CIMBALI M2
sabato 03 Maggio 2025
  • CIMBALI M2
Home Blog Pagina 10

Camparino in Galleria offre l’originale Sacher-Torte insieme ai prodotti dell’Hotel Sacher di Vienna e l’esclusivo cocktail MI-VI, 15/04-15/05

MILANO – Due simboli dell’ospitalità europea, Camparino in Galleria, tempio della mixology e icona dell’aperitivo milanese, e Hotel Sacher Vienna, emblema dell’eleganza mitteleuropea e custode della ritualità della pasticceria viennese, si uniscono in un omaggio alla cultura del gusto. Dal 15 aprile al 15 maggio, Camparino in Galleria accoglierà l’eleganza senza tempo di Hotel Sacher e della pasticceria viennese, offrendo ai propri ospiti l’originale Sacher-Torte, nella sua ricetta autentica e custodita, insieme ai prodotti unici dell’Hotel Sacher, disponibile inoltre all’acquisto.

Un incontro tra Milano e Vienna: l’esclusivo Cocktail MI-VI

Per celebrare questa straordinaria unione, il Camparino in Galleria ha creato un cocktail esclusivo: il MI-VI (Milano – Vienna), che racchiude le anime affascinanti delle due città. Un perfetto bilanciamento tra la struttura avvolgente del Cinzano 1757 Rosso, l’inconfondibile carattere amaro del Campari Bitter, le note fruttate del liquore alla prugna, impreziosite da un tocco di caffè colombiano in infusione, che richiama la tradizione viennese del caffè.

Questo connubio inedito tra due monumenti della storia del gusto e maestria europea, non è solo un incontro tra due icone di heritage, ma tra due rituali senza tempo.

Se il Camparino ha fatto la storia dell’aperitivo e della mixology, con la sua atmosfera vibrante e conviviale, l’Hotel Sacher Vienna ha reso il caffè viennese un momento di pura raffinatezza. Due modi diversi di intendere il piacere, ora riuniti in un’unica esperienza multisensoriale, dove il gusto, l’arte e la cultura si fondono in un equilibrio che esalta il valore del tempo, del gesto, e dell’autenticità.

La scheda sintetica di Camparino in Galleria

Il Camparino in Galleria è lo storico locale fondato nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano da Davide Campari. Il locale venne aperto di fronte al Caffè Campari, l’esercizio che Gaspare Campari, padre di Davide e creatore dell’omonimo bitter, aveva fondato nel 1867. Entrato fin dalla nascita nel cuore dei milanesi e simbolo stesso dell’aperitivo per la città, il locale ha festeggiato nel 2015 i suoi primi 100 anni di storia.

Nell’autunno del 2019, dopo un restyling degli spazi, si ripresenta al pubblico con un’identità e un’offerta rinnovate, tese a consacrarlo come punto di riferimento a livello internazionale per gli amanti della mixology e dell’innovazione gastronomica.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Campari Group

Campari Group è uno dei maggiori player a livello globale nel settore degli spirit, con un portafoglio di oltre 50 marchi che si estendono fra brand a priorità globale, regionale e locale. Le priorità globali includono: Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier.

Il Gruppo, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Ha un network distributivo su scala globale che raggiunge oltre 190 Paesi nel mondo, con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. La strategia del Gruppo punta a coniugare la propria crescita organica, attraverso un forte brand building, e la crescita esterna, attraverso acquisizioni mirate di marchi e business. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari Group conta 22 impianti produttivi in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 23 paesi.

Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano N.V. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001.

La scheda sintetica di Sacher Hotels

Lusso, arte culinaria e tradizione familiare viva: con i suoi tre hotel a Vienna, Salisburgo e Seefeld, i caffè a Vienna, Salisburgo, Innsbruck e il Caffé Sacher di Trieste, oltre all’inimitabile Original Sacher-Torte, Sacher è oggi una delle realtà a conduzione familiare più celebri al mondo, nonché membro dei “Leading Hotels of the World”.

Fu Eduard Sacher ad aprire il primo hotel di lusso a Vienna nel 1876, e in un secolo e mezzo di storia, la struttura si è evoluta fino a diventare l’icona che conosciamo oggi. Guidati dalla sensibilità di Alexandra Winkler e di suo fratello Georg Gürtler, gli hotel Sacher incantano ogni giorno ospiti provenienti da tutto il mondo. Il desiderio di custodire la tradizione, restando sempre in dialogo con i tempi, dà vita a momenti Sacher unici e indimenticabili.

 

Gelato al cioccolato: chiude definitivamente la gelateria del cantante Pupo

0

L’attività commerciale del noto cantante Pupo in Toscana ha annunciato la chiusura con un messaggio sul suo profilo Facebook: “Non è stata, credeteci, una decisione semplice ma, una serie di motivazioni e valutazioni personali e commerciali che sarebbe lungo elencarvi e spiegarvi, ci hanno alla fine convinto che questa era la strada da seguire”. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Matteo Rossini per Sky Tg24.

Pupo, chiude per sempre Gelato al cioccolato

PONTICINO (Laterina Pergine Valdarno) – A quasi dieci anni dalla sua apertura, Gelato al Cioccolato di Pupo chiude i battenti.

Clara Ghinazzi, figlia del cantante, ha rilanciato il messaggio dell’attività aretina sul suo profilo Facebook: “Non è stata, credeteci, una decisione semplice”.

Addio a Gelato al Cioccolato, la gelateria aperta da Pupo a Ponticino, nel comune di Pergine Valdarno, nel giugno 2015.

Stando a quanto riportato da La Nazione, e riportato da Sky Tg24,  la decisione sarebbe arrivata dopo una lunga riflessione da parte del cantante.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Corea del Sud: nel 2024 l’importazione di chicchi decaffeinati a 7023 tonnellate, +7,7%

0

SEOUL – I consumatori sono sempre più orientati verso scelte salutari. Questa tendenza sta raggiungendo anche il mercato del caffè, specialmente in Corea del Sud dove l’opzione decaffeinata sta guadagnando un’enorme popolarità. L’importazione di chicchi decaffeinati, verdi e tostati, è aumentata lo scorso anno raggiungendo le 7023 tonnellate, un incremento del 7,7% rispetto al 2023, come riportato dal giornale The Korea Times.

Il decaffeinato in Corea del Sud

Il franchise Ediya Coffee ha registrato una crescita costante delle vendite da quando ha introdotto l’espresso decaffeinato nel 2023, con un aumento medio mensile del 10% nello scorso anno.

Inoltre, il brand afferma che le vendite di decaffeinato a febbraio siano aumentate del 40% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Le opzioni decaffeinate hanno ricevuto riscontri positivi, in particolare da donne in gravidanza e persone che evitano la caffeina per motivi di salute.

Starbucks Corea ha venduto 32,7 milioni di bevande decaffeinate nel 2024, con un incremento del 55% rispetto all’anno precedente, triplicando i numeri rispetto al 2019.

La Moka Bialetti ai cinesi: NUO Octagon firma per l’acquisto del 78,56% del capitale, seguirà l’OPA per il delisting. Tutti i commenti

COCCAGLIO (Brescia) – La Moka ora parla cinese. Si perché NUO Octagon S.p.A. ha sottoscritto due contratti di compravendita per l’acquisto complessivamente del 78,56% del capitale sociale di Bialetti Industrie S.p.A (ne abbiamo parlato qui). A seguito del closing, sarà promossa un’OPA obbligatoria sulle restanti azioni in circolazione di Bialetti.

Come riportato dall’Ansa: “La compravendita si inserisce nell’ambito di una più ampia operazione legata al rifinanziamento dell’indebitamento di Bialetti oggetto dell’accordo di ristrutturazione del debito. In particolare, si prevede che il rifinanziamento dell’indebitamento esistente di Bialetti oggetto dell’accordo di ristrutturazione”.

Inoltre: “Ci sarà un finanziamento junior di importo massimo pari a 30 milioni, che sarà concesso da parte di illimity Bank e Amco Asset Management Company e un finanziamento senior, di importo massimo pari a 45 milioni euro, che sarà concesso da Banco Bpm insieme a Bper e Banca Ifis. Previsto anche apporti di equity da parte di Nuo Octagon per almeno 49,5 milioni, con una riduzione significativa dell’indebitamento”.

Bialetti venduta: l’accordo

Dalla nota ufficiale dell’azienda NUO Octagon S.p.A. ha perfezionato la sottoscrizione di:

(i) un contratto di compravendita con Bialetti Investimenti S.p.A. (“Bialetti Investimenti”) e Bialetti Holding S.r.l. (“Bialetti Holding” e, unitamente a Bialetti Investimenti, le “Società FR”) – entrambe interamente detenute da Francesco Ranzoni, presidente del Consiglio di Amministrazione di Bialetti Industrie S.p.A. – per l’acquisto della totalità delle azioni Bialetti dalle stesse detenute, pari a 91.324.398 azioni ordinarie di Bialetti, rappresentative del 59,002% del relativo capitale sociale, per un corrispettivo complessivo di 47.334.000 (il “Contratto FR”), del quale una porzione pari complessivamente ad 18.000.000 sarà finanziata dalle Società FR all’Acquirente tramite differimento del relativo pagamento in forza di apposito accordo che sarà sottoscritto tra le medesime parti alla data di esecuzione della relativa compravendita (il “Vendor Loan”);

(ii) un contratto di compravendita con Sculptor Ristretto Investment S.à r.l. (“Sculptor” e, congiuntamente a Bialetti Investimenti e Bialetti Holding, i “Venditori”), per l’acquisto della totalità delle azioni Bialetti dalla stessa detenute, pari a 30.283.587 azioni ordinarie di Bialetti, rappresentative di circa il 19,565% del relativo capitale sociale, per un corrispettivo complessivo di Euro 5.731.000 (tale contratto di compravendita, unitamente al Contratto FR, i “Contratti di Compravendita”).

Ricordiamo che la Bialetti ha chiuso l’anno con un fatturato consolidato di 149,5 milioni (+5,9%). L’Ebitda è invece 23,1 mln (+20%), mentre peggiora l’indebitamento a 114,6 mln (+6,5 mln). L’utile netto rimane negativo per 1,1 mln, ma in miglioramento rispetto alla perdita di 2,2 mln dell’esercizio precedente.

Francesco Ranzoni, presidente del Consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie S.p.A., dichiara: “Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa. Bialetti oggi è una realtà internazionale con un grande potenziale. In questi anni abbiamo attraversato momenti storici complessi, ma con passione, dedizione e spirito di squadra siamo sempre riusciti a guardare avanti e a far crescere l’azienda. L’ingresso di NUO rappresenta ora una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri”.

Egidio Cozzi, amministratore delegato di Bialetti Industrie S.p.A, che proseguirà nello stesso incarico con la nuova proprietà, aggiunge: “Oggi Bialetti è un’azienda più solida, forte di una visione strategica chiara e di un marchio riconosciuto a livello globale. Questo traguardo è il risultato di un impegno costante, della determinazione del nostro team e della fiducia riposta in noi dagli stakeholder. Con l’ingresso di NUO si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l’eccellenza del made in Italy”.

“Bialetti” – ha dichiarato Tommaso Paoli, ceo di NUO – “rappresenta una sfida significativa e bellissima per noi, ponendoci di fronte a nuovi obiettivi di crescita per un marchio storico della cultura e della tradizione italiana. Siamo nati a Milano e dal 2016 abbiamo investito oltre 400 milioni di euro di capitali privati nel made in Italy, in aziende che oggi possono contare su nuovi modelli organizzativi e gestionali, sempre più aperte ai mercati internazionali, mantenendo indipendenza e identità proprie. Siamo entusiasti di mettere al servizio di uno dei brand più significativi del nostro Paese le risorse e le competenze necessarie per una nuova fase di sviluppo di Bialetti e del nostro territorio”.

Infine, sempre come riportato dall’Ansa:

“Dopo il closing dell’operazione, Nuo Capital (che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng) promuoverà un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni di Bialetti quotate a Piazza Affari, con un corrispettivo non inferiore a 0,467 euro per azione. In seguito alla chiusura dell’Opa, si procederà al delisting di Bialetti dalla Borsa di Milano”.

NUO Octagon è stata assistita da Chiomenti in qualità di consulente legale, Gitti & Partners in qualità di consulente fiscale, EY in qualità di advisor per gli aspetti di due diligence finanziaria, legale e giuslavoristica e Vitale&Co in qualità di debt advisor.

Le Società FR sono state assistite da Zulli Tabanelli e Associati in qualità di advisor finanziario. Bialetti è stata assistita da Lazard S.r.l. in qualità di advisor finanziario e da BonelliErede in qualità di consulente legale. Sculptor e Moka Bean sono state assistite da Linklaters in qualità di consulente legale. Illimity e AMCO sono state assistite, rispettivamente, da Orsingher Ortu Avvocati Associati e Giovanardi Studio Legale.

La scheda sintetica

Bialetti Industrie S.p.A. è una realtà industriale leader in Italia e tra i principali operatori nei mercati internazionali, cui oggi fa capo il marchio di lunga tradizione e assoluta notorietà come Bialetti e soprattutto la Moka.

La società opera nella produzione e commercializzazione di prodotti rivolti all’houseware e, in particolare, con il marchio Bialetti nel mercato di prodotti per la preparazione del caffè come caffettiere tradizionali, caffettiere elettriche e macchine elettriche per il caffè espresso oltre che moltissime referenze di caffè, tutte prodotte nella propria torrefazione di Coccaglio.

Icona del “gusto italiano” nel mondo, espressione di creatività e design che unisce qualità, sicurezza e innovazione tecnologica. La Società nello svolgimento della propria attività è impegnata in una costante ricerca dell’eccellenza, adottando allo stesso tempo una strategia che consideri le responsabilità sociali e ambientali dell’impresa.

Nel 1933, Alfonso Bialetti dà vita alla Moka Express: rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa, accompagnando il risveglio di generazioni di italiani e facendo dell’azienda, grazie anche all’ambizione del figlio Renato, uno dei principali produttori italiani. Il nome? Deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè.

A rendere iconica la Moka è anche “l’omino con i baffi” nato dalla matita di Paul Campani, che dopo aver accompagnato generazioni nel “Carosello” oggi è presente su tutti i prodotti dell’azienda.

Aldo Falicetto, creatore del Boero campione del mondo: “Dal 2018, siamo sulla vetta”

PIACENZA – Il cioccolato è una cosa seria: una lezione imparata e poi trasmessa dal maestro Aldo Falicetto che nel suo laboratorio – la sua pasticceria si trova a Piacenza, in Via IV Novembre, 170 – continua a trasformare lo stesso prodotto da anni, senza mai smettere di innovare. Qualità al primo posto, a partire dalla selezione degli ingredienti in lavorazione: il suo Boero è pluripremiato nel mondo e ne abbiamo parlato con il diretto interessato.

Falicetto, partiamo dalle basi: c’è ancora qualcuno che non sa cosa sia l’iconico Boero? Ha bisogno di presentazioni?

“Il Boero è un cioccolatino italiano che trova le sue origini nel Sud Europa, francese e spagnolo, e italiano quindi lo conoscono tutti, soprattutto reso celebre attraverso il marchio Ferrero e il suo mon cherie. La pianura padana, Piacenza e Cremona, hanno un’alta produzione di graffioni – cioccolatini con la ciliegia sotto liquore – che porta a consumi importanti.

Noi di pasticceria Falicetto abbiamo iniziato a creare la nostra versione 35 anni e da allora non abbiamo mai smesso, caratterizzandoli con il nome in vernacolo “SGRANFGNON” e non semplicemente graffioni come li chiamano tutti in pianura Padana.

Mi sono appassionato a questo cioccolatino , mentre mi formavo a Torino con il maestro Scalenghe, si possono fare anche negli stampi come è usanza nel milanese.

Il buonissimo Boero (foto concessa)

Per avere uno Sgranfgnon / Boero bello, buono, e interessante sotto il profilo gustativo si parte da una bella ciliegia di giuste dimensioni, non grandissima ma che sia in grado di assorbire la giusta quantità di distillato. Parliamo di un distillato creato appositamente per queste ciliegie, con aggiunta di spezie.

Verso la fine di giugno, le ciliegie adatte giungono a maturazione. dopo averle lavate e asciugate le calibriamo e le anneghiamo nel distillato in damigiane da 5 litri.

Sigillate ed etichettate vengono riposte in magazzino al buio per almeno tre mesi.
A Piacenza, specie nelle feste natalizie è tradizione degustare dopo i lauti pranzi ciliegie sotto spirito,noi di Falicetto portiamo avanti questa tradizione con l’aggiunta del cioccolato.

Le nostre ciliegie arrivano da Villanova sull’Arda da un podere accanto a Villa Verdi la casa del celebre compositore Giuseppe Verdi. Si dice che questa varietà di ciliegia di fine giugno fosse la sua preferita.

Credo che sia uno dei pochi cioccolatini con il patrocinio di un comune, e proprio perché con il nostro Sgranfgnon promuoviamo le straordinarie ciliegie di Villanova sull’Arda paese vocato alla produzione di frutta ed in particolare delle ciliegie in riva al Po, il comune di questo paese ci ha dato il patrocinio comunale. Nell’ambiente dei concorsi di cioccolato lo Sgranfgnon viene chiamato il boeoi del Maestro, riferendosi proprio al Maestro Giuseppe Verdi.”

Detto questo, il vostro, lo Sgranfgnon (ciliegia bianco-rossa), pare sia da primo premio mondiale: che cosa lo rende il migliore in assoluto? Il cacao utilizzato, la sua trasformazione, la creazione della ricetta?

“Abbiamo iniziato nel 2016 a partecipare, con un packaging sbagliato che ci ha penalizzato, essendosi rovinato nel trasporto. Nel 2017 abbiamo vinto il bronzo e abbiamo iniziato a credere ancora di più nel nostro Boero. Mi sono detto Se sei arrivato terzo puoi arrivare anche primo. Nel 2018 oro italiano e poi mondiale.

E da allora siamo rimasti imbattuti sulla vetta del mondo. E’ fondamentale mettersi in gioco in questi concorsi, per potersi confrontare con altri e professionisti. Più il concorso è alto più i professionisti sono preparati e bravi.

L’International chocolate awards funziona così: da gennaio sino a giugno il mondo si divide in settori e ciascuno ha una sua selezione nazionale. Vincere la selezione italiana è più semplice perché i giudici conoscono che cosa è un Boero. Mentre Quando si partecipa alla fase mondiale , i cioccolatini possono arrivare anche in dalla altra parte del mondo ,dove il giudice non conosce forse neanche l’esistenza del Boero.

Con il Boero cambiano le regole di degustazione, per una pralina o cioccolatino ripieno prima lo si guarda, annusa, lo si morde o si spezza in piccoli pezzi e si inizia a degustarlo, cercando di scoprire ogni aroma, profumo aroma primario e secondario, ogni piccola sfumatura.

Con i giudici internazionali devi scrivere tutto, a partire dal fatto che abbiamo lasciato il nocciolo ed il picciolo per avere una nota caratteristica e tannica del legno, che il boero data la presenza del liquore va degustato in un sul boccone. Quest’anno la finale era a Bucarest in Romania.

La difficoltà da tenere in considerazione quindi è anche lo scoglio culturale. Il punteggio finale, che quest’anno ha raggiunto è stato 92.2, in compagnia di professionisti come con Guido Castagna e Friis-Holm– mi ha lasciato molto soddisfatto perché vuol dire che è stato compreso come prodotto su scala internazionale.”

Cosa fa vincere il primo posto?

“Sicuramente con l’altissima qualità della ciliegia , che deve essere ben soda e non scomparire o asciugarsi all’interno del cioccolatino del distillato in cui viene messo a riposare del cioccolato del Madagascar al 72% di cacao che un caro amico bean to bar, ci produce che ha sentori di frutti rossi e che si abbina in fase di degustazione per assonanza con la ciliegia. Ed in fine la modalità di preparazione.”

Avete risolto il problema del trasporto?

“Sì. Abbiamo studiato una confezione che tiene il cioccolatino e ogni ciliegia in sede con un acetato: il picciolo resta libero ma il dolce è in sicurezza. Lo Sgranfgnon è molto delicato, tuttavia siamo riusciti a trovare una soluzione sulla spedizione e usiamo corrieri specializzati che se ne prendono cura.”

Quanto costa e dove si può acquistare?

Sul sito si possono trovare a 26 euro per la scatola più piccola da 9 pezzi. Mentre quella da 18, a 47 euro.”

Ci sono altre frontiere nel laboratorio Falicetto per ingolosire la prossima edizione?

“Abbiamo realizzato un cioccolatino decisamente inedito, un connubio sempre a KM 0 che promuove Piacenza e il suo territorio enogastronomico nel mondo il cioccolatino si chiama con l’acronimo “DiPC” si legge “DI Piacenza” oppure “Di Pancetta e cioccolato”. Piacenza è l’unica città al mondo ad avere tre DOP.

Dopo diverse prove abbiamo fatto questo cioccolatino con la Pancetta Piacentina DOP il particolare connubio dolce e salato esalta il palato. Il gusto vellutato del cioccolato fondente avvolge un ripieno, frutto di una combinazione di raffinate creme in puro cioccolato fondente, con l’aggiunta mandorle e di una croccante Pancetta piacentina DOP. realizzando così giochi di sapori ben equilibrati ed estremamente piacevoli.”

Brasile: Safras & Mercado eleva la stima sul prossimo raccolto a 65 milioni di sacchi

MILANO – Safras & Mercado rifà i conti ed eleva le sue previsioni sulla produzione del Brasile. Dopo avere tagliato le stime nel dicembre scorso, l’autorevole analista brasiliano corregge, questa volta, al rialzo il suo outlook per il raccolto 2025/26, il cui inizio è ormai imminente. La revisione più importante riguarda la produzione di arabica, stimata inizialmente in 38,35 milioni di sacchi, circa il 15% in meno rispetto all’annata trascorso.

“L’impressione è ora che la produzione sarà comunque in calo, ma meno di quanto inizialmente paventato” ha dichiarato Gil Barabach, analista di S&M “arriveremo a 40 milioni, forse anche qualcosa di più”.

La stima precedente era stata fatta alla fine dell’anno scorso, in un momento in cui prevaleva un forte pessimismo, in ragione della lunga siccità avvenuta tra aprile e ottobre, che ha in parte pregiudicato la buona riuscita della fioritura.

Con le piogge di gennaio e febbraio, le aspettative sono migliorate

È arrivata poi la siccità di marzo, accompagnata anche da temperature elevate, che ha messo tutti nuovamente in ansia. Ma il recente ritorno delle precipitazioni ha restituito fiducia ai produttori alimentando previsioni un po’ più ottimistiche.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

Simonelli Group ospita le opere d’arte di Nidaa Badwan, vincitrice del Premio culturale Pannaggi/Nuova Generazione

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – C’è una luce che parla più forte di mille parole. Un silenzio che diventa colore, sguardo, gesto. E la fotografia che diventa “medicina” per l’anima, pronta a cogliere ovunque bagliori di luce e speranza. È da questo silenzio, scelto come forma di protesta e di resistenza, che nasce l’arte di Nidaa Badwan, protagonista della mostra che inaugurata martedì 15 aprile alle ore 17:30 presso la sede Simonelli Group, a Belforte del Chienti.

Simonelli Group sponsor del Premio Pannaggi/Nuova Generazione

L’evento celebra la vincitrice della settima edizione del Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2024, e si apre in occasione della consueta cerimonia di consegna dell’opera a Simonelli Group, main sponsor del premio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e i Musei Civici di Macerata.

In mostra, una selezione delle opere che hanno incantato il pubblico e la critica nei mesi scorsi a Macerata.

Nidaa Badwan, protagonista della mostra (immagine concessa)

Ma a rendere questo appuntamento ancora più speciale è stata l’esposizione di un’opera inedita, nata durante i lunghi mesi di auto-reclusione dell’artista a Gaza: una stanza trasformata in mondo, in manifesto silenzioso per i diritti umani e delle donne, in atto poetico e politico insieme.

La mostra (immagine concessa)

Classe 1987, nata ad Abu Dhabi, cresciuta a Gaza e marchigiana d’adozione, Nidaa Badwan ha trovato nella fotografia il suo linguaggio più potente. Un linguaggio che – come scrive la professoressa Paola Ballesi – “ci racconta attraverso i suoi occhi, i suoi colori, il suo corpo che diventa parte dell’opera. Un’estetica della speranza, capace di trovare luce anche nel buio più profondo”.

“Siamo onorati di ospitare le opere di Nidaa Badwan nei nostri spazi, così come tutte le opere vincitrici delle passate edizioni del Premio Pannaggi/Nuova Generazione” dichiara Nando Ottavi, presidente Simonelli Group. “Sostenere l’arte, la creatività e il talento delle nuove generazioni fa parte del nostro impegno e della nostra missione”

Carolina Vergnano sull’aumento dei prezzi del chicco: “Ancora grande incertezza sui dazi di Trump”

Sono molte le cause per l’aumento del costo della tazzina: dal calo della produzione per il cambiamento climatico alle speculazioni. Carolina Vergnano, amministratrice delegata della torrefazione Vergnano e Corrado Alberto, presidente di Caffè Alberto, analizzano il complesso mercato del settore. Leggiamo di seguito un estratto de servizio pubblicato da TGR Piemonte.

Boom del costo del caffè: le cause secondo Carolina Vergnano e Corrado Alberto

MILANO – “L’aumento del costo del caffè nel 2024 è stato oltre il 70 per cento rispetto all’anno precedente e il 2025 è iniziato con un’ulteriore tensione sui mercati con incrementi ancora superiori”. A dirlo è Carolina Vergnano, amministratrice delegata di Caffè Vergnano. Le fa eco il presidente di Caffè Alberto, Corrado Alberto: “La fluttuazione – spiega – è tale per cui addirittura gli esportatori nei paesi d’origine non hanno la capienza finanziaria per acquistare il caffè verde che dovrebbero esportare”.

Le cause sono talmente numerose che elencarle tutte non è possibile. Al primo posto il cambiamento climatico, che procura shock idrici e termici alle piante. Il risultato è un calo della produzione. Al secondo posto la crisi dei trasporti, con i ribelli yemeniti Houthi che attaccano le navi occidentali in transito da e per il canale di Suez. Di conseguenza le compagnie di navigazione sono costrette a circumnavigare l’Africa aumentando costi e tempi. Ultimi sul podio gli speculatori. “C’è anche un aumento della domanda – aggiunge Alberto – per cui paesi che non consumavano caffè come la Cina, stanno iniziando a berlo, e l’aumento della domanda da che mondo e mondo fa aumentare il prezzo”.

A questo scenario va aggiunta la nuova incognita dei dazi del presidente Trump. “Il mercato americano – spiega Vergnano – rappresenta non oltre il 5% del nostro fatturato. C’è ancora grande incertezza su come possa finire questa storia dei dazi di Trump per cui noi siamo in attesa di capire come va a finire questa decisione”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Kimbo presenta il nuovo corso Coffee Master di I livello al Training Center di Scampia, 16/05

NAPOLI – Dopo il successo della prima edizione 2024 (sold out), prende il via venerdì 16 maggio 2025 il nuovo corso per Coffee Master di I livello al Kimbo Training Center di Scampia, progettato per gli esploratori del gusto e gli appassionati di una delle bevande più consumate al mondo.

Obiettivo di questo nuovo corso – esperienza formativa unica a cura dell’esperto del chicco Mauro Illiano e riservata ad un numero chiuso di 25 partecipanti – è quello di introdurre al mondo del caffè e sensibilizzare al riconoscimento di un caffè buono in termini di qualità della materia prima, rispetto dei processi di tostatura, blending, conservazione ed estrazione.

Il corso Coffee Master di I livello al Kimbo Training Center

L’approccio modulare inizia con la conoscenza dei princìpi basilari sulla bevanda per poi proseguire con un viaggio multisensoriale attraverso il quale i partecipanti scoprono tutte le sfumature delle diverse tipologie di caffè, le sue origini, la sua lavorazione, imparando a creare esperienze sensoriali uniche.

Kimbo Training Center (immagine concessa)

Con un focus di approccio alla degustazione e con la giusta alternanza di momenti teorici e pratici, il corso si articola in una sequenza di quattro lezioni secondo il seguente calendario:

  • venerdì 16 maggio / 14:00 – 18:00 – Introduzione al mondo del caffè
  • venerdì 30 maggio / 14:00 – 18:00 – Metodi di estrazione del caffè
  • venerdì 13 giugno / 14:00 – 18:00 – Analisi sensoriale dei caffè
  • venerdì 27 giugno / 14:00 – 18:00 – Principi guida del Coffee Pairing
  • tbc / consegna

Il costo di iscrizione al corso di primo livello è di 400 Euro, con un’offerta “Early Bird” – per i primi dieci iscritti – che dà diritto ad uno sconto di 100 Euro.

La sede del corso (immagine concessa)

Fortemente voluto proprio nell’area a metà strada tra Scampia e Melito di Napoli, dove Kimbo mantiene la sua produzione, il suo quartier generale, il suo cuore operaio, il Kimbo Training Center, unico Premier Training Campus SCA del Centro-Sud, è inteso come il luogo dove gli esperti di caffè che fanno continua ricerca per l’azienda condividono le loro esperienze, la loro cultura, i loro piccoli segreti.

Strutturato in due aree didattiche – una tecnica con dieci postazioni altamente professionali ed una teorica con cinquanta posti a sedere e tutti i necessari servizi audiovisivi – il Kimbo Training Center è dotato anche di un vero e proprio bar dedicato alle diverse metodologie di estrazione del caffè che diventa prezioso non solo per i focus specializzati e le analisi sensoriali sulle varie miscele ma anche per le future attività dedicate alla mixologia.

Docente del corso è Mauro Illiano, caffesperto e assaggiatore professionista di caffè, curatore della Guida dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia, fondatore di Napoli Coffee Experience, membro del comitato scientifico di Slow Food Coffee Coalition nonché autore di numerosi manuali tecnici e saggi divulgativi sul caffè.

“Investiamo tanto nella ricerca e nella formazione – sottolinea Mario Rubino, presidente di Kimbo SPA – perché da sempre riteniamo necessaria la diffusione di una vera cultura del caffè, così come da tempo si fa per il vino. Con le attività del nostro rinnovato Training Center vogliamo contribuire alla formazione di veri professionisti del caffè che possano finalmente offrire una adeguata esperienza di degustazione”.

Mario Rubino continua: “In quest’ottica, difendiamo anche la cultura del caffè napoletano perché l’eccellenza del prodotto da sola non basta: bisogna conoscere a fondo la materia prima, il processo della tostatura e tutte le tecniche di preparazione… in uno: avere la giusta cultura per poter offrire un buon caffè. Quella “cultura” che, con estrema passione, da qualche anno “insegniamo” con i nostri Corsi per Coffee Master e con tutte le altre iniziative di education in programma per il 2025”.

illycaffè insieme ai carabinieri per contrastare le truffe a Trieste

illycaffè e l’Arma dei Carabinieri uniscono le forze a Trieste per contrastare le truffe e difendere le persone più vulnerabili. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura della legalità: i clienti dei locali potranno trovare volantini informativi con numeri da contattare in caso di sospetti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Filippo Tomei per il portale d’informazione Diario FVG.

illycaffè e i carabinieri di Trieste uniti contro le truffe

TRIESTE – Oltre 200 bar, caffetterie e locali illy a Trieste diventano da oggi presidi informativi contro le truffe, grazie a una collaborazione tra illycaffè e l’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’amministratore delegato Cristina Scocchia, del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del governatore Massimiliano Fedriga.

Un’alleanza virtuosa contro le truffe

L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere la cultura della legalità con gesti semplici ma incisivi: i clienti dei locali potranno trovare volantini informativi con numeri da contattare in caso di sospetti e consigli pratici su come riconoscere i tentativi di raggiro.

“Il nostro piccolo contributo – ha spiegato Scocchia – serve a proteggere le persone più vulnerabili, soprattutto gli anziani, spesso bersaglio delle truffe.”

Il profitto non è tutto: l’azienda come attore sociale

Il compito delle aziende deve essere anche sociale,” ha dichiarato la ceo dell’azienda triestina a Diario Fvg, sottolineando che il profitto, seppur legittimo, non può essere l’unico obiettivo. illycaffè si impegna da tempo su fronti etici e sociali, come ha dimostrato con la recente iniziativa nel carcere del Coroneo, volta a favorire il reinserimento dei detenuti a fine pena.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui