giovedì 11 Dicembre 2025
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SACE supporta il credito fornitore: opportunità per il made in Italy nelle gelaterie all’estero

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SACE a sostegno del made in Italy (immagine concessa)

MILANO – Sostegno al made in Italy: opportunità di finanziamento per l’acquisto di arredi e impianti per gelaterie all’estero. È questo il titolo dell’incontro tenutosi lunedì 1° dicembre a MIG Experience 2025, nella Sala del Consiglio di Longarone Fiere Dolomiti.

Di particolare interesse sia per i gelatieri sia per le aziende, è stato un importante momento di approfondimento dedicato agli strumenti finanziari a supporto delle esportazioni del comparto gelato.

L’evento ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, di Aurora Zabotto, Relationship Manager Sales PMI Nord Est di SACE, e di Antonio Verga Falzacappa, Presidente di Sistema Leader Srl, società specializzata in soluzioni export finance.

Al centro della discussione, il credito fornitore, strumento che consente ai produttori italiani di arredi e macchinari per gelaterie di offrire ai clienti esteri condizioni di pagamento dilazionate, beneficiando al contempo della garanzia assicurativa SACE, dello smobilizzo del credito e – quando previsto – del contributo export erogato da SIMEST.

L’incontro ha registrato l’interesse sia delle aziende manifatturiere presenti in fiera, sia di imprenditori operanti in Germania, attratti dalla possibilità di accedere a modalità di finanziamento alternative rispetto ai canali tradizionali.

Durante la presentazione di un case study, Antonio Verga Falzacappa ha dichiarato: “Il credito fornitore supportato da SACE e dal contributo export SIMEST rappresenta una soluzione in grado di dare una spinta concreta al settore sui mercati internazionali. Le soluzioni di export finance diventeranno sempre più strategiche per competere all’estero; sono certo che l’intera filiera potrà beneficiarne. Ringrazio la Fiera di Longarone per aver colto il valore della proposta”.

L’iniziativa ha confermato il crescente interesse da parte degli operatori del settore per quegli strumenti capaci di sostenere l’internazionalizzazione del Made in Italy, favorendo investimenti e nuove aperture di gelaterie nel mondo.

Tra i presenti c’erano alcune aziende e diversi gelatieri, tra cui Egidio Meneghin, da sessant’anni in Germania con vari punti vendita, e il già presidente di Uniteis e.V., Dario Olivier, della storica gelateria di famiglia di Witten – Germania, che la ritiene “una proposta valida per attingere a dei finanziamenti a tassi interessanti e rinnovare la propria gelateria con garanzie fornite da terzi”.

Il caffè turco celebra i 12 anni di inserimento nel patrimonio Unesco

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caffè turco pixabay istanbul
Il caffè turco (immagine: Pixabay)

A Roma il caffè turco ha festeggiato i 12 anni di inserimento nel patrimonio Unesco. Per festeggiarlo, si è svolto un evento all’ambasciata turca. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore.

Il caffè turco a Roma

ROMA – Un sorso di cultura. E’ il caffè turco, che a Roma ha festeggiato i 12 anni di inserimento nel Patrimonio Immateriale dell’Unesco, avvenuto il 5 dicembre del 2013.

Un caffè che, grazie al suo metodo unico di preparazione e presentazione e al suo valore sociale e storico è anche diventato la prima “denominazione di prodotto tradizionale” della Turchia registrata ufficialmente nell’Unione Europea.

Per festeggiarlo, si è svolto un evento all’ambasciata turca a Roma. Elif Çomoglu lgen, ambasciatrice della Turchia a Roma, afferma a Il Sole 24 Ore: “Il viaggio del caffè è iniziato dallo Yemen in Africa, in Medio Oriente, arrivando agli Ottomani a Istanbul e secondo i dati storici fu a quel tempo che l’ambasciatore d’Italia che proveniva da Venezia ha portare i chicchi di caffè da Istanbul all’Italia ed è così che crediamo che sia iniziata la storia della fortissima tradizione del caffè in Italia e attraverso l’Italia nel mondo”.

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Selvazzano, nasce Puro Lab: il nuovo spazio di caffetteria, cucina e pasticceria firmato Denis Dianin

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Puro Lab (immagine: virtùquotidiane)

Nasce a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, Puro Lab, il nuovo spazio di ristorazione firmato Denis Dianin, pensato per essere vissuto in ogni momento della giornata. Un luogo dove caffetteria, cucina e pasticceria dialogano con una visione libera, creativa e profondamente accogliente.

Il nome racchiude l’essenza del progetto: attenzione alla materia prima, ricerca continua e un’ospitalità “dolce”, autentica, col sorriso. Puro è l’idea di qualità come trasparenza e rispetto, mentre Lab racconta un laboratorio vivo, in cui idee e sapori prendono forma. Un ambiente in cui ogni dettaglio è curato per trasformare la quotidianità in un’esperienza di benessere. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicato su Virtùquotidiane.

Specialty coffee, cucina contemporanea e pasticceria: a Selvazzano Dentro nasce “Puro Lab”

SELVAZZANO DENTRO (PADOVA) – Nasce a Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, Puro Lab, un nuovo spazio di ristorazione firmato Denis Dianin da vivere ogni momento della giornata, con una visione più libera e creativa.

Puro Lab è un luogo pensato per assaporare la caffetteria, la cucina e la pasticceria, dalla mattina alla sera, con la stessa attenzione alla materia prima, alla ricerca e all’accoglienza.

Non è stato facile trovare il nome giusto per esprimere tutti i concetti che convivono nel nuovo locale di Selvazzano Dentro: l’attenzione per la materia prima, il riguardo per gli ospiti, la ricerca di una forma di accoglienza “dolce” e col sorriso.

L’intuizione di Denis Dianin è stata anche il punto di arrivo per la scelta del nome del progetto: Puro Lab, spazio che unisce laboratorio, cucina e ospitalità da vivere all day.

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Pesaro, rincaro del 17% sul suolo pubblico: esercenti del centro in forte difficoltà

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I dehors

In seguito all’annuncio sui rincari, il malcontento degli operatori del settore si traduce in una critica decisa verso l’amministrazione comunale, che ha approvato un aumento del 17% sull’occupazione del suolo pubblico.

Le attività, già gravate dagli investimenti richiesti per i nuovi dehor, denunciano un ulteriore aggravio in un contesto economico ancora fragile. Le preoccupazioni sono condivise da numerosi esercenti del centro storico, che temono ripercussioni sulla sostenibilità dei propri esercizi. Da più parti emerge la richiesta di un dialogo istituzionale per valutare l’impatto reale dei costi a loro carico. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicato su Il Resto Del Carlino.

Bar e dehor, lo sfogo dei tartassati: “Quanto dovrò far pagare il caffè?”

PESARO – All’indomani della notizia sui rincari, lo sfogo dei tartassati è un pungolo nel fianco dell’amministrazione comunale, contestata per aver approvato un 17% di aumento riguardo all’occupazione del suolo pubblico.

“A forza di rincari, quanto dovrei far pagare un caffé?”. Patrizio Borchia, titolare di Harnold’s, locale iconico del centro storico, abbandona, per un attimo il suo proverbiale aplomb e si sfoga: “E’ un aumento che non ci voleva – osserva – perché già siamo stati caricati di grosse spese per il rinnovo degli arredi esterni che sono stati a nostro carico”.

Borchia indica il suo nuovo dehor da 40 metri quadrati che si trova in piazzale Lazzarini: “Sa quanto mi è costato adeguare al regolamento comunale quel piccolo arredo lì fuori? Tra tavolini, seggiole, progettazione, materiali e caratteristiche obbligate c’è costato sui 45mila euro. E non basteranno”.

La morale è semplice: le attività lamentano di trovarsi sul groppone un rincaro che fa crescere i costi fissi quando ancora non hanno smaltito i costi sostenuti per adeguarsi all’arredo esterno imposto dal Comune.

“Questo rincaro arriva in un momento critico per l’economia dei locali pubblici – continua Borchia –. Sono decisamente dispiaciuto di questo fatto. Ci sono tanti modi di raccogliere le imposte, ma questo è un aggravio ulteriore che andava evitato”.

Borchia commenta anche l’aumento che interesserà le insegne pubblicitarie, quelle esterne ai locali per aumentarne la visibilità in strada: anche in questo caso si avrà un rincaro del 17%. “Le insegne e le scritte nelle vetrine già costavano un occhio – rimarca – e quindi siamo veramente dei tartassati. Cosa posso aggiungere? Accettiamo a malincuore questo momento sperando che l’amministrazione torni sui propri passi. Speriamo che accetti di fare un confronto con la categoria, almeno per capire quanti sono i costi reali che dobbiamo affrontare”.

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Gelato Day 2026: a Longarone presentato “Melody”, il gusto dedicato all’Eurovision di Vienna

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Assemblea di Artglace, tenutasi sabato 29 novembre a Longarone Fiere Dolomiti (immagine concessa)

LONGARONE (BELLUNO) – La Giornata Europea del Gelato Artigianale è pronta a tornare con una nuova edizione unica nel suo genere, che unisce due grandi simboli della cultura europea: l’arte del gelato artigianale e la potenza espressiva della musica internazionale dell’Eurovision Song Contest, che nel 2026 si terrà a Vienna dal 12 al 16 maggio.

Nel corso dell’assemblea Artglace, svoltasi oggi durante l’evento MIG EXPERIENCE a Longarone, è stato ufficialmente annunciato il tema di questa XIV edizione: “Il Gelato che Fa Cantare l’Europa”.

Durante l’assemblea è stato inoltre rieletto il vicepresidente di Artglace, lo spagnolo Mario Masià. L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di José Gisbert Valls, che in passato ha ricoperto la carica di presidente di Artglace, recentemente scomparso.

Tra gelato e musica: un ponte che unisce

Un ponte ideale tra gusto e musica che celebra lo spirito di condivisione, creatività e diversità che accomuna l’Eurovision e il Gelato Day, l’unica giornata che il Parlamento Europeo abbia mai dedicato a un alimento: celebrata ogni anno il 24 marzo, ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare la cultura del gelato artigianale, simbolo della tradizione gastronomica europea, coinvolgendo ogni anno migliaia di gelaterie, operatori del settore, appassionati e turisti con eventi, degustazioni e iniziative creative in tutta Europa.

Accanto ai suoi ideatori – Longarone Fiere Dolomiti e Artglace – il Gelato Day vede il supporto delle principali associazioni e istituzioni del settore.

Il gusto dell’anno 2026: Melody

Come da tradizione, protagonista degli eventi del Gelato Day sarà il Gusto dell’Anno, che per il 2026 sarà “Melody”: un gelato pensato come una vera e propria composizione armonica, capace di rappresentare l’Europa attraverso i suoi sapori.

La ricetta ufficiale sarà scelta attraverso un concorso europeo che si terrà durante SIGEP WORLD – The World Expo For Foodservice Excellence, in programma dal 16 al 20 gennaio 2026 a Rimini Fiera, dove i mastri gelatieri da tutto il continente si sfideranno reinterpretando il tema musicale dell’edizione.

La creazione dovrà celebrare ingredienti provenienti da diversi Paesi europei, utilizzando materie prime facilmente reperibili, valorizzando le produzioni locali e le interpretazioni personali dei gelatieri, chiamati a raccontare un’Europa fatta di gusti, ritmi e contaminazioni.

Il 24 marzo 2026 Melody sarà il protagonista assoluto non solo di coni e coppette, ma anche delle molteplici iniziative che saranno organizzate in tutta Italia ed Europa per promuovere e valorizzare la qualità delle produzioni, la cultura gastronomica, la creatività artigianale e lo spirito europeo.

Gelato day 2026: Vienna capitale del gusto e della musica

Ma non solo. La collaborazione con l’Eurovision rafforzerà il messaggio di un’Europa unita attraverso l’arte del gusto e della musica, celebrando professionalità, talento e condivisione, anche con eventi che proseguiranno nel mese di maggio a Vienna. In linea con il legame di questa edizione con l’Eurovision, infatti, la capitale austriaca si prepara ad accogliere una serie di iniziative dedicate al Gelato Day.

«Con l’edizione 2026 vogliamo celebrare un’Europa che si esprime attraverso gusto, creatività e condivisione, unendo due linguaggi universali: il gusto e la musica. Il legame con l’Eurovision Song Contest ci permette di raccontare il gelato artigianale in una chiave nuova, pop e profondamente europea.

“Melody” incarnerà questa visione: un gusto che rappresenta armonia, dialogo e diversità, proprio come la musica che unisce milioni di persone – commenta Domenico Belmonte, presidente Artglace.

Invitiamo tutti i gelatieri a farsi ambasciatori di questo spirito, portando il Gelato Day 2026 in ogni angolo del continente e partecipando anche al concorso europeo in programma a SIGEP World di Rimini, un appuntamento fondamentale di confronto e valorizzazione del talento artigianale».

Tutti gli aggiornamenti sulla quattordicesima edizione del Gelato Day sono disponibili sul sito www.gelato-day.com e sulle pagine ufficiali del Gelato Day su Facebook (@24MarzoEuropeanGelatoDay), Instagram (@Gelato_Day) e YouTube (https://www.youtube.com/c/GelatoDay).

Tutte le gelaterie d’Italia e d’Europa sono invitate a aderire all’edizione 2026 del Gelato Day registrandosi sul sito www.gelato-day.com e segnalando tutte le iniziative in programma per il 24 marzo 2026.

La Giornata Europea del Gelato Artigianale

La Giornata Europea del Gelato Artigianale è l’unica giornata che il Parlamento Europeo abbia finora dedicato ad un alimento. Celebrata il 24 marzo di ogni anno in tutti i Paesi europei, con eventi, incontri ed iniziative volti a diffondere la cultura del gelato artigianale, quella del “Gelato Day” è un’occasione unica per contribuire alla valorizzazione di questo prodotto, alla promozione del sapere artigiano e allo sviluppo della tradizione gastronomica del settore.

Peculiarità del “Gelato Day” è il “Gusto dell’Anno”: per la quattordicesima edizione del Gelato Day del 24 marzo 2026 sarà “Melody”, dedicato all’Eurovision Song Contest, che nel 2026 si terrà a Vienna. L’edizione unisce due mondi simbolo della cultura europea: la gastronomia artigianale e l’espressione artistica.

Accanto ai suoi ideatori, Longarone Fiere Dolomiti e Artglace, il Gelato Day vede come partner dell’edizione 2026: ACOMAG – Associazione Nazionale Costruttori Macchine Arredamenti Attrezzature per Gelato, Associazione Italiana Gelatieri, CNA, Comitato Gelatieri Campani, Confartigianato, Conpait Gelato – Confederazione Pasticceri Italiani, Federazione Italiana Gelatieri, G.A. – Comitato Nazionale per la Difesa e la Diffusione del Gelato Artigianale e di produzione propria, DMED – Salone della Dieta Mediterranea, G.A.T. – Gelatieri Artigianali del Triveneto, Ilgelatoartigianale.info, Maestri della Gelateria Italiana, SIGEP WORLD – The World Expo For Foodservice Excellence e Caffè di Italian Exhibition Group.

Nasce il Club Italia di Gelateria: il nuovo team d’élite dei maestri del gelato artigianale

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Club Italia Gelateria (foto: ANSA)

Nasce il Club Italia di Gelateria, il nuovo gruppo d’élite che riunisce i campioni mondiali del gelato artigianale. Alla guida ci sono Eugenio Morrone e Luigi Tirabassi, affiancati da un team di maestri di fama internazionale.

La mission: valorizzare il gelato italiano autentico, sostenibile e radicato nelle tradizioni regionali. Presentata anche la squadra che rappresenterà l’Italia al Sigep d’Oro, mentre il Club annuncia un anno ricco di formazione, eventi e progetti di ricerca. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicate su Ansa.

Nasce il Club Italia di Gelateria, a guidarlo Eugenio Morrone

ROMA – Nasce il Club Italia di Gelateria, riservato ai campioni del mondo di gelateria. A far parte del Club i gelatieri italiani più rappresentativi sulla scena internazionale. A guidarli il presidente Eugenio Morrone, mentre il vicepresidente è Luigi Tirabassi. Davide Malizia è direttore tecnico e Rosario Nicodemo consigliere.

Presenti, inoltre, altre figure di spicco come i Maestri Beppo Tonon, Leonardo Ceschin, Ciro Chiummo, Francesco Falasconi, Vincenzo Donnarumma, Filippo Valsecchi, Stefano Venier e Sergio Colalucci.

“La mission del Club Italia di Gelateria – spiegano il presidente Eugenio Morrone e Davide Malizia, direttore tecnico – è di promuovere il gelato artigianale italiano frutto di competenza e manualità, realizzato con ingredienti selezionati e attraverso processi controllati. Guarderemo alla valorizzazione delle materie prime utilizzate, al gelato sano e sostenibile, sia dell’ambiente che delle filiere produttive, sintesi perfetta tra tradizione artigiana e innovazione”.

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Miele al cioccolato: ecco il prodotto sostenibile nato dagli scarti del cacao

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Miele (immagine concessa)

Un miele al cioccolato senza zuccheri aggiunti nato da scarti di cacao, ultrasuoni e api senza pungiglione, capace di unire gusto e sostenibilità: ecco l’idea di un gruppo di ricercatori in Brasile. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Ilaria Rosella Pagliaro per Green Me.

Il miele al cioccolato dal Brasile

MILANO – In Brasile un gruppo di ricercatori ha trovato un modo sorprendente per unire due mondi che difficilmente penseremmo di vedere insieme: il miele e il cioccolato. Non in quella forma zuccherosa da spalmare sul pane, ma in una versione completamente naturale, dove la dolcezza è solo quella delle api e il profumo arriva dai gusci delle fave di cacao.

Sì, proprio quegli scarti che nessuno considera, e che invece si sono rivelati una miniera di composti preziosi.

L’idea è stata tanto semplice quanto geniale: usare il miele come unico solvente, senza alcol e senza prodotti chimici, per estrarre dai gusci di cacao molecole come la teobromina, la caffeina e i composti fenolici, tutte sostanze note per i benefici cardiovascolari e le proprietà antiossidanti.

Felipe Sanchez Bragagnolo, primo autore dello studio sviluppato all’Università di Campinas, lo racconta quasi con un sorriso: il sapore è quello che colpisce subito, ma il contenuto nutrizionale rende il prodotto molto più interessante di quanto sembri a un primo assaggio.

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Associazione museo del caffè Trieste: inaugurati i Cenacoli al liceo Oberdan

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cenacoli trieste
I Cenacoli (immagine concessa)

TRIESTE – Con un incontro specificamente dedicato al mondo della scuola, si è recentemente inaugurato nell’Aula Magna del liceo scientifico Oberdan il ciclo 2025-2026 dei Cenacoli del caffè, organizzati dall’Associazione museo del caffè di Trieste e giunti ormai alla nona edizione.

E protagonisti principali di questo primo appuntamento sono stati proprio gli studenti e i docenti dell’Istituto che, sulla base delle loro dirette esperienze, sono intervenuti sul tema “Trieste Città del caffè. Un percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento degli studenti del Liceo Oberdan”.

Questa particolare “premiere caffeicolo-scolastica”, aperta dai saluti del Dirigente vicario Denis Greco Gambino a nome della Dirigente scolastica Chiara Cacucci, del presidente dell’Associazione Gianni Pistrini e del Presidente del Consiglio Comunale Francesco Di Paola Panteca – che ha sottolineato l’eccellenza del glorioso Istituto “Oberdan” con i suoi oltre 100 anni di vita, nonché la grande importanza del caffè nello sviluppo dei traffici commerciali e portuali di Trieste, elogiando in tale contesto “la meritoria azione divulgativa e informativa condotta dall’Associazione Museo del Caffè” -, è quindi entrata nel vivo con le relazioni di quattro studenti che hanno dettagliatamente illustrato il percorso conoscitivo avviato nel mondo della “preziosa bevanda” con l’ausilio di ricerche storiche e di appositi viaggi di approfondimento.

Ha introdotto Tommaso Albino spiegando “Perché questo progetto al Liceo Oberdan di Trieste?”, seguito da Mia Mathee che ha parlato su “Il caffè nella storia di Trieste” e da Laura Lucchetta che ha raccontato “L’esperienza alla Scuola Superiore SZU (Schulzentrum Ungargasse) di Vienna”; infine Anja Devescovi su “La scoperta di Vienna e dei suoi Caffè”. E’ seguita una interessante discussione con i docenti Erminio Murano e Massimo De Forville nel corso della quale è stata comunemente rimarcata la positività dei nuovi rapporti instaurati con i coetanei austriaci.

Da rilevare come, nell’ambito del medesimo progetto, era giunto in precedenza a Trieste un gruppo di studenti viennesi, svolgendo allo stesso Liceo “Oberdan” analoghe attività e visitando la città e i nostri caffè.

Le conclusioni dell’incontro sono state tratte dal “vice” di AMDC Doriano Simonato che ha messo in luce la “significativa validità di un’iniziativa che si è rivolta in special modo a quel nostro mondo giovanile e della scuola che, fino dalla costituzione della AMDC, è uno degli obiettivi e fini statutari precipui dell’Associazione”, indirizzando quindi un sentito ringraziamento alla direzione dell’Istituto di via Paolo Veronese per la disponibilità dimostrata alla realizzazione dell’evento.

Il nuovo ciclo dei “Cenacoli”, organizzato stavolta attorno al tema-guida “Oltre l’Espresso: Viaggio nelle Culture del Caffè”, rientra anch’esso nel progetto di divulgazione umanistica “Il Caffè, una storia di successo nella cultura regionale ed europea”, promosso dalla AMDC, con il finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e contributi de “Le Fondazioni Casali ETS” e Banca 360 FVG. Il programma si dispiegherà con otto incontri a cadenza mensile fino a giugno del prossimo anno, coordinato da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) assieme al vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.

Il prossimo Cenacolo avrà luogo giovedì 11 dicembre, alle ore 17.30, ritornando nella tradizionale sede dell’Hotel Savoia Excelsior (Riva del Mandracchio 4), e vedrà ancora una volta graditissimo ospite della AMDC il collezionista Lucio del Piccolo che tratterà uno dei temi di sua maggior esperienza e specializzazione: “Design e tradizione nella moka: un simbolo di cultura italiana”.

Paolo Griffa spiega la tazzina di Panama Geisha a 50 euro: “Ma il nostro prezzo è politico: a Dubai esaurito con scontrino di 900€”

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Paolo Griffa spiega il suo punto di vista (foto concessa)
Paolo Griffa spiega il suo punto di vista (foto concessa)

AOSTA – Il Caffè Nazionale ripreso in mano da Paolo Griffa ha già lasciato il segno più volte in questi anni dalla sua rinascita, grazie principalmente alla visione dello chef, che ha portato in alto la bandiera del caffè di qualità, specialty, all’interno di questo spazio.

Restando coerente con questa filosofia strettamente fondata sulla qualità da ritrovare anche nella tazzina, l’iniziativa organizzata nel locale lo scorso 29 novembre, che ha fatto molto scalpore sui titoli di tanti giornali: 50 euro per un caffè, nell’evento guidato dal campione italiano barista Daniele Ricci.

Tutti i dettagli di quello che veniva offerto si trovano già in questo articolo, ma forse si avverte il bisogno di ascoltare Paolo Griffa rispetto ad una scelta che ha fatto e fa ancora molto discutere tra i consumatori finali.

Griffa, dietro la scelta di proporre un caffè così pregiato, a quel prezzo, coinvolgendo anche un campione, cosa c’è stato?

Panama Geisha (foto concessa)

“Quest’anno, durante la Panama Competition è accaduto un evento fuori dal comune: il lotto di caffè presentato da La Finca Esmeralda, è stato valutato dai giudici con un punteggio di 98.1, battendo il proprio record di 96.5, rendendolo un caffè ancora più leggendario (il primo è stato venduto a 15mila euro al chilo e il secondo a 30mila).

Ogni loro produzione, così come avviene con il vino, corrisponde a dei nano lotti per raccontare meglio l’espressione del territorio, parcellizzandolo. Uno di questi è il lotto Nido che ha vinto il campionato, il raccolto numero 7, a mano e tenuto separato dagli altri.

Collaborando noi da tempo con Difference Coffee (realtà londinese fondata dall’imprenditore Amir Gehl che seleziona, acquista e tosta piccoli lotti di caffè provenienti dalle più prestigiose farm, n.d.r.), abbiamo avuto la possibilità di avere a disposizione il numero 8, ovvero quello gemello del numero 7.

Abbiamo allora fatto una scelta, cioè quella di mettere in comunicazione questi produttori eccezionali che coltivano specialty coffee unici con i consumatori. Attraverso un’operazione di marketing pura, abbiamo proposto in degustazione un chilo di caffè numero 8.
Per chi si è stupito del costo, bisogna pensare che il numero 7 è stato acquistato negli Emirati Arabi e poi venduto a 900 euro alla tazzina a Dubai. Da 22 chili sono usciti 400 caffè andati subito sold out.

A differenza di ciò che è accaduto in quelle zone, noi abbiamo fissato un costo politico di 50 euro per recuperare le spese. E qui abbiamo confermato ciò che già sapevamo in parte: l’Italia non è ancora pronta, abbiamo scoperto. Per altri prodotti si comprende la differenza di qualità, ma la stessa consapevolezza non esiste ancora sul caffè, la sua lavorazione, selezione.”

“Abbiamo voluto aprire un dibattito attorno a tazzine a cui non siamo abituati.”

“Hanno partecipato persone arrivate da tutta Italia, da Roma, Venezia, Milano. Un successo dovuto anche al fatto che questa è stata la sola quantità di questo caffè 8 giunto in Italia, pagato da Difference Coffee 6/7000 al chilo circa.

Si sono iscritti circa 30 appassionati e professionisti. Tra questi, ci sono stati anche clienti locali che si sono voluti concedere questa esperienza e il riscontro è stato proprio un effetto wow, evidenziato ulteriormente dal confronto con il nostro Brasile specialty.

Abbiamo voluto per questa occasione coinvolgere Daniele Ricci proprio con l’obiettivo di mantenere invariata l’altissima qualità: il caffè all’origine eccellente è stato rispettato dal lavoro di Difference Coffee che ce lo ha consegnato intatto. Non potevamo che affidare il passaggio finale dell’estrazione all’esperienza di un campione. Abbiamo così rispettato la filiera dalla A alla Z.”

Avete ricevuto più critiche o supporto?

Tazzina & Caffe Panama Geisha (foto concessa)

“I colleghi ci hanno tutti sostenuti, tanti ne hanno parlato in maniera aperta e curiosa. Poi le critiche certo sono arrivate, ma sono banali: ci sono caffè per tutte le fasce di prezzo e basta scegliere con discernimento.

Il caffè è ancora visto come prodotto commerciale e popolare, ma ha un’evoluzione come tanti altri prodotti di qualità. Abbiamo scelto di offrire gli specialty a chi lo può comprendere, a partire dalla nostra soluzione base che è alla portata di tutti, a due euro, sino a quelli più costosi. Siamo democratici in questa nostra verticale.

Attualmente ancora sono rimasti dei grani del lotto 8 che decideremo come utilizzare.”
Griffa, al netto di tutto, ripeterà l’esperimento?

“Possibile. Magari con altri caffè selezionati, riproveremo in futuro. Per il momento speriamo di aver messo in luce alcune informazioni davvero importanti sul mondo caffè: tutti noi abbiamo ancora moltissimo da imparare, più facciamo divulgazione meglio è!”

Trieste Coffee Experts, Franco Bazzara: “Seguite l’evento da remoto anche in streaming”

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Mauro e Franco Bazzara (immagine concessa)

TRIESTE – Il presidente di Bazzara e ideatore, insieme al fratello Mauro, del Trieste Coffee Experts, invitano a seguire in streaming l’ottava edizione del summit per non perdere gli interventi dei principali relatori e la prima edizione dei due nuovi format: Gli Stati Generali del Caffè e il Think Tank Torrefattori.

In questi mesi – racconta Franco – dopo le numerose conversazioni avute da sud a nord con operatori e colleghi, è emerso con grande chiarezza un sentimento condiviso: il Trieste Coffee Experts sta diventando un punto di riferimento sempre più forte, un aggregatore capace di mettere insieme le tante sfaccettature attraverso cui si esprime il mondo del caffè italiano.

Alla fine della precedente edizione, le aziende presenti hanno sottolineato a gran voce la necessità di realizzare Gli Stati Generali del Caffè: un passo naturale e perfettamente coerente con l’obiettivo storico dei Bazzara, quello di contribuire a unire il comparto e rafforzare i legami lungo l’intera filiera.

Mauro, dal canto suo, spiega di aver sentito forte l’esigenza di creare uno spazio dedicato alle torrefazioni italiane, un luogo di confronto autentico, soprattutto in un momento delicato come quello attuale. “Da qui è nato il Think Tank Torrefattori – afferma – pensato per avvicinare le torrefazioni da nord a sud e favorire una visione comune.”

L’organizzazione di questa edizione – continua Franco – ha richiesto un impegno significativo, portato avanti negli ultimi due anni.

“Come mi ricorda spesso mia moglie – racconta con un sorriso – a volte sembra quasi più semplice organizzare Sanremo. Trieste è la città del caffè, ma non è certo semplice quando si tratta di gestire eventi di questa portata, come forse lo può essere Roma, Napoli o Milano.”

Il forte interesse verso l’evento, che quest’anno vede oltre 23 Paesi esteri rappresentati, ci ha portato purtroppo a dover rifiutare numerose richieste di partecipazione, nonostante l’ampliamento degli spazi e della capienza.

A sostenere il summit c’è anche la città di Trieste. La collaborazione con il Presidente della Camera di Commercio di Trieste e Gorizia, Antonio Paoletti, che supporta la sezione di Beans of Change della prima giornata, il sostegno di Promo Turismo FVG e la sinergia con Arianna Mingardi e l’Associazione Caffè Trieste – la più antica d’Italia – hanno permesso di collegare al summit anche la decima edizione del Trieste Coffee Festival, ampliando la visibilità dell’evento verso il pubblico B2C.

Durante la sessione inaugurale verranno inoltre trasmessi i video-saluti del Governatore Massimiliano Fedriga, del Sindaco Roberto Dipiazza, dell’Assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro e del Presidente della Camera di Commercio di Trieste e Gorizia, Antonio Paoletti: un segno concreto della vicinanza delle istituzioni al progetto.

Questa edizione avrà tra l’altro Cuba come Paese Focus, rappresentata dall’Ambasciatrice Mirta Granda Averhoff: un’occasione per valorizzare una terra meravigliosa, abitata da gente splendida.

Infine, i Bazzara rivolgono un forte ringraziamento ai Partner, vero motore del summit, che con il loro sostegno contribuiscono alla costante crescita dell’evento:

Main Partner: Clubhouse, Caffè Borbone, IMF, BRITA, Kimbo, Alkaff, Apulia Software, Flex Packaging, Host – Fiera Milano, Enigma, SIGEP World, Mixer, Monin.

Official Partner: Amigos Caffè, IMA Petroncini, Demus, Colombini, Pacorini, Opem, Trusty, Mokito, Best Food Importers, Bomocaf.

Premier Partner: Comitato Italiano del Caffè, Intesa Sanpaolo Agribusiness

Guest: ofi, Blenda, BioCuba Café

Technical Sponsor: La San Marco, Savoia Excelsior Palace

Supporter: TriestEspresso Expo, Trieste Coffee Festival, Asachimici – PulyCaff, Nuova Simonelli, Ricambi Gardosi, Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, Confcommercio Trieste, Matchplat, Italian Food News, Istituto Espresso Italiano, ASEAN Coffee Show, GR8 Coffee Festival, Horeca, Cafeex, Camera di Commercio Italiana per l’Olanda, CafeShow Vietnam, Hotelex Shanghai, FHC China, Cafexpo Honduras, Marrakech Coffee & Tree Festival.

“L’appuntamento è in diretta streaming bilingue sul sito ufficiale del Trieste Coffee Experts: sarà un’occasione per seguire da vicino i protagonisti del settore, vivere il clima del summit anche da casa e scoprire i nuovi format dedicati al futuro del caffè italiano.”

Se amate il caffè, connettetevi:https://triestecoffeexperts.it/

loghi Trieste Coffee Experts (immagine concessa)