sabato 25 Ottobre 2025
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Tuttocapsule alla Fiera di Milano con l’intera gamma di prodotti

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Tuttocapsule a HostMilano (immagine concessa)

SETTIMO TORINESE (Torino) – Tuttocapsule sarà presente alla 44° HostMilano, fiera internazionale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, con uno sguardo approfondito su trend, tecnologie e innovazioni, che si terrà a Fiera Milano – Rho dal 17 al 21 ottobre 2025.

A HostMilano l’offerta Tuttocapsule si amplia andando ad aggiungere ai migliori marchi di caffè presenti in Italia e agli Specialty Coffee by Pagliero roasted in Barolo, la nuova proposta di bevande solubili e dolciarie di alta qualità (cioccolate, caffè aromatizzati, tè, tisane, infusi, e così via) grazie alla recente acquisizione di una quota di maggioranza di Diffusion Food s.r.l. proprietaria del marchio Suavis Italian Taste, azienda nata a Poirino (Torino) nel 2009 dalla famiglia Di Benedetto.

Tuttocapsule a HostMilano

Prodotti già molto noti nel settore horeca e ora commercializzati e disponibili per tutti i consumatori, presso i punti vendita Tuttocapsule.

Questa acquisizione consente quindi a Tuttocapsule – presente oggi con oltre 300 punti vendita in Italia e all’estero – di rendere l’alta qualità di queste bevande solubili e dolciarie, fruibili anche per uso domestico e di far conoscere un’eccellenza del nostro territorio fuori dai confini nazionali.

Lo spazio espositivo di Tuttocapsule sarà allestito con due differenti format: Accademia La Caffetteria e Tuttocapsule La Caffetteria, facilmente identificabili dalla tipologia di arredo e dalla cartellonistica differenziata. Così come sono differenti i concetti che si sviluppano nelle due proposte, partendo da un unico principio: l’offerta di Tuttocapsule è sempre completa e focalizzata sui migliori marchi di caffè presenti in Italia.

Tuttocapsule La Caffetteria è un format adatto a chi vuole creare uno spazio pop e smart, trasversale e con personale dinamico. È pensato per preparare caffè sempre perfetti con macchine di grande semplicità e velocità d’uso, ma che, grazie all’ampia gamma di prodotti disponibili, è in grado di soddisfare tutti i gusti e qualsiasi necessità, regalando al consumatore finale un’ampia libertà di scelta.

Un ottimo caffè per qualsiasi palato, che può essere sorseggiato nel locale, da asporto, ma anche replicato a casa. Perché Il caffè non è solo una pausa, è la tua.

Accademia La Caffetteria – Specialty Coffee Café è il format dedicato al mondo dello Specialty Coffee e punta sull’alta qualità.

Gli eleganti e raffinati arredi e il bancone a vista confermano l’approccio internazionale, ispirato alle micro roastery danesi e spagnole, veri e propri luoghi di relax, di socializzazione e di cultura del caffè, dove è possibile dedicare del “tempo di qualità” a sé stessi e agli amici, oltre ad approfondire, attraverso il personale altamente formato e qualificato, la conoscenza del mondo del caffè e affinare il palato con nuovi e interessanti approcci.

HostMilano sarà quindi un’occasione importante per coinvolgere i visitatori in degustazioni, farli avvicinare alle nuove proposte e approfondire la sfaccettata e interessante realtà di Tuttocapsule.

HostMilano 17/21 ottobre 2025 – Pad 8 – Stand H35 e K36

Cafezal presente a HostMilano: dall’evento FuoriHost Cafezal & Weber Workshops all’accoglienza di 12 delegazioni nazionali per il WBC

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Carlos Bitencourt, titolare della caffetteria italo-brasiliana Cafezal, nel nuovo store a Bicocca (immagine concessa)

MILANO – In occasione di HostMilano 2025, la settimana si preannuncia intensa per Cafezal, torrefazione milanese indipendente che si conferma punto di riferimento per la cultura del caffè di qualità e per la comunità dei baristi campioni in arrivo a Milano per competere al World Barista Championship.

Dall’8 ottobre fino all’inizio di HostMilano, Cafezal ospiterà le delegazioni dei baristi campioni di Cina, Irlanda, Panama, Indonesia e altri Paesi, guidate da Andrew Hu, noto per la formazione di baristi ad alte prestazioni.

Si alleneranno negli spazi di Cafezal con le attrezzature ufficiali del campionato – la Tempesta versione gara, il macinino Mythos MY75 e il sistema d’acqua BWT.

Durante tutto il periodo di HostMilano, Cafezal ospiterà la delegazione ucraina in preparazione per il World Barista Championship.

Il 17 ottobre, presso il Coffee Hub di Viale Premuda 14, ore 16, si terrà un workshop sul metodo cezve/ibrik con la campionessa ucraina, simbolo quotidiano del caffè per l’Ucraina, come la moka per gli italiani.

Il 20 ottobre, insieme a Weber Workshops – azienda californiana specializzata in tecnologia high-end per l’attrezzatura da caffè – Cafezal organizzerà una festa ‘’fuori’’ Host presso la sede di Via San Gregorio 29, a partire delle ore 16, con dimostrazioni dei macchinari seguite da un aperitivo. Un’occasione per incontrare roaster, baristi e coffee lovers da tutto il mondo.

Durante HostMilano, la delegazione del Brasile, guidata dal campione nazionale Emerson Nascimento, sarà ospite di Cafezal per gli allenamenti ufficiali in vista del World Barista Championship, insieme al produttore Waldemar Ferreira (Vavà), autore del caffè utilizzato in gara.

Il 21 ottobre, dalle ore 17, nella sede di Viale Premuda 14, si terrà un talk aperto e gratuito con i campioni brasiliani, accompagnato da un cupping e dal lancio del nuovo caffè della collezione Prestige – “Alta Vista”, frutto della collaborazione tra Cafezal e Vavà, ispirato al caffè scelto per il WBC.

Il 22 ottobre, dalle 10.00 alle 15.00, il Coffee Hub di Viale Premuda 14 ospiterà un pop-up Cafezal insieme a DaTerra Coffee e Untold Coffee Lab. Per l’occasione verrà proposta una selezione di nanolotti provenienti da alcuni dei migliori produttori di Panama, accompagnata da una speciale asta di caffè specialty.

Con la sua visione aperta e contemporanea, Cafezal continua a essere uno spazio di dialogo e punto di riferimento per la cultura del caffè e per la comunità internazionale che la vive ogni giorno.

DUG Foodtech a Rho Fiera porta il primo gelato al mondo preparato con bevanda a base di patata

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La DUG Collection (immagine concessa)

TORRE D’ISOLA (Pavia) – DUG Foodtech arriva a HostMilano 2025 con una novità assoluta per il mercato italiano: il primo gelato al mondo realizzato con bevanda a base di  patata – 100% vegetale, priva di lattosio, vegana e senza glutine.

Un vero cambio di paradigma per vegani e intolleranti al lattosio, che non dovranno più accontentarsi del classico sorbetto. Con la bevanda a base di patata DUG il gelato artigianale diventa inclusivo e per tutti, senza rinunciare a gusto e cremosità.

DUG Foodtech a Fiera Milano

Sviluppato in Svezia, DUG è la prima bevanda vegetale a base di patata al mondo, che valorizza il potere e la sostenibilità di questo ingrediente per offrire un’alternativa innovativa e sostenibile, ed è ora pronto a debuttare in Italia.

Disponibile nelle versioni Original, Barista e Unsweetened Barista, questo prodotto proposto da DUG è una bevanda plant-based, priva di lattosio, vegana e senza glutine, pensata per rispondere alla crescente richiesta di alternative ai latticini tradizionali.

Ottimo sia freddo che caldo, grazie al suo gusto neutro e al colore bianco naturale, è l’elemento ideale per la preparazione di gelati artigianali, dolci e cappuccini. Le schiume compatte e cremose che garantisce lo rendono la scelta ottimale per la caffetteria professionale e, grazie alla sua versatilità, si dimostra inoltre l’ingrediente perfetto per realizzare gelati di altissimo livello.

Per dimostrarne la bontà e la qualità, a HostMilano 2025, insieme a Il Mustacchio Gelateria, DUG proporrà a visitatori e professionisti dell’horeca una degustazione in anteprima del primo gelato al mondo realizzato con questa bevanda, disponibile nei gusti nocciola e pistacchio: un’innovazione che unisce tradizione artigianale italiana e ricerca avanguardistica svedese.

Helene Nielsen, ceo di DUG Foodtech, dichiara: “Siamo entusiasti di presentare questa novità unica ai gelatieri italiani e internazionali a HostMilano 2025. In DUG Foodtech stiamo aprendo le porte a un futuro più inclusivo, sostenibile e gustoso. Per la prima volta, grazie alla nostra bevanda vegetale, priva di lattosio, vegana e senza glutine, il gelato diventa davvero per tutti, senza compromessi su gusto e cremosità. Non vediamo l’ora di incontrarvi e condividere questa innovazione con il settore”.

DUG Foodtech sarà dal 17 al 21 ottobre a HostMilano 2025 – Padiglione 14P, Stand H29 – per scoprire e assaggiare il futuro di questa bevanda vegetale a base di patata e del gelato.

La scheda sintetica di DUG Foodtech

DUG Foodtech dovrebbe essere la scelta naturale per tutti gli attori nella transizione verso alimenti a base vegetale. Il concetto di business dell’azienda è utilizzare i propri metodi brevettati, soluzioni innovative e know-how per sviluppare e vendere prodotti richiesti dal mercato.

Sono necessari cambiamenti affinché l’industria alimentare raggiunga i suoi obiettivi climatici prefissati. L’azienda contribuisce investendo in alimenti a base vegetale con una bassa impronta climatica, materie prime facilmente coltivabili e disponibili, e benefici per la salute del consumatore finale.

L’azienda e i suoi partner consolidati nei mercati e canali prioritari forniscono le condizioni per crescere in un mercato globale, valutato 100 miliardi di dollari. L’azione è quotata al Nasdaq First North ed è scambiata con il nome DUG.

VBM a HostMilano: la doppia rivoluzione delle macchine espresso con Audrey e la tecnologia HX²

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La nuova tecnologia HX² (immagine concessa)

CINISELLO BALSAMO (Milano) – La VBM, azienda produttrice di macchine da caffè espresso torna protagonista a HostMilano (Padiglione 20 – Stand K36 L35) con la nuova macchina espresso Audrey e la tecnologia HX², un’innovazione che rivoluziona il tradizionale sistema HX (Heat eXchanger).

Questa tecnologia integra la proverbiale solidità del sistema a scambiatore di calore con le alte prestazioni tipiche del multiboiler. Un nuovo equilibrio tra semplicità, affidabilità e performance che ridefinisce gli standard del settore.

Il punto di partenza è la filosofia che da sempre contraddistingue l’azienda: l’innovazione come semplificazione (da qui il payoff “We make it simple”).

Già nel 1984, Carlo Ernesto Valente, uno dei fondatori dell’azienda, aveva lavorato sulla tecnologia HX brevettando uno scambiatore dotato di resistenza regolata da termostato. Oggi la stessa tecnologia viene ripensata e rinnovata, senza rinunciare alla sua solidità originaria.

La tecnologia HX²: semplicità e alte prestazioni

La nuova tecnologia HX² di VBM consente la regolazione della temperatura per ogni singolo gruppo, senza ricorrere alla tecnologia multiboiler. In questo caso sono i PID a regolare la temperatura dell’acqua attraverso le resistenze poste negli scambiatori di calore, garantendo precisione, rapidità e continuità di servizio all’interno della struttura compatta e solida di una HX.

“Non vogliamo abbandonare una tecnologia che ha sempre dimostrato la sua efficacia – sottolinea Cristiano Osnato, CEO di VBM – ma continuare a svilupparla, elevandone le prestazioni. Da questa intenzione è nata l’idea di potenziare la HX, cuore delle nostre macchine espresso, così da renderla più interessante per i baristi che amano sperimentare, senza rinunciare alla sicurezza e alla solidità che da sempre contraddistinguono questa tecnologia. È la dimostrazione che la vera rivoluzione nasce dalla coerenza e dalla semplificazione”.

Cristiano Osnato, ceo di VBM (immagine concessa)

Questa combinazione porta con sé vantaggi concreti:

  • Per i torrefattori: la possibilità di proporre ai propri clienti una macchina affidabile, semplice da utilizzare e che non richiede continue manutenzioni.
  • Per i baristi: uno strumento ad alte performance, di facile gestione, stabile e flessibile nell’erogazione di caffè e vapore.
  • Per i distributori: un prodotto dal posizionamento premium ma dal funzionamento intuitivo, che amplia il range di offerta con una soluzione innovativa e accessibile.
  • Per i tecnici: la garanzia di una tecnologia HX semplice e già collaudata.Audrey: romantica fuori, rivoluzionaria dentro

La prima macchina VBM che integra la nuova tecnologia HX² è Audrey, un modello che unisce un design essenziale e senza tempo a un cuore tecnologico innovativo.

Il progetto nasce da precise scelte costruttive: le parti plastiche, ridotte al minimo, sono trattate come componenti di valore, capaci di dialogare con i metalli e di contribuire all’armonia complessiva del prodotto.

Ne è nata una macchina essenziale e rigorosa, ma allo stesso tempo calda e decorativa: il rigore geometrico e l’approccio razionale al design si ammorbidiscono in dettagli come stondature, terminali piegati, fianchi curvati e contenimento delle tazzine, che evocano emozione e rendono l’esperienza più accogliente.

ALa nuova macchina espresso professionale Haudrey di VBM

Elemento identitario è la losanga VBM, che ricorre come motivo decorativo sul lato, sul retro e nella lamiera portatazze, reinterpretata per essere ricavata direttamente dal metallo: un gesto di sincerità e continuità con la storia del marchio. Anche l’illuminazione a LED diventa linguaggio, esprimendo il cuore pulsante della macchina – la tecnologia HX² – e valorizzando sia la zona operativa sia il retro, dove accende curiosità e carattere.

Con Audrey e con la nuova tecnologia HX², VBM rafforza la propria missione: offrire macchine espresso capaci di coniugare alte performance, semplicità d’uso e affidabilità nel tempo, in una sintesi che unisce design, innovazione e tradizione.

Il retro della macchina (immagine concessa)

VBM espone a HostMilano 2025 nel Padiglione 20 – Stand K36 L35. Lì potrete scoprire la nuova macchina Audrey e l’inedita tecnologia HX².

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Italmobiliare valuta possibili uscite da società partecipate, Marco Schiavon, Caffè Borbone: “Registreremo una crescita a doppia cifra anche nel 2025”

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Caffè Borbone logo
Il nuovo logo di Caffè Borbone

Italmobiliare, la finanziaria che ha una partecipazione al 60% in Caffè Borbone dal 2018, sta studiando una possibile strategia di uscita da alcune società partecipate, in particolare quelle più mature. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Il Corriere della Sera.

Il futuro di Caffè Borbone

MILANO – La società a 200 milioni di liquidità, ai quali si aggiungeranno 40 milioni dalla cessione della quota in Mediobanca, ma non sta pensando a nuove acquisizioni, ma semmai a opportunità. Per l’uscita dalle partecipate non sono previste Ipo.

Il ceo Carlo Pesenti non dà indicazioni sulla cedola 2025, ma esclude nuovi dividendi straordinari e buyback. “Mi piacerebbe una politica di dividendi che implichi una distribuzione attorno al 2% del Net Asset Value”, salito per altro dagli 1,55 miliardi del 2016 a 3,9 miliardi (di cui 1,7 indirettamente tramite la controllata al 100% Clessidra).

Italmobiliare sta studiando la strategia di uscita da alcune società partecipate, in particolare quelle più mature. “Nel 2026 qualcosa dovrebbe succedere”, ha dichiarato il ceo Carlo Pesenti ai giornalisti, a margine del Capital Market Day della società, precisando che non sono in pianificazione nuove acquisizioni, ma se si presentasse un’opportunità, Italmobiliare è pronta a coglierla, forte anche di circa 200 milioni di liquidità. Ai quali si aggiungeranno altri 40 milioni dalla cessione della quota in Mediobanca.

“Faremmo fatica in questo momento ad aggiungere qualcosa. C’è sempre un limite alla complessità da gestire”, ha spiegato al Corriere della Sera, aggiungendo: “Non lo escluderei se troviamo qualcosa che apra una finestra su un settore nuovo”.

La filosofia, comunque, vede sempre il focus su mid cap italiane private “delle quali cercare tendenzialmente di arrivare al controllo”.

Ma potrebbero anche essere annunciate piccole operazioni funzionali a far crescere le singole aziende partecipate, tra le quali figurano Tecnica, Caffé Borbone, Officina di Santa Maria Novella, Italgen e Casa della Salute.

All’incontro hanno partecipato anche i Ceo di due controllate, Marco Schiavon di Caffè Borbone e Marco Fertonani di Casa della Salute. Il primo ha preannunciato che non sarà disattesa nell’intero 2025 la crescita del primo semestre. “Penso che registreremo una crescita a doppia cifra”, rispetto ai 334,5 milioni di euro di ricavi del 2024 (+11,4%).

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Turbo Moka: ecco il progetto che prepara il caffè in meno di due minuti

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La Turbo Moka (immagine concessa)

MILANO – Una nuova energia per un grande classico del design italiano. Turbo Moka, ideata da Matteo Frontini, è l’evoluzione contemporanea della storica moka inventata nel 1933 da Alfonso Bialetti e Luigi De Ponti — simbolo di un bellissimo rito quotidiano Italiano e della cultura del caffè nel mondo.

La differenza è nella base: un design spirale ad elica ispirata alle turbine degli aerei, progettata per assecondare i principi della fluidodinamica e termodinamica.

Grazie a questa innovazione, la base di Turbo Moka ha il 93% di superficie a contatto con la fiamma in più rispetto alla moka tradizionale, capace di catturare più calore e di distribuire l’energia in modo uniforme.

La Turbo Moka (immagine concessa)

Inoltre, la forma ad elica a spirale raddoppia il tempo che la fiamma rimane a contatto con la caldaia garantendo la massima efficienza termica e un’erogazione più rapida, con una riduzione del consumo di gas del 50%. Stesso sapore, metà del tempo.

“Non volevamo una rivoluzione, ma un’evoluzione,” racconta Frontini. “Con Turbo Moka vogliamo celebrare una tradizione quasi secolare, reinterpretandola con un approccio multidisciplinare che unisce bel design, fisica e attenzione per l’ambiente.”

Turbo Moka è 100% made in Italy, dal design alla completa produzione. Ogni fase del processo — dalla progettazione alla fusione, dalla lavorazione all’assemblaggio — avviene interamente in Italia, a garanzia di qualità, competenza e autenticità manifatturiera.

Realizzata in alluminio di alta qualità, Turbo Moka è disponibile nella versione da tre tazze al prezzo di 85 euro. Sono in arrivo anche le versioni da una e da sei tazze, progettate per offrire un’efficienza energetica ancora maggiore e per adattarsi a diverse esigenze d’uso e stili di vita.

Con il suo design essenziale e la tecnologia nascosta nella base, Turbo Moka reinterpreta un’icona del made in Italy con rispetto e intelligenza progettuale — unendo tradizione, tecnologia e bellezza.

Riguardo Matteo Frontini

Matteo Frontini è un ingegnere e designer italiano che unisce competenza tecnica e visione creativa in progetti che fondono innovazione, funzionalità e cultura del design Made in Italy.

Dopo un’esperienza nel settore nucleare e aerospaziale nel Regno Unito, Frontini rientra in Italia dove sviluppa una linea di e-bike con la stessa filosofia che oggi anima Turbo Moka: unire tecnologia, rispetto per l’ambiente e bellezza.

Oggi lavora in un’azienda del settore metalmeccanico e, un anno fa, ha dato vita a Turbo Moka, proseguendo la sua ricerca per sviluppare oggetti d’uso quotidiano per gli esseri umani, in cui la tecnologia è al servizio delle persone. Come dice lui stesso:

“Building tools for a better future”

Ogni progetto nasce da un approccio umanistico, aperto al design, dove innovazione e bellezza funzionale convivono in perfetto equilibrio.

Scheda tecnica

● Nome prodotto: Turbo Moka
● Designer: Matteo Frontini
● Anno: 2025
● Materiale: Alluminio
● Manico: resina soft-touch
● Capacità: 3 tazze
● Efficienza termica: +93% superficie riscaldante, +105% tempo a contatto con la fiamma rispetto alla moka tradizionale
● Risparmio energetico: -50% consumo di gas
● Produzione: 100% Made in Italy (dal design alla produzione)
● Prezzo: €85
● Disponibilità: su www.turbomoka.it

Luigi Passacantando, fondatore di Abaco Group, si spegne a 75 anni

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Il logo Abaco Group

L’imprenditore Luigi Passacantando si è spento all’età di 75 anni. Pioniere delle attrezzature per bar e ristoranti, la sua storia è stata sempre legata all’horeca. Lo scorso 2 giugno è stato insignito del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Francesca Marsili per Cronache Maceratesi.

Addio a Luigi Passacantando

TOLENTINO (Macerata) – E’ morto l’imprenditore tolentinate Luigi Passacantando, fondatore dell’azienda Abaco group, leader nella fornitura di attrezzature per bar, alberghi e ristoranti. Aveva 75 anni. Solo quattro mesi fa era stato insignito del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica per essersi distinto in ambito lavorativo.

In quella occasione, durante la festa del 2 giugno a Macerata, aveva condiviso la prestigiosa onorificenza con i suoi collaboratori e i familiari, quelli che sono sempre stati al suo fianco in tanti anni di attività imprenditoriale.

La sua lunga storia imprenditoriale, da sempre legata al mondo dell’horeca, inizia nel
1972, quando lavorava come tecnico esclusivo per la Nuova Simonelli: un legame particolare quello con la storica azienda produttrice di macchine da caffè, che lo ha accompagnato durante tutta la sua attività lavorativa diventandone poi concessionario.

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Matteo Pavoni nel racconto dei caffè agroforestali: “La qualità non sta solamente nel gusto”

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Matteo Pavoni alle origini (foto concessa) caffè agroforestali
Matteo Pavoni alle origini (foto concessa)

MILANO – Da circa un anno, Matteo Pavoni approfondisce il tema agricolo della coltivazione del caffè con un focus sull’agroforestale, trasformando questo approccio in uno dei tratti distintivi di Peacocks Coffee. Il focus resta sempre la qualità in tazza, ma con una maggiore attenzione ai valori intrinseci di questo stesso concetto.

Innanzitutto cominciamo dalla premessa di cosa si intenda esattamente per caffè agroforestale

“Partirei dicendo che caffè specialty e quello prodotto in sistemi agroforestali non sono due categorie separate. I sistemi agroforestali sono sistemi agricoli diversificati attraverso i quali si possono coltivare diverse colture, tra cui il caffè. Molti di questi caffè possono rientrare a pieno titolo nello specialty.”

Da sempre Peacocks Coffee ha selezionato caffè specialty unici, con molta attenzione alla qualità in tazza. L’interesse di Matteo Pavoni per le pratiche agricole, i “caffè agroforestali” e per i temi socio-economici è nato nel 2023, quando ha incontrato Lucia Rivera, antropologa e sociologa, che lo ha invitato a intervenire a un evento dedicato al caffè durante il World Food Forum della FAO.

Quell’incontro ha aperto la strada a una conoscenza e a uno scambio che hanno arricchito profondamente il suo lavoro. Nel corso del 2024, questo percorso si è intensificato, portando Matteo ad approfondire non solo la coltivazione sostenibile del caffè, ma anche il suo impatto sociale.

Pavoni: “L’attenzione all’agroforestale si è così trasformata in una lente attraverso cui osservare la qualità in tazza. Questa è stata la svolta per concentrarci maggiormente su altri elementi, andando oltre l’eccellenza il solo aspetto della qualità della materia prima.”

Perché diamo tanta importanza e interesse al “caffè agroforestale”?

“Questo sistema agricolo integra il caffè con altre specie arboree e colture. Rispetto alla monocoltura, può portare benefici enormi: suoli più ricchi, maggiore biodiversità, microclimi più favorevoli, meno bisogno di input chimici e una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici.

Non si tratta solo di una questione ambientale: può anche significare maggiore sicurezza alimentare e un reddito diversificato per i produttori. Per noi resta fondamentale che questi caffè siano eccellenti in tazza, ma scegliere i sistemi agroforestali significa unire qualità e sostenibilità.

È però necessaria un’ulteriore precisazione: i sistemi agroforestali non sono sempre applicabili e richiedono investimenti in termini di tempo, risorse e conoscenze da parte dei produttori, che devono poter contare su un know-how tecnico adeguato.

Ho conosciuto personalmente tanti farmers che già da tempo portano avanti queste pratiche agricole o le stanno implementando. Per esempio a dicembre del 2024 siamo stati in Guatemala, ad Antigua, e abbiamo conosciuto e acquistato caffè da Felipe Gascón che a quasi 2000mslm produce questi caffè integrati con alberi autoctoni e da frutta.

E a proposito di questi contatti, dal 2024 siamo entrati ufficialmente nella Slow food coffee coalition che unisce la filiera ponendo attenzione proprio su queste realtà. I caffè che selezioniamo dalla coalition sono prodotti attraverso queste pratiche.

Regolamento dell’Unione Europea sulla Deforestazione (EUDR)

“Entrato in vigore nel 2023 a livello dell’Unione Europea, EUDR, è il regolamento volto a contrastare la deforestazione legata ai prodotti commercializzati nell’UE. Obbliga le aziende a garantire che materie prime come cacao, caffè e altri, non provengano da terre deforestate illegalmente, attraverso due diligence, tracciabilità lungo la filiera e responsabilità legale. L’obiettivo è ridurre l’impatto europeo sulla perdita di biodiversità e promuovere filiere più sostenibili.

Risulta quindi necessario che la materia prima importata in Europa provenga da un terreno non deforestato prima del 2020 e questo è ancora difficile da dimostrare, restando in linea con la normativa. Risulta complicato per un coltivatore oggi, fornire strumenti e documenti che ne attestino la non deforestazione.

Ci sono alcuni casi virtuosi, ma sono ancora isolati: tra i caffè agroforestali che selezioniamo, c’è anche un lotto indonesiano, che sappiamo derivare da un ambiente protetto in cui la biodiversità è stata tutelata da molto tempo, per cui supererebbe il vaglio dell’EUDR.”

Per concludere

“Un aspetto interessante del caffè agroforestale, e su cui a Peacocks Coffee ci piace approfondire, è che sebbene non vi sia un collegamento diretto tra le pratiche agroforestali e l’alta qualità in tazza, questo approccio produce effetti positivi sullo sviluppo e sulla maturazione della materia prima, influenzando inevitabilmente il risultato finale a livello sensoriale. La ricchezza della composizione del suolo e la biodiversità dell’ambiente agricolo contribuiscono infatti a ottenere un prodotto più equilibrato e complesso.

La riflessione che invito a fare è che la qualità del caffè non sta solo nel gusto. È anche nel rispetto della terra, delle persone e delle pratiche agricole sane. Ogni caffè che selezioniamo vuole unire eccellenza sensoriale e responsabilità verso chi lo produce e verso l’ambiente.

Oggi il nostro lavoro considera la qualità in senso più ampio: non si tratta più solo di un punteggio in tazza, ma anche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, integrata come parte essenziale dell’esperienza del caffè.

Produrre con sistemi agroforestali può richiedere più conoscenze, tempo e investimento rispetto alla monocoltura, ma, quando ha successo, porta benefici concreti: suoli più sani, maggiore biodiversità e reddito diversificato. Ogni realtà è diversa, ma per noi è fondamentale supportare i produttori che adottano queste pratiche o che stanno affrontando una transizione, offrendo relazioni stabili e prezzi equi.”

 

Costa Coffee (macchine con Caffitaly), si avvicina la vendita della catena da parte di Coca-Cola: c’è un’offerta di Bain Capital

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Costa Coffee vending
Il logo di Costa Coffee

MILANO – Si stringe il cerchio dei possibili pretendenti all’acquisizione di Costa Coffee, la catena britannica di caffetterie fondata nel lontano 1971 dai fratelli italiani Bruno e Sergio Costa e acquisita nel 2018 dalla Coca-Cola, con l’obiettivo di espandersi nel mercato globale delle bevande calde. Vari media internazionali – tra cui il Financial Times – sostengono infatti che la società statunitense di investimenti globali Bain Capital – attraverso Special Situations – avrebbe presentato un’offerta per la più grande catena di caffetterie del Regno Unito, che conta 4 mila locali in tutto il mondo (di cui oltre 2.700 in Uk e Irlanda).

Bain Capital, che gestisce asset per 185 miliardi di dollari,  vanta già una presenza di rilievo nell’out of home di oltre manica detenendo quote di maggioranza nella catena di bakery Gail’s e in Pizza Express.

Ci sarebbe stata una manifestazione di interesse anche da parte della londinese TDR Capital, proprietaria della catena di supermercati Asda, mentre Apollo Management, un’altra società statunitense di private equity, si sarebbe invece ritirata dalla corsa.

L’intenzione di Coca-Cola di cedere Costa Coffee è emersa in indiscrezioni rivelate a fine agosto da Sky News e Reuters. Il colosso di Atlanta sta collaborando a tale scopo con la banca d’affari Lazard.

La valutazione attuale si aggirerebbe attorno ai 2 miliardi di sterline (2,3 miliardi di euro), molto al di sotto dunque dei 3,9 miliardi pagati a Whitbread da Coca-Cola, 7 anni fa

A queste cifre si prefigurerebbe dunque una minusvalenza di 1,9 miliardi di sterline, con una perdita significativa, sia in termini finanziari che di immagine.

Come ha ammesso lo stesso ceo di Coca-Cola, James Quincey, Costa “non ha prodotto ciò che volevamo” e “non è dove volevamo che fosse dal punto di vista degli investimenti”.

Nel 2023, l’azienda ha registrato ricavi per 1,22 miliardi di sterline, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, ma ancora al di sotto degli 1,3 miliardi del 2018.

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REPA e l’Emporio solidale Il Barco di Cesena per la Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari

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Catia Bianchi Presidente e Ugo Zanolari Vicepresidente de Il Barco con Jacopo Marchi di REPA (immagine concessa)

CESENA – Il 29 settembre, in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari promossa dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dal programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), REPA ha aderito all’iniziativa benefica di raccolta di generi alimentari a sostegno di FEBA, la Federazione europea dei banchi alimentari.

Tutti i dipendenti REPA in Italia e Germania sono stati invitati a raccogliere e portare alimenti presso le rispettive sedi, per donarli ai partner locali di FEBA, incaricati della distribuzione di generi alimentari alle persone bisognose.

Per l’Italia, le donazioni sono state indirizzate alla Fondazione Banco Alimentare, in collaborazione con l’Associazione Emporio Solidale Il Barco di Cesena, al quale sono stati consegnati 156 Kg di alimenti.

Benedetta Tacchini, Director People&Culture di Repa, osserva: “Vedere così tanta partecipazione da parte dei colleghi delle sedi italiane alla raccolta del 29 settembre ha confermato la sensibilità verso i bisogni della comunità locale. Insieme a sicurezza, integrità, passione, coraggio e innovazione, comunità è uno dei sei valori fondamentali di REPA, che abbiamo scelto di promuovere e vivere ogni giorno attraverso azioni concrete”.

La raccolta alimentare non è stata l’unica iniziativa benefica che ha visto coinvolta REPA nelle scorse settimane. Il 26 settembre, Gabriele Nanni, Sales Director Italy e Mauro Barresi, Key Account Manager QSR & Global Accounts, hanno infatti partecipato al Torneo di Golf e Charity Dinner della Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia ETS ai Magazzini del Sale di Cervia, per una raccolta fondi finalizzata a finanziare le attività istituzionali della Fondazione, un’organizzazione benefica senza scopo di lucro, che si occupa di sostenere le famiglie con bambini malati nel momento del bisogno.

Tutte iniziative che rappresentano, per REPA, l’espressione di un progetto più ampio: sostenere in modo continuativo le diverse esigenze della comunità locale nella quale opera, nella consapevolezza che anche un piccolo contributo può fare una grande differenza.

La scheda sintetica di REPA

REPA è il principale distributore europeo di ricambi per apparecchiature per la ristorazione e la refrigerazione, macchine per il caffè e distributori automatici e partner di fiducia dei costruttori di apparecchiature (OEM), in grado di fornire il pezzo giusto al momento giusto.
Con il più grande stock di ricambi originali e universali al mondo, materiali di consumo e accessori, distribuiti da un network di centri logistici altamente automatizzati in tutta Europa e oltre, REPA garantisce i tempi di consegna più rapidi del settore.

Funzionalità potenziate dall’AI, immagini a 360°, disegni esplosi, manuali tecnici e altre funzioni di ricerca disponibili sulla piattaforma e-commerce e sulla app rendono semplice l’identificazione e l’ordine di ogni articolo. Un team di esperti del settore aiuta i clienti, in oltre 20 lingue, a trovare la soluzione perfetta per ogni riparazione.

Con REPA, la manutenzione quotidiana delle apparecchiature per la ristorazione non è mai stata così semplice. REPA è la divisione europea di Parts Town Unlimited.

La scheda sintetica dell’Associazione Emporio Solidale Il Barco

L’ Associazione Emporio Solidale Il Barco ODV-ETS nasce nella calda estate del 2022 ed è il frutto della collaborazione di 8 associazioni territoriali che hanno voluto investire le loro risorse, le loro conoscenze e le loro competenze per un obiettivo comune: essere di aiuto alla comunità locale e valorizzarne le capacità, sostenendo ed accompagnando nuclei famigliari in difficoltà socio-economica in percorsi di autonomia ed empowerment attraverso la fornitura di beni e servizi.

Emporio Solidale è un progetto sociale di contrasto alla povertà, non solo economica ed alimentare, che vuole superare le logiche assistenziali, prediligendo forme avanzate di aiuto nell’ottica del riconoscimento di diritti (come il diritto di scelta), bisogni, responsabilità e dignità dei destinatari.

Emporio Solidale significa accesso gratuito al Market solidale, si tratta quindi di fornire ai destinatari beni primari (alimenti) e beni relazionali (attivazione di reti, prestazioni e servizi).

È un progetto che si avvia nel mese di Gennaio 2024, nella cornice del centro di raccolta e distribuzione per beni di prima necessità, con l’obiettivo di mettere a sistema le pratiche di distribuzione già avviate in periodo di emergenza alluvione secondo il modello di emporio cesenate destinato a chi si trova in temporanea difficoltà socio-economica.