martedì 14 Maggio 2024
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Kimbo celebra il 1° maggio con un pranzo dedicato ai meno fortunati preparato dal presidente Mario Rubino e dai manager

Mario Rubino: “Il valore del lavoro è un concetto di primaria importanza per la nostra famiglia e per la nostra azienda. Valore che ci è stato trasmesso dai nostri genitori, i fratelli Elio, Francesco e Gerardo Rubino, i fondatori della nostra impresa. Da un anno stiamo portando avanti iniziative per il nostro territorio, che per primo ci ha premiati e al quale proviamo a restituire anziché “prendere”. E poiché siamo ormai in dialogo continuo con la Comunità di Sant’Egidio per alcuni progetti che presto coinvolgeranno anche il Carcere di Secondigliano, ho pensato che non potesse esserci occasione più bella per noi lavoratori e imprenditori “fortunati” di Kimbo che dedicare un giorno di festa alle persone meno visibili della nostra società"

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NAPOLI – Mercoledì 1° maggio 2024, tutta la prima linea Kimbo, a partire dal presidente Mario Rubino, è stata impegnata nella preparazione di un pranzo speciale dedicato agli anziani lasciati soli, ai senza fissa dimora e ai diversamente abili di tutta l’area periferica della città metropolitana di Napoli raccolti dai volontari dalla Comunità di Sant’Egidio nella Chiesa Regina Mundi dei Padri Missionari “Divina Redenzione” a Scampia.

Kimbo all’insegna della solidarietà sociale

Antipasti, ragù napoletano, polpette, contorni, frutta fresca, torte fatte in casa e, per chi poteva gradire, il caffè di Napoli: questo il menu che, dalle prime ore del mattino, è stato “cucinato” dalla famiglia Rubino e dai manager di Kimbo nelle cucine della parrocchia e che ha portato un tocco di allegria e di socialità nelle vite di cento persone e più che, per ragioni di salute o di emarginazione, hanno ben poche occasioni di attenzione e di “festa”.

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“Il valore del lavoro è un concetto di primaria importanza per la nostra famiglia e per la nostra azienda” – conferma Mario Rubino, presidente dell’azienda – “valore che ci è stato trasmesso dai nostri genitori, i fratelli Elio, Francesco e Gerardo Rubino, i fondatori della nostra impresa. Da un anno stiamo portando avanti iniziative per il nostro territorio, che per primo ci ha premiati e al quale proviamo a restituire anziché “prendere””.

Un momento dello spettacolo con i volontari della Comunità di Sant’Egidio (immagine concessa)

Rubino continua: “E poiché siamo ormai in dialogo continuo con la Comunità di Sant’Egidio per alcuni progetti che presto coinvolgeranno anche il Carcere di Secondigliano, ho pensato che non potesse esserci occasione più bella per noi lavoratori e imprenditori “fortunati” di Kimbo che dedicare un giorno di festa alle persone meno visibili della nostra società”.

La famiglia Rubino, nipoti e pronipoti di quel nonno Michele che, negli anni Quaranta del Novecento, avviò il piccolo bar nel Rione Sanità da cui, nel 1963, sarebbe nata l’azienda, ed il management Kimbo, in arrivo da ogni parte d’Italia, si sono ritrovati così nelle cucine della parrocchia guidata da padre Antonio Simonelli sin dalle prime ore del mattino per cucinare (con il supporto della chef Enza Trocino) e servire il pranzo ai 100 ospiti speciali: così mentre il presidente Mario friggeva, con tanto di grembiule, decine e decine di polpette, il management (Paolo Ambrosino, Massimo Centanni, Sergio Di Sabato, Federica Drago, Massimo Iasi, Giovanni Romano, Massimiliano Scala, Maria Cristina Tricarico, Gianfranco Veltre e Fabio Vuolo con Roberto Della Monica e Andrea Petricciuolo) si industriava negli allestimenti e nel servizio piatti e bevande ai tavoli.

E mentre Luca Amabile e Geraldo Evangelista, quarta generazione della famiglia Rubino, accompagnati dalle consorti Marcella Mastropaolo e Ilaria Buonfanti, preparavano le bag Kimbo con i doni da consegnare agli ospiti nel momento dei saluti, Paola Rubino, memoria storica dell’azienda, sorvegliava con sapiente esperienza la “cottura” del caffè e Paola Gravina, moglie di Mario Rubino, serviva in fette le sei torte con crema pasticciera e fragole preparate con amore il giorno prima in casa.

kimbo
La squadra Kimbo a Host 2023 (immagine concessa)

Prima del pranzo, gli ospiti speciali della giornata, provenienti dall’Istituto “Signoriello” di Secondigliano, dalla RSA “Alda Merini” di Scampia e dal Madrinato San Placido di Casoria, oltre che da piccole case famiglia e dalle proprie abitazioni, si sono divertiti con uno spettacolo di musica e giochi a cura degli operatori della Comunità di Sant’Egidio coordinati dalla volontaria Gabriella Pugliese sotto lo sguardo amorevole di Mons. Giuseppe Mazzafaro, vescovo di Cerreto Sannita, Telese e Sant’Agata de’ Goti, e di Don Gervais Nsama della Comunità di Sant’Egidio.

“Con questo Primo Maggio dedicato agli altri abbiamo dato concretezza a quella solidarietà sociale di cui tanto si parla e che spesso è solo una forma” – ha affermato al termine della “festa” Massimiliano Scala, direttore marketing dell‘azienda che, dal 1963 ad oggi, esprime la qualità di una tradizione ultra centenaria, quella del caffè di Napoli – “Oggi siamo presenti in 100 paesi del mondo con i nostri prodotti ma manteniamo a Napoli, nell’area di Scampia, la nostra produzione, il nostro quartier generale, il nostro cuore operaio”.

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