venerdì 21 Novembre 2025
Home Blog Pagina 303

Un batterio è la ragione della passione per il caffè: il nuovo studio

0
Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Le persone che amano il sapore del caffè sono accomunate da un batterio intestinale più grande di circa 6 volte rispetto agli altri: ai tratta del Lawsonibacter asaccharolyticus. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.

Il batterio degli amanti del caffè

MILANO – Gli amanti del caffè hanno un segno di riconoscimento inaspettato: li accomuna un batterio intestinale, che è da 6 alle 8 volte più abbondante in chi consuma regolarmente questa bevanda.

Lo indica lo studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Microbiology e guidato dall’Università di Trento, al quale ha collaborato anche l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Il batterio, chiamato Lawsonibacter asaccharolyticus, non sembra avere un ruolo particolarmente rilevante in termini di salute, ma lo stesso approccio con il quale è stato studiato potrà essere applicato ad altri alimenti alla ricerca di quelli che dimostrano di avere effetti benefici, per regimi alimentari sempre più personalizzati.

I ricercatori coordinati da Nicola Segata hanno analizzato i dati sul microbioma intestinale di oltre 22mila individui.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Bianchi Vending presenta Everly, il distributore di bevande calde

0
everly bianchi industry
Everly (immagine concessa)

VERDELLINO (Bergamo) – Nel corso dell’ultima edizione di Venditalia, Bianchi Vending ha svelato in anteprima la sua nuova linea di macchine per il vending, le Essential Solutions, tra cui troviamo anche l’innovativa Everly. Fedele a quelli che sono gli hallmark della linea Essential, Everly è un distributore di bevande calde che coniuga qualità dell’offerta, tecnologia avanzata, cura del design e accessibilità economica: una soluzione ideale per chi desidera entrare nel settore del vending o ampliare il proprio parco macchine con un modello affidabile e versatile, in grado di rispondere alle esigenze del mercato di oggi e di domani.

Un design essenziale per il vending moderno

Il design sobrio di Everly, con finiture nero opaco su lamiera pre-verniciata, è facilmente personalizzabile e offre un impatto estetico contemporaneo che ben si adatta a qualsiasi ambiente, dai più intimi a quelli più frequentati. L’interfaccia touch da 10 pollici, orizzontale e intuitiva, rende semplice configurare e gestire la macchina direttamente on board.

E grazie alla GUI personalizzata, l’interazione risulta fluida e immediata anche sul lato utente: per preparare la propria bevanda preferita bastano pochi secondi.

L’offerta completa che soddisfa ogni desiderio

Perfetta per servire uffici e grandi spazi pubblici come aeroporti, stazioni, scuole e ospedali, Everly si caratterizza per un layout versatile, completo ed espandibile, che include, di partenza, una tramoggia per caffè in grani (singola o doppia), quattro contenitori per prodotti solubili e un contenitore per lo zucchero.

Inoltre è dotata di un dispenser per bicchieri in diverse misure, del sistema Caffè Sottovuoto (opzionale) e supporta la gestione delle tazze mug, per venire incontro alle esigenze degli utenti più attenti alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi.

Tecnologia IoT e connettività bidirezionale

Attraverso l’opzione BI-Master, un avanzato sistema di connettività IoT e gestione remota tramite cloud, Everly consente agli operatori di monitorare e gestire la macchina anche a distanza, grazie alla connessione bidirezionale che permette di aggiornare il software, configurare nuove ricette e ricevere dati in tempo reale sulle performance del distributore e sulle preferenze dei consumatori. Una nuova elettronica concepita per offrire all’utente un’esperienza sempre aggiornata e ottimizzata.

L’eccellenza Bianchi Vending per un nuovo target

Semplicità di utilizzo, interfaccia intuitiva, innovazione e gusto: le caratteristiche di Everly rispecchiano a pieno la filosofia progettuale di ogni macchina targata Bianchi Vending.

Una filosofia che oggi trova un nuovo posizionamento di mercato con la linea Essential, soluzioni dal prezzo competitivo, e dunque rivolte ad un target più ampio, ma che dispongono di tutte quelle caratteristiche tecnologiche fondamentali per restare all’avanguardia e durare nel tempo.

Caffè Masaba apre il nuovo coffee shop all’aeroporto di Zurigo

0
masaba
Il logo di Masaba Coffee

Caffè Masaba apre un nuovo coffee shop all’interno dell’aeroporto di Zurigo. Il nuovo locale si trova al pian terreno su una superficie di ben 300 metri quadri, in condivisione con il produttore di minivetture Microlino. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del Corriere del Ticino.

Il nuovo locale di Caffè Masaba

ZURIGO – Il produttore ticinese di caffè Masaba apre a Zurich Airport un nuovo Coffee Shop nei grandi spazi caratterizzati da un’architettura particolare e da un’atmosfera cosmopolita del The Circle. Spazi, recita un comunicato, lasciati da Jelmoli, la storica società svizzera che sta chiudendo definitivamente tutti i suoi negozi.

Al primo Masaba Coffee Shop all’aeroporto di Zurigo, il caffè sarà servito da un barista esperto di latte art (caffè macchiato, cappuccino, ecc) e saranno venduti al pubblico pacchetti di caffè Masaba in grani e macinato in una straordinaria scenografia a tema giungla/sorgenti del Nilo da un grande bancone di legno in stile ticinese, prodotto nel nostro Cantone.

Situato nella piazza centrale del The Circle, il Masaba Coffee Shop si trova al pian terreno su una superficie di ben 300 metri quadri, in condivisione con il produttore di minivetture Microlino.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Sigep presenta il Sustainability District dedicato ai prodotti sostenibili

0
sigep
Sigep World presenta il nuovo Sustainability District (immagine concessa)

MILANO – La prossima edizione di Sigep presenterà il Sustainability District, una nuova area speciale collocata nel padiglione B1, interamente dedicata alla promozione di pratiche e prodotti sostenibili, con l’obiettivo di tutelare il pianeta e diffondere una cultura eco-responsabile a un numero sempre maggiore di operatori e consumatori a livello globale.

Il Sustainability District di Sigep

L’area ospiterà un palco centrale con un ricco programma di talk e tavole rotonde, dove esperti di fama internazionale si succederanno per esplorare a fondo il tema della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature.

In questo spazio saranno presenti 3 aree tematiche dedicate alle filiere del caffè e del cacao, che offriranno una panoramica sulle tecnologie all’avanguardia e sulle tendenze emergenti che stanno rivoluzionando l’industria del Foodservice.

La presenza di Paesi d’origine africani e sudamericani arricchirà ulteriormente l’iniziativa, offrendo un’opportunità unica per valorizzare le origini del caffè e del cacao.

Micro roaster village

Un viaggio alla scoperta dell’eccellenza della micro torrefazione e dello specialty coffee. Visita questa nuova area per scoprire le ultime miscele e tendenze nel mondo del caffè.

Bean to bar

L’arte e la scienza di produrre il cioccolato. Uno spazio dedicato che ne svela il processo di produzione, dalla fava di cacao al prodotto finale. Un luogo dove la maestria artigianale trasforma il cioccolato in pura eccellenza.

Fully automated coffee machinery

Scopri un mondo di nuove tecnologie automatiche per la preparazione del caffè che garantiscono un’esperienza di caffè impeccabile e personalizzata, nel segno della sostenibilità.

Spreco alimentare: Pescara tra le città più attive nel contrastarlo e c’è una pasticceria tra le aziende virtuose

0
too good to go
L'app Too Good To Go (immagine concessa)

MILANO – Pescara sul podio delle città adriatiche più attive nel contrasto allo spreco alimentare. A rivelarlo Too Good To Go, l’azienda ad alto impatto sociale impegnata nel contrasto dello spreco alimentare, in vista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti al via dal 16 novembre.

Un momento di sensibilizzazione importante quest’anno focalizzato sulla riduzione dello spreco alimentare, in occasione della quale Too Good To Go ha voluto evidenziare un caso positivo a livello territoriale come quello rappresentato dalla città di Pescara.

Pescara, una delle città adriatiche più impegnate nella riduzione degli sprechi

Nella speciale classifica delle città adriatiche che hanno salvato più pasti dallo spreco con Too Good To Go, Pescara si posiziona al secondo posto, dietro solo a Pesaro e davanti a centri come Rimini, Trieste, Bari e Venezia.

Un primato che testimonia come, dall’arrivo della app in città nel luglio 2020, l’attenzione e la consapevolezza sul tema dello spreco siano cresciute in modo continuo e costante, coinvolgendo attivamente utenti e attività locali.

“Lo spreco alimentare è un tema che riguarda tutti e sui cui è necessario intervenire – commenta Mirco Cerisola, Italy country director di Too Good To Go – Dall’arrivo di Too Good To Go a Pescara abbiamo visto crescere in città anno dopo anno la consapevolezza sul tema dello spreco e l’entusiasmo nel voler fare qualcosa di concreto per ridurlo, da parte di utenti e attività commerciali. Un ottimo esempio di come insieme si possa riuscire a generare un impatto positivo”.

Ridurre gli sprechi alimentari: l’azione n°1 per affrontare il cambiamento climatico risparmiando denaro

Secondo l’UNEP, ogni cittadino italiano spreco in media 67 kg di cibo all’anno e Too Good To Go ha calcolato che questo equivale a gettare via 2,6 pasti a settimana, causando l’emissione di 180 kg di CO2e all’anno nell’ambiente.

Questo rappresenta anche un consumo inutile di risorse – nell’ordine di 187 m² di suolo e 54.270 litri d’acqua per anno – e di denaro, pari a 360 euro l’anno pro-capite, l’equivalente della spesa alimentare di 47 giorni.

Contrastare lo spreco deve diventare quindi una priorità per tutti e Too Good To Go rappresenta una soluzione ottimale, consentendo di salvare del buon cibo ad un prezzo vantaggioso.

Il valore aggiunto di Too Good To Go

Grazie all’app di Too Good To Go è possibile ridurre gli sprechi con pochi clic, ovunque ci si trovi: recandosi direttamente nei negozi aderenti per ritirare le Surprise Bag, contenenti selezioni di prodotti freschi o confezionati rimasti invenduti a fine giornata; oppure comodamente da casa, grazie alle Box Dispensa, con un assortimento di prodotti ancora buoni ma a rischio spreco, provenienti direttamente dai migliori brand alimentari italiani e internazionali.

Il tutto con un occhio al portafogli: basti infatti pensare che salvando ad esempio una Surprise Bag a settimana si arriva a risparmiare oltre 500 euro all’anno.

Una soluzione win-win-win a tutti gli effetti: per gli utenti, che possono gustare buon cibo a un prezzo conveniente; per i negozi e le aziende partner, che riducono gli sprechi e ottengono ricavi aggiuntivi grazie a prodotti altrimenti destinati a rimanere invenduti; e per il Pianeta, che trae beneficio dalla riduzione dello spreco alimentare.

Le Surprise Bag più amate dai pescaresi

Tra gli store cittadini preferiti dai pescaresi presso cui ritirare le Surprise Bag ci sono forni, pasticcerie, pizzerie, macellerie, pescherie e supermercati.

Per valorizzare l’impegno degli esercenti locali nel contrastare lo spreco, Too Good To Go ha raccolto le testimonianze di Pizzeria Maruzzella, Pasticceria Michetti e Trieste Pizza, tre attività pescaresi impegnate da anni a ridurre gli sprechi.

Pizzeria Maruzzella

Andrea De Luca è il proprietario di Pizzeria Maruzzella, una delle prime attività che ha aderito a Too Good To Go nel 2020, quando l’app è arrivata anche a Pescara.
“Ho deciso di aderire perché ritengo che Too Good To Go rappresenti un’ottima opportunità per contrastare lo spreco alimentare in modo concreto e semplice, valorizzando gli invenduti. Credo che sia fondamentale ridurre lo spreco per preservare risorse preziose e limitare l’impatto ambientale: ogni prodotto non sprecato rappresenta un passo avanti verso un sistema alimentare più sostenibile e rispettoso dell’ambiente”

La collaborazione, a oggi sta dando ottimi risultati, con un forte apprezzamento da parte del pubblico: “La piattaforma è ben organizzata e il supporto del team di Too Good To Go ci permette di ottenere il massimo da questa collaborazione – continua De Luca – A oggi, abbiamo salvato insieme oltre 3.000 Surprise Bag. Riceviamo feedback positivi dai clienti che apprezzano molto l’iniziativa considerandola utile sia per loro che per l’ambiente. Alcuni ci hanno detto che grazie alle Surprise Bag hanno scoperto prodotti che non conoscevano mentre altri, incuriositi, sono tornati successivamente per fare altri acquisti o per provare prodotti che avevano trovato nelle Surprise Bag. Un modo quindi per contribuire a una causa importante, e allo stesso tempo, raggiungere anche nuovi clienti”.

Pasticceria Michetti

Anche Pasticceria Michetti, una delle realtà più conosciute in città, collabora con Too Good To Go da anni: “Ho deciso di aderire a Too Good To Go perché ritengo sia importante fare la mia parte contro lo spreco alimentare contribuendo a qualcosa di positivo per l’ambiente – commenta Paolo Michetti, proprietario di Pasticceria Michetti – Too Good To Go è una soluzione semplice ed efficace per ridurre gli sprechi. Collaboriamo insieme dal 2020 e da allora abbiamo salvato talmente tante Surprise Bags che nemmeno ricordo il numero. I clienti apprezzano molto l’iniziativa, e alcuni tornano anche in negozio per fare altri acquisti”.

Trieste Pizza

Trieste Pizza è un’insegna storica della pizza made in Pescara, conosciuta per la sua famosa pizza tonda al padellino. “Abbiamo aderito a Too Good To Go per combattere lo spreco, soprattutto in inverno, quando il lavoro rallenta e c’è più rischio di avere invenduto” – commentano dall’azienda – “Essere sull’app di Too Good To Go da anni ci ha permesso di salvare tantissime Surprise Bag. Riteniamo che Too Good To Go sia una soluzione utile sia per noi che per i clienti, i quali hanno capito che l’obiettivo della collaborazione è proprio recuperare e non sprecare ciò che non si vende. È un bel modo per evitare lo spreco e, visto quanto ne viene generato, cambiare rotta è davvero necessario”.

Come funziona Too Good To Go

Utilizzare Too Good To Go è facile: basta scaricare gratuitamente l’App dagli store online (App Store – Google Play Store), registrarsi e dopo essersi geo-localizzati si potrà consultare l’elenco dei negozi che hanno aderito a Too Good To Go e scegliere quello da cui poter prenotare la propria Surprise Bag preferita ad un prezzo vantaggioso.
Dopo averla prenotata, ci si potrà recare nel negozio prescelto per ritirarla nella fascia oraria indicata nel momento della prenotazione.

All’interno della sezione “Consegna” dell’app, è invece possibile ordinare e ricevere comodamente a casa propria, le Box Dispensa, contenenti selezioni di prodotti ancora buoni e perfettamente consumabili ma a rischio spreco dei migliori brand alimentari italiani ed internazionali, sempre ad un prezzo vantaggioso.

I prodotti contenuti nelle Box Dispensa sono facilmente conservabili a temperatura ambiente per lunghi periodi di tempo.

Ad oggi la community di Too Good To Go in Italia, composta da circa 10 milioni di utenti registrati e oltre 26.000 negozi partner, ha già contribuito a salvare dallo spreco oltre 23 milioni di pasti.

La scheda sintetica di Too Good To Go

Too Good To Go è un’azienda ad impatto sociale certificata come B Corp, con la missione di ispirare ed abilitare tutti a combattere lo spreco alimentare insieme. Dal suo lancio nel 2016, Too Good To Go ha aiutato a salvare oltre 350 milioni di pasti dall’essere sprecati, equivalenti ad evitare l’emissione di 945.000 tonnellate di CO2e e l’utilizzo non necessario di 283.5 miliardi di litri acqua e di 980 milioni di m² di suolo per anno.

Il 40% di tutto il cibo prodotto viene sprecato ogni anno. Secondo Project Drawdown (2020), ridurre lo spreco alimentare è l’azione principale che si può intraprendere per affrontare il cambiamento climatico, limitando l’aumento della temperatura a soli 2˚ C entro il 2100.

Con 100 milioni di utenti registrati e 170.000 partner attivi in 19 paesi in Europa, Nord America e Oceania, Too Good To Go gestisce il più grande marketplace al mondo per le eccedenze alimentari.

Da Starbucks a Costa Coffee: ecco le catene più famose al mondo

0
Il logo di Starbucks

Il caffè in franchising è una realtà consolidata. Starbucks è il leader del mercato, ma alle sue spalle il principale competitor Costa Coffee è di origini italiane. A seguire nell’indice di popolarità possiamo trovare le seguenti catene: McCafé, celebre in tutto il mondo, Tim Hortons, la catena canadese, LavazzaDunkin’ Donuts, Gloria Jean’s Coffees e Caribou Coffee. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Francesca Pasini per Si Viaggia.

Le catene di caffè più famose al mondo

Qual è la catena di caffetterie di origini italiane che compete direttamente con Starbucks? Si tratta di Costa Coffee, fondata a Londra nel 1971 dai fratelli italiani Sergio e Bruno Costa: i suoi punti vendita sparsi per il Pianeta erano oltre 3.400 nel 2022, un numero secondo solo a quello di Starbucks (nel Regno Unito, invece, è più grande rispetto al leader mondiale).

Nel 2019 è stata acquisita da Coca-Cola, rafforzando così la sua presenza a livello internazionale. Basti pensare che ora è presente in più di 41 Paesi attraverso sedi in franchising.

Costa Coffee è molto apprezzata dai clienti per la qualità delle proprie materie prime, con la lenta tostatura dei chicchi di caffè, figlia della tradizione italiana, e per le sue specialità come il Costaccino. E a proposito di Italia, nell’aprile 2024 la catena è finalmente sbarcata anche a Roma Fiumicino con il suo primo punto vendita dello Stivale, in particolare al Terminal 3 dell’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Flower bar: i migliori in Italia e nel mondo

0
fiori

Sorseggiare un buon caffè immersi nella bellezza di fiori e piante è un’esperienza che combina il piacere degli aromi con quello visivo, creando momenti di relax e benessere. Gli esperti di theblendermagazine di Lavazza hanno selezionato i migliori flower bar in Italia. Riportiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Zarina Chiarenza per il portale d’informazione Viaggi News.com.

I migliori flower bar

MILANO – In Italia, la cultura del bello si fonde perfettamente con l’amore per il caffè e la natura, dando vita a spazi unici nel loro genere. A Milano, il Fioraio Bianchi Caffè offre una pausa dal tempo in cui gustare dolci fatti in casa circondati da composizioni floreali mozzafiato. Firenze risponde con La Ménagère, che trasforma il concetto di bistrot in un giardino incantato dove fiori e piante abbracciano i visitatori. A Roma, immancabile una visita a Casa Vidaschi e The Appuntamento.

Non solo l’Italia vanta angoli di paradiso dove caffeina e clorofilla si incontrano. Londra presenta località come Flower House Pub e Stem & Stem che combinano l’eccellenza gastronomica con la passione per il verde. Parigi non è da meno con Flower Bubble, un angolo intimo per degustazioni tra petali colorati.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Gise Caffè insieme a Dolcevivo con le nuove tisane in capsule accompagnate dalla pasticceria

0
gise caffè
Biscotti artigianali per accompagnare le tisane Gise: l’ultima partnership dell'azienda di caffè (immagine concessa)

GAGGIO MONTANO (Bologna) – Con il freddo arriva anche la voglia di riscaldarsi con calde tisane e addolcirsi con gustosi biscotti, così nasce dai valori della tradizione la collaborazione tra Gise Caffè e Dolcevivo, un gemellaggio di gusti ideato dagli esperti professionisti delle due realtà, che coniuga artigianalità e innovazione.

Le nuove tisane in capsule, realizzate con la collaborazione de L’Istituto Erboristico Angelica, ora potranno essere accompagnate dai prodotti Dolcevivo, biscotti e lievitati opera e frutto di una lavorazione raffinata e meticolosa, capace di sprigionare sapori e profumi che invitano a un viaggio sensoriale autentico.

La linea di tisane in capsule Gise, con formule realizzate dall’Istituto Erboristico L’Angelica permette di ottenere una bevanda eccellente per qualità e gusto, garantendo tutti i benèfici effetti delle classiche tisane in filtro. Le bevande saranno arricchite dai prodotti da forno artigianali di Dolcevivo, l’azienda umbra, con l’obiettivo di rendere il rito del caffè e la coccola delle tisane un appuntamento immancabile della giornata, ampliando così la gamma di prodotti disponibili in partenrship.

Gusto e benessere, ma anche eccellenza e Made in Italy continuano a essere i valori che Gise Caffè porta avanti e che lo legano a Dolcevivo, portando le due aziende ad essere ambasciatori di qualità.

“Alla base della propria filosofia c’è la convinzione che ogni creazione sia come un’opera unica, con una propria identità, da valorizzare attraverso la massima cura del gusto e dell’estetica. – spiega Daniele Bellachioma, global sales director di Dolcevivo – I laboratori artigianali da cui prendono vita le creazioni si trovano ad Orvieto, in Umbria, un angolo di paradiso che offre l’accesso a tecniche, competenze e materie prime d’eccellenza giusto a un passo dalle proprie planetarie”.

“Il nostro obiettivo è quello di rendere indimenticabile l’esperienza con Gise Caffè – sottolinea Giovanni Zaccanti, fondatore di Gise Caffè – Stiamo lavorando per migliorare sempre di più la qualità dei nostri prodotti, del caffè e di tutte le bevande che possono essere erogate dalle macchine Gise, ma per trasformare questo momento in una pausa imprescindibile abbiamo pensato di creare un vero e proprio rito. Inoltre non dimentichiamo che la tradizione per noi è fondamentale, come la ricerca e l’innovazione, e stiamo riuscendo a coniugare tutto senza dimenticare la qualità e il gusto”

Le capsule dei diversi blend coffee e tisane, realizzate da Gise Caffè sono compatibili esclusivamente con il sistema Gise Technology, presente nella macchina Gise Caffè, progettate dai professionisti dell’azienda di Gaggio Montano, e adesso anche reperibili online attraverso il nuovo shop online dell’azienda.

Pernigotti presenta le nuove collezioni regalo per Natale 2024

0
pernigotti
I prodotti Pernigotti (immagine concessa)

NOVI LIGURE (Alessandria) – Grandi novità da Pernigotti per il prossimo Natale. La storica azienda dolciaria di Novi Ligure (Alessandria), controllata da J.P.Morgan dal 2022, ha lanciato infatti nuovi prodotti per le festività di fine anno nei principali punti vendita in tutta Italia.

I nuovi prodotti Pernigotti

Tornano sugli scaffali, dopo un lungo periodo di assenza, le prestigiose Confezioni Regalo: disponibile la scatola Gianduiotti Classici (127 g con 16 gianduiotti dal gusto classico), la scatola Gianduiotti Assortiti (127 g con 16 gianduiotti assortiti tra classico, nero e extra nero 70%) e la scatola Grande Assortimento con una selezione delle migliori praline Pernigotti (320 g con gianduiotti classico e nero, cremini classico e nero, Mini Pepitas e Mini Pepitas fondente).

“Il percorso di rilancio di Pernigotti procede con l’intensificazione della gamma dedicata alla sfera regalo, area che l’azienda è tornata a presidiare con convinzione”, afferma Gianluca Cazzulo, direttore commerciale di Pernigotti. “Il nostro marchio è da sempre sinonimo di qualità e la proposta delle nuove eleganti confezioni, con una diversificazione di formati e fasce di prezzo, vuole portare l’eccellenza delle nostre praline nell’ambito della condivisione e della festa”.

Altre due novità Pernigotti nel settore delle praline sono il Gianduiotto al gusto caramello, un sapore sorprendente mai proposto finora sul mercato, e la Gemma classica, un guscio sferico di cioccolato al latte finissimo ripieno di morbida crema gianduia al latte, che si aggiungono ai tradizionali sacchetti da 140 g dei Gianduiotti classico e nero e dei Cremini classico e nero.

Sugli scaffali sono presenti anche gli altri prodotti tradizionali legati ai consumi durante le feste di Natale, Capodanno ed Epifania. Innanzitutto, sono in vendita i Torroni in tre versioni (classico alle mandorle, classico alla nocciola e morbido alle nocciole e alle mandorle) nei formati da 135 e da 235 g e anche i Torroni ricoperti di cioccolato da 250 g. Novità di quest’anno è il Rustego, un pregiato torrone mandorlato da 235 g con il 55% di mandorle, che torna in commercio con un nuovo formato e una confezione rinnovata.

Disponibili anche i Cherubini, la linea dei torroncini Pernigotti in tre versioni (classici alla nocciola o alla mandorla, morbidi alla nocciola e alla mandorla e ricoperti di cioccolato) in sacchetti da 117 g.

In vendita pure il Nocciolato in due versioni (classico da 150 e 250 g e nero con cioccolato fondente da 250 g) e le stecche Pepitas in tre versioni (classico, fondente e bianco nei formati da 150 a 400 g), oltre alla novità del Pepitas con cioccolato al latte (da 250 g). Tornano anche i Mini Pepitas (in sacchetti da 117 g) e le maxi stecche Pepitas XL e Cremino XL (confezioni da 1 kg con 2 stecche da 500 g).

Disponibili inoltre le originali latte cilindriche da 190 g con gianduiotti e cremini classici assortiti, sia nella versione vintage con la grafica Pernigotti dei primi del ‘900, presenti anche nel nuovo film “Napoli-New York” del Premio Oscar Gabriele Salvatores, sia quelle personalizzate dal famoso pittore e writer statunitense Keith Haring. Immancabile il Panettone Pepitas da 750 g farcito con crema alle nocciole e cacao e copertura con cioccolato fondente e nocciole.

Presenti sugli scaffali anche le creme spalmabili Pernigotti, in due versioni da 190 e 330 g ispirate al Gianduiotto classico e nero, oltre ad una nuova versione da 330 g ispirata al Cremino con un originale riempimento del barattolo “a vortice” con strati di gianduia e nocciola.

Antonio Quarta: “L’espresso è simbolo dell’Italia, deve essere accessibile a tutti: come si può pensare di alzarne il prezzo?”

0
Antonio Quarta
Antonio Quarta con in mano il caffè alla leccese (immagine concessa)

LECCE – “L’espresso è un simbolo della nostra cultura, un vero e proprio rito, e deve restare accessibile a tutti”. Antonio Quarta, torrefattore pugliese, è fermo nella sua convinzione: l’aumento del costo della tazzina di caffè va bloccato. Se così non fosse, l’espresso perderebbe quel suo ruolo di rito quotidiano popolare, mettendo a rischio una tradizione profondamente radicata nella cultura italiana e causando notevoli ripercussioni sull’economia dell’intera filiera del caffè.

Sebbene il prezzo della materia prima sia cresciuto, i torrefattori chiedono un rincaro del caffè al bar. Ma cosa ne pensa Antonio Quarta?

“Credo che l’aumento del costo debba riflettersi sul prezzo della miscela, non sempre sulla tazzina al bar. Mi spiego meglio: i paragoni devono essere omogenei, se c’è il minimo accenno a una siccità nel Vietnam o un alluvione in Brasile non si dovrebbe parlare subito di aumento del costo della tazzina.

Queste dinamiche di comunicazione, a mio avviso, dovrebbero finire, perché non è detto che l’aumento del costo del caffè verde si traduca automaticamente in un rincaro sproporzionato sulla tazzina di dieci centesimi alla volta.

L’incongruenza sta nell’aumentare la miscela di pochi euro quando con 10 centesimi il bar incassarebbe oltre 14 euro ogni chilo di caffè”.

L’espresso, insomma, diventerebbe un vero e proprio lusso.

“Oggi il caffè al bar costa già 1 euro e 20 centesimi, una cifra considerevole per molti italiani. Come si può pensare di aumentarlo ulteriormente a 1,30, o persino a 1,50 euro? Il caffè al bar è un’abitudine quotidiana: un simile rincaro costringerebbe i consumatori a spendere oltre 40 euro al mese per continuare a concedersi questi pochi secondi di piacere.

Come potrebbero operai che guadagnano 1.300 euro al mese, o pensionati e titolari di sussidi con redditi di gran lunga inferiori a 1.000 euro, permettersi ancora quest’abitudine quotidiana? Oggi abbiamo già oltre 8 milioni di persone che non si possono permettere il lusso di entrare al bar per un espresso, nel Paese dell’espresso…”.

E poi c’è la questione della scomparsa delle monete da 1 e 2 centesimi… e spesso anche da 5.

“Perché l’eliminazione dei centesimi ha generato una spinta inflazionistica, con arrotondamenti sempre verso l’alto nel settore della somministrazione in genere. Questo ha causato rincari generalizzati, compreso quello del caffè. Un aumento di 2 centesimi porterebbe un ricavo di circa 3 euro per chilo di caffè al barista, ma con l’aumento di 10 centesimi – ripeto – il ricavo arriverebbe a oltre 14 euro per chilo: una cifra eccessiva. Paesi come l’America e il Regno Unito, che hanno mantenuto i centesimi, hanno saputo preservare la forza delle loro valute. Al contrario, i nostri governi hanno preferito puntare sulle banconote da 500 euro. Chissà perché.”

Quarta, alcuni torrefattori, tuttavia, giustificano il rincaro con il fatto che all’estero l’espresso costa molto di più.

“Anche qui i confronti devono essere omogenei, altrimenti si rischia di fare ulteriore confusione. È vero che l’espresso all’estero costa di più, ma perché il tipo di somministrazione è diverso. In Italia consumiamo il caffè al banco, mentre all’estero viene servito esclusivamente al tavolo. Questo presume costi aggiuntivi del servizio. E poi non dimentichiamo che all’estero salari e redditi sono in genere più alti, e il consumo di caffè nei bar è molto inferiore rispetto all’Italia.

La vera domanda è: vogliamo che il caffè al bar rimanga un prodotto popolare o che diventi un lusso? Con la tazzina a 1,30 euro siamo già sulla seconda strada. Senza contare che bisognerebbe discutere della qualità del prodotto”.

La dinamica degli aumenti della tazzina sarebbe allora un danno per tutti.

“L’Italia è la patria dell’espresso, una bevanda che incarna socialità e condivisione. Ma come potrebbe continuare ad esserlo se una grande fetta della popolazione non potesse più permetterselo? Non credo sia possibile. Per questo mi oppongo all’idea di ulteriori aumenti. E poi parliamo anche di qualità: oggi una tazzina di caffè scadente costa quanto una di alta qualità. Questo dovrebbe essere inaccettabile per il consumatore”.

Quali sono le altre problematiche che riguardano la tazzina?

“Oggi il nostro settore della somministrazione è indebolito da una liberalizzazione selvaggia, senza regole, che ha fatto proliferare incontrollatamente migliaia di punti vendita.

Sappiamo bene che un mercato senza regole non è un mercato sano, ma si preferisce ignorare la questione contravvenendo alla regola fondamentale della domanda e dell’offerta che fa ruotare l’economia: si assiste infatti ad un aumento sproporzionato dell’offerta con una domanda in diminuzione.

In aggiunta ci sono costi altissimi legati alle attrezzature per la preparazione e la somministrazione del caffè che forniamo in comodato ai nostri clienti.

I consumi dei singoli bar sono diminuiti, tenendo conto che non abbiamo neppure recuperato quelli pre-Covid, e i produttori di macchine per l’espresso continuano a lanciare sul mercato modelli sempre più sofisticati, che arrivano a costare quanto un’automobile, con spese di manutenzione elevatissime: in questo senso faccio appello ai produttori di avere clemenza, ovvero di non presentare alla prossima fiera di Rimini nuovi modelli sempre più costosi e intergalattici.

Quindi l’aumento delle miscele non è esclusiva solo della dinamica dei prezzi della materia prima, bensì anche delle quote di ammortamento e dei costi di manutenzione sempre più onerosi delle suddette attrezzature.

Infine mi domando: perché il caffè, che è considerato un bene di largo consumo, deve scontare un’Iva del 22 per cento, quella dei beni di lusso, e non del 10 dei beni di largo consumo, appunto, aumentando i prezzi per i consumatori, sia al bar che in famiglia? Sarebbe bene che su tutti questi aspetti noi operatori del settore ci confrontassimo per tutelare e salvaguardare il nostro stesso interesse”.