venerdì 20 Giugno 2025
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Simonelli Group protagonista al World of Coffee Geneva con le novità Victoria Arduino e 3TEMP

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Dal 26 al 28 giugno, Simonelli Group è al World of Coffee 2025 Geneve, stand#1739, con le novità dei brand Victoria Arduino e 3TEMP. In occasione dell’evento europeo di riferimento per lo specialty coffee, Victoria Arduino, marchio italiano leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso dal design distintivo e dalle elevate performance, presenterà in anteprima nuovi prodotti, tecnologie all’avanguardia e ospiti d’eccezione.

Simonelli Group al World of Coffee Geneva

Victoria Arduino porterà in scena due grandi novità dedicate al mondo dello specialty coffee, pensate per migliorare la qualità estrattiva e la customer experience, sempre con una grande attenzione al design e alla sostenibilità.

Black Eagle Maverick (immagine concessa)

Tra le protagoniste dello stand #1739 Black Eagle Maverick, la macchina top di gamma di Victoria Arduino, ma anche  Eagle One Special Edition: un pezzo unico, realizzato con un tessuto sostenibile e un design iconico che ridefinisce l’estetica della macchina per espresso.

PureBrew+ (immagine concessa)

Presso la stazione Eagle One, i visitatori potranno scoprire non solo l’espresso perfetto, ma anche il rivoluzionario PureBrewCoffee, grazie all’integrazione con il single brewer PureBrew+ e all’utilizzo di caffè specialty provenienti da alcuni tra i migliori torrefattori e coffee producers a livello internazionale come Arbre Cafè, Cafès Richard, Chepsangorhillscoffee, Ditta Artigianale, Lavazza 1895, Lohas Beans, Los Nogales e Mirò Coffee, Mokxa, Rast Kaffe, Raw Materials e Sakamicoffee.

Eagle One di lato (immagine concessa)

Ad affiancare tutte le macchine professionali per caffè espresso per ottenere il massimo risultato in tazza, c’è il macinino professionale Mythos. Primo macinino pensato e progettato per il mondo specialty da coffee specialists, Mythos di Victoria Arduino rappresenta la macinatura di qualità in un design unico e riconoscibile. Le sue tecnologie come Clima Pro e Gravitech garantiscono la massima stabilità di temperatura e precisione della dose in modo da ottenere un risultato in tazza eccellente senza sprechi.

Al WOC Geneve sarà in mostra anche Eagle Tempo, la macchina professionale per caffè espresso dedicata ai cafès, ristoranti, torrefattori, catene, pasticcerie, bakeries. Eagle Tempo è un prodotto dal design riconoscibile e dall’elevata capacità produttiva, incorporando la tecnologia NEO (New Engine Optimization) che permette di ottenere un ottimo risultato in tazza, risparmiando energia e riducendo gli sprechi. Ogni giorno nella stazione Eagle Tempo sarà possibile degustare una serie di bevande a base di caffè e di latte.

In mostra anche E1 Prima PRO, la macchina per caffè espresso professionale a 1 gruppo, in cui Victoria Arduino ha condensato le più avanzate tecnologie in uno dei design più eclettici. E1 Prima PRO è la macchina per caffè espresso per gli specialisti del caffè, i torrefattori, chef e mixologists che vogliono raggiungere picchi di qualità inesplorati, scoprire nuovi confini di gusto ad assaporare l’emozione di arrivare dove nessuno è giunto prima.

Lo stand #1739 si arricchisce anche delle soluzioni di 3TEMP, marchio svedese specializzato nella progettazione e produzione di brewers. 3TEMP, di cui Simonelli Group ha acquisito una quota a fine 2024, si distingue come esempio di eccellenza tecnologica ed innovativa, avendo costruito negli anni una solida reputazione come uno dei “segreti meglio custoditi” del settore.

I brewers di 3TEMP, infatti, sono dotate di un sistema di erogazione senza caldaia all’avanguardia e garantiscono che ogni tazza sia preparata con acqua fresca, preservando l’essenza naturale del caffè. Con ricette personalizzabili e un controllo preciso della temperatura, sia per il caffè caldo che freddo, l’avanzata tecnologia di estrazione 3TEMP è capace di soddisfare le esigenze di caffetterie, baristi e catene in tutto il mondo. Grazie alla collaborazione con 3TEMP, Simonelli Group amplia e completa la propria offerta, rispondendo alle nuove esigenze di catene, torrefattori e baristi di tutto il mondo, offrendo un’esperienza di caffè completa e innovativa.

Al WOC Geneva- stand 1739 – sarà in esposizione parte della rinomata serie di brewers HIPSTER: 3TEMP KOBRA e 3TEMP PULS.

I visitatori potranno assaggiare Batch brew filter e Cold brew estratti utilizzando sia caffè che thè specialty. Ma non solo, 3TEMP è sponsor ufficiale di 2025 World Cup Tasters Championship. Tutti i campioni che si sfideranno per conquistare il titolo mondiale assaggeranno i caffè estratti dai brewers 3TEMP PULS.

3TEMP Puls (immagine concessa)

Il 3TEMP PULS è il simbolo dell’evoluzione nella tecnologia del caffè, unendo design e ingegneria avanzata. Ispirato alla bellezza naturale della Svezia, presenta un elegante rivestimento nero valorizzato dal calore del legno naturale. Dietro un design minimal, il PULS racchiude la straordinaria tecnologia che distingue 3TEMP. Le macchine filtro 3TEMP sono molto più di semplici brewer: sono partner di estrazione intelligenti e connessi. Con controlli intuitivi, tecnologia di estrazione precisa e supporto remoto immediato, permettono a chiunque – dal principiante al professionista – di preparare caffè eccezionali in modo costante, batch dopo batch.

Inoltre, i brewers 3TEMP saranno disponibili per tutti i torrefattori anche presso lo SCA Brew Bar e SCA Lounge Community.

Un’esperienza unica per professionisti del caffè

Oltre alle anteprime, lo stand #1739 ospiterà torrefattori partner che serviranno i loro migliori caffè e ospiti d’eccezione, tra cui Mikael Jasin, vincitore del World Barista Championship 2024 e Michael Portanniers, 2025 Roasting World Champion.

Un’esperienza diversa allo stand Victoria Arduino e 3Temp. Dimentica il solito party: ogni pomeriggio allo stand #1739 ti aspetta The Listening Booth, un’esperienza intima e sensoriale, creata in collaborazione con Coffee Foundation, l’organizzazione che promuove la salute mentale attraverso la cultura del caffè e il potere della community. In un contesto fieristico spesso frenetico, The Listening Booth è un invito a rallentare.

Uno spazio pensato per la quiete, l’ascolto e la connessione autentica. Qui potrai assaporare cocktail a base di espresso e cold brew in un’atmosfera rilassante, accompagnata da un elegante sottofondo di musica ambient selezionata con cura, grazie a un DJ set in vinile.

Un momento di pausa consapevole, per riscoprire il piacere del caffè in una forma nuova. Qualità, non rumore.

Resta aggiornato su eventi e novità  di Victoria Arduino e 3Temp seguendo il sito www.victoriaarduino.com e la pagina Instagram @victoriaarduinoofficial

Starbucks By Nespresso porta l’emozione del caffè a Milano con l’arte di Greg Goya

MILANO – Per celebrare il lancio della nuova miscela Starbucks Ristretto Shot By Nespresso, Starbucks By Nespresso ha scelto di raccontare tutto ciò che può scaturire da un caffè “corto”, ma carico di significato. Nasce così la collaborazione con Greg Goya, street artist torinese noto per la sua capacità di dare forma alle emozioni quotidiane, spesso fugaci ma profonde.

Starbucks Ristretto Shot by Nespresso insieme a Greg Goya

L’artista è stato chiamato a dare vita a un’installazione capace di rappresentare quei “momenti ristretti ma intensi” che, seppur fugaci, riescono a imprimere un segno profondo nella vita quotidiana. Il segno della tazzina sulla superfice dove è appoggiata, si fa così metafora dei momenti indelebili della vita.

Un messaggio in perfetta sintonia con i risultati di una ricerca condotta nel 2023[1], secondo cui per il 33,7% degli italiani il caffè rappresenta buonumore e socialità, mentre per il 42,2% è un momento di pausa e di ricarica da condividere.

Il risultato della collaborazione è stato “ATTIMI” un’installazione allestita il in Piazza del Carmine a Milano, che ha trasformato questo luogo naturale di aggregazione, in un’esperienza emotiva collettiva. “Volevamo creare un luogo che custodisse quei momenti che, seppur brevi, rimangono impressi. Come le tracce che il caffè lascia su un tavolo: piccole, ma impossibili da ignorare” – ha commentato Greg Goya.

L’installazione ha permesso alle persone di fermarsi, osservare e riflettere sul valore di ogni istante: nella rapidità degli eventi quotidiani si nascondono ricordi ed emozioni che, col tempo, diventano parte integrante del nostro vissuto. In questo contesto, il caffè ha assunto una funzione simbolica, rappresentando la socialità, il racconto personale e, soprattutto, la condivisione di momenti semplici, ma preziosi.

Frasi come: “l’ultima carezza del nonno”, “il primo amore sbocciato proprio davanti a un caffè”, “quando la mia bambina è diventata una certezza, non più un desiderio” o ancora “quando ho toccato il fondo”, “il mio primo attacco di panico”… sono solo alcune delle testimonianze lasciate dai partecipanti, emozionati dal potere evocativo dell’installazione.

Riguardo Greg Goya

Definito spesso come l’artista dell’emozione, definisce la propria arte come “fast”, perché capace di generare un’immediata reazione emotiva nel pubblico. Le sue opere, a volte volutamente romantiche o malinconiche, mirano a risvegliare la poesia nella vita di tutti i giorni, portando le persone a sorridere, piangere, amarsi o riflettere. Per lui, l’arte che emoziona è l’unica che conta: tutto il resto è contorno.

La scheda sintetica di Gruppo Nestlé

 ll Gruppo Nestlé opera in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 nella produzione e distribuzione di prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone.

Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo. Nel nido che condividiamo – simbolo di protezione, crescita e identità – lavoriamo ogni giorno per sostenere il benessere delle persone di tutto il mondo, con un impegno concreto verso la nutrizione, il pianeta, le persone e le comunità in cui operiamo.

Presente da oltre 110 anni in Italia, Nestlé rinnova ogni giorno il suo impegno attraverso azioni concrete, esprimendo con i propri prodotti e marchi tutto il buono dell’alimentazione. L’azienda opera nel Paese in 9 categorie merceologiche, con un portafoglio di oltre 90 marche, tra cui: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, Solgar, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

[1] Dati estrapolati da un report di Astraricerche

Napoli: una tazzina di caffè potrebbe presto costare 2 euro, l’allarme dei titolari

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In poco tempo l’espresso al banco ha toccato forti aumenti e il rischio è che superi a breve i due euro a tazzina anche a Napoli. Alcune persone hanno già dichiarato che smetteranno di bere il caffè se si giungerà a tanto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesco Parrella per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Il prezzo del caffè a Napoli

NAPOLI – L’allarme si sussegue da diversi mesi dopo che già l’anno scorso Assoutenti e Fipe Confcommercio evidenziarono aumenti del 15%, dal 2021, sul prezzo di una tazzina di caffè al bar, con il rischio che possa sfiorare a breve i due euro. D’altronde lo sanno bene i consumatori che negli ultimi quattro anni, dalla pandemia in poi, almeno a Napoli, hanno visto passare il costo di un espresso al banco da 0,90 centesimi, a un euro e 20 o un euro e 30. “Se chiediamo due euro per una tazzina i clienti ci bastonano”, afferma Antonio, uno dei baristi del Caffè Augustus su via Toledo, come riportato dal Corriere della Sera.

Un’arzilla settantenne è lì al banco che ha appena finito di sorseggiare una tazzulella: ascolta, annuisce, sorride, e poi aggiunge: “Se così sarà, qui a me non mi vedrete più..”. Di fronte, dall’altra parte del marciapiede, al Caffè Roma, il titolare Cristian Moscatelli non nasconde una certa preoccupazione per gli aumenti della materia prima: “Il caffè rischia così di diventare non più un piacere ma un lusso”.

“Qui da noi – prosegue – rispetto a qualche anno fa il consumo al banco è diminuito, e se la tazzina dovesse toccare i due euro, la vendita andrà a picco. Già ora – aggiunge – in molti uffici se prima si ordinava l’espresso al bar, ora si preferisce ricorrere alla cialda. E pure la tradizione del caffè sospeso si è notevolmente ridotta in questi anni”.

Tra gli esercenti il timore è che il prezzo dei chicchi di oro nero continui a salire.
“Speriamo che il prezzo scenda come è accaduto con il cacao – confida Monica Sgambati, titolare del Caffè Mexico a piazza Dante come riportato dal Corriere della Sera – perché un euro e trenta per una tazzina è già tanto”.

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Host: nei Paesi del Golfo, nuove abitudini di consumo spingono la domanda di prodotti horeca

L’interscambio di merceologie Host Milano tra UE e GCC vale 1,31 miliardi di euro, che saliranno a 1,6 miliardi nel 2027. Una vivacità di scambi confermata dalla storica presenza di buyer dell’area in manifestazione. Per saperne di più, leggiamo di seguito l’approfondimento del portale Host.

Le nuove abitudini di consumo

Un’area del mondo che da qualche tempo è sempre più al centro degli atlanti globali. Che non solo ha una crescente importanza economica, ma dove sempre più ormai si dettano anche le tendenze in molti settori. Parliamo dei Paesi del Golfo, sei nazioni associate nel Gulf Cooperation Council, con le quali l’Europa e l’Italia intrattengono un fitto interscambio commerciale, nel quale le merceologie rappresentate a Host 2025, a fieramilano – Rho dal 17 al 21 ottobre 2025, sono una rilevante componente.

Secondo una recente analisi di ExportPlanning, nell’interscambio tra UE e GCC i settori HostMilano hanno generato 1,31 miliardi di euro nel 2023, valore che nel 2027 salirà a 1,6 miliardi grazie a un CAGR del 6,2%. I principali mercati sono gli Emirati Arabi, con 612,2 milioni di euro (791 milioni nel 2027, CAGR +6,6%) e l’Arabia Saudita con 455,9 milioni di euro (598,9 milioni nel 2027, CAGR +7,1%).

Dall’Italia – Paese tra i leader mondiali in diversi settori – le esportazioni verso il GCC valevano nel 2023 395,3 milioni di euro (445 milioni nel 2027). Tra i settori, sempre in primo piano il Food Service Equipment, che passerà da 224,7 milioni di euro nel 2023 a 245,3 nel 2027 (+9,2%). Nello stesso arco di tempo, le Macchine per panificazione e pasticceria aumenteranno da 30,9 a 32,6 milioni (+5,5%) e l’Arredo e Tavola passerà da 51,4 a 59,8 milioni di euro (+16,3%). L’exploit migliore sarà però fatto registrare dalle Macchine per caffè, che cresceranno da 86,8 a 107,3 milioni di euro (+23,6%).

Una centralità confermata dalla numerosa presenza a HostMilano di buyer provenienti da quest’area. Commenta ad esempio Abdulaziz Alkhudair, Managing Director di Majd Alaamal Group (Arabia Saudita): “Le abitudini di consumo stanno cambiando, favorendo la richiesta di nuovi macchinari e prodotti. Per esempio, cresce l’importanza della colazione, sempre più ‘all’americana’. Anche qui molte persone lavorano in smart working dopo la pandemia, e si prendono del tempo la mattina per andare in un caffè. In generale, le giovani generazioni preferiscono uscire presto e questo sta rivoluzionando anche il concetto di dining, che diventa più leggero e salutare”.

HostMilano incontrerà operatori, istituzioni, media e stakeholder dell’area in un momento di networking a Dubai il prossimo 6 novembre.

Findomestic: “Intenzioni d’acquisto in calo, -1,1%, timore per gli impatti delle guerre”

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MILANO – Dopo tre mesi di crescita, le intenzioni d’acquisto degli italiani tornano in lieve calo (-1,1%) rimanendo sui livelli più elevati del 2024 ma comunque tra i bassi più degli ultimi due anni. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic di ottobre* anche l’incertezza dello scenario internazionale influisce sulla propensione all’acquisto: dopo l’inflazione, che rimane sempre la prima preoccupazione per il 55% del campione, il timore per gli impatti delle guerre in Ucraina e Medio Oriente (40%) ha superato quello per il calo del potere d’acquisto (39%) e per i cambiamenti climatici (37%).

“Preoccupa un po’ meno l’inflazione e il calo del potere d’acquisto – osserva Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – ma quasi 6 italiani su 10 continuano a dichiararsi poco fiduciosi in un miglioramento della situazione attuale. Uno scetticismo verso il futuro sul quale continua a pesare una percezione negativa della situazione economica familiare: nonostante un miglioramento rispetto a settembre, il 40% delle famiglie descrive la propria situazione economica come molto (7%) o abbastanza (33%) problematica”.

Il 55% delle famiglie non riesce a risparmiare, prima dell’estate era il 57%

Oggi quasi 4 famiglie italiane su 10 riescono a mettere da parte in media l’8% del proprio reddito a fine mese, ma il 55% non se lo può permettere. “Una situazione che non è cambiata da inizio anno a oggi – aggiunge Bardazzi – ma che è migliorata rispetto allo scorso giugno, quando il 57% delle famiglie non era in grado di risparmiare nemmeno un euro. Un segnale positivo che va ad aggiungersi al miglioramento della percezione dei prezzi: in un mese diminuiscono dal 25% al 21% quanti avvertono ancora prezzi in forte crescita.”

Elettrodomestici in crescita da quattro mesi, per le auto si guarda all’usato

I dati dell’Osservatorio Findomestic di ottobre evidenziano che tra i mercati monitorati quelli in positivo sono la maggioranza (15 contro 7). A determinare la flessione media dell’1,1% è, in particolare, il netto calo delle intenzioni di acquistare mobili (-8,2%) e ristrutturare (-15,9%) casa, che avevano toccato l’apice annuale lo scorso mese, e di comprare motoveicoli (-18,8%).

L’avvicinarsi dell’inverno rende più difficoltoso organizzare lavori di ristrutturazione e muoversi su due ruote, ma spinge le famiglie a dotarsi di impianti di riscaldamento efficienti per la propria abitazione: le intenzioni di acquisto per le caldaie crescono del 19,1% e del 27,8% per gli impianti fotovoltaici. In positivo anche isolamento termico (+12,9%), infissi (+2,6%) e pompe di calore (+1,4%). La ricerca di efficienza energetica e risparmio muove anche la propensione ad acquistare nuovi elettrodomestici (+5,7% per i grandi, +8,4% per i piccoli), in crescita da 4 mesi consecutivi.

In aumento le intenzioni d’acquisto per TV (+15,7%) e PC (+2,8%), mentre tablet (-0,3%), fotocamere (-0,7%) e prodotti di telefonia (-0,1%) rimangono sostanzialmente sui livelli di settembre. L’auto corre a due velocità: quelle nuove fanno registrare un +1,3%, quelle usate superano l’11%. E-Bike in lieve aumento: +2,8%. Nonostante le incertezze del momento, in molti già pensano al prossimo viaggio (+12,9%). Bene anche il fai da-te (+ 10,9%).

*L’indagine è stata realizzata in collaborazione con Eumetra e Research Dogma con interviste effettuate nei giorni 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2024.

La scheda sintetica di Findomestic Banca

Findomestic Banca opera al servizio di oltre tre milioni di clienti, ai quali si rivolge per proporre soluzioni di credito, assicurative, di risparmio e di daily banking grazie a conti correnti dedicati. Presente in tutta Italia, Findomestic ispira la propria attività ai principi della Responsabilità Sociale, promuovendo un approccio al credito sostenibile e responsabile, per sviluppare una relazione di lungo periodo con il Cliente, con i Partner, e con tutti i suoi stakeholders.

Partecipata al 100% da BNP Paribas Personal Finance, Findomestic è parte del Gruppo BNP Paribas presente in più di 70 paesi, con oltre 189.000 collaboratori, dei quali oltre 146.000 in Europa.

Fondi del caffè: ecco il motivo per non buttarli nel lavandino

Molte persone gettano i fondi di caffè nel lavandino una volta consumata la bevanda. Tuttavia, questa pratica apparentemente innocua può portare a problemi significativi, sia per l’impianto idraulico domestico che per l’ambiente. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale Altaformazione musicale.

Buttare i fondi del caffè nel lavandino

MILANO – Ogni mattina, milioni di persone in tutto il mondo iniziano la giornata con una tazza di caffè fumante. Ma cosa succede ai fondi di caffè una volta che la bevanda è stata gustata? Molti hanno l’abitudine di gettarli nel lavandino della cucina, pensando ingenuamente che una piccola quantità di residui organici non possa causare alcun danno.

Tuttavia, questa pratica apparentemente innocua può portare a problemi significativi, sia per l’impianto idraulico domestico che per l’ambiente. Gettare i fondi di caffè nel lavandino non è una pratica consigliabile. I rischi possono essere elevati e, inoltre, un po’ di creatività e consapevolezza, questi residui possono essere trasformati in risorse preziose, contribuendo a un ambiente più pulito e sostenibile.

Innanzitutto, i fondi di caffè non si dissolvono facilmente in acqua. A differenza dei liquidi o di altri rifiuti che si degradano rapidamente, i fondi di caffè tendono ad accumularsi nei tubi, creando un sedimento che può portare a ostruzioni.

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Venchi presenta i nuovi gusti gelato e la crema spalmabile in limited edition

MILANO – L’estate mediterranea evoca la tranquillità dei giardini toscani, delle ville antiche, degli ulivi, la delicata fragranza del rosmarino e dei campi di grano. Una stagione profondamente legata alla terra e agli ingredienti autentici e senza tempo che la natura offre.

Per Venchi è l’ingrediente a fare la differenza in ogni esperienza sensoriale: ogni prodotto Venchi racconta il viaggio fatto di dedizione, maestria e artigianalità che offre esperienze gustative sorprendenti, come risultato del massimo impegno per la qualità.

In tutte le Chocogelaterie del mondo, quest’estate regnerà il gusto inaspettato delle novità in limited edition che incarnano il sapore autentico del Mediterraneo: tre nuovi gusti gelato e l’inedita crema spalmabile.

venchi
L’inedita crema spalmabile (immagine concessa)

Olio extravergine di oliva Laudemio

Tra gli ingredienti premium che fanno la differenza l’olio extravergine di oliva Laudemio: un premiato olio d’oliva spremuto a freddo da raccolte precocemente e lavorato con cura dalla famiglia Frescobaldi.

L’incontro tra la purezza dell’olio e il savoir-faire nel cioccolato e gelato di Venchi dà vita ad una raffinata crema spalmabile con olio extravergine di oliva e “Nocciole Piemonte IGP”: un prodotto dal gusto avvolgente e dalla consistenza vellutata, che verrà confezionato direttamente al momento dell’acquisto nei punti vendita Venchi.

Come novità assoluta, per rinfrescare e regalare sorprendenti esperienze sensoriali, vediamo il gelato all’olio extravergine di oliva  Laudemio: la delicata base di fiordilatte si combina con gli intensi sentori erbacei, esaltando il perfetto equilibrio tra la dolcezza del latte fresco e le note fruttate e aromatiche dell’olio extravergine d’oliva che aggiungono una sottile piccantezza. Il magico connubio viene poi completato da un ultimo filo d’olio.

Abbinamento consigliato: Limone e Crema Venchi

Parmigiano Reggiano

Ogni gusto è un omaggio con un’attenzione particolare alle ricette semplici e pulite che permettono ai sapori naturali di brillare, evidenziando gusti inediti come quello al Parmigiano Reggiano. Il “Re dei formaggi” di eccellenza italiana, è un formaggio a pasta dura prodotto in Emilia-Romagna e in parte della Lombardia, secondo una tradizione artigianale italiana che ha mille anni di storia.

È realizzato con latte crudo, 100% naturale, senza l’aggiunta di conservanti o additivi, per garantire un sapore autentico e una qualità inconfondibile. Questo ingrediente pregiato è il protagonista del nuovo gusto di gelato e lo si può trovare sia nella base che nella copertura (scaglie). La base delicata e cremosa del Fiordilatte mette in risalto le note umami del formaggio, regalando così al gelato una consistenza armoniosa.

Abbinamento consigliato: Nocciola Piemonte IGP & Fragola

Caramello e rosmarino

Originario del Mediterraneo, il rosmarino è stato a lungo simbolo di memoria e devozione e ha caratterizzato le antiche tradizioni greche e romane. Il caramello, invece, affonda le sue origini nelle prime civiltà, dove lo zucchero incontrava il fuoco, creando una dolcezza dorata.

Partendo da queste materie prime, Venchi ha creato un gusto di gelato in cui la ricca dolcezza del caramello è perfettamente bilanciata dal sapore aromatico e leggermente amaro del rosmarino. Il topping al caramello rende la consistenza sorprendentemente croccante.

Abbinamento consigliato: Atzeco & Mango

Disponibili in edizione limitata nelle Chocogelaterie Venchi, queste nuove creazioni rappresentano un omaggio all’eccellenza artigianale e alla continua ricerca del perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Un viaggio di gusto nei sapori Mediterranei siglato dall’eccellenza made in Italy.

La scheda sintetica di Venchi

Fondata nel 1878, il brand Venchi è diventata un punto di riferimento globale nel settore del cioccolato, declinandolo in tutte le sue forme, incluso il gelato. Con oltre 145 anni di storia, oggi offre più di 350 ricette di cioccolato e 90 gusti di gelato, sempre ispirandoci principi della dieta mediterranea.

Per il brand Venchi, sono gli ingredienti a fare la differenza. Ogni assaggio del  cioccolato e gelato è frutto di un impegno costante per la qualità: un percorso irreversibile fatto di dedizione e ingegno, pensato per regalare esperienze sensoriali intense. Vengono selezionati solo i frutti migliori della natura per creare ricette semplici e autentiche, interpretati con creatività, spingendo sempre un po’ oltre i confini del gusto e del benessere.

Fipe celebra 80 anni: la storia a servizio del pubblico esercizio italiano

ROMA – Era il 16 giugno del 1945 quando, in un’Italia segnata dalla guerra, ma determinata a ricostruire la propria democrazia e il proprio tessuto sociale, veniva fondata Fipe – la Federazione italiana pubblici esercizi. Esercenti di bar, ristoranti, caffè, trattorie e pasticcerie di tutta Italia, si riconobbero allora come una comunità di scopo e professione, contribuendo con questa scelta generosa e libera alla ricostruzione del tessuto sociale italiano, che poi ha sempre trovato nei Pubblici Esercizi strumento di coesione ed inclusione sociale, con un ruolo appunto pubblico a cui lo stesso nome fa riferimento.

Gli ottanta anni di Fipe

Nella rappresentanza di questo settore tanto essenziale per la quotidianità degli italiani si affermava, così, un segno concreto di partecipazione democratica una delle prime espressioni della nuova economia dei servizi, diventata nel tempo uno degli assi portanti del settore turistico.

In questi 80 anni la storia della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento, quindi la storia dei pubblici esercizi, si è intrecciata con quella dell’Italia, cambiando ed evolvendo stili di vita e modelli di consumo. Lo sviluppo delle infrastrutture, a partire dalla costruzione dell’Autostrada del Sole, accelerando e democratizzando gli spostamenti di merci e persone, dà inizio al movimento turistico e vede nascere le “aree di servizio” e la ristorazione commerciale.

Negli anni del boom economico la villeggiatura si trasforma in turismo e gli stabilimenti balneari, parte integrante della rappresentanza Fipe, diventano luoghi iconici delle estati italiane. Nello stesso periodo, per i lavoratori impiegati nella crescita dell’industria, rendono utili e necessarie le mense aziendali, che trasformano o il pasto in un diritto e il suo luogo di consumo condiviso in uno spazio di dignità sociale.

Nel frattempo, l’intrattenimento -serale e notturno- apre nuovi orizzonti al tempo libero degli italiani: discoteche, locali serali, sale da ballo, night-club sono stati il palco delle storie di vita di uomini e donne di ogni luogo ed estrazione.

I pubblici esercizi italiani sono stati protagonisti del divenire dell’Italia: intorno ai bar si sono stretti legami umani, si sono animate le città, si è consolidata l’identità delle nostre comunità, si sono coltivate passioni, relazioni, valori, si è cresciuti anche culturalmente.; nei ristoranti si sono celebrate le feste e le occasioni che hanno scandito la storia di ogni famiglia italiana.  I locali pubblici sono diventati, cioè, spazi di socialità, inclusione e identità collettiva.

E in tutto questo, Fipe ha accompagnato l’Italia, camminando con le sue imprese, le persone e le comunità. e le loro Comunità.

Oggi, Fipe dà voce alle oltre 335.000 imprese di un settore che occupa più di 1,5 milioni di lavoratori.

Una rete diffusa, qualificata e accogliente che costituisce un pilastro dell’economia nazionale e della vita sociale delle nostre comunità. Dalle grandi città ai piccoli borghi, FIPE tutela, promuove e valorizza il lavoro quotidiano dei Pubblici Esercizi italiani, rigenerando e fertilizzando valori economici, sociali, culturali, storici.

La Federazione si è fatta promotrice in questi decenni di tante iniziative per far crescere il settore e con esso il Paese, con la responsabilità di accompagnare le trasformazioni, i cambiamenti e le tante transizioni che hanno accompagnato il progresso del Paese, dal boom economico alla tragedia del COVID, dalla nascita (e al rinnovo) del più importante Contratto Collettivo Nazionale per il settore alla nascita della Giornata Nazionale della Ristorazione.

“Fipe è nata nel 1945 – ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – per dare una comunità e una voce unitaria a un comparto imprenditoriale che, oggi come allora, fa parte integrante della vita quotidiana degli italiani. In questi 80 anni, la rappresentanza sindacale è stata la nostra missione principale, raccogliendo esigenze, aspettative e i bisogni delle imprese e trasferendoli alle istituzioni, ma anche accompagnando queste stesse imprese nella loro crescita e nella loro piena espressione sociale e culturale”

Stoppani: “Abbiamo accompagnato il settore nei passaggi cruciali della storia italiana offrendo ascolto, orientamento, strumenti operativi concreti per garantirne non solo la sopravvivenza, ma sempre anche la qualità. I Pubblici Esercizi non sono infatti solo attività economiche: sono luoghi di identità singolare e collettiva. Nei bar, nei ristoranti, nei locali, negli stabilimenti balneari si è svolta la storia materiale del Paese e grazie anche ai Pubblici Esercizi esiste oggi quel Sense of Italy, quel “brand Italia” che si concretizza nello stile di vita italiano, che il mondo chiede e desidera.  Il nostro obiettivo è continuare ad essere il punto di riferimento del settore, interpretando la responsabilità di ricordare con orgoglio il nostro passato senza smettere di guardare al futuro.

Il primo presidente della Federazione fu Bruno Decker di Napoli, affiancato dai vicepresidenti Vittorio Mazzoni di Firenze e Giovanni Palombini di Roma.

“Mio nonno Giovanni Palombini fu tra i fondatori della Federazione nel 1945– dichiara il vicepresidente Sergio Paolantoni. Celebrare oggi gli 80 anni della Fipe significa per me onorare quella visione lungimirante, che vedeva anche nelle imprese del nostro settore le protagoniste del progresso economico e sociale del Paese. Fipe ancora oggi non è solo un’entità sindacale portatrice di interessi ma una comunità di valori che accompagna da ottant’anni la vita delle imprese e delle persone.”

Caramelle: consumate da 3 su 4 della generazione Z, il candy month di giugno

MILANO – Giugno si tinge di allegria con il ritorno del candy month, il mese dedicato al mondo delle caramelle in tutte le loro forme e sapori. Un’occasione perfetta per celebrare il lato pop e creativo di questi prodotti amati da adulti e bambini. Nata nel 1974 negli Stati Uniti, questa ricorrenza continua a rendere omaggio ad un evergreen del comfort food che ha saputo conquistare gli italiani e attrarre anche le giovani generazioni. Nel nostro Paese, infatti, le consumano 3 italiani su 4 della generazione Z (75%) e oltre la metà (56%) lo fa spesso[1].

Gommose e morbide, le preferite della Gen Z, tra i gusti più amati quelli agrumati

Per 4 italiani su 10 (39%) della Gen Z il gusto di caramelle preferito è quello agrumato. Per quanto riguarda le texture, tra le più apprezzate troviamo quelle gommose in prima posizione (48%), seguite dalle morbide (42%) e dalle lisce (38%). E non finisce qui: alla Gen Z, infatti, piace sperimentare.

Valicare i confini del consueto e provare nuove esperienze è un tratto peculiare delle nuove generazioni, e non sorprende quindi che i gusti internazionali, provenienti da ogni parte del mondo, vadano per la maggiore. Molto apprezzate infatti le note fresche ed esotiche dei sapori tropicali, scelte dal 35% dei giovani consumatori.

Il fascino delle caramelle conquista anche la Gen Z

Le caramelle sono considerate un prodotto intramontabile, grazie soprattutto al loro forte legame con la memoria e i ricordi d’infanzia. Questo aspetto affettivo e nostalgico rappresenta il principale motivo del loro fascino senza tempo per 4 italiani su 10 appartenenti alla Gen Z (40%), a fronte di una media nazionale del 33%[2]. Ma non è solo una questione di emozioni, anche l’occhio vuole la sua parte. Il packaging delle caramelle, da sempre curato e accattivante, gioca un ruolo importante nell’attrattiva del prodotto.

Non a caso, il 35% dei giovani della Gen Z dichiara di preferire le caramelle confezionate in busta, un formato pratico e visivamente gradevole.

Versatili e dalle diverse texture e tipologie

Le caramelle, quindi, continuano a confermarsi un caposaldo del Made in Italy alimentare, in quanto caratterizzate da tratti distintivi che non hanno eguali nel mondo. Ad oggi sono presenti sul mercato una vasta gamma di varianti con gusti e texture che si adattano a diversi stili di consumo.

Ce n’è per tutti i gusti: quelle ripiene, pensate per coloro che prediligono i prodotti nostrani, dato che sono una tipica produzione italiana. Per gli amanti del latte invece ci sono le mou, realizzate con panna o con crema di latte. Le gommose, invece, sono caratterizzate dalla loro inconfondibile morbidezza ed elasticità e hanno come ingrediente principale la gomma arabica, ottenuta dalla corteccia di un’acacia che cresce in Africa. Le gelatine alla frutta sono apprezzate per il loro gusto e per la pectina, che ne caratterizza la particolare consistenza.

Infine, non possono mancare le classiche caramelle dure, che devono la loro consistenza compatta e la superficie perfettamente liscia alla combinazione di saccarosio e glucosio, ingredienti chiave per evitare screpolature.

[1] Indagine “Italiani e gusti di caramelle”, AstraRicerche 2024

[2] Indagine “Italiani e caramelle: il lato emotivo ed iconico”, AstraRicerche 2025.

Il Gruppo Lavazza ha nel mirino la tedesca Dallmayr nota per té caffè dolci e vending: nascerebbe un colosso da oltre 5 miliardi

MILANO – Il Gruppo che è di proprietà della famiglia Lavazza, sta valutando l’unione con l’azienda bavarese Dallmayr, specializzata nel ramo del caffè, del tè e nella distribuzione automatica, con un fatturato di circa 1,2 miliardi di euro. La trattativa per Lavazza, come riporta il quotidiano Corriere della Sera nell’edizione di sabato, è curata dalla banca d’affari Goldman Sachs. La notizia è stata rilanciata, sempre nella giornata di sabato, anche dall’agenzia economica internazionale Bloomberg.

Si tratterebbe di un’accordo ancora nelle prime fasi iniziali e, secondo addetti ai lavori, potrebbe anche non concretizzarsi. Per ora Lavazza non ha commentato le voci che circolavano da venerdì, tuttavia negli schemi preliminari, come sostiene il quotidiano milanese Corriere della Sera, la possibile fusione avverrebbe con uno scambio azionario che vedrebbe comunque la famiglia italiana di torrefattori mantenere una quota di maggioranza nel nuovo polo europeo del caffè. Dobbiamo dire che questa ipotesi – così come formulata dal Corriere – ci lascia onestamente un po’ perplessi, poiché non appare in linea con la filosofia tradizionale di un’azienda a proprietà familiare, gelosa della propria indipendenza, come Lavazza. Attendiamo comunque di vedere i termini esatti dell’affare, se esso si materializzerà.

La possibile unione con Lavazza: che cosa fa il Gruppo Dallmayr

La sede centrale a Monaco di Baviera (Germania) del brand Dallmayr è una vera e propria istituzione che richiama ogni anno circa 2,8 milioni di persone, sia locali sia visitatori da tutto il mondo.

Secondo il sito aziendale, fondata intorno al 1700 a partire da un negozio a Monaco di Baviera, Dallmayr è tuttora di proprietà familiare e guidata Johannes Dengler e Florian Randlkofer. L’azienda è attiva in oltre 50 Paesi, soprattutto in Germania, registra 1,2 miliardi di ricavi all’anno e conta circa 4.800 dipendenti.

Sul fronte caffè Dallmayr muove ogni anno 71 mila tonnellate di torrefatto.

 

Il logo Dallmayr

Inoltre il caffè Dallmayr è tra i principali prodotti di consumo alimentari di marca bavarese. E c’è di più: come riportato nel sito ufficiale dell’azienda, più di 80.000 tonnellate di caffè vengono tostate ogni anno in torrefazioni proprie in Germania e commercializzate attraverso le catene alimentari o vendute direttamente nell’horeca a hotel, bar e ristoranti.

Da aggiungere anche che Dallmayr Vending & Office si piazza al quinto posto tra i leader europei della distribuzione automatica con oltre 121.000 distributori automatici di caffè, bevande fredde e snack. Da notare che la flotta della società bavarese è tutta formata da macchine con telemetria ed è dotata delle soluzioni più aggiornate nel settore.

Il brand, come afferma il Corriere della Sera, è proprietario del più grande settore di specialità dolciarie in Europa visitato ogni anno da 3,5 milioni di persone.

Non c’è da stupirsi allora che, come analizza il Corriere della Sera, Lavazza sia interessata all’azienda di Monaco per creare un colosso da quasi 5 miliardi di ricavi.

Ciò porterebbe inoltre ad una presenza ancora più grande di Lavazza in Germania che potrebbe confermarsi il terzo mercato per l’azienda torinese in Europa, subito dopo Italia e Francia.

Una maggiore dimensione, come afferma il Corriere, potrebbe consentire a Lavazza una migliore posizione contrattuale in fase di rialzo dei prezzi considerando che lo scorso anno le quotazioni di robusta e arabica sono arrivate a +70%.

In margine a questa notizia si è saputo che il Gruppo Lavazza ha collocato a Filadelfia, Stati Uniti, il 50% delle produzioni destinate al mercato USA. Questo anche in vista dei dazi annunciati da Donald Trump, e sarebbe al lavoro per arrivare al 100%.

Questa non è la prima operazione straordinaria degli ultimi due anni che vede Lavazza come protagonista. Nel 2024, il Gruppo torinese che è sempre a base familiare ha presentato un’offerta pubblica d’acquisto per Ivs, il colosso della distribuzione automatica che ha la sede nel Principato del Lussemburgo ma gran parte dell’attività in Italia, con oltre 277 mila vending machine (ne abbiamo parlato qui).

Lavazza è arrivata oggi a detenere ora il 49% del capitale di Ivs contribuendo così da raggiungere un fatturato di  3,35 miliardi (+9,1% sul 2023).