lunedì 15 Aprile 2024
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Nielsen: italiani più pratici, nel 2017 boom di capsule (già +20%) e del bio

L’alimentare traina la crescita nella grande distribuzione, +3,4% nei primi quattro mesi (-2,5% gli altri comparti).

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SANTA MARGHERITA DI PULA (Cagliari) – Secondo Nielsen è l’alimentare (Food + Beverage + Pet) a trainare la crescita nella grande distribuzione, con le vendite che nel periodo gennaio-aprile 2017 hanno fatto registrare un incremento del +3,4% a differenza degli altri prodotti non alimentari, che hanno subito un decremento del -2,5%.

I dati sono stati presentati nella conferenza stampa di apertura de Linkontro, l’appuntamento annuale di Nielsen che mette a fuoco i trend del largo consumo, con la partecipazione dei player del settore.

L’evento, che si conclude domenica 21 maggio presso il Forte Village di Santa Margherita di Pula (Ca), è giunto alla 33esima edizione e, quest’anno, ha come tema ‘Get Agile! Il nuovo imperativo nell’era della discontinuità’.

“La velocità del cambiamento”, ha spiegato l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, “è la principale caratteristica degli attuali mercati.

Lo studio presentato in apertura de Linkontro evidenzia uno scenario mutevole e frenetico, che impone alle imprese di avere un dialogo costante con i consumatore e di cogliere le opportunità con agilità, come conditio sine qua non per continuare a crescere”.

La ricerca ha messo a fuoco anche alcune caratteristiche del consumatore italiano, che risulta sempre più attratto dai prodotti naturali e da quelli del segmento benessere.

I prodotti un tempo di nicchia li ha trasformati in consumi rilevanti; è gratificato da un servizio di alto contenuto, mentre la confezione è diventata elemento strategico per il successo del prodotto (per il 37% la confezione cattura l’attenzione, mentre per il 27% dalla qualità della confezione si capisce la qualità del prodotto).

Entrando nel dettaglio, la ricerca ha evidenziato come i primi quattro mesi del 2017 abbiano confermato gli andamenti positivi a volume degli anni precedenti (2015 e 2016).

Nel 2017 tornano a crescere in maniera interessante anche i valori: con un tasso di incremento del 2,2%, che rappresenta il miglior risultato degli ultimi cinque anni. Il buon risultato delle vendite è stato possibile anche grazie a un 2016 che ha visto crescere gli investimenti pubblicitari del +3,6%.

Buon momento per il comparto alimentare, che traina le vendite e sostiene la crescita. Nel periodo gennaio-aprile, infatti, i mercati food sono cresciuti del +3,4%, un dato molto positivo, specie se confrontato con i comparti non-food (casa, persona, bazar e tessile).

In testa tra le categorie frutta e verdura (+9,6% ), seguita dal freddo (+5,8%), pane/pasticceria/pasta (+5,7%), pet food (+3,8%), bevande( +2,5%), cibo confezionato (+2,4%), macelleria e polleria (+2,3%), salumeria/gastronomia/formaggi (+2,2%), fresco confezionato (+1,5%), pescheria (+0,7%). Performance negative per la cura della persona (-1,3%), della casa (-1,7%) e il bazar e tessile (-2,5%).

I segmenti benessere e naturale (compresa l’ortofrutta) continuano a spiegare una parte importante (41%) della crescita complessiva del largo consumo. Le altre componenti che contribuiscono alla crescita sono: affettati in busta (10%), piatti pronti freschi (9%), prodotti gourmet (5%) e pet care(4%).

Sugli scaffali caffè in capsule già più 20 per cento

Tra le categorie dei prodotti naturali/salutistici si segnalano: biscotti integrali (+14%), frutta secca (+12%), yogurt greco (+12%), frutta disidratata (+10%), integratori vitaminici (+9%), cioccolato-tavolette (+9%) e salmone affumicato (+7%). Tra i  prodotti di gusto superiori o elevato contenuto di servizio,  emergono: zuppe pronte fresche (+33%), piatti pronti freschi-sushi (+25%), caffè in capsule (+20%), spuntini/tramezzini (+20%), filetti di pesce surgelato (+12%), charmat secco (+11%), pizze surgelate (+9%), basi pasta/pizza (+9%), creme dolci (+8%), salumi affettati (+7%), sughi pronti (+6%) e vino DOC (+5%).

Mercati che fino a ieri erano considerati nicchie, oggi hanno perso la caratteristica originaria e spiegano una parte rilevante della crescita dei consumi.

Per esempio il biologico ha raggiunto un giro d’affari di 1 miliardo e 292 milioni di euro (+19,8%), con 5,2 milioni di famiglie che lo acquistano tutte le settimane (in crescita di 1 milione rispetto al 2015).

Boom anche  dei prodotti integrali (435 milioni, +11,3%) e sempre positivi i i free-from: i senza glutine raggiunto 170 milioni (+26,3%), senza lattosio 376 milioni (+6,3%) e bevande vegetali 198 milioni (+7,4%).

Gli internauti italiani, sempre più connessi da mobile (26,2 milioni, +17,1%), sono 30,7 milioni (+7,1%). Oltre 14 milioni visitano i siti dei retailer (9,4 milioni, +9%), degli aggregatori di promozioni (7 milioni, +2%), dei brand (6,6 milioni, +20%) per un totale complessivo di 14,4 milioni (+11%).

Cresce anche il fatturato degli acquisti online, che generano 622 milioni di euro nel 2016 (+45%), con un’incidenza pari all’1,1% del fatturato complessivo del largo consumo.

La crescita dell’eCommerce è stata trainata dall’incremento degli acquirenti (5,4 milioni, +39%) e dall’aumento della spesa media annua (pari a 115,5 euro, +4,2%).

Il personal care si conferma la categoria con la percentuale più alta di acquirenti (11,8%), in crescita di 3,8 punti percentuali rispetto al 2015. Il personal care accresce anche la propria importanza nel carrello degli acquisti online, con il 28% di crescita.

L’analisi dei comportamenti d’acquisto evidenzia alcune variazioni significative rispetto al passato: tra i criteri fondamentali di scelta del punto vendita si affermano la comodità di acquisto, la semplicità, la shopping experience e la disponibilità dei prodotti. Tra i fattori più importanti, la promozione e gli sconti perdono parte della loro rilevanza.

Si confermano i segnali di dinamicità degli assortimenti con un’ulteriore accelerazione nel corso dell’ultimo anno (+3,8%, anno terminante marzo 2017 vs A.T. marzo 2016). E l’identikit delle nuove referenze sembra seguire le tendenze della domanda.

Per Nielsen i grandi player sono in recupero

In quest’ultimo periodo, le aziende medie e piccole continuano a essere le più dinamiche (rispettivamente +2% e +3,6%), ma si segnala il recupero dei grandi player rispetto alle performance del 2016 (-1,1%).

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