lunedì 03 Novembre 2025
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Vicenza: arriva Zero Cup, il caffè ai funghi italiano

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Zero Cup è il progetto di Massimo e Luca Filippi: si tratta di una bevanda alternativa all’espresso, il caffè ai funghi. I due vicentini hanno importato e riadattato un’idea di moda negli Stati Uniti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Matteo Marcolin per Il Giornale di Vicenza.

Il caffè ai funghi in Italia

VICENZA – Il primo caffè ai funghi italiano è made in Vicenza. Si chiama “Zero Cup” ed è una bevanda alternativa all’espresso ideata da Massimo Filippi con l’aiuto del fratello Luca. I due vicentini hanno importato e riadattato un’idea di moda negli Stati Uniti (su cui pare abbia investito anche Meghan Markle, moglie del principe Henry): realizzare un prodotto naturale, che abbia le stesse caratteristiche stimolanti del caffè ma senza controindicazioni.

Dopo una lunga sperimentazione sono giunti alla formula di Zero Cup: una miscela a base di orzo bio solubile alla quale viene aggiunto un estratto di erbe e funghi secchi e macinati, cento per cento naturali, dalle dichiarate proprietà benefiche per la salute.

“Quando parliamo di funghi – spiegano i due fratelli – non dobbiamo però pensare ai classici funghi da cucina; si tratta in realtà di funghi medicinali adattogeni, come il chaga o il cordyceps, prodotti utilizzati fin dall’antichità in alcune culture per i benefici che portano. Questi elementi vengono utilizzati per migliorare il sistema immunitario, aumentare l’energia, ridurre lo stress e favorire la concentrazione”.

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Cuneo: il bar-ristorante Cit ma Bel cambia gestione dopo 14 anni e viene rilevato da una famiglia cinese

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Il Cit ma bel, il distributore di benzina con bar-ristorante e tabacchi di Cuneo, riaprirà il primo settembre con una nuova gestione. L’avventura imprenditoriale di Ettore Grosso e Margherita Magliano finisce e passa di mano a una famiglia cinese. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Matteo Borgetto per il quotidiano La Stampa.

Il cambio di gestione del bar-ristorante Cit ma bel

CUNEO – Chiuso per ferie da domenica 10 agosto, riaprirà il 1° settembre con una nuova gestione il Cit ma bel (in piemontese, piccolo ma bello), il distributore di benzina con bar-ristorante e tabacchi più amato e frequentato di Cuneo. Dopo 14 anni, finisce l’avventura di Ettore Grosso e Margherita Magliano (60 e 64 anni), compagni di vita e di affari, fondatori nel 2011 dell’attività in via Savona, sulla salita della strada provinciale verso Mondovì.

“Noi continueremo a gestire distributore e autolavaggi di Cuneo, Ceva e Albenga – spiega Ettore -, mentre il locale passerà a una famiglia cinese, padre e figlio, un giovane di 23 anni molto volenteroso, che vale oro quanto pesa. Resteremo sino a fine anno per un periodo di affiancamento, poi il bar-ristorante e la tabaccheria passerà a loro. Non sarà facile, perché nel tempo questa è diventata come un’industria”.

Ex commercianti ambulanti di frutta e verdura, Ettore e Margherita sono diventati due imprenditori di successo “partendo da una ventina di caffè al giorno e tre tavolini – ricordano come riportato su La Stampa -. Pian piano, con enorme fatica e tanti sacrifici, siamo cresciuti: Oggi sfioriamo mille caffè al giorno, al bar si è aggiunto il ristorante con quasi 80 coperti”.

Cucina casalinga e in autoproduzione, dal pane alla pizza e focaccia fatti in casa, ai piatti della tradizione piemontese e ligure (pesce, in particolare), dalle recensioni su Tripadvisor il Cit ma bel risulta al 37° posto su 224 ristoranti di Cuneo.

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Danimarca elimina le tasse sul caffè e cioccolato per aiutare le famiglie

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danimarca noma
La bandiera della Danimarca

Da Copenhagen arriva la notizia del ribasso dei prezzi sui beni di consumo per agevolare i nuclei famigliari in difficoltà, soprattutto nell’affrontare le spese alimentari. Secondo il Ministero delle Imposte, un pacchetto di caffè costerà circa cinque corone in meno (0,66 euro). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale SkyTg24.

La decisione della Danimarca

COPENHAGEN – La Danimarca ha deciso di eliminare le imposte su caffè e cioccolato, storicamente applicate anche a dolciumi, frutta candita e gomme da masticare. La misura, annunciata dal vice primo ministro e ministro della Difesa Troels Lund Poulsen, punta a ridurre l’impatto del caro vita sulle famiglie.

“Abbiamo scelto qualcosa che avrà un effetto immediato per i danesi, che potranno percepire subito di avere più denaro a disposizione”, ha dichiarato Poulsen alla tv danese Tv 2.

Secondo il Ministero delle Imposte, un pacchetto di caffè costerà circa cinque corone in meno (0,66 euro).

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Antico Caffè Greco a Roma: al via lo sfratto, il gestore: “Ma non è ancora finita”

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Una tazzina dell' Antico Caffè Greco (foto presa da Google Creative Commons Licenses)

Lunedì 1 settembre è previsto l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto dell’Antico Caffè Greco, storico locale di Roma, ma i gestori hanno trasferito altrove mobili e quadri per motivi di salvaguardia ma su quei beni c’è un vincolo di inamovibilità.

Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Natalia Distefano per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Lo sfratto dell’Antico Caffè Greco

ROMA – “Domattina probabilmente ci sarà lo sfratto, noi ci faremo trovare con i nostri avvocati, certamente, dopo 8 anni che combattiamo questa battaglia, la vicenda non si chiuderà domani”. Usa il condizionale Carlo Pellegrini, gestore dell’Antico Caffè Greco in via Condotti a Roma, alla vigilia dello sfratto (precedentemente rimandato) reso definitivo un anno fa dalla Cassazione dopo un lungo contenzioso giudiziario con l’Ospedale israelitico, proprietario della struttura.

La questione del vincolo storico e le speranze del gestore

“La sentenza della Cassazione per la verità è un po’ pilatesca – commenta Pellegrini sempre sul Corriere della Sera  – dice che non si può impedire al locatore di intimare lo sfratto ma dice anche che il Caffè Greco deve stare lì dove sta, per il vincolo storico-culturale messo dall’allora ministro Antonio Segni nel 1953″.

Per questo il gestore ripone ancora speranze e non rinuncia alla battaglia, confidando nella legge dello scorso dicembre che tutela le attività commerciali storiche. “Abbiamo fatto un’offerta di affitto annuale più alta di quanto previsto dal loro piano di risanamento ma l’hanno rifiutata”.

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Inoltre, sul profilo ufficiale di Instagram, il Caffè Greco ha affermato:

” Nel cuore di Roma sta per essere sfrattato un locale storico: l’Antico Caffè Greco. Un’attività viva da oltre 250 anni, riconosciuta come Bene Culturale Unitario.

Non si tratta solo di un bar, ma di un patrimonio fatto di arredi storici, memoria collettiva e identità cittadina.

Esiste una legge che lo tutela: il D.lgs. 219/2024 sancisce che l’attività, l’immobile e gli arredi storici costituiscono un’unica entità culturale da proteggere.
Secondo la legge, non si può smembrare un bene storico separando la sua funzione, il suo contenuto e il suo contenitore.

Uno sgombero forzato violerebbe questo vincolo e distruggerebbe per sempre l’unità del bene culturale.

Serve l’intervento delle autorità, il Ministero ha il dovere di agire: ignorare equivale a consentire l’illegalità.

Fermiamo lo sfratto del Caffè Greco. Difendiamo la cultura. Facciamo rispettare la legge.
La Storia non si cancella con un ordine di sgombero.

Fai anche tu la tua parte e firma la petizione per salvare il Caffè Greco al link in bio“.

DVG celebra 60 anni con “Storie in pausa caffè”, campagna social, Giovanna De Vecchi: “Un grazie a chi ci ha accompagnato fin qui”

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La campagna social di DVG per i 60 anni (foto concessa)
La campagna social di DVG per i 60 anni (foto concessa)

COLNAGO-CORNATE D’ADDA (Monza Brianza) – Nel 2025 DVG celebra un importante traguardo: sessant’anni di attività. Un anniversario che diventa occasione per raccontare non solo la propria storia aziendale, ma anche le persone, i valori e le trasformazioni che hanno reso DVG un punto di riferimento internazionale nel settore dei componenti per macchine da caffè professionali.

Per l’occasione, DVG lancia “Storie in Pausa Caffè”

Una campagna social dal forte impatto narrativo ed emozionale, pensata per coinvolgere la propria community e dare voce ai protagonisti di questi sessant’anni: fondatori, collaboratori, clienti e partner.

Articolata in sei episodi, la campagna ripercorre i momenti chiave dell’azienda, intrecciando passato e presente attraverso un racconto corale fatto di immagini d’archivio, interviste, curiosità e testimonianze dirette. Ogni episodio è pensato come una vera e propria “pausa caffè” in cui fermarsi, guardare indietro con orgoglio e rilanciare lo sguardo verso il futuro.

“Sessant’anni sono molto più di un traguardo aziendale: sono un patrimonio di esperienze e relazioni. Questo anniversario è un’occasione per dire grazie a chi ci ha accompagnato lungo il percorso e per condividere ciò che siamo diventati, senza dimenticare da dove veniamo,” afferma Giovanna De Vecchi, Amministratrice di DVG De Vecchi.

Dalle origini artigianali alla visione industriale

Pinuccio e Rina De Vecchi (foto concessa)

Fondata nel 1965 da Pinuccio e Rina De Vecchi, DVG nasce come una realtà artigianale con una forte impronta tecnica e una passione per la lavorazione meccanica. Negli anni ’70 l’incontro con il mondo del caffè professionale segna una svolta: valvole, portafiltri, lance vapore e soluzioni su misura diventano il cuore della produzione.

Dopo una continua evoluzione, DVG si articola oggi in due divisioni :

la produzione diretta di soluzioni e componenti per macchine da caffè professionali, sviluppati internamente e testati secondo i più alti standard qualitativi;

la commercializzazione di componenti, sia compatibili che originali, grazie a solide collaborazioni con marchi di costruttori di macchine da caffè a livello mondiale.

Oggi DVG è una realtà industriale strutturata, con una presenza in oltre 80 Paesi e un catalogo di migliaia di articoli per macchine da caffè professionali. L’azienda investe costantemente in ricerca, sviluppo e digitalizzazione, offrendo soluzioni personalizzate e un servizio tecnico di alto livello.

Le persone al centro dello sviluppo di DVG

Nel presente di DVG (foto concessa)

Il successo di DVG è frutto anche di una cultura aziendale fondata su collaborazione, formazione e trasmissione del know-how.

Molti collaboratori sono cresciuti all’interno dell’azienda, molti altri hanno portato nuove esperienze: insomma, i “vecchi” e i “nuovi” contribuiscono insieme a rendere DVG una realtà dinamica e solida.

Con il loro impegno quotidiano, hanno contribuito in modo decisivo alla solidità del sistema produttivo e commerciale. Allo stesso modo, la rete di clienti e fornitori storici rappresenta un ecosistema basato su fiducia, qualità e relazioni durature.

Guardando avanti

Sessant’anni non rappresentano un punto d’arrivo, ma un nuovo punto di partenza. DVG guarda al futuro con un impegno crescente verso la sostenibilità, l’automazione e la digitalizzazione dei processi.

La squadra dietro DVG (Foto concessa)

Anche la comunicazione evolve: la campagna “Storie in Pausa Caffè” nasce proprio con l’intento di rendere visibile questo passaggio generazionale e valoriale, creando connessioni tra chi ha fatto la storia di DVG e le nuove generazioni di professionisti del settore.

“Sessant’anni fa tutto è cominciato in un’officina. Oggi siamo un’impresa globale, ma i nostri principi restano gli stessi: qualità, innovazione e rispetto per il lavoro delle persone. Raccontarlo oggi, anche sui social, significa rimanere fedeli alla nostra storia restando aperti al cambiamento.”

E’ possibile seguire la campagna “Storie in Pausa Caffè” sui canali social ufficiali per rivivere con noi sei decenni di passione, innovazione e cultura del caffè.

Brasile, stima Conab: arabica in calo dell’11% a 35,15 milioni di sacchi, robusta da record (+37,2%) a 20,1 milioni

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Conab produzione Brasile
Il logo di Conab

MILANO – Dopo StoneX e Safras&Mercado, anche Conab rivede al ribasso le previsioni sulla produzione brasiliana di caffè. Nella sua terza stima ufficiale– realizzata nella fase finale della raccolta – l’agenzia specializzata del Ministero dell’agricoltura di Brasilia quantifica la produzione 2025/26 in 55,2 milioni di sacchi: 471 mila sacchi in meno (-1%) rispetto a quanto indicato nella seconda stima, diffusa a maggio.

Una revisione determinata da un taglio significativo della stima sulla produzione di caffè arabica (-1,83 milioni di sacchi rispetto alla previsione di maggio), cui fa riscontro invece un aumento rilevante della stima sulla produzione di robusta (+1,4 milioni).

Il già citato raccolto di 55,2 milioni di sacchi è complessivamente superiore del 1,8% a quello dell’anno scorso.

La produzione di arabica è però in calo dell’11,2%, a 35,15 milioni di sacchi. Quella di robusta raggiunge invece il livello record di 20,1 milioni di sacchi, in crescita del 37,2% rispetto a un anno fa.

Oltre che dal ciclo negativo, la produzione di arabica è stata influenzata negativamente dalla lunga siccità occorsa nei mesi precedenti il periodo della fioritura.

Ha inciso infine la siccità di febbraio e inizio marzo, che accresciuto l’incidenza di parassiti e altre avversità, oltre a complicare l’applicazione dei fertilizzanti.

L’eccezionale raccolto di robusta riflette invece il clima favorevole in tutte le fasi chiave del ciclo fenologico, oltre che i consistenti investimenti degli ultimi anni nello sviluppo della produzione di questa varietà in alcune aree del paese

L’area totale coltivata a caffè in Brasile si estende su un totale di 2,25 milioni di ettari (grosso modo la superficie dell’Emilia Romagna, ndr.), in espansione dello 0,9%.

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HostMilano presenta il mondo degli ingredienti e semilavorati

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Ingredienti e semilavorati, un universo tutto da esplorare (immagine concessa)

MILANO – A HostMilano 2025, saranno protagonisti di un Village dedicato: l’appuntamento più efficace per cogliere le opportunità del settore dei bulk food ingredients, che a livello globale vale 370 miliardi di dollari.

All’estero li chiamano bulk food ingredients. È il vasto e affascinante mondo degli ingredienti e dei semilavorati: un mondo in costante espansione, di pari passo con la crescente attenzione dei consumatori verso “cosa c’è dentro”. Non solo quando acquistano al supermercato, ma anche quando mangiano fuoricasa.

Secondo un’analisi di Markets and Markets, a livello globale il mercato dei bulk food ingredients vale circa 370 miliardi di dollari e arriverà a toccare quasi 455 miliardi nel 2028. Per l’Italia non risultano disponibili dati per tutto il comparto bulk, ma basti pensare che il solo mercato delle materie prime e semilavorati per panificazione è stimato da Grand View Research in oltre 800 milioni di dollari, proiettati a 1,2 miliardi nel 2030 grazie a un CAGR del +5,9%.

I protagonisti degli ingredienti saranno a Host 2025

HostMilano è l’hub globale che anticipa le tendenze più promettenti dell’ospitalità e le trasforma in opportunità di business: in quest’ottica, a Host 2025 – a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi – l’universo degli ingredienti e dei semilavorati diventa un Village dedicato nell’ambito dell’area ristorazione professionale.

Opportunità che valorizzano anche le nicchie, come quella della vaniglia: “La vaniglia è un prodotto naturale il cui il mercato in Italia è in crescita” spiega Giorgio Tomalino di GT Solutions.

“La cultura della vaniglia è in crescita sia tra i professionisti affermati sia tra i giovani e la vaniglia naturale sta sostituendo i surrogati sintetici, finora maggiormente in uso: questo risponde anche alle esigenze dei clienti finali, sempre più alla ricerca di cibi genuini e salutari. La vera sfida per ottenere ottimi risultati è fare in modo che la vaniglia diventi accessibile a tutti, facile da conservare e semplice da utilizzare. Pertanto il nostro settore R&D sta sperimentando la vaniglia pronta all’uso per chiunque. Anche il tema dell’ambiente è molto importante e ci trova coinvolti nel cercare di ottenere il migliore risultato possibile evitando sprechi”.

Da un diverso punto di osservazione, quello del latte e dei suoi prodotti, aggiunge Rita Marchesini di Brazzale: “Oggi il mercato premia la naturalità e il valore, nutrizionale e organolettico, dei migliori derivati del latte, come burro e formaggio. Caratteristiche che devono accompagnarsi alla concretezza. Un esempio chiaro riguarda la sostenibilità del packaging, cui si sta dedicando il centro di ricerca Brazzale Science Center, grazie al quale abbiamo proposto il grattugiato fresco riciclabile nella carta, primo nella sua categoria”.

Marchesini aggiunge: “Abbiamo scelto di svincolarci da modelli rigidi per seguire con maggiore dinamicità l’evoluzione rapidissima del mercato e delle tendenze. La creazione del centro scientifico assieme all’Università Statale di Milano è stata un passo decisivo per disporre di attività di ricerca ai massimi livelli e potenziare l’innovazione su tutti i fronti, dalle materie prime, ai processi produttivi, al packaging, fino all’esplorazione delle formidabili qualità nutrizionali di latte e derivati, anche nei micro componenti, come la melatonina”.

Per esplorare a fondo tutte le possibilità di un comparto così sfaccettato, l’occasione da non perdere è l’offerta Early Bird, che consente di acquistare i biglietti per Host 2025 a prezzo speciale entro il 17 settembre prossimo.

Il caffè al centro della fiera a Rho con gli Host Talks tra cultura e futuro

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Il ritorno di HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Non chiamatelo solo caffè: è un atto culturale, una sfida tecnologica e un manifesto di sostenibilità. Che ha una nuova casa: l’arena di eventi Host Talks – Beyond the Cup. Non solo contenuti da vivere: un vero e proprio trait d’union tra il chicco e il futuro dell’ospitalità.

Nell’ambito di HostMilano 2025, dal 17 al 21 ottobre 2025 a Fiera Milano, l’evento internazionale, realizzato in collaborazione con M25 Consulting, riunisce università, produttori, torrefattori, baristi, catene, associazioni e consumatori in un dialogo condiviso sull’evoluzione della filiera del caffè.

Le sessioni trasformeranno tematiche complesse in momenti di ispirazione: fiducia, inclusività, innovazione tecnologica, sostenibilità e un obiettivo chiaro — costruire una cultura del caffè responsabile e collettiva.

HostMilano: un fitto programma ricco di grandi protagonisti

Tra i focus di maggiore impatto si segnala il talk La rivoluzione del barista: insight e driver per un caffè sempre più sostenibile, dove relatori internazionali dialogheranno sul ruolo chiave della macchina caffè e delle capsule compostabili. Vera promessa del settore, Véronique van Zyl (Ahlstrom) approfondirà i materiali eco‐compatibili per packaging che riflettono le nuove normative EMEA.

Un altro appuntamento imperdibile è Segreti del blend perfetto: svela le origini e la tecnologia del gusto, capace di catturare pubblico e operatori grazie a testimonianze come quelle di Giulio Zanandrea (Caffè Carraro 1927) e Guido Sicuro Musetti (Musetti Group) sui processi artigianali digitalizzati e sulle fermentazioni uniche legate alla sostenibilità.

E ancora, il talk Onda gelata: l’era del caffè nitro e delle bevande estive high‑tech riprende la fascinazione per l’estate. Interverranno Valentina De Rosa (La San Marco) e Sanela Kujovic (Thermoplan), spiegando come le nuove macchine multi-boiler e l’auto-foamer abilitino bevande come espresso tonics e nitro coffee.

Ma c’è molto di più nel programma. Host Talks – Beyond the Cup si conferma imperdibile per chi desidera scoprire come il caffè stia diventando un vettore culturale, un laboratorio tecnologico e un modello di sviluppo sostenibile. Un evento che unisce esperienza e avanguardia, senza mai perdere di vista la qualità e il dialogo tra tutti i protagonisti della tavola.

Un must per ogni professionista del settore, con un motivo in più per attivarsi subito: fino al 17 settembre prossimo, è infatti possibile acquistare a prezzo scontato il biglietto di accesso a Host 2025 grazie all’opzione Early Bird.

Bar e caffetterie, crescono i pagamenti digitali: +42% nel 2025

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Pagamenti digitali (immagine concessa)

MILANO – In Italia cappuccino e cornetto si pagano sempre di più cashless: nel 2025 gli esercenti del settore hanno visto una crescita dei pagamenti senza contanti del +42% e, in particolare, nei bar e nelle caffetterie, il maggiore aumento di transazioni digitali (+44%) si è registrato tra le 6 e le 10 del mattino.

Al tempo stesso lo scontrino medio digitale è sceso a 11,1 euro, segnando una diminuzione del -4,2% rispetto al 2024, a indicare che per gli italiani è sempre più comune pagare con carta anche piccoli importi, come il caffè al bar. Le province italiane dove la colazione è più cashless sono quasi tutte al Sud: a Campobasso (+167,9%), Catanzaro (+113,3%) e Palermo (+90,2%), la maggiore crescita di pagamenti senza contanti in bar e caffetterie.

Sono i risultati dellOsservatorio Bar e Caffè Cashless di SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione, che ha analizzato l’andamento dei pagamenti con carta nei primi otto mesi del 2025 nei bar e nelle caffetterie.

“La colazione al bar è sempre stata il regno del contante, complice il basso importo dello scontrino, ma anche l’esigenza di rapidità: basti pensare a chi consuma caffè e cornetto al banco prima di recarsi a lavoro. I dati dell’Osservatorio di SumUp dimostrano oggi un cambiamento profondo: quasi la metà delle transazioni digitali in bar e caffetterie avviene entro l’ora di pranzo, ed è soprattutto la fascia compresa tra le sei e le dieci di mattina a registrare la crescita più marcata. Anche il calo del valore dello scontrino medio cashless indica che per il cappuccino al bar gli italiani scelgono ormai in maniera naturale di pagare con carta e smartphone”, dichiara Umberto Zola, responsabile online sales per l’Europa di SumUp.

Zola aggiunge: “Questo trend è il risultato della crescente diffusione del cashless, ormai percepito non più come eccezione, ma come un’abitudine consolidata nella vita quotidiana. A favorirlo contribuisce anche la disponibilità per i merchant del settore di strumenti di pagamento innovativi che permettono di garantire ai clienti rapidità ed efficienza persino nelle ore di punta, come la colazione”.

Spiccioli addio, caffè e cornetto si pagano con la carta

Nel 2025 le transazioni cashless sono aumentate del +41% nei bar e del +42,2% nelle caffetterie, segno che gli esercenti di questo settore hanno ormai adottato gli strumenti digitali a supporto del loro business. Analizzando le fasce orarie, l’Osservatorio di SumUp ha evidenziato come la maggior parte dei pagamenti cashless si concentri nelle prime ore della giornata: il 43% delle transazioni digitali avviene entro le 14.00. In particolare, la crescita è più significativa tra le 6.00 e le 10.00 del mattino (+44%), e nella fascia 10.00 – 14.00 (+42,3%).

Le province con i bar e le caffetterie più cashless –  La crescita dei pagamenti digitali nei bar e nelle caffetterie ha visto protagoniste soprattutto le province del Sud: in testa alla classifica c’è Campobasso, con un incremento del +167,9% rispetto al 2024, seguita da Catanzaro (+113,3%) e Palermo (+90,2%). Appena sotto il podio ci sono Ragusa (+89,2%) e Sassari (+82,7%). Trento (+77,6%) è la prima provincia del Nord Italia a comparire nella Top Ten, seguita da Vibo Valentia (+72,8%), Oristano (+71,6%), Enna (+67,2%) e Treviso (+64,3%).

Tra gli scontrini cashless più bassi d’Italia, nel 2025 il primato spetta alla provincia di Bolzano, dove il ticket medio digitale in bar e caffetterie è di soli 9,9 €. Seguono Piacenza (11,5 €), Bologna (12,2 €), Fermo (12,5 €), Prato (12,7€) e Belluno (12,8€). A completamento della classifica delle dieci province con lo scontrino medio più economico ci sono Genova, Modena e Benevento (tutte con 12,9 €) e Vercelli (13 €).

Nota metodologica

L’Osservatorio Bar e Caffè Cashless di SumUp è stato realizzato confrontando i dati sulle transazioni senza contanti effettuate nei bar e nelle caffetterie nei primi otto mesi del 2025  a livello nazionale e provinciale, prendendo in considerazione varie fasce orarie. La ricerca ha analizzato la crescita delle transazioni cashless rispetto al 2024 e lo scontrino medio digitale per ogni commerciante attivo del settore bar e caffetterie che utilizza i servizi SumUp. Il campione è rappresentato da 5.000 merchant, parte della base utenti di SumUp.

La scheda sintetica di SumUp

SumUp è l’azienda leader a livello mondiale nel settore della tecnologia finanziaria, con l’obiettivo di democratizzare il settore dei pagamenti digitali e consentire a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, di costruire un’attività di successo. Fondata nel 2012, SumUp è oggi il partner finanziario di oltre 4 milioni di esercenti in 36 mercati nel mondo, aiutandoli ad avviare, gestire e far crescere la loro attività. Partita dal mondo dei pagamenti, oggi SumUp supporta i propri clienti attraverso tre pilastri principali: pagamenti, sistemi di cassa, conto e carte.

Attraverso la sua SuperApp, SumUp offre ai commercianti un conto aziendale gratuito, soluzioni di anticipo di cassa, un negozio online e strumenti per la fatturazione, oltre alla possibilità di accettare pagamenti di persona e a distanza, perfettamente integrati con i terminali per carte e i registratori di cassa POS di SumUp.

Con l’intento di valorizzare il proprio successo per rendere il mondo un posto migliore, SumUp si è impegnata a donare l’1% del fatturato netto generato dai lettori SOLO a sostegno di cause ambientali e supporta progetti educativi e imprenditoriali a livello globale. È stata, inoltre, riconosciuta come Top Global Employer per la comunità LGBTQ+ dallo Stonewall Workplace Equality Index.

Giorgio Armani si spegne a 91 anni: sotto il marchio, anche i caffè-boutique

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emporio Armani caffè
Emporio Armani Caffè

MILANO – Giorgio Armani, celebre stilista e simbolo del made in Italy, si è spento all’età di 91 anni. Oltre ad essere uno degli emblemi della moda italiana, il Gruppo omonimo si era esteso oltrepassando i confini di questo settore, toccando anche quello dell’ospitalità in tutto il mondo.

Ne sono esempi gli Armani caffè diffusi sino ad oltre oceano, che uniscono horeca e fashion retailers. Così come gli Armani Hotel, linea di alberghi a 5 selle.

Tra ristoranti Armani, Armani Caffè ed Emporio Armani Ristorante & Café si raggiungono quota 26 locali a livello globale.

Armani, la boutique della moda e del caffè

Dall’India al Giappone, sino agli Stati Uniti, il mosaico di Armani e il caffè ha portato su un altro livello il concetto di tazzina verso quello di una bevanda di lusso come i prodotti targati dalla maison.

Così come riporta Repubblica.it, nell’articolo di Serena Tibaldi:” Era a casa in convalescenza da mesi dopo un ricovero ospedaliero, tenuto segreto sino all’ultimo. Se n’è andato come avrebbe sempre voluto, conoscendolo: lavorando. Pur non potendo partecipare alle sfilate maschili e a quella di haute couture, aveva infatti seguito le prove sino all’ultimo via Facetime, controllando i look e redarguendo i suoi collaboratori per non aver fatto sedere gli invitati per tempo, ritardando l’inizio dello show.

E si stava occupando in questi giorni anche della sfilata, in programma all’Accademia di Brera il prossimo 28 settembre, con cui avrebbe celebrato i 50 anni di carriera. Lui era fatto così, infaticabile, inarrestabile.”

L’articolo completo a questo link.