Lo chef Carlo Cracco avvia la sua avventura imprenditoriale a Londra con il ristorante Terra all’interno di Eataly che si affaccia sull’iconica stazione di Liverpool Street. Leggiamo di seguito un estratto dell’intervista di Alessandro Allocca pubblicato sul quotidiano La Repubblica.
Il nuovo ristorante di Carlo Cracco a Londra
LONDRA – “Ho provato varie volte a creare qualcosa di mio in Inghilterra, ma tutti i tentativi non sono mai andati in porto. Ora è il momento giusto”. Carlo Cracco non nasconde una certa emozione nel dare vita alla sua nuova avventura in terra londinese: i clienti potranno sfogliare il menù di “Terra by Carlo Cracco”, il ristorante all’interno di Eataly che si affaccia sull’iconica stazione di Liverpool Street.
Inizia la sua avventura a Londra, una città con nove milioni di abitanti e tra le capitali mondiali con più stelle Michelin.
“Credo di sì, proprio perché Londra rappresenta un benchmark, un punto di riferimento per tutti coloro che fanno il mio mestiere. È una città dove si sperimenta molto e in continuazione. C’è sempre spazio per tutti, grandi e piccoli. Di qui, prima o poi, bisogna passare. Lo avrei fatto volentieri in tempi passati, ma sono anche convinto che un passo del genere vada compiuto quando ci si sente preparati. Ora lo sono. Arrivo con grande umiltà e con grande rispetto cercando di dire la mia. Lasciamo poi al pubblico l’ultima parola”.
Sfogliando il menù emerge subito la tradizione più italiana. Come lo ha pensato?
“Insieme a Gabriele e a uno staff di molti italiani che già lavora qui da Eataly, e che quindi conosce il territorio molto bene, abbiamo pensato che la combo perfetta sarebbe dovuta essere quella di presentare ricette che suonano familiari al cliente internazionale di Londra, facendo leva sia su prodotti di alta qualità che importiamo dall’Italia e sia su altri che prendiamo dai fornitori locali, come carne, pesce e verdure. In questa maniera sfruttiamo il meglio dei due paesi”.
Quindi si opporrà a chi chiede un cappuccino da accompagnare a un risotto o di aggiungere l’ananas sulla pizza?
“Il cappuccino durante i pasti è una cosa che mi rimane ancora difficile da concepire, ma che ormai comprendo visto quanto si è diffuso a livello internazionale. L’ananas sulla pizza invece la capisco di più, perché è frutto di tanti passaggi che, nel corso tempo, le hanno permesso di radicarsi fino a diventare tradizionale. Però non fa parte della nostra cultura e quindi mi tengo alla larga”.
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Agonista è un’impresa sociale che si occupa di inserimento lavorativo per persone con disabilità intellettive nella capitale libanese. A causa della situazione di grave insicurezza, ha dovuto chiudere le sue attività. Adesso collabora con altre organizzazioni per garantire viveri agli sfollate, più di un milione e mezzo in tutto il Paese. Wassim El Hage, il fondatore, racconta la sua storia. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Martina Ferlisi per il portale d’informazione Altreeconomia.
La storia di Agonista
LIBANO – “In Libano ci sono un milione e mezzo di sfollati. Il Sud del Libano e il Sud di Beirut sono distrutti per oltre il 50%, 60%. Quindi queste persone non hanno più una casa in cui tornare quando la guerra finirà. Vivono in scuole e università pubbliche e questo significa anche che metà della popolazione del Paese al momento si trova senza istruzione e non sappiamo quando tutto questo finirà, ma sicuramente anche l’educazione dei nostri figli è sotto attacco”.
Wassim El Hage è il fondatore di Agonista, un’impresa sociale nata per promuovere l’inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettive. Dell’importanza della formazione ne sa qualcosa: il suo progetto offre infatti un programma per imparare a preparare caffè, sandwich e dessert ma anche come relazionarsi con i clienti o gestire i pagamenti.
Competenze che poi possono essere spese per lavorare nelle due caffetterie di Agonista -una a Zalka, nel nord di Beirut e una Hazmieh, all’interno del City centre-, nel suo servizio di catering per aziende e organizzazioni oppure nel camioncino del caffè, un coffe truck, per partecipare a eventi e festival.
Per questioni di sicurezza l’attività di Agonista è ferma e i due negozi sono temporaneamente chiusi, eppure il suo impegno continua: “Adesso stiamo cercando di collaborare con altre organizzazioni per fornire cibo. Ci stiamo dedicando all’attività di volontariato e prepariamo pasti e panini con il nostro team perché abbiamo l’esperienza per farlo”.
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La startup italo-guatemalteca zeroCO2 ha la missione di piantare alberi e offrire supporto alle comunità locali. L’azienda ha raggiunto da poco il traguardo di un milione e mezzo di alberi, sei volte il patrimonio arboreo di Milano. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Nicolas Lozito per il quotidiano La Stampa.
La missione di zeroCO2
MILANO – Il futuro sostenibile nasce in Guatemala. Nel cuore della foresta pluviale tropicale del Petén è in corso una rivoluzione verde che non solo combatte il cambiamento climatico, ma promuove la giustizia sociale. Qui una piccola comunità ha iniziato a collaborare con un team italiano formato da agronomi, esperti forestali e imprenditori per piantare alberi e combattere la deforestazione.
La startup italo-guatemalteca zeroCO2, fondata nel 2019 da Andrea Pesce e Virgilio Galicia, ha piantato il seme di una visione che unisce la lotta per la riduzione della CO2 all’empowerment delle comunità locali, non solo in Guatemala ma anche in altri Stati in America del Sud e in Africa.
L’azienda ha raggiunto da poco il traguardo di un milione e mezzo di alberi, sei volte il patrimonio arboreo di Milano per avere un termine di paragone. Inoltre la startup ha ottenuto la certificazione Plan Vivo per il suo progetto “zeroCARBON” in Guatemala, che le consente di generare carbon credits certificati per il mercato volontario del carbonio (VCM – Voluntary Carbon Market).
I crediti di carbonio sono necessari per le aziende che vogliono compensare le emissioni delle loro operazioni, un anello fondamentale per la transizione energetica e per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Andrea Pesce, co-fondatore di zeroCO2, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo dichiarando: “Il riconoscimento di Plan Vivo è una conferma della nostra dedizione a progetti che non solo tutelano l’ambiente, ma mettono le persone al centro. Da sempre crediamo che l’azione per il clima debba essere un’opportunità per rafforzare le comunità locali e sostenere il Sud del mondo”.
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Confindustria Alto Adriatico ha presentato il nuovo progetto che prevede la creazione di una fabbrica di cioccolato in Ghana. L’iniziativa, inserita nel quadro del Piano Mattei, punta a realizzare un progetto industriale d’eccellenza, capace di trasformare il cacao locale in cioccolato di alta qualità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Corriere dell’Economia.
La fabbricata di cioccolato in Ghana
MILANO – Confindustria Alto Adriatico, guidata dal presidente Michelangelo Agrusti, ha annunciato un’importante iniziativa industriale: la creazione di una fabbrica di cioccolato in Ghana, uno dei principali produttori mondiali di cacao. L’annuncio segue l’inaugurazione, lo scorso aprile, dell’Academy per la formazione dei lavoratori in Ghana, avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Agrusti ha sottolineato che il Ghana e la Costa d’Avorio producono insieme circa il 70% del cacao mondiale. L’iniziativa, inserita nel quadro del Piano Mattei, punta a realizzare un progetto industriale d’eccellenza, capace di trasformare il cacao locale in cioccolato di alta qualità.
Il progetto si basa su un approccio integrato che coinvolge diverse realtà italiane. Un imprenditore toscano specializzato nella produzione di cioccolato di qualità e la Facoltà di Agraria dell’Università di Udine collaboreranno per sviluppare nuove tipologie di cacao. Questo sarà possibile grazie alla piantumazione di piante innovative che miglioreranno le caratteristiche della materia prima.
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Da Singapore arriva il nuovo trend Sweet Little Rain: un caffè servito con una nuvoletta di zucchero filato sospesa sopra che si scioglie man mano grazie al calore della bevanda. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Notizie a colori.
Il caffè con lo zucchero filato sospeso
SINGAPORE – Uno dei più grandi professionisti del caffè al mondo ha ideato Sweet Little Rain, un’esperienza sensoriale unica. Singapore ha una gran cultura caffeicola: gli specialty sono all’ordine del giorno e le torrefazione lavorano in maniera impeccabile.
Da un terreno tanto fecondo, la catena Mellower ha proposto un caffè servito con una nuvoletta di zucchero filato sospesa sopra che si scioglie man mano grazie al calore del caffè creando delle dolci goccioline di zucchero sciolto che cadendo vanno ad insaporire la bevanda.
Questa che a tutti gli effetti più che un caffè è un’ esperienza sensoriale viene chiamata Sweet Little Rain ed è stato creato da un professionista del settore che ha fatto ancora una volta centro, riuscendo a coinvolgere i clienti.
Il prodotto si è rivelato un successo, sebbene prendendolo si rischi di sporcarsi un po’ le dita, poiché lo zucchero filato sciogliendosi diventa appiccicoso.
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Paolo Andrigo, director in Accenture conoscitore del settore caffè, rivela come negli ultimi anni il digitale stia trasformando il concetto di vendita B2B nel fuori casa. Ormai, secondo Andrigo, le aziende non devono più pensare solamente alla sostenibilità ambientale ma anche a quella commerciale. Leggiamo di seguito la sua opinione.
Il futuro della vendita B2B
di Paolo Andrigo
MILANO – “Quando parliamo di sostenibilità oggi, non possiamo solo riferirci alla sostenibilità ambientale, ma dobbiamo sempre più fare attenzione alla sostenibilità commerciale e di business.
Specie nel mondo del caffè e del cioccolato, gli aumenti esponenziali dei costi della materia prima, dei costi logistici, e gli impatti normativi (es. EUDR) stanno riducendo sempre più i margini delle aziende produttrici.
Guardando all’aspetto commerciale e di vendita del caffè nel canale del fuori casa, una delle caratteristiche tipiche del mercato italiano è l’importanza della relazione, e del passa parola nella scelta della miscela.
Nel marketing questa tipicità del canale è riassunta nella parola “Peer to Peer”, ovvero sono portato a copiare ed ad essere condizionato da quello che fanno i miei simili ed i miei punti di riferimento nel business.
Riprendo un caso concreto che mi è successo recentemente. Sono andato ad un ristorante stellato con Sabrina, dove ho vissuto un’esperienza subliminale. Arrivati al caffè ho fatto notare al proprietario che il momento finale (il caffè chiude la cena) non era allo stesso livello del percorso fatto.
Sono ritornato dopo circa due mesi nello stesso locale e mi sono accorto dal cucchiaino che qualcosa era cambiato, avevano una nuova miscela ed avevano anche arricchito l’esperienza del servizio caffè; incuriosito ho chiamato lo chef che mi ha spiegato come un suo collega ristoratore della zona gli avesse consigliato quella miscela e quell’esperienza, e lui si fosse fidato senza indugi.
Ecco questo è un esempio concreto di come il “Peer to Peer” è chiave nelle scelte commerciali degli imprenditori nel fuori casa, specie in Italia.
Anche la forza vendita ha ancora molto potere nel mondo del caffè nel fuori casa. In un contesto italiano con piu’ di 1.000 torrefattori, l’impatto dei venditori nelle scelte dei locali è ancora rilevante. Il venditore nel mondo del caffè può ancora spostare gli equilibri.
Ma quando parliamo di venditori in questo mondo complesso dobbiamo far riferimento a diverse figure: dipendenti delle aziende di torrefazioni, agenti (pluri e mono mandatari) ed in qualche caso a distributori (meno diffusi per la categoria caffè in Italia).
Oggi i venditori sono dei propri “Iron Man” nel canale:
– si occupano di prendere ordini e suggerire nuovi prodotti (se vendi caffè hai un assortimento più limitato per fare up/cross selling rispetto ad altre categorie, ma puoi provare ad integrare offerta con cioccolato, the, oppure Ready to Drink e deca).
– devono monitorare i contratti con i locali, controllando la scadenza ed il rispetto delle condizioni contrattuali, la regolarità dei pagamenti, evitando il “churn” alla fine del contratto
– Devono controllare i contratti della concorrenza in scadenza per cercare di subentrare
– Devono monitorare il mercato, monitorando nuove aperture e nuove gestioni dei locali (durata media di un locale Horeca in Italia è 3 anni)
– Si occupano di garantire l’installazione corretta delle macchine, evitando che questi Asset di proprietà del torrefattore si disperdano al cambio gestione del locale, o durante le attività di rinnovo stagionali.
– Investono del tempo per la formazione dei nuovi ragazzi del punto vendita (con un turn over alto, molto spesso i nuovi assunti non sanno usare nel modo corretto le macchine o i macina dosatori)
– devono fare anche delle piccole manutenzioni (cambio guarnizione, controllo filtro, regolazione macine)
– devono occuparsi dell’aggiornamento dell’anagrafica del locale, incluso il monitoraggio delle performance delle pagine social del locale (google, tripadvisor, Instagram, tik tok, yelp, facebook)
– Si occupano del controllo della qualità del locale, del corretto posizionamento ed utilizzo dei materiali del torrefattore (tazzine, porta zucchero, display, materiale per campagne, etc) nel punto vendita (concetto del “perfect store”)
– Cercano di proporre nuovi servizi digital (menu’ digitale, pacchetto immagini digitali del brand, campagne per creare traffico nel punto vendita)
In questo contesto, molte volte, la conoscenza quasi sempre sta solo nella testa del venditore, e nei casi più fortunati viene riportata in qualche mail o foglio xls condiviso con la sede.
Spesso la sede centrare del torrefattore ha difficoltà ad avere visibilità delle opportunità e lo stato dei clienti sul territorio.
Ma il digitale come sta cambiando le cose negli ultimi anni?
Ci sono tre principali iniziative che stanno avvenendo:
1) Introduzione di Sales Force Automation (SFA) tool per i venditori (Tablet dove possono tracciare le loro interazioni con clienti) e creazione di un CRM in sede
2) Utilizzo di WhatsApp da parte dei clienti per comunicare con il venditore
3) Creazione di portali per ordinare il caffè e non solo (portali del brand ma anche Marketplace)
1) Nuove soluzioni digitali a supporto del venditore (SFA)
Tutte le più grandi aziende produttrici di caffè stanno realizzando nuove soluzioni digital a supporto delle loro forze vendita.
Obiettivo è dare al venditore un servizio che permetta di semplificare il suo lavoro, non solo quindi un software ma anche un hardware (tablet o mobile) che consenta di ottimizzare l’esperienza di vendita.
Ma quali caratteristiche deve avere la nuova soluzione SFA (Sales Force Automation)?
1) Gestione del processo di conversione del cliente da lead a prospect a customer, che permette di arricchire l’anagrafica, e condividere con la sede la penetrazione territoriale del brand
2) Gestione delle opportunità, delle diverse proposte e dei contratti
3) La simulazione di Business case per validare l’offerta commerciale. Utile nel caso di contratti di comodato dell’attrezzatura, con precisi obiettivi di kg/mese, per validare che tipo di attrezzatura e sconto si possono concedere
4) Abilitare workflow approvativi con la sede nel caso si vogliano richiedere eccezioni alle condizioni commerciali standard
5) Possibilità di inserire ordini/o ordini ricorrenti, con suggerimenti di cross selling e up-selling, visualizzazione digital del CANVAS in essere, valido in quel periodo per quel punto vendita
6) Possibilità di compilare lo stato qualitativo del punto vendita (questionario e foto a supporto), per realizzare il concetto di Perfect store (con relativa valutazione)
7) Possibilità di far visualizzare nuove installazioni o trade marketing material in punto vendita grazie alla realtà aumentata
8) Avere visibilità del cliente a 360 gradi. Visualizzare l’anagrafica del cliente, il segmento di appartenenza, tutte le interazioni fatte con l’azienda (attraverso i diversi canali), gli ordini effettuati, i pagamenti, i contratti in essere, le attrezzature consegnate, gli interventi dei tecnici, il training seguito dal personale.
9) Avere visibilità Alert Macchina, qualora sia connessa con soluzioni IOT, che consentano di monitorare Sell Out, visualizzare problematiche, e monitorare qualità dell’erogazione.
10) Consultare grafici che visualizzino in modo rapido performance del cliente e lo confrontino con altri clienti simili
A supporto del venditore rimane comunque il back office Sales (team commerciale della sede): il customer service dell’azienda.
Questo team completa ed arricchisce l’anagrafica del cliente e procede alla registrazione contratto/asset, verifica la solvibilità finanziaria, gestisce la segmentazione creando assieme al team Trade e commerciale dei pacchetti di offerta dedicati per cluster di appartenenza dei punti vendita.
Di fatto le aziende si stanno creando il loro CRM B2B, cercando di costruire, grazie anche alla forza vendita, una foto aggiornata dell’horeca italiano.
Molti stanno cercando di arricchire le informazioni dei clienti con i dati delle loro pagine social (fb, instagram, TripAdvisor, Google Map). Non tutti i social aprono le API (le interfacce) per scaricare questi dati, e comunque non consentono il loro salvataggio in locale, possono essere solo consultati, e rielaborati con algoritmi, ma non salvati.
Ma ritorniamo a come fare gli ordini.
Il titolare del punto vendita oggi usa molto anche Whatsapp per parlare con il venditore, ecco quindi che molte aziende stanno aprendo in modo strutturato questo canale di comunicazione cliente/Agente al fine di agevolare richieste ed ordini.
2) Whatsapp per il cliente
Non tutti possono usare Whatsapp nella versione business per creare procedure di presa ordine strutturate ed integrate. Alcune categorie merceologiche (alcobev, e tabacco) non sono gestibili. Il caffè fortunatamente non rientra tra queste.
Diverse aziende stanno creando delle procedure su Whatsapp per abilitare gli ordini direttamente da mobile da parte del cliente, che siano immediatamente visibili anche sulla soluzione tablet del venditore.
Pensate ad un barista che parla a Whatsapp, ed in automatico viene create una proposta d’ordine da validare e mandare all’azienda.
Whatsapp può inoltre essere utilizzato anche a supporto del servizio di assistenza tecnica. Con una semplice videochiamata il customer service può capire quali sono i problemi della macchina, evitando in alcuni casi l’uscita onerosa del tecnico (ho gli occhi sulla macchine grazie e Whatsapp).
3) I portali B2B
Diverse aziende nel mondo del caffè, seguendo quanto fatto da aziende della birra e del cioccolato, ma anche da diversi distributori, stanno creando dei portali B2B a servizio dei clienti dell’horeca.
Parliamo di portali B2B e non di Commerce B2B perché questi nuovi punti di contatto devono fornire diversi servizi al cliente e non solo abilitare la sottomissione dell’ordine.
Il cliente è abituato ad un’esperienza B2C, amazon like, percio’ si aspetta un’esperienza nel portale B2B simile. Ad oggi il 18% degli ordini B2B del canale fuori casa è gestito attraverso portali B2B.
Altra tendenza sul mercato italiano è quello di creare dei veri e propri marketplace (Coca Cola hellenic con Sirvis è stata la prima), vendendo non solo i propri prodotti, ma anche prodotti di terze parti.
Le stesse aziende del modern trade stanno creando dei siti B2B verticali per il mondo horeca. Le catene sanno benissimo quali sono questi clienti a loro fedeli, in quanto sono gli stessi che svuotano gli scaffali dei punti vendita durante le attività promozionali.
IL portale B2B del brand non deve essere solo dedicato al mondo horeca, ma deve garantire la copertura dei diversi canali (horeca, vending ocs. Modern trade, distributori), e delle diverse RTM (diretta, Indiretta), questo per garantire la copertura dell’offerta nei diversi mercati.
La presenza nel portale di servizi a supporto del cliente diventa chiave, specie nel caso di rapporto con grandi catene che hanno già EDI in essere per ordinato, e nel caso si debba garantire al distributore assistenza tecnica e disponibilità pezzi di ricambio.
Ma vediamo ora quali sono i punti chiave per il lancio di un portale B2B
1) Deve essere garantita un’esperienza ibrida. Il cliente puo’ ordinare sul portale i prodotti, ma lo può fare anche tramite agente, oppure tramite customer service, oppure è la stessa macchina connessa con IOT che crea nuovi ordini al bisogno.
2) E’ fondamentale la parte di change management. Il venditore deve considerare il portale come un aiuto e non come un nemico che ruba ordini. Per questo è importante definire un chiaro modello di commissioni per i venditori, che preservano così il loro business. Il venditore, inoltre, avendo più tempo, riuscirà ad essere più focus nella ricerca di nuovi prospect, e nel miglioramento della sua relazione con il cliente. L’attività di riordino base sarà fatta dal cliente direttamente sul portale, il venditore agisce ad eccezione, quando si accorge che il cliente non fa piu’ un determinato ordine (alert ricevuto dal CRM).
Ma quali sono le funzionalità che deve avere un portale B2B?
1) Possibilità di effettuare ordini, con carrello precompilato sulla base del mio ultimo ordine e attività di up selling e cross selling, con visibilità chiara del Canvas in essere, e tracking consegna ordini.
2) Vista a 360 dei dati cliente: anagrafica, contratti, pagamenti, asset ricevuti, segmentazione
3) Analytics a supporto del business. Actual Vs Target definito contrattualmente
4) Visibilità dati IOT della macchina connessa
5) Training and Academy: disponibilità di corsi per i dipendenti e certificazioni digitali da integrare ai corsi fatti in punto vendita o in academy fisica
6) Accesso diverso per utenze diverse (proprietario locale vede delle cose che barista non vede)
7) Servizi digital (menu digital, attivazione campagne social, pacchetti di immagini e testi da poter scaricare ed utilizzare nei social proprietari)
8) Punti loyalty B2B, con possibilità di vedere catalogo premi, e pagare con i punti
9) Visibilità dello stato interventi dei tecnici sulle macchine
10) Possibilità di interagire via Chat con il customer service dell’azienda
11) Possibilità di condividere dati e ricevere servizi di consulenza sulla gestione del bar, e servizi per ottimizzazione menu”
(immagine concessa)
Il digitale cambierà quindi il modo di vendere nel canale Horeca, ma la vera sfida di questi giorni è capire come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale puo’ contribuire all’aumento delle vendite ed alla creazione di maggiore profittabilità.
AI e GENAI a supporto delle vendite
Partiamo da quali sono i casi d’uso di GenAI che sono stati recentemente creati a supporto del mondo delle vendite.
Sales Coach.
Il venditore prima di entrare in un punto vendita si confronta con un sales coach che lo prepara alla visita, aiutandolo ad impostare il dialogo con il cliente. Nei casi piu’ avanzati si è anche riuscito a creare una “syntetic persona” che ricrea esattamente le caratteristiche di quel particolare cliente, al fine di testare sul singolo caso la strategia di vendita.
Personal Marketer
Possibilità di creare materiale per il punto vendita personalizzato in modo veloce
Sales Assistant
Da supporto nell’aggiustamento e nell’arricchimento dell’anagrafica cliente nel back office
Data Scientist
Crea report ed elabora informazioni a richiesta su un determinato cliente o su una determinata situazione. Oggi possiamo interrogare la GenAI che ci creerà i report che ci servono in modo automatico
Technical Service Assistant
Se do in pasto al motore dell’intelligenza artificiale il manuale della macchina, i ticket chiusi e risolti negli ultimi anni, ed i dati IOT, posso creare un assistente che mi supporta nella riparazione della macchina, oppure anche nell’utilizzo della stessa.
Change management Assistant
Cosa succede se devo formare nuove persone della forza vendita o del mio contact centre, oppure devo spiegare un nuovo prodotto o servizio alla rete? Come la GenAI, un formatore dedicato, può velocizzare questa attività garantendo ottimi risultati monitorabili
Ad inizio gennaio 2025, il ceo di Nvidia (società chiave nello sviluppo della GenAI) ha detto che tra non molto i CIO (Chief Information Officer) delle aziende avranno un nuovo ruolo HR, in quanto creeranno dei nuovi Agenti a supporto del business.
Oggi si è passati da una GenAI che ci forniva contenuti, che rispondeva a nostre domande (ChatGpt, Copilot, per citare alcuni esempi) ad una GenAI che con il ruolo degli Agenti si trova a fare delle attività per noi (es. creare delle presentazioni, fare dei report, normalizzare dei dati anagrafici).
Questo passaggio al concetto di Agenti che eseguono dei singoli processi per noi, con la possibilità anche di creare un Agente coordinatore, cambierà il modo di lavorare.
Gli agenti AI ci supporteranno in diverse attività operative, e le aziende dovranno rivedere le loro organizzazioni ed i processi interni.
Non basta pero’ la tecnologia per realizzare questa trasformazione epocale, chiave sarà il ruolo del change e della trasformazione interna, al fine di far parlare uomo e tecnologia per realizzare il nuovo.
Pensiamo nel mondo commerciale ad un agente che coordina le diverse attività commerciali, dalla definizione dei budget, alla ricerca delle nuove opportunità e clienti sul mercato, alla creazione dei giri visita, alla creazione di offerte dedicate, monitorando la consegna, fino alla gestione delle attività promozionali.
Queste saranno le nuove sfide dei prossimi anni, stiamo affiancando ad un agente di commercio un agente AI, ci saranno entrambi e dovranno lavorare assieme”.
MILANO – Caffè come l’oro: ieri – mercoledì 5 gennaio 2025 – i futures degli arabica hanno raggiunto gli ennesimi massimi storici superando, questa volta, la soglia psicologica dei 4 dollari per libbra. Al pari dell’oro, che è volato anch’esso a nuovi record spinto al rialzo dalla guerra commerciale sui dazi, che alimenta la corsa ai beni rifugio.
Ma il rally del nero chicco è stato di gran lunga il più impressionante.
A New York, il contratto per scadenza marzo ha guadagnato 1.440 punti chiudendo a 397,75 centesimi (+3,8%), dopo avere violato, in corso di contrattazione, la barriera dei 400 centesimi toccando un massimo intraday di 401,10.
Per l’Ice Arabica è l’undicesima seduta consecutiva in territorio positivo
Nel giro di meno di due settimane, il benchmark newyorchese si è rivalutato di oltre 50 centesimi.
Londra è in ulteriore risalita di $98 dollari sul contratto maggiormente attivo (maggio), a 5.646 dollari, con un lieve contango su marzo, che chiude a 5.643 dollari (+$85).
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Cimbali Group con MUMAC per il Tech Tour 2025 di Assolombarda (immagine concessa)
BINASCO (Milano) – In occasione della “Settimana Nazionale delle STEM”, Cimbali Group con MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, apre le porte per il Tech Tour 2025. L’iniziativa, organizzata e sostenuta da Assolombarda, coinvolge 63 imprese del territorio per accogliere oltre 1.200 studentesse e studenti delle classi terze, quarte e quinte di 24 scuole superiori delle province di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi. Il progetto mira a introdurre i più giovani ai temi dell’innovazione, delle tecnologie e dei progetti di transizione digitale sviluppati dalle aziende.
Cimbali Group insieme a MUMAC per il Tech Tour 2025
Il format, nato per celebrare la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, rappresenta un’occasione per comprendere le opportunità legate alle nuove professioni del presente e del futuro, connesse allo studio delle discipline STEM, con l’intento di diffondere un orientamento sempre più consapevole su queste tematiche.
Per il secondo anno, Cimbali Group con MUMAC ha aderito al progetto, accogliendo al museo le studentesse e gli studenti della 5° IIS CAVALIERI-MARIGNONI di Milano, accompagnati dai loro insegnanti. Durante la visita, i ragazzi hanno scoperto da vicino l’evoluzione della storia, della tecnologia, dell’innovazione e del design di un prodotto simbolo del Made in Italy: la macchina per caffè espresso professionale.
Oltre all’esplorazione degli spazi espositivi, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su tematiche aziendali e di accedere, in via eccezionale, alla zona produttiva dell’azienda. Qui hanno potuto osservare il “dietro le quinte” della manifattura delle macchine, vivendo un’esperienza immersiva nel cuore della produzione.
Una lezione fuori dall’aula che, da un lato, ha permesso di scoprire il patrimonio storico dell’azienda e l’evoluzione del suo sistema produttivo. Dall’altro, ha offerto un’esperienza diretta di innovazione sul campo, aiutando a comprendere le nuove frontiere della tecnologia, del digitale e della sostenibilità.
Nel 2025, al MUMAC – Museo della Macchina per Caffè di Cimbali Group – riprendono sia le aperture ordinarie sia le attività di accoglienza straordinarie per iniziative speciali (qui le modalità per prenotare o partecipare agli eventi), come quella che si è svolta oggi.
ZELO BUON PERSICO (Lodi) – Ogni locale, che sia un bar, una caffetteria o un ristorante, ha una missione comune: offrire ai propri clienti un’esperienza unica. Questo obiettivo parte da un elemento fondamentale: la qualità dei prodotti che utilizzi. Portioli, con decenni di esperienza nel settore, è il partner ideale per chi cerca eccellenza, affidabilità e un tocco di tradizione nella propria offerta.
Caffè Portioli: qualità e passione in ogni tazza
Le miscele Portioli sono pensate per soddisfare i palati più esigenti. Dalle miscele tradizionali dal gusto corposo a quelle più delicate e aromatiche, ogni prodotto nasce da una selezione accurata di chicchi provenienti dalle migliori coltivazioni del mondo.
Gli edulcoranti di Caffè Portioli (immagine concessa)
Con un processo di torrefazione che unisce tecnologia moderna e attenzione artigianale, Portioli garantisce un prodotto che mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche.
Una gamma completa per il tuo locale
Oltre al caffè, Portioli offre una vasta gamma di prodotti pensati per rispondere a tutte le esigenze dei professionisti del settore horeca. Ogni elemento è studiato per migliorare la qualità del servizio e valorizzare l’immagine del tuo locale:
Prodotti complementari Zuccheri, tazze personalizzate, biscotti e cioccolatini: Portioli offre tutto ciò che serve per arricchire l’esperienza del cliente, curando ogni dettaglio.
Materiale promozionale Porta il tuo locale a un livello superiore con elementi di branding come insegne, porta zuccheri, abbigliamento per bar e materiali pubblicitari personalizzati. Un tocco di professionalità in più per distinguerti dalla concorrenza.
L’impegno di Portioli verso i professionisti
L’azienda non si limita a offrire prodotti di qualità: è un partner che supporta i professionisti con servizi dedicati e consulenza personalizzata. L’azienda è sempre al fianco dei baristi e dei gestori di locali, con soluzioni pensate per ottimizzare il lavoro quotidiano e migliorare l’offerta.
Le tazzine Caffè Portioli (immagine concessa)
Tra i servizi proposti:
Consulenza tecnica per la scelta di prodotti e delle attrezzature più adatte al tuo locale, garantendo soluzioni personalizzate che ottimizzano l’efficienza e la qualità del servizio.
Formazione professionale con l’Accademia Portioli, per migliorare le competenze e apprendere le tecniche più avanzate del settore.
Assistenza post-vendita per garantire che ogni prodotto funzioni sempre al meglio, assicurando la massima soddisfazione e continuità operativa.
Ogni tazza di caffè Portioli racchiude una storia fatta di passione, esperienza e attenzione ai dettagli. Per i clienti, questa storia si traduce in una bevanda che soddisfa e sorprende; per i professionisti, rappresenta uno strumento indispensabile per costruire la reputazione del proprio locale.
Scegliere questi significa affidarsi a un marchio che da anni è sinonimo di qualità e innovazione. Con una gamma di prodotti completa e un supporto continuo, Portioli ti offre tutto ciò che serve per distinguerti nel settore horeca.
Se vuoi trasformare il tuo locale in un punto di riferimento per il caffè e il servizio impeccabile, Portioli è la risposta.
Nuovo Caffè Paradiso per un menù all'insegna del chicco (immagine concessa)
FIRENZE – Dall’8 al 10 febbraio torna Taste a Firenze alla Fortezza da Basso e come ogni anno tutta la città sarà animata dalle iniziative del Fuori di Taste. Ristoranti, cocktail bar e locali storici saranno protagonisti di eventi di ogni tipo e sarà possibile scegliere da un ricco calendario.
Tra questi, il 7 febbraio, Cibrèo ristorante & cocktail bar insieme a Accademia del caffè espresso, daranno vita a Nuovo Caffè Paradiso, una vera esperienza gastronomica che si terrà nei prestigiosi spazi Cibrèo situati all’interno dell’hotel Helvetia & Bristol.
L’executive chef del Gruppo Cibrèo, Oscar Severini, e il resident chef del Cibrèo ristorante & cocktail bar Gabriele Avanzi, hanno coinvolto gli chef e il team caffè di Accademia del caffè espresso, centro culturale votato alla promozione del caffè espresso creato da La Marzocco all’interno del suo vecchio stabilimento produttivo.
Da questa unione di conoscenze ha preso vita un menù unico, che sarà proposto in una cena-evento alla scoperta della complessità del caffè in ogni sua forma.
Un vero e proprio “happening” che saprà unire l’esperienza di un importante viaggio gastronomico all’approfondimento di un ingrediente tanto complesso, dando vita ad un percorso immersivo nel mondo del caffè.
La cena sarà un evento multisensoriale di 5 portate e 4 cocktail che racconterà il caffè in tutta la sua evoluzione: fiore, bacca, chicco, lavorazione ed estrazione saranno i protagonisti di un’esperienza culinaria nuova, che saprà sorprendere, incuriosire ed emozionare.
Menù degustazione con cocktail pairing:
Entrée: /ablé al Parmigiano, Polvere di Caffè Verde, Patè e /ale Maldon
Antipasti: Capesante laccate all’espresso e purea di pastinaca. Cappuccino di patate con cardoncelli e polvere di fiori di caffè
Primo: Cappelletti ripieni di pecorino al caffè in brodo di gallina con olio di cascara
Secondo: Sella di cervo con farinata, fondo al cioccolato e Cold brew
Dolce: Crema zabaione al caffè, gelato al mascarpone e savoiardi
L’evento, assolutamente da non perdere, è presente nel calendario ufficiale di Fuori di Taste ed è possibile prenotarsi scrivendo a booking@cibreo.com o telefonando al numero +39 055 2665651.
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