giovedì 11 Aprile 2024
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Cioccolato: amato da tutti, cosa cambia in base alla percentuale di cacao

Seppur quello con il vino è molto difficile poiché la persistenza aromatica del cioccolato risulta essere particolarmente lunga soprattutto nelle tipologie dove la percentuale di cacao aumenta considerevolmente

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MILANO – Il cioccolato: difficile trovare qualcuno che sappia resistergli. Un prodotto poliedrico che si presta a diversi utilizzi e a vari momenti di consumo a seconda di come viene inteso durante la giornata: una coccola, una fonte di energia, che si tratti di tavoletta, bevanda calda o crema spalmabile, il tratto in comune sembra essere l’amore della maggior parte dei consumatori. A confermarlo sono i numeri: una ricerca Nielsen, ha fatto emergere che a partire dalla pandemia, una crescita del 18,5% delle vendite di cioccolato. Questo significa che ogni anno, un individuo ne mangia più o meno 4 chilogrammi, per un valore di circa 2 miliardi di euro. Approfondiamo il tema con l’articolo di Sarah Scaparone su repubblica.it.

Cioccolato, un amore che non conosce crisi

Non esiste chiaramente un cioccolato soltanto: ci sono diverse caratteristiche, sentori, aromi, che fanno la differenza tra un prodotto e l’altro. A fare chiarezza nella grande categoria, i maestri della Lindt, che possono contare su un know how che a avuto inizio in Svizzera nella metà dell’Ottocento e che poi è approdato anche in Italia nel 1996

 Le tavolette devono avere delle caratteristiche particolari

Essere extra sottili, possedere un carattere deciso e un aroma intenso, essere realizzate con materie prime di alta qualità, regalare un intenso piacere ed essere caratterizzate da una ricchezza di note aromatiche.

La gamma di Lindt Excellence si suddivide dunque in proposte che vanno dal 70 al 100% di cacao: ecco i numeri del fondente perfetto

Un 70% regala persistenza, intensità, consistenza, amarezza, note aromatiche della fava di cacao e note più acide che si incontrano con quelle dolci di zucchero e vaniglia.

Il 78% prevede l’aggiunta di burro vaccino che, insieme a una preponderanza di burro di cacao, rende la tavoletta croccante, morbida e avvolgente al gusto. È l’85% che dona un aroma di cacao tostato inconfondibile; amarezza, acidità e astringenza sono protagoniste come le persistenze e l’amaro e, in questo caso, lo zucchero di canna grezzo utilizzato ne esalta il sapore.

Il cioccolato 90% regala mete di gusto più intense, persistenti e una nota tostata quasi affumicata

Che però risulta accessibile all’assaggio perché il burro di cacao prevale sulla povere di cacao e lo rende vellutato. È con il 99% e il 100% che però si raggiungono le sensazioni più decise. Il 99% è un cioccolato dal colore scuro dato da un bilanciamento tra massa e polvere di cacao che lo rende unico nella vista, nella consistenza, nel sapore e al suono che risulta sordo quando lo si spezza.

Le note aromatiche sono decisamente persistenti, il sapore amaro e astringente è tale perché contiene solo l’1% dello zucchero di canna. Il 100% regala invece la naturalezza di una tavoletta senza zuccheri aggiunti, poiché presenta solo quelli naturali del frutto del cacao. Dal colore più chiaro rispetto al 99%, poiché il burro di cacao prevale sulla polvere di cacao, ha un suono deciso, si sente in modo importante l’aromaticità delle fave e il sapore del cacao qui è al massimo della sua intensità.

Per una corretta degustazione è bene prestare attenzione a diversi fattori legati ai sensi:

vista (osservare l’aspetto del cioccolato, il colore, l’uniformità della struttura e la lucentezza); udito (spezzare la tavoletta accostandola all’orecchio permetterà di sentire il suo snap, il suono secco e distinto del cioccolato ben temperato); tatto (fondamentale per valutare la struttura della superficie liscia, ruvida o granulata); olfatto (è con questo senso che si possono percepire gli aromi: occorre annusarne il profumo o farlo sciogliere in bocca, quindi espirare e annusare); gusto (sciogliendo in bocca un pezzo di cioccolato e distribuendolo sulla lingua e sul palato si potranno percepire le sue peculiarità).Proviamo ora a ragionare sull’abbinamento.

Seppur quello con il vino è molto difficile poiché la persistenza aromatica del cioccolato risulta essere particolarmente lunga soprattutto nelle tipologie dove la percentuale di cacao aumenta considerevolmente, la degustazione è interessante e rappresenta un bel modo per scoprire le peculiarità di entrambi.

Proviamo allora, viste le caratteristiche delle Lindt Excellence, ad abbinare le diverse tavolette di cioccolato a specifiche tipologie di vino

Con il fondente intenso 70% dalla buona acidità e con ritorni retro olfattivi di frutta e frutta secca è l’elevata morbidezza dell’Amarone della Valpollicella Docg che smorza le note amaricanti del cacao, mentre l’alcolicità e il corpo del vino accompagnano la lunga persistenza del cioccolato.

Il Passito di Pantelleria Doc unisce grande dolcezza a una buona freschezza, caratteristiche che contribuiscono ad allungare la persistenza aromatica del cioccolato fondente 78%; dolcezza e freschezza del vino smussano gli angoli amaricanti del cacao, mentre la sua persistenza fruttata (datteri, fichi secchi e croccante) combatte egregiamente con quella del cioccolato.

Con il fondente 85% si può gustare uno Sforzato di Valtellina Docg: le note olfattive del cioccolato e del vino ben duettano, mentre in bocca la potenza alcolica del vino, la sua morbidezza e i ritorni retro olfattivi di frutta e spezie, accompagnano, per un ragionevole periodo, la lunga persistenza del cioccolato. Abbinamento piacevole, considerando l’alta percentuale di cacao.

Con un vino dolce, anche in questo caso, l’abbinamento risulterebbe più armonico. Accostato per esempio a una Doc Vin Santo del Chianti Classico, dolce, vellutato, dotato di sfumature balsamiche ed eteree e lunga e piacevole persistenza gustativa, oppure a un altro vino, sempre dolce e sempre del Chianti, come la Doc Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice; tipologia in questo caso sempre passito ma rosso prodotto con uve Sangiovese.

Il fondente straordinario 90% risulta amaricante deciso e persistente connotato da sfumature di caffè: l’acidità avvertibile non è particolarmente esuberante. La Docg Primitivo di Manduria dolce naturale ha caratteristiche accentuate di morbidezza, regalate dall’alta gradazione alcolica naturale (nessuna aggiunta di alcol) e dall’elevato residuo zuccherino, che ben si sposano con le note amaricanti e speziate del cacao. Si può anche pensare di accostarlo alla tipologia in Rosso purché prodotto accentuando le caratteristiche di morbidezza tipiche del vitigno.

Ricade invece sulla Docg Moscato di Scanzo, prodotta in provincia di Bergamo, la scelta per l’abbinamento con il fondente 99%: connotato da intensi profumi di incenso, legni aromatici quali il sandalo, tabacco dolce e frutta nera in confettura. Al gusto la dolcezza è smorzata dalla lieve tannicità ed è dotato di infinita persistenza. Tutti questi sentori olfattivi si ritrovano anche al gustativo permettendo a questo Scanzo di ben competere con un cioccolato di questa portata.

La tavoletta 100% può essere abbinata al Moscato di Trani: le note solari e zuccherine di frutta e miele, tipiche di questo vino, avvolgono il palato in un equilibrio tra dolcezza e fragranza; la nota verde, quasi speziata, della 100% e la sua amarezza persistente vengono infatti ben esaltate dalla nota dolce del miele.

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