mercoledì 10 Aprile 2024
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Analisi di mercato sul web: moka, cialda o capsula?

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MILANO – Sul web ferve il dibattito sul caffè. Vediamo, secondo uno studio, realizzato su un campione composto da 3.714.812 pareri che cosa ne è emerso.

Gli ambienti web maggiormente utilizzati per disquisire sulla preparazione casalinga del caffè sono i Blog ed i Forum (82%), particolarmente distanziati i Social (18%).
Provengono da influencer ben il 38% dell’universo delle opinioni. La media nazionale di influencer nella rete nazionale nel 2015 è stata circa il 25%. La preparazione casalinga del caffè, infatti, è un argomento che scalda gli animi, accende il dibattito, appassiona.

La talkability ha una distribuzione uniforme: l’argomento è trattato durante tutto l’anno senza picchi, non è caratterizzato da alcuna stagionalità.

L’attrezzatura

La prima macro aggregazione è la ripartizione tra pareri riguardanti il caffè preparato in casa con la caffettiera (in polvere, macinato) e quello con la macchina domestica per il caffè (caffè in cialda o in capsula):

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Sia chi prepara il caffè in casa con la caffettiera sia chi utilizza la macchina domestica per il caffè, si ritiene molto soddisfatto della qualità nella quasi totalità dei casi: caffettiera 99%; macchina 98%.

Le reason why

Ma cosa spinge ad optare per l’una o per l’altra?

Per quanto attiene la CAFFETTIERA ecco le principali reason why (pareri multipli):

percentuali

Queste le motivazioni relative invece alla MACCHINA DOMESTICA PER IL CAFFE’ (pareri multipli):

percentuali

Con passaggio ardito si potrebbe affermare che chi utilizza la caffettiera è convinto sia l’unico modo per preparare del caffè di qualità in casa; chi utilizza la macchina domestica per il caffè ha altre priorità pur riconoscendo la qualità del proprio caffè nella totalità dei casi.

Caffè porzionato

Per quanto riguarda questo segmento di prodotto chi ne scrive nel web nazionale utilizza:

prodotti originali nel     51% dei casi

prodotti compatibili nel 49% dei casi

La ripartizione tra cialde e capsule, stando a chi digita nella rete domestica, è la seguente:

percentuali 3

Chi preferisce la cialda in cellulosa lo fa nel 92% dei casi per motivi ecologici e salutistici.

La sostenibilità

I detrattori delle capsule puntano l’indice sull’inquinamento derivante dal mancato smaltimento delle capsule in plastica ed in alluminio, dall’impossibilità di riciclarle, ciò, nonostante alcuni produttori si siano organizzati per la raccolta .

Tali internauti reputano non risolutori a tale proposito gli interventi di Cial (consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in alluminio) e Conai (Consorzio nazionale imballaggi); lo standard (non obbligatorio) europeo ESE (Easy Serving Espresso), che prevede cialde biodegradabili e caffè compostabile, è sbandierato da questi netsurfer come esempio da seguire.

Molto popolare in rete anche la proposta di un’azienda italiana di Novara che ha studiato e produce una particolare bioplastica di origine vegetale, completamente biodegradabile, che rispetta gli standard richiesti ai contenitori per alimenti, in grado di resistere alle alte temperature cui le capsule del caffè sono sottoposte.

Sotto accusa anche la quantità di tonnellate di CO2 liberate nell’atmosfera per la produzione delle capsule in plastica .

Viene infine ricordato il problema del furano. Ricordiamo: il furano presente negli alimenti, è sostanza non pericolosa in piccolissime dosi che però il nostro organismo non è in grado di smaltire ed il cui accumulo può fare insorgere tumori.

L’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) effettua un monitoraggio costante della quantità di furano presente negli alimenti; da uno studio commissionato dall’Efsa all’Università di Barcellona nel 2011, emergerebbe che l’alta temperatura cui sono sottoposte le capsule di caffè ed il fatto che siano chiuse impedirebbero al furano, che è particolarmente volatile, di disperdersi come normalmente avviene e quindi il consumo regolare di caffè in capsule potrebbe portare ad un accumulo nell’organismo di quantità cancerogene di furano.

Il prezzo

Da notare che si parla poco di prezzo (20% delle menzioni), che tradizionalmente è uno dei driver di acquisto.

I naviganti hanno la seguente percezione dei prezzi: le caffettiere classiche costano mediamente 15 – 30 euro, per le macchine per uso domestico per caffè in capsule e cialde i prezzi hanno una media, tra gli 80 ed i 150 euro.

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Rare le menzioni di macchine per il caffè in polvere (50 euro il prezzo percepito) e per le macchine che funzionano esclusivamente con caffè in grani (chicchi) che secondo i naviganti hanno un entry price oltre i 400 euro.

Per quanto riguarda il caffè in polvere, il prezzo medio al chilo del macinato per espresso è, stando al popolo della rete, di quasi 10 euro, quello del caffè in grani di 20 euro, per un chilo di caffè in cialde si spendono mediamente poco più di 35 euro, mentre un chilo di caffè in capsule costa in media oltre 45 euro.

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Il prezzo non è una discriminante per scegliere se preparare il caffè in casa con la caffettiera o con la macchina.

Caffè equo e solidale e bio

Nonostante i principali brand si siano da tempo attivati con interventi che salvaguardano l’ambiente ed aiutino socialmente i paesi produttori di caffè (come la rotazione delle colture, il rimboschimento, la costruzione di asili e scuole, programmi sanitari per le popolazioni locali) tali interventi sono vissuti dalla maggior parte dei naviganti (62% di coloro che trattano l’argomento) come “green / social washing“.

Le accuse alla coltivazione intensiva, alla deforestazione, allo sfruttamento del territorio, al bassissimo prezzo di acquisto del caffè riservato ai produttori locali, alle condizioni di lavoro dei lavoratori, in particolare quelle dei raccoglitori, trovano ampio spazio in rete (61% di chi ne digita in rete).

Per quanto riguarda il caffè bio (preferito nel 10% circa dei casi da chi ne scrive in rete riguardo la preparazione a casa) le motivazioni di acquisto sono sia di natura personale, legate alla salute, che di natura ecologica ed ambientale.

Identikit dei netsurfer

Questo il profilo socio demografico dei naviganti che digitano spontaneamente nella rete domestica pareri e opinioni sul caffè preparato in casa:

Maggioranza femminile: 51%, fascia di età compresa tra i 35 ed i 45 anni: 48%, cultura media: 41%.

La provenienza dei pareri in base alle aree geografiche è la seguente: Nord 28%, Centro 39%, Sud e Isole 33%.

Segmentando la provenienza dei commenti in base all’urbanizzazione si ottiene la seguente distribuzione: aree metropolitane 30%, zone urbane 29%, aree suburbane 37%, piccoli insediamenti / zone rurali 4%.

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