giovedì 11 Aprile 2024
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Riparte il Vietnam e Londra crolla ai minimi degli ultimi 5 anni

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MILANO – Le statistiche diffuse a inizio settimana dalle autorità doganali di Hanoi confermano e amplificano l’inversione di trend già prefigurata nei dati preliminari circolati nelle settimane trascorse. Il mese di dicembre ha segnato una netta ripresa delle esportazioni del Vietnam, che sono risalite a 152.000 tonnellate (2,53 milioni di sacchi).

Tale volume supera del 58,6% quello degli imbarchi di novembre e rappresenta un incremento del 32% rispetto allo stesso mese del 2014. Le previsioni degli analisti si attestavano tra 100.000 e i 120.000 sacchi.

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Il dato ha contribuito agli ulteriori ribassi registrati nella prima seduta della settimana dall’Ice Robusta. Il contratto principale della borsa londinese ha perso lunedì l’1,5% chiudendo a 1.420 dollari/tonnellata dopo aver toccato, in corso di contrattazione, i minimi degli ultimi 5 anni e mezzo.

La discesa è proseguita martedì con un nuovo minimo, a fine giornata, di 1.412 dollari/tonnellata.

L’abbondante raccolto di quest’anno e le consistenti scorte di riporto dal raccolto precedente hanno messo ulteriormente sotto pressione i prezzi interni in Vietnam.

La tonnellata di caffè robusta veniva pagata martedì tra i 31,2 e i 31,8 milioni di dong, contro i 32,2-32,5 milioni della settimana scorsa. Si tratta dei prezzi più bassi da oltre 2 anni a questa parte.

Secondo gli operatori locali, le vendite potrebbero intensificarsi dopo le festività del capodanno vietnamita (Tết Nguyên Ðán), che coincideranno quest’anno con la seconda settimana di febbraio.

A partire dalla metà del prossimo mese dovrebbe iniziare il primo ciclo di irrigazioni e i produttori potrebbero essere incentivati a fare cassa per coprire le spese.

In Indonesia si guarda già alla prossima stagione di raccolto, che inizierà tra circa 3 mesi e che potrebbe portare un consistente ridimensionamento produttivo rispetto ai massimi di quest’anno.

La ragione va individuata principalmente nella siccità dovuta al fenomeno El Niño.

Questo almeno il responso di un campione di addetti ai lavori intervistati in un sondaggio Bloomberg.

La media delle risposte prevede un calo del 20%, che porterebbe il raccolto a 560.000 tonnellate, contro le 700.000 di quest’anno. La siccità ha colpito soprattutto le province di Lampung, Bengkulu e sud Sumatra, le massime aree di produzione dei robusta.

El Niño ha fatto sentire tutta la sua forza nel trimestre trascorso incidendo negativamente sul raccolto di cacao in Costa d’Avorio, influenzando l’andamento del monsone in India e riducendo la produzione di riso nelle Filippine.

Secondo l’analista di Rabobank Carlos Mera Arzeno, la minor produzione prevista in Indonesia e Brasile farà risalire i prezzi dei robusta sopra i 1.580 dollari/tonnellata entro metà anno.

Il potente trader svizzero Volcafe ritiene che il mercato dei robusta presenterà, nell’annata 2015/1,6 un modesto deficit (circa 100.000 sacchi), che farà seguito a un surplus di 800.000 sacchi registrato nel 2014/15.

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