venerdì 21 Novembre 2025
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Alessandro Spadola, Caffè Moak: “Basta concorrenza tra poveri, cerchiamo di fare gli imprenditori”

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Alessandro Spadola Caffè Moak (foto concessa)
Alessandro Spadola Caffè Moak (foto concessa)

MILANO – Alessandro Spadola, amministratore delegato della torrefazione Caffè Moak di Modica, si fa avanti per commentare una situazione critica raccontata e condivisa da tutto il comparto, tra aumenti insostenibili della materia prima, EUDR – seppur ora sia ufficiale il via libera per il rinvio di un anno – conflitti e logistica alterata.

Spadola, Rudi Albert da poco ha lanciato un appello a voi torrefattori, cosa ne pensa?

“Mi trovo d’accordo con lui, ed ecco perché: oggi l’aumento delle materie prime che si è verificato tra il 2019 (ultimo anno interessante prima del Covid, dei due conflitti mondiali) e oggi, i costi saliti della materia prima, di produzione, generali, è calcolabile nell’ordine di circa 7 euro-7.50.

I due euro che Albert ha segnalato, arrivano in seguito ad almeno due aumenti che sono già avvenuti. Con questi due euro non si riesce a coprire questi ulteriori rincari, ma aiutano a fare meno fatica.

Come Caffè Moak abbiamo cercato di razionalizzare meglio le spese interne, senza operare tagli drastici alla clientela: vogliamo oggi mantenere alta la qualità nell’assistenza tecnica e nell’attrezzatura, e del caffè. Non dobbiamo destrutturare il nostro modo di lavorare, ma al contrario dobbiamo migliorarlo.

Laddove prima si verificavano gli sprechi, abbiamo risolto mantenendo sempre gli standard elevati.”

Questa situazione pensa che durerà a lungo? Si ridimensionerà?

“Non si verificherà, almeno non nei prossimi 3-4 anni, un ribasso. Si giungerà piuttosto ad un compromesso: i coltivatori hanno bisogno di un prezzo più elevato rispetto a quello pagato nel 2019. Ma non è prevedibile il tempo necessario affinché avvenga il cambiamento.”

Due grossi problemi: marginalità, finanza

Spadola: “Oggi acquistare un contenitore di caffè costa il triplo e sul piano finanziario i torrefattori sono in difficoltà. I due euro suggeriti da Rudi Albert possono essere soltanto un sostegno per lavorare meglio sulla marginalità, ora ridotta allo 0 quando non addirittura va in negativo, per avere disponibilità per gestire la questione.

Come Caffè Moak abbiamo già perfezionato diversi aumenti, ma per tornare ai margini del 2019 si dovrebbe arrivare ai 4,5 euro al chilo, cosa attualmente improponibile per il mercato”.

Come si pronuncia Spadola sull’EUDR?

“Il rinvio è stato corretto. Molti paesi produttori ancora non sono pronti per fornire tutti i dati di tracciabilità. Sarebbe stato un rischio iniziare subito e avrebbe reso le aziende europee meno competitive perché chi non poteva vendere verso questo mercato si sarebbe rivolto a quei Paesi in cui l’EUDR non è obbligatoria.

Stiamo comunque lavorando per trovarci pronti nel 2025, sperando che alle origini si adeguino meglio alla normativa e così l’offerta non dovrà subire modifiche, ma sarà gestita semplicemente come una voce di costo in più.

Penso che al netto di tutto, gli stessi coltivatori non vogliano restare fuori dal mercato europeo, che per il caffè rappresenta una grossa fetta. Hanno tutti gli interessi invece ad adeguarsi: per ora non ci sono riusciti, ma adesso hanno guadagnato più tempo per allinearsi con la normativa europea.

Se poi l’Europa riuscisse a snellire la procedura e semplificarla, non sarebbe un male. Per chi importa come noi diventa un costo in più che nel contesto odierno ha il suo peso.”

Mentre sull’aumento della tazzina al bar Spadola, lei si trova d’accordo con Antonio Quarta?

“Oggi un caffè in Italia, variando da Nord a Sud, si mantiene dall’euro e venti all’euro e 40. Credo che questi 20 centesimi in più non facciano infine la differenza per il consumatore finale che non vuole negarsi il suo caffè per questi centesimi e al contrario sta forse capendo che sono vitali per una filiera lunghissima.

Contiamo 150mila bar in Italia che non fanno margini enormi: i costi sono aumentati anche per loro e ristabilire l’equilibrio passa anche da un prezzo più alto e dalla tipologia di offerta erogata.

Di fatto si mette in conto un calo di consumi, ma dobbiamo scegliere il male minore, per non trovarci con la metà delle torrefazioni e di bar chiusi nell’arco di qualche anno.”

Caffè Moak come sta vivendo e affrontando tutte queste sfide?

“Giorno dopo giorno ci confrontiamo con le difficoltà del momento e razionalizziamo al meglio i nostri processi, affrontando la crisi come famiglia e con i nostri collaboratori attraverso il dialogo. Parliamo con gli oltre 4000 bar nello Stivale, nostri clienti.

Dobbiamo uscirne tutti insieme.

Il problema ora del torrefattore principalmente deriva dalla concorrenza sleale: invece adesso bisogna essere maturi tutti e guardare al problema come a qualcosa di sistemico che coinvolge chiunque, dal più grande al più piccolo. Oggi si fa concorrenza tra poveri ma un domani potremmo proprio non essere in attività. Cerchiamo di comportarci più da imprenditori.”

Arabica e Robusta: ormai non si sa bene cosa scegliere per risparmiare

“Ora si è ricreata la differenza tra le due, ma entrambe si mantengono molto costose. Questo è un problema per la creazione delle miscele, che ora ha un prezzo finale molto più elevato perché sia Arabica che Robusta hanno subito un rialzo.

Ricordo che i primi aumenti sulla Robusta sono arrivati all’inizio dell’estate del 2023 e da lì è stato un crescendo. Ormai è passato un anno e mezzo e i prezzi si sono mantenuti su questo livello. C’è quindi una carenza di materia prima e la speculazione sta facendo la sua parte per conservare invariato questo contesto.

Questo fenomeno ci fa capire un’altra cosa, ovvero che potrebbe durare ancora molto a lungo. Nessuno può prevedere la decrescita ed è necessario iniziare a ragionare in maniera differente. Si devono applicare degli aumenti, riallineando il prezzo di costo del prodotto con quello di vendita, realizzando dei margini.”

Consumatore e qualità: a che punto siamo?

Spadola: “Parto dal presupposto che in questi momenti la serietà commerciale e imprenditoriale di un’azienda si manifesta fornendo un prodotto che sia quanto meno uguale se non migliore di prima. Abbiamo scelto di non fare economia sulle nostre miscele, anche pagando dei prezzi pazzeschi pur di tutelare il consumatore e stiamo avendo dei riscontri sul mercato, acquisendo clientela nuova anche con la qualità dei servizi.

Certo il consumatore non è così educato a riconoscere la qualità e andrebbe sicuramente coinvolto maggiormente nel racconto dietro alla tazzina.

Ogni azienda sta cercando di farlo: ci vuole però tanto tempo, così com’è avvenuto nel mondo del vino in 30 anni. Nel caffè dobbiamo raggiungere gli stessi livelli attraverso l’azione congiunta di torrefattore e barista: noi lavoriamo tanto con gli operatori nei corsi di formazione e cerchiamo sempre più di far evolvere questa figura professionale nella conoscenza del prodotto che poi servirà e spiegherà al consumatore.

Caffè e cappuccino sono i must e noi proponiamo in continuazione novità per utilizzare questa ricetta in modi differenti, come per esempio miscelata con le bevande vegetali. In questo modo si evolvono le abitudini di consumo in un’offerta continuamente aggiornata.”

Franco e Mauro Bazzara in linea con Rudi Albert sull’aumento del prezzo del caffè: “Ma nessuno lo spiega al consumatore finale”

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Franco e Mauro Bazzara (immagine concessa)

Franco e Mauro Bazzara, rispettivamente il presidente e il ceo dell’omonima torrefazione, commentano la situazione attuale del settore del caffè in risposta alla nota di Rudi Albert di Alkaff (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito le considerazioni di Franco e Mauro Bazzara.

Franco e Mauro Bazzara in risposta a Rudi Albert

“Colpisce l’articolo dell’amico Rudi Albert della Alkaff, che invita noi torrefattori a un giusto aumento del prezzo di 2 €/kg dei listini attuali, vista la ben nota situazione che, per altro, dura da molti, troppi, mesi. Un consiglio che noi, in qualità di torrefattori, abbiamo già applicato. Ma la considerazione più importante, forse, va fatta sul “non abbiate paura”. Grazie ai nostri libri e all’evento biennale da noi organizzato a Trieste, abbiamo la fortuna di conoscere ed essere amici di tantissimi colleghi in tutta Italia, e non mancano le occasioni per confrontarsi anche, e ora soprattutto, su questi temi.

La parola “paura”, infatti, alla luce di quanto sta accadendo, affiora spesso e questo è pericoloso e, come fa intuire Rudi Albert, è sicuramente dannosa e… non aiuta. Il rischio è appunto quello di un ulteriore impoverimento di gran parte dei torrefattori. Se il torrefattore è in salute, riteniamo sia facilitato ad aiutare anche il barista.

Ricordiamo l’alto numero di locali pubblici chiusi nell’ultimo periodo. Mai come in questo momento c’è bisogno di supportare la figura del barista, che in questi ultimi anni sta soffrendo le numerose e difficili situazioni.

Del prezzo della tazzina ne discutiamo da anni, e sembra impossibile alzarlo, come nella maggior parte dei paesi europei, dove addirittura il caffè costa più del doppio di quanto costi da noi.

Ma se andiamo al bar e chiediamo un calice di Pinot Grigio e ci vengono offerte tre, quattro, cinque diverse cantine, pagando mediamente dai 4 agli 8 euro, perché lo stesso discorso non dovrebbe valere anche per il caffè, nelle sue molteplici varietà di qualità, somministrazione e molto altro ancora?

Giustamente, sull’aumento del prezzo del gas le polemiche sono salite alle stelle, dovute alle note cause internazionali, con le dovute proporzioni anche nel caso del caffè, al quale però, purtroppo, si dà decisamente minor peso. Ma questo non è per niente giustificabile.

Il problema di fondo, riteniamo sia, che nessuno lo sta spiegando a sufficienza al consumatore finale. Lo stesso dovrebbe sapere, almeno in parte, del monumentale lavoro che c’è dietro, partendo dalla piantagione, fino ad arrivare al banco del bar.

Come ampiamente ricordato dai nostri colleghi e amici in tutta Italia nei giorni precedenti, se ci deve essere il bar rionale che offre un caffè a 1 euro circa, perché non dovrebbe esserci la caffetteria o il ristorante che offre un prodotto speciality a 5 euro? Come in modo eroico fanno gli amici Caroli, Valli, Sanapo, Lattuada, Antonelli, solo per nominarne alcuni.

C’è spazio per tutti, qualcuno va nella trattoria tradizionale, un altro preferisce le tre stelle Michelin. Ad esempio, noi, in qualità di torrefattori, quello che abbiamo fatto, nel nostro piccolo, è divulgare a 360 gradi nel nostro territorio e non solo, tramite media, magazine e interviste, quanto sta accadendo, e lo facciamo da sempre.

Partendo dall’inizio, quanto si sta discutendo e verrà discusso a Bruxelles impatterà di sicuro con le nostre attività e questo fa venire in mente l’importante ruolo delle nostre associazioni.

Riusciamo a mandare un messaggio forte e chiaro a chi decide? Tante associazioni, tanti messaggi? Fossimo più uniti, forse lo faremmo meglio. Nel primo Trieste Coffee Experts infatti, come nell’ultimo, le abbiamo riunite, assieme a tanti grandi nomi del caffè, per sottolineare l’importanza che essi parlino con una voce sola.

Alla fine, la verità sta spesso nel mezzo, ma bisogna andarla a cercare. Dobbiamo tutti quanti, ritengo, unire le forze, divulgando ove possibile il prezioso lavoro che quotidianamente si fa tra le mura di una torrefazione, e non meno importante, tra quelle di un bar, colpiti da un’infinità di difficoltà burocratiche, fiscali, sistemiche, e così via. Quindi, come dice Rudi Albert della Alkaff, non paura… ma coraggio”.

                                                                                                Franco e Mauro Bazzara

Mercati del caffè ancora in rialzo: incidono il dollaro e lo stress finanziario

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Continua il rimbalzo dei mercati del caffè, dopo i forti ribassi dei primi due giorni settimana, nei quali l’Ice Arabica e l’Ice Robusta avevano perso rispettivamente il 7,1% e il 14,5%. Ieri, giovedì 5 dicembre, entrambe le borse hanno chiuso, per la seconda giornata consecutiva, in consistente rialzo. Questa volta, a fare la parte del leone è stata New York: il contratto per scadenza marzo ha guadagnato infatti il 3,2% (+980 punti) chiudendo a 313,50 centesimi.

A Londra, il contratto per scadenza gennaio è, a sua volta, in ripresa del 2,6% (+%125), a 4.895 dollari.

La debolezza del biglietto verde continua a incidere sull’andamento di entrambi i mercati del caffè sommandosi alle problematiche già presenti sul fronte produttivo, con le piogge in Vietnam che continuano a ostacolare le operazioni di raccolta

E le preoccupazioni, sempre presenti, per quanto riguarda lo sviluppo del prossimo raccolto brasiliano.

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Il macinacaffè su misura: Quamar e le diverse esigenze del barista

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Il macinacaffè M80E

ALTIVOLE (Treviso) – Ogni barista ha un proprio stile di lavoro e preferenze specifiche per la macinatura del caffè, ed è per questo che Quamar offre una gamma di macinacaffè in grado di soddisfare tutte le esigenze. Dalla piccola caffetteria al bar con grande affluenza, Quamar ha pensato a modelli versatili come il Q50 per chi necessita di uno strumento compatto ma performante, e il Sirio per chi cerca un macinacaffè in grado di gestire volumi elevati.

Il modello macinacaffè istantaneo elettronico Q50E

Entrambi i modelli offrono un’ampia gamma di regolazioni della granulometria, permettendo al barista di personalizzare la macinatura in base al tipo di caffè che si desidera preparare.

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Macinacaffè istantaneo temporizzato Q50S

L’aspetto fondamentale dei macinacaffè Quamar è la loro flessibilità. I modelli sono progettati per adattarsi a diverse tipologie di chicchi e metodi di estrazione, dall’espresso al caffè filtro, e possono passare rapidamente da una macinatura all’altra grazie alla facilità di regolazione. Questo permette di offrire un’esperienza caffè completamente su misura per il cliente, garantendo sempre una qualità eccellente in tazza.

Macinacaffè istantaneo manuale Q50EM

In un mondo in cui la personalizzazione è sempre più importante, i macinacaffè Quamar diventano uno strumento indispensabile per il barista moderno, che vuole offrire un prodotto unico e di alta qualità.

La manutenzione dei macinacaffè Quamar: semplicità e affidabilità

Per garantire che un macinacaffè mantenga alte prestazioni nel tempo, la manutenzione è un aspetto cruciale. I macinacaffè Quamar, come il Sirio e il M80E, sono progettati per rendere la manutenzione semplice e rapida, con componenti facilmente accessibili che permettono di smontare e pulire il macinacaffè in pochi minuti.

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Quamar Sirio

La pulizia regolare delle macine è fondamentale per prevenire l’accumulo di oli e residui di caffè, che possono alterare il sapore del caffè e ridurre la qualità della macinatura.

Un’altra caratteristica chiave dei macinacaffè Quamar è la presenza di promemoria digitali per la manutenzione. Questi avvisi aiutano l’operatore a sapere esattamente quando è il momento di eseguire la pulizia o la sostituzione delle macine, garantendo che il macinacaffè rimanga sempre in perfette condizioni.

In questo modo, si riduce il rischio di guasti improvvisi e si prolunga la vita utile della macchina.

Investire in un macinacaffè Quamar significa non solo avere un prodotto di alta qualità, ma anche un macchinario facile da mantenere, che permette di ottimizzare i tempi di pulizia e di concentrarsi sulla preparazione di un caffè eccellente.

Lavazza e Fisher-Price nella campagna natalizia dedicata all’apprendimento dei bambini

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Lavazza e Fisher-Price insieme (immagine concessa)

TORINO – Il momento del caffè, in Italia, è vissuto da sempre come la sublimazione dell’atmosfera familiare e amicale, un rito condiviso che scandisce la giornata e che riunisce per attimi di relax, spensieratezza e chiacchiere. Momenti vissuti in compagnia, in cui i bambini sono spettatori delle vite adulte.

Nelle varie fasi della vita, infatti, i bimbi si nutrono delle azioni che vedono compiere agli adulti e desiderano ripeterne i gesti; così anche la condivisione di una tazzina di caffè diventa un momento di apprendimento.

La partnership tra Lavazza e Fisher-Price

Fisher-Price e Lavazza, accomunati dal desiderio di celebrare questo rituale tutto italiano, scelgono di raccontare due dei loro prodotti iconici, la Mia prima macchina del caffè Fisher Price e le macchine per il caffè espresso Lavazza A Modo Mio, e si uniscono per lanciare insieme, in vista del Natale, la campagna social “Ci facciamo un caffè?” di cui saranno entrambi protagonisti, e che ci pone come osservatori di questi momenti speciali ma con un punto di vista eccezionale, gli occhi dei bambini.

Il video si svolge nell’atmosfera festosa dei giorni che precedono il Natale e vede protagonista un bambino che osserva con entusiasmo diverse scene di consumo del caffè. Finalmente, la mattina di Natale, il bambino può partecipare a questo rito collettivo grazie alla macchina giocattolo Fisher Price.

La campagna, realizzata con Freeda, sarà on air sulle piattaforme digital dei due brand fino a Natale.

La campagna social andrà a supportare importanti attivazioni retail nello stesso periodo che riguardano i canali di vendita di Fisher-Price e Lavazza che saranno dedicate a genitori, nonni e gift givers di questo magico momento.

I clienti, sul sito ufficiale Lavazza, acquistando una macchina per caffè espresso Lavazza A Modo Mio Deséa o Idola e rispettivamente 108 o 72 capsule originali Lavazza A Modo Mio, riceveranno uno sconto di 5€ per l’acquisto di almeno 30€ di prodotti Fisher-Price e Little People* spendibile sull’ecommerce del rivenditore Iperbimbo.

Viceversa, acquistando almeno 30€ di prodotti Fisher-Price presso i punti vendita che aderiranno all’iniziativa esponendo i materiali promozionali dedicati, si otterrà uno sconto di almeno 5€ applicabile su prodotti in vendita presso il sito Lavazza.it.

Sulla piattaforma Amazon saranno inoltre disponibili dei bundle set formati da La Mia Prima Macchina del Caffè e Deséa + 72 capsule originali Lavazza A Modo Mio, un’idea regalo perfetta per grandi e piccini.

La collaborazione tra Fisher-Price e Lavazza si declinerà anche sul piano didattico nel Museo Lavazza, all’interno di Nuvola Lavazza a Torino.

Dall’8 dicembre 2024, all’interno del laboratorio Coffee Kids Quiz Christmas Edition, che si terrà in occasione della Giornata delle Famiglie, La mia prima macchina del caffè Fisher-Price sarà protagonista di un’attività che coinvolgerà i bambini fino a 12 anni.

Squadre avversarie dovranno rispondere ad una serie di domande, quiz e game, al fine di guadagnare punti e pezzi di un puzzle che comporrà le regole per preparare il caffè. Utilizzando la Mia Prima Macchina del Caffè Fisher-Price, i bimbi giocheranno a simulare la preparazione del caffè, di cappuccini e squisitezze, utilizzando tutti gli accessori giocattolo e seguendo le indicazioni dei coffelier di Lavazza che, contestualmente, offriranno una degustazione di ricette ai genitori e accompagnatori.

L’approccio ludico permetterà ai partecipanti di imparare divertendosi, così da ampliare le proprie conoscenze attraverso l’ascolto, l’osservazione e il lavoro di squadra.

NB: Il consumo di caffè non si intende per un pubblico di bambini, il giocattolo Fisher-Price incoraggia i bambini dai 18 mesi in su a replicare azioni svolte nella vita quotidiana in modalità di gioco role play, per lo sviluppo di capacità motorie e relazionali”

*sono esclusi gli articoli già in promozione

La scheda sintetica di Mattel

Mattel è una delle principali aziende globali nel settore dei giocattoli e possiede uno dei portafogli più solidi di franchise per l’intrattenimento familiare e per bambini a livello mondiale. Crea prodotti innovativi ed esperienze che ispirano, intrattengono e sviluppano i bambini attraverso il gioco.

Coinvolge i consumatori attraverso il nostro portafoglio di marchi iconici, tra cui Barbie, Hot Wheels, Fisher-Price, American Girl, Thomas & Friends, UNO, Masters of the Universe, Monster High e MEGA, oltre ad altre proprietà intellettuali popolari di sua proprietà o con licenza in collaborazione con aziende globali dell’intrattenimento. La sua offerta comprende contenuti cinematografici e televisivi, esperienze digitali e di gioco, musica ed eventi dal vivo.

Opera in 35 sedi e i suoi prodotti sono disponibili in oltre 150 paesi in collaborazione con le principali aziende di vendita al dettaglio ed e-commerce del mondo. Dal suo fondamento nel 1945, Mattel è orgogliosa di essere un partner di fiducia che da la possibilità ai bambini di esplorare la meraviglia dell’infanzia e raggiungere il loro pieno potenziale.

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse.

È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi. La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione dedicata a temi economici, sociali e ambientali, da sempre considerati fondamentali per orientare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

Vending: Vendon e Coges: il webinar sulle tecnologie di connettività IoT e i sistemi di pagamento innovativi, 12/12

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Coges in partnership con Vendon (immagine concessa)

VICENZA – Coges, leader nella fornitura di soluzioni di pagamento cashless, e Vendon, esperto di IoT e telemetria per i settori della distribuzione automatica e del caffè, continuano la loro collaborazione, volta ad aiutare le aziende ad affrontare l’evoluzione del mercato.

Con la fine dell’anno, le due aziende riflettono sui loro successi e condividono approfondimenti sulle tendenze che plasmeranno i settori della distribuzione automatica e del caffè nel 2025.

Coges e Vendon hanno lavorato a stretto contatto per integrare le loro tecnologie e competenze, offrendo soluzioni complete che semplificano le operazioni, migliorano l’efficienza e consentono alle aziende di soddisfare meglio le aspettative dei clienti.

Un anno di progressi

Coges e Vendon hanno unito le loro competenze per fornire soluzioni personalizzate e senza soluzione di continuità, progettate per rispondere alle esigenze specifiche delle aziende di distribuzione automatica e caffè.

Coges, con decenni di esperienza nei sistemi di pagamento in contanti e cashless, offre soluzioni affidabili e versatili, mentre Vendon arricchisce queste proposte con tecnologie avanzate di telemetria e connettività IoT.

Integrando tecnologie di pagamento con funzionalità di dati in tempo reale, la collaborazione consente alle aziende di ottimizzare le operazioni, monitorare le prestazioni e comprendere meglio il comportamento dei clienti.

“Sia Coges che Vendon sono esperti rispettivamente in sistemi di pagamento e IoT, ma è la nostra collaborazione a creare una sinergia potente. Insieme offriamo il massimo valore ai nostri clienti, proponendo soluzioni personalizzate che affrontano le sfide uniche dei settori della distribuzione automatica e del caffè”, sottolinea Janis Jukna, head of sales di Vendon.

Guardando al futuro

Fornire semplicemente dati grezzi non è più sufficiente: gli operatori necessitano di soluzioni in grado di evolversi per offrire intuizioni chiare e utili. Le analisi devono essere facili da comprendere, i report devono offrire un valore reale e i dati devono lavorare per l’azienda, non il contrario.

Oltre alle esigenze operative, gli operatori devono affrontare tendenze più ampie nel settore del food & beverage, come la sostenibilità e la crescente domanda di distributori automatici di cibo fresco.

Queste tendenze stanno ridefinendo le aspettative dei clienti e l’IoT può svolgere un ruolo cruciale nell’aiutare le aziende ad adattarsi. Sfruttando le intuizioni basate sull’IoT, gli operatori possono monitorare e gestire iniziative di sostenibilità, ottimizzare le catene di approvvigionamento per i prodotti freschi e mantenersi allineati con le priorità dei consumatori.

Avvicinandosi al 2025, l’attenzione non sarà solo sull’adozione dell’IoT, ma sul miglioramento delle sue capacità per offrire soluzioni più intelligenti, semplici ed efficaci, in grado di soddisfare le esigenze in evoluzione del settore. Gli operatori che abbracceranno questo cambiamento saranno meglio posizionati per avere successo in un mercato sempre più dinamico.

Per condividere questi approfondimenti e fornire indicazioni pratiche, Coges e Vendon stanno organizzando un webinar online intitolato che si terrà il 12 dicembre dalle 14:00 alle 15:15.

L’evento vedrà la partecipazione di esperti del settore di entrambe le aziende, tra cui Daniele Ioriatti, Raivis Vaitekūns e Janis Jukna, che discuteranno di tendenze, strumenti e casi di successo reali.

Per registrarsi basta cliccare qui.

Isic: il consumo di caffè può aggiungere 2 anni di vita sana

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caffè attacco di cuore

MILANO – Un nuovo articolo di revisione(1) pubblicato su Ageing Research Reviews e supportato dalla Scientific Information on Coffee (Isic) esplora il legame tra il consumo di caffè e un invecchiamento sano. La percentuale della popolazione mondiale di età pari o superiore a 65 anni sta crescendo rapidamente e si prevede che aumenterà dal 10% nel 2022 al 16% nel 2050(2).

Questo studio sottolinea l’importanza che il consumo regolare e moderato di caffè può avere per questa fascia di popolazione, come parte di uno stile di vita sano ed equilibrato.

La European Food Safety Authority (EFSA) considera sicuro e moderato un consumo fino a 400 mg di caffeina al giorno (equivalente a 3-5 tazze di caffè) per la maggior parte degli adulti. Per le donne in gravidanza o in allattamento, l’assunzione di caffeina dovrebbe essere ridotta a 200 mg al giorno (3).

Essendo uno degli alimenti più studiati al mondo, oltre 50 studi hanno osservato il potenziale del caffè nel ridurre la mortalità per tutte le cause, giocando un ruolo significativo nella diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie, declino cognitivo e fragilità.

La nuova revisione ha scoperto che il consumo regolare di caffè aggiunge in media 1,8 anni di vita sana, garantendo non solo una maggiore longevità ma anche una migliore qualità della vita.

Alcune ricerche suggeriscono che altri interventi nutrizionali anti-invecchiamento potrebbero avere un effetto di distorsione legato al genere; tuttavia, la revisione ha concluso che l’aumento dell’aspettativa di vita sana attribuita al caffè è evidente sia negli uomini che nelle donne.

Oltre a ridurre il rischio di alcune delle principali malattie croniche, il team ha esplorato il ruolo del caffè nei meccanismi biologici legati al processo di invecchiamento.

Questo include l’influenza del caffè nella mitigazione dell’instabilità genomica o delle mutazioni cellulari, che sono un noto fattore scatenante dell’invecchiamento, e nel rafforzamento della normale funzionalità cellulare.

È importante sottolineare che la revisione si è concentrata esclusivamente su studi condotti su esseri umani o tessuti umani, fornendo una comprensione più accurata e affidabile degli effetti del caffè sulla salute umana.

Molte raccomandazioni cliniche tradizionali per gli anziani hanno suggerito di ridurre o addirittura evitare il consumo di caffè (4,5,6,7). Questa nuova revisione propone che tali linee guida siano rivalutate alla luce delle evidenze scientifiche che dimostrano il ruolo del caffè nell’invecchiamento sano.

Sebbene il caffè sia principalmente associato al contenuto di caffeina, contiene anche una miscela di oltre 2.000 composti bioattivi. I polifenoli, ad esempio, possono fornire proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, riducendo la neuroinfiammazione o regolando la sensibilità all’insulina.

Sia i componenti con caffeina che quelli senza caffeina del caffè possono contribuire a prolungare la vita sana, ma c’è ancora molto da scoprire sui meccanismi esatti dietro il ruolo di questi componenti.

Gli autori evidenziano il forte potenziale per ulteriori ricerche sui benefici del caffè in questo campo.

Il dottor Rodrigo Cunha, autore principale e docente presso l’Università di Coimbra, ha dichiarato: “Sappiamo che la popolazione mondiale sta invecchiando più rapidamente che mai, ed è per questo che è sempre più importante esplorare interventi dietetici che possano permettere alle persone non solo di vivere più a lungo, ma anche in maniera più sana. Le raccomandazioni cliniche tradizionali hanno talvolta sottovalutato il ruolo del caffè nell’invecchiamento sano, ma con una solida base di ricerca che dimostra come il consumo regolare possa potenzialmente ridurre alcune delle malattie croniche più comuni, è probabilmente il momento di rivalutare queste indicazioni”.

Cunha aggiunge: “La nostra revisione sottolinea il ruolo che il consumo regolare e moderato di caffè può avere nel contrastare i meccanismi biologici che naturalmente rallentano o falliscono con l’avanzare dell’età, causando una serie di potenziali problemi di salute e comorbidità. Inoltre, c’è ancora spazio per comprendere meglio come funzionano esattamente questi meccanismi e quali individui possono essere predisposti biologicamente a trarre il massimo beneficio dal consumo di caffè”.

Il consumo moderato di caffè può essere definito come 3-5 tazze al giorno, basandosi sulla revisione EFSA sulla sicurezza della caffeina.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Note

  1. Lopes CR & Cunha RA (2024). Impact of coffee intake on human aging: Epidemiology and cellular mechanisms. Ageing Research Reviews 102.
  2. United Nations (2024). Global Issues: Ageing. Accessed at: https://www.un.org/en/global-issues/ageing (September 2024)
  3. EFSA (2015). Scientific Opinion on the Safety of Caffeine, EFSA Journal, 13(5):4102.
  4. Troyer RJ & Markle GE (1984) Coffee Drinking: An Emerging Social Problem? Social Problems 31 (4):403-416
  5. Soroko S, Chang J, Barrett-Connor E (1996) Reasons for changing caffeinated coffee consumption: the Rancho Bernardo Study. J Am Coll Nutr 15(1): 97-10.
  6. James JE (1997) Is habitual caffeine use a preventable cardiovascular risk factor? Lancet 349: 279-81.
  7. Sotos-Prieto M., Carrasco P., Sorlí J.V., Guillén M., Guillém-Sáiz P., Quiles L., Corella D (2010) Coffee and tea consumption in a high cardiovascular risk Mediterranean population. Nutr Hosp 25:388-393.

Campari Group ha nominato Simon Hunt come chief executive officer

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Il logo di Campari

MILANO – Il consiglio di amministrazione di Davide Campari-Milano N.V. (Reuters CPRI.MI-Bloomberg CPR IM) annuncia la scelta di Simon Hunt come chief executive officer di Campari Group. La nomina è il risultato di una valutazione approfondita di candidati interni ed esterni condotta dal Comitato per la remunerazione e le nomine, dal Comitato per la transizione della leadership e dal Consiglio di amministrazione.

Simon Hunt subentrerà agli attuali co-ceo ad interim Paolo Marchesini, chief financial and operating officer, e Fabio Di Fede, chief legal and M&A Officer.

Ai sensi della legge olandese, il consiglio di amministrazione ha deliberato la convocazione di un’Assemblea Generale ad hoc il 15 gennaio 2025 per nominare Simon Hunt Amministratore Esecutivo di Davide Campari-Milano N.V.. Simon sarà chief executive officer a partire dalla data dell‘Assemblea Generale.

Con oltre 30 anni di esperienza nei premium spirit, Simon Hunt è un veterano del settore e leader affermato con una solida esperienza nell’accelerazione dei percorsi di crescita aziendale e nella costruzione di marchi globali.

Ha maturato un’ampia competenza nei mercati internazionali, in particolare nel mercato strategico degli Stati Uniti, così come nei mercati emergenti. Simon possiede consolidate capacità strategiche, manageriali e di leadership acquisite attraverso responsabilità crescenti nei diversi mercati e categorie di spirit, lavorando per le principali aziende del settore, sia quotate che non.

In particolare, ha trascorso 14 anni in William Grant&Sons, proprietaria del portafoglio di Scotch whisky single malt più venduto al mondo, oltre che di marchi rilevanti nelle categorie del gin e della tequila.

Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, da President&Managing Director of North America a Chief Commercial Officer, fino a essere promosso Chief Executive Officer dal 2016 al 2020. Durante la sua carriera presso William Grant&Sons, Simon Hunt ha sviluppato e implementato con successo la strategia aziendale focalizzata su infrastrutture scalabili e costruzione di marchi premium, rafforzando la presenza nei mercati emergenti e promuovendo l’innovazione.

Simon Hunt ha iniziato la sua carriera in Diageo, dove ha ricoperto varie posizioni manageriali nel marketing e nelle vendite, incluso il ruolo di Vice President of Smirnoff Global Marketing. Successivamente è entrato a far parte di Allied Domecq come Senior Vice President of Global Innovation ed Executive Vice President of Marketing North America, prima di unirsi a Pernod Ricard in qualità di Chief Executive Officer&President di Malibu-Kahlua International.

Più recentemente, dopo due anni come consulente strategico per Chief Executive e Consigli di Amministrazione di aziende di spirit premium, nel 2022 Simon Hunt è stato nominato Chief Executive Officer di Catalyst Spirits, un incubatore di marchi spirit, dove ha guidato le iniziative strategiche dell’azienda e l’innovazione di marchi attraverso piattaforme digitali.

Catalyst Spirits è la società operativa dietro marchi quali Howler Head in cui Campari Group ha acquisito nel 2022 una partecipazione di minoranza e i diritti di distribuzione, attualmente in fase di dismissione dato il rinnovato focus di Campari Group sui brand strategici prioritari.

Simon Hunt, cittadino australiano e britannico, è laureato alla London School of Economics e alla London Business School. Ha completato programmi da executive presso Harvard Law School, INSEAD a Singapore e Wharton negli Stati Uniti.

Luca Garavoglia, presidente del Gruppo: “Sono lieto di dare il benvenuto a Simon come nuovo Chief Executive Officer di Campari Group. La sua ampia e comprovata esperienza nel settore, insieme alla sua leadership nella costruzione e nello sviluppo dei marchi premium a livello globale saranno fondamentali per guidare Campari Group nella sua prossima fase di crescita. Sono convinto che le competenze, la personalità, l’energia, la leadership e la determinazione di Simon porteranno Campari Group a nuovi traguardi mentre continuiamo a implementare la nostra strategia di crescita e a evolvere nel nostro nuovo modello operativo delle House of Brands”.

Garavoglia continua: “Colgo questa opportunità per esprimere la mia profonda gratitudine a Paolo Marchesini e Fabio Di Fede per l’impegno nel loro ruolo di Co-CEO ad interim, garantendo una transizione di governance di successo, e per il loro continuo supporto, collaborando con Simon e assicurando un passaggio di consegne fluido. Inoltre, desidero ringraziare sinceramente il Comitato per la Transizione della Leadership, presieduto da Bob Kunze-Concewitz in qualità di Amministratore non esecutivo, il Comitato per la Remunerazione e le Nomine e l’intero Consiglio di Amministrazione per il loro supporto fattivo e il contributo significativo nel processo di selezione”.

Simon Hunt, chief executive officer: “Durante i miei oltre tre decenni di esperienza nell’industria degli spirit, ho sempre nutrito grande stima per Campari Group per la sua storia unica, il solido portafoglio di brand iconici, la cultura aziendale, la continua sovraperformance e l’eccezionale storia di crescita. Sono onorato ed entusiasta di cogliere questa straordinaria opportunità e non vedo l’ora di collaborare con un leadership team di talento quale quello di Campari Group e con tutta l’organizzazione per continuare a consolidare l’eredità e i successi degli ultimi decenni, elevando il potenziale e l’ambizione di crescita del Gruppo a livelli ancora più elevati”.

La scheda sintetica di Campari Group

Campari Group è uno dei maggiori player a livello globale nel settore degli spirit, con un portafoglio di oltre 50 marchi che si estendono fra brand a priorità globale, regionale e locale. I brand a priorità globale rappresentano il maggiore focus di Campari Group e comprendono Aperol, Campari, SKYY, Grand Marnier, Espolòn, Courvoisier, Wild Turkey e Appleton Estate. Campari Group, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca.

Ha un network distributivo su scala globale che raggiunge oltre 190 Paesi nel mondo, con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. La strategia di Campari Group punta a coniugare la propria crescita organica, attraverso un forte brand building, e la crescita esterna, attraverso acquisizioni mirate di marchi e business. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari Group opera 25 siti produttivi in tutto il mondo e una rete distributiva propria in 26 paesi.

Il Campari Group impiega circa 4.900 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano N.V. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

International Coffee Tasting 2024 in Italia e in Cina: le gold medal di novembre assegnate da Iiac chiudono l’edizione annuale

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Carlo Odello (presidente Iiac – International institute of coffee tasters, Luca D’Alba (direttore generale Autogrill Italia), Gian Paolo Braceschi (ceo Good Senses), Roberto Conter (Product innovation and development specialist Autogrill Italia) (immagine concessa)

MILANO – International Coffee Tasting, il concorso organizzato da Iiac – International institute of coffee tasters, chiude l’edizione 2024 con le gold medal assegnate nelle sessioni di novembre in Italia e in Cina. Un’edizione che ha visto il coinvolgimento di quasi 800 prodotti da 10 paesi, diventando così la più grande sinora organizzata.

“Abbiamo voluto calcolare il numero delle ore impegnate nelle sole attività di valutazione sensoriale. Abbiamo stimato che i nostri giudici sensoriali hanno speso circa 2.000 ore per profilare i prodotti in gara e questa stima non include la fase di elaborazione e validazione dei dati – ha dichiarato Carlo Odello, presidente di Iiac – International institute of coffee tasters – Questo per dare un’idea del livello di impegno richiesto per svolgere un concorso che continua a volersi basare sulla pura analisi sensoriale che prevede un metodo strutturato e scientifico”.

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Il logo dell’international coffee Tasting IIAC 2024

L’ultima sessione italiana di novembre si è tenuta presso la Factory Food Designers all’interno dell’headquarter di Autogrill a Rozzano (MI), nel nuovo Next Drip, l’innovativo laboratorio dedicato al mondo del caffè. Sono state assegnate le Gold Medals alle aziende italiane seguenti: Marcandalli, Torrefazione Caffè Avana, Torrefazione Caffè Gran Salvador, Dacatè, Torrefazione Goriziana e Torrefazione La Brasiliana (l’elenco completo con anche le aziende non italiane premiate è disponibile a www.internationalcoffeetasting.com).

“International Coffee Tasting 2024 è stata anche l’occasione per introdurre nuove categorie di prodotto. Ci siamo quindi spinti oltre quelle classiche come l’espresso in grani, il filtro e la moka, il caffè in cialda e capsula, arrivando al caffè concentrato, a quello solubile e ai ready-to-drink a base di caffè – ha continuato Odello – Siamo partiti con questi nuovi prodotti proprio in Cina perché si tratta di un mercato dove hanno una quota di mercato significativa e stiamo valutando la loro estensione anche ad altri mercati”.

International Coffee Tasting è nato con l’idea di fornire un banco di prova equo e indipendente per le torrefazioni, per dare loro la possibilità di una valutazione oggettiva dei propri prodotti e permettergli di valorizzarli e migliorarli a favore del consumatore finale. Questo è davvero lo scopo ultimo della competizione: sostenere la competenza del settore e dei suoi professionisti. Per questo International Coffee Tasting è tra i concorsi più selettivi del food & beverage: nel 2024 ha premiato con la Gold Medal solo il 25% dei prodotti in gara.

La scheda sintetica di Iiac

Iiac – International institute of coffee tasters è un’associazione senza fini di lucro che vive delle sole quote sociali. È stato fondato nel 1993 con l’obiettivo di mettere a punto e diffondere un metodo scientifico per l’assaggio del caffè.

Dalla sua fondazione Iiac ha svolto centinaia di corsi ai quali hanno partecipato 13.000 allievi da più di 40 paesi nel mondo.

Il manuale Espresso Italiano Tasting, edito in italiano e in inglese, è stato tradotto in spagnolo, portoghese, tedesco, francese, russo, giapponese, cinese, coreano e tailandese. Iiac è dotato di un importante comitato scientifico che pianifica la ricerca per garantire l’innovazione del settore: ne fanno parte docenti universitari, tecnici e professionisti. Ha inoltre filiali dirette in Cina, Corea e Giappone. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

C’è anche il bar caffetteria della catena Atlantic nel nuovo Esselunga aperto a Treviglio

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Il bar Atlantic di Treviglio (immagine concessa)

TREVIGLIO (Bergamo) – Esselunga apre il superstore di Treviglio in via Caravaggio, lungo la strada provinciale 11 di fronte all’ospedale cittadino. A Bergamo e provincia sono ora 7 i negozi aperti: oltre ai tre nel capoluogo sono attivi i superstore di Curno, Stezzano e Nembro.

Il negozio di Treviglio, con una superficie commerciale di 2.500 mq, sorge sull’area dell’ex hotel La Lepre, una struttura chiusa da circa 10 anni. I lavori di costruzione hanno previsto la realizzazione di una doppia rotatoria a forma di otto per agevolare il flusso del traffico in una zona di grande passaggio.

La nuova apertura di Esselunga a Treviglio

L’apertura di Esselunga rappresenta un’opportunità per il territorio grazie all’importante intervento di riqualificazione urbana di uno spazio abbandonato, all’investimento sulla viabilità della zona e alle positive ripercussioni sull’occupazione e sull’offerta ai consumatori.

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Il nuovo Esselunga (immagine concessa)

All’interno dell’Esselunga di Treviglio lavorano 104 persone di cui 75 nuovi assunti del territorio; lo spostamento di 29 dipendenti provenienti da altri negozi ha generato a sua volta l’assunzione di altrettante risorse, allo scopo di equilibrare le competenze e la necessaria esperienza.

Il superstore è dotato di un ampio parcheggio con 435 posti auto, oltre a un locker per il ritiro della spesa online.

L’offerta ai clienti è di oltre 15.000 prodotti con grande attenzione alla convenienza e le esclusive linee a marchio privato per soddisfare ogni esigenza di spesa. Esselunga propone i reparti di frutta e verdura sfusa e confezionata e i reparti assistiti di pesce, carne, gastronomia, panetteria e una fornita enoteca con oltre 800 etichette e l’assistenza di un sommelier per guidare i clienti nella scelta dei vini.

Arricchisce l’offerta Elisenda, la linea di alta pasticceria realizzata in collaborazione con i fratelli Cerea del ristorante stellato Da Vittorio.

A Treviglio apre anche il Bar Atlantic, 125° della catena, che mette a disposizione della clientela una sala con 112 sedute a cui si aggiunge un dehor esterno con ulteriori 36 posti, dove vengono offerti una selezione di piatti caldi e un servizio di panineria, oltre ad aperitivi nella fascia serale.

Per rendere l’esperienza di acquisto più rapida e comoda sono presenti casse veloci dedicate al self-payment e al self check-out e il “Presto Spesa”, disponibile anche su app. I nuovi clienti hanno la possibilità di aderire al programma “Fìdaty” richiedendo direttamente in negozio, tramite un QR code, la card digitale gratuita e subito attiva.

Oltre al servizio e-commerce disponibile attraverso l’app e il sito esselungaacasa.it, per chi preferisce ordinare la spesa online e ritirarla in negozio già in giornata, nella fascia oraria prenotata, c’è il servizio gratuito Clicca e Vai Locker. Nel negozio è presente anche un ecocompattatore per la raccolta e il riciclo di bottiglie in plastica PET.

L’Esselunga di Treviglio è aperta ogni giorno dalle 7.30 alle 21, la domenica dalle 8 alle 20.
La scheda sintetica di Esselunga

La scheda sintetica di Esselunga

Esselunga è uno dei principali gruppi italiani nel settore della grande distribuzione che opera attraverso una rete di 190 negozi. Esselunga si avvale di centri produttivi e di lavorazione che servono tutti i negozi della catena.

Fanno parte di Esselunga anche i Bar Atlantic e le profumerie eb. Fondata nel 1957 con l’apertura a Milano del primo supermercato in Italia, Esselunga occupa oltre 28.000 persone, ha un fatturato di 9,3 miliardi di euro e 5,5 milioni di clienti fidelizzati.

L’azienda lavora costantemente per garantire qualità, convenienza, innovazione e tutela dei consumatori, con un impegno quotidiano per la sostenibilità.