giovedì 11 Aprile 2024
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Lavazza con Comune, Inps, Apl e la Rete italiana: ecco gli sportelli del lavoro

È stato illustrato l’accordo che trasforma le Portinerie di comunità, in primis quella di Porta Palazzo, in luoghi di politiche attive del lavoro e di welfare sociale. L’obiettivo è essere utili alle persone che cercano occupazione e a chi ha necessità di informazioni per andare in pensione.

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TORINO – Le persone che cercano lavoro, che vogliono migliorare le proprie competenze per essere più appetibili sul mercato, oppure avere informazioni su Naspi, reddito di cittadinanza, assegno universale per i figli a carico e altre prestazioni assistenziali, da giugno potranno rivolgersi anche alle Portinerie di comunità della Rete italiana di cultura popolare.

Lavazza per il lavoro

Questo grazie a un protocollo sottoscritto con Agenzia Piemonte Lavoro (ente strumentale della Regione Piemonte che coordina i 31 Centri per l’impiego piemontesi), l’Inps, il Comune di Torino e Lavazza Group, che consentirà di organizzare in questi luoghi degli incontri tra domanda e offerta di lavoro e di dare informazioni.

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“Le Portinerie di comunità, – raccontano Chiara Saraceno e Antonio Damasco, rispettivamente presidente e direttore di Rete italiana di cultura popolare – come ha dimostrato il primo presidio di Porta Palazzo, sono diventate luogo di welfare e buone pratiche, che sta delineando un nuovo modo di costruire politiche pubbliche”.

La Rete delle portinerie

Il progetto Rete delle portinerie è stato già inserito nel piano inclusione sociale della Città di Torino. E ora diventa strumento attivo, luogo più vicino ai cittadini e di immediato accesso per tutte le persone alla ricerca di informazioni e servizi. Questo è lo scopo della Rete italiana che gestisce le Portinerie di Comunità, per creare corrispondenze di successo tra chi cerca e chi offre lavoro.

I primi risultati si erano avuti grazie a una prima iniziativa, il Progetto A.A.A., ideato insieme a Lavazza Group che si propone l’obiettivo di ‘accogliere, avvicinare e accompagnare’ 18 giovani – tra richiedenti asilo, italiane e italiani appartenenti a fasce deboli della popolazione – nell’ottenimento delle competenze per diventare baristi e acquisire così la professionalità necessaria per trovare uno sbocco professionale nel settore.

Con l’edizione di quest’anno sono state individuate più di 30 attività commerciali del territorio di Aurora e Porta Palazzo capaci di accogliere i partecipanti.

Grazie a questo progetto, persone come Endurance, che ha partecipato alla prima edizione e proviene dalla Nigeria, hanno trovato una propria stabilità lavorativa: dopo il percorso formativo offerto presso il Training Center Lavazza e il successivo tirocinio all’Amen Bar, Endurance lavora come barista in maniera stabile da quattro anni.

Altre esperienze positive riguardano poi l’assunzione e messa in regola di colf e babysitter. Con la sottoscrizione del protocollo, questo tipo di opportunità si allarga e sistematizza, diventando modo di operare anche degli enti preposti a dare risposte in tema di occupazione e di previdenza.

Un approccio finalizzato alla conclusione

Per Federica Deyme, direttrice di Agenzia Piemonte Lavoro: “Il primo presidio leggero di Porta Palazzo, che ha già visto la collaborazione fattiva tra operatori del Centro per l’Impiego di Torino e quelli della Portineria di comunità, rappresenta un importante passo che Agenzia Piemonte Lavoro, attraverso i suoi Cpi e Rete Italiana di Cultura Popolare, compie nell’ottica della prossimità ai cittadini.”

“La costruzione di reti con altri soggetti attivi ha proprio questa finalità: ridurre le distanze dai cittadini, con particolare riguardo a quelli più fragili e agevolare un accesso diffuso alle informazioni e ai servizi”

Mentre la direttrice regionale Inps del Piemonte Emanuela Zambataro spiega: “Il progetto sottoscritto con la Rete italiana di cultura popolare, denominato ‘Inps per tutti’ ha lo scopo di facilitare l’accesso ai diritti previdenziali inespressi dei soggetti in condizione di particolare fragilità.”

“Si tratta di un approccio finalizzato all’inclusione, che si avvale della collaborazione delle pubbliche amministrazioni del territorio, delle reti di volontariato e del mondo dell’associazionismo.”

“Nel corso del 2021 tale progetto ha coinvolto i servizi sociali del Comune di Torino, Novara, Vercelli, Asti, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, il Sermig, i cui referenti sono stati formati dalla direzione regionale Inps del Piemonte per intercettare, con l’ausilio di un questionario appositamente predisposto, il diritto ad eventuali prestazioni non richieste da parte dei loro assistiti.”

Lavazza: formazione e lavoro

“L’ingresso della Rete italiana di cultura popolare tra i partner che collaboreranno con Inps potrà contribuire allo sviluppo della cultura previdenziale sul territorio”.

“Formazione e lavoro, inclusività e integrazione consentono alle persone di muovere i primi passi verso un percorso di crescita in grado di dare dignità al singolo, ma anche di trasmettere una nuova forza alla collettività, arricchendola – dichiara Mario Cerutti Institutional Relations & Sustainability, Lavazza Group.

“Da questa visione nascono le iniziative dedicate al lavoro che, come Gruppo, sviluppiamo presso le comunità in cui siamo presenti in Italia e all’estero, sempre con approccio di collaborazione con le organizzazioni attive sul territorio: progetti che mirano a creare opportunità e ad avere un impatto sociale di lungo periodo e che auspichiamo costituiscano sempre più spesso dei modelli replicabili e aperti, come quello presentato oggi.”

Per il Comune di Torino, l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli annuncia infine che “le attività della Rete sono ormai parte integrante del sistema cittadino di welfare e per questa ragione presto si stipulerà la nuova convenzione che darà sistematicità al rapporto fra la Città di Torino e la Rete”.

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