sabato 22 Novembre 2025
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Matteo Borea: “Ecco che cosa ci può insegnare CosMc’s, il nuovo format di caffetteria di McDonald’s”

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Matteo Borea (immagine concessa)

Matteo Borea, coffee master e proprietario di terza generazione di La Genovese, una rinomata torrefazione di Albenga (Savona), spiega in un’approfondita e interessante analisi il nuovo format e concept CosMc’s, la catena di caffetterie lanciata da McDonald’s. Leggiamo di seguito le sue considerazioni.

CosMc’s: il nuovo format di McDonald’s

di Matteo Borea

MILANO – “Durante l’ultimo anno, McDonald’s ha lanciato il suo nuovo concept, CosMc’s, con la prima apertura a Bolingbrook, Illinois. Per un’azienda dominante come McDonald’s, particolarmente nel mercato del caffè con il marchio McCafé, una nuova impresa potrebbe sembrare sorprendente.

Dopotutto, McDonald’s è un colosso ben consolidato, quindi perché fare una mossa audace verso un nuovo format? La risposta non riguarda solo l’espansione della quota di mercato, ma la comprensione di ciò che i consumatori vogliono realmente. E questa comprensione è strettamente legata all’esperienza cliente.

Che cos’è esattamente CosMc’s?

CosMc’s è un format sperimentale progettato per catturare un pubblico più giovane e più connesso digitalmente, in particolare la cosiddetta Gen Z. Pur rimanendo radicato nel mondo familiare del caffè e del fast food, questo nuovo format porta McDonald’s in una direzione focalizzata sulla personalizzazione, su esperienze uniche e su un’atmosfera altamente “instagrammabile”.

Il focus è sulle bevande a base di caffè (e non solo) personalizzate, dando ai consumatori il potere di adattare le loro ordinazioni esattamente ai propri gusti.

Ma il vero genio di CosMc’s risiede nel suo design: ogni aspetto dell’esperienza è curato per essere visivamente accattivante, coinvolgente e degno di essere condiviso online.

L’esperienza digitale è fluida, l’ambiente futuristico e l’atmosfera pensata appositamente per i social media.

McDonald’s ha chiaramente capito che i consumatori più giovani di oggi non cercano solo un buon caffè, ma desiderano un’esperienza che sia memorabile e, soprattutto, condivisibile.

Nel mercato odierno, il prodotto non è più l’unico elemento distintivo. I consumatori si aspettano la qualità — è un dato di fatto. La vera differenza la fa come un brand fa sentire le persone. L’esperienza cliente è ormai il vero campo di battaglia per la fedeltà e la crescita a lungo termine.

Pensa alle tue esperienze personali come cliente. Cosa ti è rimasto impresso? Era il prodotto che hai acquistato, oppure il modo in cui il brand ti ha fatto sentire in ogni fase, dal primo contatto al supporto post-vendita? Un buon prodotto può attirarti la prima volta, ma una esperienza memorabile ti farà tornare.

Questo cambiamento non è limitato al settore retail. Anche nel mondo del caffè, vediamo lo stesso fenomeno: i consumatori non cercano solo il miglior caffè in termini di gusto— cercano un’esperienza. Che si tratti di quanto è personalizzabile il loro ordine, di quanto è semplice il processo, o di quanto è piacevole l’atmosfera, il percorso del cliente sta diventando più importante della tazza stessa.

Personalizzazione e engagement digitale: le tendenze chiave

Una delle tendenze principali che guida questo cambiamento è la personalizzazione. Oggi i consumatori vogliono sentirsi in controllo delle loro scelte. Nel mondo del caffè, questo potrebbe significare permettere ai clienti di personalizzare completamente le loro bevande, dal tipo di latte fino alla temperatura.

La personalizzazione fa sentire i consumatori parte del processo creativo, rafforzando il loro legame con il brand.

Anche l’esperienza digitale sta diventando un componente fondamentale del percorso cliente. I consumatori di oggi, specialmente quelli più giovani, si aspettano esperienze online e in negozio senza interruzioni.

Che si tratti di ordinare tramite un’app o di godersi un processo di pagamento rapido ed efficiente, la comodità e la facilità d’uso sono essenziali. I brand che riescono a creare un’esperienza fluida si assicurano la fedeltà del cliente.

Ma l’esperienza non si ferma alla cassa. Sempre più spesso, i consumatori cercano ambienti che non siano solo piacevoli, ma anche condivisibili. In un’epoca dominata dai social media, avere uno spazio visivamente attraente e unico può essere importante quanto il prodotto stesso.

Quando i clienti sono entusiasti di condividere la loro esperienza con gli amici online, diventano ambasciatori del tuo brand—senza che tu debba fare nulla.

Cosa significa questo per l’industria del caffè?

Nel settore del caffè, spesso abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla qualità del prodotto come elemento distintivo principale. Tuttavia, con l’accento crescente sull’esperienza cliente, è chiaro che la qualità da sola non basta più. Le aziende che si distinguono sono quelle che offrono qualcosa di più di una semplice ottima tazza di caffè— offrono un’esperienza che risuona con i loro clienti.

La personalizzazione gioca un ruolo significativo in questo. Consentire ai clienti di personalizzare le loro bevande non solo soddisfa le preferenze individuali, ma aumenta anche il loro senso di soddisfazione e coinvolgimento. E i clienti soddisfatti sono più propensi a tornare.

Allo stesso modo, l’esperienza digitale è cruciale. Dall’ordinazione mobile ai programmi di fidelizzazione, integrare la tecnologia in modo che semplifichi e migliori il percorso del cliente può avere un impatto enorme su come il tuo brand viene percepito. Ma non si tratta solo di comodità; si tratta di creare un’esperienza olistica in cui ogni punto di contatto con il brand sia fluido e piacevole.

Perché il Customer Experience Marketing è il futuro

Per decenni, le aziende hanno fatto affidamento su tattiche di vendita aggressive e campagne di marketing per convertire i potenziali clienti in clienti reali. L’obiettivo era il tasso di conversione e massimizzare il valore del primo acquisto. Ma mentre questa strategia può generare guadagni a breve termine, non favorisce la lealtà a lungo termine né costruisce relazioni durature con i clienti.

Il Customer Experience Marketing adotta un approccio diverso. Invece di concentrarsi sul massimizzare il valore immediato di un cliente, l’obiettivo è fornire un’esperienza eccezionale in ogni fase del loro percorso.

Dal momento in cui un cliente interagisce con il tuo brand—sia in negozio che online—la priorità deve essere garantire che la loro esperienza sia il più piacevole e memorabile possibile. Questo non solo aumenta la probabilità di acquisti ripetuti, ma trasforma i tuoi clienti in ambasciatori del brand.

Secondo vari studi, il passaparola rimane uno degli strumenti di marketing più potenti a disposizione di un’azienda. Quando i clienti sono soddisfatti, ne parlano. Lasciano recensioni positive, condividono le loro esperienze sui social media e raccomandano il tuo brand a familiari e amici.

E nel mondo connesso di oggi, quel tipo di promozione organica è molto più preziosa di qualsiasi campagna pubblicitaria a pagamento.

La domanda da porsi è: “Sono pronto per questo cambiamento?”

Quindi, cosa significa tutto questo per la tua azienda? Se stai ancora concentrando tutti i tuoi sforzi sulla qualità del prodotto e sul prezzo, potrebbe essere il momento di ripensare la tua strategia.

Il futuro dell’industria del caffè—e di molte altre—si basa sul fornire un’esperienza completa che faccia sentire i clienti valorizzati in ogni punto di contatto.

Negli ultimi anni, mi sono concentrato molto sul fornire valore attraverso esperienze cliente eccezionali. E posso dire, dati alla mano, che funziona.

Credo fermamente che sia la chiave per il successo a lungo termine, e vedo questa tendenza diventare sempre più cruciale nei prossimi anni”.

Lavazza, il vecchio stabilimento di Corso Novara rinasce come studentato universitario

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La tazzina di Lavazza (immagine concessa)

TORINO – Dalla tazzina ai libri, lo stabilimento Lavazza rinasce come studentato. Così titola il quotidiano La Stampa di Torino la presentazione della trasformazione dello storico impianto di Corso Novara 59. Lo stabile dal primo settembre ospita 202 camere, cui se ne aggiungono altre 98 in via Tollegno 22, sul retro. Due edifici in grado di accogliere complessivamente 330 studenti. Vi proponiamo una sisntesi dell’articolo di Pier Francesco Caracciolo. Per leggere il testo completo basta cliccare qui.

La storica sede della Lavazza, dove un tempo si tostavano i chicchi di caffè, si è trasformata in uno studentato per universitari. Il riferimento è alla struttura in corso Novara 59, quartiere Barriera di Milano. Dal primo settembre scorso ospita 202 camere, cui se ne aggiungono altre 98 in via Tollegno 22 (la struttura sul retro), due edifici in grado di accogliere complessivamente 330 studenti.

Restyling da 50 milioni per Relife Torino

Un’operazione di restyling costata 50 milioni di euro, a cura della società Relife, azienda specializzata nel settore e proprietaria del doppio edificio. Non a caso la casa degli studenti è stata chiamata Relife Torino. All’interno ci sono 18 tipi di stanze, il 70 percento delle quali sono già occupate. Alloggiare in una stanza del Relife ha un costo che va da 650 euro a 1050 euro al mese.

Presentazione ufficiale dello studentato

Il nuovo studentato è stato presentato gioveì 19 settembr in corso Novara. Sono intervenuti Ralph Kattan, founder Relife, Giuseppe Lavazza, presidente gruppo Lavazza, e Elisabetta Tagliente, country manager Relife. L’edificio in corso Novara, alto sei piani, si estende su 15 mila metri quadri. Oltre alle camere ospita palestra, play room (con ping pong e calcio balilla), una cucina, spazi comuni per lo studio e il relax. Sulla terrazza al quinto piano sorgono un campo da basket, una postazione barbecue, sedie, sdraio e ombrelloni.

La storia dell’edificio Lavazza

“Che bello vedere questo edificio tornare a vivere: dal 1957 al 2018 è stata la nostra casa”, commenta Giuseppe Lavazza. Proprio nel 1957 questa struttura era diventata uno stabilimento della Lavazza. “Erano gli anni del miracolo industriale italiano” ricorda Lavazza. In questa fabbrica, alta sei piani, la Lavazza aveva inaugurato il processo di lavorazione verticale, a caduta, con cui si producevano oltre 40 mila chili di caffè al giorno. Qui era stato introdotto il confezionamento sotto vuoto. Dal 1965, dopo il trasferimento della produzione in strada di Settimo, l’edificio aveva ospitato gli uffici direzionali ai quali si erano affiancati gli spazi che la società aveva acquistato nel 1960 in via Tollegno 16 e 22. Nel 2018 la struttura era stata dismessa e da allora era inutilizzata.

Per leggere l’intero articolo basta cliccare qui.

La scomparsa di Marisa del Vecchio, era la Signora del cioccolato Gay-Odin di Napoli

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Marisa Del Vecchio
La Signora Marisa del Vecchio titolare del ciocclato Gay Odin di Napoli

NAPOLI – Se ne è andata la signora del cioccolato di Napoli. Addio a Marisa del Vecchio, imprenditrice e proprietaria della storica fabbrica di Gay-Odin. Ne danno notizia, tra gli altri, le pagine napoletane del quotidiano La Repubblica.

Lo hanno annunciato i figli figli Davide, Dimitri e Sveva.

Del Vecchio combatteva da mesi contro un brutto male, “ma non ha mai smesso di sorridere”, ricorda la famiglia, commossa. Le esequie si terranno venerdì 19 alle 11, nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia.

Sensibile e gentile, appassionata di tematiche civili e sempre in prima linea contro la violenza di genere, la “signora Marisa”, come in molti la chiamavano, lascia un vuoto nella manifattura più conosciuta di Napoli, il cui nucleo principale pulsa ancora nel pieno centro, a vico Vetriera.

Mancheranno i suoi sorrisi, quella sua aristocratica gentilezza, quasi d’altri tempi. Indimenticabili le uova di Pasqua giganti, che ogni anno presentava alla città, frutto delle sapienti mani dei suoi artigiani. Ognuna era dedicata ad un tema diverso: quella del 2024, agli 800 anni della Federico II.

Il marchio storico di Gay-Odin nacque nell’Ottocento dall’unione dei cognomi della coppia piemontese Onorina Gay e Isidoro Odin. Da qualche anno, è entrato nel novero dei Locali Storici d’Italia.

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Lo zucchero sostituito da prodotti di scarto del cacao: lo studio

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Le fave di cacao (Pixabay licensed)

ZURIGO – Il team del Politecnico federale di Zurigo capitanato da Kim Mishra ha ideato un nuovo tipo di cioccolato che utilizza quasi tutte le parti della pianta del cacao come la polpa, la buccia e il succo (ne abbiamo parlato qui). In questo studio hanno collaborato la startup Koa, incentrata sulla coltivazione del frutto del cacao in maniera sostenibile, e il produttore di cioccolato Felchlin.

Il nuovo studio sul cacao

Con questo nuovo metodo non ci sarà alcun bisogno di zuccheri aggiunti considerato che lo sciroppo ottenuto dal succo del cacao contribuirà a rendere il prodotto già dolce.

Come affermato nell’introduzione dello studio pubblicato da Kim Mishra (qui è possibile leggere lo studio integrale in lingua inglese): “La produzione di cioccolato affronta sfide nutrizionali, ambientali e socio-economiche presenti nella filiera convenzionale del cacao. Qui abbiamo sviluppato un approccio che affronta queste sfide riutilizzando l’endocarpo del baccello di cacao, ricco di pectina e spesso scartato, e convertendolo in un gel”.

Mishra e il suo team aggiungono: “Questo viene fatto utilizzando un concentrato di succo di polpa di cacao per sostituire lo zucchero tradizionale derivato dalle barbabietole. Sebbene il rigonfiamento di fibre, proteine e amidi possa limitare l’incorporazione del gel, la nostra formulazione proposta di cioccolato contiene fino al 20% in peso di gel. Ha inoltre un sapore dolce paragonabile a quello del cioccolato tradizionale, offrendo un miglior valore nutrizionale con un contenuto più elevato di fibre e ridotto di acidi grassi saturi”.

In conclusione: “Una valutazione del ciclo di vita dalla culla alla fabbrica mostra che la produzione su larga scala di questo cioccolato potrebbe ridurre l’uso del suolo e il potenziale di riscaldamento globale rispetto alla produzione media di cioccolato fondente europeo. Il processo offre anche opportunità di diversificazione del reddito per gli agricoltori e trasferimento tecnologico, offrendo potenziali benefici socio-economici per le regioni produttrici di cacao.”

Nestlé investe 65 mln nel nuovo stabilimento alimentare in Arabia Saudita

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Nestlé Hub
Il logo Nestlé

La multinazionale Nestlé ha deciso di investire 65 milioni di euro per aprire uno stabilimento alimentare in Arabia Saudita. L’accordo firmato a Riyadh prevede, per edificare la struttura, l’assegnazione di un terreno di 117.000 metri quadrati nella Terza Città Industriale di Jeddah. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Efa News.

L’investimento di Nestlé in Arabia Saudita

JEDDAH – Nestlé è pronta ad aprire uno stabilimento alimentare in Arabia Saudita da 270 milioni di Real sauditi pari a quasi 65 milioni di euro. Lo ha annunciato la stessa multinazionale sottolineando di avere firmato un accordo con Modon, Saudi authority for industrial cities anche technology zone, ossia l’Autorità saudita per le città industriali e le zone tecnologiche: l’obiettivo di questa che è stata definita dal comunicato ufficiale “importante iniziativa per incrementare la produzione alimentare locale”, è la creazione del suo primo impianto di produzione alimentare nel Paese.

L’accordo firmato a Riyadh prevede, per edificare la struttura, l’assegnazione di un terreno di 117.000 metri quadrati nella Terza Città Industriale di Jeddah.

Alla cerimonia di firma ha partecipato Bandar bin Ibrahim Al-Khorayef, ministro dell’Industria e delle risorse minerarie dell’Arabia Saudita e presidente del consiglio di amministrazione della Saudi Authority for industrial cities and technology zones. Erano presenti anche Majed bin Rafed Al-Argoubi, ceo di Modon e Robert Helou, ceo di Nestlé Saudi Arabia.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

illy Art Collection Barcolana: arriva l’edizione firmata dal graphic designer Stefan Sagmeister

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illy Art Collection Barcolana by Sagmeister (foto concessa)
illy Art Collection Barcolana by Sagmeister (foto concessa)

TRIESTE – Anche per l’edizione 2024, illycaffè celebra e sostiene Barcolana, storica regata internazionale simbolo di Trieste, con una speciale illy Art Collection firmata da Stefan Sagmeister, uno tra i più importanti graphic designer contemporanei.

L’incontro tra Sagmeister e Barcolana nasce dall’intuizione di illycaffè

Che ha visto nel concept di questa edizione della regata, “Energie Positive”, una forte assonanza con il lavoro di Sagmeister e ha proposto all’autore di esprimere, prima attraverso il Manifesto, e poi in un oggetto unico come l’iconica tazzina illy, lo spirito rinnovato di questo evento.

Per dare vita alla illy Art Collection Barcolana, Sagmeister ha scelto l’approccio dei “Beautiful Numbers”

Ispirazione che l’ha accompagnato negli ultimi anni, intrecciando e facendo dialogare un’infografica e un antico quadro ad olio.

L’artista ha voluto così riprodurre sulla tela bianca dell’iconica tazzina illy delle vele stilizzate di dimensioni diverse, a rappresentare l’evoluzione delle partecipazioni a Barcolana negli anni, su cui si specchiano le onde circolari del piattino che creano una connessione con il mare e le cui tonalità rimandano al tema “Energie Positive” di Barcolana.

Le vele si sovrappongono alla raffigurazione pittorica antica di una figura femminile dai tratti delicati e dai toni tenui, che richiama la trasformazione nel tempo del ruolo della donna e, in particolare, nella competizione velistica: da semplice spettatrice a grande protagonista come lo è oggi in Barcolana.

Il progetto “Beautiful Numbers” si pone l’obiettivo di far riflettere il pubblico sui positivi sviluppi del mondo qualora lo si guardi da una prospettiva a lungo termine, attraverso una serie di visualizzazioni che permettono di contestualizzare un qualsiasi fenomeno in un periodo di decine o centinaia di anni.

La illy Art Collection della 56.a edizione di Barcolana rappresenta dunque un invito a prendersi del tempo, anche durante la pausa caffè

Per provare a cambiare il proprio sguardo sul mondo, stimolando una prospettiva incoraggiante e focalizzando l’attenzione sulla felicità.

“Anche quest’anno abbiamo scelto di sostenere la Barcolana nella sua 56.a edizione e di celebrarla con un Manifesto d’Artista e una speciale illy Art Collection firmata da uno tra i più importanti graphic designer contemporanei, Stefan Sagmeister.

La volontà è quella di trasmettere un messaggio positivo e di speranza, raccontando una storia di progresso che ci ricorda quanto sia importante lottare per il rispetto dei diritti e della libertà nello sport, come in ogni altro settore”, commenta Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè.

“Sono molto grato a illy per avermi coinvolto in questo progetto, offrendomi l’opportunità di esprimere la mia arte attraverso l’iconica tazzina illy e creare un legame con l’essenza dell’evento Barcolana.

L’intreccio tra le vele, la figura femminile, le linee e colori rappresentano il mio desiderio di condividere un’idea di evoluzione nel tempo, che possa far emergere e diffondere un sentimento di fiducia verso il futuro” spiega Stefan Sagmeister.

La tazzina illy Art Collection di Stefan Sagmeister sarà disponibile a partire dal 24 settembre al prezzo consigliato di € 26,90, nei punti vendita monomarca (illy Caffè e illy Shop) e nell’e-shop.

Stefan Sagmeister – Acclamato designer con sede a New York e vincitore di due Grammy Awards

Vanta una carriera illustre e un portafoglio diversificato che spazia dai progetti di design su commissione, alle pubblicazioni di libri, ai film, alle mostre e alle installazioni pubbliche. Il lavoro di Sagmeister è presente in prestigiose istituzioni internazionali come il MoMA di New York, il Philadelphia Museum of Art, l’Art Institute di Chicago, il SFMoMA e il
MAK di Vienna; il suo impressionante elenco di clienti include il Guggenheim Museum, i Rolling Stones e HBO.

Negli ultimi anni, Sagmeister ha spostato l’attenzione verso l’esplorazione di temi come la felicità, la bellezza e il progresso umano. Riflettendo questo cambiamento intenzionale, la sua ultima collezione di opere presenta “Beautiful Numbers” per illustrare i miglioramenti nello sviluppo umano nel corso del tempo, offrendo ai visitatori un messaggio ottimista e ispiratore che “Now is Better.”

Luigi Odello spiega lo stile dell’espresso in Sicilia

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Luigi Odello del Centro studi assaggiatori caffè carbonio artificiale espresso
Il professor Luigi Odello presidente Iiac

Luigi Odello, professore di analisi sensoriale in università italiane e straniere e presidente del Centro Studi Assaggiatori e dell’Istituto internazionale assaggiatori caffè, spiega nel libro Espresso Italiano Specialist lo stile e la storia dell’espresso in Sicilia (qui è possibile trovare l’analisi di Odello sull’espresso in Lombardia). Leggiamo di seguito l’approfondimento sul tema pubblicato sul sito Coffee Taster.

Lo stile dell’espresso in Sicilia

di Luigi Odello

MILANO – “Emozione, accoglienza, condivisione, una tazzina di caffè in Sicilia non va rifiutata mai. Per capire appieno il caffè della Sicilia bisogna però tornare in dietro nei secoli e immaginare per un attimo questa regione come l’antica provincia dell’Impero Arabo, esteso nell’anno Mille su tutto il Mediterraneo.

Grande, grandissima è stata infatti l’influenza di questa popolazione sulle usanze e i gusti legati a questa bevanda nella regione. Riconosciuti come i primi ad aver usato e diffuso il caffè (chiamato spesso “vino arabo”), gli arabi hanno infatti adottato tale bevanda già nell’800 d.C. come stimolante perfettamente conforme ai principi dell’Islam, senza poi più separarsene anche nel corso delle loro conquiste.

Il caffè della Sicilia, nei caratteri, nella cultura e nei rituali, è quindi ancora oggi il caffè del Mediterraneo, il caffè di questa grande civiltà che abbraccia l’Europa meridionale, il Nord Africa e il Medio Oriente, e in cui la Sicilia occupa una posizione centrale.

Il caffè in Sicilia deve quindi essere denso, scuro e intenso: come il caffè degli arabi, che doveva essere tostato scuro e macinato fine per poi essere bollito tre volte. Il loro obiettivo era: estrarre tutto l’estraibile, soprattutto la caffeina, prezioso alcaloide, ma anche gli acidi fenolici, antiossidanti, ma portatori di astringenza.

Se i primi caffè vennero quindi portati nella regione dagli arabi ed erano composti per lo più da Arabica provenienti dall’Etiopia e dall’Africa orientale, con l’avanzare della storia e l’intensificarsi dei traffici, giunsero nella regione i primi Robusta provenienti da Medio Oriente, India, Indonesia, Africa centrale, e in seguito i caffè coltivati nelle colonie spagnole e francesi (seguendo il susseguirsi delle dominazioni straniere nella regione italiana).

E i torrefattori della regione vedono ancora oggi tali caffè in un modo del tutto particolare, paragonando la Robusta al vino rosso della Sicilia, che pulisce la bocca grazie alla ricchezza in tannini, e l’Arabica al bianco, forte, oltre che di gradazione, di profumo. Sì, perché i siciliani sono cinestesici, e usare il naso fa parte del loro Dna, proprio come per la cultura araba.

Il profumo del caffè siciliano è quindi una storia, fatta di sensazioni e di seduzioni che nascono da una tostatura lenta, un’estrazione lenta e la lunga attenzione nel prendersi cura della bevanda.

Intorno a questa azione, ripetuta miliardi di volte nella storia del Mediterraneo, si avvolge la storia dei rapporti tra le persone. Tradizione questa che si manifesta ancora anche in Etiopia, dove, chi ha la fortuna di visitare la tribù degli Oromo, può osservare il rituale della preparazione del caffè eseguito dalla madre della famiglia.

È proprio la donna infatti, in Etiopia come in Sicilia, ad avere il ruolo di elemento di aggregazione famigliare, raccogliendo all’inizio della giornata le loro confidenze, ascoltando i loro sogni notturni e dispensando bramati consigli.

I “caffè importanti”, cioè quello della colazione e del dopopranzo, sono fatti dalla padrona di casa e sono caratterizzati (anche dopo che il metodo di estrazione alla turca viene abbandonato per la moka) da una preparazione lenta, necessaria per ottenere il caffè ristretto e denso che piace ai siciliani.

La caffettiera sta lungo tempo sul fuoco basso, per dare modo all’acqua di attraversare lentamente la polvere di caffè macinato fine, e quando tre quarti del caffè sono usciti la fiammella viene spenta. Operazione questa che richiede che una persona resti a governare con cura la macchina per tutto il tempo di erogazione.

La cosa diventa impegnativa se si pensa al ruolo del caffè per gli abitanti della regione che amano ripetere tale rituale ogni volta che giunge a casa un ospite: non c’è persona che vada a far visita a una famiglia siciliana che, subito dopo la mano, non si veda porgere la tazzina, accompagnata da quel gesto della mano che comunica accoglienza, apertura e calore.

E poi c’è il caffè dei giorni di festa, e il caffè del dopo cena con gli amici nel fine settimana, che assume addirittura connotazioni goliardiche per cui la tazzina deve essere veramente calda e carica”.

                                                                                                               Luigi Odello

Aicaf torna con un nuovo calendario di corsi: ecco tutti gli appuntamenti

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Il logo di Accademia italiana maestri e sommelier del caffè (immagine concessa)

BRESCIA – AICAF (Accademia italiana maestri e sommelier del caffè) continua la sua missione di promuovere l’eccellenza nel mondo del caffè attraverso una serie di programmi formativi rivolti ai professionisti del settore. Grazie alla presenza capillare sul territorio nazionale, AICAF offre corsi dedicati a tutti coloro che desiderano perfezionare le proprie competenze e diventare esperti del caffè, con opportunità di crescita per diventare baristi avanzati, sommelier del caffè, maestri del caffè e molto altro.

AICAF: obiettivi

La formazione proposta da AICAF si rivolge sia ai professionisti che desiderano migliorare le proprie competenze, sia a chi desidera avvicinarsi per la prima volta al mondo del caffè con un approccio professionale. I corsi sono progettati per fornire una formazione completa e specialistica, combinando teoria e pratica in modo che ogni partecipante possa acquisire competenze applicabili immediatamente nel proprio lavoro.

Calendario dei Corsi:

PROGRAMMA BARISTA AVANZATO

Barletta: 1-2-3 Ottobre
Milano: 2-3-4 Ottobre
Alba (CN): 14-24-31 Ottobre
Pisa: 14-21-28 Ottobre
Cagliari: 15-16-17 Ottobre
Napoli: 16-17-18 Ottobre
Ferrara: 21-22-23 Ottobre
Brescia: 11-12-13 Novembre

PROGRAMMA SENSORY – SOMMELIER DEL CAFFÈ ESPRESSO

Brescia: 18-19-20-21 Novembre (4 livelli)
Napoli: 10-11-12-13 Dicembre (4 livelli)

PROGRAMMA GREEN & ROASTING

Brescia: 14-15 Novembre (base)
Brescia: 2 Dicembre (avanzato)
PROGRAMMA BREWING

Brescia: 22 Novembre (base)
Brescia: 3 Dicembre (avanzato)
PROGRAMMA MAESTRO DEL CAFFÈ

Brescia: 24-25-26 Febbraio

Altri corsi AICAF

Brescia: 7 Ottobre – Latte Art
Barletta: 4 Ottobre – Latte Art
Brescia: 17 Ottobre – Cocktail & Signature Drink
Brescia: 27 Novembre – Corso sul tè

Partecipazione e sconti

I posti per i corsi sono limitati per garantire la massima interattività e praticità per gli allievi, consentendo un apprendimento ottimale.

Per iscriversi, è possibile visitare il sito, selezionare il corso desiderato e inserire il codice sconto BACKTOSCHOOLAICAF per usufruire di uno sconto del 15%*.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare la segreteria corsi al numero 0309636365 o inviare un’email a segreteria@aicaf.com.

*Lo sconto è valido solo per nuove iscrizioni effettuate entro il 28 Settembre 2024 e non è applicabile ai pacchetti ICC e Maestro del Caffè.

Autogrill e IPlanet insieme con un concept esclusivo su 41 stazioni di rifornimento carburante e per la ricarica di veicoli elettrici

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Pasquale Cuzzola, amministratore delegato di IPlanet e Bruno Bestetti, amministratore delegato Nuova Sidap (Divisione Oil di Autogrill) (immagine concessa)

ROMA – Siglato il 18 settembre l’accordo tra IPlanet, joint venture creata da IP e Macquarie Capital EV Asset Holding per l’elettrificazione delle aree di servizio sulla viabilità urbana ed extraurbana, e Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta, per lo sviluppo di un concept di ristorazione esclusivo su 41 stazioni di servizio, alla presenza di Pasquale Cuzzola, amministratore delegato di IPlanet e di Bruno Bestetti, amministratore delegato Nuova Sidap (Divisione Oil di Autogrill).

L’accordo tra Autogrill e IPlanet

La collaborazione prevede la gestione da parte di Autogrill di tutte le attività presenti sui punti vendita, per rispondere anche alle esigenze di sosta e ricarica dei possessori di veicoli elettrici. Il nuovo formato di ristorazione sarà presente in 41 stazioni di servizio della viabilità ordinaria distribuite sul territorio nazionale e che si trovano in Lombardia (13), Piemonte (9), Lazio (6), Puglia (3), Veneto (3), Trentino-Alto Adige, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, e Calabria.

Il nuovo concept di ristorazione, che avrà un’offerta qualitativa di caffetteria, bar, snack e piccola cucina, e sarà adatto sia per una sosta veloce che per una pausa più lunga in un ambiente confortevole, è studiato utilizzando il modello dell’economia circolare, basato sul riutilizzo delle risorse materiali in modo da allungarne il ciclo di vita il più a lungo possibile: i complementi d’arredo sono infatti realizzati con l’impiego dei prodotti WAS, materiali sviluppati da Autogrill ottenuti dalla lavorazione degli scarti di caffè, agrumi e rifiuti in plastica.

Dall’accordo è atteso un beneficio per le comunità locali di riferimento in termini di occupazione grazie all’opportunità di impiego per oltre 200 dipendenti. Le aperture dei 41 punti vendita avverranno entro tre anni mentre la prima apertura è prevista entro il 2024.

 “Diamo il via a una nuova avventura che ci vede Partner di Autogrill con un progetto ambizioso orientato a innovare e arricchire la pausa dei clienti presso le nostre stazioni con prodotti e servizi di qualità, grazie alla collaborazione con i migliori fornitori nazionali e internazionali.” – ha commentato Pasquale Cuzzola, amministratore delegato di IPlanet. “IPlanet nasce per sviluppare un’infrastruttura di ricarica elettrica fast+ e ultrafast su stazioni di servizio urbane ed extraurbane. Con questa nuova iniziativa aggiungiamo all’esperienza di ricarica un ventaglio di servizi dedicati nel campo della ristorazione, dello shopping e della cura dell’auto.”

“Innovazione e sostenibilità sono valori centrali che guidano le nostre scelte di business, in linea con il framework di sostenibilità di Avolta”, ha commentato Massimiliano Santoro, ceo Italy F&B di Avolta. “L’accordo siglato con IPlanet nasce da una comune sensibilità e dal nostro impegno nel sostenere e promuovere progetti in grado di sviluppare servizi e infrastrutture in ottica green, che garantiscano ai nostri viaggiatori non solo una sosta di qualità, ma anche un ambiente progettato per ridurre l’impatto ambientale, dalla scelta dei materiali al packaging allo sviluppo dell’offerta”.

 “La firma di questo importante accordo con IPlanet garantisce un insieme di servizi qualitativi a tutti i viaggiatori, compresi coloro che scelgono di muoversi con i veicoli elettrici”, ha commentato Bruno Bestetti, amministratore delegato di Nuova Sidap (Divisione Oil del brand Autogrill). “La nostra esperienza ultraventennale nella gestione integrata di servizi per il viaggiatore, dal food & beverage, al market, alla distribuzione carburanti, assicura ai nostri clienti una sosta rigenerante e piacevole, promuovendo al contempo l’economia circolare e supportando le comunità locali”.

L’Aromacademy del maestro pasticciere Davide Malizia è la prima scuola al mondo ad entrare in Relais Desserts

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Davide Malizia fa parte di Relais Desserts (immagine concessa)

ROMA – Davide Malizia e la sua Aromacademy celebrano un traguardo straordinario entrando a far parte di Relais Desserts, la prestigiosa associazione francese che riunisce i più grandi maestri pasticceri del pianeta. Un riconoscimento di altissimo livello, che consacra Malizia nell’élite della pasticceria mondiale, uno dei pochi italiani a ottenere questo onore. Aromacademy segna, inoltre, un primato storico, diventando la prima scuola al mondo a essere accolta in Relais Desserts.

La cerimonia ufficiale di ammissione si è svolta lo scorso 16 settembre a Parigi.

“È un giorno speciale: da oggi faccio ufficialmente parte dei Relais Desserts, l’associazione di pasticceria più importante a livello globale – è il commento a caldo di Davide Malizia – Un traguardo fondamentale, frutto di un esame rigoroso, ma anche una nuova fonte di ispirazione per il mio lavoro a livello internazionale. Ringrazio i miei padrini, Iginio Massari e Luigi Biasetto, per aver sempre creduto in me, e l’intero Team di Aromacademy, con cui abbiamo realizzato una presentazione straordinaria. Sono orgoglioso ed emozionato: un altro sogno che si realizza”.

Relais Desserts International, fondata in Francia nel 1981, riunisce l’élite della pasticceria mondiale, selezionando i migliori pasticceri di 19 Paesi. L’ammissione prevede un processo di selezione estremamente rigoroso, che include prove pratiche, ispezioni dettagliate, degustazioni e un’analisi approfondita dell’attività. Davide Malizia ha superato con successo tutte queste fasi. Durante l’esame d’ammissione, il Maestro ha incantato la commissione con la sua passione e il talento, creando una straordinaria pièce in zucchero artistico, accompagnata da monoporzioni che hanno conquistato tutti i commissari.

Attualmente, l’associazione conta un centinaio di membri, tra pasticceri e cioccolatieri di fama mondiale, che si incontrano periodicamente per condividere esperienze, favorire scambi creativi e stimolare l’innovazione nel settore. Questo prestigioso sodalizio rappresenta il vertice della creatività e della maestria tecnica, un club esclusivo che promuove l’eccellenza della pasticceria francese e internazionale, celebrando l’equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione.

La formazione rappresenta uno dei pilastri fondamentali del Relais Desserts. L’associazione organizza regolarmente seminari e corsi in cui i membri partecipano sia come docenti sia come studenti, garantendo così un costante aggiornamento sulle ultime tendenze e tecniche del mondo dolciario. È stato proprio durante uno di questi prestigiosi seminari che il maestro Davide Malizia ha sostenuto l’esame di ammissione, sancendo così l’ingresso di Aromacademy nell’esclusivo universo del Relais Desserts.

L’Accademia di Pasticceria di Malizia diventa un punto di riferimento per diffondere e tramandare il sapere, prima scuola al mondo a entrare nel rinomato circuito del Relais Desserts.

Da oggi, Aromacademy e il Maestro Davide Malizia si impongono come ambasciatori dell’eccellenza pasticcera, diffondendo l’arte della dolcezza in tutto il mondo e contribuendo a formare i maestri del futuro.

Riguardo Davide Malizia

Davide Malizia nasce a Roma da origini siciliane, precisamente di Caltagirone, paese di pittori e modellatori della ceramica. Segue tutti i suoi studi con interesse facendo contemporaneamente diverse esperienze lavorative presso i più noti laboratori di pasticceria in prestigiosi alberghi della capitale, appassionandosi progressivamente all’arte dello zucchero e della scultura artistica abbinata al disegno, che lo porta ad approfondire la materia con crescente interesse.

Sull’ala dell’entusiasmo per i suoi primi lavori, continua a studiare perfezionandosi e frequentando scuole specializzate nel campo artistico prescelto, cioè quello della pasticceria, con preminenza per la lavorazione dello zucchero.

Frequenta quindi scuole in tutto il mondo (Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Usa…) dove si specializza nello zucchero artistico ad altissimi livelli, con grandi maestri internazionali.

Arrivano così le prime importanti vittorie: medaglia d’oro ai Campionati internazionali di Massa Carrara per lo Zucchero Artistico nel 2005, e i Campionati mondiali di Lussemburgo (World Culinary Cup) – con quattro medaglie d’oro e altrettante menzioni per il massimo punteggio ottenuto nella sua categoria artistica – nel 2006, coronando così i primi grandi traguardi che sanciscono l’alta professionalità e il merito raggiunti.

Nel 2007 dà vita al suo laboratorio “Sugar Dreams”, un progetto con al centro importanti nozioni per lo sviluppo di vere e proprie opere d’arte in zucchero artistico, all’interno del quale venivano create pièce in zucchero per il cinema: bicchieri, finti vetri, e oggetti di scena destinati a celebri pellicole.

Nel 2008 fa un ulteriore passo ai Campionati Europei di Stoccarda, vincendo sei medaglie d’oro e il titolo assoluto di categoria artistica. Nello stesso anno vince il primo premio per lo zucchero artistico alle Olimpiadi di Erfurt in Germania, come unico oro per la nazione Italia nella categoria.

Nel 2010 è membro della Nazionale Pasticceri Italiana per la Coppa del Mondo di Pasticceria a squadre in America, a Phoenix, il World Pastry Championship. Qui vince il titolo di Vice Campione del Mondo 2010 e il Premio Speciale di squadra per la Miglior torta al mondo 2010.

Nel 2012 diviene maestro AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani); nello stesso anno è medaglia d’oro al concorso The Pastry Queen, Campionato mondiale di pasticceria femminile al Sigep di Rimini, in veste di allenatore del team Italia.

Nel 2013  vince la medaglia d’oro al Campionato Mondiale di Zucchero Artistico “The Star of Sugar” e l’oro al Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores in veste di allenatore del team Italia (Rimini).

Nel 2015 fonda Aromacademy, l’Accademia di Pasticceria della capitale romana; nel 2016 è Medaglia d’Oro al Campionato del Mondo di Pasticceria di Parigi, “Mondial des arts sucrés”, come allenatore del team Italia; ancora nel 2016, porta all’oro la squadra italiana nel Campionato Mondiale di Pasticceria Juniores (Rimini).

Nel 2020 riceve il titolo mondiale “Sucre D’Or – Miglior artista al mondo dello zucchero” per il decennio.

Nel 2023 diventa team manager del Team Italia per la Gelato World Cup, con cui vince gli Europei di Gelateria, qualificandosi così per la Gelato World Cup, la grande competizione mondiale dedicata alla gelateria d’eccellenza: a gennaio 2024 con la sua squadra diventa Campione del Mondo di Gelateria, conquistando il primo posto nella gara contro 11 Nazioni finaliste.

Corona questo susseguirsi di successi con l’ingresso in Relais Desserts e con la sua Aromacademy sancisce un primato storico: è la prima Accademia ad entrare nella prestigiosa istituzione francese.

Oggi Davide diffonde il suo pensiero grazie alla sperimentazione continua nella sua Accademia, con cui trasmette e tramanda il suo poliedrico know how.