martedì 08 Ottobre 2024

Rekico, racconta Silvia Castellari: “L’azienda è salva, ma non la città di Faenza: serve togliere il fango”

Una degli amministratori: "Per quanto riguarda Rekico, la situazione sta migliorando e siamo tornati a pieno regime. I corrieri ci raggiungono bene perché siamo vicini all'autostrada, che ha riaperto quasi subito."

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MILANO – Torniamo ancora a Faenza (Ravenna), una delle zone colpite dall’alluvione che in questi giorni sta martoriando i territori della Romagna: questa volta entriamo in contatto con un’altra impresa locale, Rekico Caffè di Faenza, attraverso le parole di Silvia Castellari, che insieme al padre Alberto, fondatore dell’azienda ed al fratello Andrea guidano l’azienda.

L’abbiamo intercettata al telefono giusto un momento prima che uscisse per aiutare a ripulire la città, come tantissimi concittadini, enti di soccorso e volontari stanno facendo senza sosta.

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Castellari, com’è la situazione lì da voi di Rekico?

“Nella zona industriale di Faenza in cui ci troviamo, fortunatamente non è arrivata l’acqua, e questo è il motivo per cui ci siamo salvati, diversamente da quello che è successo nell’area industriale di Ravenna ed altri paesi vicini.

Siamo rimasti chiusi per qualche giorno dopo l’alluvione, per tutelare i dipendenti e collaboratori perché l’emergenza non si era limitata allo strabordare dei fiumi ed era ancora necessario monitorare gli argini e controllare le strade. Inoltre le informazioni arrivavano a salti, perché anche le linee di comunicazione non funzionavano bene.

Ora che è passata una settimana, alcuni dipendenti che prima hanno avuto difficoltà a raggiungere lo stabilimento sono potuti rientrare, altri non ancora perché sono stati molto colpiti dall’alluvione. Per quanto riguarda Rekico, la situazione sta migliorando e siamo tornati a pieno regime. I corrieri ci raggiungono bene perché siamo vicini all’autostrada, che ha riaperto quasi subito.

Un’immagine dell’alluvione (foto concessa)

Molto difficile invece è la situazione in centro a Faenza e negli altri quartieri colpiti, dove ci sono centinaia di famiglie sfollate, locali commerciali ancora non agibili, così come tante abitazioni. Strade ancora chiuse ricoperte dal fango e occupate da masserizie. Si lavora senza sosta per provare a far ripartire tutto, ma l’area colpita dall’alluvione è davvero molto vasta. Sono numerosissimi i volontari accorsi per aiutarci, assieme a Protezione Civile, Vigili del fuoco, Forze dell’ordine ed altri corpi, e a tutti loro va un doveroso ringraziamento.

tutti i volontari che si sono ritrovati nella piazza di Faenza, dopo tutto il lavoro svolto durante il giorno di rimozione del fango foto concessa)

In questa prima fase, come azienda stiamo cercando di aiutare supportando con le forniture di caffè i punti di accoglienza per soccorritori e volontari, che hanno bisogno di un po’ di ristoro, così come altri punti di prima accoglienza per gli sfollati. Stiamo facendo un censimento presso i nostri clienti per intervenire strategicamente, verificando lo stato
delle attrezzature e sostenerli nel caso di eventuali sostituzioni.

Ci sono molte attività a Faenza che sono ferme e cercheremo di supportare al meglio. Per ora servono mani che tolgano il fango e che ripuliscano la città, e dopo si penserà a ricostruire. Come azienda, non mancheremo neanche in questa seconda fase di ricostruzione.”

Raccolta fondi per il Comune di Faenza (foto concessa)

Qua l’annuncio dalla pagina Facebook del sindaco di Faenza, Massimo Isola.

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