venerdì 21 Novembre 2025
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Kimbo: l’artista Serena Brancale al Blue Note di Milano per omaggiare il caffè di Napoli

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Serena Brancale - Cover Stu Cafè (immagine concessa)

L’artista Serena Brancale si è esibita sul palco del locale Blue Note a Milano con un tributo allo storico jingle dell’azienda Kimbo rielaborato la scorsa estate per il brano Stu Cafè. Leggiamo qui di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.

Serena Brancale reinterpreta il jingle di Kimbo

MILANO – La cantautrice Serena Brancale sul palco del Blue Note di Milano per omaggiare il caffè napoletano. È questa una delle iniziative di Kimbo, che per tutto il mese di settembre ha portato le proprie miscele in giro per il capoluogo lombardo, tra degustazioni, street art e il rito del caffè sospeso.

L’esclusivo party nel noto jazz club milanese, che si è tenuto il 23 settembre, ha voluto essere in particolare un tributo allo storico jingle dell’azienda, rielaborato dall’artista barese la scorsa estate con il brano Stu Cafè.

Una collaborazione ufficializzata con il videoclip della canzone uscito il 4 agosto e interamente girato a Marrakech.

Il brano, che mette insieme la nuova frontiera del rap barese con la tradizione tropicalista del jazz ‘do Brasil’, è un racconto apotropaico, un inno porta fortuna che allontana i pensieri negativi e riporta gli ascoltatori alla semplicità delle piccole cose e alle terre del sud. Stu Cafè è un dialogo tra la cantautrice e le negatività della vita, perché per allontanarle a volte basta anche una semplice tazzina di caffè.

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Ditta Artigianale festeggia il primo ottobre con un programma all’insegna della sostenibilità

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sanapo ditta artigianale decaffeinato
Francesco Sanapo (immagine concessa)

MILANO – Una due giorni per celebrare il mondo del caffè specialty, ma soprattutto per capire ed affrontare le sfide attuali, promuovendo pratiche sostenibili e consapevoli per permettere al settore di sopravvivere in futuro e prosperare. In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, appuntamento dedicato alla bevanda più amata al mondo, Ditta Artigianale promuove il corso SCA sulla sostenibilità nell’industria dei caffè specialty, gestito dal Trainer AST Angelo Sportelli.

L’appuntamento, in programma lunedì 30 settembre e martedì 1° ottobre (ore 10-16), si svolgerà alla Scuola del Caffè di Ditta Artigianale Carducci (Via Giosuè Carducci 2/4r) ed è rivolto a professionisti del settore e a tutti gli amanti del caffè.

Ditta Artigianale, focus sostenibilità

Il corso fa parte del percorso Coffee Sustainability del circuito formativo della Specialty Coffee Association e mira ad approfondire temi delicati e non sempre tenuti nella giusta considerazione nella filiera del caffè, come il riscaldamento climatico, il divario di genere, il salario minimo nelle farm, la catena di valore, gli andamenti dei prezzi, ed i ruoli di potere nelle politiche economiche dell’industria del caffè.

I partecipanti impareranno a decodificare i complessi aspetti economici, ambientali e
sociali della catena del valore del caffè, sviluppando un linguaggio tecnico ed una
visione critica sul tema, oltre ad essere in grado di promuovere pratiche sostenibili e
consapevoli.

Al termine del corso è previsto un esame finale online e verrà rilasciata la certificazione riconosciuta internazionalmente.

Il corso è a pagamento, iscrizioni ed informazioni a info@scuoladelcaffe.it e su www.dittartigianale.com

Nelle cinque caffetterie fiorentine di Ditta Artigianale sarà inoltre possibile degustare alcuni degli specialty più esclusivi, ricevendo informazioni sulle zone di provenienza e i metodi di lavorazione.

Tra questi due novità, provenienti da Finca Los Nogales, in Colombia, caratterizzati da profili aromatici che richiamano deliziose note di yogurt alla banana, ananas, vaniglia, mango e mandarino. Si tratta di caffè provenienti dalla regione Huila, vicino alla foresta pluviale amazzonica, lavorati con tecniche innovative che conferiscono un sapore ricco e complesso.

Sarà invece un viaggio alla scoperta dell’eccellenza del caffè brasiliano l’appuntamento che Ditta Artigianale propone giovedì 3 ottobre (ore 17, Scuola del Caffè), con la degustazione dei migliori caffè del Brasile, provenienti dalla regione Cerrado Miniero, la prima denominazione di origine controllata brasiliana e punto di riferimento internazionale nella produzione di caffè.

Protagonisti saranno alcuni produttori di questa regione, che presenteranno i loro caffè più pregiati.

Si tratta di rappresentanti di piccole aziende, prevalentemente a conduzione familiare, che attribuiscono grande importanza alle certificazioni di origine e al controllo di qualità, applicando metodi di coltivazione innovativi ma estremamente rispettosi dell’ambiente e della biodiversità.

Una filosofia che poi si ritrova nei caffè di questa regione, capaci di offrire un’esperienza di assaggio unica e straordinaria. La partecipazione all’appuntamento è gratuita, previa prenotazione all’indirizzo info@scuoladelcaffe.it

La mission di Ditta Artigianale

Fondata nel 2013 da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore e da Patrick Hoffer, è quella di portare in Italia caffè di estrema qualità e di raccontarli in maniera completamente diversa, mettendo in campo la totale trasparenza e l’impegno alla
sostenibilità in tutti e per tutti gli step produttivi. È anche microtorrefazione e i caffè,
tostati e serviti freschi, sono disponibili per l’acquisto anche su www.dittaartigianale.it.

Il caffè del Cerrado Mineiro arriva in Italia nel roadshow tra Milano, Firenze e Roma

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cerrado mineiro
Una consumatrice di caffè (immagine concessa)

MILANO – Questo ottobre, la regione del Cerrado Mineiro, la prima area di coltivazione del caffè in Brasile a ottenere lo status di Denominazione di origine (DO), intraprenderà un roadshow nelle città italiane più iconiche per il caffè: Milano, Firenze e Roma. Questi eventi sono pensati per celebrare i legami storici e culturali tra le tradizioni del caffè brasiliano e italiano, mettendo in risalto i valori condivisi di qualità, autenticità e certificazione di Denominazione di origine, che risuonano con il mercato del Bel Paese.

A partire dalla Giornata internazionale del caffè (1 ottobre), il Cerrado Mineiro Road Show presenterà i caffè eccezionali della regione, incluse varie offerte e metodi di lavorazione unici, nonché il suo impegno verso pratiche sostenibili.

I partecipanti avranno l’opportunità di provare il caffè del Cerrado Mineiro e interagire direttamente con i produttori e la nuova generazione di coltivatori familiari che guidano il successo della regione.

“Siamo entusiasti di rafforzare il nostro legame con il mercato del caffè italiano. Collaborare con torrefattori italiani è fondamentale per offrire valore ai consumatori e consolidare il nostro impegno verso l’origine e la sostenibilità. Questa iniziativa è di grande importanza per la nostra regione.” ha affermato Gláucio de Castro, presidente della Cerrado Coffee Growers Federation.   .

Eventi principali:

  • 1 ottobre, Milano: Illycaffè celebrerà la Giornata internazionale del caffè presentando il caffè del Cerrado Mineiro, la prima miscela del marchio proveniente da agricoltura rigenerativa certificata.
  • 1 ottobre, Milano: Cafezal Milano Coffee Hub e Academy (Viale Premuda, 14, 20129 Milano, Italia) ospiteranno una sessione di cupping pubblica rivolta ai consumatori, con i caffè della regione del Cerrado Mineiro.
  • 2 ottobre, Milano: Cafezal Milano Coffee Hub e Academy ospiteranno un evento per torrefattori e professionisti del settore del caffè, concentrandosi sulla Denominazione di origine del Cerrado Mineiro e sulle sue pratiche agricole rigenerative.
    Instagram: @cafezal_milano Orario: 17:00
  • 3 ottobre, Firenze: Presso la Ditta Artigianale Academy e Hub (Via dello Sprone 5R, 50125 Firenze, Italia), gli esperti del settore esploreranno il terroir unico dei caffè del Cerrado Mineiro, sottolineando l’importanza della certificazione DO per garantire tracciabilità e qualità. Instagram: @dittaartigianale Orario: 17:00
  • 8 ottobre, Roma: L’Ambasciata del Brasile (Piazza Navona, 14, 00186 Roma, Italia) ospiterà un dibattito con la partecipazione di Vanusia Nogueira, responsabile dell’International Coffee Organization (ICO), e di Andrea Illy, presidente di Illycaffè. La discussione si concentrerà sul ruolo della certificazione DO e dell’agricoltura sostenibile nell’elevare il profilo delle coffee brasiliane.
    Instagram: @ambasciatabrasileitalia Orario: 15:00

Una partnership storica: Italia e Brasile

Le basi della coltivazione del caffè brasiliano furono significativamente influenzate dagli immigrati italiani arrivati alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, in fuga dalla carestia, dalla povertà e dalle guerre in Italia. Questi immigrati si stabilirono in regioni fertili come San Paolo e Minas Gerais, comprese le aree che successivamente sarebbero diventate il Cerrado Mineiro nel nord-ovest di Minas Gerais.

Con la loro conoscenza agricola e l’incessante etica del lavoro, gli italiani giocarono un ruolo cruciale nello sviluppo delle piantagioni di caffè in Brasile, creando le fondamenta dell’attuale principale produttore di caffè al mondo.

Inoltre, l’apprezzamento dell’Italia per i prodotti a Denominazione di Origine, come vini, formaggi e prosciutto, si riflette nella cultura del caffè. La certificazione DO del Cerrado Mineiro garantisce tracciabilità e qualità dal campo alla tazza, valori che si allineano perfettamente agli standard italiani, evidenziando la sinergia culturale e l’impegno condiviso verso l’eccellenza.

Nel 2023, in collaborazione con illycaffè, il Cerrado Mineiro ha lanciato il suo primo caffè certificato per agricoltura rigenerativa sotto l’etichetta Arabica Selection Brazil Cerrado Mineiro, dimostrando la sua leadership nell’innovazione e nella sostenibilità nel settore del caffè.

“L’Arabica Selection Brazil Cerrado Mineiro è il risultato della relazione che abbiamo costruito negli anni con i produttori di caffè e la Federation of Producers of Cerrado Mineiro. Abbiamo condiviso l’urgenza di trovare una soluzione agli effetti del cambiamento climatico,” ha dichiarato Cristina Scocchia, ceo di Illycaffè.

Riguardo la regione del Cerrado Mineiro

La regione del Cerrado Mineiro, situata nel nord-ovest di Minas Gerais, in Brasile, è una regione pionieristica nella produzione di caffè e la prima nel Paese a ottenere lo status di Denominazione di Origine (DO) nel 2013, dopo aver ricevuto l’Indicazione di origine nel 2005. La certificazione DO garantisce le condizioni ambientali uniche e i metodi di produzione che definiscono il caffè di alta qualità della regione.

La regione produce oltre 6 milioni di sacchi di caffè all’anno, con il 65% classificato come specialty coffee. La restante parte, conosciuta come fine cup, ottiene un punteggio nella gamma degli 80 punti sulla scala SCA. L’impegno del Cerrado Mineiro per l’agricoltura rigenerativa è centrale nel suo approccio alla sostenibilità, con oltre 30.000 ettari di coltivazione certificati.

Dersut apre le porte del Museo a Conegliano per la Giornata internazionale del caffè, 01/10

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Il Museo del Caffè Dersut (immagine concessa)

CONEGLIANO (Treviso) – Dersut in occasione della ricorrenza di martedì primo ottobre aprirà in via straordinaria le porte del suo Museo del caffè sito a Conegliano, in Via T. Vecellio 2, dalle 11.00 alle 12.30. L’apertura straordinaria si inserisce nel contesto di supporto delle iniziative del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale di cui il Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente Dersut Caffè S.p.A., è anche Presidente e fondatore insieme ad altri operatori del comparto del caffè (qui l’elenco dei soci).

L’iniziativa di Dersut per la Giornata internazionale del caffè

Il Museo, facente parte di Museimpresa, è unico nel suo genere per la ricchezza dei pezzi esposti e per la completezza del percorso storico-didattico organizzato al suo interno intitolato “… dalla pianta alla tazzina, viaggio nella storia del caffè …”, che permette al visitatore di scoprire l’intera filiera del caffè espresso.

L’itinerario si estende su un’area complessiva di 600 metri quadrati, articolato in due piani, suddiviso in quattro sezioni e termina in un’aula con sala degustazione, dove si svolgono corsi della Accademia ABCD tenuti da esperti trainer baristi, tra cui il vincitore dell’Italian Espresso Champion 2024.

In occasione della giornata internazionale del caffè il museo accoglierà i visitatori nella formula di una visita guidata di tutta la collezione a cui seguirà la degustazione del caffè.

Chi invece sarà a casa, magari degustando una buona tazzina di caffè, potrà partecipare all’evento online dal titolo “L’Italia del rito del caffè” organizzato dal Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale.

La diretta sarà dalle ore 11.00 e si accederà cliccando qui

L’evento, pensato dal Comitato Scientifico del Consorzio, con le diverse iniziative organizzate dalle Comunità rappresentative del Rito del caffè espresso in tutta Italia, avrà un duplice obiettivo: quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere la campagna benefica “un caffè per Fondazione Telethon” (la raccolta sarà aperta fino a marzo 2024) e quello di raccogliere firme a sostegno della candidatura Unesco del Rito del caffè espresso.

È possibile sostenere la candidatura così da rendere la ritualità del caffè espresso patrimonio dell’Unesco cliccando qui.

Il Museo del caffè si trova a Conegliano, in Via T. Vecellio 2, ed è aperto solo su prenotazione per gruppi e comitive con visita guidata gratuita mandando una mail a: museodelcaffe@dersut.it.

Oro Caffè apre le porte il 5 ottobre per festeggiare la giornata del caffè

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La sede Oro Caffè (foto concessa)
La sede Oro Caffè (foto concessa)

TAVAGNACCO (Udine) – Anche in Friuli si potrà celebrare l’International Coffee Day, giornata mondiale che coinvolge tutti gli amanti del caffè, che rappresenta la seconda bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua. Sabato 5 ottobre 2024 ecco che Udine avrà la sua opportunità: la torrefazione udinese Oro Caffè aprirà le porte della propria azienda a tutto il pubblico, con visite guidate gratuite alla torrefazione, che ha sede a Tavagnacco.

Si potranno conoscere i paesi d’origine da cui provengono le migliori qualità di Arabica e
Robusta, capire meglio da vicino quali sono le caratteristiche di un espresso realizzato a regola d’arte, imparare a distinguere alcune varietà di caffè.

Oro Caffè, full immersion nel chicco

Sarà possibile prenotarsi in uno dei tre gruppi di visita, previsti alle ore 9.00, 10.30 o alle 12.00, a cui seguirà una piacevole ed esclusiva degustazione gratuita di due miscele esclusive e dei migliori caffè Arabica, selezionati e tostati da Oro Caffè.

All’ingresso di Oro Caffè (foto concessa)

Le persone in visita verranno accolte dalla musica del gruppo Saten Saxophone Quartet ed accompagnate alla scoperta del profumatissimo mondo del caffè: si seguirà il percorso che fanno i chicchi di caffè provenienti dalle migliori piantagioni al mondo, passando in produzione dove si trova una tostatrice “green” di ultima generazione, prima di conoscere l’arte della miscelazione.

Alla fine del tour si passerà alle aule della “Scuola del Caffè”, diretta da 15 anni dal Coffee Trainer Oro Caffè Giovanni Roitero

E dove ad oggi sono già stati formati oltre 2.000 baristi. Qui si potranno degustare diverse miscele per scoprire i bouquet aromatici che contraddistinguono ognuna di loro.

Le prenotazioni al gruppo di visita si potranno effettuare sulla pagina web oppure telefonando in azienda al numero 342 0953489.

L’azienda

Nel 1987 Chiara e Stefano Toppano fondano l’azienda ORO CAFFÈ srl, specializzata nella torrefazione dei caffè di alta qualità. L’azienda oggi produce oltre 10 diverse miscele torrefatte in grani, una linea di monorigine Specialty Coffee, una linea di capsule per la propria macchinetta a capsule ALLEGRA, capsule compatibili Nespresso e compatibili Lavazza.

Inoltre Oro Caffè ha da poco iniziato la produzione di macchine da caffè professionali.

Oro Caffè in Italia è presente principalmente in Triveneto ed è tra i fondatori del consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano. Oro Caffè distribuisce anche in oltre 40 Paesi al Mondo: nel 2014 inaugura la sua prima filiale estera a Toronto (Canada) e nel 2019 una filiale tedesca a Monaco di Baviera. Inoltre ha una buona distribuzione in Olanda, Gran Bretagna, USA, tutti i Paesi dell’Est Europa, Russia, Emirati Arabi, Cina e Malesia.

Nella propria sede a Tavagnacco (UD), oltre alla produzione, trovano spazio la “Scuola del caffè” per la formazione di baristi ed il bar “ADORO CAFÈ Sede Centrale” aperto al pubblico. Questo locale fa parte della catena di caffetterie ADORO CAFFÈ creata dall’azienda nel 2015 con l’intento di diffondere la cultura dell’espresso e della caffetteria italiana. Da sempre sensibile alle tematiche dell’impatto ambientale, dotata di un potente sistema fotovoltaico, macchinari green di ultima generazione e packaging ecologico,

Oro Caffè ha iniziato nel 2024 anche la produzione di capsule compostabili realizzate in materiali 100% biodegradabili, uniche nel loro genere, compatibili con Sistema Nespresso.

Terra Madre comincia a Torino e Marco Bertona è presente con il 1° presidio Slow Food del tè in Sri Lanka: progetto e assaggio il 27

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Marco Bertona alle origini (foto concessa)
Marco Bertona alle origini (foto concessa)

MILANO – Il Salone di Terra Madre anima Torino, da giovedì 26 a lunedì 30 settembre nel Parco Dora: tra i protagonisti dei tanti eventi previsti, Marco Bertona, maestro italiano del tè dalla fama internazionale, conferma il suo ruolo cruciale nell’evoluzione di questo settore, essendo il responsabile della creazione del primo presidio Slow Food sul tè, in Sri Lanka, con il coinvolgimento di una famiglia e della sua piantagione situata nel distretto di Pussellawa, provincia di Kandy, ad un’altitudine compresa tra gli 800 e gli 850 metri.

La presentazione di questo progetto e dei tre chili di foglie frutto di questo duro lavoro nei campi, avverrà venerdì 27 settembre durante Terra Madre, a Torino. L’inizio dell’appuntamento dedicato al tè sarà alle ore 17.30.

Bertona, come nasce questa collaborazione e perché proprio in Sri Lanka?

“In realtà la storia parte ben vent’anni fa, quando sono stato incaricato da Slow Food per organizzare il loro Master of Food sul Tè. In qualità di coordinatore nazionale del progetto. dal 2004 al 2006, ho avuto modo di conoscere meglio l’organizzazione e la sua filosofia. Già all’epoca, potendo contare su diversi miei contatti internazionali, mi ero proposto per costituire un primo presidio sul tè.

Tuttavia, allora ci trovavamo ancora in una fase piuttosto embrionale per l’Italia, e quindi non era il momento giusto per partire con questa avventura. Poi siamo arrivati ai giorni nostri, con la conoscenza della famiglia tramite la nostra Associazione e l’obiettivo di sostenerli per uscire da un contesto di precarietà.

La maggior parte dei contadini infatti, vende le foglie alle grandi aziende, che a loro volta le trattano per la commercializzazione in bustina. Abbiamo fatto conoscere loro un modo per emanciparsi, insegnando loro a produrre un tè di qualità più elevata e così trovare nuovi sbocchi di mercato.

Le due problematiche principali risultano ancora una volta la formazione (l’insegnamento dei modi di produzione, dalla selezione alle best practices agricole come il non schiacciare le foglie, la scelta della corretta dimensione dei contenitori, il tempo necessario che deve intercorrere tra la raccolta e la consegna in laboratorio) e poi creare nuove opportunità di vendita, tutto questo attraverso un salto qualitativo importante. Parliamo ovviamente di tè artigianali di un certo livello.

Con questa famiglia dello Sri Lanka, da due-tre anni abbiamo provato a cambiare le cose, producendo un tè migliore. Di fronte alle perplessità di queste persone, che non sapevano neppure da dove iniziare, mi sono reso disponibile come supporto tecnico e di tramite fuori dallo Sri Lanka. Un Paese in cui il 90% della produzione è destinato all’esportazione: questo significa che il consumo interno praticamente è inesistente (esattamente il contrario dell’India).

Gran parte di questo tè poi è destinato a diventare il contenuto della bustina, mentre una parte viene venduta in foglie intere. Il tè nero – che è il principale dello Sri Lanka – è prevalentemente destinato al mercato più commerciale.

Per tornare alla famiglia, il progetto era quello di partire dalle basi per apprendere tutti gli step da seguire sulle foglie, ben diversi da quelli da tenere in conto quando si parla di produzione industriale.

Tutto questo avendo un impatto minimo sui costi da sostenere: parliamo di lavoro manuale, di attrezzature non particolarmente onerose per il contadino. C’era solo da guadagnare per loro. Ovviamente ho faticato a far loro comprendere che questo percorso potesse essere un buon investimento, ma poi è stato recepito il messaggio: si possono guadagnare 10-20 volte in più, sempre andando avanti con i piedi per terra.

Per questo poi abbiamo concretamente dovuto capire che cosa farne del tè prodotto: come Associazione, abbiamo lavorato per favorirne la distribuzione. La prima produzione è stata limitatissima, di appena 3 chili.”

“A quel punto, quando le fondamenta erano state gettate, mi è venuto in mente Slow Food”

Continua Bertona: “Una soluzione plausibile dato che quello che stiamo facendo in piantagione, rispecchia almeno uno dei pre requisiti necessari per poter entrare nella rete.

Appena siamo entrati in contatto infatti, ci siamo lasciati guidare dall’entusiasmo reciproco. Si sono innamorati del progetto, che rientrava nei loro parametri. Sono andato in Sri Lanka per comunicare ai contadini, che in realtà non avevano ancora colto l’importanza di questo ingresso. “

Questo primo importante passo verrà presentato a Terra Madre a Torino: Bertona, ci può dare qualche anticipazione su cosa verrà condiviso con i partecipanti?

“Il tè arriverà a breve, è tutto calcolato perfettamente. I tre chili prodotti verranno svelati proprio durante la manifestazione. Abbiamo disseminato diversi indizi in questi mesi, ma ancora nessuno sa esattamente che cosa porteremo a Terra Madre. Ma è stato raccolto a mano, lavorato secondo metodi tradizionali. Ci sarà modo di assistere i video, sentire la storia dietro le varie fasi del progetto, acquistare lo stesso tè.

Ancora non abbiamo stabilito un prezzo preciso, ma se dovessimo pensare a un costo che copra le spese e faccia qualche margine, ci manteniamo su una fascia di prezzo di tè di gamma alta. Parliamo ovviamente di prodotti non commercializzati sui canali di approvvigionamento tradizionali, ma sono definibili come specialty tea, con un controllo trasparente di tutta la filiera.

Si posizionano normalmente in un range dai 50 euro all’etto in su. Sono tre chili frutto di un lavoro grandissimo. Posso dare una chicca soltanto: l’essiccazione finale di questo tè è stata fatta al sole – operazione particolarmente complessa – e ha richiesto circa tre giorni per il processo.”

E ora quali sono i prossimi passi su questo percorso Slow Food legato al tè?

Bertona: “I presidi hanno delle caratteristiche da possedere. Quindi di realtà che potenzialmente potrebbero avere questo supporto Slow Food, ce ne sono parecchie e le conosco bene, anche al di fuori dello Sri Lanka ma in tutti i Paesi produttori. Certo avviare questo processo non è qualcosa di semplice: partiamo ora da questo progetto per poter vederne lo sviluppo futuro.

Slow Food mette a disposizione strumenti per promuovere le attività dei propri presidi, con diverse vetrine internazionali. È un importante riconoscimento dell’impegno messo per fare un salto di qualità, ma sta poi al produttore il mettere in moto dei meccanismi di comunicazione e marketing: il contadino deve saper sfruttare il riconoscimento di Slow Food.

Ci vogliono competenze anche su questo campo: sento però di aver raggiunto il mio obiettivo, nell’aver aiutato questi piccoli produttori verso l’eccellenza.

Poi averli coinvolti nella rete Slow Food è stato un ulteriore successo. Ora vedremo più in là che cosa succederà: dipende molto dalla volontà dei contadini. Che hanno dovuto anche considerare una rivoluzione dei loro metodi produttivi, passando a dimensioni totalmente diverse, selezionando manualmente germoglio per germoglio e implementando anche la forza lavoro.

Tutti questi dettagli inseriti, dilatano tantissimo i tempi e di conseguenza anche i costi del prodotto finito, che non può costare poco.”

Fnc crea un modello logistico per esportare il caffè della Colombia, tostato all’origine, negli Usa in meno di 72 ore

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Colombia
Il logo della Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia

MILANO – Caffè torrefatto colombiano, direttamente dal produttore al consumatore statunitense, in meno di 72 ore. Come? Attraverso un nuovo modello commerciale lanciato dalla Federazione nazionale dei produttori di caffè (Fnc), che consentirà di esportare il prodotto tostato made in Colombia in qualsiasi parte del mondo superando le barriere geografiche e aprendo nuovi canali distributivi.

Il servizio sarà limitato inizialmente ai soli Stati Uniti, ma nel primo semestre del 2025 si estenderà all’Europa, all’Asia e ad altre parti del mondo.

Le opportunità offerte dal commercio elettronico transnazionale – attraverso piattaforme quali Amazon e Walmart – consentiranno la commercializzazione del caffè 100% colombiano, tostato all’origine, con consegna a casa del consumatore negli Usa a tempo di record.

E senza la necessità di tenere un magazzino fisico nel paese di destino.

Il tutto utilizzando la massima capacità di cargo aereo disponibile in America latina, sulla linea Bogotá-Miami, che renderà possibili consegne rapide e puntuali di caffè fresco di tostatura a costi più bassi, grazie all’eliminazione degli intermediari.

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Victoria Arduino: Mikael Jasin, campione del mondo Barista 2024, è il nuovo global ambassador

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campione del mondo victoria arduino
Mikael Jasin, barista campione del mondo 2024 (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Il barista Campione del mondo 2024 Mikael Jasin è il nuovo global ambassador di Victoria Arduino. La collaborazione di lunga data che lega Victoria Arduino, marchio italiano leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso dal design distintivo e dalle elevate performance, e Mikael Jasin, 2024 WBC Champion e proprietario delle aziende So So Good Coffee Company, Catur Coffee Company, Berlian Biotech e Omakafé, va oltre la semplice partnership commerciale.

Mikael Jasin è il global ambassador di Victoria Arduino

“Mikael Jasin incarna perfettamente i valori del nostro marchio” ha dichiarato Marco Feliziani, ceo di Simonelli Group. “La sua passione, autenticità e impegno sono un’ispirazione per molte persone in tutto il mondo. Questa è una grande collaborazione e non potremmo essere più entusiasti. La nostra partnership prevede non solo la promozione dei nostri prodotti, ma anche la condivisione di conoscenze ed expertise al fine di offrire all’industria del caffè tecnologie sempre più performanti, in grado di valorizzare ogni caffè e prodotti dal design unico.”

“Il caffè è in grado di trasformare momenti quotidiani in esperienze profonde nella mia vita, e in un certo senso, ha cambiato la mia vita. Per questo, mi piace trasmettere questo cambiamento anche ad altre persone,” ha detto Mikael Jasin. “Penso che Victoria Arduino sia il partner giusto per farlo. Come dice il detto, se vuoi vedere il cambiamento, sii tu il cambiamento. Questo è ciò che mi ispira, ed è anche ciò che ispira Victoria Arduino in termini di tecnologia, performance e design.”

La collaborazione prevede già un calendario molto fitto di appuntamenti, Mikael Jasin sarà in Giappone per lo SCAJ, mentre dal 6 al 9 novembre sarà protagonista allo stand Victoria Arduino al Korea Cafè Show. Successivamente presenterà ufficialmente in Vietnam (14 novembre) e in Malesia (3-4 Dicembre) i nuovi prodotti E1 Prima PRO, Eagle Tempo e PureBrew+.

Resta aggiornato su eventi e novità Victoria Arduino seguendo il sito e la pagina Instagram  @victoriaarduinoofficial .

IEG Asia premiata come migliore PMI italiana a Singapore

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Da sinistra: Carlo Costa, cco di IEG, Ilaria Cicero , ceo di IEG Asia e Francesco Santa, international business development director di IEG (immagine concessa)

SINGAPORE – La Camera di Commercio Italiana a Singapore (ICCS) ha premiato IEG Asia Pte. Ltd., società controllata da Italian Exhibition Group (IEG), durante gli ICCS Business Awards ‘24, riconoscendola Migliore PMI italiana a Singapore. La prestigiosa iniziativa evidenzia il ruolo delle imprese nel promuovere le relazioni internazionali e la collaborazione economica tra l’Italia e la Città del Leone.

Le motivazioni del premio

La giuria ha premiato IEG Asia per i suoi investimenti nel settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) di Singapore, in particolare attraverso Sigep Asia e SIJE, e per l’impegno nel plasmare il panorama di business della Città del Leone e promuovere la collaborazione con l’Italia.

A ricevere il premio alla presenza dell’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, del direttore dell’Italian Trade Agency (ICE) a Singapore, Giorgio Calveri, dei leader e rappresentanti delle comunità imprenditoriali italiane e singaporiane, sono stati Ilaria Cicero , ceo di IEG Asia e Francesco Santa, international business development director di IEG. Presente Carlo Costa, cco di IEG.

Le dichiarazioni e i dati

“Ringrazio ICCS e coloro che hanno sostenuto IEG Asia in questo percorso di crescita in una città in cui sempre più aziende italiane approdano e che rappresenta il più importante hub economico di tutta l’area ASEAN” ha dichiarato Ilaria Cicero. “In poco più di un anno, IEG Asia ha acquisito manifestazioni nei settori F&B, horeca e Gioielleria da un organizzatore locale e da uno internazionale, anche con il supporto e la consulenza di Algebra Pte. Ltd. di Singapore. Numerose le sfide affrontate, altre ci attendono: continueremo con tenacia e professionalità a espandere il nostro business a Singapore e nei Paesi ASEAN”.

“Questo premio ci onora. Ed una conferma del nostro impegno nel portare l’eccellenza italiana nel mondo, in particolare a Singapore, la prima destinazione delle esportazioni del nostro Paese nel Sud-Est asiatico che nel 2023 hanno superato i 2,8 miliardi di euro (+16,9%)” ha aggiunto Francesco Santa. “È il risultato del lavoro e della passione del nostro team, e della fiducia e supporto dei nostri partner e clienti”.

“Secondo le stime del Ministero del Commercio e dell’Industria, l’economia di Singapore è cresciuta del 2,7% nel Q1 del 2024: più velocemente di quanto fatto nel Q4 del 2023. Anche alla luce di questi numeri – ha sottolineato Carlo Costa – questo riconoscimento è importante, oltre a dimostrare che lo ‘spirito IEG’, che ci motiva ad affrontare il mercato con curiosità, professionalità, gioco di squadra e attenzione ai dettagli, è vincente anche lontano dal nostro headquarter, sempre fortemente connesso a tutte le sedi del Gruppo”.

Oltre Singapore: IEG l’unica italiana nella classifica globale Stax

E nel frattempo arriva un altro importante riconoscimento: Italian Exhibition Group è per il secondo anno consecutivo l’unico italiano tra i primi 27 player fieristici nel mondo inseriti nella prestigiosa classifica di Stax – realtà di consulenza strategica globale – basata sul fatturato prodotto esclusivamente da fiere dirette degli organizzatori.

Rilevante anche il fatto che quattro delle prime 27 posizioni della classifica sono occupate da partner industriali o commerciali di IEG che proietta le industry leader del Gruppo in aree geografiche strategiche come Medio Oriente e Americhe.

Informa è infatti collocato da Stax al primo posto ed è partner di IEG con JGT in Dubai dedicata alla filiera dell’oro e del gioiello. Così come partner di IEG sono Koelnmesse (per Sigep China), mentre Deutsche Messe è partner di IEG in Messico e Canada. Presente in classifica anche Nürnberg Messe, che nel quartiere fieristico vicentino di IEG organizza Focus on PCB.

Starbucks: Molly Liu viene nominata unico amministratore delegato in Cina

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Il logo di Starbucks

Il colosso statunitense Starbucks ha nominato Molly Liu come amministratore delegato in Cina. Liu era già stata nominata co-ceo nel 2023 insieme a Belinda Wong, che rimarrà presidente, secondo il rapporto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Vincenza D’Egidio per il portale d’informazione Business24.

Molly Liu è l’unico amministratore delegato in Cina

PECHINO – Starbucks ha nominato Molly Liu come unico amministratore delegato della sua divisione cinese, ha riferito Bloomberg News, citando un messaggio sul suo canale WeChat.

La nomina arriva nel contesto di un riassetto della gestione, secondo il rapporto. Liu è stata nominata co-CEO nel 2023 insieme a Belinda Wong, che rimarrà presidente, secondo il rapporto.

Starbucks ha sempre incrementato la sua presenza in Cina da quando ha aperto il suo primo negozio nel China World Trade Building, a Pechino, nel 1999.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui