giovedì 11 Aprile 2024
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Come la disfida tutta italiana sull’espresso all’Unesco finisce anche sul Wall Street Journal

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MILANO – La guerra italiana del caffè finisce anche sul Wall Street Journal. Il prestigioso quotidiano statunitense ha dedicato alla querelle sul riconoscimento Unesco della cultura dell’espresso un ampio articolo scritto a quattro mani da Pietro Lombardi e Cecilia Butini. Di cui potete leggere i passaggi salienti su Comunicaffè International. Come è stato affrontato l’argomento? Andando ad ascoltare le ragioni degli uni e degli altri, in quello che il foglio americano definisce come un vero e proprio culture clash (scontro tra culture). E come una questione di identità culturale.

Il Wall Street Journal dà voce innanzitutto ai napoletani. Iniziando con Marino Niola, professore di Antropologia al Suor Orsola Benincasa di Napoli, tra i fautori della candidatura della Cultura del caffè espresso napoletano.

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“La cultura napoletana non può essere compresa senza il caffè” spiega Nola, che usa anche una metafora poetica. “Immaginando Napoli come un corpo, il caffè è il sangue che scorre nelle sue vene”.

Segue quindi un’asserzione lapidaria: la candidatura del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale “è un atto di guerra”.

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