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Fipe al Sigep sensibilizza sull’efficienza energetica dei pubblici esercizi

Un bar o un ristorante consuma in media ogni anno 26mila KWh di elettricità per un consumo complessivo calcolato in 8,6 miliardi di KWh. L'efficienza delle attrezzature può fare la differenza nel consumo di energia elettrica e nei costi della bolletta: sul tema la Federazione Italiana Pubblici Esercizi riunisce a Sigep le aziende leader nel settore delle attrezzature per una riflessione sul futuro

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ROMA – Innovare nell’ottica della sostenibilità, con uno sguardo al portafoglio. Questo è il concetto sul quale è incentrata la partecipazione di Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi all’edizione 2018 di Sigep. Il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali e Caffè, in corso presso la Fiera di Rimini sino a mercoledì 24 gennaio.

Fipe verso l’innovazione e la sostenibilità

Proprio “Innovare per risparmiare” è stato dunque il tema della tavola rotonda che si è svolta lunedì 22 gennaio .Alle 14.30 presso la Sala Tiglio pad.A6.

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L’apertura

Dopo i saluti di Gaetano Callà, Presidente Fipe Rimini, sono intervenuti rappresentanti del settore. Come Andrea Grandi (Electrolux Professional) e Luigi Fiore (Grandimpianti-Aligroup); oppure Giampiero Mariottini (ISA SPA)e  Francesco Cristiano (Energia Ristorazione).

Presenti anche esponenti del mondo associativo, quali Gianluca De Giovanni (Presidente Assofrigoristi), Claudio Ferrari (Presidente Federesco); Matteo Musacci (Presidente Fipe Emilia Romagna).

A moderare la tavola rotonda, Antonio Jr. Ruggiero. Della testata QE-Quotidiano Energia.

Un settore energivoro

I dati di scenario rilevati dall’Ufficio Studi di Fipe mostrano quanto la ristorazione sia energivora. Ogni anno infatti, un pubblico esercizio (bar, ristoranti, self service ecc.) consuma mediamente 26mila KWh di elettricità.

Quindi 9,8 volte più del consumo medio di una famiglia, per un consumo complessivo calcolato in 8,6 miliardi di KWh.

Entrando nel dettaglio

Emerge che le cifre variano sensibilmente in base alla tipologia di esercizio. Dai 17mila KWh di un piccolo caffè ai 45mila KWh di un bar pasticceria; dai 15mila KWh di una pizzeria a taglio ai 142mila KWh di un self service.

Numeri la cui portata può essere ben compresa considerando che i 25 milioni di famiglie italiane consumano complessivamente 68 miliardi di KWh.

Ciò dipende sia dalla necessità di alimentare una miriade di attrezzature, sia dalla necessità di garantire ai clienti il giusto comfort degli ambienti; sia in termini di illuminazione che di temperatura.

Oltre 200mila macchine espresso

Solo nei ristoranti sono installate più di 250mila lavastoviglie, 540mila frigoriferi e 280mila celle. Per non parlare poi delle centinaia di migliaia di forni; o delle 200mila macchine per l’espresso nei bar.

L’efficienza di queste attrezzature può davvero fare la differenza nel consumo di energia elettrica e nei costi per la bolletta.

E’ passato un anno dall’entrata in vigore della legge che ha reso obbligatori nei ristoranti, e non solo, i frigoriferi a risparmio energetico.

La tavola rotonda promossa da Fipe è stata quindi l’occasione per una riflessione fra gli operatori della filiera del freddo. Dai produttori ai consumatori/pubblici esercizi.

Durante la tavola rotonda sono stati valutati gli sviluppi della rivoluzione scattata il 1° luglio 2017

Quella che prevedeva un taglio secco tra il 30 e il 50% dei consumi energetici. Con un risparmio attorno ai 1.000 euro l’anno; per effetto dell’obbligo dell’etichettatura energetica prevista dai nuovi Regolamenti europei.

Fipe si propone di informare i propri associati

Con semplici linee guida per orientarli verso scelte consapevoli, che portino a risparmiare senza rinunciare all’innovazione.

“Rinnovare le attrezzature non è solo necessario per tagliare i consumi. Ma è indispensabile per migliorare le performance complessive delle aziende.” Ha dichiarato Matteo Musacci, Presidente Fipe Emilia Romagna.

“Certo la bassa marginalità delle aziende rende spesso difficile affrontare investimenti importanti. Tuttavia, intervenire su sprechi, inefficienze e malfunzionamenti permette sicuramente di ridurre i consumi. Con semplici e piccole accortezze da adottare nel processo di lavorazione.

Non bisogna poi dimenticare l’obsolescenza del parco attrezzature. Né la necessità che anche la ristorazione possa contare su un tax credit come quello oggi in vigore per il settore alberghiero per fare innovazione.

Inoltre, ci sono alcuni incentivi che possono essere utilizzati. Come quelli rinnovati con il bando del mese di novembre 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico e con la legge di Bilancio 2018”, ha concluso Musacci.

Aiutare le piccole imprese

Nel corso della tavola rotonda è stato fatto il punto sullo stato dell’arte. Su come aiutare le piccole imprese a rinnovarsi. Soprattutto visti gli investimenti che l’innovazione tecnologica richiede e le difficoltà che i piccoli imprenditori riscontrano nell’adeguarsi alle normative.

Si è parlato altresì di “diagnosi energetica”. Un vero e proprio esame per analizzare i costi dell’esercizio e individuare gli sprechi per migliorare l’efficientamento energetico dell’azienda stessa.

Individuati gli sprechi, le inefficienze e i malfunzionamenti sui quali intervenire, è possibile ridurre i consumi. Con semplici accortezze da adottare nel processo di lavorazione, che consentono al contempo di utilizzare al meglio gli incentivi disponibili.

Fipe, presente in Sigep

Con uno spazio espositivo situato nella Hall Sud. Raccoglierà le istanze di chi volesse approfondire i temi relativi alle ultime novità riguardanti l’innovazione tecnologica introdotta dalla normativa europea.

Quella che ha reso obbligatoria la classificazione energetica dei frigoriferi professionali. Ci si potrà aggiornare anche sugli incentivi previsti per l’efficientamento energetico e al “Conto Termico”. Con l’obiettivo di risparmiare sul costo della bolletta elettrica.

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