domenica 23 Novembre 2025
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Milano, apertura di locali nei quartieri dove servono: parte il nuovo regolamento

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Navigli, Milano (foto Comunicaffè)

MILANO – Una misura per favorire i pubblici esercizi milanesi: diventa operativo a Milano (19 agosto) il nuovo regolamento per la disciplina dei pubblici esercizi approvato il 6 maggio dal Consiglio Comunale. Il regolamento recepisce le osservazioni, espresse da Epam (Associazione pubblici esercizi) con Confcommercio Milano, prevedendo criteri selettivi e rigorosi per arrivare, nel tempo, a un migliore equilibrio in città del numero di attività: con aree verdi, gialle e rosse per regolamentare la presenza dei pubblici esercizi evitandone la concentrazione e il conseguente sovraffollamento.

Così da poter valorizzare e vivacizzare quartieri che ne hanno bisogno e arginare, nelle zone tutelate, i disagi provoca da una vita notturna fuori controllo non per colpa dei locali che già operano.

“Il nuovo regolamento dei pubblici esercizi – commenta Lino Stoppani, presidente di Epam – può diventare lo strumento in grado di accompagnare in modo nuovo i cambiamenti sociali e urbanistici della città, limitando o prevenendo i danni causati dalla concentrazione di attività in alcune aree.

L’Amministrazione Comunale si è quindi dotata di uno strumento in grado di programmare l’ordinato sviluppo delle attività commerciali sul territorio cittadino garantendo alle imprese un mercato più equo e sostenibile con un freno alla disordinata proliferazione di attività di pubblico esercizio solo in alcune aree.

Ma è importante anche contrastare la proliferazione di esercizi commerciali di piccole dimensioni che vendono, in modo quasi esclusivo e soprattutto nelle ore serali/notturne, bevande alcoliche trasferendo criticate dannose esternalità e aggiungendo le pericolose e incontrollabili occasioni di consumi di alcol, soprattutto verso i giovani”.

Il regolamento milanese dei pubblici esercizi individua aree tutelate e ad elevata tutela

Dove si disciplina in modo più restrittivo il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali sia per aprire sia per trasferire un locale. Nelle zone a maggior tutela non sarà, infatti, più sufficiente presentare la Scia per aprire una nuova attività di pubblico esercizio o artigiana alimentare per il consumo sul posto, ma si dovrà sottoporre la richiesta agli uffici comunali.

E i criteri considerati sono: la concentrazione di attività già presenti nella zona e la distanza tra loro; la vicinanza a luoghi sensibili come ospedali, residenze protette, rsa; l’orario di apertura (diurno, serale o notturno); la presenza e le caratteristiche di dehor/occupazione suolo pubblico; la presenza di steward e personale dedicato alla clientela (oltre che l’attenzione ai più fragili attraverso progetti di inserimento lavora vo e all’accessibilità per persone con mobilità ridota).

Le aree tutelate sono state individuate in base alla concentrazione di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di artigiani alimentari già presenti; al numero di reclami ed esposti presenta nell’ultimo anno; alla presenza di luoghi sensibili e di beni di interesse storico-culturale.

La mappa delle zone tutelate verrà aggiornata tendenzialmente ogni due anni per monitorare trasformazioni e cambiamenti della città.

Milano: le aree tutelate e ad elevata tutela nel nuovo regolamento dei pubblici esercizi

Aree tutelate: piazza Morbegno; via Venini; via Varanini; via Lazzareto, via Melzo; Isola; Sarpi; Arco della Pace; Como; Garibaldi; corso Ven due Marzo; Porta Ticinese; Navigli; Darsena; viale Bligny; Porta Romana.

Elevata tutela: Nolo, via Padova; via Lecco; largo Bellintani; via Lazzaro Palazzi; via Tadino; via Panfilo Castaldi; via Melzo; via Lambro; via Marcello Malpighi; via Borsieri; via della Pergola; via Porro Lambertenghi; via Paolo Sarpi; via Canonica; via Luigi Sabatelli, piazza Antonio Gramsci; Arco della Pace, corso Sempione: via Cesariano Cesare, piazza Santissima Trinità, via Maggi; corso Como; viale Pasubio; piazza 25 Aprile; via Volta; corso Garibaldi; via Brera; via Fiori Chiari; via Madonnina; piazza del Carmine; Colonne di San Lorenzo; via Vigevano; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; via Ascanio Sforza; Darsena.

In un bar di Iseo espresso al banco a 5 euro, ma salti la fila dei turisti

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il quotidiano Giornale di Brescia ha documentato un singolare episodio, accaduto a Iseo, capoluogo dell’omonimo lago, in provincia di Brescia appunto. Il fatto è che mentre dappertutto, ignorando le vicende delle quotazioni alle Borse di New York e Londra, si protesta per i rincari (in realtà adeguamenti) della tazzina, a Iseo c’è un bar che propone l’espresso addirittura a 5 euro per chi non vuole aspettare e saltare la fila con i turisti.

Per leggere l’intero articolo basta cliccare QUI.

iSEO (Brescia) – Passino l’overtourism e la carenza di servizi sul Sebino che lo rendono inadeguato a reggere l’afflusso di visitatori in massa, ma l’iniziativa di un bar a Iseo in occasione del Ferragosto è destinata a suscitare dibattito.

E no, non è uno scherzo, ma un’offerta commerciale reale. Nella fotografia che un lettore del Giornale di Brescia ha inviato in redazione, il cartello parla chiaro: «Caffè espresso al banco, 5 euro e salti la fila».

A corredo del prezzo gonfiato, una vignetta di Speedy Gonzales, personaggio di fantasia famoso per il suo scatto nella corsa.

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Fiuminata: chiuso il bar che riprendeva i dipendenti senza autorizzazione, multa di 12mila euro per la titolare

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Fiuminata
Telecamere di sorveglianza (immagine: Pixabay)

La titolare di un bar di Fiuminata, comune della provincia di Macerata, è stata denunciata per aver installato un impianto di videosorveglianza che riprendeva i dipendenti senza alcuna autorizzazione. La donna deve pagare una multa di circa 12mila euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Lucia Gentili per Il Resto del Carlino.

Chiuso il bar di Fiuminata dove riprendevano i dipendenti senza autorizzazione

FIUMINATA (Macerata) – Aveva installato un impianto di videosorveglianza che riprendeva i dipendenti senza alcuna autorizzazione. Per questo motivo e per altre carenze legate alla sicurezza sul luogo di lavoro, la titolare di un bar di Fiuminata è stata denunciata e il suo locale è stato chiuso. La donna ora dovrà anche pagare una maxi multa di circa 12mila euro.

L’operazione è stata effettuata nella notte tra venerdì e sabato, durante un servizio di controllo da parte dei carabinieri della stazione di Fiuminata, insieme con i colleghi del nucleo forestale e ai militari del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata.

In particolare, nel corso degli accertamenti condotti nel bar in questione, i militari hanno elevato sanzioni per 12mila euro, appunto, disponendo la chiusura dell’esercizio di ristorazione.

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Produzione gelato, i dati Eurostat 2023: calo nell’UE da 3,3 a 3,2 miliardi di litri, al primo posto Germania, terza l’Italia

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gelato hostmilano
Il futuro del gelato(immagine concessa)

MILANO – Si parla sempre di gelato, sostenuti dai dati raccolti da Eurostat rispetto al 2023, che raccontano una produzione totale in calo nell’Unione Europea: i 27 Paesi che la compongono, sono passati a 3,2 miliardi dai 3,3 dell’anno precedente. Al primo posto della classifica ci sta la Germania, con 612 milioni di litri.

Leggiamo la notizia dall’ansa.it.

Gelato: per produzione, l’Italia al terzo posto

Con 527 milioni di litri, mentre al secondo posto si posiziona la Francia con 568 milioni.

La tendenza alla diminuzione che emerge dal dato complessivo non ha risparmiato il nostro Paese dove la produzione si era attestata nel 2022 a 571 milioni di litri.

Guardando alle esportazioni è il glace francese a battere tutti: gli stecchi, i coni e le coppette che tirano di più fuori dall’Europa sono infatti proprio quelli d’oltralpe. Nel 2023 un quinto delle esportazioni extra-Ue di gelato veniva dalla Francia con 52 milioni di chili. A seguire i Paesi Bassi (35 milioni di chili), la Germania (29 milioni di chili) e poi, al quarto posto, l’Italia, che nel 2023 ha esportato 28 milioni di chili di gelato fuori dall’Ue, l’11 per cento del totale dei Paesi membri.

La notizia completa, qui.

Gelo in Brasile risveglia i mercati del caffè, ma è allarme anche per la siccità

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Gelate leggere hanno colpito alcune zone circoscritte della cintura brasiliana del caffè nelle prime ore di domenica 11 agosto. L’evento si è verificato a seguito dell’avanzare da sud verso le aree centrali del paese di un fronte freddo insolitamente forte per questo periodo dell’anno. Il gelo nelle aree di produzione del caffè è generalmente più frequente a luglio.

Si temeva un ritorno del gelo nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 agosto. Ma l’allarme è fortunatamente rientrato spingendo verso il basso i prezzi delle borse del caffè, dopo i forti rialzi registrati nella prima seduta della settimana. L’andamento è tornato però a essere rialzista nei due giorni successivi risentendo della forza della moneta brasiliana e dei perduranti timori legati alla siccità (vedi l’aggiornamento alla fine dell’articolo).

L’ultimo episodio verificatosi nella seconda decade di agosto risale al lontano 1978, quando le piantagioni erano concentrate però molto più a sud (cioè più vicine al polo) rispetto a oggi.

Secondo quando riferito dai media brasiliani, le gelate hanno colpito alcune zone dell’Alta Mogiana (San Paolo) e del Cerrado Mineiro, la seconda area più importante di produzione degli arabica, mentre sarebbe stata risparmiata la prima area di produzione, quella del sul de Minas, dove il freddo è stato meno intenso.

L’autorevole sito Noticias Agricolas riporta le dichiarazioni di un produttore dell’Alta Mogiana, secondo il quale l’impatto sarà, questa volta, inferiore rispetto al 2021.

Ma il danno sarà comunque rilevante, poiché sono colpite dalle gelate delle piantagioni che si stavano riprendendo appena adesso dalle gelate di tre anni fa

La stessa fonte – citando la locale federazione dei produttori di caffè – riferisce di freddo intenso – con temperature, in alcuni casi, vicine allo zero – in varie microregioni del Cerrado Mineiro, tra cui Rio Paranaíba, Tapira, Pratinha, Patrocínio, Araxá.

“Sì, abbiamo avuto alcune gelate in aree specifiche” riferisce la cooperativa Expocacer, che opera nel Cerrado Mineiro. “Non è ancora chiara l’estensione del fenomeno, che abbiamo iniziato a stimare tra i nostri associati”.

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Brasile: export vola anche a luglio (+25,7%) e raggiunge i 3,77 milioni di sacchi

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export brasiliano Brasile Cecafé
Il logo di Cecafé

MILANO – Il Brasile continua a esportare a pieno ritmo in tutto il mondo: secondo i nuovi dati di Cecafé, diffusi nella giornata di martedì 13 agosto, l’export brasiliano di caffè in tutte le forme è stato pari, a luglio, a 3.774.021 sacchi, con un incremento del 25,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

L’export di caffè verde è analogamente in crescita del 25,7% a 3.391.945 sacchi. I volumi di arabica segnano un +13%, a 2.491.127 sacchi; quelli di robusta volano a 900.818 sacchi (+82,2%), un dato mensile secondo soltanto ai 902.266 sacchi registrati nel novembre del 2023.

Trend positivo anche per le vendite di caffè trasformato, che crescono del 26,3%, a 382.076 sacchi, in massima parte di solubile.

BrasileLe esportazioni di caffè in tutte le forme, dall’inizio dell’anno (gennaio-luglio), sono superiori del 46,3% a quelle del pari periodo di un anno fa, per un totale di 28.146.455 sacchi.

Da record il fatturato, che supera i 6,27 miliardi di dollari.

L’export di caffè verde si attesta a 25.830.585 sacchi (+51,9%), di cui 20.652.101 di arabica (+31,1%) e 5.178.484 di robusta (+313,7%). I quantitativi di caffè trasformato ammontano invece a 2.315.870 sacchi, in crescita del 3,9%.

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Renato Ninfole, fondatore dell’omonima torrefazione tarantina, si spegne a 85 anni

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Renato Ninfole (foto concessa)
Renato Ninfole (foto concessa)

MILANO – Lutto nel mondo dell’impresa a Taranto. Ieri, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare all’età di 85 anni, Renato Ninfole, mitico capitano d’impresa della celebre torrefazione tarantina.

Renato Ninfole ha, infatti, guidato per tanti anni la storica azienda di caffè che dal cuore della città vecchia

A partire dal 1921 è riuscita ad evolversi, rappresentando, di fatto, uno dei simboli produttivi della città dei due mari.

Era tenace Renato Ninfole, e come esponente della seconda generazione dei Ninfole, aveva guidato a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 il nuovo corso dell’impresa famigliare, traghettando l’opera artigianale in un vero e proprio colosso agro-industriale di qualità.

A lui si deve anche la costruzione del moderno stabilimento lungo la strada che da Ta-
ranto porta a San Giorgio Ionico, e il rinnovamento dell’asse produttiva, di commercia-
lizzazione e distribuzione del prodotto in tutta Italia.

Era un uomo libero e per questo amava il mare e il vento – commenta Rossella Ninfole,
figlia di Renato e a cui lo stesso aveva passato il testimone circa un anno fa – e come un
timoniere esperto aveva condotto l’azienda verso importanti traguardi, scegliendo però
di lasciare sempre a Taranto il porto di attracco.

Alla sua famiglia, ai figli, ai nipoti, a tutta l’azienda Ninfole mancherà il leader istrioni-
co, caparbio e risoluto, ma non quella visione, il sogno che seppe incarnare.

Lascia a noi e alla città quel bene assoluto che è il desiderio di appartenere alla propria
gente, alla propria terra, provando ad essere valore aggiunto – commenta Rossella
Ninfole – Preserveremo quel sogno e proveremo a renderlo orgoglioso di noi.

Ciao pa’!

I funerali di Renato Ninfole si svolgeranno domani (22 agosto) alle 17.00, nella Chiesa di San Francesco di Paola a Taranto.

Il ricordo del torrefattore

 

Il cioccolato Mars mangia il Gruppo delle Pringles per 35,9 miliardi di dollari

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mars barretta wafer cioccolato
Una confezione di cioccolato Mars

MILANO – Un articolo del quotidiano Il Giornale a firma di Gian Maria De Francesco affronta l’argomento di un clamoroso acquisto negli Usa tra colossi dell’alimentare. Ed a comprare è stato il cioccolato Mars, noto anche in Italia. Il titolo è significativo: Mars si mangia il gruppo delle Pringles, compra Kellanova per 35,9 miliardi di dollari. E c’è pure Rice Krispies.

Qui sotto vi proponiamo un estratto dell’articolo per leggere l’intero pezzo basta cliccare QUI.

Gli snack al cioccolato «sposano» le chips ricurve prodotte con fiocchi di patate. Potenza della Borsa di Wall Street quando si insinua anche nelle nostre dispense. Ieri, infatti, Mars – il colosso a stelle e strisce che detiene i marchi M&M’s e Snickers – ha annunciato l’acquisito per 35,9 miliardi di dollari di Kellanova, proprietario tra gli altri dei marchi Pringles e Rice Krispies. Si tratta di un’Opa al prezzo unitario di 83,50 dollari per azione con un premio di circa il 44% rispetto alla media dell’ultimo mese.

Nel 2023 Kellanova ha registrato un fatturato netto di oltre 13 miliardi di dollari, con una presenza in 180 mercati e circa 23mila dipendenti. Mars, oltre ai dolciumi, ha anche 10 marchi di prodotti per la cura degli animali domestici con oltre un miliardo di dollari di vendite, tra cui Royal Canin, Pedigree, Whiskas, Cesar e Sheba. Con oltre 150.000 dipendenti il fatturato netto 2023 è stato di oltre 50 miliardi.

Per le Pringles si tratta del secondo passaggio di proprietà negli ultimi in dodici anni di attività. Cedute nel 2012 da Procter & Gamble a Kellogg’s per 2,7 miliardi di dollari in quanto il colosso dell’healthcare e dei detersivi intendeva uscire dal settore food, ora traslocano sotto un’altra bandiera inseme agli altri marchi dello spin-off di Kellogg’s (cui sono rimasti esclusivamente i cereali) varato nel 2022.

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Alkaff insieme a Dimitra per ottimizzare la procedura di conformità all’EUDR per il settore del caffè in Italia

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Il logo Alkaff

CATANIA –  Dimitra, una delle aziende leader nella creazione di soluzioni tecnologiche digitali applicate all’agricoltura basate su sistemi di blockchain, ha integrato il 12 agosto Alkaff un’azienda italiana specializzata nel commercio internazionale ed importazione di caffè verdi, nella propria piattaforma EUDR Due Diligence Service (DDS) così da assicurare la conformità delle forniture in Italia.

Questa piattaforma utilizza processi di intelligenza artificiale (IA) e tecnologia blockchain per acquisire ed analizzare dati provenienti dai produttori di caffè ed assicurare la conformità alla normativa del Regolamento EU Anti Deforestazione EUDR, che entrerà in vigore a fine 2024.

Dimitra in partership con Alkaff

Riducendo l’onere della gestione dei dati per commercianti, torrefattori ed importatori di caffè verde in Italia, la piattaforma DDS dell’azienda riceve, gestisce, analizza e archivia i dati della catena di approvvigionamento per ottenere una continuità nei flussi di informazioni con le autorità di controllo designate e gli altri operatori della supply chain.

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Il logo Dimitra

Una volta che una catena di fornitura è stata completamente mappata, il DDS di Dimitra preparerà automaticamente una valutazione dei rischi e un rapporto di Due Diligence e, previa conferma dell’utente, caricherà tutti i dati richiesti nel sistema informativo dell’UE, documentando la conformità. La piattaforma DDS di Dimitra può fungere da sistema autonomo o essere completamente integrata in qualsiasi ambiente ERP (Enterprise Resource Planning) di terze parti.

Alkaff utilizzerà la piattaforma DDS su misura di Dimitra e coinvolgerà i principali esperti del settore di Dimitra per mappare l’intera catena di approvvigionamento di Alkaff, supportare i fornitori di Alkaff nell’acquisizione di dati a livello di azienda agricola e analizzare i dati caricati dai fornitori per garantire una catena di approvvigionamento trasparente, tracciabile e conforme all’EUDR . Dimitra provvederà inoltre alla piena integrazione nell’ambiente digitale di Alkaff che permetterà la visualizzazione dei clienti della traceability completa attraverso l’app Alkaff.

Maurizio Zugna, Dimitra Europe, Italy Project Manager, ha dichiarato: Alkaff, il principale crudista italiano, nel fare questo passo decisivo verso la conformità EUDR dimostra ancora una volta come Rudi Albert, il CEO dell’azienda, ed il suo team abbiano compreso le opportunità che provengono dalla digitalizzazione globale della catena di fornitura. La piattaforma di Dimitra digitalizza il processo rendendo la conformità molto più realizzabile”

Rudi Albert, ceo e fondatore di Alkaff, dichiara: “Noi in Alkaff uniamo la nostra passione per il caffè con un focus dedicato all’innovazione. Siamo entusiasti di semplificare la conformità EUDR con gli strumenti avanzati e l’esperienza che Dimitra ha fin dall’origine”.

Starbucks: nuovo CEO Brian Niccol, operativo dal 9/09, Schultz: “Leader di cui avevamo bisogno”

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Il logo di Starbucks

MILANO – La catena di caffetterie fondata da Howard Schultz a Seattle, Starbucks, protagonista di un cambio ai vertici: fresca la nomina del nuovo chairman e CEO, Brian Niccol, che diventerà attivo nel suo ruolo a partire dal 9 settembre di quest’anno. Leggiamo i dettagli da teleborsa.it.

Starbucks: le novità per l’azienda USA

Si legge da teleborsa.it: Il direttore finanziario Rachel Ruggeri ricoprirà il ruolo di CEO ad interim fino a quel momento. Mellody Hobson, chair del board, diventerà lead independent director.

Niccol è attualmente Chairman e CEO di Chipotle. Da quando è diventato CEO nel 2018, Niccol ha trasformato Chipotle: i ricavi sono quasi raddoppiati, gli utili sono aumentati di quasi sette volte e il prezzo delle azioni è aumentato di quasi l’800% durante la sua leadership, il tutto aumentando gli stipendi per i membri del team di vendita al dettaglio, ampliando i benefit e rafforzando la cultura.

Laxman Narasimhan, nominato a capo dell’azienda nel settembre 2022, si dimette dal suo ruolo di amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione di Starbucks con effetto immediato.

Prima di entrare a far parte di Chipotle, Niccol è stato amministratore delegato di Taco Bell. Prima di diventare amministratore delegato, ha ricoperto ruoli tra cui Chief Marketing and Innovation Officer e Presidente. Ha anche ricoperto ruoli dirigenziali presso Pizza Hut, un’altra divisione di Yum! Brands. Ha iniziato la sua carriera nel brand management presso Procter and Gamble. Niccol attualmente fa parte del consiglio di amministrazione di Walmart.

“Avendo seguito il percorso di leadership e trasformazione di Brian presso Chipotle, ammiro da tempo il suo impatto di leadership ” ha affermato Howard Schultz, fondatore e presidente emerito di Starbucks

“La sua eccellenza nel commercio al dettaglio e la sua comprovata esperienza nel fornire uno straordinario valore agli azionisti riconoscono l’elemento umano fondamentale necessario per guidare un’impresa guidata dalla cultura e dai valori. Credo che sia il leader di cui Starbucks ha bisogno in un momento cruciale della sua storia”.

Qui la notizia completa.