Giuseppe Lavazza è il presidente del Gruppo Lavazza e del Comitato italiano del caffè in Union Food (immagine concessa)
Giuseppe Lavazza, presidente del gruppo, ha raccontato a Wimbledon come è nata la sponsorizzazione del campione Jannik Sinner che ha vinto il torneo di quest’anno ed è il numero 1 nella classifica ATP, e il legame indissolubile che lega il colosso del caffè al tennis. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Eliana Di Caro per il quotidiano Il Sole 24 Ore.
La partnership tra Lavazza e Jannik Sinner
MILANO – “Volevamo sponsorizzare un giocatore italiano, giovane, ci interessava dare questo segnale di attenzione e un nostro collaboratore molto esperto ci ha detto “dovete puntare su Jannik. Gli altri possono diventare bravi però, secondo me, lui è fenomenale”. Sinner aveva 17 anni ed era 140° del ranking Atp”.
Giuseppe Lavazza, presidente dell’azienda sempre più legata al tennis (è presente a Wimbledon, Roland Garros, Us Open, Atp Finals, Shanghai e Madrid), racconta nella lounge vicina al Campo 1, a Wimbledon, com’è nato il connubio con il numero uno del mondo al Sole 24 Ore.
Lei lo conosce da vicino, che idea se n’è fatto?
Giuseppe Lavazza rivela a Il Sole 24 Ore: “E’ un professionista serissimo, concentratissimo, la sua dedizione è totale: dal punto di vista sportivo è un modello assoluto. Rimane una persona semplice, quando lo vedo mi sembra di parlare con un uno dei miei figli (tre, una di 25 anni, uno di 24, uno di 22, ndr).
Pur essendo un grandissimo campione resta semplice e questo lo rende ancora più particolare, come uomo e come professionista. Naturalmente è una persona decisa, sa cosa vuole, assume dei rischi, ha una capacità unica di controllarsi sul campo, un body language molto misurato, è difficile capire cosa gli passa per la testa”.
Quali sono i valori in comune tra Sinner e Lavazza? Come è stato vederne la crescita, in questi anni?
Risponde Giuseppe Lavazza a Il Sole 24 Ore: “La determinazione nell’arrivare all’obiettivo, lo spirito di sacrificio, il fare leva sulle proprie capacità, inclusa la capacità di soffrire”.
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Chicchi di caffè tostato (Image by Couleur from Pixabay)
MILANO – Potente rimbalzo dai minimi per i futures del caffè, nella prima seduta della settimana. Ieri, lunedì 14 luglio, i prezzi sono tornati a salire impetuosamente, con rialzi che non si vedevano da mesi. A New York, il contratto per scadenza settembre ha guadagnato il 5,4% risalendo di slancio sopra la soglia dei 3 dollari e chiudendo la giornata a 301,85 centesimi (+1.535 punti).
Londra ha fatto, a sua volta, un balzo in avanti di $303 (+9,4%) terminando a 3.519 dollari.
Il tempo in Brasile e i dazi Usa rimangono sempre i driver principali dei futures
Dalla coffee belt brasiliana è giunta notizia che il Minas Gerais è stato senza pioggia per l’intera settimana trascorsa.
Sul fronte doganale, l’imprevedibilitàdel presidente americano continua ad alimentare dubbi e incertezze nei mercati, che contribuiscono ad accrescere la volatilità.
Intanto, la questione dei dazi tiene sempre banco nell’industria Usa: dazi che dovrebbero proteggere l’industria nazionale – compresa quella del caffè – e portare introiti ingenti nelle casse di Washington.
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RIYADH – Dalla salute alla sostenibilità, passando per l’identità locale: il gelato cambia volto. A livello globale, cresce la domanda di proposte artigianali, a base vegetale o senza zucchero, mentre i consumatori cercano esperienze sensoriali originali. Fra tradizione e innovazione, il gelato conquista nuovi mercati e anticipa le tendenze del fuoricasa.
Nei Paesi del Golfo per esempio, inclusa l’Arabia Saudita – considerata un hot market – il consumo è in forte crescita, trainato dal clima, dal turismo e dalla domanda di proposte artigianali premium.
Secondo l’analista StrategyHelix, nel Paese il mercato supererà 1,6 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso annuo vicino all’8%. Anche gli Emirati Arabi mostrano dinamismo, con una crescita media prevista del 3,2% fino al 2028.
Tra le tendenze emergenti spiccano l’interesse per opzioni salutari e sostenibili e il ritorno di specialità locali come il booza, gelato arabo dalla consistenza elastica. Ingredienti naturali, tecniche artigianali e sapori innovativi aprono nuove opportunità per i brand internazionali pronti a dialogare con identità e gusti locali.
La chiave per conquistare nuovi mercati? L’innovazione, come spiegano da Bravo, tra i leader nelle macchine per gelato e pasticceria: “Le esigenze e le tendenze che oggi guidano il mercato — sostenibilità energetica, ottimizzazione degli spazi e organizzazione efficiente della produzione — sono le stesse che, con grande lungimiranza, ci hanno ispirato già nel 1974 nella creazione della nostra prima macchina multifunzione e ne hanno guidato tutte le successive evoluzioni. Crediamo che la tecnologia debba essere intuitiva, capace di garantire qualità e costanza del prodotto finito, ma soprattutto in grado di supportare il professionista nella flessibilità produttiva, nella gestione del tempo e nell’efficienza complessiva del suo lavoro”.
“L’attenzione verso la salute emerge sempre più anche nel mondo del gelato”, conferma Michele Bartyan, presidente di Telme nonché presidente di Acomag, l’Associazione nazionale costruttori macchine arredamenti attrezzature per gelato. “Si sta diffondendo in ogni mercato l’offerta di gusti senza lattosio per gli intolleranti, di proposte vegane o con bassa presenza di zuccheri. A queste tendenze rispondono macchinari e attrezzature sempre più progrediti, dal controllo da remoto per la manutenzione programmata agli intuitivi touch screen che supportano il lavoro di persone con meno esperienza. Per l’AI il settore è ancora un po’ indietro rispetto ad altri ambiti, ma l’impatto arriverà anche qui nel prossimo futuro”.
E non si tratta solo di gelato. Vetrine e attrezzature consentono di conquistare i mercati anche con le proposte gourmand. “Il food retail è in trasformazione. Cresce la richiesta di soluzioni modulari, flessibili e capaci di adattarsi a layout dinamici e format di vendita sempre più specializzati. In questo contesto, la customer experience assume un ruolo centrale e i banchi refrigerati diventano veri strumenti strategici per valorizzare l’esposizione e incrementare le performance commerciali”, sintetizza Barbara Caron, marketing manager di Criocabin.
Per esplorare le opportunità offerte in questo e in altri comparti sui mercati in forte crescita dei Paesi del Golfo, aziende e operatori non possono perdersi HostArabia, momento di business in concomitanza con Saudi HORECA a Riyadh dal 15 al 17 dicembre 2025, organizzato da Fiera Milano con il partner locale Semark.
Prada spa ha dovuto attingere alle riserve per coprire parzialmente la perdita di oltre 4,4 milioni di euro segnata nel 2024 e ripianare anche 2,4 milioni di perdite residua del 2023 della controllata Marchesi 1824, la società di alta pasticceria rilevata nel 2014. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Andrea Giacobino per il portale Affari Italiani.
Il bilancio di Marchesi 1824 del Gruppo Prada
MILANO – A dieci anni dall’acquisto dolci e caffè restano ancora molto amari per Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli. Qualche settimana fa, infatti, la loro Prada spa ha dovuto attingere alle riserve per coprire parzialmente la perdita di oltre 4,4 milioni di euro segnata nel 2024 e ripianare anche 2,4 milioni di perdite residua del 2023, (quando il passivo totale era stato di 4,8 milioni) segnato alla controllata Marchesi 1824, la società di ristorazione e di alta pasticceria rilevata nel 2014.
La relazione sulla gestione segnala che “nel corso del 2024 il socio Prada spa ha rinunciato a finanziamenti precedentemente erogati per 8,2 milioni destinandoli a ‘riserva conto copertura perdite’”.
La società, di cui Lorenzo Bertelli (figlio di Miuccia e Patrizio) è presidente ed Andrea Menicatti amministratore delegato, dove lavorano 255 persone ed è proprietaria di tre punti vendita a Milano, uno alla Fondazione Prada sempre nel capoluogo lombardo e uno a Londra oltre a un punto-vendita di prodotti a Forte dei Marmi, arriva da una sfilza ininterrotta di sei anni di bilanci in rosso: -5,7 milioni nel 2018, -5,2 milioni nel 2019, -5,8 milioni l’anno dopo, -4 milioni nel 2021 e -5,1 milioni l’anno successivo.
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Il professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista nonché punto di riferimento all’Università Campus Biomedico di Roma, spiega nel dettagli gli effetti del caffè nell’organismo, spaziando sul beneficio del consumo della bevanda per prevenire malattie neurodegenerative e focalizzandosi sul ruolo che riveste nella salute del fegato. Leggiamo di seguito le sue considerazioni sull’articolo pubblicato nel portale Federalimentare.
I benefici del consumo di caffè sull’organismo
ROMA – Il caffè, la bevanda nazionale italiana per eccellenza, secondo un’indagine condotta da AstraRicerche risulta essere la bevanda più diffusa in Italia. Tra i 18-65enni ben il 96,6% consuma, almeno saltuariamente, caffè o bevande a base di caffè o che lo contengono; nessuna variazione rispetto alla rilevazione precedente del 2014 che riscontrava il 96,5%.
I comportamenti più diffusi sono bere 2-3 caffè al giorno (38.2%) o 3-4 al dì (38.3%) con una media di poco inferiore ai tre (2,75: il consumo è lo stesso per uomini e donne mentre cresce al crescere dell’età, è più elevato nel Sud e nelle grandi città.
Il caffè continua ad essere consumato prevalentemente a casa propria (90,3% ed era 89,4% nel 2014), ma sono molteplici i luoghi in cui lo si beve.
Il caffè contiene oltre 900 sostanze, la più studiata delle quali è la caffeina. Sono però presenti anche proteine, lipidi, carboidrati (solubili ed insolubili), minerali, vitamine e soprattutto polifenoli con importanti proprietà antiossidanti. La tostatura cui il caffè è sottoposto può ridurre la presenza o l’attività di molte di queste sostanze.
Tra i principali antiossidanti presenti nel caffè si trovano i polifenoli, presenti oltre che nel caffè anche in una grande varietà di alimenti, in particolare nella frutta e nella verdura. I polifenoli sembrano agire non solo come antiossidanti ma anche come attivatori di meccanismi protettivi endogeni dell’organismo.
Tra le azioni attribuibili ai polifenoli del caffè va ricordato l’effetto antinfiammatorio, ritenuto oggi essenziale per la prevenzione cardiometabolica (aterosclerosi, diabete), ma anche nei confronti di patologie degenerative di natura oncologica e neurologica (demenze). Sembra che ai polifenoli del caffè si possa attribuire anche una riduzione della capacità digestiva dei carboidrati complessi, come gli amidi, in di- e mono-saccaridi, che ridurrebbe i picchi glicemici e insulinemici post-prandiali: l’effetto sarebbe mediato dall’inibizione dell’alfa-amilasi, enzima intestinale che digerisce gli amidi di pasta, pane e patate. I polifenoli del caffè influenzerebbero infine la composizione del microbiota intestinale con effetti positivi da un punto di vista prebiotico a favore dello sviluppo di batteri utili all’organismo.
La sostanza che a tutti viene subito in mente appena si parla di caffè è la caffeina. La caffeina (presente anche nel tè, nel cacao ed aggiunta ad alcune bibite) ha effetti noti sul sistema nervoso centrale, con aumento dello stato di allerta e riduzione della tendenza al sonno; migliora l’efficienza muscolare, induce un transitorio aumento della frequenza cardiaca ed il rilassamento di bronchi e bronchioli.
Inoltre, la caffeina sembra avere un ruolo importante nella salvaguardia della memoria come si evidenzia in uno studio pubblicato su Scientific Reports in collaborazione tra l’Istituto di Medicina Molecolare di Lisbona e l’Inserm di Lille (Francia) che dimostra che la caffeina antagonizza specifici recettori adenosinici, gli A2A, iperespressi in presenza di decadimento cognitivo.
Per la presenza di importanti quantità di caffeinai pediatri raccomandano di non dare caffè ai bimbi sotto i 12 anni, nei quali può provocare comportamenti iperattivi, diminuzione dell’appetito, difficoltà ad addormentarsi, palpitazioni, tachicardia ed enuresi notturna. Dopo i 12 anni è permessa una tazzina al giorno, ma non di sera perché potrebbe provocare disturbi del sonno.
Il contenuto di caffeina nella tazza varia in funzione della modalità di preparazione. Ma, come si vede dalla tabella, questa differenza può essere azzerata o addirittura invertita dalla quantità di bevanda ingerita.
CONTENUTO DI CAFFEINA PER DOSE DI BEVANDA
Espresso o moka
40-80mg per tazzina
Caffè americano
115-120 mg per tazza
Caffè istantaneo
65-100 mg per tazza
Decaffeinato
< 5mg per tazzina
Cappuccino
70-80 mg per tazza
Cioccolata
30-40 mg per barretta da 60gr.
Tè
40-50 mg per tazza
Bevande tipo cola
35-50 mg per lattina
Bibite energetiche con caffeina o guaranà
50-100 mg per lattina
Sebbene nel caffè americano la caffeina sia meno concentrata che nell’espresso, data la maggior quantità di bevanda che si ingerisce, alla fine la quantità assunta è maggiore nel primo.
Nel caffè decaffeinato gli effetti benefici dei polifenoli rimangono, si perdono però gli effetti stimolanti sul SNC della caffeina.
Da notare che la capacità di metabolizzare la caffeina e regolata geneticamente e inoltre, essendo questa un induttore enzimatico, i suoi effetti siano sono molto differenti tra consumatori occasionali (maggiore frequenza di tremori, insonnia, nervosismo, insonnia) e abituali (dove gli effetti collaterali sono quasi assenti) perché la sua possibilità di essere eliminata dall’organismo aumenta con la frequenza del consumo.
Vediamo quali sono gli effetti del caffè sull’organismo:
1. Caffè e rischio patologie cardio-vascolari
Il caffè esercita un effetto protettivo non lineare rispetto al rischio di malattie cardiovascolari. In dettaglio, il rischio di patologie cardiovascolari è inferiore nei soggetti che consumano 3-5 tazze al giorno, rispetto ai non consumatori; il consumo di 6-10 tazze non aumenta il rischio cardiovascolare, ma oltre le 10 tazze giornaliere questo rischio aumenta.
Attenzione: il caffè fa aumentare la pressione arteriosa. Pertanto, gli ipertesi devono usarlo con parsimonia
2. Caffè e apparato gastro-intestinale
Le xantine contenute nel caffè hanno un effetto irritante sulla mucosa gastrica ed effetti inibitori sullo sfintere inferiore dell’esofago, il che accentua il reflusso gastroesofageo. Tuttavia, in positivo, il caffè esercita un ruolo protettivo sulla permeabilità della barriera intestinale grazie all’azione positiva sul microbiota, soprattutto nel caso di una dieta ricca in grassi.
3. Caffè e salute del fegato
Contrariamente a quanto si crede, il caffè nero protegge il fegato. Bere due tazze supplementari di caffè al giorno comporta una riduzione del 44% del rischio di sviluppare cirrosi epatica di qualsiasi natura (da virus, alcol, steatosi, ecc.).
4. Caffè e diabete mellito
L’analisi di numerosi studi sul rapporto tra caffè e diabete pubblicata come review dal titolo “Coffee consumption and reduced risk of developing type 2 diabetes: a systematic review with meta-analysis”1 ha evidenziato che il consumo di caffè – sia decaffeinato che con caffeina – riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 di circa il 30%. Una relazione di notevole interesse, vista la crescente diffusione mondiale della malattia, associata a numerose complicanze ad alto impatto economico e sociale sia sull’individuo che sul sistema sanitario. In questa pubblicazione sono stati analizzati 30 studi scientifici su una popolazione complessiva di oltre 1,2 milioni di persone per meglio comprendere come il consumo di caffè influisca sullo sviluppo del diabete di tipo 2 e delle complicanze ad esso associate. L’associazione risulta essere dose-dipendente: il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 diminuirebbe, rispettivamente, del 7% (in caso di caffè con caffeina) e del 6% (in caso di caffè decaffeinato) per tazza al giorno. In particolare, la riduzione del rischio di diabete di tipo 2 di nuova insorgenza sembra essere leggermente maggiore con il caffè non decaffeinato. I meccanismi biochimici della bevanda che intervengono sul rischio di diabete di tipo 2 sembrano essere legati alle sostanze antiossidanti contenute nel caffè in grado di ridurre lo stress ossidativo, associato, oltre che a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali, anche all’insorgenza di diabete di tipo 2.
5. Caffè, demenze (Alzheimer) e malattie neurodegenerative
Già in passato alcuni lavori avevano dimostrato le proprietà del caffè nel potenziare la memoria a lungo termine (ad esempio una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience nel 2014). Più recentemente, i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Gerontology, suggeriscono che circa tre caffè (espresso) al giorno (pari a un consumo di circa 261 milligrammi di caffeina) potrebbero proteggere dalla demenza. Rispetto a chi consuma non più di 64 milligrammi di caffeina al giorno (che grosso modo è pari a un espresso – il cui contenuto in caffeina varia da 47 a 75 mg – o a metà di una caffettiera da due tazzine di moka) – coloro che ne consumano 261 milligrammi al giorno presentano un rischio di ammalarsi di demenza o di deficit cognitivo ridotto del 36%.
Un consumo moderato di caffè in età adulta sembra incidere positivamente sulle demenze, tra cui l’Alzheimer.
6. Caffè, salute mentale e disordini psichiatrici
Il caffè sembra influire positivamente anche su salute mentale e disordini psichiatrici, diminuendo i sintomi depressivi e il rischio di suicidi, in particolare nelle donne. Effetto che sembra attribuibile alla caffeina.
7. Interazione caffeina-farmaci
La caffeina amplifica l’attività di alcuni farmaci per la cura dell’asma (broncodilatatori). In secondo luogo, provocando un aumento della frequenza cardiaca, interagisce negativamente con alcune terapie antipertensive. Può inoltre interagire negativamente con alcuni farmaci per la cura l’insonnia.
Alcuni antibiotici, poi, incrementano il livello di caffeina in circolo nell’organismo. In questi casi sarebbe opportuno ridurre la quantità ingerita nell’arco della giornata.
La caffeina interagisce anche con alcuni farmaci utilizzati in ambito psichiatrico, aumentando il rischio di effetti collaterali.
Infine, il caffè interferisce con l’assorbimento della levotiroxina
8. Il caffè non serve per dimagrire
Il caffè non serve per dimagrire. Ad alte dosi, può anche portare perdita di peso ma per una condizione patologica di iperattività e ipermetabolismo, e comporta il rischio di gravi effetti collaterali.
9.Il caffè e lo sport
Una review pubblicata nel 2019 suggerisce che l’assunzione di caffeine migliora le performance sportive in un’ampia gamma di attività, sebbene quelle a trarne il maggior beneficio sono quelle aerobiche. Gli effetti ergogenici sono evidenti sulla resistenza e forza muscolare, sulla potenza anaerobica e sull’endurance aerobica.
Carolina Vergnano, amministratore delegato di Caffè Vergnano (immagine concessa)
A Perugia ha aperto The Chocolate Bar, un nuovo concept che sarà parte integrante del grande progetto Città del cioccolato (ne abbiamo parlato qui). Durante la giornata inaugurale si è potuta notare la presenza di un’elegante macchina da caffè color rosa: vera e propria testimonial del progetto Women in Coffee di Caffè Vergnano. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale Umbria Notizie Web.
The Chocolate Bar e il progetto Women in Coffee di Caffè Vergnano
PERUGIA – Si sono da poco accesi i riflettori sulla Terrazza del Mercato Coperto con l’apertura ufficiale del The Chocolate Bar, un nuovo concept bar che sarà parte integrante del grande progetto Città del cioccolato la cui apertura è prevista per il 28 ottobre 2025.
Durante la giornata inaugurale gli ospiti del The Chocolate Bar hanno da subito notato la presenza di un’elegante macchina da caffè color rosa: vera e propria testimonial del progetto Women in Coffee di Caffè Vergnano.
Lanciato nel 2018 in collaborazione con l’International Women in Coffee Alliance, il progetto è nato per sostenere il lavoro delle donne nelle piantagioni di caffè attraverso attività di raccolta fondi e formazione in alcune realtà femminili impegnate nella coltivazione del caffè. Nel 2019 è stato avviato il primo capitolo che ha permesso all’azienda di donare di una tostatrice a una comunità di produttrici a Santo Domingo; nel 2020 è stata costruita una biblioteca in Honduras.
A corredo dell’iniziativa è stata creata la Pink Collection, una linea di prodotti e merchandising rosa, in vendita sull’e-shop di Caffè Vergnano, il cui ricavato è in parte destinato a sostenere i progetti di Women in Coffee. Dal 2021 il progetto si è evoluto ulteriormente con una formula dedicata alle caffetterie: personalizzazione dell’offerta, merchandising e attrezzature su misura. È così che Women in Coffee arriva anche al The Chocolate Bar: qui sarà servita la miscela creata a sostegno del progetto.
“Women in Coffee è nato nel 2018 come progetto di raccolta fondi a sostegno delle donne nelle piantagioni di caffè. Oggi è cresciuto e si è trasformato in qualcosa di più: un’iniziativa che vuole restituire valore alla comunità in senso allargato e raccontare il concetto di empowerment in modo più ampio”, dichiara Carolina Vergnano, ceo di Caffè Vergnano, come riportato da Umbria Notizie.
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A Istanbul, nella città ponte tra Occidente e Oriente, il pasto principale si fa appena svegli. Per gli amanti del glamour il must per la colazione è il quartiere di Nisantasi. Ma ecco undici posti da provare consigliati a La Repubblica da Osman Serdaroglu, chef originario della città che ha preso quest’anno la stella Michelin a Izmir con il suo Teruar: Feriye, Café Restaurant Safiye Sultan, Saint Pâtissier al The Stay Boulevard Nisantasi, Mandarin Oriental Bosphorus, Four Seasons Hotel Istanbul at the Bosphorus, Cesme Bazlama Kahvalti, Besiktas Kahvalticilar Sokagi, Deraliye Terrace, Limon Kahvalti Evi, Tarihi Çinaralti Kahvesi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Camilla Rocca per La Repubblica.
La colazione a Istanbul
ISTANBUL – La colazione a Istanbul è il pasto più sacro della giornata, è quello che viene sempre consumato con tutta la famiglia e il più abbondante della giornata. Durante il periodo del Ramadam le famiglie si alzano insieme prima del sorgere del sole e mangiano tante “meze” che comprendono formaggio bianco, formaggio stagionato, olive nere e verdi, burro, miele, marmellata, frittata o uova sode, pomodori a fette, peperoni e cetrioli.
Spesso i café sono aperti tutto il giorno, quindi potete pensare di fare colazione anche come brunch o come merenda di metà pomeriggio. E per finire la tipica colazione, come ultima cosa si assapora il caffè turco che tradizionalmente si beve solo alla fine del pasto. Anche perché spesso, con la sua dose imponente di fondo, una volta bevuto fino ad arrivare alla parte “melmosa” viene capovolto sulla tazzina e, dopo che la parte inferiore viene lasciata raffreddare, si rigira per leggere il futuro.
Che spesso è relativo a quella giornata. Se non disponete di qualcuno che in quel momento possa leggervi i vostri fondi di caffè, i giovani turchi hanno sviluppato Faladdin, un’app che, fotografando il fondo del vostro caffè, può essere letta in 15 minuti da veri indovini.
Per la selezione degli undici migliori luoghi dove fare colazione a Istanbul abbiamo chiesto a Osman Serdaroglu, chef originario della città che ha preso quest’anno la stella Michelin a Izmir con il suo Teruar. E che con l’Italia ha un forte legame, dato che si è laureato ad ALMA, la Scuola internazionale di cucina italiana, e ha poi lavorato a La Torre del Saracino con Gennarino Esposito, 2 stelle Michelin e a La Madia da Pino Cuttaia, 2 stelle Michelin, prima di aprire il suo ristorante di cucina mediterranea, subito premiato.Tra i luoghi che consigliamo maggiormente per la colazione con un panorama unico, è scegliere i cafè e i ristoranti che si affacciano direttamente sul ponte del Bosforo.
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L’azienda giapponese Kanazawa Ice ha inventato un gelato che non si scioglie, con la caratteristica di mantenere forma e consistenza anche a temperature elevatissime. Il risultato è frutto di un percorso di ricerca iniziato per caso, con l’obiettivo di aiutare i coltivatori di fragole colpiti dal devastante terremoto del 2011. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Salvatore Lavino per Ricetta Sprint.
Il gelato giapponese che non si scioglie mai
MILANO – Gelato che non si scioglie mai, finalmente sei realtà. L’estate è sinonimo di refrigerio, di momenti di spensieratezza e di una delle delizie più amate in ogni angolo del globo: il gelato. Freddo, dolce e irresistibilmente buono, il gelato rappresenta l’icona più fresca e golosa della stagione calda.
Eppure, questo delizioso prodotto presenta un evidente limite: la sua breve “vita” una volta fuori dal freezer. Appena esposto al calore, il gelato inizia inesorabilmente a sciogliersi, diventando così scomodo da gustare e rendendo spesso impossibile il suo trasporto.
Ma in Giappone, un gruppo di ricercatori ha deciso di affrontare questa sfida, arrivando a un’innovazione davvero unica nel suo genere. L’azienda Kanazawa Ice ha infatti inventato un gelato che non si scioglie praticamente mai, mantenendo la sua forma e consistenza anche a temperature elevatissime.
Questo straordinario risultato è frutto di un percorso di ricerca iniziato per caso, con l’obiettivo di aiutare i coltivatori di fragole colpiti dal devastante terremoto del 2011. Dopo il disastro, infatti, molti produttori avevano difficoltà a vendere le loro fragole, ritenute di qualità non sufficiente.
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Nel Regno Unito potrebbe presto essere vietato vendere energy drink ai ragazzi con meno di 16 anni sia nei negozi, nei bar e nei ristoranti, sia online. Il limite di età è indicato nel nuovo Fit for the future 10 Year Health Plan for England, il programma che il governo Starmer intende seguire per il miglioramento della salute degli inglesi.
Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Agnese Codignola per il portale Il fatto alimentare.
La filosofia del Regno Unito riguardo gli energy drink
MILANO – Non si sa ancora con quali tempi entrerà in vigore, né che cosa succederà in caso di violazione (da parte dei rivenditori come degli acquirenti), ma presto nel Regno Unito potrebbe essere vietato vendere energy drink ai ragazzi con meno di 16 anni sia nei negozi, nei bar e nei ristoranti, sia online.
Il limite di età è infatti esplicitamente contenuto nel nuovo Fit for the future 10 Year Health Plan for England, il programma che il governo Starmer intende seguire per contribuire a migliorare la salute degli inglesi e che, in questo, mantiene un preciso impegno preso dai Laburisti in campagna elettorale.
La decisione, che al momento è poco più di una dichiarazione di intenti, è stata comunque salutata con entusiasmo dagli esponenti di diversi gruppi di difesa dei consumatori, dei bambini, della salute in generale e da Action on Sugar, una delle più importanti, perché rappresenta un cambio di passo, e arriva a coronamento di battaglie durate anni.
Per restare solo all’ultimo periodo, il bando era stato chiesto esplicitamente da 40 associazioni nel 2024, dopo che era stata pubblicata una review di 57 studi condotti in 21 paesi su un totale di oltre 1,2 milioni di giovani, che aveva mostrato tutti i rischi associati al consumo di energy drink da parte dei bambini e dei ragazzi, legati soprattutto all’assunzione di grandi quantità di caffeina e di zucchero.
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La presentazione della Tiramisù World Cup 2025 (immagine concessa)
TREVISO – Solo un giorno a disposizione per diventare giudici della Tiramisù World Cup 2025, la rassegna più famosa legata al celebre dessert italiano, giunta alla 9a edizione. Il tema scelto per quest’anno è Giuseppe Maffioli, il gastronomo che per primo raccontò la nascita del tiramisù di Treviso.
Solamente 24 ore a fine estate per poter entrare a far parte della giuria popolare delle Selezioni della TWC 2025.
Seguendo gli aggiornamenti attraverso i canali social di Facebook, Instagram della Tiramisù World Cup, si scopre il giorno esatto per iscriversi e superare il test che permette di candidarsi a giudice buongustaio e assaggiare così i dolci in gara. Coloro che rispondono correttamente alle domande del questionario hanno la possibilità di gustare le diverse ricette in gara durante le prime fasi del Grand Final che si tiene a Treviso dal 10 al 12 ottobre.
Il gastronomo Giuseppe Maffioli, il tema di quest’anno
Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Giuseppe “Bepo” Maffioli (Padova, 1925 – Treviso, 1985) il gastronomo – e non solo – che per primo ha testimoniato la nascita del tiramisù di Treviso nel suo magazine “Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanità del Veneto”. Giornalista per La Cucina Italiana, Maffioli ha per primo raccontato (nel 1981) la storia di quello che è divenuto il dessert italiano più famoso nel mondo.
Hai già la maglietta del tiramisù?
Il tiramisù diventa una t-shirt per ispirare tutti i suoi appassionati che possono così diventare “ambasciatori” di questo dolce. Puoi fare tua una delle magliette della serie che racconta e omaggia il dolce italiano più famoso nel mondo. Trovi anche quella con la ricetta originale del tiramisù di Treviso. Sono tutte qui.
Tiramisù extra
Anche quest’anno il programma della TWC è ricco di appuntamenti che fanno da cornice alle gare. Fra quelli già in agenda, la tappa del Tour delle Eccellenze Venete del Festival della Cucina Veneta.
Nel corso dei prossimi mesi, vengono annunciati anche gli altri eventi previsti nelle giornate della Tiramisù World Cup.
Le selezioni in Brasile e nel Monferrato
Già concluse le Selezioni della TWC in Brasile che si sono disputate a Bento Gonçalves (nello Stato del Rio Grande do Sul) .
A conquistare l’accesso al Grand Final è stata la campionessa nazionale Fabiana Boreli di Goiânia (nello stato di Goiás).
Nel primo fine settimana di luglio, dalle “Monferrato Selection” al Castello di Moasca (AT), hanno staccato il biglietto per le Semifinali i veneti Monia Salvadori di Preganziol (TV) e Jordan Gottardo di Due Carrare (PD); per la categoria creativa, ha conquistato l’accesso la torinese Giuseppina Vivona di Moncalieri con la sua ricetta alla granella di Nocciola Piemonte IGP, pesche sciroppate e lavanda.
Mario Conte, sindaco di Treviso afferma: “C’è il dolce più famoso del mondo ma anche il mondo in un dolce: è il caso della Tiramisù World Cup, che in 8 edizioni è riuscita a riunire pasticceri amatoriali da tutto il mondo. Quella della TWC è una crescita perfettamente integrata con la Città e di cui andiamo orgogliosi, in connessione con i vari continenti grazie al “globetrotter” Francesco Redi e a tutto lo staff di Twissen ma anche collegata ai grandi personaggi del nostro territorio”.
Conte aggiunge: “Penso a Giuseppe “Bepo” Maffioli, tema della 9^edizione, e al suo impegno nella valorizzazione e nella divulgazione delle eccellenze del nostro territorio, contribuendo a portarle ad un altissimo livello di celebrità. Mi è capitato spesso di essere contattato da persone provenienti da tutto il mondo che avevano conosciuto Treviso grazie al Tiramisù e a questa competizione, a testimonianza dell’importanza assunta nel tempo. Ci prepariamo quindi ad un’edizione da record, per partecipazione di concorrenti e di pubblico e coinvolgimento di appassionati, che popoleranno Treviso per assaggiare, conoscere ed eleggere i nuovi campioni del mondo”.
Federico Caner, assessore al turismo della Regione Veneto: “Chi partecipa alla Tiramisù World Cup non è solo un concorrente, ma diventa un vero e proprio ambasciatore del Veneto. È attraverso queste persone, portatrici di entusiasmo e amore per il nostro dolce più conosciuto, che possiamo diffondere e promuovere la nostra cultura e le nostre eccellenze oltre i confini regionali e nazionali”.
Caner aggiunge: “Per questo ringrazio gli organizzatori della TWC, che con il loro impegno permettono di creare una rete di appassionati sempre più ampia e inclusiva, capace di raccontare la nostra storia e le nostre tradizioni. Il turismo enogastronomico gioca un ruolo centrale nello sviluppo e nella promozione del nostro territorio, e iniziative come la Tiramisù World Cup ne sono una prova concreta. Invito tutti a seguire con entusiasmo questa nuova edizione, a partecipare o semplicemente a venire a scoprire le meraviglie del Veneto, per vivere un’esperienza autentica fatta di sapori, cultura e ospitalità”.
Francesco Redi, ideatore e organizzatore della Tiramisù World Cup: “Il tiramisù ha fatto diventare Treviso una metropoli nell’immaginario di tutti i golosi del mondo. Stiamo già lavorando al traguardo della 10 edizione, il prossimo anno, con tanto estero, lì dove il noto dessert si va affermando come simbolo e icona di italianità, e di riscoperta delle tradizioni famigliari per i nostri emigrati”.
Laura Forti, redattrice La Cucina Italiana e presidente di Giuria Grand Final: “Sono contenta di rinnovare per il quarto anno la partecipazione in Giuria alla Tiramisù World Cup 2025: l’edizione è molto interessante perché, grazie all’instancabile lavoro di Maffioli, inquadra il tiramisù all’interno della nostra ricca tradizione gastronomica regionale. E rafforza il legame con La Cucina Italiana, rivista a cui l’eclettico Beppe ha mandato diversi contributi originali”.
Giulia Casagrande, presidente Marca Treviso: “La Tiramisù World Cup, giunta alla sua nona edizione, rappresenta ormai un pilastro dell’attrattività turistica del nostro territorio. Quest’anno, dedicando l’evento a Giuseppe Maffioli – figura che ha saputo valorizzare e codificare la tradizione culinaria veneta – riaffermiamo il legame profondo tra la nostra identità gastronomica e l’accoglienza turistica. Per unire ulteriormente la TWC alla nostra Destinazione Turistica l’edizione 2025 sarà il punto di partenza per un “fam trip” di più giorni per un approfondimento dedicato alle eccellenze eno- gastronomiche del territorio trevigiano con visite nelle aziende di produzione, consolidando la nostra ‘golosa community’ come destinazione di riferimento per il turismo esperienziale”.
Dania Sartorato, presidente Fipe Treviso: “Con piacere e sempre maggiore convinzione, afferma Dania Sartorato, presidente di Fipe Confcommercio Treviso, torniamo a sostenere questa nuova edizione della TWC che rappresenta ormai il brand più identitario e rappresentativo della nostra provincia e delle nostre attività. Il lavoro promozionale condotto in questi anni sta portando ottimi risultati perché aggrega imprese, Istituzioni e Associazioni attorno ad un prodotto che è patrimonio di un’intera collettività. Come esercenti ci impegniamo ogni giorno, all’interno dei nostri locali, a garantire qualità, genuinità, originalità e anche creatività a questo dessert che resta sempre il più richiesto da tutte le generazioni e da ogni fascia di clientela”.
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