venerdì 31 Ottobre 2025
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Elah Dufour: perdita di 3,3 milioni di euro a causa del rincaro del cacao

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flavio repetto
I loghi Elah, Dufour e Novi

Il rincaro del cacao ha mandato in rosso il gruppo Elah Dufour con una perdita di 3,3 milioni di euro. Il Gruppo opera sul mercato con oltre 240 addetti attraverso marchi prestigiosi come Elah Dufour, Baratti e Novi, spaziando dalle caramelle al cioccolato, dai preparati per dessert alla vendita di prodotti da forno. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Andrea Giacobino per Il Giornale di Italia.

Il bilancio del gruppo Elah Dufour

NOVI LIGURE (Alessandria) – Elah Dufour, il rincaro del cacao manda in rosso il Gruppo, perdita da €3,3 milioni nonostante l’aumento dei ricavi. Il secondo bilancio dopo la scomparsa del cavaliere del lavoro Flavio Repetto, ex presidente di Fondazione Carige, ha visto sì crescere i ricavi ma chiudere in perdita il gruppo dolciario genovese Elah Dufour presieduto da Guido Repetto (figlio di Flavio) e da lui controllato e partecipato fra gli altri da Ermenegildo Zegna HoldItalia e Fenera Holding.

Il Gruppo opera sul mercato con oltre 240 addetti attraverso marchi prestigiosi come Elah Dufour, Baratti e Novi, spaziando dalle caramelle al cioccolato, dai preparati per dessert alla vendita di prodotti da forno.

L’esercizio consolidato del 2024 da poco approvato ha mostrato un buon aumento delle vendite a 171 milioni rispetto ai 157 milioni del 2024, ma si è passati da un utile di 12,3 milioni a una perdita di 3,3 milioni perché i costi della produzione sono saliti da 147,7 milioni a 184,3 milioni per il rincaro dei costi del personale e dei prezzi delle materie prime (cacao e burro di cacao).

I ricavi del comparto dolciario hanno contribuito per 162,8 milioni dai 142,4 milioni dell’anno prima grazie al canale discount; crollo dei ricavi dai servizi di ristorazione e di distribuzione automatica che hanno fatturato 8,4 milioni, in calo del 42,7%.

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Starbucks punta sulle bevande proteiche con il progetto Starting 5

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Starbucks caffetterie Percassi Usa forbes niccol roma
Il logo di Starbucks

Il colosso americano Starbucks presenta il programma Starting 5 con l’obiettivo di rinnovare l’offerta e invertire il calo delle vendite focalizzandosi principalmente sugli alimenti proteici. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Alimentando.

Il nuovo piano di Starbucks

SEATTLE – Si chiama Starting 5 il programma che vuole traghettare Starbucks nel futuro e voluto da Brian Niccol, ceo dall’agosto 2024. L’obiettivo è rinnovare l’offerta e invertire il calo delle vendite intercettando i nuovi trend di consumo, che oggi guardano principalmente al mondo del benessere e degli alimenti proteici. Sono infatti in corso all’interno di cinque caffetterie Starbucks degli Stati Uniti – prima di un lancio su scala nazionale – alcune nuove proposte per il menù.

Tra queste, un nuovo topping per bevande a base di caffè contenente 15 grammi di proteine, la ‘Protein Cold Foam’, e due bevande a base di acqua di cocco, il Coco Matcha e il Coco Cold Brew. La catena starebbe testando anche la cottura, direttamente nei punti vendita, di alcuni prodotti da forno. I primi test riguarderebbero un croissant al burro e un double chocolate cookie.

Nel corso degli ultimi mesi Starbucks Usa ha già introdotto diverse novità nei suoi menù:

  • l’eliminazione del sovrapprezzo per le personalizzazioni con latte vegetale
  • l’eliminazione dello zucchero dalla polvere di matcha per un maggiore controllo sulla dolcezza
  • l’inserimento di una nuova proposta vegan, lo Spicy Falafel Pocket
  • il lancio di nuove bevande ready-to-drink come Starbucks Iced Energy (5 calorie, 0 g di zuccheri) e Starbucks Frappuccino Lite Coffee Drink (100 calorie, senza zuccheri aggiunti)

“La risposta è stata forte”, sottolinea la catena in una nota. “Dopo la rimozione dello zucchero dal matcha in polvere, abbiamo registrato un aumento di quasi il 40% nelle vendite di bevande a base di matcha, segno che i clienti stanno accogliendo favorevolmente scelte più salutari”.

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Cono gelato: ecco le nuove proposte dei maestri pasticceri

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gelato cono bari garda sardegna mostra milano pupo
Un cono gelato (immagine: Pixabay)

Pankono, CroNò, Ice Croissant: definizioni e tecniche diverse per rinnovare il cono gelato, in base alla creatività di maestri pasticceri o giovani talenti. Così la classica cialda lascia il posto a consistenze che ripropongono i sapori dei lievitati. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Identità Golose.

La nuova definizione del cono gelato

MILANO – Ormai si sa, la cucina è anche evoluzione e rivoluzione. Riprogramma le sue regole e aggiorna ciclicamente i suoi modelli, progetta nuove strade e costruisce ponti per attraversare territori inesplorati, così reinventa le mode e cambia le abitudini a tavola, più o meno frequentemente.

Pensando al passato vengono in mente Riso, oro e zafferano di Gualtiero Marchesi, il manifesto della nuova cucina italiana d’autore; le Cinque stagionature di Parmigiano reggiano in diverse consistenze di Massimo Bottura, che rilegge il territorio attraverso un gesto radicalmente innovativo; ancora, l’arrivo della cucina molecolare anche in Italia, grazie a chef come Moreno Cedroni, Ettore Bocchia o Davide Scabin; o la “riscoperta del pane” by Niko Romito.

Proposte che hanno cambiato aspetto o nome o percezione al già visto, puntando su sapori originali e intraprendendo nuove vie per dare piacere al palato.

A trovarsi al centro di un processo di revisione e innovazione stavolta tocca al cono gelato.

È icona dell’estate, rivoluzionario emblema di libertà eletto a puro piacere da passeggio; il MoMA di New York lo annovera tra le icone di design che hanno cambiato le nostre vite. Scelto abitualmente da 7 italiani su 10, oggi la sua fama è in ascesa, tanto da meritare un posto nel paniere 2025 dell’Istat, che lo individua tra i prodotti più rappresentativi dei consumi delle famiglie italiane.

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HostMilano in anteprima alla sede di Confcommercio: riflettori su caffè, cacao, gelato e horeca Francesca Cavallo (Fiera): “Il caffè? È come un linguaggio”

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Il ritorno di HostMilano (immagine concessa)

MILANO – I consumatori oggi non cercano solo prodotti, ma esperienze: sapori che si contaminano, suggestioni che nascono dall’incontro tra mondi diversi, idee che trasformano la tradizione in nuove opportunità.

È su questa domanda che si concentra Il gusto dell’ospitalità, l’evento promosso da HostMilano e Confcommercio Milano che si è tenuto il 12 settembre nella Veranda Liberty di Palazzo Castiglioni (sede della Confcommercio milanese), con le associazioni Altoga, Assofood, Epam Fipe Milano e Panificatori dedicato ai quattro grandi filoni simbolo del made in Italy – caffè, cioccolato, pasta-pizza-pane e gelato oltre al ruolo della ristorazione – e alla loro crescente ibridazione, capace di dare vita contaminazioni inedite e sorprendenti.

Il ritorno di HostMilano

Dalle sinergie tra pane e cioccolato, ai dessert che uniscono forno e gelato, fino al caffè reinterpretato in chiave gourmet: l’innovazione di prodotto nasce sempre più spesso dal dialogo tra filiere affini, capaci di generare inedite esperienze sensoriali per i consumatori e nuove occasioni di business per le imprese.

In questo scenario, HostMilano, organizzata da Fiera Milano, si conferma hub internazionale dell’ospitalità e laboratorio di contaminazioni creative: con oltre 1.900 espositori provenienti da 54 Paesi, la manifestazione offre uno spazio unico per valorizzare affinità, stimolare connessioni e anticipare i trend globali del fuoricasa e del food retail.

Il ruolo di piattaforma è rafforzato anche dalla capacità di HostMilano di creare connessioni, coinvolgendo istituzioni, associazioni e territori, e accompagnando le imprese nelle trasformazioni in corso.

“Appuntamenti come quello di oggi – commenta Francesca Cavallo, head of hospitality Exhibitions di Fiera Milano – sono fondamentali per valorizzare le sinergie tra filiere e HostMilano si distingue proprio per la sua capacità di riunire mondi diversi in un sistema integrato dove innovazione, sostenibilità e collaborazione sono centrali. In futuro – conclude – vogliamo rafforzare ancora di più il legame con tutti gli stakeholder e con il territorio, così da rendere la manifestazione un punto di riferimento sempre più forte per l’ospitalità, anche oltre i giorni di fiera”. E poi, a proposito di caffè: “È come un linguaggio”

“HostMilano 2025 è un appuntamento strategico per valorizzare settori chiave come pane, caffè, gelato, cioccolato e ristorazione, eccellenze della nostra organizzazione e del nostro territorio che contribuiscono in modo decisivo alla crescita del Paese – afferma Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio MiLoMB – Queste filiere rappresentano non solo una tradizione da difendere, ma anche un laboratorio di innovazione e di nuove opportunità di business”. “Confcommercio Milano – prosegue – è da sempre al fianco delle imprese per accompagnarle in un percorso di crescita e innovazione, creando sinergie, come con Fiera Milano e HostMilano, che possano rafforzare il loro ruolo di riferimento nell’ospitalità milanese e italiana”.

Un dinamismo che trova riscontro anche nei numeri. Nonostante un contesto internazionale complesso, nel primo semestre 2025 l’export mondiale dei settori rappresentati da HostMilano è cresciuto del +2,9% (fonte ExportPlanning). La performance più significativa è quella dei macchinari per gelato e refrigerazione (+8,6%), seguita dalle macchine da caffè (+2,5%), mentre la ristorazione professionale cresce dell’1% e i macchinari per panificazione e pasticceria segnano un +0,3%. Dati che confermano la solidità e la vitalità di filiere che continuano a trainare l’ospitalità italiana sui mercati internazionali.

Anche i singoli settori restituiscono un quadro dinamico

Nel 2024, la panificazione ha generato in Italia un fatturato di circa 13 miliardi di euro, con consumi previsti in crescita dell’1,6% nonostante un trend di lungo periodo leggermente calante (fonte Coordinamento Filiera Agroalimentare Confcommercio Milano).

Il comparto del gelato, in cui l’Italia spicca come leader europea, rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello globale: oltre 4,5 miliardi di euro complessivi di fatturato lungo la filiera e più di 600 milioni di porzioni di gelato artigianale vendute, con un consumo pro capite di circa 2 kg (fonte Coordinamento Filiera Agroalimentare Confcommercio Milano).

L’Italia conferma la sua leadership europea anche nel settore del caffé: con oltre 556.500 tonnellate di caffè torrefatto, pari al 25% della produzione UE, è il principale torrefattore dell’Unione (fonte Eurostat).

Un primato che si inserisce in un mercato globale valutato in circa 120 miliardi di dollari (fonte Mediobanca), con prospettive di crescita costante sia sul fronte della materia prima sia delle macchine da caffè, che a livello mondiale varranno quasi 19 miliardi di dollari nel 2025 e supereranno i 25 miliardi entro il 2030 (fonte Mordor Intelligence). L’aumento del costo della tazzina, sommato alla diminuzione del potere di acquisto delle famiglie, sta, al momento, rallentando la spesa giornaliera che gli italiani dedicano alla colazione o alla classica pausa caffè.

Pur essendo l’Italia uno dei paesi europei dove il costo della tazzina è aumentata, negli ultimi anni, in misura minore rispetto all’incremento dei costi della materia prima (dati Istat e Banca d’Italia) rimane obiettivo primario delle torrefazioni italiane quello di ritrovare un equilibrio economico/finanziario di settore tale da riuscire ad invertire questa attuale tendenza dei consumi e ridare un ruolo centrale alla bevanda più famosa e consumata dagli italiani (fonte Altoga).

Infine, la ristorazione conferma il suo ruolo strategico con un valore aggiunto di oltre 59 miliardi di euro nel 2024, il settore non solo sostiene le filiere produttive con acquisti per circa 20 miliardi di euro l’anno, ma genera un indotto complessivo di oltre 55,5 miliardi, trasformando ogni piatto in un racconto del territorio e delle sue eccellenze (fonte Epam Fipe Milano).

HostMilano 2025, in programma a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre sarà quindi il momento in cui imprese, buyer e professionisti provenienti da tutto il mondo potranno incontrarsi, scoprire in anteprima le novità e anticipare le tendenze che segneranno l’ospitalità di domani.

Le degustazioni speciali di pane, cioccolato, gelato e caffé

All’interno dell’evento Il gusto dell’ospitalità del 12 settembre promosso da Fiera Milano – HostMilano e Confcommercio Milano nella veranda di Palazzo Castiglioni, l’esperienza si completa con una degustazione che celebra l’eccellenza dei settori protagonisti di Host 2025, dal pane al cioccolato, dal gelato al caffè, alla ristorazione. Un percorso tra sapori e contaminazioni che mette in dialogo tradizione e innovazione.

Grazie al contributo delle associazioni di Confcommercio Milano – Altoga, Assofood, Panificatori, Epam Fipe Milano – e del maître chocolatier Davide Comaschi, oggi sono state proposte degustazioni speciali pensate per l’evento che raccontano ricerca, studio e passione e prendono forma in quattro assaggi:

Pane: sono stati proposti dal presidente dei panificatori Matteo Cunsolo tre tipi di pane:
– “shokupan”, un pane in cassetta giapponese, a dimostrazione dell’internazionalità del valore del pane;

– pane in cassetta con malto tostato e semi, a dimostrazione della vicinanza che il pane ha nei confronti della salute e del benessere;

– pane con pancetta, rucola e formaggio, per promuovere il valore del gusto, come elemento qualificativo del prodotto pane.

Cioccolato: è stata presentata da Davide Comaschi la “Pralina Carato”, un cioccolatino-design, una delle diverse prove con la quale Comaschi ha vinto il campionato del mondo di cioccolateria a Parigi e che ad oggi fa parte della linea di cioccolato firmata da Da Vittorio e Davide Comaschi.

Al suo interno si trova un cremoso ripieno di cioccolato al latte al 46%, fatto con un blend di fave di cacao provenienti da differenti piantagioni nel mondo e un latte che ha la particolarità di essere molto cremoso proveniente dalle nostre montagne, accompagnato da un centrifugato di zenzero fresco selezionato senza nervature in modo da dare una delicata nota piccante ma con un gusto molto aromatico e fresco tipico dello zenzero. Il tutto chiuso in una copertura dello stesso cioccolato al latte e rifinito con una foglia d’oro alimentare in modo da renderlo ancora più prezioso.

Gelato: un gelato al pane con semi di quinoa e amaranto, servito con un gelato al cioccolato monorigine senza latte proposto dal consigliere Assofood Antonio Morgese della gelateria Il Rigoletto.Un connubio che ben rappresenta i valori di ricerca, studio, e internazionalità di HostMilano e del gelato, ma che in questa occasione ha scelto di preparare anche per sottolineare il valore del fare impresa nel campo dell’agroalimentare.

Caffè: un caffè del gruppo Bonomi – Musetti proposto dal presidente di Altoga, Davide Licchelli.

Il conto alla rovescia per la Grande Fiera dell’ospitalità, Davide Licchelli, Altoga: “Il caffè protagonista con quattro competizioni e il Villaggio”

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Da sinistra: Matteo Cunsolo, presidente dell’Associazione Panificatori, Fabio Acampora, vicepresidente vicario di Epam Fipe Milano, Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions di Fiera Milano e Davide Licchelli, presidente di Altoga

MILANO – Nella suggestiva cornice della veranda Liberty di Palazzo Castiglioni, sede di Confcommercio Milano, si è svolto Il gusto dell’ospitalità, evento d’anteprima promosso da HostMilano con la collaborazione di Altoga, Assofood, Epam Fipe Milano e Associazione Panificatori.

L’iniziativa ha riunito professionisti e operatori del settore per discutere delle nuove sfide e opportunità nel mondo dell’ospitalità.

Francesca Cavallo, Head of Hospitality Exhibitions di Fiera Milano, ha aperto l’incontro illustrando la visione della Fiera: “Il nostro obiettivo comune è quello di sviluppare ed espandere ulteriormente il settore dell’ospitalità. Siamo alle porte della quarantaquattresima edizione di HostMilano, una manifestazione biennale di grande prestigio, che quest’anno prevede la presenza di oltre 1900 aziende espositrici provenienti da 54 Paesi, le quali presenteranno tendenze e anticipazioni dei trend del settore hospitality”.

Cavallo aggiunge: “Viviamo in un momento di profonda trasformazione e cambio nel mercato: l’ospitalità è in continua mutazione e tutto, oggi più che mai, gravita e ruota attorno al concetto di esperienza. I consumatori sono più consapevoli e, di conseguenza, più esigenti. I prodotti devono essere accompagnati da un senso di benessere e, molto spesso, da un percorso sensoriale. Tutto ciò esalta il concetto di ibridazione per i prodotti che saranno i veri protagonisti di HostMilano: caffè, cioccolato, gelato e pane. Il nostro obiettivo? Creare un settore di sinergia con i nostri partner anche grazie ad un nuovo layout di Fiera”.

HostMilano si propone perciò come piattaforma internazionale in cui tradizione e innovazione si incontrano, valorizzando settori chiave come il caffè, il cioccolato e panificazione.

La ristorazione come motore economico e sociale

Fabio Acampora, vicepresidente vicario di Epam Fipe Milano, ha sottolineato l’importanza strategica della ristorazione in Italia: “Con un valore aggiunto di oltre 59 miliardi di euro nel 2024, la ristorazione si conferma il motore della filiera agroalimentare del Bel Paese. Gioca un ruolo decisivo nella valorizzazione e promozione di un patrimonio eno-gastronomico di eccellenza”.

Acampora aggiunge: “I ristoratori, con la loro preparazione, uniscono qualità, origine, tradizione e innovazione, promuovendo prodotti locali e genuini. Ogni anno le imprese della ristorazione acquistano circa 20 miliardi di euro di prodotti agroalimentari. La ristorazione ha registrato fino oltre 55 miliardi di euro di consumi intermedi alimentando un indotto diffuso e vitale per il tessuto collettivo nazionale, affermandosi come anello di congiunzione essenziale tra filiera e consumatori”.

“Bar, locali e gelaterie sono inoltre importanti luoghi di incontro e aggregazione, fondamentali per la vita sociale.  Per questi motivi la ristorazione è uno dei pilastri del settore dell’accoglienza. Il ruolo è centrale anche per il turismo: tra gennaio e giugno 2025, 61 milioni di visitatori hanno scelto l’Italia per le vacanze. La spesa di ristorazione turistica si attesta sui 23 miliardi di euro. Per il 2025, il 35% degli imprenditori ha programmato già nuovi investimenti per i propri esercizi. Sempre più imprese coniugano inoltre modelli virtuosi che coniugano sostenibilità e pratiche etiche”.

“Inoltre,” prosegue Acampora “In occasione di HostMilano saremo presenti con uno stand dedicato tra talk e approfondimenti sul futuro del settore con un particolare focus sulla tecnologia e le anticipazioni dei trend”.

Il pane, protagonista della dieta quotidiana

Matteo Cunsolo, presidente dell’Associazione Panificatori, ha evidenziato la crescente importanza del pane nella dieta quotidiana:

“Il pane non è più un alimento di secondo grado ma rappresenta un vero protagonista della nostra dieta. Il nostro obiettivo è valorizzare il pane e le emozioni che può dare durante il pasto, dal punto di vista di diversi Paesi, come Cina, Perù, Svizzera e Portogallo. Il pane non è solo acqua e farina ma è il risultato di una costante ricerca e studio. Gli stessi consumatori sono sempre più attenti in materia ed è nostro dovere venirgli incontro promuovendo qualità ed eccellenza”.

Il caffè: competizioni e valorizzazione

È il turno di Davide Licchelli, presidente di Altoga, il quale ha presentato le attività legate al mondo del caffè che saranno protagoniste a HostMilano:

“Sono 35 anni che collaboriamo con la Fiera. Saremo protagonisti anche in questa edizione con ben  4 competizioni dedicate al caffè: il Gran premio internazionale della caffetteria, il Campionato italiano del latte art, il Campionato mondiale latte art e la Moka Challenge. I partecipanti provengono da tutto il mondo: sono attività estremamente importanti per la valorizzazione del chicco”.

Da sinistra: Antonio Morgese, consigliere di Assofood, Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza, . Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions di Fiera Milano e Davide Comaschi, maître chocolatier

Licchelli aggiunge: “Anche quest’anno abbiamo allestito il Villaggio del caffè, uno spazio completamente dedicato al chicco. Il mondo del chicco sta vivendo un momento difficile con la tazzina che sta subendo sempre più rincari e il  quadro generale climatico è delicato a dir poco. Cercheremo di sensibilizzare e dare più evidenza e lustro ad una delle bevande simbolo del made in Italy.”

Il gelato, simbolo del Bel Paese

Antonio Morgese, consigliere di Assofood, ha condiviso dati significativi sul settore della gelateria: “In Italia nel 2023 sono state registrate 9300 gelaterie. È un dato significativo considerando che il secondo Paese in Europa per numero di imprese dedicato al gelato è la Germania con poco più di 3000 attività. Molti neoimprenditori si avvicinano sempre di più a questo mondo. Il gelato italiano è indiscutibilmente uno dei simboli del Bel Paese”.

Morgese conclude: “In tutto il mondo il gelato artigianale è italiano ed è riconosciuto come un nostro tratto distintivo. All’estero ho potuto riscontrare come popolare sia il gelato italiano diventando un vero fenomeno di costume”.

Il cioccolato e le contaminazioni creative

Davide Comaschi, maître chocolatier, ha annunciato un’iniziativa dedicata al cioccolato: “A HostMilano avvieremo il progetto sCIOCk (ne abbiamo parlato qui). Il cioccolato ha bisogno di movimento, inteso come confronto tra i professionisti del settore. Nel nostro stand ci saranno talk e contaminazioni con altri settori, tra cui mixology, gelato e cosmetica. Il cioccolato si sposa davvero con tutto”.

L’evento si è chiuso con l’intervento di Francesca Cavallo, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra realtà diverse: “Questo percorso è un ottimo risultato frutto di un grande gioco di squadra con la contaminazione dei prodotti al primo posto. Un esempio? Il caffè che non è più solo un prodotto ma un linguaggio basato su emozione ed esperienza”.

A Rho, torna l’hub fieristico mondiale, culturale ed esperienziale che guarda alla crescita dell’ospitalità internazionale

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HostMilano: il dietro le quinte

MILANO – Manca sempre meno all’apertura della manifestazione biennale e internazionale HostMilano, che ormai è in rampa di lancio dal 17 al 21 ottobre a Rho Fiera, con un programma ricco di occasioni per gli stakeholders di tutto il mondo. Piattaforma italiana, spirito globale, l’intero spettro dell’ospitalità viene rappresentato nelle sue diverse sfumature: dal caffè alla panificazione, dal cioccolato al gelato, il made in Italy torna protagonista.

Innovazione, tendenze, contaminazioni: HostMilano risponde alle nuove esigenze legate sempre più al concetto di experience. Quindi all’interno di questo capiente contenitore, l’ibridazione è un elemento fondamentale che si rifletterà nei padiglioni della Fiera, con aree tematiche e un nuovo layout.

Un’attenzione sempre più maggiore posta sul consumatore da parte delle imprese, che si traduce nella stessa essenza di questo evento milanese. Con la mission di diffondere e fare cultura attorno alle materie prime, spingendo per una maggiore consapevolezza sui prodotti.

Una manifestazione identitaria rispetto ai prodotti cardine italiani: gelato, pasticceria, cioccolato e, naturalmente caffè. HostMilano è quasi un movimento da un settore all’altro, seguendo l’onda dell’innovazione e delle contaminazioni.

HostMilano: l’antipasto del menù completo, a Palazzo Castiglioni

Presso la sede della Confcommercio Milano in Corso Venezia 47, accolti nella bellissima Veranda Liberty, si è parlato tanto di opportunità di business. Rispondono all’appello i rappresentanti di Assofood, Altoga, Epam Fipe Milano e Panificatori.

Coinvolti a Fiera Milano oltre 1.900 espositori da 54 Paesi, che danno già un indizio di quanto HostMilano sia un appuntamento fondamentale per le imprese. Registrato un export nel primo semestre 2025 che sfida il contesto critico globale, con una crescita del +2.9%.

Parlando proprio del settore caffè, i segni positivi non mancano: le performance delle macchine del caffè (+2,5%) sono seconde solo ai macchinari per il gelato e la refrigerazione (8,6%).

Davide Licchelli, Presidente Altoga, celebra e onora 35 anni di collaborazione con HostMilano nel suo intervento: “Altoga è sempre stata molto attiva, e così lo sarà anche quest’anno.”

Le premesse esposte descrivono cinque giorni di competizioni che fanno convergere sfidanti da ogni parte del mondo. Stand in cui assaggiare ovviamente caffè. “Nonostante il momento difficile che sta attraversando il settore, con i prezzi aumentati anche nella Grande Distribuzione, le torrefazioni associate trovano in Altoga una spinta.” All’interno del Villaggio del Caffè pubblicizzati espresso e cappuccino, di cui Altoga si fa portabandiera”.

E ancora attorno alla tazzina, il comando dell’Italia sul piano europeo viene confermato: 556.500 tonnellate di torrefatto all’anno, si coprono ben il 25% della produzione UE

La tazzina a HostMilano, assume sempre più le caratteristiche di un’emozione che frutto della trasformazione di una commodity.

I protagonisti di questa esperienza però, restano ancora una volta gli operatori, capaci di tradurre la materia prima in qualcosa che regala sensazioni.

“Il caffè come un linguaggio” dice bene Francesca Cavallo, Head of Hospitality di HostMilano.

Tutto questo e molto altro, è stato e sarà, HostMilano.

Francesca Cavallo, Head of Hospitality della manifestazione, è in prima linea per parlare ancora una volta dei prossimi sviluppi di un evento che vuole essere innanzitutto punto di incontro e di riferimento per professionisti, addetti ai lavori, protagonisti dell’horeca.

Cavallo: “Obiettivo comune, far crescere il settore dell’ospitalità”

Insieme a Fabio Acampora (vicepresidente vicario Epam Fipe Milano), Matteo Cunsolo (Presidente Associazione Panificatori), Davide Licchelli (Presidente Altoga), Antonio Morgese (Consigliere Assofood), Simonpaolo Buongiardino (presidente di Confcommercio MiLOMB), Davide Comaschi (maitre chocolatier, world chocolate master), che si sono alternati per dare voce a tutte le forme di HostMilano: riuniti per raccontare ciascuno il proprio mondo rappresentato nelle diverse aree espositive.

A HostMilano quindi, messo in vetrina il saper fare italiano e la passione dietro la macchina complessa dell’hospitality: qui trova tutto lo spazio di espressione necessario per essere valorizzato nel suo presente e strade future.

Oltre la bevanda nel SIC (Salone internazionale caffè), più di una tavoletta dentro l’hub capitanato da Davide Comaschi, SCIOCk, bakery, arte bianca, gelato artigianale che magari dialogano con il design, il Bel Paese traghetta verso la prossima epoca di digitalizzazione e sostenibilità il modo di essere ospitali.

Mercati del caffè di nuovo in rally e i prezzi degli arabica si riavvicinano ai 4 dollari

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mercati del caffè dazi prezzi futures del caffè
Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – Nuovo rally sui mercati del caffè nell’ultima seduta della settimana. Venerdì 12 settembre, New York ha registrato un nuovo prepotente rimbalzo, dopo la giornata fiacca di giovedì, riavvicinandosi al traguardo dei 4 dollari per libbra. Il contratto per scadenza dicembre ha guadagnato 1.075 punti (+2,8%) chiudendo a 396,85 centesimi, massimo da fine aprile per la scadenza principale.

Forti rialzi anche a Londra, dove il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta è risalito a 4.601 dollari, in ripresa dell’1,8% e ai massimi dell’ultima settimana e mezza.

Alla ripresa dei prezzi ha contribuito il rivalutarsi del real, la moneta brasiliana, ai massimi degli ultimi 15 mesi sul dollaro.

Gli analisti continuano a sottolineare la condizione di forte precarietà del mercato, con un livello generale delle scorte molto basso, che catalizza i movimenti speculativi

Dal meteo continuano ad arrivare notizie contrastanti. Un bollettino di Climatempo, diramato giovedì, prevedeva un intensificarsi delle precipitazioni a partire da questa settimana.

Ma i dati di altre fonti lanciano l’allarme per una situazione preoccupante nella cintura degli arabica, dove il tempo secco rischia di arrecare pregiudizio in partenza al potenziale produttivo del nuovo raccolto, la cui fioritura inizierà tra fine settembre e inizio ottobre, con l’arrivo delle piogge primaverili.

Raccolto che secondo Gil Barabach, analista di Safras & Mercado, potrebbe essere potenzialmente da record, visto il ricorrere di un anno positivo nel ciclo biennale degli Arabica.

Ma prima di poter parlare di un super raccolto – ha spiegato Barabach, parlando in una presentazione su Internet– è necessario, per l’appunto, che ci siano piogge adeguate a sostenere la fioritura e che un clima favorevole accompagni anche le fasi successive del ciclo vegetativo degli arbusti.

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illycaffè: slitta la chiusura dell’investimento Rhone Capital, Scocchia: “Il 2026 ci aiuterà a riflettere”

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Gruppo Illycaffè polo gusto illy illetta
Il logo illycaffè

L’inaspettato aumento del prezzo del caffè verde ha costretto il fondo americano Rhone Capital a slittare la chiusura dell’investimento iniziata nel 2020 per un valore di 200 milioni di euro, portando illycaffè a implementare collocamenti altrove. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del Giornale d’Italia.

illycaffè, ritardato piano exit di Rhone Capital

Il fondo statunitense Rhone Capital, che era entrato in illycaffè acquisendo il 20% del portafoglio e che ha permesso di liquidare uno dei quattro eredi della famiglia, Francesco Illy, si vede costretto a rimanere nel capitale malgrado il rinvio dell’offerta pubblica iniziale.

“Quotazione dal 2027”, le parole di Andrea Illy, presidente di illycaffè, ma questo avverrà solo dopo un’attenta analisi della variazione del mercato e del prezzo del caffè nei prossimi 12 mesi, in cui è previsto un cambio di rotta anche in termini di strategie di mercato, evitando di versare una parte della quota a un altro fondo di private equity come step intermedio prima della borsa.

Le parole di Cristina Scocchia, ceo di illycaffè, come riportato da Il Giornale d’Italia: “Rhone non è un partner finanziario nel senso tecnico della parola. Non è entrato nel capitale con l’idea di crescere immediatamente e monetizzare per scattare poi sul prossimo investimento. Il fondo ha condiviso la valutazione di settore che è oggettiva: non è il momento di quotarsi. Il 2026 ci servirà per riflettere”.

Scocchia aggiunge: “Guarderemo se il prezzo del caffè verde scenderà e a quel punto prenderemo le nostre decisioni. Ma non c’è fretta, né da parte dell’azionista di maggioranza né di quello di minoranza. L’azienda cresce e risultati e dividendi sono buoni. Quindi perché accelerare l’exit?”, mostrano prudenza da parte dell’azienda per evitare investimenti rischiosi.

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IVS Group: fatturato pari a 390,7 milioni, +5,2%, ebitda a 51,6 milioni

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Ivs Group coffeecapp
Il logo Ivs group

GRANDUCATO DEL LUSSEMBURGO – Il consiglio di amministrazione di IVS Group S.A. si è riunito l’11 settembre 2025, sotto la presidenza di Paolo Covre, per esaminare ed approvare la relazione semestrale del gruppo IVS al 30 giugno 2025.

Sintesi dei risultati al 30 giugno 2025

  • Fatturato consolidato pari a euro 390,7 milioni.
  • Ebitda pari a euro 51,6 milioni. Ebitda Adjusted euro 52,1 milioni.
  • Ebit pari a euro 7,4 milioni. Ebit Adjusted euro 9,3 milioni.
  • Risultato netto consolidato pari a euro– 3,2 milioni. Risultato netto adjusted consolidato pari a euro -1,3 milioni.
  • Indebitamento finanziario netto pari a euro 479,2 milioni (di cui euro 119,1 milioni da effetti IFRS16).

Andamento della gestione

Il fatturato consolidato del 1° semestre 2025 ammonta a euro 390,7 milioni, +5,2% rispetto ai euro 371,4 milioni del 1° semestre 2024.

In base alla nuova suddivisione delle attività del gruppo, i settori operativi hanno riportato il seguente andamenti dei ricavi (prima delle elisioni intercompany intra-settore).

1) attività di gestione vending (che include i settori operativi vending di Italia, Francia, Spagna e Altri paesi minori): euro 301,2 milioni, +3,9% rispetto a euro 289,9 milioni al 30 giugno 2024. Il fatturato cala in Italia, mentre cresce nelle altre aree geografiche.

2) attività di rivendita: euro 56,7 milioni, +4,0% rispetto a euro 54,6 milioni del 1° semestre 2024.

3) attività nel settore horeca: euro 18,8 milioni, +20,8% rispetto a euro 15,5 milioni del 1° semestre 2024.

4) attività della divisione Coin: euro 23,0 milioni, +15,5% da euro 19,9 milioni del 1° semestre 2024.

Nel vending, il numero totale di erogazioni del gruppo al 30 giugno 2025 è stato pari a 498,5 milioni, rispetto a 505,7 milioni, -1,4% rispetto al primo semestre 2024
Il prezzo medio delle erogazioni del primo semestre 2025 (al netto dell’IVA) è stato pari a Euro 56,60 centesimi da Euro 53,80 centesimi nell’analogo periodo 2024 (+5,2%).

Nel primo semestre 2025 sono state perfezionate 6 acquisizioni per un valore di circa euro 6,6 milioni e un contributo al fatturato (pro rata temporis) di circa euro 7,1 milioni.
L’Ebitda è pari a uro 51,6 milioni, da circa euro 56,6 milioni di giugno 2024.

L’Ebitda Adjusted consolidato è pari a euro 52,1 milioni, rispetto a euro 57,5 milioni di giugno 2024.

La riduzione della redditività operativa è interamente ascrivibile all’attività nel settore vending, dove ha inciso il forte aumento del costo del venduto, in particolare del caffè, solo in parte recuperato con i graduali aumenti di prezzo. Aumenta invece la redditività degli altri settori (Rivendita, horeca e Coin).

Prosegue, invece, il miglioramento degli indici di efficienza operativa (KPI) nell’attività di vending già riscontrato nei precedenti trimestri.

L’Ebit è pari a euro 7,4 milioni, da euro 16,7 milioni. L’Ebit Adjusted è pari a euro 9,3 milioni, da euro 17,6 milioni, per effetto anche dei maggiori ammortamenti (+10,4% rispetto a giugno 2024) per via dei nuovi investimenti realizzati e dell’operazione di sales and lease- back sulle attività immobiliari.

Il risultato netto consolidato a giugno 2025 è pari a euro -2,9 milioni (prima dei risultati attribuibili alle minoranze), da Euro 4,9 milioni del giugno 2024. Il Risultato Netto Adjusted (prima del risultato attribuibile ai terzi), al netto quindi delle voci considerate eccezionalli per loro natura e non ricorrenti, è pari a euro -0,9 milioni, da euro 6,0 milioni del giugno 2024, ma al netto degli effetti contabili derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS16 sull’operazione di sales & lease back effettuata a fine 2024 e 2025 sul compendio immobiliare, sarebbe stato di euro 1,8 milioni.

La Posizione Finanziaria Netta è negativa per euro 479,3 milioni (inclusi Euro 119,1 milioni circa derivanti da contratti di affitto e leasing in base alle previsioni del principio IFRS 16, dovuti sia alle operazioni di sales and lease-back immobiliare effettuate a fine del 2024 ed inizio del 2025, sia al rinnovo a lungo termine di importanti contratti commerciali, come quello presso le grandi stazioni ferroviarie italiane), rispetto a euro 441,5 milioni al 31 dicembre 2024 (con euro 88,8 milioni di effetti IFRS16). È escluso dalla PFN il credito IVA (euro 17,5 milioni a fine giugno 2025).

Nel corso del 1° semestre 2025 il gruppo IVS ha generato un flusso di cassa operativo pari a euro 50,4 milioni (Euro 55,5 milioni nel primo semestre 2024). I pagamenti per investimenti fissi netti sono stati pari a Euro 25,6 milioni e Euro 6,4 milioni i pagamenti per acquisizioni, a cui si aggiungono Euro 8,1 milioni per l’acquisto di quote di minoranza di aziende già controllate.

Altri fatti di rilievo ed operazioni poste in essere dopo il 30 giugno 2025 e previsioni per l’esercizio

Lo scenario di mercato del vending continua ad essere caratterizzato da condizioni difficili, dovute sia alla debolezza dei consumi, sia all’aumento dei costi dei prodotti tipici, in primo luogo il caffè, dovuti a fattori macroeconomici ed internazionali, che costituiscono elementi di oggettiva incertezza. Ciò nonostante, proseguono la crescita e gli investimenti, atti a rafforzare la leadership e l’eccellenza operativa del gruppo, su un più ampio orizzonte geografico europeo e su nuove aree di business.

Antonio Tartaro e Massimo Paravisi, co-ceo di IVS Group, commentano i risultati del primo semestre: “In un contesto complesso, in tutta Europa, IVS Group continua sviluppare le sue attività, mantenendo buoni margini e cash-flow operativi, per quanto diluiti dall’ingresso in nuovi mercati, da un calo dei volumi e dall’aumento di costi specifici.
Lo scenario di mercato consente peraltro a IVS di crescere in termini relativi e di quote di mercato, mettendo a fattor comune, su una base più ampia, competenze, rete logistica e tecnica, elementi essenziali nella strategia di sviluppo del gruppo”.

La scheda sintetica di Ivs Group

Ivs Group S.A. è il leader italiano e secondo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack (vending). L’attività si svolge principalmente in Italia (77% circa del fatturato), in Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera, con circa 271.700 distributori automatici e semiautomatici; il gruppo ha una rete di 137 filiali e circa 4.600 collaboratori. Ivs Group serve più di 15.000 aziende ed enti, con oltre 980 milioni di erogazioni nel 2024.

Amigos Caffè: 8,4 milioni di fatturato nel 2024 e lancia le miscele al liquore

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Arianna Mingardi, Amigos Caffè (foto concessa)
Arianna Mingardi, Amigos Caffè (foto concessa)

Prosegue l’espansione all’estero della torrefazione di Muggia, 8,4 milioni di fatturato nel 2024 e oltre il 90% del prodotto destinato all’esportazione tra Centro ed Est Europa, Svezia, Egitto e Arabia Saudita. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Giorgia Pacino per Il Nord Est.

L’espansione di Amigos Caffè

A fine anno saranno 27 i Paesi in cui arriveranno le miscele tostate di Amigos Caffè, quattro in più del numero attuale. Prosegue l’espansione all’estero della torrefazione di Muggia, 8,4 milioni di fatturato nel 2024 e oltre il 90% del prodotto destinato all’esportazione tra Centro ed Est Europa, Svezia, Egitto e Arabia Saudita. A novembre l’azienda parteciperà al CoffeeFest di Belgrado e a dicembre volerà a Riad per Host Arabia, la fiera dedicata all’ospitalità professionale che quest’anno per la prima volta affiancherà all’evento di Milano una manifestazione nel mercato saudita.

“Continuiamo la nostra ricerca per portare la famiglia di Amigos Caffè in nuovi mercati”, spiega l’ad Arianna Mingardi a Il Nord Est che a fine anno festeggerà i 45 anni dell’azienda e l’avvio dei rapporti anche con i Paesi Baltici. “La nostra volontà di espansione non è legata alla necessità di aumentare le vendite: quello che ci fa piacere è far conoscere il nostro prodotto. Anche perché, vista la situazione internazionale non facile a livello politico ed economico, c’è sempre bisogno di diversificare ed esportare in più Paesi”.

Diversi mercati, ma anche diversi prodotti. Presente sul mercato con due brand, Amigos Caffè e Mingardi S, in omaggio al fondatore Severino Mingardi, l’azienda produce 12 miscele, una media giornaliera di 1.600 chili di caffè l’ora e opera in conto terzi con servizi di private label. E, oltre al caffè, si è lanciata anche sui liquori. “A noi piace stupire, ma anche stupirci”, ammette Mingardi. “L’idea è nata durante una vacanza in Puglia, dall’osservazione dei tanti prodotti che esistono in giro per l’Italia a base di caffè, sia come espresso sia come liquori”.

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