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Mercati, cresce l’interesse per il nuovo raccolto brasiliano

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MILANO – Cresce l’appetito dell’industria europea per il nuovo raccolto brasiliano. Secondo fonti del commercio citate dai media finanziari, i torrefattori del vecchio continente, compresi probabilmente anche i big dei mercati, hanno manifestato un buon interesse per l’acquisto di arabica brasiliani nel secondo semestre 2012 e nel primo trimestre 2013.

A motivare tale interesse, una favorevole congiuntura data dal calo dei prezzi sui mercati a termine, dai differenziali favorevoli e dalle forti vendite degli esportatori brasiliani. Da registrare, intanto, anche un calo dei differenziali sul Colombia Excelso scesi a 28 centesimi contro i 30 della settimana precedente, che riflette forse un timido miglioramento delle aspettative di raccolto incoraggiato dalla positiva evoluzione meteo degli ultimi giorni.

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Mercati in fermento

Sviluppi interessanti anche in alcune aree centro americane. In particolare in Honduras, dove i prezzi sono scesi leggermente per effetto di un’offerta superiore alle attese. Flussi di vendita più consistenti del previsto si osservano, secondo i trader, anche dal Guatemala. Vivaci infine gli imbarchi dall’Etiopia, soprattutto per le varietà di arabica naturali più economiche.

Rabobank International ha rivisto al rialzo le previsioni sulle quotazioni del Liffe nella seconda metà dell’anno solare, tenendo conto del calo delle scorte europee e della tenuta della domanda. Gli analisti del colosso finanziario olandese prevedono una media di 1.950 dollari per tonnellata nel secondo trimestre e 1.850 nel terzo, pari a 200 dollari in più rispetto ai prezzi di 1.750 e 1.650 dollari indicati nel precedente report.

Analoga la correzione attuata per il quarto trimestre, quando le quotazioni di Londra si attesteranno, secondo gli esperti di Rabobank, a 1.800 dollari. Le maggiori aspettative di prezzo sono imputate alla brusca flessione delle scorte certificate Liffe, scese il 16 aprile a 181.730 tonnellate, con un calo del 3,6% rispetto ad appena 2 settimane prima. Gli stock della borsa londinese avevano toccato il picco record di 417.420 tonnellate l’11 luglio scorso. Dall’inizio dell’anno, il Liffe ha guadagnato il 10% dopo aver perso il 14% nell’arco del 2011.

La ripresa è stata determinata anche dalle minori vendite dei produttori vietnamiti. L’attività nel paese indocinese dovrebbe comunque intensificarsi nelle prossime settimane, in coincidenza con l’entrare nel vivo della stagione di raccolta in Brasile, Indonesia e in alcuni paesi africani. I prezzi dei robusta hanno ripreso a crescere in India dove l’andamento del raccolto fa temere una produzione inferiore a quella stimata dal Coffee Board. Pessimistiche le previsioni dell’associazione dei produttori del Karnataka, che non esclude un calo sull’annata precedente superiore a quello, inizialmente pronosticato, del 5%, dovuto soprattutto al regime irregolare delle precipitazioni.

Le cose non sembrano andare meglio nel Kerala dove la locale associazione stima il raccolto di quest’anno nettamente al di sotto delle medie storiche degli ultimi anni. Sul fronte degli arabica, la cui produzione appare in linea con le cifre ipotizzate dal Coffee Board (attorno ai 104.000 tonnellate), i prezzi interni sono scesi parallelamente a quelli internazionali. L’Arabica parchment, ad esempio, hanno subito un calo del 20% passando da 10 a 8 mila rupie (circa 115 euro) per il sacco da 50 kg.

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