domenica 09 Novembre 2025
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Nescafé presenta la Yogurteria Art Caffè a Milano Stazione Centrale

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nescafé
La Yogurteria Art Caffè (immagine concessa)

MILANO – Dopo il grande successo delle precedenti aperture a Varese e Olbia, La Yogurteria e Nescafé portano la loro partnership anche nel cuore pulsante di Milano, all’interno della vivace Stazione Centrale. Nasce così un nuovo punto vendita La Yogurteria Art Caffè, pensato per offrire a viaggiatori e milanesi un’oasi di gusto e qualità dove prendersi una pausa speciale oppure per chi è di fretta, scegliere una tra le tante proposte on the go da gustare comodamente in treno.

Un luogo unico in cui si incontrano due eccellenze: da un lato il Frozen Yogurt iconico de La Yogurteria, dall’altro le miscele di caffè in grani finemente tostate di Nescafé Espresso Bar, per una proposta di caffetteria moderna e creativa che conquisterà il palato di chi ama sperimentare.

ll nuovo punto vendita, inoltre, offrirà un’esperienza multisensoriale, con un menu ricco e creativo che spazia:

  • dalle special edition di frozen yogurt a base Nescafé
  • a un ricco menu di golosi caffè freddi firmati Nescafé e la Yogurteria
  • alle proposte originali come il frappuccio o gli “Yo Coffee” milkshake al cappuccino con Frozen Yogurt​

“Siamo entusiasti di portare il format Art Caffè anche a Milano, in una location simbolo del dinamismo e dell’innovazione italiana. Qui ogni pausa diventa un’esperienza da vivere e condividere. La combinazione che miscela il gusto intenso del caffè in grani Nescafé Espresso Bar con la cremosità del nostro yogurt gelato è davvero vincente”, afferma Alberto Langella,  ceo & founder de La Yogurteria.

“Proseguire una collaborazione di successo con La Yogurteria, in un contesto strategico e vivace come la Stazione Centrale di Milano, è per noi motivo di grande soddisfazione. Vogliamo rendere ogni momento della giornata — dalla colazione alle pause caffè, fino alla sera — un’esperienza ancora più ricca e piacevole, per i milanesi e per i viaggiatori di passaggio”, aggiunge Paolo Pisano, marketing manager Nescafé & Starbucks Nestlé Professional.

Il team del nuovo punto vendita è stato formato presso la Nestlé Coffee Academy, dove ha appreso le tecniche più avanzate di estrazione e latte art, trasformando ogni bevanda in una piccola opera d’arte.

La scheda sintetica de La Yogurteria

La Yogurteria è un brand in franchising di proprietà di Penta srl, presente in tutta Italia con 90 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale dalla Sicilia al Trentino Alto Adige.
Il format Yogurteria & Joy Bubble Tea nasce nel 2007 da un’idea di Alberto Langella e Gianluigi Tortora, che mettono a frutto la loro esperienza nella gestione imprenditoriale e nel settore della ristorazione, creando un marchio che rapidamente diventa un punto di riferimento nel mercato del food franchising.

L’offerta è ampia e variegata spaziando dallo Yogurt gelato alla Crêpe, Pancake, Waffle e Bubble waffle e altri frozen dessert.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

ll Gruppo Nestlé opera in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 nella produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone.

Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo. Nel nido che condividiamo – simbolo di protezione, crescita e identità – lavoriamo ogni giorno per sostenere il benessere delle persone di tutto il mondo, con un impegno concreto verso la nutrizione, il pianeta, le persone e le comunità in cui operiamo.

Presente da oltre 110 anni in Italia, Nestlé rinnova ogni giorno il suo impegno attraverso azioni concrete, esprimendo con i propri prodotti e marchi tutto il  buono dell’alimentazione. L’azienda opera nel Paese in 9 categorie merceologiche, con un portafoglio di oltre 90 marche, tra cui: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, Solgar, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Saquella 1856 festeggia il riconoscimento di Marchio storico di interesse nazionale

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Da sinistra: Ilaria, Bianca, Arnaldo ed Enrico Saquella (immagine concessa)

PESCARA – Saquella 1856 Srl, azienda pescarese leader nel settore del caffè, ha ricevuto nei giorni scorsi il riconoscimento di Marchio storico di interesse nazionale dal Ministero delle imprese e del made in Italy, entrando così di diritto nel registro speciale, istituito per tutelare e valorizzare le imprese che hanno segnato la storia produttiva e commerciale del nostro Paese.

Un traguardo prestigioso per questa solida impresa di famiglia che, giunta alla quinta generazione, è oggi presente in oltre 40 Paesi nel mondo, ma il cui cuore pulsante si trova a Pescara, dove è presente la sede centrale che ospita anche la torrefazione e dunque il processo produttivo.

Fondata nel 1856, e inizialmente dedita al commercio di spezie e coloniali delle più svariate provenienze e qualità, a partire dal secondo dopoguerra, l’azienda ha poi scelto strategicamente di focalizzarsi sul mercato del caffè, intuendo le potenzialità, e interpretando l’arte dell’espresso italiano con una costante attenzione alla qualità, all’innovazione e alla sostenibilità.

Il marchio storico (immagine concessa)

Grazie al riconoscimento di marchio storico Saquella caffè potrà far parte anche dell’Associazione marchi storici d’Italia, nata per consentire alle aziende titolari di Marchi storici riconosciuti di interesse nazionale con l’iscrizione al Registro del MIMIT di fare sistema per rafforzare il Made in Italy quale leva di sviluppo economico e sociale.

“Non possiamo che essere orgogliosi di questo riconoscimento – dichiara Bianca Saquella  che premia il nostro lavoro e quello delle generazioni che ci hanno preceduto, e ci spinge ad andare avanti rispettando la strada tracciata e i nostri valori, ma cogliendo anche tutte le sfide di un mercato in continua crescita ed evoluzione ”.

La torrefazione Caroma celebra 30 anni di storia e tradizione

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Caroma (immagine: ®AlexFilz)

FIÈ ALLO SCILIAR (Bolzano) –  Nel 2025 Caroma festeggia il suo trentesimo anniversario – e ripercorre tre decenni di competenza, spirito pionieristico e collaborazioni di valore con la ristorazione. Quella che nel 1995 era la visione del fondatore Valentin Hofer, primo sommelier del caffè diplomato in Italia, è oggi un punto di riferimento per la qualità del caffè in Alto Adige.

L’azienda familiare si distingue per una qualità senza compromessi – dal caffè verde tracciabile proveniente da commercio diretto alla tostatura delicata in tamburo, fino alla tazza perfetta.

I caffè di Caroma (immagine: ©AlexFilz)

Che si tratti di espresso, filtro, cialda o cold brew – la gamma Caroma spazia da esclusive microproduzioni a blend perfettamente bilanciati.

Nel centro di formazione interno, situato proprio sopra la torrefazione, Valentin Hofer e il suo team trasmettono le loro conoscenze – in modo pratico e concreto direttamente sulle macchine.

Per Caroma la sostenibilità non è una moda, ma un principio fondante: tostatura a ridotto impatto di CO₂, energia rinnovabile, uso responsabile delle risorse e rapporti equi con i produttori di caffè in tutto il mondo caratterizzano l’intera filiera.

Cosa apprezzano in particolare i clienti di Caroma? La passione per il prodotto. La vicinanza e la relazione diretta. La presenza locale con tempi di risposta rapidi. E un team che vive e respira caffè. Caroma non è solo un fornitore. È esperienza, competenza, piacere – e quel caffè che i tuoi ospiti non dimenticheranno facilmente.

Durante l’evento del 23 maggio, ospiti del settore horeca e partner di lunga data hanno avuto l’occasione esclusiva di visitare la torrefazione e scoprire la storia in continua evoluzione di Caroma. In diverse postazioni è stato possibile approfondire le conoscenze sul caffè e degustare in anteprima nuovi prodotti.

Il tutto è stato accompagnato da un’opportunità unica di networking con ristoratori e imprenditori di spicco della regione.

Il Polo del Caffè presenta la terza edizione del convegno “L’Oro verde – Scenari attuali e futuri in un mercato in evoluzione”, 20/06

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Il logo del Polo del Caffè (immagine concessa)

NAPOLI – Torna per la sua terza edizione il convegno “L’Oro verde – Scenari attuali e futuri in un mercato in evoluzione”, promosso da Il Polo del Caffè S.p.A., in programma venerdì 20 giugno 2025 presso il Centro Congressi dell’Interporto di Nola (Napoli). L’appuntamento riunirà aziende, operatori della logistica, istituzioni e analisti di settore per analizzare i nuovi equilibri del mercato globale del caffè crudo.

Il convegno promosso da Il Polo del Caffè

Tra i temi al centro del confronto: l’impatto del cambiamento climatico sui costi, le speculazioni finanziarie, l’introduzione delle certificazioni EUDR contro la deforestazione, le esportazioni e i dazi, fino alle nuove normative doganali europee. Il convegno si propone come momento di sintesi e indirizzo per l’intera filiera, in un contesto economico in continua trasformazione.

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(programma concesso)

Dopo l’apertura dei lavori, moderati da Gianni Molinari (Il Mattino di Napoli) e Renato Rocco (Responsabile della comunicazione per Il Polo del Caffè Spa), sono previsti i saluti istituzionali da parte dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Antonio Marchiello, del Presidente della Commissione Trasporti Luca Cascone, del Presidente dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale Andrea Annunziata, e del Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante.

Nel corso della mattinata interverranno rappresentanti di spicco delle realtà industriali e logistiche più attive nel settore: da Kuehne+Nagel a Kimbo, da Massimo Zanetti Beverage Group a NKG Bero Italia, oltre all’Agenzia delle Dogane, al Comitato Italiano Caffè Consumi, e a esponenti del sistema bancario come Intesa Sanpaolo, per affrontare il tema del sostegno finanziario alle filiere produttive.

L’iniziativa, per la sua rilevanza strategica e nazionale, si svolge presso uno dei principali snodi logistici del Mezzogiorno e ha richiesto il patrocinio della Regione Campania e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il convegno si concluderà con una tavola rotonda aperta al dibattito e un momento di networking tra i partecipanti.

Palermo Coffee Festival: arriva la terza edizione dell’evento, 06-07/06

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Arturo e Andrea Morettino (immagine concessa)

PALERMO – Torna il Palermo Coffee Festival, la manifestazione interamente dedicata al mondo degli specialty coffee e alle filiere sostenibili del vino e dell’olio e di altre eccellenze della nostra terra, venerdì 6 e sabato 7 giugno dalle 9 alle 22. Dopo il successo delle precedenti edizioni all’Orto Botanico, l’evento si rinnova con un programma ricco di contenuti, esperienze sensoriali, formazione e competizioni in un luogo simbolo di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana: il Palermo Marina Yachting al Molo trapezoidale, nel porto della città.

L’evento è organizzato da Morettino, storica torrefazione di Palermo, in collaborazione con Gambero Rosso, Sca Italy e Slow Food Coffee Coalition.

Lo scenario della terza edizione è un luogo da poco restituito alla città, un’area portuale che un tempo accoglieva navi, vascelli e velieri.

Era l’epoca dei Florio e delle grandi dinastie di mercanti che scrissero la storia di Palermo, che nel suo antico nome Panormos, “città tutto porto”, racchiude la vocazione all’accoglienza, all’integrazione e alla multiculturalità.

Da questo ritrovato contatto con il Mare nostrum prende forma il tema dell’edizione 2025: Panormos: viaggio tra filiere, popoli e culture. Il concetto del viaggio che si traduce nella contaminazione tra mondi diversi – dal caffè al vino, dall’olio al cioccolato – e che si riflette nei dialoghi tra produttori, esperti e appassionati. Un’integrazione non solo di filiere e gusti, ma di culture, anime e visioni.

Il festival

Lo scopo del Palermo Coffee Festival è quello di creare e diffondere una cultura autentica del caffè, bevanda tanto diffusa in Italia quanto ancora poco valorizzata. Previsto un fitto programma di workshop, dibattiti, masterclass e degustazioni che stimolerà il confronto con le altre filiere, come vino e olio. Tante le similitudini tra queste e il mondo del caffè, in particolare quello degli Specialty Coffee, micro lotti d’altura di caffè selezionati e di alta qualità.

“Questo evento racconta di un viaggio tra filiere, popoli e culture che parte da lontano e si ispira a quel contatto perduto con l’acqua che stiamo riscoprendo – spiega Andrea Morettino, quarta generazione della famiglia di torrefattori e organizzatore del festival – Il Palermo Coffee Festival offre un messaggio di condivisione, di cambiamento e di rigenerazione culturale, che testimonia la dimensione internazionale a cui Palermo può e deve ambire. Il festival vuole anche essere un’occasione di confronto con i più giovani, con l’obiettivo di stimolarli a una maggiore consapevolezza verso la materia prima, perché siamo quello che mangiamo e che beviamo”.

Il programma completo è consultabile qui.

Le masterclass

Da sempre uno degli appuntamenti più attesi e partecipati del Palermo Coffee Festival è costituito dalle Masterclass di approfondimento sugli Specialty Coffee. Gambero Rosso, partner del Palermo Coffee Festival fin dalla sua prima edizione, quest’anno rivestirà un ruolo ancora più importante, ospitando molti degli appuntamenti all’interno della Gambero Rosso Academy, la scuola di alta formazione che si trova proprio al Palermo Marina Yachting.

Otto masterclass sul confronto del mondo del caffè con quello degli altri prodotti, ma anche sulle contaminazioni del caffè in cucina. A condurle i massimi esperti in Italia: Andrej Godina e Mauro Illiano (curatori della Guida delle torrefazioni del Gambero Rosso), Marzio Taccetti (coordinatore editoriale della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso), Maria Antonietta Pioppo (Wine Master sommelier e degustatrice ufficiale di olio EVO), Emanuela Dughera (Slow Food Coffee Coalition), lo chef Gioacchino Gaglio della Gambero Rosso Academy, accompagnati da Arturo e Andrea Morettino.

Un ruolo speciale lo avrà la Slow Food Coffee Coalition, la rete internazionale che si batte per la salvaguardia dell’ecosistema e dei diritti dei lavoratori nell’intera filiera del caffè. La Slow Food Coffee Coalition, di cui Morettino fa parte, sarà protagonista di masterclass dedicate agli Specialty Coffee della rete e dibattiti sull’importanza di sostenere “un caffè buono, pulito e giusto”.

Per partecipare alle masterclass è necessario acquistare prima del festival il ticket sul portale della Gambero Rosso Academy e sul sito palermocoffeefestival.it.

Sca Italy Competition

Sca Italy – Specialty Coffee Association, è compagna di viaggio di Morettino nella diffusione della cultura dei caffè di alta qualità e anche quest’anno partner del Palermo Coffee Festival. Durante l’evento, Sca Italy proporrà il suo nuovo format dedicato alle gare di caffetteria, un’occasione per baristi e professionisti di entrare nel circuito delle gare Sca. I vincitori avranno, infatti, accesso alle selezioni ufficiali per le finali nazionali, con volo, vitto e alloggio offerto da Sca Italy.

Il 6 giugno dalle 9 alle 17 la competizione “Coffee Triathlon”, la gara perfetta per chi vuole mettersi alla prova con espresso, brewing e mixology. La competizione prevede la preparazione di un espresso, un filtro e un cocktail (alcolico o analcolico) in 10 minuti. Sabato 7 giugno, dalle 9 alle 17, “Latte Art Throwdown”, la gara che prevede una sfida a eliminazione diretta tra due partecipanti, con la preparazione di un cappuccino in Latte Art. Le gare sono gratuite e aperte a tutti, ma i posti sono limitati. E’ necessario iscriversi qui.

Roasters Village

Venti tra le migliori micro roastery di tutta Italia si presenteranno al pubblico del Palermo Coffee Festival attraverso slot di degustazioni gratuite di Specialty Coffee all’interno dell’area Roasters Village, allestito di fronte al mare.
Contemporaneamente si svolgeranno i live show di Latte Art e Vegan Latte Art di Giuseppe Fiorini, campione italiano nella disciplina di decorazione dei cappuccini, e le competizioni amatoriali di tostatura a cura di Paolo Scimone, giudice Sca nelle gare internazionali.

Sabato alle 17, infine, l’esibizione del maestro Antonio Cappadonia che preparerà la granita al caffè utilizzando l’antico metodo delle neviere e raccontando una tradizione che risale alla dominazione araba in Sicilia.

Coffee Roasting Lab

L’arte della tostatura avrà un ruolo centrale durante il festival, attraverso le già citate competizioni amatoriali di tostatura del caffè, in cui chiunque potrà cimentarsi e tostare la propria miscela di caffè, e i workshop dedicati ai blend e singole origini, che si svolgeranno all’interno del Morettino Lab. A condurle sarà il principale esperto in Italia in materia, Paolo Scimone, Q grader Arabica & Robusta, SCA AST – Authorised Sca Trainer.

Coffee Talk

Il Morettino Lab ospiterà anche i Coffee Talk, momenti importanti di confronto e divulgazione sul mondo del caffè. Venerdì alle 18 si parlerà di Sicilia inedita e coltura tropicali, con Andrea Morettino che racconterà il progetto della piantagione sperimentale del caffè a Palermo, in compagnia di Hugo Gallardo, che produce il primo rum Made in Sicily, e Federico Marino, che coltiva il tabacco in provincia di Palermo.

Sabato alle 11 toccherà invece a Valentina Palange, in arte SpecialtyPal, che presenterà il suo libro “Il caffè in Italia fa schifo”, in cui smonta le convinzioni e i falsi miti sul caffè nel nostro Paese.

Coffee Mixology

Infine, ogni sera dalle 19.30 in poi, le contaminazioni tra Specialty coffee e Mixology saranno al centro degli aperitivi al Morettino Lab, organizzati in collaborazione con Palermo Cocktail Week. Alcuni dei più rinomati bartender della città si alterneranno nella creazione di drink alcolici a base di caffè Specialty. Il tutto accompagnato da concerti e musica live dalle luci del tramonto su Palermo.

Master Coffee Grinder Championship: Riccardo Vassallo trionfa nella seconda tappa

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Riccardo Vassallo (immagine concessa)
VITTORIA (Ragusa) – La seconda tappa del Master Coffee Grinder Championship 2025 – il campionato di macinatura ideato da Fabio Verona – si è chiusa con un successo travolgente nel cuore della Sicilia, lasciando il pubblico e i partecipanti entusiasti. Ospitata nella suggestiva cornice della piazza principale della barocca Vittoria ed in seno al Scenica Festival, la manifestazione Master Coffee Grinder Championship ha confermato ancora una volta quanto il caffè possa essere non solo un rito quotidiano, ma anche un’esperienza culturale, tecnica ed emozionale.

Master Coffee Grinder Championship: un evento da ricordare

Il sabato pomeriggio si è aperto con una convention partecipatissima, che ha trasformato la sala delle Capriate dell’ex Convento dei Frati Minori in uno spazio di confronto e ispirazione.
Moderati dal dottor Marco Randazzo, La dottoressa Rossella Affè, stimata e riconosciuta biologa e nutrizionista, ha illustrato ai presenti i risultati delle ultime ricerche scientifiche sul caffè, dai quali si evince quanto il caffè buono e non bruciato in tostatura porti benefici nei confronti di molte patologie cliniche.
Il giornalista e trainer Fabio Verona ha poi affrontato il tema legato al costo del caffè, evidenziando quanto una differenziazione del prezzo della tazzina basato sulla qualità del servizio offerto e della miscela, possano essere un vantaggio dei baristi per spiccare nel mare dei locali anonimi e “monoprezzo”.
Un tema particolare è stato affrontato dalle dottoresse Carmen Stanziola (responsabile commerciale Italia per Dalla Corte) e Giovanna De Vecchi (amministratore delegato per DVG De Vecchi), che hanno parlato del delicato e fondamentale ruolo delle donne in tutta la filiera del caffè, in rappresentanza dell’International Women’s Coffee Alliance.

Infine, il grande maestro Andrea Antonelli, titolare della Antonelli Academy, nonché brand ambassador della famosa Pulycaff, ha illustrato con semplicità disarmante quanto troppo spesso i clienti bevano degli espressi cattivi a causa di una scarsa manutenzione e pulizia delle attrezzature.

Numerosi gli interventi del pubblico durante il dibattito finale, con domande precise e puntuali.

Masterclass e passione in piazza

Domenica mattina, sotto il sole nella splendida Piazza del Popolo, si è svolta la masterclass “Macina come un campione”: un appuntamento che ha unito teoria e pratica in modo coinvolgente, dando al pubblico la possibilità di assistere in diretta a prove tecniche e domande-risposte con gli esperti.
Si è passati dal conoscere le potenzialità dell’innovativa Pump My Moka di Bialetti, dimostrando come potersi preparare una moka con del caffè specialty macinato al momento con il grinder manuale Pietro di Fiorenzato sulle bellissime spiagge siciliane fino all’innovazione tecnologica per il controllo e set-up corretto delle macchine espresso con il TechUp di DVG. L’importanza della corretta filtrazione dell’acqua è stata dimostrata grazie all’utilizzo dei sistemi filtranti Brita.
Infine, tra lo stupore dei presenti, hanno fatto capolino i nuovi livellatori dinamici automatici ed il tamper dinamometrico di Metallurgica Motta, che hanno permesso a tutti di standardizzare il sistema lavorativo evitando variabili decisive in fase di estrazione.
La Antonelli Academy, con il suo fondatore Andrea Antonelli, ha lasciato tutti a bocca aperta, dimostrando come in soli 4 minuti e trenta secondi sia possibile effettuare una corretta pulizia con i prodotti Pulycaff di un’intera postazione. Per chi non ci credesse, può contattarlo personalmente.
Ma i veri protagonisti sono stati la piccola Studio, macchina professionale multiboiler di Dalla Corte, ed il nuovissimo grinder gravimetrico F64Sense di Fiorenzato, che hanno permesso ai concorrenti performance ad elevato standard professionale con la massima semplicità di utilizzo.
La masterclass ha fatto da preludio alla gara ufficiale, creando un clima di entusiasmo e aspettativa, dando modo ai presenti di scoprire innovazioni tecnologiche a loro sconosciute fino ad oggi.

Il vincitore? Un talento siciliano

A trionfare nella seconda tappa è stato Riccardo Vassallo, barista proveniente da Palermo, che ha conquistato i giudici con una prova precisa, rapida e consapevole. In una gara che ha visto sfidarsi concorrenti provenienti da tutta l’isola e da altre regioni, Riccardo ha saputo interpretare al meglio i parametri di macinatura, estrazione e servizio, ottenendo il punteggio più alto e assicurandosi il pass per la finalissima. Tra i concorrenti in gara (Fabio Proietto, Giuseppe Carrubba, Danilo Ferrara,  Fabio Tirani) anche Federico Lombardo di Ragusa volerà in finale, essendosi classificato al secondo posto con soli 39 punti di distacco.

“È stata una gara davvero emozionante e divertente – ha dichiarato Vassallo subito dopo la premiazione – e poter competere in piazza, davanti a così tante persone, è stato elettrizzante. Ringrazio l’organizzazione e Brazilecafè per l’opportunità.”

Master Coffee Grinder Championship: un festival che lascia il segno

Il Master Coffee Grinder Championship 2025 ha trovato nel Scenica Festival e in Connessioni un partner ideale: la contaminazione tra arte, gusto e socialità ha valorizzato l’evento, rendendolo unico nel suo genere. La piazza si è trasformata in un’arena di tifo, applausi e profumi intensi, confermando che il caffè, soprattutto quando è ben raccontato, è capace di aggregare e sorprendere.

La visita ed il saluto dell’assessore alla cultura Fabio Prelati ha portato un ulteriore lustro alla giornata confermando il valore formativo e culturale dell’evento.

La partnership con Brazilcafè – ha dichiarato l’organizzatore durante l’intervento con l’assessore – si è dimostrata vincente e fondamentale, perché grazie alla loro innata passione per la qualità e la voglia di divulgarla, sono stati in grado di contagiare tantissime persone oggi presenti in piazza.

Il caffè protagonista della giornata

La scelta di Giovanni Battiato (il tostatore), che insieme al fratello Alfio e a Marco Randazzo conducono la Brazilcafè, è andata su un caffè brasiliano proveniente dall’Alta Mogiana, ovviamente certificato IWCA, varietà catuai, raccolto a 1300 mtsl e processato con il metodo naturale.

La tostatura media realizzata da Giovanni veniva esaltata dal team dei giudici Luca Bernardoni, Giuseppe Fiorini e Davide Valenzano, capitanati dal veterano Luigi Pillitu, con un’estrazione nella tazza di maggiore dimensione realizzata appositamente da Ipa Porcellane, presentando note di frutta secca, nocciola, cioccolato al latte ed un particolare after taste di mandorla dolce. Le note di miele e di frutta matura con un corpo medio e vellutato completavano il quadro dei descrittori indicati ai concorrenti.

La ricetta di riferimento è stata di 16,5g In – 44g Out per 32 secondi, con un TDS di 7,80, replicata quasi alla perfezione dal vincitore.
Un momento molto significativo è stato quello della consegna, ai 4 ragazzi che non si sono classificati per la finale, delle magliettedell’associazione Rubens, che si occupa di assistenza e supporto per i ragazzi meno fortunati e che il Master Coffee Grinder Championship supporta attivamente.
Per chi fosse interessato a conoscere di più sulla competizione, è già uscito sul canale youtube di @arabica100per100 il video realizzato dalla BCS Multimedia ed iCicles che racconta la prima tappa torinese, ed a breve sarà on line anche la selezione vittoriese.

L’appuntamento ora è per la terza tappa, in programma in settembre, con una nuova città pronta ad accogliere la sfida più aromatica d’Italia.

Il matcha potrebbe influire negativamente sull’assorbimento di ferro: la parola agli esperti

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Il tè matcha

Il matcha ha acquisito negli ultimi anni una grande popolarità, soprattutto per le proprietà benefiche. Tuttavia potrebbero celarsi alcuni effetti negativi per l’organismo. La terapista nutrizionale Farzanah Nasser scende nel dettaglio. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Ranyechi Udemezue per Vogue Italia.

Le proprietà benefiche del matcha

MILANO – “Il matcha è ricco di polifenoli, sostanze chimiche vegetali che posseggono proprietà antinfiammatorie e contribuiscono ad aumentare i batteri buoni, come il Bifidobacterium, nell’intestino”,  spiega Nasser su Vogue Italia.

Uno di questi polifenoli, l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), che è stato oggetto di studi particolarmente approfonditi, presenta un effetto calmante sul sistema nervoso.

Ecco il motivo per cui chi beve matcha non avverte il genere di nervosismo o di ansia che può essere indotto dal consumo di caffè, nonostante entrambe le bevande contengano caffeina. “Bere matcha può contribuire a migliorare l’umore e le capacità cognitive”, aggiunge Nasser. “Inoltre, contribuisce a ridurre il colesterolo cattivo e a favorire la disintossicazione del fegato”.

Il matcha può influire negativamente sull’assorbimento di ferro?

E ora la temuta domanda: berlo può avere effetti negativi sui livelli di ferro nell’organismo? Purtroppo, la risposta di Nasser è sì: “Il matcha contiene tannini che si legano al ferro non-eme, che è la forma di ferro presente negli alimenti di origine vegetale, come legumi, verdure a foglia verde, frutta secca e cereali integrali, ed è meno biodisponibile rispetto al ferro eme, presente invece nei cibi di origine animale”, spiega Nasser a Vogue Italia.

“Questi tannini, inoltre, possono bloccare a loro volta la capacità del corpo di assorbire il minerale. Il matcha, poi, contiene anche catechine, potenti antiossidanti che possono interferire con l’assunzione di ferro”.

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Cafezal fuori dall’Italia e apre a Lisbona a settembre, Bitencourt: “Sembra il momento maturo per uscire dai confini di Milano”

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Carlos Bitencourt dove aprirà il prossimo Cafezal a Lisbona (foto concessa)
Carlos Bitencourt dove aprirà il prossimo Cafezal a Lisbona (foto concessa)

MILANO – Carlos Bitencourt, l’uomo dietro il successo di Cafezal, e socio di maggioranza della torrefazione di caffè specialty milanese, condivide con i lettori una piccola preview sui prossimi passi di un’azienda che negli ultimi anni si è sviluppata su tutto il territorio milanese attorno al concetto di caffetteria moderna e specialty.

Adesso però la tappa successiva va oltre i confini nazionali: si guarda al Portogallo, a Lisbona, dove a settembre vedrà l’inaugurazione il primo punto Cafezal fuori dall’Italia, sempre a totale gestione della società Cafezal SRL italiana.

Bitencourt, cosa ci può anticipare di questa nuova apertura?

“Lisbona è una località che ho scelto perché sembra il momento maturo per uscire da Milano, una città che ci ha dato modo di crescere e svilupparci molto bene con il nostro concetto di caffetteria moderna. Le opportunità qui si sono presentate e ce ne saranno ancora, ma ora la mia visione di un’azienda a vocazione europea può finalmente realizzarsi.

Ho da sempre avuto un forte legame con il Portogallo, soprattutto con Lisbona, che visito molto spesso per motivi familiari ed è una città che sento particolarmente vicina. Il piano adesso è quello di espandersi ulteriormente anche sul territorio italiano, certo, ma Lisbona resta una scelta strategica per dimostrare l’ambizione di Cafezal di diventare un brand internazionale.

Abbiamo impiegato oltre diciotto mesi per trovare la quadra tra le nostre esigenze di metratura, prezzo d’affitto, zona. Sono molto contento di aver visto questo spazio nel centro della città, di circa 120 metri quadrati.”

“Stiamo ancora in fase di valutazione per quanto riguarda tutti gli aspetti legati all’attrezzatura e alla proposta. Sicuramente sarà un’offerta completa, di pasticceria e food, ma ancora stiamo studiando bene i dettagli “

Il cantiere (foto concessa)

Continua Bitencourt: “Tutti i caffè saranno tostati a Milano e inviati poi a Lisbona. L’idea è quella di mantenere la stessa linea di specialty anche lì, ossia, offrire da 10 a 12 tipi di caffè diversi. Il mercato “Lisboeta” è decisamente più grande e sviluppato di quello milanese e delle grandi città italiane.

Ci sono più di 40 caffetterie specialty oltre Lisbona e intravedo grandi possibilità in questo settore, che è frizzante non solo per i consumatori ma anche tra gli operatori. Naturalmente tanti di cui sono autoctoni, ma soprattutto la maggior parte sono stranieri, tra cui anche tanti brasiliani che lavorando dietro al bancone.

La vista fuori dal prossimo Cafezal (foto concessa)

Attualmente siamo in fase di ricerca del personale, ma devo dire che il mercato locale offre un ottimo numero di professionali qualificati anche se, c’è ancora da lavorarci sopra rispetto ai Paesi nordici. Oggi l’espresso specialty a Lisbona costa da 1,50 e 2,00, i flat white oltre a 4,00 euro e i caffè filtri oltre ai 5,00 euro. Quindi si avvicinano molto alla fascia di prezzo degli specialty in Italia.

La situazione è diversa nei caffè portoghesi più tradizionali, che si trovano ancora sotto l’euro per l’espresso.

Tutti gli specialty coffee shop però si allineano su un costo più elevato. La differenza sta nella percezione da parte del cliente: chi va dal bar tradizionale e chi da quelli specialty. “

Il Gambero Rosso recensisce le torrefazioni d’Italia: al via gli assaggi coordinati da Andrej Godina e Mauro Illiano

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gambero rosso andrej godina
Mauro Illiano e Andrej Godina (immagine concessa)

MILANO – Sono iniziate le sessioni di assaggio dei caffè che faranno parte della nuova edizione della Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia del Gambero Rosso. Sotto la curatela dei caffesperti Andrej Godina e Mauro Illiano, già ideatori della Guida Camaleonte, prima guida delle torrefazioni d’Italia, un panel di assaggiatori professionisti si sono riuniti dando inizio alle migliaia di assaggi che decreteranno le migliori etichette di caffè prodotte in Italia, divise nelle categorie espresso, moka, filtro e monoporzionato.

Quella del 2026 sarà la prima edizione per il Gambero Rosso, ma già promette di battere tutti i record, sia in termini di partecipazione delle aziende, sia per ciò che riguarda le qualità di caffè recensite.

Guida dei caffè e delle torrefazioni d’Italia 2022 (immagine concessa)

In anteprima, si parla di circa trecento torrefazioni censite e oltre duemila caffè assaggiati, tra i quali saranno selezionati solo un terzo di caffè meritevoli della menzione in guida. Numeri impressionanti, che dimostrano l’enorme, sebbene ancora poco conosciuta, offerta di caffè presente nel nostro Paese.

Per questa edizione, i curatori hanno selezionato le torrefazioni più rappresentative di tutto il territorio italiano, suddividendole per regione e per dimensione.

Sul meccanismo di valutazione dei caffè, Mauro Illiano, ci tiene a specificare: “Le valutazioni avvengono tenendo in considerazione la categoria di ogni caffè. Così, ogni valore è espresso in riferimento alla composizione della miscela in termini di specie botanica Arabica e Canephora, al livello di tostatura, alla classificazione commerciale e alle eventuali certificazioni. In questo modo, siamo in grado di elaborare giudizi più significativi e rispettosi delle peculiarità di ogni referenza”.

Mauro Illiano aggiunge: “A nostro avviso è sbagliato paragonare un caffè 100% arabica con miscele a prevalenza di Canephora, così come i caffè tostati chiari con quelli tostati scuri. I profili aromatici, come quelli gustativi, sono quindi considerati in base alla maggiore o minore corrispondenza tra quanto atteso e quanto effettivamente riscontrato all’assaggio, in base alle caratteristiche tecniche di ogni caffè”.

Un metodo rigoroso per valutazioni attendibili

Le sessioni di assaggio sono state precedute dalla stesura di protocolli, per i quali i curatori hanno tenuto in considerazione le variabili di estrazione necessarie ad interpretare in maniera più attendibile le singole qualità di caffè. Tanti i professionisti del mondo del caffè richiamati a Roma nella sede di Gambero Rosso, per garantire la massima credibilità delle procedure di assaggio.

Sulla complessità delle operazioni di assaggio, Godina spiega: “L’assaggio dell’espresso è una delle pratiche più complesse dell’analisi sensoriale del caffè, molto più difficile rispetto all’assaggio in moka o filtro. La sua struttura fisica particolarmente concentrata, la ricchezza aromatica e la presenza di una quantità significativa di oli che rendono il retrogusto particolarmente persistente e stratificato rendono particolarmente complicato il lavoro degli assaggiatori”.

Godina aggiunge: “Per garantire coerenza e affidabilità nei risultati, è fondamentale adottare un protocollo di preparazione rigoroso, che minimizzi le variabili tecniche. Per questo motivo, abbiamo scelto di utilizzare la macchina espresso D. MBV di La San Marco, che offre una stabilità termica precisa e la possibilità di regolare rapidamente la temperatura dell’acqua. Ogni caffè viene assaggiato a diverse temperature, per esaltare al meglio il suo profilo aromatico e le sue caratteristiche sensoriali. Inoltre, la sessione di calibrazione degli assaggiatori, il silenzio nella sala di degustazione e la pulizia del palato tra un assaggio e l’altro sono elementi imprescindibili per garantire concentrazione e precisione durante le valutazioni.”

Una guida che fotografa l’eccellenza del caffè italiano

La Guida delle Torrefazioni, oltre ad essere uno strumento per orientare i consumatori, è anche un’enorme banca dati, come spiega Illiano: “Avere la possibilità di assaggiare così tanti caffè appartenenti a torrefazioni di ogni regione d’Italia, ci consente di capire esattamente quali siano le preferenze di gusto degli italiani. Stili di produzione differenti, miscele con origini ricorrenti, profili gustativi più o meno intensi, sono solo alcuni dei valori che abbiamo la possibilità di analizzare durante la stesura della Guida”.

Illiano aggiunge: “Quest’opera è una vera e propria fotografia dello stato dell’arte della torrefazione italiana, che nel tempo ci aiuterà a capire quali sono i trend e quali le preferenze degli italiani”.

I lavori della guida proseguiranno nei prossimi mesi, come spiegano i curatori, con sessioni extra di assaggio e, parallelamente, la redazione delle sezioni culturali della Guida del Gambero Rosso.

Il cuore della Guida rimane l’assaggio del caffè, condotto da assaggiatori professionisti.

L’importanza di questa figura professionale risiede principalmente nella sua capacità di agire da garante della qualità per i consumatori e da strumento di analisi per il settore.

Assaggiando e valutando migliaia di caffè, gli assaggiatori agiscono come un filtro e permettono di selezionare solo le migliori etichette, fornendo ai consumatori uno strumento affidabile per orientarsi in un’offerta sempre più vasta e, come sottolineato, “ancora poco conosciuta” nel nostro Paese. Questo aiuta a valorizzare le eccellenze italiane e a guidare gli acquisti consapevoli. Ma la loro funzione va anche oltre l’assaggio vero e proprio.

Analizzando stili di produzione, ricette e profili gustativi, gli assaggiatori contribuiscono a creare una vera e propria biografia della torrefazione italiana. Questo permette di raccogliere informazioni preziose per le aziende e per lo sviluppo futuro del mercato del caffè.

Il lavoro dell’assaggiatore professionista è molto complesso e richiede un’estrema precisione e sensibilità.

L’assaggio del caffè non è un’esperienza soggettiva, ma una vera e propria analisi sensoriale. Gli assaggiatori devono essere in grado di identificare e distinguere una vasta gamma di profili aromatici e gustativi, spesso sottili e complessi. Le valutazioni devono considerare variabili come la specie botanica, il livello di tostatura, metodi di estrazione differenti, degassamento, complessità di ogni blend e classificazioni commerciali.

Ecco perché gli assaggiatori adottano protocolli di preparazione e definiti in ogni dettaglio.

Diventare assaggiatore professionista di caffè in Italia non è un percorso semplice né strutturato. A differenza di altri settori agroalimentari, nel mondo del caffè mancano scuole specifiche e riconosciute a livello nazionale che formino figure capaci di valutare con metodo e coerenza la qualità in tazza.

Oggi, chi desidera intraprendere questa professione deve costruirsi un bagaglio di competenze sul campo, affiancando esperti, partecipando a sessioni di cupping e coltivando una sensibilità organolettica attraverso l’esperienza diretta.

Sarebbe auspicabile, soprattutto in un Paese produttore di eccellenze come l’Italia, istituire un percorso didattico dedicato, con moduli teorici e pratici, che consenta ai giovani di apprendere il mestiere al fine di entrare nel mercato del lavoro nelle torrefazioni e formare internamente panel di assaggiatori qualificati. Una figura, quella del degustatore, che oggi più che mai rappresenta un valore strategico per il posizionamento qualitativo delle aziende del caffè.

L’esperienza della Guida delle Torrefazioni, dunque, sottolinea l’importanza della professione dell’assaggiatore di caffè, che rimane un’arte e una scienza che combina una profonda conoscenza del prodotto con un’acuta sensibilità sensoriale e una rigida aderenza a protocolli standardizzati, rendendola indispensabile per la qualità e la comprensione del mondo del caffè.

Corea del sud: dopo anni di boom delle caffetterie inizia lo sboom, con problemi in parte simili a quelli dei bar italiani

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bandiera della corea del sud
La bandiera della Corea del Sud (immagine concessa)

MILANO – In Corea del sud, la crescita delle caffetterie sembrava non dovere finire mai, ma ora anche questo settore, per molti anni fiorente, comincia a mostrare la corda. La prova nella realtà impietosa delle statistiche fiscali: secondo il portale dell’Agenzia sudcoreana delle entrate, il numero di caffè e rivendite di bevande ha registrato, nel primo trimestre 2025, un saldo negativo di 743 esercizi rispetto allo stesso periodo del 2024, per un totale di 95.337 unità registrate. Il calo non è particolarmente marcato, ma significativo.

Perché segna la prima battuta di arresto dopo anni di crescita ininterrotta, andata avanti persino durante il Covid, in quello che è stato un vero e proprio boom: nel giro di 7 anni, il numero di locali è più che raddoppiato, passando da 45.203 unità, nel 2018, a 96.080, nel 2024.

Quest’anno, appunto, il primo passo indietro. Comune a molte altre categorie del fuori casa, quali le pizzerie, i ristoranti e i bar.

Questi ultimi hanno segnato il calo più drastico (-1.802 unità) risentendo anche dei cambiamenti di abitudini e di gusti dei consumatori.

Ma non è andata meglio negli altri comparti commerciali, come l’abbigliamento o la cosmetica.

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