domenica 24 Marzo 2024
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Godina: “La Fiera, non è più quella del passato, perché è aperta non soltanto alle aziende”

Il caffesperto: "La presenza delle aziende in fiera deve soddisfare i nuovi bisogni dei visitatori che non sono più compratori pronti a firmare contratti di acquisto ma sono professionisti che vogliono vedere, toccare con mano, vivere esperienze di degustazione e di utilizzo delle attrezzature, vogliono conoscere le nuove tecnologie legate alla produzione del caffè."

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MILANO – Alle porte della manifestazione internazionale dedicata al mondo dell’hospitality, HostMilano, condividiamo l’intervento del caffesperto Andrej Godina, che ha voluto fare una riflessione su questa opportunità di scambio e incontro, giunto in un momento storico ancora provato e contraddistinto dalla pandemia. Ma che cosa rappresenta davvero per l’industria e il settore intero, partecipare alla fiera di Rho? E’ interessante comprenderne il ruolo decisivo, dal punto di vista di uno che in questi spazi, si è sempre mosso con forte partecipazione.

Godina ci porta nell’evoluzione delle fiere

La fiera è un appuntamento importante per gli operatori di settore che, nel vocabolario Treccani on line, trova la seguente definizione: fièra 1 s. f. [lat. tardo fĕria, propr. «giorno festivo, vacanza»: v. feria]. – Convegno abituale di venditori e compratori, che si distingue dal mercato per la sua maggior durata e per lo sviluppo che vi ha il commercio all’ingrosso (…) f. campionaria, esposizione periodica della produzione industriale, a livello regionale, nazionale o internazionale (come per es. la f. di Milano, la f. del Levante a Bari, ecc.), che si svolge di solito in padiglioni separati riuniti in unico recinto (la zona o il quartiere della f.) oppure anche in sale di un vasto edificio appositamente adattate e attrezzate (il palazzo della f.), dove vengono esposti i campioni dei varî prodotti, apparecchi, macchinarî, ecc., si fanno contrattazioni, si accettano commissioni; (…).

Gli appuntamenti fieristici che da sempre hanno accompagnato il mondo del caffè in Italia sono stati importanti e nel corso degli anni hanno offerto ai visitatori, nella maggior parte dei casi imprenditori, esperienze differenti. Personalmente mi ricordo di aver partecipato alle vecchie edizioni del Salone internazionale del caffè organizzati a Milano. Qualche decennio fa, la fiera era soprattutto un incontro tra le aziende e i clienti o potenziali nuovi clienti dove lo scopo primario era quello di firmare accordi commerciali o contratti.

I visitatori erano professionisti del settore, manager e titolari di azienda che sfruttavano la fiera per un incontro mirato con i propri fornitori e per conoscere le novità del mercato e potenziali nuovi fornitori. In passato viaggiare in aereo era più costoso, non tutti erano in grado di sopportare le spese di un viaggio all’estero e quindi i visitatori delle fiere erano pochi e selezionati.

Godina: “Qualcosa è cambiato dal 2000”

“Anno che in qualche modo ha segnato un punto di svolta per la comunità del caffè in Europa e che ha contribuito a cambiare gradualmente il volto delle fiere di settore. In quell’anno a Montecarlo, la Specialty Coffee Association of Europe, da poco costituita, organizzò la prima edizione del World barista Championship, il campionato mondiale dedicato al barista. In quella occasione baristi da tutti i continenti si trovarono assieme per
competere e aggiudicare il titolo di miglior barista al mondo. Quel palcoscenico dedicato
all’estrazione di espressi e cappuccini si è arricchito, a contorno e nel corso degli anni, di una fiera vera e propria dove aziende legate al settore dello Specialty supportavano l’evento e incontravano i baristi.

In questa occasione la presenza delle aziende non aveva solo lo scopo di vendere prodotti ma di supportare l’organizzazione dell’evento, di farsi conoscere a questa nuova comunità di professionisti, di presentare le ultime novità prodotti e anticipare i nuovi trend di consumo. Dopo venti anni di attività la Sca oggi organizza la sua fiera per lo Specialty dove i professionisti si incontrano, mentre i campionati baristi e di tostatura sono gestiti in eventi separati dal World Coffee Event, società che autonomamente sceglie le migliori location per i loro eventi.

Dopo aver parlato di eventi prettamente rivolti al B2B, ovvero la fiera Scae, i campionati baristi ed gli eventi come il Salone internazionale del caffè, che dire degli eventi dedicati del mondo degli appassionati di caffè e dei consumatori?

Prosegue Godina: “E’ importante sempre tenere in considerazione che il mondo del caffè di qualità in Italia riuscirà a ingrandire la sua quota di mercato nella misura in cui riuscirà a formare una nuova generazione di consumatori in grado di riconoscere la qualità Specialty per gli Arabica e la qualità Fine per la Robusta. Un esempio che ci aiuta a capire come andare in questa direzione è stato il primo Pausa Caffè Festival italiano organizzato a Firenze dal sottoscritto e Francesco Sanapo. Il Pausa Caffè Festival è stato un esempio di come la filiera del caffè di qualità può fare mostra di sé e aggregare assieme sullo stesso placoscenico torrefattori, baristi e appassionati. Nel 2012 sulla scia dei coffee festival organizzati nelle più importanti capitali europee del nord Europa si decise di proporre a Firenze, in pieno centro, in piazza della Repubblica, un evento culturale di formazione al consumatore.

Il Pausa Caffè Festival, nelle ultime edizioni, ebbe una partecipazione straordinaria di persone, più di 20.000 presenze per una tre giorni fatta di percorsi di degustazione, gare baristi, presentazione di libri e l’organizzazione del primo Coffee Triathlon. Questo tipo di piattaforma è da considerarsi un importante strumento per coinvolgere e avvicinare al mondo professionale del caffè le nuove generazioni di baristi e torrefattori e per far conoscere la bevanda di qualità al consumatore.”

Godina: “Credo fermamente che in Italia le aziende della filiera di produzione del caffè abbiano grandi margini di miglioramento nei confronti della diffusione della cultura del caffè al mercato”

“Oggi sono pochissimi i consumatori che consapevolmente scelgono un caffè di qualità a scaffale o i baristi una miscela per l’espresso con determinate caratteristiche sensoriali. Tanti sforzi si stanno già facendo e tanto è possibile ancora fare. La filiera del caffè in Italia ha bisogno di essere stimolata nei confronti dell’innovazione prodotto e di processo, nei confronti dei nuovi stili e trend di consumo. Il torrefattore in genere viaggia poco all’estero, spesso non conosce e non frequenta la comunità dei soci Sca, viaggia di rado in piantagione ed è generalmente poco attento alle novità e ai nuovi trend di preparazione della bevanda caffè. Ecco che l’appuntamento in fiera diviene un momento strategico di confronto e di aggiornamento su ciò che accade nei mercati internazionali
del caffè.

Il recente lockdown ci ha costretti in casa per un lungo periodo durante il quale la maggior parte di noi ha cambiato modalità di lavoro, lo smart working

Ancora oggi le agende delle giornate lavorative sono disseminate di riunioni e video chiamate su meet, teams, skype, ecc. Il consumo di caffè si è spostato in modo importante dall’ufficio, dal bar e dal ristorante, all’ambiente domestico. Cavalcare questo nuovo rito domestico del caffè è un compito per le aziende di settore assieme a un rinnovato utilizzo dei social network. Oggi è indispensabile organizzare e partecipare a eventi e webinar virtuali, comprare e assaggiare caffè dall’estero, dialogare con i propri clienti via social: queste sono attività che il torrefattore e il barista, a mio parere, devono utilizzare quotidianamente.

Alla fine di questo articolo, tornando alla fiera in presenza e tenendo in considerazione ciò che ho premesso, risulta che la fiera di settore è uno strumento di lavoro prezioso, da sfruttare e che aiuta la filiera del caffè nel suo continuo sviluppo. La fiera di oggi non è più quella del passato. La presenza delle aziende in fiera deve soddisfare i nuovi bisogni dei visitatori che non sono più compratori pronti a firmare contratti di acquisto ma sono professionisti che vogliono vedere, toccare con mano, vivere esperienze di degustazione e di utilizzo delle attrezzature, vogliono conoscere le nuove tecnologie legate alla produzione del caffè.

Le fiere che un tempo erano visitare solo dagli imprenditori oggi sono visitate anche dai baristi e alcuni super appassionati che desiderano trovare in fiera anche uno spazio per partecipare ai campionati, a mini sessioni di formazioni, masterclass e vedere le ultime novità del settore.

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