore croccante di frutta secca caramellata. L’equilibrio tra la morbidezza del gelato e la croccantezza della pralina esalta la dolcezza equilibrata di entrambi, regalando un assaggio che gioca con consistenze diverse.
3. Caramello salato & cioccolato al latte e nocciole
Il gelato al caramello salato è un’esperienza di contrasti, tra dolcezza intensa, sapidità decisa e sapore grasso e bruciato.
Un gusto equilibrato che trova un ideale compagno in un cioccolato al latte arricchito con nocciole tostate, dove la cremosità del cioccolato incontra la croccantezza delle nocciole. Entrambi i gusti condividono la capacità di bilanciare sapori in contrasto, offrendo un’esperienza gustativa complessa e avvolgente.
4. Gelato al fiordilatte & pralina cremosa al cioccolato al latte
Per chi apprezza la semplicità e la purezza del latte fresco, il gelato al fiordilatte rappresenta un tributo alla genuinità degli ingredienti. Il suo sapore dolce e delicato, esaltato dalla sua consistenza, può trovare il partner ideale in una pralina cremosa al cioccolato al latte con un ripieno morbido.
La dolcezza naturale del fiordilatte non sovrasta mai e lascia invece emergere le sfumature più delicate del cioccolato, per un finale armonioso e bilanciato.
5. Gelato al limone & cioccolato fondente fruttato
L’asprezza del gelato al limone, bilanciato e fresco, è un invito irresistibile per chi ama i sapori agrumati. Questa freschezza si può abbinare a un cioccolato fondente Madagascar dalle spiccate note fruttate, con accenti di agrumi e frutti di bosco.
L’incontro tra questi due elementi dà vita a un accostamento vibrante, dove l’intensità del cacao si armonizza con l’asprezza del limone. Il risultato è un’esplosione vivace che si prolunga al palato.
Le carte in cialda standard E.S.E. hnno tanti pregi sia per la qualità in tazza sia per la sostenibilità
MILANO – Sembra confermata la tendenza, nell’ambito più generale della sostenibilità ambientale, sempre più marcata dei mercati verso la compostabilità domestica. Si tratta di una certificazione che ha effettivamente valore. Anche se la Francia, in particolare, ha messo una serie di sbarramenti. Ed è comunque una materia controversa, che si chiarirà nei prossimi anni a seguito delle ultime indicazioni normative e del Green New Deal che ha visto la luce nel settembre 2020. Indicazioni che riguardano anche le cialde di carta standard E.S.E..
È evidentemente in atto un’evoluzione nel settore della sostenibilità e della compostabilità e si registra una tensione particolare che, probabilmente, porterà allo sviluppo di nuove tipologie di caffè monodose con materiali di nuova generazione completamente sostenibili e compostabili.
È la direttiva stessa che lo afferma. In assenza di eventuali cambiamenti dei parametri di accesso ai test “OK Compost Home” attualmente previsti dall’unica norma europea di riferimento, la UNI EN 13432:2002, le cialde in carta – anche se compostabile – non sono ammesse ai test di ingresso per tale certificazione.
Cialde di carta standard E.S.E.
Molte aziende certificate applicano correttamente il marchio della certificazione compost industrial ottenuta sui prodotti, salvo poi dichiarare in video, audio e head delle campagne pubblicitarie che la cialda di caffè in carta esausta può essere smaltita nell’umido.
È ancora attuale il dibattito sul corretto utilizzo di termini e affermazioni in ambito promozionale e di comunicazione al consumatore. E bisognerebbe entrare nel merito del controllo della comunicazione effettuata dalle aziende di torrefazione post certificazione di compostabilità industriale, ma certamente non ancora “home”.
La materia della gestione dello smaltimento dei rifiuti organici rimane complessa e in parte controversa. Nonostante l’aumento della domanda e della diffusione del concetto di home compost, restano irrisolti se non peggiorati i problemi legati alle modalità di smaltimento dei prodotti home compost, passando dalla iniziale migliore gestione nazionale alla più recente e peggiorata gestione che è differente tra città della stessa regione.
Il monoporionato delle cialde
Lo stesso in materia di smaltimento rifiuti organici, con i comuni che gravitano intorno a impianti diversi, non necessariamente nella stessa regione e che applica regole diverse.
Enti di certificazione tra i più rinomati hanno apportato modifiche al proprio marchio inserendo la raccomandazione di verificare con il proprio Comune o con il gestore locale le modalità di conferimento e raccolta dei rifiuti.
A conferma del disallineamento nella gestione sostenibile del fine vita dei prodotti nei vari Paesi europei. Ed anche il valore della certificazione “OK Compost Industrial” in Francia o in Germania è diverso da quello che può avere in Italia.
Sono stati costituiti consorzi e organismi di filiera per la gestione del fine vita degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile raccolti con la frazione organica dei rifiuti e trasformati all’interno del sistema CONAI.
Che cosa prevede la normativa UNI EN 13432:2002
La UNI EN 13432:2002, datata e imperfetta, è superata dalle scelte di mercato, ma non risulta essere ancora interessata da aggiornamenti. Nonostante il mercato dei prodotti compostabili sia esploso, da un punto di vista tecnico non è cambiato nulla negli ultimi dieci anni nella letteratura che regola l’esecuzione dei test che consentono di definire un prodotto “home compostable”.
L’attenzione degli enti di certificazione verso possibili revisioni del testo della normativa UNI EN 13432:2002 è molto alta. Nel frattempo, l’aumento delle richieste di certificazioni di compostabilità domestica è gestito anche da enti e imprese che applicano schemi di certificazione privati, seppur di eccellenza. Un esempio: i test full scale sono eseguiti solo dal C.I.C. (Consorzio Italiano Compostatori).
Le cialde E.S.E in carta compostabile
La certificazione “OK Compost Industrial” rilasciata secondo la normativa UNI EN 13432:2002; rimane una condizione di partenza anche per il Consorzio E.S.E. che da oltre dieci anni è impegnato nel percorso verso la certificazione “OK Compost Home” (OWS valida per l’Europa).
Percorso tuttora bloccato, perché i criteri di accesso ai test “home” non trovano riscontro nell’unica normativa di riferimento UNI EN 13432:2002.
La prima fase del lungo e complesso percorso lungo verso la certificazione “OK Compost Home” delle cialde in carta a marchio E.S.E. è terminata il 3 luglio 2020, con il rilascio della licenza numero S 1365. Prima fase, perché questa è la certificazione “OK Compost Industrial”, risultato dei test eseguiti dal laboratorio belga OWS convenzionato con TUV Austria Italia.
Ne beneficiano direttamente i soci torrefattori del consorzio E.S.E. Caffè Borbone, illycaffè e Lavazza e indirettamente i soci produttori di macchine per caffè espresso De’ Longhi e Groupe Seb.
Il consorzio prosegue con la valutazione di nuove tipologie di carte compostabili prodotte dalle principali cartiere nazionali e internazionali che agevolerebbero l’accesso ai test “home compost”.
Così come è sempre alta l’attenzione verso nuovi materiali per ottenere la compostabilità anche del packaging esterno (secondario) della cialda di caffè. Oltre che del possibile superamento dei test home compost dell’intero prodotto “cialda di caffè in carta compostabile” (carta + caffè).
Il logo del Consorzio E.S.E.
In Italia i torrefattori che producono anche cialde E.S.E. sono una trentina: alcuni si appoggiano a terzisti per il confezionamento fornendo il torrefatto. I marchi che propongono cialde sono uniformemente diffusi tra Nord, Centro e Sud. Tra i principali ricordiamo Gimoka, Kimbo, Pellini, Caffè Vergnano ed Esssecaffè.
Il profilo del Consorzio cialde standard E.S.E.
Il Consorzio per lo sviluppo e la tutela dello standard E.S.E. (Easy Serving Espresso) è un ambito precompetitivo internazionale e l’unica organizzazione al mondo che vede l’integrazione verticale tra torrefattori e produttori di macchine per espresso.
Con l’attività di condivisione del know how delle aziende socie, il Consorzio è riuscito ad affermare a livello mondiale lo standard E.S.E. come ‘unico standard industriale aperto’ grazie alle caratteristiche tecniche che rendono ogni “serving” (cialda monodose di caffè macinato racchiuso tra due strati di carta compostabile E.S.E.), compatibile con tutte le macchine per espresso E.S.E.
Il sistema E.S.E. è rappresentato all’interno del Consorzio dai principali torrefattori internazionali e da aziende leader nella produzione di macchine per espresso. Un forte nucleo di aziende, libere concorrenti nel mercato del caffè espresso, accomunate dalla volontà di completare anche con i prodotti a marchio E.S.E. l’ampia offerta dei sistemi di caffè porzionato.
I principali benefici della scelta delle cialde di caffè in carta sistema E.S.E.
Caratteristiche tecniche: le cialde E.S.E. hanno con diametro da 43,5 a 44,5 mm, contenenti circa 7 grammi di caffè tostato, macinato e pressato in modo ottimale, racchiuso in carta compostabile di ultima generazione. Con un costo di circa 20 centesimi al pezzo.
Le cialde in carta compostabile E.S.E. sono perfettamente compatibili con le macchine espresso E.S.E. e rendono la preparazione del caffè espresso una facile operazione per ogni amante del caffè, oltre ad assicurarlo sulla qualità tecnica dei prodotti e garantendo così le caratteristiche dello standard.
Cialde, sicurezza e salute
Le cialde sono confezionate in atmosfera protetta, sotto azoto e sigillate per garantire la costanza qualitativa. Inserite in una macchina da caffè, le cialde in carta E.S.E. vengono attraversate dall’acqua bollente che passa il filtro ed erogano in tazzina un caffè espresso cremoso, senza passare da plastica o alluminio.
Cialde, rapporto qualità/prezzo
In termini di peso/costo le cialde di caffè in carta E.S.E. hanno la giusta dose di caffè macinato (circa 7 grammi) con impiego di materiali di confezionamento semplici come la carta filtro o cellulosa, che consentono di limitare l’incidenza sul prezzo finale, più basso rispetto alle capsule in plastica e alluminio, materiali più elaborati che prevedono impianti di produzione industriale più sofisticati e anche un minore contenuto di caffè macinato per ogni capsula.
MILANO – Arianna Mingardi interviene per commentare l’intervista di Antonio Quarta, in qualità di Presidente dell’Associazione Caffè Trieste, che è filiera, rappresentante di traders, spedizionieri doganali per arrivare alle torrefazioni e alle aziende collegate.
Mingardi premette: “Sono una persona che non impone il proprio pensiero agli altri e quindi rispetto assolutamente quanto ha espresso Antonio Quarta. “
“Credo che, considerando le diversità tra le varie regioni e il contesto legato a ciascuna di esse, la libertà sia la cosa più importante da preservare, quindi la capacità di ciascun operatore di fare la propria scelta anche in termini di prezzo.
Il caffè, lo sottolineo, non è a chilometro zero, perché arriva da zone molto lontane ed è un prodotto di importazione che in questi ultimi anni, in particolare in questo ultimo periodo ha subito degli aumenti enormi.
I costi che la filiera sostiene dalle origini sino al consumatore finale, che lo beva al bar o che lo acquisti per consumo personale, sono significativi, a partire dalla materia prima. Il proprietario di un locale deve essere libero di stabilire il prezzo che ritiene opportuno, in rapporto alla location, al pubblico di riferimento, alle sue spese.
“Non si può limitare la questione alla sola divisione tra il costo al chilo del caffè e circa le 142 tazzine che si possono estrarre da questo.”
“Credo sia giusto pensare anche allo stipendio del barista: ci lamentiamo dei giovani che spesso svolgono questo mestiere come piano B, ma siamo già i primi a non dare valore a questa professione pagandola poco.
Poi si dovrebbe parlare del latte aggiunto al macchiato, dello zucchero, del biscotto sul piattino, le utenze, l’affitto: tutto questo compone il prezzo finale della tazzina. Il gestore deve poter fare i suoi conti, offrire più miscele, selezionarle e magari pensare oltre l’espresso con altre estrazioni.
Questo non significa rendere inaccessibile ai più, l’espresso: esistono varie tipologie di clienti, chi lo beve di fretta, chi vuole prendersi un attimo di tempo per degustarlo. In ogni caffetteria c’è la diversificazione di prezzo per i prodotti, così anche per il caffè.”
Mingardi conclude: “Credo comunque che il caffè non possa costare meno di un euro e 50, ma che si debba partire da lì per poi salire, rispettando l’allineamento con il quotidiano.
Questo è il minimo. Potrebbe essere che in un primo periodo se ne berrà di meno, ma non credo che il rito della tazzina svanirà. Tutto ciò porterà a valutare ciò che si sta bevendo e le persone cominceranno ad interrogarsi sulla qualità del caffè che stanno degustando.
Diamo valore a ciò che consumiamo, anche quando si parla di caffè, così come avviene con altri prodotti. Perché non lo facciamo con questa bevanda?”.
MILANO – Il dollaro in flessione fa ripartire i mercati del caffè, che sono tornati a salire nella giornata di ieri, mercoledì 4 dicembre, dopo tre sedute consecutive al ribasso. A New York, il contratto per scadenza marzo ha guadagnato il 2,8% risalendo a 303,70 centesimi. Londra fa ancora meglio, con una rivalutazione del 3,1% sulla scadenza principale, che riporta la scadenza principale (gennaio) a 4.770 dollari.
Sul fronte dei fondamentali due notizie positive. La prima arriva dalla Colombia, dove la produzione di ottobre è cresciuta del 37%, per un totale di 1,76 milioni di sacchi.
Secondo le previsioni della Fcn (Federazione nazionale dei produttori), la produzione potrebbe raggiungere a fine anno i 13,6 milioni di sacchi, dagli 11,3 milioni dell’anno scorso.
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Riccardo Tonetti, sales director, Rhea Vendors Group, e Attila Laslo, direttore generale, Rheavendors Turkey (immagine concessa)
MILANO/INSTANBUL – Dopo anni di operatività nel mercato turco, Rhea annuncia di puntare a rafforzare ulteriormente la sua presenza in questo territorio strategico con una filiale dedicata, portando l’eccellenza, l’innovazione e il design del made in Italy in un Paese che condivide una profonda passione per il caffè e una crescente apertura verso l’utilizzo dei distributori automatici.
L’obiettivo di Rheavendors Turkey non è solo quello di migliorare le proprie attività di servizio, fornitura ed attenzione al cliente, ma anche di far vivere un’esperienza unica, grazie all’approccio tailor made dell’azienda, che da oltre 60 anni permette di offrire soluzioni su misura capaci di rispondere alle preferenze e ai gusti dei consumatori locali.
Rheavendors Turkey, con sede a Istanbul, è guidata da Attila Laslo, che vanta una lunga esperienza nel settore del caffè e una collaborazione pluriennale con Rhea.
Laslo, già rivenditore delle macchine automatiche Rhea per la pausa caffè in Turchia, assume il ruolo di Direttore Generale della nuova filiale.
“La sua profonda conoscenza del mercato locale e la sua esperienza consolidata con il brand saranno fondamentali per guidare questa nuova fase di crescita e consolidamento di Rhea in Turchia.” spiega Andrea Pozzolini ceo dell’azienda Rhea.
“È un grande onore per me guidare la filiale turca di Rhea, un’azienda con cui ho collaborato per molti anni e di cui condivido pienamente i valori di innovazione, qualità e sostenibilità. Il nostro obiettivo è offrire soluzioni su misura, capaci di rispondere alle diverse esigenze del mercato locale, mantenendo sempre al centro l’eccellenza del Made in Italy.” spiega Attila Laslo, direttore generale di Rheavendors Turkey
La Turchia ha una storica e profonda connessione con il caffè. Il celebre caffè turco, conosciuto per il suo gusto intenso, rappresenta da secoli una parte essenziale della cultura locale. Questa tradizione è un patrimonio importante che Rhea rispetta e valorizza grazie all’enorme potenziale di personalizzazione che offrono le su macchine, unendo l’autenticità del caffè italiano all’identità storica del caffè in Turchia.
La filiale turca di Rhea comprende uno showroom dedicato all’esposizione delle macchine automatiche, offrendo un’esperienza diretta della visione di Rhea sull’ospitalità. Questo spazio è concepito come un punto di incontro per clienti e partner, dove sarà possibile esplorare le soluzioni innovative dell’azienda, degustare le bevande e scoprire le tecnologie che permettono a Rhea di combinare qualità e sostenibilità.
La scheda sintetica di Rhea Vendors Group
Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di macchine per la pausa caffè. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.
Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 10 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura della pausa caffè in 100 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione. Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore per accrescere l’esperienza della pausa caffè.
Marco Bazzara ai New Luxury Awards 2024 (immagine concessa)
TRIESTE – Marco Bazzara, noto per il suo approccio multisensoriale alla profumeria, ha conquistato la giuria del prestigioso concorso internazionale New Luxury Awards, organizzato dalla Federazione Francese di Profumeria Naturale. La cerimonia di premiazione, tenutasi mercoledì 20 novembre a Parigi, ha visto partecipare centinaia di profumieri pro-venienti da ogni angolo del mondo, tra cui Stati Uniti, Taiwan, Cipro, Australia e Francia. Ogni anno, i New Luxury Awards celebrano l’eccellenza nella creazione di profumi naturali e nell’innovazione del settore, attirando l’attenzione di esperti del calibro di designer, giornalisti e storici del profumo.
Il miglior profumo naturale dell’anno
Nella categoria più ambita del concorso, quella dedicata ai profumieri, Marco Bazzara è stato premiato per il miglior profumo naturale, distinguendosi non solo per la qualità della fragranza ma anche per il concept creativo che ha pre-valso sugli altri partecipanti. La selezione di Bazzara è stata particolarmente apprezzata per la sua capacità di fondere l’arte della profumeria con una visione multisensoriale, che va oltre il semplice olfatto. Il suo approccio unico è quel-lo di concepire un profumo non solo come una miscela di essenze, ma come un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, creando un legame tra il profumo e il mondo del caffè.
Le parole di Marco Bazzara: “Pensare un profumo come una miscela di caffè e viceversa mi permette di esplorare non solo l’aspetto olfattivo, ma anche le potenziali connessioni a livello gustativo, tattile e aromatico. Immagino il profumo come un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, rendendo il processo di creazione molto più bilanciato e ar-monico. Ecco perché mi definisco un profumiere multisensoriale: semplicemente perché non limito la valutazione del profumo al semplice aspetto olfattivo, ma lo completo in tutte le sue parti, immaginando come tutti i sensi possano venir stimolati nella sua valutazione.”
Questa filosofia di lavoro ha reso Marco uno dei profumieri più innovativi della sua generazione e ha attratto l’attenzione della giuria, portandolo alla vittoria.
Un punto di riferimento nella formazione
Parallelamente alla sua attività di profumiere, Marco Bazzara guida con successo la Italian Perfumery Academy, un punto di riferimento per appassionati e professionisti che desiderano approfondire il mondo della profumeria naturale.
L’accademia accoglie partecipanti da tutto il mondo, con un interesse crescente da parte di corsisti provenienti dal Medio Oriente, grazie al suo innovativo programma Perfumery Camp. Questo percorso formativo affronta temi che spaziano dall’analisi sensoriale alla creazione di fragranze, offrendo una visione completa e multidisciplinare della profumeria.
Gli studenti dell’Accademia hanno l’opportunità di lavorare con materie prime di altissima qualità, esplorando le tecniche di composizione dei profumi e perfezionando le loro capacità nell’ambito della creazione olfattiva.
I corsisti e l’esperienza formativa
“Di base, per semplificare il soggiorno al corsista che viene per lo più dall’estero, e sempre di più dal Medio Oriente, concentriamo la formazione durante il nostro più che consolidato Perfumery Camp, che copre tutti i temi legati alla profumeria, includendo anche l’analisi sensoriale come materia di studio e quindi fornendo una panoramica completa sui sensi umani focalizzati alla creazione e valutazione di materie prime e profumi”, ha spiegato Marco.
Servizi unici e personalizzati
Unendo la sua esperienza di formatore e creatore di fragranze, Marco ha sviluppato anche servizi unici come la crea-zione di profumi personalizzati per aziende e privati. Tra i progetti più recenti, spicca un programma dedicato alle coppie di sposi, che permette di realizzare un profumo su misura da presentare come bomboniera il giorno del matri-monio. Questa offerta innovativa ha riscosso un grande successo, permettendo alle coppie di rendere il loro giorno speciale ancora più unico, creando un ricordo olfattivo che accompagnerà il loro cammino insieme.
Una carriera che continua a crescere
Con un approccio che mescola creatività, innovazione e dedizione, Marco Bazzara continua a lasciare un segno nel panorama internazionale della profumeria naturale.
Le sue fragranze sono oggi riconosciute e apprezzate in tutto il mondo, mentre il suo impegno nella formazione e nella sensibilizzazione sul valore della sostenibilità nel settore del profumo continua a ispirare nuovi talenti. Marco si propone di continuare a portare avanti la sua ricerca e la sperimentazione, con l’obiettivo di rendere la profumeria naturale sempre più un simbolo di eccellenza e di consapevolezza.
NAPOLI – Caffè Borbone annuncia l’accordo di licenza con Baileys che ha dato vita al cappuccino in capsule compatibili con macchine Nescafè Dolce Gusto [1], disponibili per tutti i canali da fine novembre. La partnership nata nel 2023, che ha portato alla creazione della Crema Caffè Baileysper la linea di Creme Caffè di Caffè Borbone, prosegue così nel 2024 in continuità con l’obiettivo di ampliare la proposta di prodotti compatibili con i diversi sistemi rivolgendosi ai consumatori in cerca di nuove esperienze di gusto.
La proposta si inserisce all’interno di un’ampia offerta già esistente di capsule compatibili Nescafè Dolce Gusto di infusi e aromatizzati tra cui il classico Tè al limone, le tisane, le bevande solubili Superginseng, Superciok, Cappuccione, Nocciolone e molti altri per soddisfare i gusti di tutti.
“La compatibilità è un tema centrale per la nostra strategia di ampliamento dell’offerta perché ci permette di raggiungere un numero crescente di consumatori, garantendo la qualità di Caffè Borbone a tutti, indipendentemente dal sistema utilizzato a casa. Con le festività in arrivo, le nuove capsule Nescafè Dolce Gusto arricchiscono il nostro ampio assortimento per questo sistema e rappresentano un’opzione di acquisto ideale per i consumatori che cercano un’offerta diversificata”, dichiara Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone.
Per gli amanti del caffè che utilizzano la macchina Nescafè Dolce Gusto sono disponibili le capsule Miscela Blu, Miscela Oro, Miscela Nera,Miscela Rossa, Miscela Verde Dek.
Inoltre, Caffè Borbone propone la linea di Creme Caffè di Caffè Borbone, in versione Hot & Cold al gusto di Caffè e nella gustosa variante Crema Caffè Baileys, opzioni ideali per chi cerca un dessert al cucchiaio da gustare a fine pasto o per o per una dolce merenda invernale.
L’accordo, gestito dall’agenzia Maurizio Distefano Licensing, si è rivelato un successo e rappresenta il connubio perfetto tra i due marchi, simbolo dell’eccellenza nel loro campo: Caffè Borbone, con la sua tradizione consolidata nel mondo del caffè e Baileys, icona di indulgenza e benessere.
Maurizio Distefano, Presidente dell’agenzia afferma: “Siamo entusiasti di questa partnership, che vede coinvolti due marchi simbolo di qualità e tradizione, per la creazione di un prodotto innovativo, che sicuramente incontrerà il favore dei consumatori.”
Nata a Napoli nel 1999 come piccola torrefazione legata alla tradizione del caffè napoletano, Caffè Borbone è diventata in pochi anni uno dei principali produttori di caffè monoporzionato in cialde e capsule.
Rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi e di qualità che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.
È stata, infatti, la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta. Successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro.
Nel 2018, Caffè Borbone entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.
[1] Nescafé Dolce Gusto è un marchio registrato di Societè des Produits Nestlé S.A. Caffè Borbone Srl è produttore autonomo non collegato alla Societè des Produits Nestlé S.A. La compatibilità delle capsule Caffè Borbone è funzionale all’utilizzo con macchine da caffè ad uso domestico Nescafé Dolce Gusto.
La catena di controlli del Polo del Gusto è stata accorciata da Riccardo Illy con il progetto di fusione inversa di Supdg nella controllata Exgi. Sudpg (il cui controllo è al 100% di illy) detiene il 50,06% di Exgi e il 4,28% in nuda proprietà con usufrutto alla madre Anna Rossi, mentre socio di minoranza è Daria Illy, figlia di Riccardo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Andrea Giacobino per il quotidiano Milano Finanza.
Il progetto di fusione inversa di Supdg nella controllata Exgi del Polo del Gusto
TRIESTE – Riccardo Illy accorcia la catena di controllo posta a monte del Polo del Gusto (PdG). Qualche giorno fa, infatti, è stato depositato il progetto di fusione inversa di Supdg (di cui Illy è amministratore unico) nella controllata Exgi, che detiene il 95% del capitale del Polo del Gusto e della quale – anche qui – l’imprenditore triestino risulta amministratore unico.
Va segnalato che la società incorporante modificherà lo statuto introducendo la possibilità di emettere strumenti finanziari e questo cambiamento lascia pensare che a breve si possa concretizzare l’ingresso da parte di un nuovo azionista nel capitale della Exgi.
Sudpg (il cui controllo è al 100% di Illy) detiene il 50,06% di Exgi e il 4,28% in nuda proprietà con usufrutto alla madre Anna Rossi, mentre socio di minoranza è Daria Illy, figlia di Riccardo.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
TORINO – La scuola Holden a Torino ha riaperto il bar Bartebly in collaborazione con Locanda Leggera, il locale sostenibile con sedi nei quartieri di Vanchiglia, San Salvario e Settimo Torinese. Il nome del bar omaggia il celebre racconto dello scrittore Herman Melville.
La riapertura del bar Bartebly di Torino
Ciò rimarca il particolare legame che la scuola ha con la scrittura: nata nel 1994 da un’idea del romanziere Alessandro Baricco di insegnare scrittura creativa.
La scuola Holden è diventata in trent’anni un riferimento nella proposta didattica del Bel Paese.
La scuola è stata dedicata a Holden Caulfield, il protagonista del romanzo The Catcher in the Rye di J.D. Salinger (tradotto in italiano con il titolo Il giovane Holden).
MILANO – Bialetti, azienda leader nel mercato di prodotti per la preparazione del caffè, e Baileys hanno aperto un pop-up store a Milano, in piazzale Barazza all’angolo con Corso Vercelli, dove verranno offerti caffè e crema di whisky gratis per tre giorni, dal 5 al 7 dicembre.
Bialetti insieme a Baileys per il pop-up store a Milano
Il chiosco sarà aperto dalle 13:00 alle 21:00 e, come riporta il sito Milano Today, si potranno gustare le miscele aromatizzate di caffè Bialetti con la crema whisky di Baileys.
La crema del marchio potrà essere aggiunta anche come guarnizione alla piccola pasticceria in vendita nello spazio temporaneo.
Questa è un’iniziativa di collaborazione tra Bialetti e Baileys hanno deciso di aprire un pop-up store in occasione delle feste natalizie.
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