domenica 09 Novembre 2025
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Deforestazione: raggiunto nuovo record di 30 milioni di ettari distrutti, pari alla superficie dell’Italia

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deforestazione
La deforestazione

La deforestazione nel 2024 ha raggiunto livelli record superando il picco del 2016. La distruzione della foresta mondiale avvenuta l’anno precedente a quello corrente ammonta a 30 milioni di ettari, cioè un quantitativo pari alla superficie della penisola italiana. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di David Ruffini per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

Nuovo record di deforestazione

MILANO – La foresta mondiale persa nel 2024 ha raggiunto il picco del 2016 e segnato un nuovo record nella storia dei dati raccolti. Un nuovo studio del World Resources Institute, nella loro Global Forest Review, in collaborazione con l’Università del Maryland, mostra i dati e i risultati della loro analisi, dipingendo un quadro non roseo dello stato di salute delle foreste globali.

Il ruolo della foreste è essenziale nella vita dell’uomo e dell’intero ecosistema terrestre. Se da un lato è la prima fonte di approvvigionamento per il legname e i suoi derivati, ricoprendo un ruolo importante nell’industria umana, specialmente per quella statunitense e quella russa, dall’altro offrono ossigeno, riparo e cibo agli esseri viventi, proteggono il suolo e aiutano a regolare il clima.

La distruzione della foresta mondiale avvenuta l’anno precedente a quello corrente ammonta a 30 milioni di ettari, cioè un quantitativo pari alla superficie della nostra penisola.

Oltre all’enorme mole di superficie forestale andata persa, un altro fattore importante è la causa scatenante: il disboscamento dovuto a incendio sembra essere diventato la causa principale di devastazione nelle zone tropicale, cioè le aree che ospitano il 45% delle foreste globali. La fascia tropicale è quella area terrestre delimitata in altezza dal Tropico del Cancro e da quello del Capricorno, mentre orizzontalmente abbraccia l’intero globo terrestre.

Le foreste coprono circa 4 miliardi di superficie terrestre (il 30% dell’intero globo) e le si trovano principalmente nelle fascia tropicale (45%) e, a seguire, in quella boreale (27%), temperata (16%) e subtropicale (11%).

Uno dei motivi per cui è importante concentrarsi sull’area tropicale è proprio perché è la casa della maggior parte della foresta presente sul pianeta, infatti è l’America Latina la zona che sembra essere stata più gravemente colpita dalla distruzione forestale.

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Circana completa l’acquisizione di NCSolutions

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circana
Il logo Circana

CHICAGO/NEW YORK – Circana, consulente leader globale sulla complessità del comportamento dei consumatori, ha annunciato di aver concluso con successo l’acquisizione di NCSolutions (NCS), la joint venture tra Nielsen e Catalina che favorisce una migliore efficacia della pubblicità. Con questa acquisizione, Circana amplia significativamente le proprie competenze nella misurazione dei media. Circana aveva annunciato la sua intenzione di acquisire NCS lo scorso agosto.

Circana acquisisce NCSolutions

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto in Circana al talentuoso team di NCS e di potenziare in modo significativo le nostre capacità di misurazione dei media”, ha dichiarato Stuart Aitken, presidente e ceo di Circana. “La gestione delle risorse di marketing, per loro natura limitate, è oggi una delle decisioni più difficili e di vitale importanza per le aziende. Per ottenere risultati ottimali, è indispensabile disporre di dati esaustivi e in tempo reale, e di insight che permettano di agire efficacemente. Unendo dati, risorse tecnologiche ed esperienza di due leader del settore come Circana e NCS si genererà maggiore valore ai nostri clienti, mentre lavoriamo con loro per massimizzare gli investimenti nei media e nelle attività di marketing.”

I clienti di entrambe le organizzazioni otterranno un accesso più ampio al targeting dell’audience, alla misurazione dei media, all’ottimizzazione in-flight e alle soluzioni “clean room”. Questa combinazione aumenterà anche l’efficienza e offrirà prodotti e servizi ottimizzati per favorire la crescita dei clienti attraverso una pubblicità più mirata e d’impatto.

NCS si unirà al team Media di Circana, che collabora già con aziende che investono in comunicazione e agenzie media per pianificare, indirizzare, attivare, misurare e ottimizzare i budget media. Il suo portafoglio di soluzioni si basa su una robusta piattaforma tecnologica, su set di dati fruibili di shopper, CPG e general merchandise, di dati di vendita e dati che spiegano le performance di vendita, nonché su analisi econometriche avanzate. Il team Media di Circana è guidato da Cara Pratt, Presidente di Global Retail & Media per Circana.

“NCS ha costruito una reputazione stellare nell’efficacia pubblicitaria”, ha affermato Aitken. “Siamo entusiasti di lavorare a fianco del loro team per offrire servizi e soluzioni ancora più performanti ai nostri clienti e aiutarli a sbloccare nuove opportunità di crescita.”

Circana è impegnata a finalizzare la precedentemente annunciata acquisizione dell’attività di Marketing Mix Modeling di Nielsen.

La scheda sintetica di Circana

Circana è un’azienda leader nella fornitura di tecnologia, intelligenza artificiale e dati agli operatori del largo consumo e di beni durevoli, produttori e distributori, impegnati a ottimizzare il loro business. Le analisi predittive e la tecnologia di Circana consentono ai clienti di misurare la loro quota di mercato, comprendere il comportamento dei consumatori che la guida e accelerare la crescita.

La piattaforma tecnologica Liquid Data di Circana è alimentata da un vasto set informativo di alto valore e da algoritmi intelligenti sviluppati in sei decenni di esperienza nel settore. Con Circana, i clienti possono intraprendere azioni immediate per preparare il futuro ed evolvere le loro strategie di crescita in un’economia sempre più complessa, dinamica e in continua evoluzione.

La scheda sintetica di NCS

NCSolutions (NCS) fa funzionare meglio la pubblicità. Grazie al rigore scientifico e alla tecnologia all’avanguardia, NCS consente all’ecosistema CPG di creare e distribuire pubblicità più efficaci. Grazie all’approccio collaudato di NCS, i marchi ottengono un’ottimizzazione continua ovunque appaiano gli annunci, attraverso soluzioni di targeting del pubblico e di misurazione delle vendite basate sugli acquisti.

La scheda sintetica di Catalina

Catalina è leader nella shopper intelligence e nei media in-store, televisivi e digitali mirati che personalizzano il viaggio dell’acquirente. Grazie a un database di acquirenti in tempo reale senza rivali e a una scienza dei dati ottimizzata dall’intelligenza artificiale, Catalina aiuta i rivenditori, i marchi di beni di largo consumo e le agenzie a ottimizzare ogni fase della pianificazione, dell’esecuzione e della misurazione dei mezzi di comunicazione, per fornire ogni anno oltre sei miliardi di dollari di valore ai consumatori.

Con sedi negli Stati Uniti, in Costa Rica e in Europa, Catalina non ha altra priorità che garantire la privacy e la sicurezza dei dati affidati all’azienda e mantenere la fiducia dei consumatori.

La scheda sintetica di Nielsen

Nielsen è leader mondiale nella misurazione dell’audience, nei dati e nelle analisi. Grazie alla nostra conoscenza delle persone e dei loro comportamenti su tutti i canali e le piattaforme, forniamo ai nostri clienti informazioni indipendenti e attuabili, in modo che possano connettersi e impegnarsi con il loro pubblico globale, ora e in futuro.

In California il caffè causa e previene il cancro allo stesso tempo: il caso della Proposition 65

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La bandiera della Repubblica della California

SACRAMENTO – La lista della Proposition 65 in California include una serie di presunti cancerogeni presenti nel caffè. Tuttavia, numerosi studi epidemiologici concludono che un consumo moderato di caffè riduce le probabilità di sviluppare diversi tipi di cancro. Perciò in California, paradossalmente, il caffè può sia aumentare che ridurre il rischio di cancro.

Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo tradotto dall’inglese di Josh Bloom pubblicato sul portale d’informazione American Council on Science and Health.

La Proposition 65 in California

La Prop 65 è stata approvata dagli elettori californiani nel 1986 e originariamente si chiamava “Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act of 1986”, ovvero la “Legge per l’acqua potabile sicura e per l’applicazione delle norme sulle sostanze tossiche del 1986”.

La Prop 65 ha poco a che fare con la sicurezza dell’acqua e tutto a che vedere con il catalogare sostanze chimiche che potrebbero essere tossine riproduttive o cancerogene, senza considerare la dose, l’esposizione o il buon senso.

È diventata poco più di un affare vantaggioso per avvocati senza scrupoli, gruppi ambientalisti e l’industria delle etichette adesive.

Anche se il caffè stesso non è elencato nella lista della Prop 65, la bevanda non ne esce del tutto indenne. Ci sono diverse sostanze chimiche cancerogene nel caffè che sono incluse nella lista.

Ecco alcune:

• Acido caffeico
• Piridina
• Acrilammide
• Idrocarburi policiclici aromatici (PAH)
• Furano

Per leggere la notizia completa in lingua inglese basta cliccare qui.

Parmalat Professional e Altromercato presentano la Crema fredda al caffè

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La nuova Crema fredda al caffè Parmalat Professional (immagine concessa)

MILANO – Parmalat e Altromercato ancora insieme per realizzare dei prodotti nel segno del benessere e del gusto. Dopo la Coppa Malù e la Coppa Malù al caffè, Zymil Latte&Cioccolato e Zymil Latte&Caffè nasce la Crema fredda al caffè, una novità Parmalat Professional.

“Siamo orgogliosi di presentare la nuova Crema fredda al caffè Parmalat Professional, un prodotto che rappresenta perfettamente la nostra visione di innovazione responsabile nel mondo del foodservice. La qualità delle materie prime è per noi un valore imprescindibile: per questo abbiamo scelto latte 100% italiano e caffè equosolidale Altromercato, proveniente da coltivazioni etiche in Tanzania” afferma Simona Lambo, brand manager Parmalat Professional.

Lambo aggiunge: “Collaborare con Altromercato significa condividere un impegno concreto verso un modello di sviluppo che mette al centro le persone, le comunità e il pianeta. Come loro, crediamo che fare commercio in modo equo significhi creare valore e distribuirlo in modo giusto, generando un impatto positivo per tutti”.

Parmalat Professional presenta una novità per il settore del foodservice.
Un prodotto senza lattosio*, senza glutine, con latte 100% italiano e caffè da Commercio Giusto Altromercato proveniente da coltivazioni gestite in maniera etica, in Tanzania.

“Collaborare con un grande gruppo come Gruppo Lactalis Italia per noi è un segnale importante. Con il nostro protocollo Made in Dignity ci proponiamo proprio di stimolare il dialogo tra i movimenti di economia solidale e sostenibile e il mondo delle grandi imprese” afferma Marcello Patera, Strategic Commercial Development di Altromercato.

Patera aggiunge: “Siamo certi che la collaborazione tra industria e movimento solidale sia un grande segnale per promuovere le filiere etiche e sostenibili grazie alle enormi economie di scala che possono essere messe in campo dai grandi gruppi. Per questo siamo felici di questa nuova collaborazione con Parmalat Professional, un’unione di competenze, conoscenze ed esperienze non solo per un valore commerciale ma anche di sviluppo, ricerca e progettualità per un mondo più Giusto.”

La Crema fredda al Caffè nel pratico formato in brik da 1 litro è sempre pronta all’uso caffè, disponibile da maggio 2025. Per un gusto ottimale, è consigliato riporre la Crema Fredda al Caffè in frigorifero per almeno due ore o nel freezer per circa trenta minuti, agitare la confezione per qualche secondo per ottenere una consistenza ancora più cremosa e poi versare la crema in un bicchierino.

* meno dello 0,1%

La scheda sintetica di Lactalis in Italia

Il Gruppo Lactalis in Italia è parte del Gruppo francese Lactalis, leader mondiale dei prodotti lattiero-caseari con oltre 30 miliardi di euro di fatturato, 85.500 collaboratori e 266 stabilimenti in 50 Paesi.

Lactalis è presente in Italia da oltre 35 anni e prende vita dai più prestigiosi marchi della tradizione casearia italiana: Invernizzi, Cademartori, Locatelli e Galbani, leader di mercato e dei formaggi italiani nel mondo. Nel 2011 viene acquisita Parmalat, leader in Italia nel mercato del latte, nel 2020 si finalizza l’acquisizione del Gruppo Castelli, leader nella produzione e distribuzione dei formaggi DOP italiani, nel 2021 il portafoglio prodotti si è arricchito con l’ingresso di Leerdammer e nel 2023 quella di Ambrosi.

Il Gruppo Lactalis in Italia, con 4.000 referenze di prodotto tra latte, formaggi, salumi e DOP, è costituito da 6 Business Unit: Galbani Formaggi, Galbani il mio salumiere, Parmalat, Castelli, Ambrosi, e Lactalis Italia Export. Con un fatturato di oltre 2,9 miliardi di euro, Lactalis in Italia si avvale oggi di 5.300 collaboratori e conta 30 stabilimenti produttivi sul territorio nazionale.

È il primo acquirente di latte nazionale con 1,5 miliardi di litri di latte raccolti ogni anno da circa 1.100 conferenti latte in 16 regioni italiane, che trasforma nel rispetto della tradizione e con la garanzia di oltre 8 milioni di accurati controlli l’anno, effettuati con tecnologie all’avanguardia lungo tutta la catena di approvvigionamento, produzione e distribuzione

La scheda sintetica di Parmalat

Parmalat – azienda parte del Gruppo Lactalis dal 2011 – è leader in Italia nel mercato del latte e nella produzione e distribuzione di alimenti insostituibili per il benessere quotidiano. L’azienda sviluppa prodotti ad alto valore aggiunto per una equilibrata e salutare alimentazione dei propri consumatori, unendo tradizione e innovazione nel gusto e nei processi produttivi.

Parmalat è una realtà presente sul territorio italiano con 8 stabilimenti e oltre 1.600 dipendenti, oltre a raggiungere circa 20.000.000 di famiglie italiane e 200.000.000 di consumatori nel mondo.

I marchi principali sono: Parmalat dedicato a latte e yogurt, Santàl, per i succhi e le bevande a base di frutta, Zymil, la linea di prodotti ad alta digeribilità senza lattosio, Chef con un’expertise gastronomica riconosciuta nel mercato della panna e della besciamella, Parmalat Professional dedicato esclusivamente al canale food service. Parmalat è presente anche attraverso marchi locali che rappresentano eccellenze del nostro territorio: Berna in Campania, Lactis e Carnini in Lombardia, Oro in Liguria, Sole e Stella in Sicilia, Silac in Puglia, Torvis e Latterie Friulane in Friuli-Venezia Giulia

La scheda sintetica di Parmalat Professional

Parmalat Professional è uno dei brand di Parmalat Italia dedicato al canale food service, con un’offerta pensata per soddisfare le esigenze specifiche di bar, pasticcerie, gelaterie, ristoranti e laboratori artigianali. Con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, Parmalat Professional serve ogni giorno oltre 6.500 punti vendita in Italia, grazie a una rete logistica efficiente e puntuale.

Cuore dell’offerta sono latte e panna di altissima qualità, frutto di una selezione rigorosa delle materie prime e di un know-how consolidato nel tempo. Ogni prodotto è studiato per garantire performance eccellenti in ambito professionale, con caratteristiche tecniche che rispondono alle esigenze di lavorazione, resa e stabilità richieste dai professionisti del gusto. A distinguere Parmalat Professional è anche il modello distributivo: circa 600 agenti operano quotidianamente in tentata vendita, consegnando direttamente i prodotti con mezzi refrigerati nei punti vendita. Questo sistema garantisce massima freschezza, tracciabilità e un rapporto diretto e costante con il cliente, offrendo anche consulenza e supporto personalizzato.

Parmalat Professional non è solo un fornitore, ma un partner affidabile per chi lavora ogni giorno con passione nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione. L’attenzione alla qualità, l’innovazione continua e la vicinanza al cliente fanno del brand un punto di riferimento per chi cerca soluzioni professionali su misura, capaci di valorizzare ogni creazione.

Il gelato gourmet aromatizzato alle spezie: la nuova tendenza

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Una varietà di gelati (immagine: Pixabay)

Il sorbetto incontra il sedano, le creme svelano note di basilico, lavanda o zenzero, alcuni gusti di gelato sono studiati appositamente per essere spalmati sui crostini o addirittura per farcire una pizza, grazie a curiosi contrasti dolce-salato. In Italia spadroneggia il trend del gelato aromatizzato alle spezie, erbe officinali e olii essenziali. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Maddalena De Franchis per Fruitbook Magazine.

Il gelato aromatizzata alle spezie

MILANO – Come tante altre tendenze del settore food, è nata nelle cucine dell’alta ristorazione, grazie al talento di chef inclini a osare gli accostamenti più arditi, per poi conquistare fette di estimatori progressivamente più ampie.

Il gelato aromatizzato alle spezie, arricchito con olii essenziali e profumato di erbe aromatiche – fresche o in infusione – è l’ultima e più promettente frontiera della gelateria gourmet: riesce a regalare, infatti, sentori, retrogusti e persistenza aromatica a un alimento che, data la sua temperatura, raramente regala odori intensi.

Una rivoluzione che ricorda da vicino quella compiuta qualche anno fa nel beverage, settore in cui i cosiddetti mixologist hanno fatto propria l’eredità alchemica dei monaci medievali, valorizzando l’antica arte di utilizzare le erbe per distillare gli spirits (alcolici speziati come rosoli, amari e liquori) e ricercando equilibri inediti tra gli aromi nel bicchiere.

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Associazione museo del caffè di Trieste: 8° appuntamento dei Cenacoli con il collezionista Lucio Del Piccolo

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Lucio Del Piccolo (immagine concessa)

TRIESTE – Ottavo e ultimo appuntamento giovedì 5 giugno, alle ore 17.30, alla Libreria Ubik di Galleria Tergesteo (piazza della Borsa 15), con il ciclo 2024-2025 dei Cenacoli del caffè, organizzati dall’Associazione Museo del Caffè di Trieste guidata da Gianni Pistrini e giunti ormai al termine dell’ottava edizione.

Protagonista assoluto dell’incontro sarà stavolta Lucio Del Piccolo, un vero e proprio “campione” del collezionismo, con una speciale dedizione rivolta ai reperti caffeicoli, il quale, dall’alto dei suoi circa 870 oggetti raccolti nell’arco di oltre 20 anni e ora esposti nel suo museo privato e del lavoro di paziente restauro svolto su circa 1500 caffettiere e macchine da caffè di ogni genere e nazionalità, intratterrà i presenti sul tema “Il caffè nella società antica e moderna”, riferendo di un’ampia serie di episodi e curiosità intrecciatisi nel percorso storico del caffè dal 1500  ai giorni nostri.

Lucio Del Piccolo

Moka expert, collezionista, blogger e storico del caffè e dei suoi metodi di estrazione, ha raccolto negli anni e catalogato migliaia di informazioni, brevetti, foto, documenti e libri legati al mondo del caffè.

Ha collaborato come esperto e addetto alle descrizioni tecniche al volume “Coffee Makers” (Carli e Maltoni, 2013); ha tenuto un centinaio di workshop e conferenze sulla moka, raccontando la storia semisconosciuta della Bialetti. Nel 2013 ha organizzato a Trieste, assieme alla Nespresso, una mostra sull’evoluzione delle macchine da caffè.

Museo gianni pistrini unesco trieste
Il presidente dell’Associazione museo del caffè di Trieste, Gianni Pistrini

Nel 2014 ha proposto e condiviso per primo l’utilizzo del filtro di carta con la moka e, nel 2017, la preinfusione nella moka (tecnica “del letto bagnato”).

Ha partecipato a un film sul caffè di produzione slovena e a un documentario della rete Al Jazeera, oltre che a   varie trasmissioni televisive e radiofoniche, rilasciando circa un centinaio di interviste (tra le quali sul quotidiano francese Le Monde). Nel 2007 ha partecipato con le sue caffettiere a uno spot Lavazza (“Incantesimo italiano”, con Enrico Brignano). Tiene dal 2008 un blog (http://caffettiere.blogspot.com/) che è un riferimento mondiale per i collezionisti del settore.

Nel 2020 ha collaborato alla progettazione di una caffettiera moka rivoluzionaria, mentre dal 2016 collabora al Trieste Coffee Festival in qualità di relatore (e dal 2021 al 2023 quale giudice del “moka contest”). Nel 2025 ha partecipato in qualità di giudice al concorso “Oro Caffè Talent”.

Dal 2024 è docente all’Università della Terza Età di Cervignano del Friuli con corsi sul caffè e sulle macchine da caffè.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. L’incontro potrà venir seguito anche on line sul portale web dell’Associazione: www.amdctrieste.it o tramite il profilo Facebook aMDCTrieste.

Il ciclo dei “Cenacoli” 2024-2025, organizzato attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, è stato coordinato da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) assieme al vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.

Newlat, parla il Vice Presidente di Centrale del Latte d’Italia Giuseppe Mastrolia: “Nei bar si cerca oggi del latte performante”

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Giuseppe Mastrolia (foto concessa)
Giuseppe Mastrolia (foto concessa)

MILANO – Nelle caffetterie non c’è soltanto l’espresso a far da padrone soprattutto nella fase della colazione: il latte – di cui si è appena festeggiata la Giornata mondiale il 1 giugno – è l’altro altro ingrediente che non può mancare all’interno dell’offerta di un bar, sia quello più tradizionale che quello più specializzato. Non esiste cappuccino senza latte vaccino, anche se, ultimamente, la tendenza delle bevande vegetali sta riscrivendo un po’ le regole del gioco. Il punto quindi è questo: oggi qual è il ruolo del latte vaccino nelle caffetterie?

Per capirlo bene, coinvolte alcune delle principali aziende che lo distribuiscono nel canale horeca: Newlat (che possiede le Centrali del latte d’Italia), Parmalat (sotto il cappello del Gruppo Lactalis), Granarolo e la Centrale del latte di Brescia, con anche il commento di chi delle bevande alternative si occupa quotidianamente, Chiara Bergonzi.

Per Newlat interviene Giuseppe Mastrolia, Vice Presidente di Centrale del Latte d’Italia. L’azienda ha sotto di sé tante aziende controllate: il latte quanto rappresenta all’interno del gruppo?

“L’area milk & dairy è da sempre una di quelle di business strategiche del nostro gruppo. Centrale del Latte d’Italia ha chiuso il 2024 con un fatturato di 349,7 milioni di €. (+4,7% verso il 2023).

Oggi il gruppo, con 7 stabilimenti produttivi e circa 650 dipendenti, produce e commercializza oltre 120 prodotti che vanno dal latte e suoi derivati agli yogurt e alle bevande vegetali che vengono distribuiti con diversi marchi, tra i quali TappoRosso, Polenghi, Mukki, Cappuccino Lovers, Tigullio, Vicenza, Giglio, Matese, Centrale del Latte Salerno, Optimus, Torre in Pietra, Ala, Fior di Salento sui territori di riferimento attraverso la grande distribuzione e i canali tradizionali.”

Parliamo di ricerca-sviluppo legata ai latti particolari dedicati ai bar: a che punto siete e cosa cercano adesso i professionisti come caratteristiche?

“Le caratteristiche e le esigenze del mondo dei bar stanno velocemente evolvendo, in particolare verso prodotti con caratteristiche maggiormente performanti e con un elevato valore aggiunto in termini di qualità e servizio.

Per rispondere a queste necessità, oltre ad un’ampia offerta di latte fresco di Alta Qualità che da sempre contraddistingue il miglior prodotto in termini organolettici e di resa, nel 2024 abbiamo lanciato un prodotto specifico per le esigenze di montaggio dei baristi: Cappuccino Lovers Latte “crema perfetta” contraddistinto da materia prima accuratamente selezionata ed un valore proteico ed in grassi superiore rispetto ad altre tipologie per garantire sempre un’elevata emulsionabilità e persistenza nel montaggio del latte.

Questa linea si compone di due referenze: una a pastorizzazione elevata ed una UHT, entrambe in confezioni da 1L.”

Bevande vegetali: cosa possiamo dire di questa tendenza dettata principalmente dai consumatori?

“Dopo un periodo di stabilità nei consumi, le bevande vegetali hanno ripreso a crescere evidenziando uno spostamento tra tipologie che vede una diminuzione dei consumi di soia e riso a favore principalmente di avena e mandorla.

Cappuccino Lover (foto concessa)

La nostra linea di prodotti vegetali “Cappuccino Lovers – Qualità Barista” si è sviluppata per offrire al professionista prodotti adatti ad un montaggio rapido e persistente. Realizzati con ricette esclusive e materia prima 100% italiana, si sono da subito guadagnati l’apprezzamento dei professionisti e dei consumatori.”

Come sta vivendo oggi il settore horeca? Quanto rappresenta per voi questo canale attualmente e dove pensate che si stia dirigendo?

“Il trend dei consumi fuori casa continua a mostrare segni positivi ed una profonda evoluzione nei consumi e nelle modalità di proposta. Lo stile di vita attuale, soprattutto nei grandi centri urbani, evidenzia un consumo più frazionato nell’arco della giornata e che richiede una eterogeneità di offerta ampia e personalizzata. Se l’area della colazione rimane un momento di consumo prioritario, si sono sempre più affermate consumazioni nell’area del pranzo veloce e degli snack tra i pasti principali.

Per venire incontro ad esigenze di realizzazione veloce e di qualità, abbiamo recentemente lanciato una linea di preparati per dessert pronti all’uso con il marchio Centrale del Latte Expert – Minuto. Si tratta di miscele liquide pastorizzate, che necessitano di pochi passaggi di lavorazione e poche ore di sosta in frigorifero, adatte alla realizzazione di gustosi dessert al cucchiaio.

Inoltre il trattamento termico permette una ottima conservabilità e gestione delle scorte. Attualmente la linea si compone di due referenze: panna cotta e creme brulèe, ma stiamo ultimando altre ricette a completamento della gamma.”

Quamar continua la sua evoluzione con il macinacaffè A01Q con raffreddamento smart

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Macinacaffè Quamar con raffreddamento A01Q (immagine concessa)

ALTIVOLE – Quamar alza gli standard della macinatura professionale ampliando la propria offerta con il suo innovativo macinacaffè A01Q con sistema di raffreddamento smart integrato. Questo modello nasce per garantire precisione, affidabilità e un controllo termico costante, caratteristiche indispensabili per esaltare al massimo la qualità di ogni miscela.

La sfida del calore: Temperatura sotto controllo

Uno dei nemici invisibili della macinatura è il calore. Durante le sessioni prolungate di macinatura, l’attrito e la velocità di rotazione possono innalzare la temperatura del gruppo macinante, alterando così le proprietà organolettiche del caffè, compromettendo aroma e gusto.

Il sofisticato sistema di raffreddamento nell’A01Q integra un dissipatore a liquido, un tubo di rame e una ventola, mantenendo stabile la temperatura nella camera di macinatura. Il risultato è una macinatura uniforme, con una dispersione termica controllata che tutela aromi e complessità del caffè, offrendo in tazza una qualità sensoriale intatta, equilibrata e ricca di sfumature.

Controllo della temperatura per aumentare le prestazioni di macinatura (immagine concessa)

I test che confermano l’efficacia del raffreddamento A01Q

I risultati dei test condotti mettendo il macinacaffè sotto stress per valutarne le prestazioni ai limiti operativi, hanno confermato l’efficacia del sistema di raffreddamento dell’A01Q. Dopo una macinazione intensiva e continua di diversi chili di caffè, la temperatura della camera macinante è risultata inferiore di ben 12°C rispetto al test senza raffreddamento.
È emerso anche un raffreddamento post-utilizzo significativamente più rapido, con un recupero termico ridotto fino a 1 ora e 40 minuti.

Questo ulteriore vantaggio conferma la capacità del sistema di mantenere un controllo termico stabile anche dopo sessioni prolungate, garantendo continuità operativa e preservando la qualità della macinatura.

Curva temperatura A01Q (immagine concessa)

Tecnologia e funzionalità al servizio del barista

L’A01Q conserva tutte le caratteristiche tecniche apprezzate della linea A01, con l’aggiunta del sistema di raffreddamento intelligente come punto di forza esclusivo:

• Riconoscimento automatico del portafiltro per erogazioni precise e automatiche.

• Tre modelli con macine piane da 65, 75 o 83 mm per ogni esigenza produttiva.

• Regolazione micrometrica digitale con visualizzazione dei micron su display.

• Display touchscreen da 4,3 pollici personalizzabile, design ergonomico e materiali di alta qualità.

• Nuovo sistema antistatico e componenti facilmente smontabili per una manutenzione rapida.

Nuovi plus (immagine concessa)

Una linea già protagonista sulle scene internazionali

La linea A01 ha già fatto il suo debutto nei principali eventi fieristici del settore, esposta negli stand dei partner Quamar in diverse parti del mondo. Dal World of Coffee di Dubai, al SIGEP di Rimini, passando per Horecatel in Belgio, Internorga ad Amburgo, RC Show a Toronto e il Vinistra in Croazia, il macinacaffè A01 ha conquistato l’attenzione degli operatori internazionali per la sua tecnologia avanzata e l’affidabilità.

E non si ferma qui: A01 sarà protagonista anche a ottobre sullo stand ufficiale Quamar a HostMilano 2025, uno degli eventi più attesi dell’anno per l’industria dell’ospitalità e della caffetteria professionale.

Un investimento per le caffetterie ad alto ritmo

La versione A01Q con raffreddamento è pensata per professionisti del caffè che cercano performance costanti e senza compromessi, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso. La stabilità termica garantita dal sistema di raffreddamento non solo protegge la qualità del caffè, ma rappresenta un vantaggio competitivo concreto per chi opera nel segmento premium del settore HORECA.

quamar
Macinacaffè per alti consumi giornalieri (immagine concessa)

L’abbondante raccolto del Brasile spinge i prezzi dei robusta ai minimi degli ultimi 7 mesi, arabica sotto i 4 dollari per tutto maggio

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mercati del caffè arabica futures
crediti per la foto: PR Consulting Global

MILANO – Mercati del caffè a nuovi minimi nella giornata di ieri, martedì 3 giugno. A New York, il contratto per scadenza luglio è virato al ribasso bruciando tutti i guadagni di lunedì e terminando la sessione a 340,05 centesimi per libbra o 7.496 dollari, applicando la quotazione alla tonnellata, che entrerà in vigore nel 2028.

Si tratta del livello più basso per la scadenza principale dell’Ice Arabica da quasi 2 mesi a questa parte.

A Londra, il contratto per scadenza settembre ha perso ulteriori $68 chiudendo a 4.337 dollari, minimo degli ultimi 7 mesi.

Il mese trascorso ha visto intanto un ripiegamento dei prezzi in entrambi i mercati del caffè, più accentuato per i robusta.

A New York, il contratto per scadenza luglio è arretrato del 14,5% passando dai 400,75 centesimi del 30 aprile a 342,45 centesimi, il 30 maggio.

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Dapper Coffee, ancora specialty a Torino: “Nel nostro euro e 70 c’è caffè di qualità e un grande servizio”

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Dapper Coffee, al suo interno (foto concessa)
Dapper Coffee, al suo interno (foto concessa)

TORINO – Dapper coffee ha aperto da pochissimo a Torino, una città dove lo specialty coffee non è del tutto uno sconosciuto: qui sono nati diversi presidi, tra locali, ristoranti, micro roastery, che puntano a trasformare il modo di vedere la bevanda in maniera più consapevole. Dapper Coffee è un buon posto dove far incontrare diversi flussi, così come hanno descritto i tre baristi professionisti dietro a questo progetto, Andrea Perrone, Giada Cistaro e Andrea Violano.

Tutti naturalmente spinti da una forte passione, incentivata dagli assaggi e dalle conoscenze di diverse tazze in giro per l’Europa.

Dapper Coffee apre in un momento critico per il settore: lo specialty è sostenibile?

“Siamo convinti che proprio per sostenere economicamente un progetto a lungo termine, bisogna differenziarsi offrendo qualità. Il discorso vale anche per il caffè, sebbene in Italia siamo ancora molto legati ai grandi brand, resta un prodotto che ha un lavoro incredibile alle spalle.

Una volta che se ne assaggia uno di livello, non si torna indietro. Questo è quello che ci ha spinto a investire su questa materia prima e filosofia. Dapper Coffee è il nostro contributo su Torino per fare un po’ di cultura attorno allo specialty, che è il risultato di una filiera etica, tracciabile, sostenibile.

Ci siamo allontanati da certe dinamiche diffuse nel nostro Paese: non ci ha mai convinti il comodato d’uso che spesso porta i gestori ad essere troppo inconsapevoli nell’organizzare il bar e a pagare tantissimo al chilo un caffè che spesso poi non è neppure di alta qualità.

Per questo motivo abbiamo investito acquistando tutta l’attrezzatura (dalla Marzocco, al Mahlkonig, ai Fellow etc.). Abbiamo selezionato le attrezzature anche in base all’ esperienza sviluppata nei vari corsi SCA.”

E da Dapper Coffee, il caffè com’è?

“In espresso abbiamo due proposte: un blend singolo a 1,70 con Guatemala, Etiopia e Colombia, con sentori di cioccolato al latte e mandorla, che sviluppa una dolcezza data dal 100% Arabica d’altura; poi un monorigine della Colombia, con dei sentori agrumati, delle note floreali e un’acidità citrica molto interessante. Tostiamo con i ragazzi di Santa Romero, con i quali abbiamo iniziato questa scommessa su Torino. Crediamo che sia giusto offrire qualcosa di buono, particolare e sincero.

E questo essere insoliti, sta premiando, funziona?

“Il locale è studiato per la convivialità, il prodotto di base è ottimo – siamo attentissimi a tutte le materie prime e alle attrezzature performanti – quindi l’esperienza del cliente è positiva. Non siamo dei puristi, sconsigliamo lo zucchero ma non lo escludiamo del tutto dal nostro locale e i feedback fin qui sono favorevoli: alcuni dicono in cassa che non avevamo mai bevuto un espresso buono, senza aggiungere lo zucchero.

Nel nostro euro e 70 c’è caffè di qualità, e un servizio – con delle tazze in ceramica abbinate ad un vassoio customizzato e realizzato da un falegname locale, con una scanalatura per la tazza e per il bicchiere d’acqua (con refill gratuito) – e i clienti capiscono da soli cosa giustifica il prezzo.

Da Dapper Coffee l’esperienza è rivolta a un pubblico di varie età. Dai giovani universitari ai professionisti di ogni settore. capita spesso infatti che il cliente voglia provare qualcosa di diverso e si affidi a noi per questo.

Sta anche ai baristi comprendere che tipo di cliente si ha di fronte e se è pronto o meno a sperimentare.”

Con tutte queste chiusure, voi avete aperto, come mai?

“Quando abbiamo deciso di aprire, ci siamo concentrati soltanto sul nostro percorso, senza guardarci troppo attorno: da un po’ di tempo volevamo metterci in proprio e attraverso lo specialty abbiamo deciso di formarci ulteriormente con Giuseppe Musiu ( SCA Trainer e persona di riferimento per noi tre), studiando per poi mettere a frutto il nostro know-how.

Il nostro approccio è inclusivo, si avverte la nostra esigenza di creare connessioni anche al di fuori del caffè.

Cerchiamo di dare qualità senza compromessi, in tutti i dettagli, dal design al mood, ispirati allo stile nord europeo. Siamo intervenuti anche su quello che poteva essere ottimizzato come ad esempio un bancone monolitico alto 93 cm, realizzato per una performance più efficiente del barista e per dialogare meglio con il cliente.

Invitiamo le persone a chiacchierare. Fronte bancone abbiamo realizzato quella che ci piace definire una ‘gradinata sociale’, costruita per consentire uno scambio più aperto con il consumatore. Da Dapper Coffee, tutto è stato realizzato in funzione del coinvolgimento maggiore anche per chi non è esperto di caffè.”

In Corso San Maurizio 51, in Vanchiglia: una zona strategica

Il bancone studiato al meglio per Dapper Coffee (foto concessa)

“E’ un punto che abbiamo scelto perché lo conoscevamo ed è stata una delle prime zone che abbiamo studiato. La location si trova in un’area della città che già da un po’ si sta evolvendo e valorizzando. Un borgo ricco di relazioni uniche.”

Dapper coffee, cosa c’è di diverso dalle altre realtà specialty di Torino?

“Siamo connessi con la scena specialty torinese. Il nostro sogno è abbattere i luoghi comuni legati alla tradizione italiana del caffè. In Italia siamo cresciuti con un’idea radicata quanto inconsapevole dell’espresso e per questo vogliamo educare, ispirare e contribuire alla cultura della tazzina. Dalla nostra abbiamo la libertà creativa che ci spinge a sperimentare; forti dell’esperienza che può nascere dall’unione di tre professionisti.”

Dal vostro punto di vista quindi, la caffetteria in Italia verso dove sta andando?

“Ci sarà un’evoluzione nell’uso del caffè, uscendo dalla sua concezione di sola bevanda. Proprio per questo proponiamo ricette un po’ insolite in Italia, come il Cortado o il Flat White. Stiamo stringendo anche più collaborazioni con diverse bakery di Torino, cercando di supportare le realtà locali in modo da relazionare tanti piccoli imprenditori. L’obiettivo è far diventare Dapper Coffee un’esperienza sociale, costruendo una rete di coffee lovers. Man mano che questo succede, allargheremo l’offerta.”

Dapper Coffee è un posticino contenuto, con una ventina di posti interni e una decina nel dehors.

“E abbiamo cercato di ottimizzarlo con la gradinata sociale sul fronte bancone e delle sedute alte sul lato.

Un’iniziativa che si ricollega anche alla nostra volontà di raccontare a più persone il caffè, nell’ottica di organizzare prossimamente degli eventi di degustazione e di cupping.

Ci saranno altre novità che contribuiranno a costruire una rete sempre più forte di coffee lovers su Torino. Stay Tuned!”