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GAIN REPORT – Si consolida la ripresa produttiva in Colombia

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MILANO – A fronte dei cali produttivi previsti in Indonesia (vedi l’analisi pubblicata ieri), la Colombia consolida il suo riconquistato terzo posto nella graduatoria dei massimi produttori mondiali.

Secondo il Gain Report semestrale, diffuso la settimana scorsa da Usda, la nazione latino americana produrrà, nell’annata caffearia 2014/15 (ottobre-settembre), 12,3 milioni di sacchi.

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Un dato in ulteriore crescita rispetto ai 12,124 milioni del 2013/14. L’export aumenterà del 3,7%, a 11,275 milioni di sacchi, mentre le importazioni si ridurranno a 350.000 sacchi.

Il rilancio produttivo beneficia della forte ripresa dei prezzi interni, che si sono rivalutati del 65% negli ultimi 12 mesi, risollevando le sorti dei produttori.

Le gravi difficoltà affrontate degli anni scorsi hanno portato alla nascita del Movimento nazionale per la difesa e la dignità del settore del caffè (chiamato anche Dignidad Cafetera), protagonista nel 2013 di una serie di clamorose iniziative di protesta, compresi i blocchi stradali, che hanno paralizzato per giorni alcune tra le principali arterie interne.

Tali forme di lotta sono state condannate dalla potente Federazione Nazionale dei Produttori di Caffè accusata, a sua volta, da Dignidad Cafetera di essere troppo prona ai politici. Facendo sentire il loro fiato sul collo dell’esecutivo, i cafeteros hanno ottenuto l’istituzione di un tavolo di lavoro governativo.

Le trattative sono sfociate in una serie di misure, tra le quali la più importante è stata l’estensione e l’incremento del sussidio per “carga” da 125 kg di caffè, nell’intento di garantire di fatto ai produttori un prezzo minimo di 700 pesos.

Da circa 8 mesi, i prezzi interni sono stabilmente al di sopra di tale valore (attualmente si attestano attorno agli 820.000 pesos per carga, a fronte di costi di produzione compresi tra i 530.000 e i 700.000 pesos) e non si è resa più dunque necessaria l’erogazione del sussidio, la cui proroga eventuale, per il 2015, è ancora in forse.

Il settore del caffè impiega mezzo milione di produttori, la maggioranza dei quali coltiva meno di 5 ettari di piantagione. In ragione dell’importante ruolo economico e sociale rivestito nelle aree rurali, esso riceve tradizionalmente un trattamento privilegiato rispetto agli altri comparti agricoli. Si calcola che, soltanto negli ultimi due anni, gli stanziamenti a favore dei cafeteros siano stati pari a circa un miliardo di dollari.

Il programma di rinnovo produttivo, varato alla fine del decennio trascorso, continua a riflettersi positivamente sulle dinamiche del comparto. Gli interventi hanno riguardato sinora quasi mezzo milione di ettari: un’estensione vicina ormai ai due terzi delle superfici coltivate a caffè.

Sono stati impiantati più di 3 milioni di arbusti di una nuova cultivar (Castillo) resistente alla ruggine del caffè e alle avversità climatiche. La maggiore densità di impianto (da 5.000 a 5.700 arbusti per ettaro) ha consentito significativi incrementi di produttività: le rese per ettaro sono cresciute, quest’anno, del 26%.

La coltura del caffè continua a espandersi nel sud del paese – soprattutto nei dipartimenti di Huila, Cauca and Nariño – il cui contributo alla produzione nazionale è passato dal 19% al 30% nel corso dell’ultimo decennio.

I produttori dei dipartimenti sopra citati hanno intrapreso, da alcuni anni, dei percorsi di riconoscimento di origine, nell’ambito di strategie commerciali volte ad accrescere la visibilità dei propri caffè sui mercati internazionali.

La geografia e la topografia uniche del territorio colombiano determinano l’esistenza di gran numero di microclimi adatti alla coltivazione del caffè. La prossimità all’equatore consente inoltre di estendere il raccolto a quasi tutto l’anno.

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