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lunedì 12 Maggio 2025
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Pristina, Kosovo: il prezzo del macchiato passa da 0,70 a 1 euro

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I bar nel centro di Pristina, capitale del Kosovo, ha aumentato il prezzo dei macchiati in vista dei rincari. Il costo è aumentato da 0,70 centesimi a 1 euro ma in alcune zone è addirittura più costoso. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Insajderi.

Il prezzo del macchiato a Pristina

PRISTINA – Tutti i bar situati nel centro di Pristina, nelle vie “Rexhep Luci” e “Qamil Hoxha”, hanno reso i piccoli macchiati più costosi. Il prezzo è passato da 0.70 centesimi a 1 euro. Il costo è stato aumentato durante il giorno in tutte le mense contemporaneamente. Intanto il macchiato grande continua ad avere lo stesso prezzo di 1 euro. I macchiati sono diventati più costosi in alcune altre zone di Pristina.

Alcuni proprietari del locale hanno raccontato a lajmi.net che in questo modo hanno raggiunto un accordo con l’Associazione dei Gastronomi del Kosovo. Il contatto con questa associazione è stato impossibile oggi.

La conclusione degli accordi per fissare il prezzo tra imprese della stessa concorrenza (tra produttori o grossisti) operanti allo stesso livello economico è sanzionata dalla Legge sulla concorrenza.

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Starbucks apre la prima caffetteria stampata in 3D in Texas vicino alla base SpaceX di Elon Musk, investiti meno di 1,8 milioni

Starbucks aprirà una moderna caffetteria, unica al mondo, in cemento stampato in 3D a Brownsville in Texas. Lo store inaugura il 24 aprile e vicino alla base di lancio di SpaceX dell’imprenditore e politico Elon Musk. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Andrea Maiellano per il portale d’informazione Tom’s Hardware.

Il nuovo Starbucks in cemento stampato in 3D

BROWNSVILLE – A Brownsville, Texas, sta per aprire un punto vendita del brand Starbucks che segna un primato significativo nella storia dell’architettura commerciale contemporanea: si tratta infatti del primo negozio del colosso del caffè realizzato interamente attraverso la stampa 3D in cemento.

L’innovativa struttura, situata a circa 32 chilometri dalla base di lancio SpaceX Starbase di Elon Musk, rappresenta un esperimento commerciale che unisce tecnologia costruttiva all’avanguardia e praticità, essendo configurato esclusivamente come punto di ritiro a piedi o in auto, senza spazi per la consumazione sul posto.

Secondo le informazioni disponibili, il costo di realizzazione di questa struttura futuristica si attesterebbe sotto i 2 milioni di dollari (circa 1,8 milioni di euro), un investimento relativamente contenuto considerando l’innovazione tecnologica impiegata.

Con una superficie commerciale di circa 130 metri quadrati dedicati alla vendita di espresso e altre bevande, la caffetteria rappresenta un importante caso studio di ottimizzazione dei costi attraverso tecniche costruttive avanzate.

La costruzione è stata affidata a Lakeside Commercial Builders, azienda con sede nell’area di Dallas, che ha guidato l’implementazione di questa tecnologia edilizia ancora poco diffusa nel settore commerciale. I media locali hanno documentato l’evoluzione del cantiere attraverso numerosi post su Instagram negli ultimi mesi, generando curiosità tra i residenti dell’area.

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Roberto Calugi, Fipe, sulle recensioni dei locali: “Stop al Far West: mercato inquinato da giudizi online non attendibili”

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Roberto Calugi, il direttore generale di Fipe Confcommercio, è stato intervistato dal portale d’informazione adnkronos in merito alla questione spinosa delle recensioni sul web di ristoranti, bar e pubblici esercizi. Come rileva una ricerca dell’ufficio studi del ministero per le Imprese e il made in Italy il 70% dei ristoranti viene scelto proprio in base alle recensioni degli utenti.

Roberto Calugi afferma che il mercato è inquinato da giudizi degli utenti non attendibili. Leggiamo di seguito parte dell’intervista al direttore generale di Fipe Confcommercio del portale adnkronos.

Fipe interviene sul tema delle recensioni dei pubblici esercizi

MILANO – “Le recensioni sui ristoranti e più in generale sui locali quali bar, pizzerie, pub, sono fondamentali, soprattutto per le nuove le nuove attività”. E’ quanto afferma il direttore generale di Fipe Confcommercio, Roberto Calugi, intervistato dall’adnkronos, in rappresentanza di 120mila tra ristoranti, bar, pizzerie, pub, pasticcerie, gelaterie, aziende della ristorazione commerciale e catering.

“Io sono un convinto sostenitore delle recensioni. Il problema è che, se continua così, nessuno ci crede più. E’ del tutto evidente che si inflaziona la qualità delle cose che vengono postate. Si tratta di un tema ‘veramente importante’ in quanto, “come rileva anche una ricerca dell’ufficio studi del ministero per le Imprese e il Made in Italy, – spiega Calugi sempre su adnkronos – ormai il 70% dei ristoranti viene scelto proprio in base alle recensioni degli utenti”.

“Da stime dei nostri associati le valutazioni spostano circa il 30-35% del fatturato di un’attività di ristorazione, – sostiene Calugi su adnkronos – ma non solo in maniera negativa, anche positiva”.

“Noi non siamo contro le recensioni, siamo assolutamente a favore ma contrari alle false recensioni, sia positive che negative. Oggi il mercato è inquinato da un numero importante di recensioni non attendibili e sul web si scatena il Farwest”.

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Matteo Borea allunga: “I dazi di Trump sul caffè? L’inizio della fine di un’epoca: servono visione, consapevolezza e più strategia”

Matteo Borea, consulente strategico e innovatore nel settore del caffè,
comproprietario della storica torrefazione La Genovese di Albenga (Savona) e autore del blog matteoborea.it, punto di riferimento per imprenditori del chicco, espone la sua opinione sull’introduzione dei dazi dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le conseguenti ripercussioni sul mercato del caffè.

Secondo l’esperto, bisogna smettere di cercare ossessivamente il prezzo più basso e iniziare a costruire un valore che giustifichi costi più alti, cambiando radicalmente la mentalità sul mercato. Leggiamo di seguito la sua opinione.

L’impatto dei dazi di Donald Trump sul mercato del caffè

di Matteo Borea

“Il 2 aprile, l’amministrazione Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi a tutto il pianeta, compresi — ovviamente — anche i paesi produttori di caffè. La reazione è stata immediata: titoli allarmistici, tweet indignati, meme sui cappuccini a 15 dollari.

Gli imprenditori del coffee business dovrebbero però farsi una domanda più seria: e se questo non fosse un evento isolato, ma un segnale chiaro che il “vecchio mercato” è morto?
Spoiler: lo è. Il prezzo del caffè cioè non tornerà mai più come prima. E no, non è colpa solo dei dazi”.

I numeri non mentono: un contesto brutale

Borea: “Prima di tutto, occorre mettere in chiaro i fatti. Secondo i dati, i dazi causeranno un aumento dei prezzi del 10-35% sia per il caffè verde che per quello tostato negli Stati Uniti. La maggior parte dei paesi produttori subirà un dazio del 10%, ma alcuni Paesi affronteranno situazioni più drammatiche:

(dati concessi)

Questi dazi si applicano dal 5 aprile 2025 creando una frattura netta nel mercato. Anche se si tratta di regole per quello americano è ovvio che ci saranno ripercussioni per tutta l’economia mondiale.

È opportuno considerare i produttori che già lottano quotidianamente per sopravvivere e difendere i loro diritti. Oltre che i problemi legati al clima. Molte aziende che esportano caffè negli USA vedranno le vendite calare. Insomma, questa guerra commerciale innescata da Trump è solo l’ennesimo segnale che il settore si trova davanti ad una nuova era”.

L’illusione del ritorno alla normalità

Borea aggiunge: “Il mercato sembra ancora intrappolato in un’illusione collettiva: quella che i prezzi debbano per forza scendere. Che sia solo questione di aspettare il momento giusto per “comprare meglio”.

Il problema è che quel momento non arriverà. Perché non si tratta di una fluttuazione, ma di un cambio di paradigma.

“Cambiamento climatico, speculazione finanziaria, filiere fragili, disuguaglianze sempre più profonde all’origine, guerre commerciali, instabilità geopolitica… ogni fattore rema nella stessa direzione: la sostanza diventa più rara e quindi più costosa”.

“E nel mondo del caffè, “sostanza” significa: qualità reale, relazioni solide, lavoro dignitoso, sostenibilità concreta.”

“Chi continua a cercare margine schiacciando il prezzo sta soltanto posticipando la fine. E, cosa ben più grave, si rende complice di un sistema che per decenni ha prosperato sullo sfruttamento di intere comunità.”

Questa era deve finire. Non solo perché è insostenibile economicamente, ma perché è moralmente inaccettabile”.

Borea: “La realtà che nessuno vuole vedere”

“I futures del caffè continueranno a fluttuare, certo. Ci saranno ancora giorni in cui il prezzo scenderà e qualcuno esulterà come se avesse vinto alla lotteria. Ma questi movimenti saranno sempre più scollegati dalla realtà sul campo.”

“La verità è che produrre buon caffè sta diventando un’impresa titanica. Le temperature irregolari stanno devastando raccolti interi, cancellando in pochi giorni il lavoro di anni. I costi di manodopera nei paesi produttori stanno (giustamente) aumentando, perché anche chi raccoglie caffè merita una vita dignitosa. La logistica globale è diventata un incubo di costi imprevedibili e ritardi cronici. Gli eventi climatici estremi non sono più l’eccezione, ma la regola con cui fare i conti ogni stagione.”

“E mentre tutto questo accade, cosa fa parte parte del settore? Continua a cercare il caffè più economico possibile, come se nulla stesse cambiando. Come se questo fosse solo un momento difficile da superare prima di tornare alla “normalità” “.

Aggiunge Borea: “È come puntare sulle azioni di Blockbuster mentre Netflix si stava affermando. È come investire nelle cabine telefoniche all’alba dell’era degli smartphone. È ostinarsi a guardare indietro mentre il futuro sta già travolgendo il settore”.

Il futuro appartiene a chi costruisce, non a chi compra

“Il futuro non è fatto per chi compra bene. È fatto per chi costruisce bene. In un mondo dove tutto cambia velocemente, l’imprenditore evoluto del caffè è quello che accetta la sfida del cambiamento e la trasforma in opportunità. Non aspetta che il sistema si adatti, ma crea il proprio sistema”.

“Serve un salto strategico, e non è più rimandabile. Occorre smettere di cercare ossessivamente il prezzo più basso e iniziare invece a costruire un valore percepito che giustifichi prezzi più alti. È necessario investire in innovazione realmente sostenibile e in esperienze per il cliente. Perché ormai è chiaro che il prodotto da solo non basta più a differenziarsi dalla concorrenza. È tempo di abbracciare l’eccellenza non come slogan di marketing, ma come l’unica strategia concreta per sopravvivere in un mercato sempre più polarizzato”.

“E soprattutto – prosegue Borea -, è ora di abbandonare l’utilizzo strumentale di concetti come “sostenibilità ambientale e sociale” per commercializzare prodotti legati a situazioni difficili dei coltivatori. I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli e prima o poi questa ipocrisia verrà smascherata.”

“Il prezzo salirà inevitabilmente. Un fenomeno che potrebbe rivelarsi positivo per il settore. Solo incidendo sul portafoglio dei consumatori si riesce a far breccia e a creare più valore. Ma è necessario avere il coraggio di cambiare mentalità, di uscire dalla spirale tossica del prezzo più basso, di scommettere su un futuro diverso”.

La polarizzazione è già qui (e può diventare un vantaggio)

“Il mercato sta mostrando un trend inequivocabile: la fascia media sta scomparendo.

Da un lato, il caffè commodity diventa sempre più commodity. Dall’altro, il caffè di qualità diventa sempre più percepito come tale. Questa non è una crisi. È un’opportunità per chi sa dove posizionarsi.”

Chi compete sul prezzo si prepara a una guerra persa in partenza. Chi invece sceglie di competere sul valore ha ancora un oceano blu da esplorare.

Aggiunge Borea: “I consumatori stanno cambiando. Sono sempre più consapevoli, sempre più esigenti, sempre più disposti a pagare per esperienze autentiche. Non cercano più solo un prodotto, cercano storie, emozioni, significato. E questo è esattamente ciò che un imprenditore evoluto può e deve offrire.”

La guerra economica che Trump ha inaugurato lo scorso 2 aprile è solo uno dei tanti fattori che dimostrano come il settore stia andando verso una nuova era. L’era dove la sostanza sarà sempre più rara e avrà un valore altissimo in mezzo a un mare di apparenza. Chi non comprende questa dinamica ora, la comprenderà quando sarà troppo tardi.

Azioni pratiche, non lamentele

“Esistono diverse azioni concrete che gli operatori possono intraprendere da subito. È possibile iniziare preparando l’azienda, i clienti e i partner a ulteriori aumenti di prezzo, che arriveranno indipendentemente dalle preferenze individuali. Si possono cercare attivamente collaborazioni all’interno dell’industria, confrontarsi con altri torrefattori, condividere esperienze e soluzioni invece di competere al ribasso. È auspicabile sviluppare una strategia di approvvigionamento completamente nuova, pensata appositamente per questo scenario in evoluzione.”

“Ma la verità è che nessuna di queste azioni funzionerà senza un preventivo cambio di mentalità. Non si tratta di “sopravvivere” ai dazi o alla prossima crisi. Si tratta di reinventare il business per prosperare in un mondo completamente nuovo.”

Ma da dove cominciare?

“Ora più che mai servono visione, consapevolezza e strategia. Per chi vede oltre il prodotto e desidera costruire un business capace di adattarsi e prosperare, è il momento di confrontarsi con altri imprenditori che condividono questa visione.”

“A questo scopo è nato un nuovo gruppo facebook: “Profit Secrets for Coffee Roasters“, uno spazio esclusivo dove condividere strategie concrete e discutere con altri professionisti del caffè come evolvere i modelli di business in questo nuovo scenario.”

“Non è un gruppo per chi cerca scorciatoie o vuole continuare a lamentarsi del mercato. È per chi ha deciso di prendere in mano il proprio destino”.”

“Per maggiori informazioni: “Profit Secrets for Coffee Roasters””

Matteo Borea conclude: “Nei prossimi giorni verranno condivise in esclusiva nel gruppo strategie specifiche testate con clienti reali per aumentare il valore percepito senza perdere marginalità”.

Matteo Borea

Mercati: le stime di Rabobank fanno volare gli arabica e spingono al ribasso i robusta

MILANO – Nuove stime tornano a muovere i mercati, con effetti opposti per le due borse. A New York, dopo la pesante caduta di lunedì (-805 punti), il contratto per scadenza luglio ha recuperato interamente nella seduta di ieri, martedì 22 aprile 2025, le perdite del giorno precedente terminando a 372,75 centesimi, in ripresa di 820 punti (+2,2%).

Londra ha riaperto le contrattazioni soltanto ieri chiudendo in parziale ribasso (-$20) a 5.257 dollari.

Il più recente Cot dell’Ice Robusta, che fotografa la situazione al 15 aprile, evidenzia intanto un drastico calo (38,7%) delle posizioni net long del settore speculativo, che erano scese, a tale data, a 8.863 lotti.

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Michele Sofisti, Nzatu: “Insieme ad Artcafé promuoviamo l’agricoltura rigenerativa senza tralasciare l’aspetto sociale”

CHEMIN DU PONTET – Nzatu è un’associazione che promuove l’agricoltura rigenerativa con l’obiettivo di produrre alimenti sostenibili senza interferire con le risorse naturali e preservando l’habitat della fauna selvatica. In particolare, Nzatu aiuta le comunità locali di contadini nella produzione di caffè, cacao e miele a valle della filiera a generare un reddito stabile.

Recentemente, Nzatu ha lanciato il progetto Njuki Coffee con Artcafé per valorizzare il caffè di alta qualità e, al tempo stesso, promuovere e costruire un futuro migliore per i lavoratori in Africa (ne abbiamo parlato qui).

Per saperne di più, abbiamo intervistato Michele Sofisti, co-founder e ceo di Nzatu Europe SA con sede Chemin du Pontet in Svizzera.

Che cos’è Nzatu? Come è nato il progetto?

“Nzatu nasce dall’idea di due sorelle provenienti dallo Zambia, Gwen Jones e Denise Jones Madiro, che si sono lanciate nell’apicoltura al fine di generare un’economia di introiti per le comunità di contadini locali ed eliminare l’effetto della deforestazione. Abbiamo creato un’arnia (dimora della colonia delle api) a due piani e riusciamo a produrre 60 chili di miele all’anno in due raccolti.

Vendendo il miele si ottengono degli introiti molto superiori al disboscamento, una pratica diffusa in Africa. Questo è stato l’inizio della nostra storia.

Abbiamo coinvolto diverse figure di spicco tra cui  Prithvi Naik, climate economist, e Andrea Chiesi della Chiesi Farmaceutica, una delle più importanti aziende europee nel campo. Così nasce Nzatu, un’associazione che promuove l’agricoltura rigenerativa: perciò niente pesticidi o fertilizzanti chimici o  artificiali nei campi delle comunità di produttori agricoli in Africa.

Grazie a Gwen e Denise oggi siamo entrati in contatto con 15 Paesi dell’Africa Sub-Sahariana. Esplorando il mondo dei produttori non abbiamo potuto fare a meno di scontrarci con le filiere del cacao e del caffè insieme a realtà e brand dove facciamo training, controllo di qualità e coordinamento per collegare le produzioni con il mercato internazionale.

I lavoratori del caffè (immagine concessa)

Inoltre abbiamo creato un ecosistema di partner con valido team di advisor professionale, tra cui Ameenah G. Fakim, l’ex presidente delle Mauritius. Abbiamo anche curato il punto di vista tecnologico per la tracciabilità e il monitoraggio: per esempio, lavoriamo con Restore.eco, una realtà spin-off dell’Università Politecnico di Zurigo, che fa monitoraggio satellitare. Garantiamo tutte le modalità per affermare da dove viene e come è stato fatto il caffè, il cacao o qualsiasi altro prodotto”.

Per quanto riguarda il caffè?

“In questo momento siamo in contatto con produttori locali in vari Paesi, principalmente l’Uganda, ma anche l’Angola, il Kenya, l’Etiopia e i vari protagonisti produttori della filiera. Trattiamo sia qualità Robusta che Arabica e anche specialty dal Malawi. Non siamo trader: non compriamo né vendiamo.

Facciamo da ponte di collegamento tra le comunità e i mercati. Il desiderio è quello di creare un impatto positivo nella società e fare in modo che i contadini non vengano sfruttati dalla catena del valore. Vogliamo dare un aiuto concreto”.

Le miscele frutto della collaborazione tra Nzatu e Artcafé (immagine concessa)

Cos’è nello specifico l’agricoltura rigenerativa e come interessa il caffè?

“L’agricoltura rigenerativa si basa su delle pratiche che possono essere definite antiche. Non si usano fertilizzanti chimici, né pesticidi artificiali. Vengono utilizzate le materie prodotte dalla natura stessa e dalle piantagioni. Tra l’altro siamo anche partner della Regenerative Society Foundation, associazione fondata da Andrea Illy e l’economista Jeffrey D. Sachs.

L’agricoltura rigenerativa non sarebbe tale senza l’intercropping, l’uso delle piante di legumi che aiutano la rigenerazione del suolo con l’azoto e altri minerali.

Abbiamo inoltre un progetto in Zambia, dove faremo una piantagione di moringa su 7000 ettari insieme alle comunità locali. Verrà introdotta l’apicoltura e faremo un intercropping per aiutare sia i raccolti che la rigenerazione del suolo”.

nzatu
Una contadina al lavoro (immagine concessa)

Inoltre fate parte della Swiss Coffee Sustainable Platform

“Esatto. Questa è una iniziativa nata l’anno scorso dal governo svizzero. Siamo subito entrati nel progetto in cui promuoviamo pratiche rigenerative organiche”.

In che cosa consiste il progetto Njuki Coffee con Artcafé?

“Da un lato il nostro lavoro è quello di collegare le produzioni di caffè crudo con i mercati, ovvero il torrefattore e il marchio. Per lanciare un messaggio di impatto che valorizzi il chicco di alta qualità e la salvaguardia dei contadini, abbiamo presentato il progetto Njuki Coffee con Artcafè, un marchio di grande valore, e il fondatore Luca Montagna.

La partnership tra Nzatu e Friends of Mothers Initiative (immagine concessa)

Portiamo chicchi 100% Arabica dell’Uganda dal nostro partner Friends of Mother Initiative, una raccolta di sole donne contadine, a Parma da Artcafé, in cui viene preparato e impacchettato, pronto per la distribuzione. In questo momento abbiamo creato caffè in grani, macinato 250 grammi, sia in lattina che in pacchetto sottovuoto. In futuro ci espanderemo con un’offerta più ampia che comprende capsule e pacchi da 1 kg pensato per bar”.

In cosa consiste la strategia di mercato?

Se parliamo di caffè, la strategia è legata ad Artcafé. Non siamo un brand né desideriamo esserlo. Siamo coloro che portano una storia d’impatto sociale sulla protezione della biodiversità e sui cambiamenti climatici nell’ambito del caffè attraverso la parternship con Artcafé. La strategia di implementazione del mercato per mercato varia sempre. Ad esempio, in questo momento, tramite un nostro partenr negli Stati Uniti, siamo presenti su Wallmart, il più grande retailer al mondo con 4500 punti vendita solo negli USA”.

Made in Italy in dono: dalle uova Kinder di Papa Francesco per il vicepresidente Usa Vance alla Nutella di Giorgia Meloni per Re Carlo

Nei giorni precedenti a Pasqua James David Vance, il vicepresidente degli Stati Uniti d’America, si è ritrovato al cospetto di Papa Francesco, il primo pontefice del Sud Globale deceduto il 21 aprile (ne abbiamo parlato qui). Vance aveva incontrato precedentemente il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. In seguito Vance ha avuto udienza con il Papa che gli ha donato alcuni doni tra cui tre uova di Pasqua a marchio Kinder.

L’aneddoto segue la recente visita in Italia di Re Carlo d’Inghilterra, anch’egli destinatario dell’omaggio della Nutella da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale targatocn.

Il dono di Papa Francesco a James David Vance

ROMA – Un pezzetto di albesità quello che gli osservatori più attenti hanno potuto notare dalle riprese della visita nei giorni scorsi a Santa Marta ha portato il vicepresidente degli Stati Uniti d’America James David Vance al cospetto di Papa Francesco.

Il giorno precedente l’esponente del Governo di Donald Trump aveva incontrato il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin insieme all’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.

Poi il breve incontro col Pontefice, ancora convalescente dopo il recente lungo ricovero al Policlinico Gemelli per una grave polmonite bilaterale, ha offerto l’occasione per scambiarsi gli auguri pasquali e anche alcuni doni.

Tra questi tre uova di Pasqua di cui era molto ben riconoscibile l’incarto a marchio Kinder, destinati ai figlioletti del leader politico Usa.

Il curioso aneddoto fa seguito a quello relativo alla recente visita in Italia di Re Carlo d’Inghilterra, anch’egli destinatario dell’omaggio di un prodotto ben caro agli albesi da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A darne conto nei giorni seguenti era stata la stessa premier, consegnando a Giovanni Ferrero il premio Leonardo 2025.

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MUMAC celebra gli 80 anni del campione Eddie Merckx con la Fondazione Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo, 03/05

MAGREGLIO (Como) – Sarà inaugurata il prossimo 3 maggio 2025 alle ore 11.30 la mostra “Eddy Merckx, gli ottant’anni di una leggenda” con il prestigioso patrocinio della UEC, a cura dell’architetto Carola Gentilini, direttore del Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo e realizzata per festeggiare gli 80 anni del campione di tutti i tempi e alle sue imprese sportive in tante importanti competizioni ciclistiche.

Gli 80 anni di Eddie Merckx con MUMAC e Fondazione Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo

Realizzata dalla Fondazione Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo, con i contributi di firme del ciclismo e storici come Beppe Conti, Cosimo Cito, Marco Pastonesi, Dario Ceccarelli, Pier Bergonzi, Gian Paolo Ormezzano, Claudio Gregori, la mostra è realizzata anche grazie alla collaborazione con Faema, storico marchio milanese produttore di attrezzature per la preparazione del caffè espresso, da 80 anni tra i più significativi protagonisti del “bar italiano”.

Una realtà indissolubilmente legata anche al ciclismo, essendo stata sponsor di una squadra vincitrice di numerose competizioni ciclistiche nazionali e internazionali.

Questa storica realtà è oggi parte di Cimbali Group, azienda italiana che, attraverso il MUMAC, Museo d’impresa del Gruppo, sostiene da 10 anni le iniziative del Museo del ciclismo del Ghisallo: il forte legame tra i due musei, infatti, è basato proprio sull’heritage congiuntamente narrato relativamente a Faema.

“E’ con una grande emozione per rinnovati sforzi da parte della fondazione del museo che inauguriamo questa retrospettiva dedicata ad un campione con la C maiuscola che è anche un grande amico con la a maiuscola del Museo del Ghisallo. Lo festeggiamo così nel suo 80º compleanno, attendendolo in mostra a giugno, quando vorrà e quando potrà. I nostri rapporti sono stretti grazie alla sua amicizia umana e sportiva con Marino Vigna, Olimpionico del Ciclismo, da sempre presente e attivo non solo come consigliere della fondazione, ma anche come sostenitore appassionato del museo” ha detto il presidente del Museo Ghisallo, Antonio Molteni.

“Quello tra il nostro brand Faema e il ciclismo è un legame storico che ci lega a doppio filo anche con Eddy Merkcx, considerato il più grande ciclista di sempre” ha commentato il Cavalier Maurizio Cimbali, Presidente di Cimbali Group. “Le sue imprese leggendarie hanno segnato un’epoca e per Faema sono state uno stimolo a continuare nelle sponsorizzazioni di manifestazioni sportive che negli anni hanno contribuito al successo dell’azienda. Passione, coraggio e determinazione infatti sono valori in cui crediamo, allora come oggi, e che guidano il nostro operato ogni giorno”.

La mostra esporrà cimeli, inediti documenti, maglie e biciclette usate dal “cannibale” nell’arco dell’intera carriera.

Una sezione speciale sarà composta da una selezione di tavole fotografiche Faema tratte dalla mostra diffusa “Faema 80×80”, celebrativa degli 80 anni del brand ma che coincidono con gli 80 del campione (1945) che ripercorrono alcuni momenti della collaborazione Merckx/Faema/ciclismo con immagini legate alle performance leggendarie di Eddy Merckx, l’asso pigliatutto della formazione biancorossa dal 1968 al 1970, guidata dal general manager Fiorenzo Magni, fondatore del museo del Ghisallo, e Vincenzo Giacotto e dal direttore sportivo Marino Vigna: in tre stagioni, Merckx conquistò oltre 120 successi (dei 525, cifra totale impressionante che lo eleggere il corridoio più vincente del mondo).

Merckx in carriera ha vinto cinque Tour e cinque Giri e ha realizzato l’accoppiata nella stessa stagione per ben tre volte e poi sette Milano-Sanremo, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, tre Mondiali, più un quarto fra i dilettanti, tre Parigi-Roubaix, la Vuelta di Spagna ed il Giro di Svizzera, il Record dell’Ora, 34 tappe al Tour de France, 25 al Giro d’Italia!

Oltre alle suddette tavole fotografiche, MUMAC metterà a disposizione della mostra anche alcuni numeri della rivista Caffè Club – realizzata da FAEMA a cavallo fra anni ’60 e ’70 – una vera rappresentazione dello spaccato sociale dell’epoca che ruotava attorno alla tazzina di caffè bevuto, magari proprio assistendo alle imprese del ‘Cannibale’.

Tra questi, un numero in particolare spicca per la sua unicità: sulla copertina campeggia il volto di Eddy Merckx, immortalato nel 2006 dal fotografo Maurizio Galimberti con la sua iconica tecnica Polaroid “ready made”, in occasione di una collaborazione con Faema. Un omaggio speciale che rende questo pezzo un esemplare unico, carico di significato simbolico ed emozionale.

Immagini mai esposte del campione fra le mura dell’azienda in veste inedita oltre che la riproduzione di una serie di gustose vignette illustrate dal noto disegnatore umoristico Marino Guarguaglino (in arte “Marino”, illustratore che conobbe grande fama grazie alle vignette pubblicate dal Guerin Sportivo sui grandi protagonisti italiani dello sport degli anni Sessanta), pubblicate su alcuni numeri di Caffè Club e, infine, una macchina per caffè iconica del tempo, la Faema E61 prima serie, completeranno l’esposizione.

“Dopo la mostra dedicata al Tour de France del 2024, un grande successo corale anche per la partecipazione di collezionisti e musei internazionali, torniamo a mettere al centro dei nostri cuori e dell’attenzione storica l’uomo, non uno a caso, ma il grande Eddy Merckx – per assolvere alla nostra missione di ricerca storica e di valorizzazione della memoria per tutti nella casa di tutti i ciclisti. Un lavoro che si rivela una volta di più entusiasmante per la sensibilità di un mondo fatto di passione e di rispetto per le imprese dei suoi campioni. Eddy meriterebbe un suo museo dedicato che va oltre le immagini delle 525 vittorie, e delle innumerevoli biciclette costruite per lui, perché simbolo del ciclismo vincente e allo stesso tempo umano che alimenta con i ricordi la Memoria collettiva sportiva” ha affermato Carola Gentilini, Direttore Museo del Ghisallo.

“Siamo molto onorati di aver contribuito alla realizzazione di una mostra per il grande campione Eddy Merckx che con il nostro brand Faema condivide non solo la passione per le due ruote ma anche l’anno di nascita” commenta Barbara Foglia – Direttore del MUMAC. “Questa iniziativa è per noi anche un’opportunità per celebrare un sodalizio con il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo che dura da dieci anni e che traccia una linea di continuità fra il ciclismo e Faema, marchio storico del Gruppo, e di contiguità fra musei volti alla diffusione della cultura del ciclismo e del caffè italiani”.

Il forte legame di Cimbali Group con il mondo delle due ruote nasce dal glorioso trascorso di FAEMA, uno dei brand storici principali del Gruppo: infatti, fin dagli anni ’50, Faema ha unito il suo nome al mondo del ciclismo intraprendendo una delle prime sponsorizzazioni sportive e dando origine a un binomio leggendario rimasto impresso nella memoria di più di una generazione grazie ai successi e alle gesta di campioni del calibro di Rik Van Looy, Hugo Koblet, Charly Gaul, Gianni Motta, prima, e alla fine degli anni ’60, Eddie Merckx, Vittorio Adorni, Italo Zilioli, Victor Van Schil e Guido Reybrouck solo per citarne alcuni. Il legame diretto del brand col ciclismo è ripreso nelle ultime tre scorse stagioni, con un’importante sponsorizzazione del Giro d’Italia, sostenuto dal 2022 al 2024.

 La scheda sintetica di Cimbali Group

Cimbali Group è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 850 addetti.

Nel 2019, con l’acquisizione di Keber, brand di eccellenza per la produzione di macine di acciaio professionali per l’industria del caffè con sede a Dolo (Venezia), i siti produttivi salgono a cinque. L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della Macchina per Caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Cimbali Group a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

Victoria Arduino presenta il North America Experience Tour, l’esperienza sensoriale a tappe, 29/04-08/05

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – A partire dal 29 Aprile Victoria Arduino attraversa il Nord America con una serie di eventi esclusivi dedicati ai professionisti del settore e agli appassionati del caffè. Un’occasione imperdibile per scoprire da vicino l’iconica gamma di macchine da caffè espresso, frutto di una perfetta combinazione tra design, innovazione tecnologica ed efficienza energetica.

Durante ogni tappa, i partecipanti avranno la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale unica, esplorando le straordinarie performance delle macchine per caffè espresso Eagle Tempo e E1 Prima EXP, del single brewer PureBrew+ e dell’intera gamma di macinini Mythos, toccando con mano la qualità e la consistenza in tazza che da sempre contraddistinguono il brand Victoria Arduino. Dai dettagli estetici alla tecnologia avanzata, ogni elemento delle nostre macchine e macinini è progettato per esaltare la qualità del caffè e semplificare il lavoro di baristi e torrefattori.

Agenda di ogni tappa:

  • Introduzione al brand e alla gamma Victoria Arduino:  scopri la filosofia e l’innovazione dietro ogni macchina.
  • I nuovi trend del caffè: un approfondimento sulle tendenze del settore per rimanere sempre competitivi.
  • Workshop pratico: testa con mano le tecnologie di Victoria Arduino e scopri come ottimizzare l’estrazione del caffè.
  • Momento di networking: confrontati con altri professionisti in un ambiente stimolante.

 Queste le date del Victoria Arduino North America Experience Tour:

  • 29 aprile: New York, Coffee Project
  • 3 maggio: Montreal, Espresso Mali
  • 5 maggio: Chicago, Victoria Arduino Showroom
  • 7 maggio: Pittsburgh, Commonplace Coffee
  • 8 maggio: Charlotte, Trail Blaze Coffee Academy

Fiorenzato tra i protagonisti dello Specialty Coffee Expo 2025 di Houston con la linea Professional, AllGround e Pietro Grinders

SANTA MARIA DI SALA (Venezia) – Fiorenzato porta la sua esperienza e innovazione allo Specialty Coffee Expo 2025 di Houston, Texas, dove sarà presente dal 25 al 27 aprile presso lo stand #1647 per presentare la sua gamma di prodotti ai professionisti del settore. L’azienda italiana di macinacaffè presenterà le sue tre anime insieme:

Fiorenzato Professional, la linea nata per soddisfare le esigenze dei baristi garantendo performance e precisione costanti;

AllGround, l’icona di Fiorenzato Home pensata per chi vuole portare l’esperienza del caffè al bar a casa;

Pietro Grinders, l’eccellenza di design nella macinazione manuale del caffè.

Pietro Grinders (immagine concessa)

Tra le grandi novità in esposizione, il debutto americano del F83 E SENSE, il macinacaffè professionale progettato per elevare il concetto di precisione, semplicità e performance.

AllGround Sense Home (immagine concessa)

Dotata della tecnologia brevettata SENSE, la F83 E SENSE integra una cella di carico flottante nella forcella, per garantire una pesatura al decigrammo anche su superfici irregolari o soggette a vibrazioni.

Il modello AllGround (immagine concessa)

Il touchscreen a colori, le modalità di erogazione intelligenti e le macine piane da 83 mm in acciaio M340 con rivestimento Dark-T, completano un prodotto pensato per rispondere alle esigenze dei coffee shop più esigenti.

La versione PRO aggiunge una camera di macinatura estraibile, per una pulizia facile e veloce, senza perdere la regolazione impostata.

Il display touch screen (immagine concessa)

A rendere ancora più speciale l’evento sarà la presenza di Raul Rodas, campione del mondo barista e brewer, insieme a diversi torrefattori internazionali, tra cui i talentuosi roaster di Untold Coffee, pronti a mettere alla prova i macinacaffè Fiorenzato.

Nel dettaglio (immagine concessa)

Per maggiori informazioni basta cliccare qui