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Ipsos, i dati: gli italiani in media, possiedono 46 elettrodomestici e non li usa

«La ricerca - afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom - ha messo in luce come sia ancora presente nelle case degli italiani una quantità di elettrodomestici che contengono sostanze dannose per l'ambiente se trattate in maniera scorretta. Sarà fondamentale una collaborazione fra i soggetti coinvolti nella raccolta differenziata, come gli Enti Locali per la realizzazione di nuove isole ecologiche; i distributori per informare gli acquirenti del ritiro gratuito del loro elettrodomestico in seguito all'acquisto di uno nuovo; l'opinione pubblica per uno smaltimento corretto»

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MILANO – Le case degli italiani sono affollate di elettrodomestici. Ogni famiglia, infatti, ne possiede in media 46 ma il 19%, quasi 1 su 5, è inutilizzato. E se la maggior parte viene smaltita correttamente, finiscono invece in discarica condizionatori portatili, frullatori e trapani. È quanto emerge dall’indagine che Ecodom, il Consorzio italiano di recupero e riciclaggio degli elettrodomestici ha commissionato ad Ipsos, sulle abitudini di utilizzo e smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raae) dai consumatori italiani.

Ipsos ha realizzato 3.262 interviste su un campione rappresentativo di 44,2 milioni di cittadini tra i 18 ed i 74 anni

A colpire è il numero di apparecchi elettrici posseduto da ogni famiglia, in media 46,5. Tra i grandi elettrodomestici, quelli più presenti sono la lavatrice (nel 95% delle case), frigo-freezer (84%) e cappe aspiranti (77%). In coda i condizionatori portatili (14%) e l’asciugatrice (8%). Tra i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è il più diffuso (97%) seguito da aspirapolvere (91%) e trapano (67%). In coda ventilatore a parete (15%) e macina caffè (13%).

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Ma una buona parte di questi elettrodomestici, il 19% (quasi 1 su 5) è inutilizzato perché non funzionante o non più utile. Al primo posto tra i grandi elettrodomestici non usati i condizionatori portatili (32%) seguiti da asciugatrice (21%) e boiler elettrico (16%). Tra i piccoli pianole (48%), videoregistratori (43%) e monitor (38%). Il principale canale di dismissione dei grandi elettrodomestici – soprattutto nel caso di lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie – è la grande distribuzione (che ritira l’elettrodomestico guasto in seguito all’acquisto di un’apparecchiatura equivalente) o la municipalizzata locale nel caso di boiler e congelatori. Sempre la municipalizzata è la destinazione dei piccoli elettrodomestici usati come tostapane e ferri da stiro.

Ma una parte finisce in discarica: è il caso del condizionatore portatile, dei bollitori, dei frullatori e dei trapani. Mouse e tastiere sono gli apparecchi che più di tutti sono dismessi in maniera scorretta.

Il recupero dei Raee, comunque, migliora: nel 2011 ne sono stati raccolte 260.090 tonnellate, il 6% in più rispetto al 2010

«La ricerca – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – ha messo in luce come sia ancora presente nelle case degli italiani una quantità di elettrodomestici che contengono sostanze dannose per l’ambiente se trattate in maniera scorretta. Sarà fondamentale una collaborazione fra i soggetti coinvolti nella raccolta differenziata, come gli Enti Locali per la realizzazione di nuove isole ecologiche; i distributori per informare gli acquirenti del ritiro gratuito del loro elettrodomestico in seguito all’acquisto di uno nuovo; l’opinione pubblica per uno smaltimento corretto».

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