Davide Celin è il nuovo amministratore delegato di Nims Spa del Gruppo Lavazza
MILANO – Nims, azienda parte del Gruppo Lavazza dal 2017, da Padova si è specializzata dalla sua fondazione nel 1979 nella vendita diretta del sistema a capsule Lavazza in Black e di sistemi per la filtrazione e la frigogasatura dell’acqua Star Tap in Italia. Di recente ha nominato Davide Celin come nuovo amministratore delegato.
L’interesse per l’acqua è strettamente collegata a quello per il caffè e rappresenta un mercato in forte crescita che mostra segnali positivi anche in Italia.
Leggiamo l’evoluzione di questo business e di come Nims stia riuscendo ad affiancarlo al caffè, che resta il mercato principale per l’azienda padovana, dall’articolo de ilsole24ore.com.
Nims entra nel mercato dei sistemi di microfiltrazione e frigogasatura dell’acqua su tutto il territorio nazionale
Si legge su ilsole24ore.com: “I prodotti per l’acqua – la cui realizzazione è affidata ad aziende italiane – sono destinati a portare acqua fresca e sicura nelle case, ma anche negli uffici e nelle aziende, guardando a quella fascia di consumatori che chiede il gusto, ma è attenta anche al risparmio di tempo e all’impatto ambientale delle bottiglie di acqua o vetro.
«Una nuova idea di acqua smart», la definisce Celin, pura e controllata anche se esce dal rubinetto: «I nuovi prodotti della gamma Star Tap Smart Water System sono tutti made in Italy e permettono di ottenere un’acqua più pura, eliminando i batteri e microfiltrando quanto proviene dalla rete idrica, e anche di personalizzare l’acqua, nel gusto e nella temperatura, grazie a innovativi ed efficienti frigogasatori di design. Il tutto nel rispetto dell’ambiente».
Il contatto con i clienti è affidato – come già avveniva per il caffè – ai personal shopper
Un piccolo esercito di 3mila professionisti della vendita a domicilio formati dall’azienda, che in alcuni casi svolgono il ruolo nel tempo libero come integrazione di un reddito principale, ma con uno zoccolo duro di oltre un migliaio di figure che ne fanno la fonte principale di reddito. Sono loro a rispondere alle richieste e a consigliare in modo quasi sartoriale la migliore soluzione in risposta alle diverse necessità, dall’esperienza d’acquisto fino alle fasi successive.
Fipe: oltre 91mila ristoranti aperti a Ferragosto (il 69,2%) (immagine concessa)
ROMA – Oltre 91mila ristoranti, pari al 69,2% del totale, saranno aperti a Ferragosto per accogliere circa 5 milioni di clienti. È quanto emerge da una ricerca di Fipe-Confcommerciorealizzata in occasione della festa per eccellenza dell’estate italiana. Residenti e turisti italiani rappresentano la maggior parte della clientela che passerà il Ferragosto in un ristorante, ma sono tanti anche gli stranieri attesi.
I dati di Fipe per ferragosto
E se la tendenza generale dice che quasi il 50% dei ristoranti hanno prenotazioni sia per il pranzo che per la cena del 15 agosto, non è sorprendente scoprire che nelle località balneari, soprattutto del centro nord, la Festa dell’Assunzione viene festeggiata soprattutto a cena.
Il Menu à la carte è preferito dal 79% dei ristoratori, a fronte di un 21% che sceglie quello degustazione, con un prezzo medio di 59 euro, bevande incluse.
La varietà culinaria italiana, unica al mondo, non impedisce di vedere alcuni piatti proposti in molti ristoranti da nord a sud, pur declinati diversamente nelle diverse regioni: nelle località montane troviamo i classici canederli, il risotto o tagliatelle ai funghi; nelle città d’arte e nei borghi storici, i piatti più richiesti sono gnocchi o ravioli, arrosticini, anatra o cinghiale; nelle località marine troviamo i frutti mare, tagliolini allo scoglio o il gambero, la frittura o la grigliata di pesce e il guazzetto.
Tra i dolci più richiesti, in tutta Italia, trionfano il gelato e il classico tiramisù, ma il Nord si distingue proponendo lo strudel come dessert finale.
“Ferragosto è da sempre la festa dell’estate più sentita, dai tempi delle antiche feriae augustales dell’antica Roma, da cui il nome. Un momento di riposo e condivisione per stare con gli amici e i propri affetti, godendo anche delle straordinarie tradizioni culinarie italiane” dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione.
Il presidente aggiunge: “Per questo, vanno ringraziati gli imprenditori e tutti i lavoratori del mondo della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, oltre un milione di persone, che con dedizione, professionalità e passione, sono al servizio di chi oggi festeggia o si riposa, È un impegno che caratterizza e rende unico il modello dell’ospitalità italiana, punto di forza e di attrazione della nostra offerta, che include un atto di amore per il proprio lavoro, che porta ad accettare generosamente anche i sottostanti sacrifici, permettendo ai turisti di vivere al meglio questa ricorrenza. Buon Ferragosto!”, conclude Stoppani.
Il bilancio dell’estate 2024 in Italia è positivo, con circa 215 milioni di presenze turistiche, che segnano un incremento dell’1,6% rispetto al 2023. Il principale motore di questa crescita si rivela essere il turismo estero, che si prevede aumenterà del 4% rispetto all’anno precedente, mentre il turismo interno registra una lieve flessione dello 0,8%.
Per il trimestre estivo (giugno-agosto 2024), la spesa turistica complessiva si attesta a 62 miliardi di euro. Di questi, circa 11,7 miliardi di euro saranno spesi dai turisti per i pasti fuori casa.
Il mese di agostooffrirà un’importante boccata d’ossigeno alla stagione estiva, e di conseguenza al PIL nazionale, con 84,1 milioni di presenze attese e una spesa turistica complessiva di oltre 24 miliardi di euro. Per colazioni, pranzi, cene, aperitivi, dolci e gelati, i turisti spenderanno circa 4,8 miliardi di euro.
L’Osservatorio Ristorazione ha riportato una perdita di locali a Firenze pari a -5,3% sul 2022: ciò conferma il capoluogo toscano come la città con più ristoranti falliti in Italia, seguita da Roma (-3,4%) e Milano (-1,69%). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulia Poggiali per Il Tirreno.
Il settore della ristorazione a Firenze
FIRENZE – Turismo con numeri da capogiro ma i ristoranti fiorentini sono in perdita. Questo il quadro riportato dall’analisi dell’Osservatorio Ristorazione (di Ristoratoretop società che si occupa di marketing e consulenza per attività del settore). La spesa alimentare fuori casa raggiunge gli 89,6 miliardi di euro, ma 28.012 imprese del settore hanno cessato l’attività.
E Firenze si attesta con una perdita pari a -5,3% sul 2022, confermandosi la città con più ristoranti falliti in Italia, seguita da Roma (-3,4%) e Milano (-1,69%). Una doccia fredda per la città, ma che non sorprende Raffaele Madeo, presidente di Tni Ristoratori Italia (Tutela nazionale imprese), che sostiene che la chiusura delle “botteghe del gusto” sia una diretta conseguenza di alcune scelte da rivedere: “Firenze deve fare i conti con un turismo di bassa qualità, diverso rispetto a quello di Venezia. Chi visita la nostra città, tra pochi anni non avrà modo di assaggiare piatti cucinati da ristoranti gestiti da famiglie. Al contrario, se lasciamo che le grandi catene prendano possesso del centro storico, Firenze si trasformerà in un grande centro commerciale, l’ennesima copia di una città americana”.
Le cause
Madeo infatti si riferisce ai colossi dell’industria alimentare statunitense, come Starbucks, la nota catena di caffè e frappè, e Kentucky Fried Chicken, un fast food specializzato nel pollo fritto speziato. Secondo il presidente, entrambi i marchi sono alla ricerca di fondi nel centro storico, dopo le loro recenti aperture avvenute nei centri commerciali e in altre zone limitrofe della città.
“Dobbiamo porre un deciso limite, anche se queste catene garantiscono importanti investimenti. Dopo l’apertura dello Starbucks in via Canova – spiega – si prospetta un periodo di chiusure di bar e pasticcerie. Catene come queste ci mettono poco a conquistare il mercato e le giovani generazioni rischiano di perdere il senso del gusto”, continua Madeo.
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I nuotatori olimpici hanno bevuto Coca-Cola per prevenire batteri e problemi di stomaco, una preoccupazione reale per chi nuota in un fiume come la Senna. Le bevande gassate sono state a lungo un rimedio casalingo per i disturbi gastrointestinali: questo per via delle bollicine che calmano lo stomaco e gli zuccheri della bevanda che reintegrano il glucosio. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Sasha Rogelberg per Fortune Italia.
La Coca-Cola come rimedio all’Escherichia coli
PARIGI – La Coca-Cola non solo è uno sponsor ufficiale delle Olimpiadi di Parigi, ma ha anche ricevuto un’entusiastica approvazione da parte di alcuni atleti. I nuotatori olimpici bevono Coca-Cola dopo gli eventi per la sua presunta capacità di prevenire batteri e problemi di stomaco, una preoccupazione reale per chi nuota in un fiume come la Senna, fortemente inquinato.
“Il mito della Coca-Cola è vero”, ha dichiarato Moesha Johnson, nuotatrice australiana di maratona, al Wall Street Journal. “Spesso dopo ci beviamo una Coca-Cola per cercare di eliminare tutto ciò che abbiamo dentro”.
Altri olimpionici sono d’accordo: un sorso della bevanda dopo un tuffo nella Senna può essere un elisir contro batteri e virus che irritano lo stomaco. Le bevande gassate sono state a lungo un rimedio casalingo per i disturbi gastrointestinali, con la motivazione che le bollicine calmano lo stomaco e gli zuccheri della bevanda reintegrano il glucosio.
Ma i medici sono tiepidi nei confronti di questo trattamento, consigliando invece antinfiammatori naturali come lo zenzero al posto di un sorso carico di zucchero che può causare ancora più disturbi allo stomaco. Alcuni corridori di lunghe distanze, tuttavia, continuano ad affidarsi a questa bevanda per darsi una sferzata di energia a fine gara.
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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)
Nelle recenti Olimpiadi di Parigi il team di schermidori italiani è diventato virale sui social media grazie ad un post in cui si vede una macchinetta del caffè nello spogliatoio del Grand Palais. Il team ha affermato di aver ricorso alla macchinetta perché “si rifiutava di bere quello fornito dall’organizzazione al ristorante”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di RDS.
Gli atleti italiani si portano la macchinetta del caffè in spogliatoio
PARIGI – È risaputo, ci sono certe cose su cui molti italiani non scendono a compromessi, e una di queste è proprio l’espresso. Nelle recenti Olimpiadi che si stanno disputando a Parigi, in Francia, il team di schermidori italiani è diventato virale sui social media, oltre che per i meriti sportivi, anche grazie ad un curioso gesto che non è sfuggito agli occhi sempre attenti del web.
Un post, condiviso dalla satirica pagina Facebook “Italians mad at food”, mostra una simpatica immagine trapelata dai corridoi del Grand Palais francese, in cui in questi giorni si sono disputate le gare di scherma. Lo scatto, corredato da spiegazione, mostra lo spogliatoio degli azzurri con un curioso oggetto: una macchinetta del caffè.
“Ciao a tutti, questa è una foto degli spogliatoi del Grand Palais per le gare di scherma. La squadra dell’Italia ha portato la sua macchinetta del caffè nello spogliatoio perché si rifiutava di bere quello fornito dall’organizzazione al ristorante”, recita la spiegazione.
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La multinazionale con sede ad Atlanta Coca-Cola, fornitore esclusivo di bevande alcoliche per le Olimpiadi 2024, ha contribuito alla riduzione di carbonio con il lancio dei bicchieri riutilizzabili. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.
I bicchieri riutilizzabili di Coca-Cola per le Olimpiadi
PARIGI – Negli impianti di Parigi 2024 le bevande dei distributori vengono servite in bicchieri riutilizzabili: è questa una delle azioni che Coca-Cola (fornitore esclusivo di bevande analcoliche per le Olimpiadi e le Paralimpiadi) ha scelto per contribuire alla riduzione di carbonio rispetto ai Giochi olimpici e paralimpici di Londra 2012, gli ultimi estivi in Europa.
“Noi – è stato fatto notare oggi in un incontro a Parigi dai dirigenti della multinazionale di Atlanta – collaboriamo con il Comitato organizzatore per garantire che i bicchieri vengano riutilizzati o raccolti e riciclati correttamente al termine del loro utilizzo. Stessa cosa per le bottiglie di vetro, raccolte e riempite nuovamente”.
Le bottiglie servite a Parigi 2024 sono realizzate in materiali riciclati o vetro. La scelta di servire le bevande in bicchieri riutilizzabili è stata però criticata da alcuni gruppi ambientalisti francesi, secondo i quali tutto ciò comporterebbe un accumulo di bottiglie vuote. Su questo tema la multinazionale osserva che “sta lavorando affinché le bottiglie di plastica servite a Parigi 2024 siano riciclate per essere trasformate in nuove bottiglie”.
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SATU MARE (Romania) – Nei giorni scorsi è stata inaugurata la nuova fabbrica De’Longhi România nel Parco industriale di Satu Mare con un investimento di 40 milioni di euro. Il general manager di De’Longhi România, Carmen Petcu, ha affermato, come riporta il portale d’informazione Aise, che lo stabilimento in questione sarà il maggiore centro di produzione di macchine da caffè De’ Longhi a livello mondiale.
La nuova fabbrica De’Longhi România
“Questo nuovo e importante investimento in Romania del gruppo veneto che produce elettrodomestici apprezzati in tutto il mondo e che ha alla base importanti valori come ambizione, coraggio, passione e competenza”, evidenzia l’Ambasciata ad Aise.
C’è di più: “L’hub si colloca nel solco del consolidamento della presenza italiana in Romania e del rafforzamento del partenariato economico bilaterale tra i due Paesi”.
Ricordiamo che nel primo semestre del 2024 il Gruppo ha registrato ricavi di 1.423,7 milioni di euro, in rialzo del 10,3% (ne abbiamo parlato qui).
MILANO – Tornano a impennarsi i mercati del caffè: nel giro di due sedute, New York e Londra hanno guadagnato rispettivamente il 9% e il 7,3% chiudendo, mercoledì 7 agosto, a 246,30 centesimi e 4.481 dollari, ai massimi rispettivamente dal 12 e dal 22 luglio. Un rimbalzo repentino dopo i ribassi di inizio settimana, cui avevano contribuito i dati del nuovo report Ico, che evidenziano un incremento di oltre il 10% delle esportazioni mondiali nei primi 9 mesi dell’annata caffearia 2023/24.
La corsa al rialzo è proseguita nella giornata di ieri, giovedì 8 agosto. Ice Arabica e Ice Robusta sono volate a un intraday rispettivamente di 251,75 centesimi e 4.584 dollari. Ma a quel punto sono subentrate le prese di beneficio, che hanno spinto al ribasso tutte e due le piazze.
New York ha chiuso così a 245,30 centesimi (-100 punti). Londra a 4.436 dollari (-$45). A raffreddare gli animi sono state le cifre diffuse dal governo brasiliano sull’export di caffè verde, che ha raggiunto a luglio un totale di 3.371.100 sacchi, in crescita del 44% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Questo dato conferma che gli imbarchi del primo paese produttore mondiale continuano a ritmo sostenuto. Cecafé diffonderà le statistiche complete sull’export di caffè in tutte le forme la settimana prossima.
La ripresa di questi giorni è stata determinata dagli aggiornamenti meteo provenienti dal Brasile, dove un fronte freddo in arrivo il prossimo fine settimana potrebbe far scendere le temperature sotto lo zero nel Minas Gerais meridionale, nella giornata di domenica 11 agosto.
Secondo Amanda Souza di Metereo Brasil, le eventuali gelate si manifesteranno in aree circoscritte, ma potrebbero essere di forte intensità.
La notizia ha messo nuovamente in tensione i mercati del caffè, che si erano parzialmente stabilizzati a cavallo del mese.
Cosa è successo nei mercati del caffè
Le stime relative al raccolto brasiliano diffuse nelle ultime settimane hanno ridimensionato le prospettive produttive per l’annata in corso. Vari report sul campo delineano inoltre un quadro poco rassicurante anche per quanto riguarda il prossimo raccolto 2025/26.
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MILANO – Agosto riserba sempre qualche piacevole novità anche per i lettori di Comunicaffè. Ormai da alcuni giorni stanno aumentando i messaggi di “assente per ferie” in risposta all’invio della newsletter quotidiana e per questo anche questa rallenterà il proprio ritmo. Non ci sarà più quindi il tradizionale servizio quotidiano, ma soltanto quando sarà necessario. Ovvero nel momento in cui si dovesse raggiugere un numero di notizie sufficienti per la diffusione.
Ma con le caselle di posta elettronica chiuse per ferie, in ogni caso, non è previsto più di uno/due invii tra il 6 e il 26 agosto. Salvo eccezioni, cioè notizie urgentissime.
Per il resto non cambia nulla: il portale sarà continuamente aggiornato giorno per giorno con le notizie più interessanti delle ultime ore.
E, naturalmente, l’impegno resta quello di divulgare gli eventuali comunicati stampa che perverranno anche nel mese delle ferie: non tutte le aziende vanno in vacanza.
Quindi l’invito è quello di coltivare l’abitudine di visitare la home page del sito www.comunicaffe.it. Ci sarà sempre qualcosa di fresco per raffreddare tutto agosto.
E, naturalmente, stesso discorso vale per Comunicaffè International www.comunicaffe.com che prosegue regolarmente le uscite con la newsletter in inglese: nel mondo c’è sempre qualcuno che lavora e la diffusione non sarà interrotta.
Ricordiamo che spesso e volentieri in agosto sono accadute cose importanti. E qui non si perde mai di vista l’attualità.
MILANO – L’estate fa venire voglia di gelato e così si va a caccia di qualche novità: cosa meglio di AI Terra il primo gusto progettato grazie all’uso di ChatGPT, presentato in anteprima a Rimini durante il Sigep 2024 da Gianfranco Sampò, titolare della gelateria milanese Terra Gelato? Per rispondere a tutte le curiosità che uno potrebbe avere rispetto a questa curiosa invenzione, è sufficiente confrontarsi con i creatori.
Ci raccontate il perché avete pensato di creare AI Terra con l’intelligenza artificiale?
“Tutto è partito dal fatto che per tre anni di fila il Gambero Rosso ci ha premiato con i tre coni e questo ogni volta ci stimola a presentare un gusto nuovo a Sigep Rimini. Cerchiamo sempre di portare qualcosa di innovativo: nel 2024 stavamo studiando una ricetta ancora diversa e così, invece di puntare sull’originalità degli ingredienti, abbiamo optato per una strada alternativa.
Insieme al mio gelatiere abbiamo avuto l’intuizione di farci aiutare dall’Intelligenza artificiale: abbiamo coinvolto così alcuni miei amici informatici che mi hanno consigliato di usare il ChatGPT professionale.
Abbiamo caricato i nostri 87 gusti e abbiamo raccontato lo stile del gelato cremoso, con variegatura di frutta (cotta, confettura, fresca saltata con vino e zucchero) e una componente crunchy.”
Abbiamo tenuto d’occhio diversi siti del food nel mondo e della pasticceria/gelateria e abbiamo formulato il quesito: dovendo presentare un gusto alla premiazione del Gambero Rosso, cosa ci suggerisci?
Il risultato sono state una dozzina di gelati, tra cui quello che poi abbiamo selezionato e ci siamo messi a svilupparlo in una ricetta vera e propria, trovando il giusto bilanciamento.
Non credo però che sarei arrivato a scegliere il pepe nero caramellato come ingrediente ad esempio, perché non l’ho mai visto usato in gelateria prima di noi.
Certo cerchiamo sempre di intercettare i trend e le soluzioni emergenti per fare innovazione, cavalcando le varie mode nell’utilizzo di determinati elementi e interpretarli: è un lavoro estremamente faticoso, che deve sposarsi anche con il fattore estetico.
Un primo piano del gusto realizzato con l’intelligenza artificiale (foto concessa)
AI Terra è un gelato che con il rosso importante del lampone, attira l’occhio e questo è essenziale: alcuni impazziscono anche per il gusto, ma restano innanzitutto rapiti dalla sua vista in vetrina.
Bisogna sempre tentare di uscire dagli standard.
La nostra idea di intelligenza artificiale è quella che ci consente di allargare le opportunità per trovare creazioni inedite. Poi ovviamente siamo noi ad agire sulla ricetta finale che parte sempre dagli ingredienti primari senza basi per ottenere un risultato non troppo dolce (i nostri gelati sono zuccherati solo al 14%).
L’AI ci aiuta nella combinazione dei gusti, che talvolta sfugge alla nostra immaginazione.”
“AI Terra funziona molto e piace tanto come sapore”
“Le persone vengono a provarlo volentieri. Certo c’è anche l’effetto curiosità legata proprio all’uso dall’AI. Ma abbiamo deciso di venderlo allo stesso prezzo degli altri gusto, 7 euro al chilo per qualsiasi gusto. Non credo alla differenziazione dei costi in questo senso:
diventa complicato poi scegliere e imporre un prezzo diverso a seconda del gelato.”
Quanto tempo ha richiesto la progettazione e in che modo avete sfruttato ChatGPT?
“Mediamente per creare un gusto impieghiamo un paio di mesi, tra le varie prove e gli assaggi interni o tramite alcuni clienti esterni. In questo caso ci abbiamo impiegato un mese e mezzo, perché abbiamo provato diversi modi per realizzare una salsa ai frutti di bosco che fosse meglio bilanciata.
Abbiamo anche cercato il pepe giusto: quello balsamico ha vinto sugli altri. L’intelligenza artificiale ci ha permesso di velocizzare la fase della scelta della combinazione vincente.”
Quali sono quindi i vantaggi di usare l’AI?
“Direi che il fattore più importante è il sostegno nell’avere una visione più ampia delle ultime tendenze e di quello che sono gli ingredienti potenziali per la miscelazione. È un supporto alla creatività e all’accelerazione dello stesso processo.
Certo ci sono sempre dei tempi tecnici per raggiungere il risultato finale (ogni prova sono almeno due chili di gelato, partendo dalla parte cremosa, poi aggiungendo quella della variegatura di frutta e infine quella croccante): ci sono delle volte in cui si fa prima perché magari è più semplice l’idea da realizzare, altre invece in cui nella pratica non siamo soddisfatti subito e serve più
tempo.
Ogni anno oltre alla sfida del Gambero Rosso, il pubblico si aspetta di trovare almeno 3-4 gusti nuovi sulla carta: abbiamo sempre fatto gelati vegani a base acqua per tentare di ottenere un risultato il più pulito possibile, senza componenti industriali e quest’anno abbiamo una bevanda a base d’avena biologico, molto genuino con cui abbiamo studiato dei gusti vegani che risultassero ancora più ricchi e piacevoli.
Questo è soltanto un esempio di come continuiamo ad evolverci, nonostante non tutte le nostre novità si affermino con la stessa intensità: ci sono cose che funzionano benissimo e altre che inspiegabilmente non prendono piede.
AI Terra sta andando molto bene ed è il gusto che di terremo fermo tutto l’anno fino al prossimo Sigep e Gambero Rosso.
Ad esempio, il gelato dell’anno scorso, al tè nero affumicato con i pinoli sabbiati allo zafferano seppure fosse pazzesco, non ha avuto la stessa cassa di risonanza. Infatti lo abbiamo dovuto togliere ad un certo punto, perché risultava di nicchia.
La volta prima ancora è andato bene soprattutto tra i vegani che hanno
trovato nell’uso dei semi una cosa particolare, ma non è diventato altrettanto famoso.
L’intelligenza artificiale sicuramente fa più notizia e intercetta le mode in maniera più efficace grazie al monitoraggio e al confronto di una quantità di dati importante.”
Ne penserete delle altre oltre AI Terra?
“Questo passaggio ormai lo stiamo applicando spesso e volentieri. Per partire ora ci confrontiamo con ChatGPT quasi come fosse un nostro consulente, naturalmente indirizzandolo su quello che vorremmo inventare. Con la frutta ad esempio, uno dei problemi più grossi è che spesso si ottengono dei gusti piatti, senza variegature e particolari combinazioni: vorremmo portare invece delle innovazioni anche su questo
campo e stiamo già facendo delle prove per la proposta del 2025 e per gli ingressi in autunno.
Quindi direi che ChatGPT non è una minaccia alla creatività, ma sicuramente è uno strumento utile: non ci siamo sentiti minati nella nostra capacità o tanto meno nella libertà di espressione dall’intelligenza artificiale. È come dire che nello strutturare un buon business plan ci si senta in competizione con un foglio Excel.
L’intelligenza artificiale va saputa sfruttare, caricando dati e cifre stilistiche in linea con il proprio modo di intendere il gelato.
Per esempio, le altre soluzioni che ci ha proposto non erano meno valide, ma abbiamo pensato che fossero delle composizioni non adatte al palato del nostro pubblico di riferimento. Quindi totale libertà anche nella selezione e in fase di valutazione.”
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