giovedì 13 Novembre 2025
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Master Coffee Grinder Championship: Tania Maifredi vince la 1ª tappa a Torino

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La vincitrice Tania Maifredi (immagine concessa)

TORINO – Nella sua nuova versione, il campionato di macinatura Master Coffee Grinder Championship, ha saputo interessare e stupire oltreché divertire tutto il pubblico presente e ovviamente i protagonisti, i baristi in gara. La prima prova, la realizzazione del caffè analogico, ha appassionato tutti i concorrenti che si sono ritrovati a dover utilizzare strumenti per loro poco comuni, quali una bilancia basculante, un bollitore vecchio tipo e un macinino manuale Pietro di Fiorenzato.

La prima tappa della Master Coffee Grinder Championship

L’estrazione del caffè, uno specialty peruviano tostato appositamente da Costadoro, poteva essere effettuata solo con l’utilizzo della pressione esercitata manualmente attraverso una pompa che alimenta la Pump my moka di Bialetti oppure grazie alla forza esercitata sul pistone dell’aeropress. Il vincitore di questa prima prova è stato Massimo Lugli che si è aggiudicato la possibilità di assegnare le prove successive ai propri competitor e di scegliere quella per sé stesso.

La strategia messa in atto da Massimo (il quale ha dichiarato di star scegliendo gli abbinamenti a caso per non creare tensione…) ha visto gareggiare Diletta Sisti e Roberto Somma nella prova di pulizia Pulycaff; Tania Maifredi e Federico Raso nella prova tecnica per il cambio macine del grinder gravimetrico Sense Fiorenzato (forse la più complicata e certamente la più lunga) ma con la suspence fino all’ultimo su chi avrebbe avuto la fortuna di avere la versione PRO ; Fabio Ferrara e Giada Berutto nella prova di settaggio, dove l’utilizzo del nuovo strumento in dotazione ai concorrenti, il TechUp di DVG De Vecchi ricambi, ha messo i ragazzi nella possibilità di regolare perfettamente la temperatura desiderata sulla Dalla Corte Studio, la piccola multiboiler dell’azienda lombarda.

I concorrenti (immagine concessa)

Infine Massimo Lugli e Nadia Giacomelli hanno svolto la prova tecnica, la misurazione della durezza dell’acqua e successivamente la regolazione della testata di un filtro Brita, sotto l’attento controllo del direttore commerciale Italia di Brita Enrico Metti (no pressure…) ed il cambio doccette verificato dal giudice Tecnico Alessandro Zengiaro di Dalla Corte (no pressure 2!!).

Per concludere, i punteggi totali delle due manches, hanno determinato il totale dei secondi a disposizione dei concorrenti vedendo con 13’45” in testa Nadia Giacomelli e a seguire tutti gli altri.

Chi ha potuto seguire la masterclass del mattino è stato certamente avvantaggiato, perché tra le varie dimostrazioni c’è stato l’importante intervento del primario di otorinolaringoiatria dell’Humanitas Gradenigo, il dottor Luca Raimondo che ha raccontato in modo molto semplice come poter utilizzare al meglio i nostri organi di senso nella fase dell’assaggio del caffè, suggerimenti che qualcuno ha messo in pratica trovando la tazza perfetta.

Ed è così che Tania Maifredi si è guadagnata il primo posto e il diritto partecipare alla finale insieme a Nadia Giacomelli giunta seconda a soli 2 punti di distanza.

Le finaliste (immagine concessa)

Come sempre, vengono ringraziati tutti gli sponsor Fiorenzato, Dalla Corte, DVG De Vecchi, Ipa Porcellane, Pulycaff, Antonelli Academy, Costadoro, Metallurgica Motta, Pump My Moka, Bialetti e Brita grazie ai quali i partecipanti hanno ricevuto gadget e omaggi per ricordare e raccontare ai propri amici e colleghi una giornata diversa.

Uno degli elementi caratterizzanti di questa edizione Master Coffee Grinder Championship è stata la solidarietà, la targa ricevuta come premio è stata realizzata da Parallelolab, un’associazione che si occupa di reinserimento di soggetti fragili nella società; inoltre è stato dato risalto all’empowerment femminile nella filiera del caffè con il sostegno concreto all’International Women’s Coffee Alliance Italia, la cui presidente Eleonora Pirovano è attivissima sul territorio.

Ma il campionato di macinatura Master Coffee Grinder Championship quest’anno offre il proprio supporto ad una nuova entrata, l’Associazione Rubens, che nasce con lo scopo di offrire percorsi integrati di riabilitazione, educazione ed inclusione sociale e lavorativa, al fine di aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone e sostenere le loro famiglie, ed i cui ragazzi sono rimasti a prestare servizio in supporto alla competizione per tutta la giornata, affiancati dagli allievi della scuola professionale Immaginazione e Lavoro.

Non sono mancate le testimonianze di vicinanza da parte delle associazioni di categoria, con l’avvocato Claudio Ferraro, presidente Epat, che è intervenuto per dare il proprio messaggio di supporto ai giovani e confermare l’importanza della formazione con il patrocinio dato alla gara, confermando quanto momenti formativi e di confronto siano utili per tutta la nostra categoria.

La copertura media di Bargiornale, che da 4 anni omaggia l’abbonamento digitale ai partecipanti, e di Comunicaffè che segue ogni tappa del #MCGC2025 dandone notizia a tutti gli organi di stampa, è conferma di un format in evoluzione e sempre aggiornato.

Il prossimo appuntamento sarà il 25 maggio a Vittoria (Ragusa) in Sicilia, per la seconda tappa, con nuove sorprese.

Per chi fosse interessato a seguire la manifestazione può seguire le news sulla nuova pagina Instagram “@mcg_championship” creata da @iCicles podcast e sul sito www.mastergrinderchampionship.com , dove troverà informazioni e indicazioni per come iscriversi.

Leomatic: si spegne a 86 anni il fondatore Remo Borghi

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Il logo Leomatic (foto dal sito aziendale)
Il logo Leomatic (foto dal sito aziendale)

COLLE VAL D’ELSA (Siena) – Il fondatore dell’azienda toscana di sistribuzione automatica, Leomatic, Remo Borghi, è venuto a mancare all’età di 86 anni: negli anni ’90 è stato colui che ha avviato l’impresa, seguendone lo sviluppo nel tempo e rimanendo sino alla fine socio di maggioranza.

Remo Borghi: così lo ricordano da Leomatic, sulla pagina Facebook:

“Purtroppo un grave lutto ha colpito nel cuore la nostra azienda. Nella giornata di ieri è venuto a mancare Remo Borghi, padre fondatore della Leomatic. Persona forte, carismatica e gentile, ha saputo infondere i valori essenziali che sono di riferimento per tutto ciò che facciamo.

Il funerale si è tenuto lunedì nella chiesa di Castellina in Chianti.”

Leomatic dal cuore del Chianti si è sempre mossa sul territorio, prima con le macchine di caffè monoporzionato in cialde, per poi spostarsi sulla distribuzione automatica.

La truffa del cacao a Roma: spariti 26,5 milioni, raggirati 80 investitori

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Un totale investito di 26,5 milioni di euro volto a finanziare il cacao caraibico è confluito nel conto corrente dei promotori di quel che si è rivelato un raggiro a Roma. È questa la ricostruzione della Procura, che accusa gli ideatori del business di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e di abusivismo finanziario. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulio De Santis per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Il raggio del cacao caraibico

ROMA – Il cacao e le piante tropicali di Santo Domingo prodotti dalla società Fruit and Cocoa come fonte di guadagni sicuri. Con questa promessa 80 romani hanno investito dai 30mila ai 330mila euro, al tasso di interesse garantito del dieci per cento. Solo che il denaro versato dagli investitori, anziché finanziare il cioccolato caraibico, è confluito nel conto corrente dei promotori del presunto raggiro, che avrebbero accumulato un tesoretto di 26,5 milioni. Solo in piccola parte restituito.

L’accusa: associazione a delinquere

È questa la ricostruzione della Procura, che accusa gli ideatori del business di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e di abusivismo finanziarioQuattordici gli imputati che rischiano di finire sotto processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Mario Dovinola. Alessandro Pitzianti (difeso dall’avvocato Alessandro Tomaselli), Simone Pezzini, Giacomo Sansoni e i figli Maura e Massimo formanoil gruppo che da Ascoli Piceno, nelle Marche, avrebbe creato i presupposti dell’asserito raggiro.

Altri otto imputati si sono mossi, secondo l’accusa, da Roma ad Agrigento per raccogliere investitori, facendo firmare i contratti. C’è infine la quattordicesima imputata accusata (solo) di ricettazione. “Visto l’enorme esborso finanziario sostenuto da tanti, sarebbe necessario ottenere giustizia in tempi rapidi”, dicono gli avvocati Tiziano Gizzi e Filippo Valle, che rappresentano alcune delle vittime.
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Centrale del Latte d’Italia: ricavi a 349,7 mln, +4,7%, Ebitda a 25,2 mln

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Il presidente Angelo Mastrolia (immagine concessa)

TORINO – Il Consiglio di amministrazione di Centrale del Latte d’Italia S.p.A. (“CLI” o “Società”) – terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata – riunitosi sotto la presidenza di Angelo Mastrolia ha esaminato ed approvato il Progetto di Bilancio relativo all’esercizio 2024.

Centrale del Latte d’Italia chiude l’esercizio 2024 con ricavi pari a euro 349,7 milioni, in crescita del 4,7% rispetto a euro 333,9 milioni dell’esercizio 2023, grazie all’effetto combinato di crescita organica e di un prezzo di vendita più elevato per gli effetti inflazionistici che hanno caratterizzato il mercato del latte e dei suoi derivati soprattutto nella seconda parte dell’anno.

L’Ebitda si attesta a euro 25,2 milioni, stabile rispetto al dato registrano al 31 dicembre 2023 (che era pari ad euro 25,2 milioni), grazie alla capacità della Società di ribaltare quasi integralmente gli aumenti registrati nell’acquisto delle materie prime nel mercato del latte, del burro e della panna.

L’Ebit risulta positivo per euro 9,7 milioni, in aumento dell’11,3% rispetto al dato registrato nell’esercizio precedente pari a euro 8,7 milioni.

La società chiude con un utile netto d’esercizio pari a euro 4,4 milioni, in deciso aumento del 49,4% rispetto all’utile netto registrato nell’esercizio precedente, pari a euro 2,9 milioni.

La posizione finanziaria netta è in netto miglioramento di circa euro 3,5 milioni: passa da euro -41,5 milioni del 2023 a euro -38 milioni di a fine esercizio 2024, per effetto principale della capacità della Società di generare cassa dall’attività operativa. Se consideriamo l’acquisto di azioni proprie avvenuto nel corso dell’esercizio la posizione finanziaria netta sarebbe in miglioramento di circa euro 6,2 milioni.

Il rapporto PFN/Patrimonio Netto è inferiore a 1. Sulla positiva variazione ha principalmente inciso il favorevole andamento operativo della Società.

Centrale del Latte d’Italia: ricavi per famiglie di prodotti

Nell’esercizio 2024, CLI ha realizzato ricavi per euro 349,7 milioni, in crescita del 4,7% rispetto a euro 333,9 milioni dell’esercizio 2023, così suddivisi per famiglie di prodotti:

(dati concessi)

I ricavi relativi al segmento Milk Products risultano essere in aumento per un effetto combinato di un incremento dei prezzi medi di vendita, in particolare nella seconda metà dell’esercizio (+64%), ed un incremento della domanda, in particolare nel settore tradizionale (+36%).

I ricavi relativi al segmento Dairy Products aumentano per effetto di un incremento della domanda su clientela già esistente e su acquisizione nuova clientela.

I ricavi relativi al segmento altre attività incrementano rispetto al precedente esercizio per effetto di un aumento del prezzo medio di vendita.

Ricavi per canale distributivo

(dati concessi)

I ricavi relativi al canale Grande Distribuzione Organizzata aumentano per effetto di un incremento dei volumi di vendita nel comparto Milk e Dairy e prezzi medi di vendita più elevati rispetto alla media del 2023.

I ricavi relativi al canale B2B sono sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2023.

I ricavi relativi al canale Normal trade e Food Services registrano un forte aumento per effetto di un incremento dei volumi di vendita e di un prezzo medio più alto rispetto alla media del 2023.

I ricavi relativi al canale Private labels risultano essere in aumento per effetto di un incremento del prezzo medio di vendita rispetto al 31 dicembre 2023.

Centrale del Latte d’Italia: ricavi per area geografica

(dati concessi)

I ricavi relativi all’Italia aumentano per effetto combinato dell’aumento dei volumi di vendita e del prezzo medio di cessione in particolare nel comparto Milk.

I ricavi relativi alla Germania risultano in forte aumento per effetto combinato di un incremento dei volumi di vendita legati al canale Dairy.

I ricavi relativi agli Altri Paesi risultano in forte aumento per effetto di un incremento dei volumi di vendita legati al canale Grande Distribuzione Organizzata e al comparto Dairy.

BRITA lancia la call to action “Be a Gamechanger” per sensibilizzare i consumatori sulle risorse idriche in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, 22/03

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brita seabin
Il Seabin presso la Marina Blue Dolphin di Roma Fiumicino (immagine concessa)

MILANO – In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, BRITA, azienda tedesca leader nell’ottimizzazione e personalizzazione dell’acqua potabile, ribadisce il suo impegno per promuovere una cultura dell’acqua consapevole e sostenibile lanciando la call to action “Be a Gamechanger” che invita i consumatori a mettersi in gioco, diventando protagonisti attivi nella tutela delle risorse idriche e nella lotta contro l’inquinamento da plastica.

Ogni giorno BRITA offre a tutti i consumatori la migliore esperienza di gusto di acqua filtrata, andando incontro alle diverse esigenze individuali e affermandosi così come punto di riferimento nel mondo domestico, nel settore professionale e, dallo scorso anno, anche nel settore Water Dispenser.

“Siamo orgogliosi di contribuire a rendere l’acqua filtrata una scelta sempre più diffusa in Italia”, dichiara Lorenzo Sarvello, amministratore delegato BRITA Italia. “In questi ormai 20 anni di presenza nel territorio italiano abbiamo visto crescere la consapevolezza dei consumatori verso i temi della sostenibilità e della salute, e siamo pronti ad affrontare le sfide del futuro con nuove soluzioni e progetti”.

L’emergenza plastica e l’impegno di BRITA

L’acqua, risorsa fondamentale per la vita sul nostro Pianeta, è sempre più inquinata dalla plastica, con microplastiche che contaminano fiumi, mari, laghi e persino l’acqua potabile. Di fronte a questa emergenza, BRITA, da sempre impegnata a creare un impatto positivo e sostenibile nei confronti di tale risorsa, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua lancia un invito a diventare protagonisti del cambiamento, rendendo tangibile la propria vision: cambiare le abitudini delle persone nel bere acqua in modo sostenibile.

Scegliere l’acqua del rubinetto filtrata con i prodotti BRITA è un gesto semplice ma potente, che evita l’uso di bottiglie di plastica monouso.

“Be a Gamechanger” vuole promuovere un movimento verso un consumo più consapevole e responsabile, offrendo a ciascuno la possibilità di fare la propria parte per la salvaguardia della risorsa idrica e la riduzione dell’inquinamento da plastica. Attraverso la scelta di BRITA, ogni persona diventa “agente del cambiamento”, contribuendo a creare un’onda d’impatto positiva con un occhio di riguardo alle generazioni future.

Partnership con la Water Defenders Alliance powered by LifeGate e azione sul territorio

Per rafforzare il proprio impegno, BRITA Italia ha stretto una partnership con LifeGate, sostenendo il progetto Water Defenders Alliance. BRITA e LifeGate hanno molteplici punti in comune, primo tra tutti la sostenibilità, elemento che contraddistingue entrambe le realtà per identità e natura. Questa unione diventa la prova di un’ azione concreta sulle nostre acque, proteggendole dai problemi più gravi che le minacciano.

In particolare, BRITA ha contribuito adottando due dispositivi di raccolta dei rifiuti marini: un Seabin presso la Marina Blue Dolphin di Roma Fiumicino e un Trash Collec’Thor presso il porto Venezia Certosa Marina. Questi dispositivi, in un anno, potranno raccogliere circa 2 tonnellate di rifiuti, incluse plastiche e microplastiche, equivalenti al peso di oltre 130.000 bottigliette di plastica.

“La Water Defenders Alliance mette insieme competenze, risorse e soluzioni innovative grazie all’alleanza tra aziende, porti, istituzioni, persone e mondo della ricerca. Uniti per difendere le nostre acque” ha dichiarato Lajal Andreoletti, responsabile progetti ambientali di LifeGate “Siamo felici di accogliere BRITA tra i nostri Water Defenders, per promuovere gesti e scelte quotidiane più consapevoli per ridurre a monte le plastiche e le microplastiche che i nostri dispositivi raccolgono ogni giorno dal mare. Perché ognuno di noi può e deve fare la differenza anche con piccole azioni, semplici come bere un bicchier d’acqua”.

Sostenibilità a 360 gradi

BRITA concretizza il proprio impegno per la sostenibilità attraverso una serie di iniziative tangibili e misurabili. In primo luogo, l’azienda contribuisce attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico, proponendo un’alternativa sostenibile all’acqua in bottiglia: l’acqua filtrata BRITA, infatti, vanta un’impronta di carbonio ridotta fino a 25 volte.

Con l’avvento della propria strategia Shaping Sustainable Solution BRITA ha introdotto il Planet Contribution Index, un KPI aziendale in grado di misurare il nostro impatto ambientale in termini di quante bottiglie di acqua vengono risparmiate in combinazione con la Company Carbon Footprint, l‘impatto generato dall’attività aziendale, misurato in emissioni di anidride carbonica.

A livello globale, si è data un obiettivo ambizioso, chiaro e misurabile sull’impatto ambientale, ovvero l’opportunità, bevendo acqua filtrata BRITA, di evitare entro il 2025 l’utilizzo di oltre 6,5 miliardi di bottiglie d’acqua abbattendo la propria Carbon Footprint di 1 milione di tonnellate di CO2, concorrendo così in modo incisivo agli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU entro il 2030.

Ad oggi il risultato raggiunto è di 5,5 miliardi. A livello globale, inoltre, da anni è attivo un sistema di recupero dei filtri esausti, in Italia nello specifico per i filtri della linea professionale.

BRITA promuove un’economia circolare virtuosa, implementando processi di riciclo efficienti e utilizzando materiali sostenibili come le plastiche bio-based e il carbone attivo derivato dai gusci di cocco. Fondamentale è anche l’attenzione che l’azienda riserva alla conservazione delle risorse naturali: il nuovo stabilimento di Bad Camberg è stato progettato e costruito secondo rigorosi standard di efficienza energetica.

Parallelamente, BRITA adotta una gestione responsabile dei rifiuti, con un tasso di riciclo superiore al 70% per i rifiuti non pericolosi, dimostrando il proprio impegno verso i principi dell’economia circolare. Infine, l’azienda si impegna a tutelare la biodiversità marina, sostenendo attivamente la Whale and Dolphin Conservation (WDC) dal 2016.

Operazione Cashback: Be a Gamechanger,  BRITA ti ripaga

In occasione della giornata mondiale dell’acqua BRITA ha avviato un’iniziativa cashback presso i punti vendita fisici della grande distribuzione organizzata e specializzata, aderenti all’iniziativa, volta a semplificare l’ingresso dei consumatori nel mondo della filtrazione.

Con l’acquisto combinato di una caraffa filtrante BRITA e una confezione da 2 o 3 filtri MAXTRA PRO ALL-IN-1 è possibile ricevere un rimborso di 10€. Entrare nel mondo della filtrazione non è mai stato così semplice. L’iniziativa è valida fino al 30 aprile 2025.   Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica del Gruppo BRITA

Con un fatturato totale di 691 milioni di euro nell’anno fiscale 2023 e 2.314 dipendenti in tutto il mondo alla fine del 2023 (di cui 1.216 in Germania), il gruppo BRITA è una delle aziende leader nell’ottimizzazione e personalizzazione dell’acqua potabile. Il suo marchio storico BRITA è leader nel mercato globale dei filtri per l’acqua.

L’azienda a conduzione familiare con sede a Taunusstein vicino a Wiesbaden conta 30 filiali e succursali nazionali e internazionali, partecipazioni, distribuzioni e partner industriali in 69 paesi nei cinque continenti. Ha siti di produzione in Germania, Regno Unito, Italia e Cina.

Fondata nel 1966, oggi l’azienda inventrice della caraffa filtrante per l’acqua domestica sviluppa, produce e distribuisce un’ampia gamma di soluzioni innovative per l’ottimizzazione dell’acqua potabile per uso privato (caraffe filtranti per l’acqua, sistemi a rubinetto e sottolavello, gasatori e BRITA Integrated Solutions per piccoli e grandi elettrodomestici di produttori rinomati) e commerciale (settore alberghiero, ristoranti, catering e vending) oltre a erogatori di acqua di rete per uffici, scuole, ristoranti e il settore dell’assistenza sensibile all’igiene (ospedali, case di cura).

Dal 2016 BRITA collabora con Whale and Dolphin Conservation (WDC) per proteggere gli oceani del mondo dai rifiuti di plastica, contribuendo così a proteggere balene e delfini.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Starbucks condannata a pagare 50 mln di dollari a un fattorino ustionato: la sentenza

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Il logo di Starbucks

L’incidente si è verificato mentre il fattorino stava ritirando tre bevande presso il drive-through di un punto vendita Starbucks a Los Angeles. L’uomo ha subito gravi ustioni ai genitali e alle gambe. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Filomena Indaco per il portale d’informazione Italia Report Usa.

Il maxi-risarcimento di Starbucks

MILANO – Avete mai ordinato un tè in uno dei tanti negozi Starbucks presenti negli Stati Uniti d’America? Se lo avete fatto, saprete benissimo che quanto successo in California era un rischio alquanto plausibile per i clienti della nota catena di caffè.

Una giuria del “The Golden State” ha emesso un verdetto a favore di Michael Garcia, un cliente di Starbucks, ordinando alla celebre azienda di risarcirlo con 50 milioni di dollari dopo che il fattorino è stato gravemente ustionato a causa di una bevanda calda, il cui coperchio non era stato chiuso correttamente. La notizia, riportata dalla CNN, riapre il dibattito sulla responsabilità delle aziende nella sicurezza dei loro prodotti e sul trattamento di incidenti legati alle bevande calde.

L’incidente, che risale al 2020, si è verificato mentre Garcia stava ritirando tre bevande presso il drive-through di un punto vendita Starbucks a Los Angeles. Uno dei bicchieri non sarebbe stato adeguatamente chiuso, causando il rovesciamento del tè caldo su Garcia. Le conseguenze sono state devastanti: l’uomo ha subito gravi ustioni ai genitali e alle gambe.

L’avvocato di Garcia, Michael Parker, ha sottolineato l’importanza della diligenza da parte dell’azienda nel garantire la sicurezza dei suoi clienti. Il legale ha spiegato che l’incidente era il risultato diretto della violazione del suo dovere di garantire la corretta chiusura delle bevande, un aspetto cruciale per prevenire situazioni potenzialmente letali.

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A Dubai c’è una caffetteria per ogni 750 persone con oltre 4800 locali: l’avvento del chicco

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Il Burj Khalifa a Dubai (immagine: Pixabay)

La cultura del caffè negli Emirati è incentrata sulle esperienze sociali, con Dubai che guida l’innovazione nel settore del caffè nel Medio Oriente: basti pensare che, in una città con 3,6 milioni di abitanti, per ogni 750 persone c’è una caffetteria, con oltre 4.800 locali attivi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Martina Salvato per il magazine online Nss Magazine.

Il caffè a Dubai

DUBAI – Mentre il trend del cioccolato di Dubai ripieno di knafeh e pistacchio continua a monopolizzare TikTok, incollando gli occhi degli utenti con assaggi da capogiro, c’è un altro protagonista che sta riscrivendo le regole del gusto: il caffè. Passeggiando per Dubai, si incontrano famiglie emiratine che condividono una pentola di qahwa (caffè tradizionale arabo) mentre eleganti caffetterie minimaliste servono cold brew in ambienti high-tech.

Non si tratta solo di estetica Instagram-friendly, il mercato del caffè sta crescendo rapidamente: secondo Statista, si prevede che nel 2025 raggiunga un fatturato di 1,25 miliardi di dollari, con 930 milioni generati solo dal consumo fuori casa. La crescita è sostenuta da una forte cultura del caffè, anche se il consumo pro capite (3,82 kg annui) è inferiore rispetto a paesi europei come Finlandia e Italia – la cultura del caffè negli Emirati è incentrata sulle esperienze sociali, con Dubai che guida l’innovazione nel settore del caffè nel Medio Oriente.

La cultura della caffetteria negli Emirati si distingue da quella occidentale. Mentre in Europa viene visto più come una scusa per concedersi una pausa veloce, qui è un fenomeno di condivisione e networking che sta crescendo rapidamente, alimentato da una combinazione di piccoli e grandi imprenditori che aprono caffetterie indipendenti, grandi catene e locali specializzati nelle esperienze di lusso. Come afferma Shallom Berkman, fondatore di Urth Caffe (catena californiana) a Dubai, “Il Regno dell’Arabia Saudita e Dubai sono stati naturalmente i migliori passi successivi per la nostra crescita internazionale”.

Ad alimenta la crescita del settore del caffè c’è, in primo luogo, il caffè specialty, che rappresenta il 10% del mercato ed è in forte espansione anche grazie al DMCC Coffee Center, fondato nel 2019 dal principale polo economico mondiale e un centro internazionale per il commercio, l’economia e l’innovazione, che ha rivoluzionato il settore con spazi di torrefazione e tecnologie avanzate per la conservazione dei chicchi, rispondendo agli standard globali e favorendo una solida crescita, con previsioni di un incremento annuo dell’8,4% fino al 2029.

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TheFork e Italiaonline insieme per ampliare il sistema di prenotazione online

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Il logo TheFork

MILANO – Italiaonline, la più grande internet company italiana, proprietaria delle online directories PagineGialle.it, PagineBianche.it e TuttoCittà.it, e TheFork, la principale piattaforma per la prenotazione online di ristoranti e leader europeo nei gestionali per la ristorazione con TheFork Manager, annunciano una partnership strategica.

Grazie a questa collaborazione, i ristoranti presenti su PagineGialle.it, PagineBianche.it, TuttoCittà.it nonché su Virgilio Aziende diventeranno prenotabili direttamente tramite i canali di Italiaonline, ampliando le opportunità per i consumatori e per le attività di ristorazione.

La partnership tra Italiaonline e TheFork

Il network delle directories Italiaonline ha registrato nel 2024 una crescita significativa, raggiungendo oltre 238 milioni di sessioni complessive, con un incremento del 26% anno su anno, generando oltre 18,8 milioni di contatti qualificati con i ristoranti che si posizionano tra le categorie di ricerca con i maggiori incrementi (+26%) (1).

Grazie a questa partnership strategica, sia gli utenti finali sia i ristoratori potranno beneficiare di un servizio semplice, intuitivo e completo che centralizza la ricerca, l’accesso alle informazioni e la prenotazione su un’unica grande piattaforma digitale.

“La partnership con Italiaonline rappresenta un ulteriore passo avanti nella nostra missione di rendere l’esperienza di prenotazione dei ristoranti più semplice e accessibile per tutti e ampliare le possibilità di intercettare clienti qualificati per i 20.000 ristoranti Partner di TheFork – ha commentato Carlo Carollo, country manager di TheFork Italia. – Unendo la nostra tecnologia e leadership nel settore della ristorazione con l’ampio reach e la solidità del network Italiaonline, possiamo offrire un valore aggiunto sia ai ristoranti partner che agli utenti, ampliando ulteriormente la nostra portata.”

“L’integrazione con TheFork costituisce una svolta significativa per Italiaonline nel rafforzare il ruolo delle online directories come strumenti essenziali per imprese e consumatori. Il 2024 è stato un anno eccezionale per le piattaforme di PagineGialle.it, PagineBianche.it e Tuttocittà.it che si sono confermanti punti di riferimento indispensabili per il mercato italiano. Grazie a questa nuova funzionalità di prenotazione, vogliamo offrire ai nostri utenti un’esperienza ancora più completa, permettendo loro di trovare e prenotare ristoranti in pochi clic, e ai nostri clienti business ulteriori opportunità per raggiungere una base di utenti attiva e qualificata. Questa integrazione consolida la posizione di Italiaonline come leader nell’innovazione digitale, ponendoci al fianco delle imprese italiane in un percorso di crescita e trasformazione digitale.”, ha dichiarato Roberto Pierri, chief directories and local marketplaces officer di Italiaonline.

1 Fonte: Audiweb 2.0 Media View, powered by Nielsen, TDA, 1H 2023

La scheda sintetica di Italiaonline

Italiaonline è la più grande internet company del Paese, presente in tutto il territorio nazionale. Opera nei segmenti Consumer, PMI e Grandi Clienti.

Nel segmento Consumer con i brand Libero, Virgilio, DiLei, QuiFinanza, Supereva, Buonissimo, SiViaggia, Pagine Bianche, Pagine Gialle, PgCasa, TuttoCittà e altri – Italiaonline raggiunge ogni mese 25,4 milioni di utenti unici di cui 21,7 milioni da mobile, con una market reach del 58%. Nel segmento PMI oltre 200mila Imprese oggi si affidano a Italiaonline per servizi di presenza online, di sviluppo di siti vetrina o abilitati all’e-commerce, di web marketing e digital advertising (inclusi la gestione di campagne pubblicitarie e la generazione di leads attraverso i social network e i motori di ricerca) e per tutte le soluzioni finalizzate ad aumentare il business e la reputazione online.

Italiaonline è presente nel segmento delle Grandi Aziende attraverso IOL Advertising, la prima concessionaria digitale in termini dimensionali del Paese, supportando i principali operatori economici del Paese nello sviluppo delle loro campagne di comunicazione digitale, per le grandi e piccole imprese.

La scheda sintetica di Tripadvisor

TheFork, brand di Tripadvisor è la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa. In prima linea nel sostenere e promuovere la cultura della ristorazione, TheFork utilizza la tecnologia per favorire le connessioni reali tra clienti e ristoratori e per avviare questi ultimi al successo.

Con una rete di circa 55.000 ristoranti partner in 11 Paesi, quasi 40 milioni di download dell’app e più di 20 milioni di recensioni verificate, TheFork è la piattaforma di riferimento per tutti gli appassionati di food che vogliono vivere esperienze indimenticabili al ristorante. Attraverso TheFork gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze, consultare le recensioni verificate, controllare la disponibilità in tempo reale, prenotare immediatamente online 24 ore su 24, 7 giorni su 7, beneficiare di offerte speciali e pagare direttamente dall’app.

Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare la gestione delle prenotazioni e il tasso di occupazione, aumentare le prenotazioni e la visibilità, combattere i no-show, gestire i pagamenti e semplificare le operazioni, connettendosi alla più ampia community di appassionati di ristorazione.

Il cioccolato fondente per i bambini è salutare ma con moderazione: la parola agli esperti

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La produzione di cioccolato (Pixabay License)

Il cioccolato fondente, ricco di antiossidanti e povero di zuccheri, può essere un’opzione salutare, ma per i bambini va consumato con moderazione. La presenza di caffeina può infatti influire sul sonno e sul sistema nervoso. In più, recenti studi avvertono sulla possibile presenza di metalli pesanti che, pur rimanendo innocui a causa della bassa concentrazione, suggeriscono comunque un consumo moderato e una certa attenzione nella lettura delle etichette durante l’acquisto dei prodotti.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Niccolò De Rosa per il portale Fanpage.

L’effetto del cioccolato fondente sui bambini

Il cioccolato fondente non solo è un alimento goloso, ma spesso viene celebrato per i suoi benefici sulla salute: povero di zuccheri, ricco di antiossidanti e con effetti positivi sul cuore e sul cervello. Tuttavia, quando si tratta di bambini, gli esperti raccomandano alcune precauzioni prima di includerlo regolarmente nella loro alimentazione.

Nei bambini più piccoli, infatti, questo cioccolato ricco di cacao potrebbe infatti celare delle piccole controindicazioni legate alla presenza di caffeina e altri composti che potrebbero alterare il riposo dei bimbi e influenzarne il loro organismo durante la fase crescita.

La caffeina: un fattore da considerare

A causa della sua elevata percentuale di cacao, il cioccolato fondente contiene una certa quantità di caffeina – in 50 grammi di cioccolato fondente sono presenti circa 30 mg di caffeina, pari a quasi mezza tazzina di caffè – motivo per cui il suo consumo da parte dei bambini dovrebbe essere ponderato e, preferibilmente, evitato nelle fasi immediatamente precedenti al riposo notturno.

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illycaffè sui voli di ITA Airways, David Brussa: “Due elementi da monitorare: in primis l’altitudine, e l’aria che è molto più secca”

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David Brussa (foto concessa) illycaffè
David Brussa (foto concessa)

MILANO – illycaffè, caffè ufficiale della compagnia ITA Airways, servito sia nelle lounge aeroportuali della compagnia sia a bordo negli aerei in tutte le classi, economy, premium e business. Questa collaborazione, frutto di anni di esperienza in volo – da Singapore Airlines a United Airlines – e di test svolti anche a terra, la racconta David Brussa (Chief Total Quality & Sustainability Officer di illycaffè).

Il caffè negli aerei: un tema che viene spesso discusso. illycaffè è riuscita ad entrare in ITA Airways, ma perché c’è grande interesse sul caffè sugli aerei?

“Innanzitutto viaggiare sugli aerei crea stress e avere qualcosa che aiuti a rilassarsi come una pausa caffè, diventa necessario. Spesso non si può sapere con esattezza che sapore avrà il cibo servito in volo ed è per questo che Lufthansa è stata la prima a svolgere degli studi proprio su questo aspetto. I gusti ad alta quota sono totalmente modificati, per cui se la stessa pietanza servita sugli aerei venisse consumata a terra, risulterebbe salatissima.

Bisogna tenere conto dell’altitudine di 2000 metri, condizione nella quale le papille gustative sono dilatate e ipersensibili. Gli chef di Lufthansa, considerate queste evidenze, hanno realizzato ricette apposite che si adattassero alle condizioni di volo.

Il caffè invece non è soggetto a queste variazioni. Ma ci sono altri aspetti da considerare.”

“Come illycaffè lavoriamo sugli aerei da oltre 25 anni “

“E infatti insieme all’azienda che oggi è tra i leader nella produzione di macchine per espresso nel campo aeronautico, la Iacobucci di Frosinone – la stessa che ha creato il primo modello nel 1994 che si usava in volo, l’Hi Fly – abbiamo capito che le attrezzature andavano tarate come se fossero posizionate su una baita a 2000 metri.

La temperatura di ebollizione dell’acqua quindi non è più a 100°C, ma a 93°C. Tutti questi studi sono stati svolti insieme a Iacobucci, prima a terra, ricreando le condizioni che avremmo poi trovato in volo e in seguito ripetuti in forma di test sugli aerei.”

“Ci sono fondamentalmente due elementi da monitorare: altitudine, quindi pressione diversa e aria molto più secca.”

L’acqua poi è un altro tema da considerare, che abbiamo risolto consigliando l’uso di acqua oligominerale, più adatta per le preparazioni on demand.

Le macchine connesse ai serbatoi invece sono un altro caso ancora: collaborando con United Air Lines abbiamo fatto diverse prove in volo con soluzioni provenienti da tanti aeroporti al fine di studiare l’acqua conservata nei serbatoi dell’aereo, che spesso viene trattata per garantire che non si formino residui al suo interno.

Infine, esiste tutta la componente elettrica: l’aereo usa una frequenza di 400 Hertz di corrente e le pompe lavorano in maniera diversa da terra. Allo stesso modo, invece, nei treni la tensione cambia: i campi elettromagnetici nei vagoni sono molto potenti, dovuti alla grande tensione elettrica della linea ferroviaria ad alta velocità, e le macchine devono essere protette dagli sbalzi di tensione (e non di frequenza). C’è quindi dietro uno studio per niente banale, non si tratta di erogare soltanto il caffè.

Nel nostro caso serviamo il blend illy, curando in particolare le attrezzature. Il resto viene simulato nei nostri laboratori, per quanto riguarda la gestione delle correnti, le tensioni e sfruttando le altitudini per riuscire a trovare soluzioni congrue al processo di trasformazione. L’acqua invece viene direttamente messa alla prova in volo dai nostri operatori che hanno viaggiato con il personale di bordo, per svolgere i test direttamente sugli aerei.

Questo ci ha permesso di raggiungere e garantire il livello qualitativo che vogliamo servire ai passeggeri. Senza questa fase di sperimentazione e test, di fatto non si può offrire lo stesso livello in tazza.

Nel nostro caso specifico, ci poniamo un obiettivo: il nostro unico blend è composto proprio al fine di rendere l’”illy flavour” sempre riconoscibile. Per questo ci assicuriamo, attraverso la scelta di attrezzature e la cura del prodotto, di proporre il “gusto illy” costante in ogni tipo di trasformazione, dalla cialda ESE all’instant sino al filter coffee preparato con i pillow pad, confezioni sottovuoto che non sono disponibili ancora in Italia, ma che garantiscono la corretta conservazione del caffè in aereo – con una shelf life di 12 mesi -. Il sottovuoto permette il riconoscimento della freschezza e della qualità del prodotto.

Quando si prepara il filter coffee negli Stati Uniti, vengono usati i nostri pillow pad, sacchetti che vengono posizionati in porta filtro sviluppati appositamente per ottenere una certa erogazione in tazza. In questo modo è certo che venga utilizzato un prodotto ben conservato, così com’è è assicurata l’ottimizzazione dei processi: tutto questo porta ad un maggiore consumo di caffè da parte dei clienti in volo. Più o meno abbiamo registrato un aumento agli inizi del nostro ingresso negli aerei anche del 10-15%. Per cui se il prodotto è buono, le persone frequently fliers, lo richiedono.”

Quali prodotti avete deciso di proporre negli aerei e perché?

“Dipende dai casi. Su ITA Airways ad esempio, abbiamo deciso di servire il Classico, con una tostatura media, ideale per l’espresso ma adatto anche per l’estrazione di una bevanda più lunga – nelle corde del mercato asiatico ed europeo -. Mentre nella compagnia americana abbiamo notato che il gusto maggiormente apprezzato era l’Intenso, con una tostatura più spinta e dal gusto più “bold”.

Stesso discorso vale per l’estrazione. Il Classico permette di preparare sia il ristretto – categoria entro cui ricade un classico espresso – che quello più lungo.

Inoltre, i bicchierini monodose, più grandi e capienti rispetto alle tazzine dei bar, con un po’ di volume in più offrono una bevanda calda più a lungo e allo stesso tempo, una maggiore quantità rispetto al ristretto; infine si è in grado di allungare l’esperienza di consumo. Parliamo di un espresso servito mediamente dai 25 ai 35 grammi.

Come avete studiato il contenitore della bevanda per i passeggeri?

“Sui treni non esistono le lava tazzine e quindi abbiamo dovuto studiare in maniera approfondita il monouso che deve rispettare determinati requisiti. Innanzitutto deve essere di una dimensione simile a quella di una tazzina per permettere di ottenere lo stesso volume di crema tipica dell’espresso al bar. La forma del bicchierino quindi, deve rispettare un certo diametro e volume.

Poi si deve fare attenzione al materiale: la tazza in carta politenata, ottima per mantenere la temperatura, non deve rilasciare odori. Infine, deve essere composta da materiali riciclabili, che noi facciamo controllare dall’Istituto italiano Aticelca, il quale ci fornisce anche l’indice di riciclabilità della carta.

Questo è un ulteriore elemento, insieme al rifornimento del legno che deriva da aree gestite con tutela della conservazione per limitare la deforestazione, certificate PEFC, che porta avanti entrambi i temi di sostenibilità e di qualità del food grade.

Siamo sempre alla ricerca e in fase di sperimentazione di tutte quelle soluzioni green presenti ora sul mercato, proprio per comprendere come reagiscono e si comportano con il caffè. I contenitori di bambù ad esempio, per quanto interessanti, influenzano il gusto della bevanda e lo fanno sembrare rancido. Lavoriamo sempre in maniera olistica per scegliere il materiale di consumo e gli accessori connessi migliori.”

“Stiamo operando anche nelle lounge”

“Anche in questo caso dipende molto dalle compagnie aeree, che magari hanno già realizzato le tazzine brandizzate con il loro logo.

Tuttavia anche di fronte a questi contesti, cerchiamo di consigliare, qualora la soluzione non risulti la più adatta a valorizzare l’espresso, come fare meglio e ottimizzare. Proponiamo anche l’alternativa intermedia, usando insieme alle loro le nostre tazzine, in modo che i clienti stessi possano fare un confronto e decidere. Anche le ricette nelle lounge sono frutto di ricerca e siamo noi a istruire gli operatori e i formatori dei professionisti, per eseguire correttamente la preparazione.

Tutte queste accortezze vengono applicate da una parte perché questi ambienti di somministrazione sono soggetti a rapidi turn over e dall’altra, perché i sistemi di percolazione in volo devono essere estremamente sicuri.

Quando si prepara il caffè ad esempio, la caraffa deve essere assicurata in modo tale che, nonostante l’aereo viri inclinato di 30 gradi, non fuoriesca neppure una goccia dal contenitore. Stessa cosa accade con la tazzina: un vuoto d’aria, qualsiasi sbalzo, non devono smuovere la tazzina, anch’essa bloccata dalla macchina.

Le prove che vengono fatte nelle case produttrici di attrezzature specializzate, sono svolte su appositi banchi prova, prima a terra anche sul tema della sicurezza.”

Anche la supply chain di fornitura dei prodotti illycaffè è complessa

“Tutta la fornitura passa attraverso le aziende che caricano il catering a bordo e vanno coinvolte nelle diverse stazioni di filling hub. Di nuovo in questo caso, la standardizzazione è fondamentale: le cialde ESE devono essere uguali dappertutto per ottenere un prodotto costante anche in quegli aeroporti più distanti dalla stazione di carico. Non è semplice, soprattutto nei monoprodotti come è il nostro caso, che deve avere le stesse forniture nei tanti hub di ricarico.

Per tutti questi aspetti, quando si decide di collaborare con le compagnie sia di aerei che di treni, ci si deve muovere un anno, un anno e mezzo prima.”

Ecco, come è riuscito illycaffè a diventare la bevanda ufficiale di una compagnia aerea internazionale?

“È necessario innanzitutto avere già sviluppato una certa esperienza. Nel nostro caso possiamo contare sull’esperienza fatta con altre compagnie aeree e questo costituisce un vantaggio notevole. Abbiamo già fatto i test, conosciamo le attrezzature, sappiamo cosa è compatibile o meno. Questo know-how accumulato nel tempo, ora ci torna indietro come un investimento fruttifero e fa la differenza.

United è un’azienda che tiene tantissimo al cliente: la sua parola è sacra. Sono stati proprio i consumatori a scegliere illycaffè sui loro aerei: all’epoca lavoravamo già in volo con le cialde ESE che per loro però non funzionava bene. Si è resa necessaria una soluzione diversa, che fosse dedicata al drip: ci siamo accorti che i loro sacchetti erano espandenti, contenevano aria e irrancidiva il caffè.

E quindi ci è venuta l’idea di realizzare i pillow pad sottovuoto, con il macinato stabilizzato. Abbiamo studiato il degassamento del prodotto, ridotto al minimo possibile. Questa soluzione di packaging che conserva la bontà del caffè, ottimizzando la granulometria, il peso – prima del nostro intervento usavano molto più caffè e noi abbiamo settato la granulometria in modo tale da poter usare una minor quantità di macinato e ridurre i costi, valorizzando la qualità della bevanda – è stata molto apprezzata sia dalla compagnia che dai consumatori, aumentando le domande del 20%. circa “

“Quando il prodotto è buono, si vede. Da qui è partita la nostra grande collaborazione.”

“Erano già diversi anni che tentavamo di collaborare con ITA Airways e nell’ultimo periodo si è lasciata trasportare dalla qualità illy. Rappresentiamo dopo tutto un’azienda che ha introdotto due piccole rivoluzioni: in primis, portare il 100% Arabica anche nei bar già negli anni in cui non era per niente scontato; in secondo luogo, migliorare l’instant di illycaffè, privo di quegli sapori tipici di molti altri caffè solubili, ottenuti con l’estrazione spinta fino al 60% (contro il nostro 30%, estraendo solo le note aromatiche positive, che restituisce il gusto del caffè simile a quello della moka o del filtro in funzione della quantità usata). Quando serviamo sia nei treni che negli aerei con la caraffa, il caffè risulta buono anche se preparato con l’istant.

Questo è il famoso ”illy flavour” , costante in tutte le preparazioni.

Alcuni Frecciarossa sono equipaggiati di una macchinetta costruita con un particolare riscaldatore/pompa alimentati da una batteria da automobile, per preparare l’espresso dalla capsula: nel mondo professionale siamo gli unici con il nostro sistema Iperespresso che garantisce l’erogazione del caffè direttamente dalla capsula alla tazzina, senza toccare alcuna parte del portafiltro, quindi senza sporcare, garantendo sempre un’alta qualità in tazza preparata sul momento.

Questo sistema è a disposizione non solo nel vagone ristorante, ma anche nei carrellini in movimento: dopo circa 200 erogazioni, basta ricaricare la batteria e i clienti che non vogliono spostarsi, possono comunque gustarsi il nostro “iper-espresso” con la stessa qualità. Abbiamo modificato la macchina per poter viaggiare attraverso i vagoni.”

Nuove frontiere per un illycaffè in volo o sul treno?

“Sulle attrezzature attualmente stiamo lavorando per ottenere la massima qualità in volo nei sistemi porzionati con le macchine on demand con le cialde illycaffè, oggi in grado di erogare un espresso di livello, anche grazie all’ottimizzazione dei processi di macinazione con i macinini di nuova generazione. Le carte filtranti a loro volta, offrono prestazioni che non esistevano negli anni passati.

Le attrezzature sono dotate del controllo elettronico delle pompe e della temperatura, permettendo un’estrazione ottimale anche in condizioni estreme di altitudine e in funzione dei volumi scelti dalle diverse compagnie: quelle europee ad esempio, offrono lunghezze diverse da quelle asiatiche. I sistemi porzionati garantiscono la massima resa in tazza in qualsiasi caso e a questo si aggiungono gli aspetti ambientali della cialda ESE, realizzate con carta compostabile industrialmente.

Altra cosa che stiamo studiando è l’ottimizzazione del prodotto: se nel 2015 un pillow pad conteneva 80 grammi di macinato, dopo diversi test ora riusciamo a impiegarne solo 70 grammi, garantendo però la stessa qualità con una minore quantità.

Consideriamo che una macchina per espresso in volo ha un costo di sviluppo che si aggira attorno ai 3 milioni e per dieci anni non viene cambiata, con un costo dell’ordine di 10mila euro circa per chi l’acquista. Alcune durano quasi 20 anni: abbiamo delle attrezzature ancora in uso nei vecchi aerei dove erano già montate e vanno soltanto riparate, con costi più contenuti.

Altre tematiche di studio illycaffè sono le ricette, perché vorremmo offrire anche a bordo delle bevande facili da realizzare dal personale di bordo che non è mixologist o barista professonista.”