giovedì 11 Aprile 2024
  • CIMBALI M2
  • Triestespresso

Consumo di alcol e caffè (con o senza caffeina) e rischio di morte cardiaca improvvisa nelle donne in post-menopausa

L’associazione tra un basso o moderato consumo di alcol e un certo grado di protezione dalla morte cardiaca improvvisa è stata più volte dimostrata negli uomini; mentre esiste una sola osservazione di questo tipo nelle donne.

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Secondo i dati raccolti su oltre 93mila donne in post-menopausa, un moderato consumo di alcol può ridurre il rischio di morte cardiaca improvvisa. Il consumo di caffè o caffeina è invece ininfluente.

La prevenzione della morte cardiaca improvvisa (sudden cardiac death, SCD) è importante. Specie nelle società industrializzate, dove è piuttosto frequente.

Triestespresso

Gli aspetti della nutrizione e dello stile di vita che possono influenzarne il rischio (come il consumo di alcol e caffè) sono quindi da sempre oggetto di indagini accurate.

Consumo di caffè e di alcol

L’associazione tra un basso o moderato consumo di alcol e un certo grado di protezione dalla morte cardiaca improvvisa è stata più volte dimostrata negli uomini; mentre esiste una sola osservazione di questo tipo nelle donne.

Benché le donne in post-menopausa siano molto esposte al rischio di morte cardiaca improvvisa. Elevate quantità di alcol, per contro, sono correlate a un aumento del rischio di SCD.

Gli autori di questo studio hanno valutato, nell’ambito del Women’s Helath Inititive (WHI) la possibile correlazione tra il consumo nel tempo di alcol (vino, birra, superalcolici) e di caffeina. Nonché il rischio di morte cardiaca improvvisa in oltre 93 mila donne statunitensi (reclutate tra il 1993 e il 1998);

seguite fino all’agosto del 2009. Dai dati raccolti è emerso che un consumo basso o moderato di alcol (5,1-15,0 g/die equivalenti ad un drink ogni 1-2 giorni circa) è protettivo nei confronti della SCD, più dell’assenza di consumo e del consumo di 0,1 e 5,1 g/die.

L’effetto protettivo

E’ pari ad una riduzione del rischio di circa un terzo. Inoltre, raggiunge la significatività statistica solo se ad essere considerato è il consumo recente di alcol; lasciando supporre che tale effetto sia di durata limitata nel tempo. Il caffè, con o senza caffeina, o il tè, sono risultati invece assolutamente ininfluenti su questo rischio.

Fonte: Newsletter NFI – 02/05/2013

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac