Massimo Zanetti, è anche il presidente della squadra di basket Virtus Segafredo Bologna (immagine concessa)
Alcuni giornali hanno fatto trapelare la forte possibilità dell’ingresso di una cordata israeliana inizialmente come terzo partner ma destinato poi ad assumere le quote di maggioranza della Virtus. Massimo Zanetti ha tuttavia smentito le voci di corridoio: l’attuale azionista di maggioranza della Virtus non ha ancora intenzione di andarsene. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marco Marini pubblicato sul portale Backdoor Podcast.
Massimo Zanetti ribadisce la volontà di rimanere a capo della Virtus
BOLOGNA – Sono state giornate molto frenetiche in casa Virtus Bologna. La Segafredo, dopo settimane di silenzio, ha annunciato quasi tutto il roster della prossima stagione e ora sta lavorando alle ultime possibili aggiunte come quella di Rayjon Tucker. Tuttavia, la questione più bollente in pentola non riguarda il mercato ma le dinamiche societarie.
Come vi abbiamo spiegato, infatti, c’è la forte possibilità dell’ingresso di una cordata israeliana inizialmente come terzo partner ma destinato poi ad assumere le quote di maggioranza della Virtus. Operazione non semplice, visto che bisogna calcolare anche le richieste e i desideri non solo del proprietario Massimo Zanetti ma anche dell’altro azionario Carlo Gherardi. Tuttavia, le trattative sono in corso e si sta ragionando per trovare un accordo.
Ufficialmente, la Virtus ha smentito queste voci e lo stesso proprietario della Virtus Massimo Zanetti si è spinto anche oltre, dipingendo come false le voci attorno alla cordata israeliana. Il proprietario di Segafredo, recentemente intervistato da Giffoni Sport, ha affermato che questi rumors sono “roba inventata dai giornali” ribadendo la propria volontà di rimanere a capo della Virtus.
Zanetti: “Non è vero. Io resto là e non me ne vado. I giornali hanno inventato questa roba con gli israeliani ma non è così. Adesso le prime partite le faremo all’Unipol Arena e poi faremo il nuovo palazzetto pronto nel 2026, dodicimila posti. Quindi fino al 2026 io resto là. Ovviamente dico anche ai tifosi del Bologna che non sono immortale. Parliamo del progetto del palazzetto dal 2019 e con il Comune abbiamo fatto tante conferenze stampa. Ho detto diverse volte che se non avessimo potuto a Bologna, l’avremmo fatto a Castel San Pietro”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Come di consueto con l’arrivo della bella stagione, si è registrato un incremento di vendite nonostante il caro coppetta per i prodotti industriali e per quelli artigianali. Dallo studio del Centro di ricerca sui consumi, nel quale si mettono a confronto i prezzi attuali del gelato industriale in vaschetta da 1 chilo con quelli del 2021, è emerso un rincaro pari a circa il 30% in tre anni (da 4,52 euro a 5,86 euro/kg). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maddalena De Franchis per Il Resto del Carlino.
Il caro gelati
CESENA – È uno degli alimenti più desiderati quando il termometro schizza verso l’alto, ma quest’anno, più che sui gusti di tendenza, la discussione si concentra su un unico tasto dolente: il cosiddetto ‘caro coppetta’. Che sia artigianale o industriale, il gelato continua infatti a registrare aumenti da capogiro: a confermarlo è l’ultima rilevazione del Crc (Centro di ricerca sui consumi), che ha elaborato i dati pubblicati dall’osservatorio del ministero delle Imprese e del made in Italy.
Dallo studio, nel quale si mettono a confronto i prezzi attuali del gelato industriale in vaschetta da 1 chilo con quelli del 2021, è emerso un rincaro pari a circa il 30% in tre anni (da 4,52 euro a 5,86 euro/kg).
E sul podio del gelato più caro del Belpaese si piazza Forlì, città in cui il prezzo medio di una vaschetta industriale (venduta, dunque, nei supermercati e discount) è di 8,28 euro al chilo: quasi 3 euro in più rispetto alla media nazionale. Quanto ai gelati artigianali, i prezzi variano dai 20 ai 28 euro al chilo (tra +20% e +30% rispetto al 2021): per un cono piccolo si spendono in media 2,70 euro e alcune gelaterie, nei centri storici delle città turistiche, praticano prezzi non inferiori a 5 euro.
Abbiamo chiesto, dunque, a Daniele Bazzocchi – direttore di una delle aziende produttrici di gelato industriale più importanti del territorio, la Centrale del latte di Cesena – di spiegare le ragioni di tali rincari: “I prezzi delle materie prime hanno subito una forte impennata già nel 2022, in coincidenza con la ripresa dei consumi post-Covid – esordisce Bazzocchi – Al caro degli ingredienti come zucchero, latte e latticini, cacao e carruba, ha fatto seguito l’aumento sia dei costi energetici, sia dei materiali di confezionamento e imballaggio”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
L’aumento dei costi delle materie prime non ha portato, sorprendentemente, ad un forte incremento dei prezzi in alcune delle gelaterie di Bari: questo è il caso della gelateria Gentile, situata proprio di fronte al castello Svevo, che nonostante i rincari delle materie prime ha deciso di mantenere invariati i prezzi di quasi tutte le produzioni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su La Repubblica.
Il caro gelato a Bari e la resistenza delle gelaterie artigianali
BARI – Il gelato, meglio se artigianale, è un simbolo dell’estate pugliese. Per i turisti in giro per Bari fa ormai parte dell’esperienza culinaria, servito in un cono croccante o in una coppetta, con una varietà di gusti e proposte che spesso stupisce gli avventori: dal gelso al caramello salato, dal pistacchio alle varianti di cioccolata e l’immancabile panna. Sul settore però incombono dei pesanti rincari delle materie. Lo dimostrano le rilevazione del Crc, il Centro di formazione e ricerca sui consumi dati pubblicati sull’Osservatorio Mimit del governo.
Tutti i listini sono saliti rispetto alla scorsa estate: lo zucchero ha raggiunto il picco dei prezzi nell’agosto del 2023, e anche la panna e il latte hanno raggiunto la vetta lo scorso anno, rispettivamente nell’agosto e nell’aprile 2023. Idem per le uova. L’andamento viene confermato anche dai maestri gelatieri cittadini.
La storica attività a Bari vecchia, la gelateria Gentile, proprio di fronte al castello Svevo, nonostante i rincari delle materie prima ha deciso di mantenere invariati i prezzi di quasi tutte le produzioni: “Quest’anno – ci spiega Fabio Lopez – abbiamo deciso di assorbire internamente gli aumenti e dei costi fissi di gestione, mantenendo invariati i prezzi dei formati di coni e coppette più richiesti dal pubblico e aumentando di circa il 5% il prezzo di alcuni prodotti più marginali”. Così un cono con due gusti e la panna qui costa ancora 2,50 euro.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
ROMA – Il portale per il lavoro Risorse SpA è alla ricerca di 25 baristi-camerieri da inserire presso le imprese della ristorazione nell’aeroporto di Fiumicino. I compiti richiesti dagli aspiranti candidati richiedono l’accoglienza, la preparazione di caffè e cappuccini, il lavaggio di bicchieri e tazzine e il servizio al banco.
La ricerca di personale presso l’aeroporto di Fiumicino
L’annuncio è stato pubblicato anche dal portale Lavoro Facile. I requisiti comprendono: licenzia media, esperienza nella mansione, essere automuniti e disponibilità full-time su turni anche nei weekend e giorni festivi. La retribuzione è di 1425 euro al mese.
Per candidarsi è possibile inviare un curriculum ai dati personali entro il 23 agosto a bologna@risorse.it.
Troppo caldo anche per la tradizione secolare del Caffè Florian di Venezia: la nuova divisa estiva prevede panciotto e pochette per camerieri e commis. Il vice direttore Amedeo Zugnaz afferma che è stata una scelta doverosa. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Costanza Francesconi per Il Corriere della Sera.
Il nuovo stile del Caffè Florian
VENEZIA – È un cambio di look in tipico stile veneziano, elegantissimo, ma per la prima volta chiamato a combattere le temperature bollenti del centro storico di Venezia. Da luglio il Caffè Florian in piazza San Marco ha rivisto le divise della trentina di camerieri che da mattina a sera volteggiano tra i 400 posti dove sono soliti accomodarsi migliaia di turisti ogni anno. Via papillon e giacca, da quasi un mese il personale indossa pochette e panciotto.
La trama damascata del tessuto con cui l’azienda toscana Cirri Collection ha confezionato su misura l’accessorio fa l’eco ai toni dei monumenti della piazza, chiaro e dai riflessi metallizzati, ricorda il marmo baciato dal sole. “Scelta doverosa, nell’aria già dallo scorso anno, e quest’anno approvata anche a seguito delle allerte meteo diffuse dalla Regione Veneto”, racconta l’assistente di direzione Amedeo Zugnaz.
Impeccabili, i camerieri del caffè che nel 2020 ha festeggiato tre secoli di storia, escono con vassoi d’argento imbastiti di leccornie e pesanti fino a sette chili. D’inverno la brigata vede gli chef de range (i primi camerieri) in frac, i demi chef (secondi camerieri) e i commis in smoking. Divisa classica e raffinata fino ai mocassini o scarpe stringate allacciate sopra a calze nere, in filo di Scozia o cotone.
Fino alla scorsa estate, il cambio stagione prevedeva giacca bianca con bottoni e alamari dorati. Spettava al colore del papillon distinguere i ruoli: nero per gli chef de rang, con ai polsi gemelli impreziositi dalla “F” di Florian, grigio per i demi chef, bianco per i commis. Ora è la pochette di tonalità diverse nel taschino a indentificare i ranghi. Senza giacca, al vestiario estivo si sono aggiunti anche cintura e porta palmare, prima tenuto in tasca.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Caffè gratis in autostrada e in tangenziale, durante l’estate, per garantire la sicurezza stradale e prevenire i colpi di sonno e gli incidenti: questa l’iniziativa di Milano Serravalle e CAV-Concessioni Autostradali Venete S.p.A. per una stagione più sicura. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marta Bettini per il portale d’informazione Trasporti-Italia.
Caffè gratis in autostrada: i dettagli
MILANO – Tutti i fine settimana dal 27 luglio al 1 settembre 2024 e nel giorno di Ferragosto, Milano Serravalle torna a promuovere un’iniziativa per la sicurezza stradale, offrendo in tutte le Aree di Servizio della propria rete un caffè gratuito ai viaggiatori durante le ore notturne.
Il progetto punta, infatti, a sensibilizzare gli automobilisti a prevenire colpi di sonno e incidenti stradali, fruendo di una sosta e un caffè offerto, per ristabilire la necessaria prontezza di riflessi e rimettersi al volante in sicurezza, salvando la vita a se stessi e agli altri.
L’iniziativa, che coinvolge le Aree di Servizio presenti lungo l’Autostrada A7 (nel tratto di competenza di Milano Serravalle) e le tangenziali milanesi, è in programma ogni notte tra sabato e domenica dal 27 luglio al 1 settembre da mezzanotte alle cinque del mattino.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Il premio per il primo classificato (immagine concessa)
SCOGLITTI (Ragusa) – L’estate sta finendo, cantava una vecchia canzone dei Righeira, ma a Scoglitti, in provincia di Ragusa, presso il centro turistico polivalente Medusa, ci si prepara ad ospitare una domenica dedicata al mondo del caffè, una bevanda simbolo nelle terre siciliane, nelle quali sono diversi i progetti già avviati anche di coltivazioni locali.
La terza tappa del Master Coffee Grinder Championship
Grazie alla partnership quale sponsor dell’evento di Brazilcafè, che ha sposato la filosofia del campionato di macinatura ideato da Fabio Verona, domenica 15 settembre si terrà per tutti coloro che vorranno intervenire, un Beach Coffee Fest, con musica, giochi, competizioni ed ovviamente tanto caffè in degustazione.
Con il supporto del team di Marco Randazzo, sulla spiaggia del Medusa saranno allestite le postazioni di gara per il MCGC2024 oltre ad una station con le attrezzature professionali che useranno anche i campion in gara, ovvero una macchina multiboiler Studio di Dalla Corte ed un grinder on demand gravimetrico della Eureka, Atom W75, per far degustare gratuitamente gli specialty della torrefazione di Vittoria, oltre ad altri banchetti dedicati ad attività collegate, per portare la cultura del caffè di qualità in mezzo alla gente in un clima di festa.
In questa giornata uno dei principali obiettivi sarà portare a conoscenza del grande pubblico dei consumatori una particolare attenzione all’empowerment femminile nella filiera del caffè, utilizzando un caffè proveniente da una cooperativa di sole donne sostenuta dall’International Women’s Coffee Alliance, di cui avremo l’onore di avere in rappresentanza la Presidente della sezione IWCA Italy, Eleonora Pirovano, che porterà in un talk le sue esperienze facendo scoprire a molti un modo nuovo di conoscere il caffè.
La formazione e l’informazione partono dal basso, dice anche la nuova coordinatrice education SCA Francesca Bieker, ed è proprio quello che si vuole fare con questa giornata, attraverso giochi a premi, quiz e estrazioni alternative, portare al consumatore finale la consapevolezza della qualità del caffè nella sua quotidianità.
Proprio la Bieker con il suo nuovo format GRIP coffee program sarà presente per portare a tutti la sua energia e la sua conoscenza, un’occasione imperdibile per tutti i coffee lover e non solo.
Ci sono ancora dei posti disponibili per partecipare alla terza tappa del MCGC2024, l’unica del Sud Italia, registrandosi gratuitamente sul sito cliccando qui.
L’azienda dolciaria Wells Enterprises, acquisita da Ferrero nel 2022, investe altri 174 milioni di dollari nell’impianto di Dunkirk a New York con il fine di raddoppiare la produzione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazioni di Efa News.
L’investimento di Wells Enterprises di Ferrero
NEW YORK – Wells Enterprises, il colosso Usa dei gelati entrato nel 2022 nella galassia di Ferrero ha aumentato di 174 milioni di dollari gli investimenti per l’espansione prevista del sito produttivo di Dunkirk, a New York, portando il complesso dei finanziamenti a 425 milioni di dollari.
L’espansione consentirà a Wells Enterprises di raddoppiare le dimensioni dello stabilimento, portandolo a oltre 32 mila mq: inoltre, contribuirà a far crescere la capacità produttiva annuale da 3-4 milioni di casse di gelato a oltre 20 milioni di casse all’anno. I lavori di ampliamento sono già partiti ma l’azienda continuerà a produrre i suoi gelati nello stabilimento durante i lavori. L’area ampliata dello stabilimento di Dunkirk dovrebbe essere operativa dall’agosto 2025.
L’investimento iniziale, annunciato l’anno scorso, avrebbe portato “oltre 200 nuovi occupati” al sito di Dunkirk, che produce i marchi Halo Top, Blue Ribbon e Blue Bunny. Secondo il governatore dello Stato di New York Kathy Hochul, il nuovo investimento sarà utilizzato per installare una linea di lavorazione degli ingredienti del cioccolato “prima nel suo genere”, creando 270 nuovi posti di lavoro.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
La firma del Memorandum (immagine presa dal sito Aise.it)
È stato rinnovato il Memorandum tra l’IILA – Organizzazione Internazionale Italo-latinoamericana e Alliance Bioversity & CIAT. La partnership tra le due associazioni si è consolidata nel corso degli anni con il Progetto REVICACAO, che ha consentito ai Paesi centroamericani beneficiari di partecipare ad iniziative organizzate da Biodiversity.
Il Memorandum coincide con il recente avvio in Colombia del progetto “Innovazione rurale e sostenibile per lo sviluppo regionale in condizioni di variabilità climatica nella Regione Centrale RAP-E”. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato sul portale Aise.
IILA e Alliance Bioversity & CIAT rinnovano il Memorandum d’Intesa
MILANO – Nella sede dell’IILA – Organizzazione Internazionale Italo-latinoamericana, la Segretaria Generale dell’Organizzazione, Antonella Cavallari, e il Direttore Generale di Bioversity & CIAT, Juan Lucas Restrepo, hanno rinnovato il Memorandum d’Intesa che era stato firmato nel 2021, alla presenza come testimone d’onore di Ligia Margarita Quessep Bitar, Ambasciatrice della Colombia in Italia.
Alla cerimonia hanno partecipato anche Carlo Fadda, Lever Director e Gianpiero Menza, Senior Manager, per Alliance Bioversity & CIAT, e per l’IILA Gianandrea Rossi, Direttore Esecutivo, Giselle Canahuati, Segretaria Socio-Economico, e Mauro Camicia, Responsabile del Servizio Cooperazione italiana.
La relazione tra IILA e Bioversity, nata agli inizi del 2020 con attività congiunte nel contesto dei progetti di cooperazione eseguiti da IILA a sostegno dei produttori di caffè e cacao, si è consolidata nel corso di questi anni particolarmente con il Progetto REVICACAO, che ha consentito ai paesi centroamericani beneficiari di partecipare ad iniziative di rilievo internazionale organizzate da Biodiversity.
La firma dell’accordo di amplia gli obiettivi della collaborazione tra le due organizzazioni internazionali e coincide con il recente avvio in Colombia del progetto “Innovazione rurale e sostenibile per lo sviluppo regionale in condizioni di variabilità climatica nella Regione Centrale RAP-E”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed eseguito da IILA, nel cui contesto la collaborazione con Bioversity & CIAT consentirà di approfondire le sinergie esistenti.
È infatti proprio in questo Paese membro dell’IILA che dal 1967 opera il CIAT-Centro International de Agricultura Tropical, negli ultimi anni in alleanza con Biodiversity International, con l’obiettivo di rendere l’agricoltura più resiliente e competitiva in Colombia e più in generale nell’intera regione latinoamericana.
Come sottolineato dalla Segretaria Generale Cavallari “la specifica esperienza dell’Alleanza Bioversity & CIAT sui temi dell’agricoltura sostenibile e la sua profonda conoscenza dei territori offre ai nostri progetti di cooperazione in tale settore un apporto di grandissimo valore, ragion per cui desideriamo poter estendere questa collaborazione anche ad altre iniziative per lo sviluppo sostenibile, dalla tutela ambientale alla sicurezza alimentare, soprattutto in vista della prossima COP di Cali in cui l’Alleanza avrà un ruolo fondamentale”.
Riccardo Ronchi e Martina Pomé, responsabile del laboratorio di pasticceria, maitre chocolatier (foto concessa)
MILANO – Nel 2023 l’Italia ha realizzato quasi 170mila tonnellate di gelato industriale, per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro, secondo i dati del settore gelati di Unione Italiana Food: un mercato che impressiona a leggere queste cifre, che però sembra lasciare fuori un’altra realtà in cui l’Italia ha degli ottimi rappresentanti, ovvero il settore del gelato artigianale che, da quanto emerge da una ricerca Yougov, più di due terzi degli italiani (68%) preferisce a quello industriale quando si tratta di scegliere una tipologia.
A parlarne in senso ampio, il fondatore di Mara dei Boschi, una delle gelaterie più note di Torino, Riccardo Ronchi, che interpreta i numeri in base alla sua esperienza sul campo.
Ronchi: “In realtà il gelato industriale è abbastanza fermo”
“Questo perché se si riflette bene, i grossi competitor sono sempre gli stessi da anni e quindi non esiste una vera svolta nell’andamento del mercato. Sicuramente sono aumentati molto i prezzi per la produzione, al punto che – nonostante il consumatore finale non si sia accorto del rincaro al supermercato – un Magnum ormai costa quanto un gelato artigianale.
Il discorso che mette in parallelo il gelato industriale e quello artigianale si basa su questa disinformazione generale: si dovrebbe considerare che dietro il prodotto meno commerciale esiste anche il costo della gestualità degli operatori che creano un determinato gusto.
Poi ovvio, non sempre la manualità significa che il risultato è più buono a prescindere, perché dipende sempre dagli ingredienti utilizzati – nelle location in cui si registrano grandi flussi, è possibile vendere più o meno qualsiasi cosa – ma certo spesso le due cose coincidono.
Viceversa il gelato industriale rappresenta una garanzia di incassi che indubbiamente a molti conviene sfruttarlo.”
E in questo paradigma Mara dei Boschi come si colloca?
“Mara dei Boschi ha successo perché riesce a intercettare il gusto delle nuove generazioni: i giovani – confessa Riccardo Ronchi – mi impressionano per le loro competenze sensoriali. Sono più informati, attenti, percettivi ai gusti rispetto a come lo siamo stati noi. Stiamo andando fortissimo, escluse le ripercussioni legate al clima un po’ ballerino di quest’anno.
Il concetto che ci guida però resta valido: se si lavora bene, il prodotto entra in un circolo di comunicazione, di passaparola, sostenuto anche dalla modalità d’asporto che ci porta un’ottima pubblicità.
Una città come Torino poi, dove il gelato è spesso ad un livello altissimo e siamo in tanti come artigiani, seppure ciascuno con la propria firma, è uno stimolo per noi ad evolverci continuamente.”
Cercare novità, tra ingredienti e modalità di preparazione, qualcuno ha persino usato ChatGPT: dove puntano i nuovi trend quest’anno secondo lei?
Riccardo Ronchi: “Personalmente mi piace lavorare sui ricordi, sulle emozioni legate a cose già vissute. Certamente la ricettazione è tecnica, ma una volta acquisita, per trovare il gusto è necessario uscire dalla formula già conosciuta. Quindi non seguo particolarmente i trend per pensare a dove muovermi per i prossimi step.
Il Marotto di Mara dei Boschi (foto concessa)
Ad esempio, il prodotto che vendiamo maggiormente, il Marotto, non a caso è anche quello più imperfetto a livello di ricettazione, al punto che dobbiamo rifarlo più volte al giorno per ritrovare l’equilibrio: cercavamo il gusto gianduiotto a base acqua, difficilissimo da replicare sempre uguale a sé stesso, nonché frutto di 9 mesi di studio.
Lavorare per sottrazione è ancora più complesso rispetto alla sola aggiunta di zuccheri e di altri componenti. Se si vuole trasmettere un’emozione, bisogna ragionare però in modo diverso.
Stimolare un ricordo, non è qualcosa di semplice. Noi ce ne rendiamo conto dalle espressioni di chi ci assaggia. Ci spingiamo sempre oltre i nostri limiti.
Ad esempio ormai abbiamo deciso di estrarre la nostra monorigine brasiliana sempre in double shot, anche nel caso in cui venga ordinato dal cliente in singolo: quello che avanza lo riutilizziamo nella nostra granita.
Stiamo poi sostituendo tutte le nostre referenze con una bevanda vegetale a base d’avena con cui otteniamo un risultato non distinguibile da quello con il latte vaccino.
Ed è con meno grassi, fattore che esalta ulteriormente la materia prima. Ormai un cliente su due chiede l’alternativa vegetale, soprattutto tra i giovani.”
Se per il gelato evoca nel 54% degli italiani sensazioni legate all’estate e al caldo e per il 25% degli intervistati fa pensare al mare: come se la passa il gelato nella bassa stagione o in città non sul mare come Milano o Torino?
La granita al caffè specialty (foto concessa)
“È risaputo che il gelato rientra tra le tipologie di consumo legate all’impulso, a prescindere dal contesto in cui lo si acquista: basta vedere qualcuno che lo mangia per farti venire voglia di prenderne uno. Oserei dire poi che il gelato è sempre meno stagionale: non a caso i maggiori consumi pro capite si registrano paradossalmente in zone più fredde come il Canada.
L’Italia in questo senso è un po’ un’anomalia: l’ho notato già nei primi anni 2000 a Parigi, quando avevo aperto una gelateria senza considerare le tante differenze nelle modalità di consumo.
Ad esempio in Francia portare una vaschetta a cena soprattutto in estate non è un’usanza consolidata e piuttosto si sceglie di acquistare una vaschetta dal supermercato.
Ma a noi di Mara dei Boschi non interessa inserirci nella GDO. Così come non credo che sia in linea con la nostra filosofia servirci dell’intelligenza artificiale, anche se senza dubbio in futuro potrà essere utile se interpretato come consulente. Il nostro lavoro resta e resterà sempre quello di andare oltre la ricetta e cercare il gusto, stimolare le emozioni.”
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.